tag:blogger.com,1999:blog-321203802024-02-19T08:06:23.578+01:00FantapolitikIl Passato è il nuovo Futuro, osservato in modo diverso...Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.comBlogger1916125tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-58929942157020859452013-10-10T21:22:00.000+02:002013-10-10T21:22:00.487+02:00La decadenza della menzogna<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><img alt="" height="306" src="http://www.campusmultimedia.net/wp-content/uploads/135_pinocchio-5.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" width="383" /></span><br />
<div style="padding: 0px 0px 8px; text-align: right;">
I politici non si ergono mai oltre il livello della falsa dichiarazione, ed effettivamente si accordano a dimostrare, a discutere, ad argomentare… Se un uomo è sufficientemente privo di immaginazione per produrre una evidenza a supporto di una menzogna, tanto vale che dica la verità subito (O. Wilde)</div>
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<br /></div>
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<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche la menzogna è decaduta in questo Paese, insieme a tutto il resto.</strong>Dall’economia alla società, ogni cosa si è sfatta e decomposta, sotto l’effetto di frottole di corto respiro e di fandonie con le gambe corte, che da quanto più in alto provengono, tanto più scadono. Fole senza stile che segnalano l’insulsaggine dei nostri governanti.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La democrazia italiana non si fonda, come dovrebbe, sulla normale insincerità per superiori fini politici,</strong> i quali restano noti unicamente a pochi serbatoi di pensiero e ambiti di elaborazione strategica all’interno degli apparati statali, ma sulla disonestà “eticheggiante” e sul perbenismo doppiogiochista che richiama l’ipocrita trasparenza civile per celare la propria inconsistenza servile.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La bugia ad uso politico, quando è elemento mimetizzante della strategia complessiva di gruppi dirigenti nazionali, consci dei tempi nei quali sono costretti ad operare, è necessaria a tenere riservati piani e finalità</strong>, che per essere realizzati devono restare coperti, almeno per l’essenziale. Non stiamo parlando, dunque, delle finte promesse a scopo elettorale dei partiti per guadagnarsi un posto in Parlamento, ma della dissimulazione comportamentale che una élite mette in atto per raggiungere i suoi scopi, in un contesto di conflittualità e concorrenza globale molto accese, in cui le alleanze sono sempre transitorie ed abbondano i colpi bassi di amici e nemici.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Dunque, si può mentire senza ingannare, per proteggere o allargare gli interessi nazionali</strong>, oppure si può alterare la realtà per frodare, cioè per sfruttare a proprio limitato vantaggio le sventure di un popolo intero. La scelta dei nostri screditati rappresentanti parlamentari è ricaduta, ovviamente, sulla seconda opzione. Per questo diciamo che anche le menzogne sono degnerate in questa vile provincia colonizzata, qual è diventata la nostra povera Repubblica.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">I tanti pinocchi del sistema, che ricomprende mass media, istituzioni, organizzazioni intra e para statali, hanno fatto fronte comune per raggirare i connazionali,</strong> i quali sono sempre più umiliati e tartassati da una classe politica che ha barattato il Paese per la propria sopravvivenza corporativa.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Chi è stato il garante indiscusso di questo pantano che sta portando all’esproprio del popolo italiano?</strong> Chi ha messo in sella, negli ultimi due governi, aggirando le elezioni e rinnegando la sovranità popolare, personaggi addestrati nei centri finanziari internazionali dove si parla soltanto l’inglese con accento americano? Chi ci ha costretti a sottostare, senza protestare, ai diktat di Bruxelles, di Berlino e del FMI?</div>
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<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Non è un rebus, ma un Re autoproclamatosi tale.</strong> Stiamo parlando del “peggiorista atlantista”, l’ex piccìsta convertitosi al capitalismo e al liberalismo, dopo un viaggio a Washington nel 1978. Costui è il responsabile dell’attuale cancrena italiana e ci sarebbero alcuni buoni motivi (dall’alto tradimento dello Stato all’attentato alla Costituzione) per chiederne l’impeachment all’istante.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ma il Parlamento è diventato il suo bivacco di manipoli</strong>, un ricettacolo di manigoldi, di rinnegati e di crapuloni a spese della collettività che temono le urne come la peste perché non vogliono perdere i loro privilegi. Il recente ed ennesimo voltafaccia, quello dei vertici del Pdl che hanno girato le spalle al loro capo storico, non lascia ulteriori speranze di scampo al Belpaese.</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Gli allarmismi sullo stato dei conti pubblici ed il caos istituzionale che ne è seguito servivano proprio a mettere Roma con le spalle al muro.</strong>L’obiettivo, ormai scoperto, era quello di costringerci a liquidare i tesori di Stato, soprattutto gli asset pubblici dei settori avanzati, ancora in nostro possesso, che facevano gola ai competitors stranieri. Anche l’ultimo baluardo dell’industria strategica nazionale cadrà a breve. Nemmeno più un diodo ci potrà salvare.</div>
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<span class="artAutore" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;">di Gianni Petrosillo </span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-27948788660108432872013-10-09T21:21:00.000+02:002013-10-09T21:21:00.469+02:00Oltre l'euro e l'era (anti)berlusconiana<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br />
<div style="border: 5px solid silver; float: right; margin: 0px 0px 7px 12px; padding: 1px;">
<img alt="OLTRE L’EURO E L’ERA (ANTI)BERLUSCONIANA" src="http://www.eurasia-rivista.org/cms/wp-content/uploads/yapb_cache/l43_euro_europa_120604114551_big.c1nvvmbxmwowsww8s0ksc0g0w.1n4kr7rgh18gs08gcg0csw4kg.th.jpeg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" title="OLTRE L’EURO E L’ERA (ANTI)BERLUSCONIANA" width="250" /></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;">Mentre va in scena l’ultimo (?) atto di “Finale di partita all’italiana”, una commedia dell’assurdo che rischia di finire in tragedia per milioni di italiani, si moltiplicano gli articoli e le prese di posizione contro l’Eurozona (e non solo in rete). Su questo argomento, se particolare importanza hanno le analisi di Alberto Bagnai o Bruno Amoroso, si deve a Jacques Sapir l’aver fatto, con grande chiarezza e semplicità, il punto della situazione nel suo recente articolo “Lo scioglimento dell’euro, un’idea che si imporrà nei fatti”. (1) Sapir infatti dimostra che, mentre i media per ragioni politiche e ideologiche cercano di mettere in evidenza il fatto che la cosiddetta “ripresa” dovrebbe essere già cominciata, in realtà tutti gli indicatori economici provano il contrario.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Invero ciò non dovrebbe stupire granché gli italiani che vivono quotidianamente gli effetti della crisi sula loro pelle. Con l’indice della produzione industriale che ha perso ben venti punti percentuali dal 2007 (2), con il tasso di disoccupazione giovanile che ha superato addirittura il 40% (3), con una pressione tributaria simile a quella dei Paesi scandinavi ma con servizi da “terzo mondo”, (4) resi ancora più inefficienti o carenti dalla “macelleria sociale” degli ultimi governi, con il potere d’acquisto delle famiglia diminuito del 4,7% (5) e con il diffondersi della povertà in ampi strati della popolazione, anche a causa di una continua redistribuzione della ricchezza verso l’alto, pare ovvio che a un numero crescente di italiani non possa sfuggire quale sia la reale condizione del nostro Paese.</span><span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />D’altronde, sarebbe difficile mettere in dubbio i vantaggi che l’euro ha arrecato alla Germania, la quale, grazie ad una politica (che alcuni hanno definito “clandestina” o anche “<em style="margin: 0px; padding: 0px;">beggar the neighbour</em>”, ossia “frega il tuo vicino”) incentrata sulle riforme del lavoro firmate da Peter Hartz (già capo del personale della Volkswagen), ha “esportato” tra i quattro e cinque milioni di disoccupati nei Paesi più “deboli” dell’Eurozona e incrementato enormemente il surplus della propria bilancia commerciale. In sostanza, fruendo di un cambio favorevole (l’euro di fatto è un “marco leggero”) e aumentando i profitti delle imprese a scapito del reddito dei lavoratori, la Germania, dopo l’inizio della crisi, ha triplicato il saldo positivo della bilancia commerciale con l’Italia, la Francia e la Spagna, che è passato dall’8,44% alla cifra stratosferica del 26,03%.</span></div>
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Un costo pagato anche da molti tedeschi, dato che il 10% della popolazione tedesca possiede il 53% della ricchezza nazionale (cresciuta tra il 2001 e il 2012 di circa 1400 miliardi di euro), mentre i “mini jobs”, contratti iperflessibili da circa 20 ore settimanali con uno stipendio di 450 euro netti, ormai riguardano 7,3 milioni di persone (il 70% delle quali non ha alcun altro reddito). (6) Eppure in Germania – in cui comunque vi è ancora uno Stato sociale tutt’altro che insignificante o inefficiente (non si deve dimenticare che la Germania ha potuto fare certe scelte partendo da posizioni di altissimo livello per quanto concerne la politica sociale) – è ampiamente diffusa dai media (che possono far leva su alcuni noti pregiudizi che caratterizzano la cultura tedesca) la concezione secondo cui i sacrifici dei tedeschi dipenderebbero dai danni compiuti delle “cicale” mediterranee. Un quadro ben distante dalla realtà, nonostante non si possano ignorare le gravi responsabilità delle classi dirigenti dell’Europa del sud.</div>
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Tra l’altro non è nemmeno vero che gli europei con l’introduzione dell’euro starebbero meglio o che la Germania sia la locomotiva d’Europa. Come scrive Bagnai, i dati provano che l’Eurozona si sta rivelando una sorta di gioco a somma zero in cui la Germania tira da una parte e gli altri da quella opposta. Inevitabile quindi ritenere che «la leadership tedesca abbia portato il nostro subcontinente alla catastrofe, allontanandoci in modo persistente e, nel prossimo futuro, irreversibile, dal tenore di vita dei paesi avanzati ai quali avremmo la legittima aspettativa di appartenere». (7)</div>
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Tuttavia, quel che più rileva non è tanto la valutazione dei costi economici e sociali derivanti dall’introduzione dell’euro quanto piuttosto il fatto che non è possibile porre rimedio agli squilibri che si sono generati nell’Eurozona finché si continuerà a difendere la moneta unica europea. Al riguardo, si deve tener presente che il “federalismo europeo” (“bandiera” di quegli europeisti che non sanno neppure distinguere l’Europa dall’Eurozona), oltre ai problemi politici che presenta (com’è noto un buon numero di Paesi dell’Ue, tra cui la Gran Bretagna, la Danimarca, la Svezia e la Polonia, non hanno alcuna intenzione di rinunciare alla propria sovranità nazionale – ma in realtà ciò vale anche per la Francia e la stessa Germania), implicherebbe un gigantesco trasferimento di ricchezza dall’Europa del nord a quella del sud. E la Germania dovrebbe sopportare il 90 % del finanziamento di questa operazione, equivalente a circa 230 miliardi di euro all’anno (circa 2.300 miliardi in dieci anni), ossia tra l’8 % e il 9 % del suo Pil (altre stime arrivano perfino al 12,7 % del suo Pil). Chiunque può pertanto rendersi conto che sarebbe assai più facile che un cammello passasse attraverso la cruna di un ago.</div>
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Logico dunque che Jacques Sapir ritenga inevitabile l’abbandono della moneta unica europea e che, dopo aver preso in esame i possibili scenari che possono derivare dalla fine di Eurolandia, concluda: «Lo scioglimento dell’euro, in queste condizioni, non segnerebbe la fine dell’Europa, come si pretende, ma al contrario la sua rimonta nell’economia globale, e per di più una rimonta da cui potrebbero trarre beneficio in maniera massiccia, sia per la crescita che la nascita nel tempo di uno strumento di riserva, i paesi in via di sviluppo dell’Asia e dell’Africa». (8)</div>
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Considerazioni e conclusioni – quelle di Sapir e Bagnai – che nella sostanza, a nostro giudizio, non si possono non condividere, anche perché fondate su analisi rigorose, nonché sull’ovvia constatazione che una moneta senza uno Stato è nel migliore dei casi un’assurdità (si badi che buona parte degli economisti che oggi difendono l’euro a spada tratta prima dell’introduzione dell’euro erano decisamente contrari alla moneta unica europea), così com’è assurdo pensare che sia possibile costruire il “federalismo europeo” tramite scelte politiche ed economiche del tutto contrarie agli interessi “reali” di chi dovrebbe compierle. E se ciò non bastasse si potrebbe pure ricordare che senza un “federalismo europeo” nulla o quasi si potrebbe fare contro la “speculazione finanziaria”.</div>
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Nondimeno, è palese che non è sufficiente, per comprendere la crisi di Eurolandia, considerare solo le questioni attinenti all’economia e alla finanza. Come spiegare altrimenti il fatto che una classe dirigente come quella italiana non cerchi in alcun modo di contrastare ma anzi favorisca una politica che sta devastando il nostro Paese? Per quale motivo cioè i nostri politici o meglio quei membri della nostra classe dirigente – politici o tecnocrati che siano – che tirano effettivamente le fila della politica italiana non si sono opposti né si oppongono nemmeno adesso a decisioni le cui conseguenze disastrose per l’Italia ormai sono evidenti a tutti coloro che hanno occhi per vedere? Insomma è certo che la Germania riesce a trarre il massimo profitto da una situazione geopolitica estremamente favorevole per la sua economia e che quindi l’euro è solo un aspetto, benché non marginale, del problema che si dovrebbe risolvere.</div>
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Non è certo un caso che l’introduzione dell’euro sia avvenuta il più rapidamente possibile dopo il crollo del Muro di Berlino e la riunificazione della Germania, il cui significato politico può sfuggire solo a coloro che non conoscono (o fanno finta di non conoscere) gli ultimi centocinquanta anni della storia europea. In definitiva, è lecito affermare che la soluzione della “questione tedesca” era e rimane ancora il principale obiettivo dei “circoli euroatlantisti”, i quali non potrebbero tollerare che Eurolandia si sfasci e la Germania venga tentata – anche solo seguendo delle “direttrici geoeconomiche” – di “sbilanciarsi” dalla parte dei Brics (soprattutto in una fase storica in cui l’America, oltre ad avere serie difficoltà economiche, sembra priva di “iniziativa strategica” e incapace di contrastare con successo la crescita di altre potenze o di altri “poli geopolitici”, che cominciano pure a “fare pressione” per una radicale ridefinizione degli equilibri mondiali).</div>
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Da qui la necessità, secondo le “direttive strategiche” d’oltreoceano, per la classe dirigente italiana – che a partire dagli anni Novanta ha consapevolmente scelto di “liquidare” il patrimonio strategico nazionale a vantaggio dei “mercati” – di contribuire a qualsiasi costo alla soluzione della “questione tedesca”. E il compito fondamentale dell’Italia, secondo gli “strateghi euroatlantisti” consiste proprio nel favorire il più possibile la Germania (onde “saldarla” all’Atlantico), cedendo la propria sovranità non all’Europa (come invece molti intellettuali e giornalisti italiani affermano, scagliandosi contro gli italiani “brutti, sporchi e cattivi” ma “ignorando” che per milioni di italiani è un problema perfino, come si suol dire, mettere il pranzo insieme con la cena o che parecchie scuole non solo hanno”lesioni strutturali” ma hanno perfino problemi per acquistare la carta igienica), bensì ai tecnocrati di Bruxelles e alla Bce (la cui vera funzione non è un mistero per nessuno, tanto è vero che non occorre precisare a quali poteri la Bce debba rispondere).</div>
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Peraltro, si deve tener presente che non si tratta solo di “tradimento” del proprio Paese da parte della nostra classe dirigente (o almeno dei suoi membri più importanti), dato che quest’ultima condivide valori e stili di vita che la portano ad anteporre il cosiddetto ”mondo occidentale” all’Italia (problema estremamente serio se si considera pure l’americanizzazione della nostra società, in specie delle nuove generazioni). Inoltre la nostra classe dirigente e, in generale, le classi sociali più abbienti sono perfettamente consapevoli che mettere in discussione l’euro, <em style="margin: 0px; padding: 0px;">rebus sic stantibus</em>, comporterebbe anche mettere in discussione quei meccanismi di redistribuzione della ricchezza e quella “riforma” dello Stato sociale in base ai quali sarebbe assai poco significativa per le fasce sociali più deboli (ceti medio-bassi inclusi) perfino una crescita del Pil (che in ogni caso sarebbe assai modesta).</div>
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Ma appunto per questo l’euro costituisce quell’anello debole su cui bisognerebbe premere per poter spezzare la “catena geopolitica” che lega il nostro Paese a scelte e decisioni strategiche del tutto opposte a quelle che si dovrebbero prendere se si avesse veramente di mira l’interesse dell’Italia (e di conseguenza della stragrande maggioranza degli italiani), mentre continuando di questo passo tra qualche anno si rischia di non poter nemmeno più difendere alcuna sovranità nazionale, semplicemente perché con ogni probabilità non vi sarà più alcuno Stato italiano, ma solo un territorio deindustrializzato, utile come riserva di manodopera qualificata a basso costo.</div>
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E’ indubbio allora che prendere posizione contro l’Eurozona e le misure d’austerità imposte dalla Bce e dai tecnocrati di Bruxelles (indipendentemente dalla questione se sia meglio optare per due euro o tornare alla lira o scegliere altre soluzioni) sia essenziale per recuperare quella sovranità che è il presupposto necessario di ogni autentica politica (antiatlantista) che abbia come scopo quello di sottrarre lo Stato alla morsa dei “mercati”. Questo però è possibile – vale la pena di rimarcarlo – solo a patto che non si perdano di vista i reali rapporti di forza tra gli Stati Uniti e l’Ue e si comprenda qual è la vera posta in gioco sotto il profilo geopolitico e geoeconomico, tanto più adesso che in Europa si sta facendo strada la proposta statunitense di creare un “mercato transatlantico”, che renderebbe impossibile una autentica unione politica europea, trasformando l’intera Europa in una “appendice occidentale” degli Usa – ad ulteriore conferma del ruolo determinante del “politico” se non lo si intende come sinonimo di “politica” ma (correttamente) come strategia per la soluzione dei conflitti tra diversi attori (geo)politici e/o sociali.</div>
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Si può pertanto ritenere che l’attuale crisi politica italiana possa influire ben poco sulle sorti del nostro Paese, mentre decisivo sarebbe sfruttare la (probabile) fine dell’era (anti)berlusconiana, mettendo da parte lo spirito di fazione, al fine di dar vita ad una nuova forza politica di tipo “nazional-popolare” (che tenga conto cioè anche dei codici culturali ancora, nonostante tutto, condivisi da non pochi italiani), il cui compito principale dovrebbe essere quello di impedire il declino dell’Italia (le cui conseguenze sarebbero gravissime, in primo luogo, proprio per i ceti popolari e medio-bassi). In quest’ottica si dovrebbero cercare collegamenti con altre forze politiche europee, anch’esse interessate ad un rifondazione dell’Europa che non implichi la dissoluzione della identità nazionale nel “mercato globale”, ossia evitando gli eccessi del nazionalismo e di qualsiasi forma di narcisismo identitario, e promuovendo invece sia la nascita di un “polo geopolitico e geoeconomico mediterraneo” distinto da (non opposto a) un “polo baltico” sia una alternativa alle dissennate politiche liberiste. Certo oggi la politica italiana non offre nulla di questo genere, ma una volta che si sia compresa la necessità di difendere le ragioni del cosiddetto “sovranismo” (che pure Jacques Sapir difende) non dovrebbe essere particolarmente arduo poter valutare e giudicare la situazione politica italiana ed europea sulla base di una coerente e “corretta” visione geopolitica, senza lasciarsi fuorviare da “ottusi” schemi concettuali economicistici.</div>
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<em style="margin: 0px; padding: 0px;">* <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Fabio Falchi è </strong><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">redattore di “Eurasia” Rivista di studi geopolitici</strong></em></div>
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<span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"> </span><span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />1)<a href="http://www.sinistrainrete.info/europa/3054-jacques-sapir-lo-scioglimento-delleuro-unidea-che-si-imporra-nei-fatti.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.sinistrainrete.info/europa/3054-jacques-sapir-lo-scioglimento-delleuro-unidea-che-si-imporra-nei-fatti.html</a></span></div>
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2)<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/09/24/Industria-rapporto-Ue-Italia-calo-20-2007_9354164.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/09/24/Industria-rapporto-Ue-Italia-calo-20-2007_9354164.html</a></div>
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3)<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/10/01/Disoccupazione-giovani-balza-40-1-record-storico-_9387536.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/associata/2013/10/01/Disoccupazione-giovani-balza-40-1-record-storico-_9387536.html</a></div>
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4)<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/05/04/tasse-Italia-piu-alte-Ue-ma-gap-servizi-Paesi-scandinavi_8652137.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/05/04/tasse-Italia-piu-alte-Ue-ma-gap-servizi-Paesi-scandinavi_8652137.html</a></div>
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5)<a href="http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/10/03/picco-potere-acquisto-famiglie_9399768.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/10/03/picco-potere-acquisto-famiglie_9399768.html</a></div>
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6)<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/23/germania-ricchezza-dai-lavoratori-alle-imprese-cosi-nasce-locomotiva/717973/" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/23/germania-ricchezza-dai-lavoratori-alle-imprese-cosi-nasce-locomotiva/717973/</a></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"></span><span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"></span></span><br />
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7)<a href="http://goofynomics.blogspot.it/2013/09/gli-europei-stanno-meglio.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">http://goofynomics.blogspot.it/2013/09/gli-europei-stanno-meglio.html</a></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-62068760952015428422013-10-08T11:19:00.000+02:002013-10-08T11:19:00.854+02:00Lo storico Nico Perrone: “Salvare la Repubblica ritrovando la sovranità”<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
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<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br />
<h1 style="background-color: white; color: #111111; font-family: Georgia, Palatino, serif; font-size: 30px; font-style: italic; font-weight: normal; line-height: 32px; margin: 0px 0px 0.5em; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></h1>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><img alt="vittoriano" class="alignleft size-medium wp-image-12784" height="211" src="http://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2013/10/vittoriano-310x211.jpg" style="background-color: #f4f4f4; border: 0px none; float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; padding: 5px;" width="310" />Enrico Mattei ricompose – nell’Eni e nella sua galassia, incluso il quotidiano Il Giorno- la frattura del 1943.</strong> Fu anche merito suo se la patria, che non stava più tanto bene, sopravvisse fino al 1958, quando le urne dissero che la Dc avrebbe potuto governare solo con maggioranze a sinistra. Infatti era la Dc – non i suoi governi, tanto meno i suoi fatiscenti alleati del centro-destra – a dare il tono alla nazione, per la quale fu fatale la coalizione col Psi, con la conseguente reinvenzione della Resistenza come guerra civile, non come guerra patriottica di liberazione. L’alito letale di quell’operazione tardo-ciellenistica si diffuse con i telegiornali subito dopo il centenario (1961) dell’unità nazionale. Un anno dopo Mattei era morto: la crisi di Cuba, con incombente guerra nucleare, aveva infatti spinto certi Paesi a far pulizia in casa. Dagli spiriti liberi.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Restavano vivi i lacché, ma anche il ricordo dell’“ultimo fascista”, come definisce Mattei un eminente storico della I repubblica.</strong> E poi Mattei aveva lasciato allievi, che avevano lavorato con lui all’Eni, dove reduci di Rsi e Resistenza collaboravano come se il 1943 fosse – anche alla Farnesina lo si giudicava così – un incidente di percorso per una grande potenza, quale l’Italia si considerava ancora [quel che per la Francia era il 1940].</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<img alt="nico perrone" class="alignleft size-full wp-image-12785" height="184" src="http://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2013/10/nico-perrone.jpg" style="background-color: #f4f4f4; border: 0px none; float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; padding: 5px;" width="272" />Nico Perrone era uno di loro. Finita quell’esperienza (senza Mattei, presto l’Eni non fu più la stessa cosa), Perrone divenne lo storico di quell’epoca non ancora di benessere, ma ancora certo di dignità, ciò che manca oggi ben più del denaro. Scrisse vite di Mattei in più riprese, per più editori, per più quotidiani, specie Il manifesto. Ogni volta con particolari in più, ogni volta con la stessa determinazione. Divenne docente di Storia dell’America all’Università di Bari. Ancor oggi lui, classe 1935, pubblica uno-due libri l’anno: l’ultimo è <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Progetto di un impero. 1823:<img alt="perrone2" class="alignleft size-full wp-image-12787" height="219" src="http://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2013/10/perrone2.gif" style="background-color: #f4f4f4; border: 0px none; float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; padding: 5px;" width="149" />l’annuncio dell’egemonia americana infiamma la Borsa</strong> (La città del sole, pp. 218, euro 20, ma su http://www.amazon.it/Progetto-Lannuncio-dellegemonia-americana-infiamma/dp/888292310X ). E’ la storia della “dottrina Monroe”, o l’America agli americani (degli Stati Uniti, ovviamente) e andrebbe letto insieme a <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Obama. Il peso delle promesse</strong>(edizionisettecolori@gmail.com): definiscono, insieme, le fondamenta teoriche del nostro presente e le sue conseguenze attuali. E ormai non si sa se sia bene superarle, perché ogni nuova egemonia è peggiore della precedente.<img alt="obama" class="alignleft wp-image-12786" height="244" src="http://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2013/10/obama.jpg" style="background-color: #f4f4f4; border: 0px none; float: left; margin: 0px 10px 10px 0px; padding: 5px;" width="152" /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Signor Perrone, nel 2011 furono 150 anni di Unità; nel 2012 furono 50 anni dalla fine di Mattei; nel 2013 sono 70 anni dalla resa… L’Italia nacque per interessi francesi, s’allargò per interessi inglesi e tedeschi, resse all’irruzione nel Mediterraneo degli Usa, che ora declinano. La Germania li rimpiazza. E noi?</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Concordo in parte che le potenze straniere influirono sulla nascita dell’Italia unita. Ma l’ampliamento del disegno di conquista, fino a comprendere tutti i territori del Regno delle Due Sicilie, avvenne – sorprendendo lo stesso Camillo Benso di Cavour – a opera di Liborio Romano, ministro di polizia dei Borbone”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Perché nessuno lo dice, tranne lei che gli ha dedicato un libro importante?</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“I piemontesi non lo riconobbero – dal diario di Giuseppe Massari, fac totum di Cavour, furono strappate le pagine chiarificatrici di quel passaggio – e non si vuole ancora dirlo. Ma il territorio delle Due Sicilie, enorme, fece lievitare all’improvviso l’intero progetto oltre ogni ipotesi”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Restiamo a un passato meno remoto.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Cioè agli ultimi 70 anni, quelli con l’Italia sotto influenza?”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sì.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Quest’epilogo è derivato da una guerra sciagurata e perduta. Col Paese in tali condizioni di dipendenza, le investiture al vertice della politica ne hanno risentito. Una situazione che ancor pesa: lo indicano certe consonanze della presidenza della Repubblica coi ‘consigli’ provenienti da quelle parti. E perfino dalla Germania…”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">… Uscita peggio dell’Italia dalla guerra e che ha rimpiazzato la Gran Bretagna come junior partner degli Usa, verso i quali la nostra sudditanza fu, fino al 1991, arginata da Vaticano e Urss. Come ora lo è da Vaticano e… Russia.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“I ruoli da ascari neo-coloniali, dal 1982 in poi, non ce li hanno imposti: li hanno decisi i politici italiani, con la benedizione dei vari presidenti della Repubblica, che hanno consentito (talora sollecitato) interventi armati che violavano la Costituzione”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Tasto dolente.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Il reale ruolo che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica andrebbe discusso di fronte al suo superare i limiti costituzionali”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">L’Italia è ora una repubblica ereditaria. Napolitano succede a se stesso, Enrico Letta succede allo zio Gianni come factotum governativo, Marina Berlusconi succederà al padre a capo di un partito determinante. Invece il papato non è più a vita, come del resto le monarchie nordiche, spesso protestanti…</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“L’Italia non è divenuta una repubblica ereditaria per il rinnovo del mandato – legittimo e voluto dai partiti – di un presidente. Ma è una repubblica ora politicamente assai povera, incapace di trovare un’altra soluzione al momento del rinnovo di quel presidente: così il suo campo d’azione s’è ampliato oltre i limiti costituzionali. Il caso dei Letta ha invece aspetti ridicoli e ha mostrato l’inconsistenza del nipote, che ha governato su delega di Berlusconi”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Vanno in tv solo avatar nostrani di repubblicani o democratici degli Usa, e gruppi nati col loro avallo. Morale: prima si poteva dir tutto, perché non serviva a nulla; ora non si può dire nulla, mentre parlare servirebbe.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Al di là delle grandi aggregazioni, per le altre espressioni politiche ci sono in effetti solo spazi di tolleranza. Attenti però ai grillini, che non si contentano di tolleranza”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Pseudonimo di Germania & C., l’Ue dovrebbe, per l’attuale capo dello Stato, limare le unghie alla Nato. Ma – s’è visto contro la Serbia – solo per affiancarla come secondario strumento egemonico.</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
“Dobbiamo badare alla caratteristica fondamentale dell’Ue: l’ anti-democrazia. Proprio così! I controllori generali che essa mette sulla testa degli Stati nazionali non li ha votati nessuno. Questo è il pericolo vero. E non se ne parla quasi mai”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Impassibili, le Camere approvano ogni direttiva dell’Ue. Con questa passività l’Italia ha smarrito la sovranità, cara a pochi, e il benessere, caro a tutti.</strong></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20px; margin: 0px 0px 1.5em; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
“E qui torniamo al punto di prima: ci hanno tolto la democrazia. La sovranità italiana è perduta: se davvero essa interessa a pochi, la prego di considerarmi fra questi pochi”.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20px; margin: 0px 0px 1.5em; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<span style="color: black; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; line-height: normal;">di Maurizio Cabona</span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-63969527683658379972013-10-07T21:18:00.001+02:002013-10-07T21:18:19.283+02:00L’altro miracolo italiano<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="margin: 0px; padding: 0px; width: 100%px;"><tbody style="margin: 0px; padding: 0px;">
<tr style="margin: 0px; padding: 0px;"><td style="margin: 0px; padding: 0px;" width="100%"> </td><td align="right" style="margin: 0px; padding: 0px;" valign="top"> </td></tr>
<tr style="margin: 0px; padding: 0px;"><td colspan="2" style="margin: 0px; padding: 0px;"><hr style="margin: 0px; padding: 0px;" />
</td></tr>
<tr style="margin: 0px; padding: 0px;"><td colspan="2" style="margin: 0px; padding: 0px;"><span class="postbody" style="margin: 0px; padding: 0px;">Generalmente quando si sente parlare del Miracolo Italiano ci si riferisce ad un periodo storico tra gli anni Cinquanta e Sessanta in cui l'Italia si caratterizzò da una forte crescita economica affiancata da uno straordinario sviluppo tecnologico di profondo rilievo. In sé questa definizione da sussidiario delle scuole elementari di un tempo non aiuta più di tanto a mettere a fuoco il tutto: oggi ad esempio se usassimo gli stessi elementi di definizione potremmo contare almeno una dozzina di miracoli sul fronte economico da parte di altri paesi. Ciò che ha contraddistinto l'eccezionalità del risultato e della performance è infatti il contesto storico in cui tutto questo si è manifestato. Ricordiamo un paese sconfitto e dilaniato dal Secondo Conflitto Mondiale, ancora occupato da eserciti stranieri con povertà e miseria che in qualche modo erano state mitigate con il programma di aiuto statunitensi, il noto Piano Marshall. Un paese ancora poco industrializzato e tecnologicamente arretrato con una ingente parte della popolazione ancora a vocazione agricola. Ciò nonostante un insieme di circostanze aiutarono il nostro paese a realizzare quello che tutto il mondo ha prima ammirato e dopo battezzato il Miracolo Italiano. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Per primo, la genetica italiana degli imprenditori italiani, unica al mondo per spirito di sacrificio e vocazione al rischio imprenditoriale: proprio in quel periodo vengono poste le basi per la nascita e lo sviluppo di grandi attività industriali. In secondo luogo abbiamo l'entrata dell'Italia nella Comunità Economica Europea che consente la rimozione dei vincoli protezionistici in numerosi settori produttivi: l'ingresso nel Mercato Comune genera una significativa spinta alle esportazioni italiani le quali diventano il volano principe di tutta l'economia nazionale. Infine la condizione più unica che rara dell'allora mercato del lavoro italiano costituito per la maggiore da disoccupati, braccianti e manovali dal basso costo di lavoro che rendevano pertanto molto competitiva e redditizia l'attività industriale: considerate che allora i sindacati non avevano un ruolo di ingerenza determinante e controproducente come avviene invece oggi. L'aumento della ricchezza delle famiglie generò un meccanismo virtuoso di ulteriore spinta economica indotta anche dai consumi interni (elettrodomestici, automobili, nuovo arredamento, nuove abitazioni e cosi via). <br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Tutti in qualche modo hanno conosciuto il Miracolo Italiano, o sui libri di scuola o ne hanno visto le dimensioni all'interno di qualche videodocumentario storico, persino la stampa ed i media internazionali hanno riferimenti storici e socioeconomici sul Miracolo Italiano. In vero alcune testate giornalistiche sono anche profonde conoscitrici ed ammiratrici dell'Altro Miracolo Italiano, quel secondo miracolo per cui analizzando l'economia italiana non si capisce come mai quest'ultima non sia ancora fallita. Ci pensano e ci riflettono di continuo: qualsiasi altro paese al mondo sarebbe già fallito da anni e anni, ma l'Italia invece no, resiste ancora. Ecco l'Altro Miracolo Italiano. Solo grazie ad un miracolo è possibile spiegare come questa nazione non sia ancora fallita avendo avuto più di sessanta governi in oltre cinquant'anni, un paese in cui l'economia nazionale deve assecondare ed accettare la convivenza quotidiana con sei differenti mafie, un paese in cui i sindacati sono più potenti del governo, un paese in cui la giustizia non garantisce e tutela i creditori e gli investitori, un paese in cui vi sono ormai più di 4.5 milioni di immi-non-grati, un paese in cui gli imprenditori sono continuamente vessati dalla Pubblica Amministrazione. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />L'Altro Miracolo Italiano: come fa a non essere ancora fallito un paese con un sistema scolastico basato su ordinamenti ed insegnamenti medioevali in cui la maggior parte del corpo docente ha una preparazione ed impostazione da rivoluzionario sessantottino, un paese in cui la governance degli istituti bancari è detenuta da bancosauri e dalle fondazioni bancarie, un paese in cui nel panorama politico esistono ancora partiti che hanno come ideale politico il comunismo, un paese che continua a dedicare attenzione a dismisura ad un decadente Silvio Berlusconi, un paese in cui la maggior parte degli anziani se ne strafegano del futuro di figli e nipoti tanto basta che ci sia la loro pensione e le cure gratis in ospedale, un paese che abroga il Ministero del Turismo avendo le potenzialità che tutto il mondo gli invidia, un paese che anno dopo anno sta subendo una lenta opera di penetrazione da parte dei suoi principali concorrenti ed infine un paese che si permette il lusso negli ultimi dodici mesi di dedicare tempo e riflessione politica per la stesura di leggi sull'omofobia ed il femminicidio al posto di redigere una nuova legge elettorale o un nuovo programma di defiscalizzazione per gli utili delle imprese.<br /><br /><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Eugenio Benetazzo</span></span></td></tr>
</tbody></table>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-13819327696939747702013-10-01T13:26:00.000+02:002013-10-01T13:26:00.066+02:00La Fed stampa dollari. I Brics comprano oro<div class="icons" style="background-color: white; color: #007031; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 2px 2px 6px 1px; text-align: right;">
<br /></div>
<br /><span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Se bastasse creare dal nulla liquidità per rilanciare l’economia e uscire dalla crisi, saremmo da tempo nel paese di bengodi, soprattutto negli Usa. Ma così non è. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Pertanto la recente decisione assunta della Federal Reserve di continuare ad immettere nel sistema nuova liquidità rivela semplicemente che essa non è più in grado di staccare la spina dell’alimentatore di risorse ad un sistema sempre più “drogato”. Certo le borse hanno risposto in modo vivace con l’aumento dei listini, ma non è detto che ciò sia un reale segnale positivo.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Infatti la stessa Fed, dopo il meeting del suo Open Market Committee, ha dovuto ammettere che “se dovesse continuare l’irrigidimento delle condizioni finanziarie (con l’aumento dei tassi di interesse), osservato nei mesi recenti, il processo di miglioramento dell’economia e del mercato del lavoro potrebbe rallentare.”<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />L’inevitabile conseguenza di tale “filosofia”è che negli Usa si proseguirà con la “politica monetaria accomodante”, immettendo 85 miliardi di dollari al mese per comprare nuovi titoli del Tesoro e derivati asset-backed-security. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Anche il governatore Bernanke, il cui mandato sta per scadere, ha ribadito che i “quantitative easing” continueranno fino a che negli Usa il tasso di disoccupazione non scenderà sotto il 6,5%. E questo si spera avvenga entro la fine del 2014, nel frattempo avremmo però circa 1.500 miliardi di nuovi dollari sui mercati internazionali.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Anche il bollettino trimestrale della Banca dei Regolamenti Internazionali di settembre solleva forti dubbi sugli “effetti benefici” dei “quantitative easing” e dettaglia invece le sue riverberazioni nefaste in particolare nelle economie emergenti. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />La BRI ricorda che quando lo scorso maggio la Fed ventilò appena l’ipotesi di un cambiamento di politica monetaria, gli interessi obbligazionari ebbero un’impennata con effetti negativi in molti settori finanziari e in varie parti del mondo. Vi fu una “corsa alla svendita” di titoli con una conseguente caduta dei prezzi. Il ritiro di capitali dai mercati emergenti provocò, come noto, una forte svalutazione di alcune loro monete. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />L’analisi della Bri sottolinea che, anche dopo le assicurazioni date dalla Fed, dalla Bce e dalla Bank of England lo scorso luglio, l’aumento dei tassi di interesse di lungo periodo è continuato in quanto i mercati si attendevano una stretta nelle condizioni finanziarie a livello mondiale.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />La situazione è estremamente volatile. Nonostante questo aumento già di per sé destabilizzante, gli interessi a lungo termine restano comunque bassi e spingono la finanza a cercare prodotti e operazioni ad alto rischio. Di conseguenza è cresciuta l’immissione di bond e di prestiti nei settori finanziari più esposti e rischiosi. Proprio come accadde subito prima dell’esplosione della crisi finanziaria globale. Ad esempio, la percentuale dei “leveraged loans”, crediti molto simili ai subprime, e cioè quelli concessi a creditori già altamente indebitati e di dubbia affidabilità, ha già raggiunto il 45% del mercato dei “finanziamenti in pool” (quelli elargiti da un gruppo di banche). Si noti che tale percentuale è superiore del 10% rispetto ai precedenti massimi registrati prima del crac della Lehman. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />In contro tendenza, in verità bisogna osservare che le politiche monetarie dei Paesi del Brics e di altri importanti Paesi emergenti mirano ad aumentare le proprie riserve auree.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Si stima che nel 2013 la sola Cina dovrebbe comprare almeno 1.000 tonnellate di oro. Cina, Russia e India assieme potrebbero quindi acquistare circa il 70% di tutto l’oro prodotto nel 2013. Si rammenti che già nel 2012 la Russia ha aumentato le sue riserve aure dell’8,5% portandole ad un totale di circa 1.000 tonnellate. <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Non si tratta di una strana infatuazione per il metallo prezioso, ma di una coerente strategia monetaria e geo-economica. La maggioranza dei Paesi del mondo sa che il dollaro diventa ogni giorno più debole e instabile proprio per la continua creazione di nuovi biglietti verdi.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Siamo alla resa dei conti? Si arriverà in tempi brevi al famoso paniere di monete e di oro proposto dai Brics in sostituzione del dollaro? E l’Europa cos’ha da dire? </span></span><br />
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></span>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: 12px;">di Mario Lettieri e Paolo Raimondi </span></span></span>Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-43924185961185051452013-09-30T13:25:00.000+02:002013-09-30T13:25:01.028+02:00Le armi chimiche segrete di Israele<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br /><br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span><br />
<div style="margin: 0px 0px 10px; padding: 0px; text-transform: uppercase;">
</div>
<div class="per_articolo per_art_in_ed" style="margin: 0px; padding: 0px;">
</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;">Gli ispettori Onu, che controllano le armi chimiche della Siria, avrebbero molto più da fare se fossero inviati a controllare le armi nucleari, biologiche e chimiche (NBC) di Israele. Secondo le regole del «diritto internazionale», non possono però farlo. Israele non ha firmato il Trattato di non-proliferazione nucleare, né la Convenzione che vieta le armi biologiche, e ha firmato ma non ratificato quella che vieta le armi chimiche. Secondo «Jane's Defense Weekly», Israele - l'unica potenza nucleare in Medio Oriente - possiede da 100 a 300 testate e relativi vettori (missili balistici e da crociera e cacciabombardieri). Secondo stime Sipri, Israele ha prodotto 690-950 kg di plutonio, e continua a produrne tanto da fabbricare ogni anno 10-15 bombe tipo quella di Nagasaki. Produce anche trizio, gas radioattivo con cui si fabbricano testate neutroniche, che provocano minore contaminazione radioattiva ma più alta letalità. Secondo diversi rapporti internazionali, citati anche dal giornale israeliano «Haaretz», armi biologiche e chimiche vengono sviluppate all'Istituto per la ricerca biologica, situato a Ness-Ziona presso Tel Aviv. Ufficialmente fanno parte dello staff 160 scienziati e 170 tecnici, che da cinque decenni compiono ricerche di biologia, chimica, biochimica, biotecnologia, farmacologia, fisica e altre discipline scientifiche . L'Istituto, insieme al Centro nucleare di Dimona, è «una delle istituzioni più segrete di Israele» sotto la giurisdizione del primo ministro. La massima segretezza copre la ricerca sulle armi biologiche: batteri e virus che, disseminati nel paese nemico, possono scatenare epidemie. Tra questi il batterio della peste bubbonica (la «morte nera» del Medioevo) e il virus Ebola, contagioso e letale, per il quale non è disponibile alcuna terapia. Con la biotecnologia si possono produrre nuovi tipi di agenti patogeni verso i quali la popolazione bersaglio non è in grado di resistere, non disponendo del vaccino specifico. Vi sono anche seri indizi su ricerche per lo sviluppo di armi biologiche in grado di annientare nell'uomo il sistema immunitario. Ufficialmente l'Istituto israeliano compie ricerche su vaccini contro batteri e virus, come quelle sull'antrace finanziate dal Pentagono, ma è evidente che esse permettono di sviluppare nuovi agenti patogeni per uso bellico. Lo stesso espediente viene usato negli Stati uniti e in altri paesi per aggirare le Convenzioni che vietano le armi biologiche e chimiche. In Israele il manto di segretezza è stato in parte squarciato dall'inchiesta compiuta, con l'aiuto di scienziati, dal giornalista olandese Karel Knip. È emerso inoltre che sostanze tossiche sviluppate dall'Istituto sono state usate dal Mossad per assassinare dirigenti palestinesi. Testimonianze mediche indicano che, a Gaza e in Libano, le forze israeliane hanno usato armi di nuova concezione: lasciano intatto il corpo all'esterno ma, penetrandovi, devitalizzano i tessuti, carbonizzano il fegato e le ossa, coagulano il sangue. Ciò è possibile con la nanotecnologia, la scienza che progetta strutture microscopiche costruendole atomo per atomo. Allo sviluppo di tali armi contribuisce anche l'Italia, legata a Israele da un accordo di cooperazione militare e suo primo partner europeo nella ricerca & sviluppo. Nella finanziaria è previsto uno stanziamento annuo di 3 milioni di euro per progetti di ricerca congiunti italo-israeliani. Come quello, contenuto nell'ultimo bando della Farnesina, su «nuovi approcci per combattere gli agenti patogeni trattamento-resistenti». Così l'Istituto israeliano per la ricerca biologica potrà rendere gli agenti patogeni ancora più resistenti.</span><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Manlio Dinucci </span>Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-18161430266191731642013-09-29T23:24:00.001+02:002013-09-29T23:24:34.393+02:00La verità sull'Euro<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br /><span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><img alt="" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRWL1Zn1SpoqgFeEv-e7K9BahFIEcDB8RFNnwvwCOhDwAWqaKPjuBmKO2Ui" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" /></span><br />
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Euro si o euro no?</strong> Anche in Italia, dopo anni di passività e di fede cieca nelle virtù taumaturgiche della moneta unica, si è aperto il dibattito sull’euro. Ma la diatriba ha preso presto una brutta piega, tanto che sarebbe meglio chiuderla seduta stante, per non sprecare altro tempo prezioso inseguendo fantasmi verdi come bigliettoni.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Da un lato, il partito degli euro-faziosi sostiene che se l’Italia non avesse abbondonato la liretta per la valuta comune adesso avremmo un sistema allo sfascio</strong>, con i conti perennemente in rosso, senza competitività, in preda alla recessione e corroso dall’inflazione. In sostanza, è proprio quello che sta accadendo attualmente con l’euro imperante, anche se fingono di non vedere.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">I “negazionisti”, invece, ritengono che laddove abbandonassimo la banconota forte e riadottassimo la divisa debole saremmo in grado di agire efficacemente sulla politica economica,</strong> stampando moneta quando occorre e svalutando quando serve, per non scaricare sull’economia reale gli imprevisti di quella di carta, ottenendo margini più ampi di correzione che adesso ci sono preclusi dai parametri di Maastricht. Così dichiarano ma non c’è la controprova. Soprattutto, manca una classe dirigente coraggiosa capace di prendere decisioni ardite. Lasciare l’euro per affidare i destini di una possibile transizione ad altro scenario agli stessi che ci sgovernano adesso non è garanzia di alcun mutamento. Ugualmente, nessun riscontro ci è dato circa gli scenari apocalittici disegnati dagli euro-convinti, i quali cercano di dissuadere la pubblica opinione dallo sposare simili idee antieuropeiste, paventando fame e miseria.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Probabilmente, hanno ragione entrambi, o, meglio, hanno tutti torto alla stessa maniera,</strong> perché il fulcro del problema, da loro nemmeno sfiorato, se ne sta ben coperto, sotto una coltre di fumo ideologico, in tutt’altro luogo analitico, ad un livello differente della realtà sociale che pertiene alla sfera politica e non a quella economica (se non liminarmente). Di fatti, alla base di qualsiasi decisione finanziaria c’è, o almeno dovrebbe esserci, una valutazione precisa da parte di tutta la classe dirigente, circa i pro e i contro che operazioni di questo tipo potrebbero generare, tenendo conto delle traiettorie geopolitiche mondiali e regionali e dei rapporti di forza internazionali. Senza una visione più complessiva dei fenomeni sociali e storici si finisce nella rete della “legisimilità” indiscutibile dei mercati la quale, dietro la sua apparente neutralità, cela articolati piani politici, elaborati e studiati dagli Stati più attrezzati alle sfide dei tempi.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La verità è che quando il nostro Paese è entrato nell’euro ha scelto di non scegliere e di farsi trascinare dagli eventi che in quel momento erano favorevoli alla “corrente unionista”</strong>, supportata da una utopia falsamente globalista che sarebbe stata successivamente smentita dai fatti. Anzi, i fautori nostrani dell’ingresso dell’Italia nell’euro, i vari Amato, Ciampi, Prodi, erano superburocrati collegati ai centri finanziari sovranazionali (ma con base fissa oltreoceano) i quali, pur di legare lo Stivale alle consorterie che spingevano le loro carriere, accettarono un cambio estremamente svantaggioso per la nostra nazione. Quindi, l’errore fu fatto a monte e, forse, se si fosse contrattato adeguatamente il prezzo della nostra adesione alla moneta comune, non avremmo mai subito uno scossone così devastante per il sistema-paese. Dico forse perché anche questa ipotetica capacità concertativa non sarebbe stata bastevole senza una adeguata progettualità politica portata avanti da una élite direttiva gelosa della sua sovranità politica e del funzionamento non eterodiretto dell’intera macchina statale. E’ accaduto il contrario di quel che era saggio fare ed abbiamo ceduto potere a Bruxelles senza contropartite proporzionate.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Gli euro-partigiani, quantunque il fallimento delle loro idee sia palese, continuano a premere sull’acceleratore europeo senza alcun ravvedimento</strong>. Ancora ieri, in una trasmissione televisiva su LA7, Piazza Pulita, trattando della questione, veniva ripetuta la solita tiritera sull’euro che ci avrebbe salvati da danni ancor maggiori. Presente in studio un mio concittadino che si chiama come me, imprenditore nel settore dei velivoli ultraleggeri, il quale s’improvvisava storico ed economista, commettendo un grave e comune strafalcione. Costui asseriva che fuori dall’euro avremmo patito la medesima sorte della Repubblica di Weimar, costretti a trasportare il denaro con il carrello della spesa per comprare beni di prima necessità. Al mio omonimo vorrei rammentare che semmai è vero il contrario, cioè che la Germania weimariana si ritrovò in quelle condizioni catastrofiche proprio a causa di vincoli vessatori esterni, tra esorbitanti riparazioni di guerra, imposizione di tagli alla spesa pubblica per la sostenibilità del bilancio e la solvibilità dei debiti contratti, nonché per le scorrerie della finanza internazionale che speculava e si ingrassava a spese dei tedeschi. Vi ricorda qualcosa? La decadenza si arrestò con la nomina di <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Hitler</strong> a Cancelliere. Hitler compì il miracolo, impensabile solo qualche mese prima, contravvenendo a quasi tutti gli obblighi imposti a Berlino dalle Potenze vincitrici della I guerra mondiale e ripristinando la struttura politica-militare del Reich (rimando, per una miglior comprensione di queste circostanze, ad un ottimo articolo di <a href="http://www.syloslabini.info/online/il-miracolo-economico-della-germania-nazista/" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">Sylos Labini</a>). Il rilancio dell’economia nazista seguì questi atti d’imperio politico e non viceversa.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ribadire, pertanto, anche al cospetto delle innumerevoli smentite portate dai fatti e dalla storia, siffatte bizzarre teoresi che si fondano sull’incoscienza, o, peggio, sulla menzogna, ovverosia che l’Italia ha bisogno di vincoli esterni per rimettersi in marcia, vuol dire consegnarsi mani e piedi a chi ci vuole ancor più sfiancati e dipendenti, al fine di derubarci anche di quel poco che ci resta di buono.</strong></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Le terapie d’urto hanno un senso quando sono brevi e mirate, se si protraggono a lungo possono sortire l’effetto opposto.</strong> Come per il nostro Paese che ormai stordito non ha quasi più la capacità di rialzarsi. Gli euro-settari si mettano l’anima in pace e non persistano in questo assurdo malinteso che ci condurrà alla completa rovina. Forse, al Belpaese serviva effettivamente un elettrochoc per recuperare lucidità ma gli elettrodi sono stati applicati sul posto sbagliato da persone senza nessuna competenza. Questi andavano messi sulla testa e non sui coglioni, perciò il trattamento da curativo è diventato semplicemente una tortura menomante.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">C’è però da dire che le banalità si sprecano anche sull’altro versante,</strong>quello degli euro-contrari. Sempre su La7, nel programma del pur bravo<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Gianluigi Paragone</strong>, una specie di filosofo, uno dei nouveaux “filosofessophes” di questa fase senza speranza, ha dichiarato che il nuovo nazismo è l’egemonia della moneta e che i teologi della globalizzazione sono i nazisti del nostro tempo. Bella stupidaggine e le motivazioni che dovrebbero allontanare da noi simili sciocchezze sono le medesime del discorso fatto sopra, ben chiarite anche nell’articolo di Sylos Labini. Il nazismo non c’entra proprio niente con quello che sta accadendo oggi, anzi questo fu proprio una reazione verso umiliazioni geopolitiche intollerabili, condotte con strumenti differenziati, compresi quelli finanziari. Un presunto intellettuale che usa le parole così a cazzo di cane per ottenere un’eco mediatica non è un pensatore ma, appunto, un cazzone.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sono convinto che la rilevanza data dal circuito mainstream alla controversia pro e contro l’euro è qualificabile come un tentativo di saturare surrettiziamente la scena pubblica con dispute di secondo e terzo grado,</strong> apposta per togliere spazio al tema dirimente, quello della sovranità politica vietata all’Italia da una sordida sottomissione alle grandi capitali atlantiche ed europee, dalla quale discendono a cascata tutti i nostri casini. Sicuramente, non saranno i filosofi che frequentano l’accademia, né gli economisti che se la intendono col Financial Times (<a href="http://www.theeconomistswarning.com/" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">leggi qui</a>), a tirarci fuori dai guai, perché il guaio è che il loro naso è il punto più lontano dove riescono a guardare.</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">I difetti dell’euro – che sono un effetto di ciò che ci sta capitando ma non la causa primigenia delle nostre sventure – sono i difetti della nostra mancanza di sovranità.</strong> Senza recupero d’indipendenza e di autonomia nazionale, attraverso nuove alleanze geopolitiche che ci sottraggano all’influenza atlantica e ci spalanchino il subrecinto europeo, non avremo nessuna via di scampo. Se le cose stanno in questi termini, come credo, dobbiamo prendercela con noi stessi e con chi ci sgoverna, non con la Germania che fa il suo sporco lavoro e non fa le nostre stesse sporche figure in campo mondiale, dove riusciamo sempre a rinnegare i nostri interessi ed a tradire i patti con i partner. Nessuna critica alla nazione tedesca sarà mai accettabile se chi lamenta le chiusure e le rigidità teutoniche non avrà prima detto, chiaro e tondo, qual è l’Amministrazione (per antonomasia) che ci sta tenendo, da lustri, sotto il suo tallone di ferro politico e militare (servendosi anche dei nostri vicini e degli organi burocratici dell’UE da essa controllati) e chi sono i suoi complici interni. Nessuna disapprovazione della speculazione finanziaria avrà per noi valore scientifico e veritativo se questa verrà fondata su presupposti moralistici e umanitaristici (vedi le campagne contro i banchieri deviati, per il recupero dell’onestà negli affari), o astratti e metafisici (vedi le crociate contro il globalismo disantropomorfizzante, il capitalismo assoluto ed altre baggianate del tipo), anzichè sulla denuncia dei reali manovratori, governi organizzati in apparati e uomini in carne ed ossa, che si muovono alle sue spalle. Speriamo con ciò, finalmente, di esserci capiti. Le querelles che ho descritto sono tutte interne allo stato di cose presente, non c’è nulla di meglio al mondo di una finta opposizione per puntellare un sistema. Pro-euristi e anti-euristi sono due facce della stessa medaglia.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Gianni Petrosillo </span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-4631742759299383082013-09-24T09:32:00.000+02:002013-09-24T09:32:00.128+02:00L’Europa e la politica ancella della finanza<div class="icons" style="background-color: white; color: #007031; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 11px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 2px 2px 6px 1px; text-align: right;">
<br /></div>
<div class="meta-article-categories" style="float: right; margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<img alt="Alain_De_Benoist" class="alignright size-medium wp-image-1511" height="232" src="http://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2012/12/Alain_De_Benoist-310x232.jpg" style="background-color: #f4f4f4; border: 0px none; float: right; margin: 0px 0px 10px 10px; padding: 5px;" width="310" />Adesso ci sono arrivati in tanti alla «decrescita» e allo scetticismo nei confronti della religione europeista che impazzava negli Anni 90 e all’ inizio del Duemila. Ma si tratta di idee e atteggiamenti che Alain De Benoist aveva teorizzato e coltivato già negli ultimi 40 anni. Critico (con argomenti precisi) nei confronti dell’Europa, diffidente (in maniera articolata) verso il dio mercantilista, il politologo francese fondatore della Nouvelle Droite era stato per anni relegato, in maniera liquidatoria, nella casella dei pensatori di estrema destra. Ora che la contrapposizione ideologica destra-sinistra che ha segnato il ’900 non sembra più in grado di orientare le visioni politiche in maniera ferma e forte, e soprattutto ora che che la crisi economica sembra inverare timori e tremori per un tramonto d’Occidente, le riflessioni che De Benoist aveva disseminato riemergono come una trama nascosta, dietro le considerazioni di tanti, sempre più accreditati, maestri di pensiero. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"> </strong><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Friedrich Nietzsche scrisse “L’Europa si farà sull’orlo di una tomba”. Scusi l’inizio “a lutto”, ma le sembra che, su quest’orlo finalmente ci siamo arrivati?</strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Non ci siamo molto lontani. Alla crisi economica e sociale (tutti gli indicatori sono in rosso) si aggiungono ormai una crisi morale e un’evidente allontanamento del popolo nei confronti della classe politica. Tutti i sondaggi di cui disponiamo confermano delle tendenze “pesanti”, che rivelano una sfiducia generalizzata che va ben al di là delle istituzioni. Ora, la fiducia sociale è il fondamento della coesione sociale. Lo sprofondare della fiducia va di pari passo con l’aumento dell’amarezza e della delusione, della frustrazione e del rancore, cose che possono generare un’ondata di collera.Ciò non vuol dire che si va “a fare l’Europa” (non farò l’errore di confondere con l’Unione Europea), ma che un ciclo sta per terminare. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Decrescita. Per lei, come per altri (vedi Serge Latouche) è un imperativo motivato dalla finitezza delle risorse. Ma, osservando la situazione europea, più che un modello etico sembra un dato di fatto. Forse si tratta solo di prendere atto che l’Europa non potrà più vivere un periodo di prosperità economica paragonabile a quello dei decenni passati?</strong><strong style="margin: 0px; padding: 0px;"> </strong></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Nel 19 simo secolo si credeva ancora che le risorse naturali fossero gratuite e inesauribili. Adesso sappiamo che non lo sono. Prima di essere una teoria la decrescita è una constatazione: non ci può essere crescita materiale infinita in uno spazio finito. In altri termini, gli alberi non possono crescere fino al cielo. Questo fatto ci colpisce, perché noi abbiamo preso l’abitudine di considerare la crescita economico come qualcosa di naturale. In realtà questa idea è recente. Storicamente è legata all’ideologia del progresso, che, anch’essa, al giono d’oggi è in crisi. Ma la decrescita non significa l’arresto di ogni attività economica, il ritorno indietro, o la fine della storia. Bisogna soltanto abituarsi a moderare i nostri modi di vita. Cioè capire che “più” non è sempre sinonimo di “meglio”.L’austerità al giorno d’oggi messa in atto dai governi europei per soddisfare le esigenze delle banche e dei mercati finanziari si traduce in un abbassamento del potere d’acquisto e in un aumento della disoccupazione, cioè in risultati inversi a quello che si pensava.Provoca l’impoverimento delle classi medie e di quelle popolari, ma non impedisce che i più ricchi si arricchiscano sempre più. Tutto questo, evidentemente, non ha nulla a che vedere con la decrescita.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">L’idea di Europa che a un certo punto ci è stata presentata come ineludibile, in realtà storicamente e culturalmente non ha avuto una gran consistenza. Dalla battaglia di Teutoburgo in poi, tentativi imperiali compresi, l’Europa è stata quasi sempre divisa almeno in due aree culturali, quella mediterranea e quella “nordica” (tedesca e anglosassone). Cosa ne pensa?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Ma si potrebbe anche parlare di un’Europa divisa in tre, che corrispondono ad antiche zone di influenza religiosa (cattolicesimo al Sud, protestantesimo al Nord, Ortodossia all’Est). Personalmente non ho mai pensato che queste “divisioni” fossero un ostacolo all’unificazione politica dell’Europa. Esse confermano solamente la grande diversità dei popoli e delle culture europee, diversità che deve essere preservata e non soppressa.Quello che è in realtà sorprendente è che l’UE merita ogni giorno un po’ meno il suo nome.L’introduzione dell’euro, che doveva fare convergere le economie europee in realtà ha aggravato le loro divergenze.L’attuale costruzione europea si è infatti effettuata fin dall’inizio contro il buon senso. Si è dapprima scommesso sul commercio e l’industria anziché sulla politica e la cultura. Dopo la caduta del sistema sovietico, anziché cercare di approfondire le sue strutture politiche l’EU ha scelto di allargarsi a paesi desiderosi soprattutto di entrare nella Nato, ciò che ha portato alla sua impotenza e alla sua paralisi. I popoli non sono mai stati realmente associati alla costruzione europea. Infine, le finalità di questa costruzione non sono mai state chiaramente definite. Si tratta di creare un’Eu-Mercato o un’Eu-Potenza? La domanda è questa. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Il caso del Belgio, per 540 giorni senza governo, ma con buoni risultati economici, non le sembra un gigantesco, epocale, esperimento che dimostra, in maniera quasi beffarda e umoristica, l’irrilevanza della politica nel contesto contemporaneo?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Il Belgio ha fatto a meno del Governo, ma l’assenza del Governo non ha prodotto la sparizione delle amministrazioni! Non dimentichi neanche che il Belgio è un piccolo paese, che non ha reali ambizioni internazionali. Quello che succede in tutti gli altri paesi d’Europa, toccati in pieno dalla crisi (Grecia, Portogallo, Italia, Spagna) mostra al contrario quello che succede quando la politica capitola davanti alle esigenze della finanza. La crisi attuale, da questo punto di vista, non dimostra l’insignificanza della polutica, ma al contrario la sua importanza essenziale. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">E’ uno dei fondatori della Nouvelle droite, e, conoscendola da lontano, qualcuno la ha associata a Le Pen. Ma pare che i punti di disaccordo tra lei e quest’ultimo siano diversi. Quali sono, in estrema sintesi?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Le posizioni del Fronte Nazionale hanno subito molte variazioni nel corso della sua storia, cosa particolarmente evidente in ambito economico. Trent’anni fa il FN si definiva volentieri liberale e reaganiano. Al giorno d’oggi, dopo che Marine Le Pen è succeduta a suo padre, lo stesso movimento milita contro il libero scambio, reclama l’introduzione di un certo protezionismo, e denuncia con vigore la deregulation economica, che ha dato libero corso alle esigenze dei mercati. Personalmente io sono d’accordo con con questa opinione, che spiega, d’altronde, come una grande parte dell’elettorato frontista provenga, ormai, dalla classe operaia. Resto invece in disaccordo con il “giacobinismo” repubblicano del Fronte Nazionale, con la sua ostilità di principio verso il regionalismo e le “comunità” e col suo laicismo islamofobo. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La perdita di significato delle categorie novecentesche di destra e sinistra è un fatto evidente. Ma, almeno in Italia, si continua a ragionare secondo quei parametri.</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
In Italia come in Francia le parole destra e sinistra continuano a essere impiegate in riferimento al gioco politico parlamentare. Ma nello stesso tempo la gente vede bene che i governi di “destra” e “di sinistra” fanno più o meno la stessa politica. E’ il sistema dell’”alternanza unica” (Jean-Claude Michéa) cioè dell’alternanza senza alternativa. La verità è che la destra e la sinistra sono oggi arrivate a una crisi di identità profonda, tantopiù che i grandi avvenimenti creano delle fratture inedite che attraversano la famiglie politiche tradizionali. Penso che le contrapposizioni destra-sinistra non siano più adeguate per analizzare i problemi attuali, che siano divenute obsolete.Una nuovo contrasto, molto più reale, è quello che ormai oppone le classi popolari (di destra e di sinistra) a una “nuova classe” mondializzata oggi totalmente distaccata dal popolo.Sul piano intellettuale è ancora più evidente. La distinzione destra-sinistra non permette assolutamente più di definire degli autori come: Régis Debray, Jean Baudrillard, Serge Latouche, Emmanuel Todd, etc., in Francia, o come Massimo Cacciari, Danilo Zolo, Marco Tarchi o Costanzo Preve in Italia.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">E’ un sostenitore di un modello politico federalista, ma non nazionale. Piuttosto “imperiale”. In che senso?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
L’Europa ha conosciuto, nel corso della sua storia, due grandi modelli politici: quello dello stato-nazione, di cui la Francia è l’esempio più tipico, e quello dell’Impero, che è stato prevalentemente quello della Germania e dell’Italia (impero Romano, Sacro romano impero, impero autro ungarico). Il modello stato nazionale è caratterizzato dal centralismo e dal “giacobinismo”, mentre il modello imperiale poggia sul rispetto dei diversi componenti, che possono eventualmente beneficiare di una certa autonomia. Il federalismo mi sembrerebbe il sistema politico che ha maggiormente recepito le caratteristiche del modello imperiale, nella misura in cui oppone il principio di una sovranità condivisa al principio della sovranità una e indivisibile, teorizzata da Jean Bodin, e anche nella misura in cui si fonda sul principio di competenza sufficiente, detto anche principio di sussidiarietà. L’UE, che certi qualificano talvolta come “federale”, da questo punto di vista è perfettamente giacobina, perché è diretta dall’altro verso il basso, da una commissione di Bruxelles che si ritiene onnicompetente. Una vera Europa federale dovrebbe funzionare dalla base verso l’alto, nel rispetto dell’autonomia delle nazioni e delle regioni. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La tutela delle “piccole patrie” locali come potrebbe avvenire, nei fatti?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
I piccoli paesi potrebbero federarsi tra di loro, mentre i grandi potrebbero federalizzarsi. Un posto tutto particolare dovrebbe anche essere attribuito alle regioni di frontiera. Che sono “vocate” a trasformarsi in euroregioni. Ma come precedente tutto questo suppone un’azione di base che privilegi il localismo e la vita comunitaria locala al fine di favorire la democrazia partecipativa (dem di base, diretta) di rimediare allo scollamento sociale e di creare una nuova forma di vita pubblica, cioè di cittadinanza. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Lei ha parlato di una “rivoluzione interiore”, come rimedio al capitalismo finanziario e deterritorializzato. Ma come è possibile questa prospettiva se manca un forte indirizzo culturale/ ideale? Oggi viviamo nella cosiddetta “società liquida”.</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
In effetti viviamo in una “società liquida” (Baumann) cioè una società dove tutto ciò che un tempo era stabile e durevole tende a essere sostituito dall’instabile e dall’effimero. Simao ormai entrati nel mondo dei flussi e dei riflusso. Questa evoluzione va di pari passo con un “presentismo” che tende a svuotare le dimensioni storiche dell’avvenire e del passato, impedendo nel medesimo tempo di mettere in prospettiva il presente. Questa società liquida è anche per riprendere la formula di Cornelus Castoriadis, una “società delle acque basse”. Il tipo umano che vi predomina è quello dell’homo oeconomicus (individuo consumatore che cerca continuamente di massimizzare il suo miglior interesse materiale), associato a quello del narcisista immaturo. Da questo punto di vista una vera “riforma intellettuale e morale” esigerebbe già una “decolonizzazione” dell’immaginario simbolico, oggi quasi totalmente assoggettato all’immaginario del mercato. Per adesso le condizioni non sembrano in effetti concrete. Ma quello che si vede oggi non ci dice niente di ciò che succederà domani. La grande caratteristica della storia umana è di essere imprevedibile, la storia, per definizione è sempre aperta. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Chiarisco la domanda: i modelli su cui si appoggiavano le società pre-capitalistiche avevano spesso una forte impronta metafisica e religiosa, che le indirizzava anche socialmente e politicamente. Com’è possibile ottenere una decrescita e una rivoluzione interiore nell’era del nichilismo e del postmoderno?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
A mio avviso è un errore opporre senza sfumature antiche società in cui l’influenza religiosa era forte a società moderne o postmoderne dove la religione è quasi scomparsa. Le cose sono più complicate di così. Il fenomeno della secolarizzazione, che ha segnato tutta la modernità, è da considerare esso stesso come una dialettica. Da un lato le chiese istituzionali hanno finito di dirigere i valori sociali e le istituzioni politiche; ma dall’altro le grandi tematiche religiose che erano formulate un tempo in maniera teologica sono state trasposte nella vita secolare sotto una forma profana. L’ideologia del progresso riprende la parte sua la concezione biblica di una storia lineare, ma orientata verso il meglio. La “felicità” si sostituisce alla salute, la “mano invisibile” sostituisce la Provvidenza. L’ideologia dei diritti dell’uomo ha acquistato la dignità di una religione civile.D’altra parte il bisogno che l’uomo ha di riferirsi a qualcosa di più alto di lui è secondo me una costante antropologica. Appartiene alla natura umana. Ciò non significa che solo le religioni tradizionali possano rispondere a quest’esigenza. Io penso soltanto che il sacro risorge in generale dove uno non se l’aspetta, e che l’uomo ha sempre bisogno di superare se stesso per dare un senso alla sua esistenza. Quanto al nichilismo contemporaneo mi sembra soprattutto il risultato di una scomparsa generale dei riferimenti che fa ritenere una qualsiasi opinione o un qualsiasi desiderio come dotato di ugual valore. Non dimentichiamo, infine, che per Heidegger il nichilismo non è altro che il compimento stesso della metafisica.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Tra l’altro lei non è né un nostalgico, né un tradizionalista.</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Il passato è sempre ricco di insegnamenti, ma “Non faremo tornare gli antichi greci” diceva Nietszche. Io condivido quest’opinione: è per questo che ho sempre rifiutato il “restaurazionismo” che sostengono gli autori reazionari. Gli ambienti reazionari sono ambienti in cui il riferimento al passato serve da rifugio o da consolazione. Ma la nostalgia (“era meglio prima”!) non è un programma…A meno che non sia la nostalgia dell’avvenire. Penso d’altronde che il passato non può essere definito soltanto come qualche cosa che è successo “prima di noi”. Esso costituisce invece, piuttosto, una dimensione del presente. D’altronde se ci si riflette bene, è soltanto nel presente che il passato può essere percepito come passato. E’ questo che permette di capire e lezioni che possiamo trarre da questo passato. Heidegger per il quale i greci rappresentavano l’inizio della nostra storia, diceva che noi dovremmo essere “più greci dei greci”. Voleva dire con ciò che noi non dobbiamo cercare di rifare quello che hanno fatto i greci, ma ispirarci al loro esempio per mettere in atto un nuovo inizio. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Con la questione Corea del Nord-Usa molta dell’informazione torna al tema dei cosiddetti “stati canaglia”. La sua opinione riguardo a questo caso specifico?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
C’è poco da dire sul regime nordcoreano, che mette insieme la dittatura familiare, il dispotismo asiatico, e una forma caricaturale di stalinismo. Ma per qualificare la Corea del Nord piuttosto di “stato canaglia” sarei tentato di parlare di “stato surrealista”. La definizione di stato canaglia in realtà non vuol dire granché. E’ stata impiegata soprattutto dagli Stati Uniti per squalificare i paesi che contrariano la loro politica. Ora, quando si guarda da vicino quello che gli americani rimproverano agli stati canaglia, ci accorgiamo subito che gli stessi rimproveri potrebbero essere rivolti a loro stessi. </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Come giudica il movimento di Beppe Grillo? Sembrate avere in comune diversi temi, a prima vista: reddito minimo, attenzione al locale, decrescita….</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Guardo il recente successo del movimento Cinque stelle come un sintomo rivelatore dello stato dell’opinione pubblica, e specialmente del discredito in cui è caduta la classe politica. Il fossato che si è scavato tra la gente e i partiti di governo classici è ormai tale che le persone si volgono a torto o a ragione verso tutto quello che sembra loro non inquadrato e diverso. E’ per questo che il loro voto ha valore di sintomo. Quanto a quelli che si limitano ad agitare lo spettro del “populismo” è facile rispondere loro che le elité in carica non sono meno demagogiche dei populisti e soprattutto che sono le parti del sistema i primi responsabili della comparsa e dello sviluppo dei movimenti populisti. Se gli elettori si sentissero rappresentati da quelli che hanno eletto o incaricati a questo fine, non si rivolgerebbero ai populisti! Quello che Beppe Grillo e i suoi amici potranno fare dal loro successo, evidentemente è un’altra faccenda.</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ma da Parte di Grillo, poi, c’è anche il tema della democrazia “diretta” via Internet, che finora sembra dare risultati disastrosi: i rappresentanti e gli elettori che dialogano via blog generano una confusione impressionante. E molti hanno il sospetto che si tratti di una “democrazia diretta”, sì ma da Casaleggio, il guru politico-mediatico di Grillo. Da studioso di politica, che ne pensa di questa idea di democrazia 2.0? Ci sono dei precedenti o dei paragoni storici che ci possono aiutare a illuminarla?</strong> </div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
Internet gioca oggi un ruolo insostituibile nel campo dell’informazione “alternativa”. E grazie a lui che si può sperere di sbriciolare il conformismo mediatico, o anche di far nascere delle vere discussioni. Sono molto scettico sulla possibilità di sviluppare su questo mezzo una vera democrazia diretta. La democrazia diretta esige un confronto diretto nello spazio pubblico. Gli internauti possono anche connettersi fra loro a migliaia, ma restano nella sfare del privato. Non è soltanto diventando degli addict dello schermo, dipendenti da un telecomando o da uno smartphone, che possiamo rimediare alla scomparsa del legame sociale. La socialità implica anch’essa l’esperienza diretta, il contatto diretto. Internet non può svolgere questo ruolo. Ne dà solo l’illusione, proprio come Facebook dà l’illusione di avere degli “amici”. E’ questa la ragione per cui mi rifiuto di figurare sui social network, ma è vero che non ho neanche il telefono portatile!</div>
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 20px; margin-bottom: 1.5em; padding: 0px;">
<span style="color: #007031; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-style: italic; line-height: normal; text-align: right;">di Alain de Benoist </span></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="background-color: white; color: #212121; font-family: Arial, Helvetica, Tahoma, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 20px; margin: 0px 0px 1.5em; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; word-spacing: 0px;">
<strong style="font-style: normal; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">* Intervista a cura di Bruno Giurato pubblicata su Lettera43</strong></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-58976972844677805732013-09-23T19:29:00.002+02:002013-09-23T19:29:25.045+02:00Germania, la ricchezza dai lavoratori alle imprese. Così nasce la "locomotiva<div class="separator" style="clear: both; color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDv0KPpqbOiY8RAsV_7NJtqK-ychmqeE4Jq11XnfEXeE0dRM_4p-Jxhsvr_PCJF3-aQIDrC4IGOqGyeN1E64H1o0YEKkO3pCpP77m4DOQZhLp5lVkTQVwynTpM93MZVLLuNfAE1w/s1600/operai_opel_interna.jpg" style="color: #cccccc; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px;"><img alt="" border="0" height="126" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDv0KPpqbOiY8RAsV_7NJtqK-ychmqeE4Jq11XnfEXeE0dRM_4p-Jxhsvr_PCJF3-aQIDrC4IGOqGyeN1E64H1o0YEKkO3pCpP77m4DOQZhLp5lVkTQVwynTpM93MZVLLuNfAE1w/s400/operai_opel_interna.jpg" style="border: medium none; margin: 0px; padding: 0px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">La Germania ha fatto le riforme, ha saputo tenere i conti in ordine, è la locomotiva d’Europa. In Germania un operaio guadagna il doppio del suo collega italiano. Nella mitopoiesi europea del nuovo millennio, la nazione che Angela Merkel si appresta a governare per altri quattro anni è divenuta una sorta di Eldorado in cui i fannulloni mediterranei dovrebbero specchiarsi per impararne le straordinarie virtù. Quanto ai conti pubblici non tutto è come sembra (per il Fmi il Pilfarà solo +0,3% quest’anno).</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">All’inizio dell’epoca dell’euro, Berlino era “la grande malata d’Europa”. La reazione al declino è stata improntata a un unico obiettivo: comprimere i salari per spingere le esportazioni. Ha spiegato Roland Berger, uno dei consulenti economici di Angela Merkel: “Le riforme tedesche hanno avuto successo: iniziate nel 2003 con una liberalizzazione del mercato del lavoro e un aumento degli stipendi reali inferiore all’incremento della produttività. Poi è seguito il taglio dei costi del sistema sociale (sanità, sussidio di disoccupazione, ndr), l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, la creazione di un segmento di bassi salari. Nel frattempo la Germania ha ridotto le imposte all’industria ma aumentato quelle indirette”. Risultato: “Fra il 2000 e il 2010 i costi del lavoro per unità di prodotto in Germania sono aumentati del 3,9%, in Italia del 32,5%. I costi dei prodotti tedeschi così sono diminuiti del 18,2 % rispetto agli altri Paesi dell’euro”.</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Strana locomotiva. La politica scelta da Berlino ha un nome: si chiama beggar thy neighbour, “frega il tuo vicino”. La compressione dei salari tedeschi ha segnato la “vittoria” della Germania non tanto nei confronti di concorrenti tipo Cina (con la quale la bilancia commerciale resta negativa), ma verso i partner dell’Eurozona: nonostante la crescita asfittica di Italia, Spagna, Francia, negli anni pre-crisi il saldo tedesco nei confronti di questi paesi è più che triplicato (dall’8,44 al 26,03%), mentre crollavano i consumi privati e gli investimenti. Questa politica ha mandato in deficit i Paesi periferici causando la crisi dell’Eurozona. Lo sostiene, tra gli altri, l’Ilo, l’istituto Onu che si occupa di lavoro: “L’aumento delle esportazioni tedesche è ormai identificato come la causa strutturale dei recenti problemi dell’area euro”.</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">La svolta tedesca. Agenda 2010 – le riforme del lavoro di Schröder firmate da Peter Hartz, già capo del personale in Volkswagen – ha comportato per la Germania un trasferimento di ricchezza dai lavoratori alla rendita e alle imprese. Scrive l’Ocse: “La diseguaglianza dei redditiin Germania è salita rapidamente dal 2000 in poi”. Secondo una ricerca della Conferenza Nazionale sulla Povertà (Nak) presentata nel dicembre scorso, il 10% della popolazione tedesca possiede oggi il 53% della ricchezza, nel 1998 era il 45% e nel 2003 il 49%. Il patrimonio delle classi medie, negli stessi anni, è diminuito dal 52 al 46%, mentre nel 2010 metà della popolazione si divideva appena l’1% della ricchezza. Strano per una nazione che tra il 2007 e il 2012 ha visto crescere il patrimonio nazionale di 1.400 miliardi di euro.</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Mini-job per tutti. Gerhard Schröder si è vantato dei risultati di Agenda 2010: nel 2003 avevamo oltre cinque milioni di disoccupati, ha detto, ora meno di 3 e abbiamo creato 2,6 milioni di posti di lavoro. Vero, ma anche no. Rispondendo a una interrogazione di Die Linke proprio quest’anno, il ministero del Lavoro ha rivelato quanto segue: dal 2000 al 2011 le ore di lavoro sono aumentate soltanto dello 0,3 per cento, mentre i posti di lavoro a tempo indeterminato sono diminuiti di 1,8 milioni di unità. Non è stato creato alcun nuovo lavoro, si è solo diviso in un altro modo quello che c’era: Schröder ha infatti regalato ai tedeschi i “mini jobs”, contratti iperflessibili da circa 20 ore settimanali con uno stipendio di 450 euro netti, cui vanno aggiunti meno di 150 euro di contributi. Con questa cifra non si vive e allora lo Stato tedesco contribuisce all’affitto, alle spese di trasporto, alla scuola dei figli, in un massiccio trasferimento di risorse che tiene il “mini-lavoratore tedesco” appena sopra la linea di galleggiamento. E rappresenta, di fatto, un aiuto di Stato indiretto alle imprese costato almeno un centinaio di miliardi in dieci anni. I mini jobs, al momento, riguardano 7,3 milioni di persone, il 70% delle quali non ha alcun altro reddito, cui andrebbero aggiunti un milione di “contrattini” a termine e altri 1,4 milioni di lavoratori che guadagnano meno di quattro euro l’ora.</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">I conti (non) tornano. Jürgen Borchert, presidente del VI tribunale sociale del Land Hessen a Darmstadt, ha “denunciato” i mini jobs alla Corte costituzionale: “Quando un’economia non riesce a garantire quanto basta per vivere alle persone che lavorano duramente, mentre una piccola fascia di persone ad alto reddito accumula ricchezze impensabili, siamo alla fine dell’economia sociale di mercato”. L’Università di Duisburg ha calcolato che la quantità di tedeschi sul fondo del mercato del lavoro è passata dai 2,3 milioni del 1995 agli oltre 8 del 2010, il 23% dell’intera forza lavoro. È così che l’indice di disoccupazione scendeva facendo contenti i politici e i salari reali tedeschi (di quasi il 6% dal 2003 al 2008) e facendo contenti gli imprenditori. Questo dato può essere anche chiamato “crescita della produttività”, la stessa cosa che viene richiesto di fare a noi</span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></div>
<div style="color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="background-color: white; color: black; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: normal; text-align: start;">di Marco Palombi </span></span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-20832801635496301902013-09-22T13:20:00.000+02:002013-09-22T13:20:00.405+02:00Mala tempora currunt<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br />
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTLT-Uqc96ETo8w-OlzYkhv-RkQKOGuUfKUag6i6ILNwv7hShKI4vkI4Wvy3CNRIsvW3V1OfsZE9e-mdp37332hF_Q6_dQNdXQL8g6fFRvjF7L4TONFH3bLttBV5atrDabXqkv/s1600/images.jpg" style="clear: left; color: #1e5a32; float: left; font-weight: bold; margin: 0px 1em 1em 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTLT-Uqc96ETo8w-OlzYkhv-RkQKOGuUfKUag6i6ILNwv7hShKI4vkI4Wvy3CNRIsvW3V1OfsZE9e-mdp37332hF_Q6_dQNdXQL8g6fFRvjF7L4TONFH3bLttBV5atrDabXqkv/s200/images.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" width="153" /></a></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Tutti coloro fortemente convinti del fatto che l'Italia avesse <a href="http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/10/la-trave-e-la-pagliuzza.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">toccato il fondo</a> durante lo scorso autunno, quando il governo golpista di Mario Monti, dopo avere<a href="http://ilcorrosivo.blogspot.it/2012/06/svenditalia.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank"> dissanguato il paese</a>, si apprestava ad esalare l'ultimo respiro, devono avere ormai compreso come in realtà al peggio non ci sia mai fine ed esista sempre un <a href="http://ilcorrosivo.blogspot.it/2013/04/giuramento-mano-armata.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">buco più profondo</a> nel quale sprofondare.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />L'accanimento terapeutico con il quale il circo mediatico tenta di mantenere in vita il<a href="http://ilcorrosivo.blogspot.it/2009/09/stampa-libera-in-libera-censura.html" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank"> fantasma di Berlusconi</a>, unitamente alle migliaia di pagine dedicate alle diatribe, in perfetto stile mafioso, che intercorrono all'interno del PD ed alla spettacolarizzazione di qualsiasi litigio da bar dello sport che abbia fra i protagonisti qualche esponente del bestiario politico nostrano, dimostrano inequivocabilmente come l'ordine impartito alla scuderia del mainstream sia in fondo uno solo. Nascondere la spazzatura sotto il tappeto ed inebetire il cervello (o quel che ne resta) degli italiani con un chiacchiericcio petulante, commisto ad alte dosi di disinformazione urlata, fino ad ottenere l'effetto cacofonico voluto....<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><a href="" name="more" style="margin: 0px; padding: 0px;" title="more"></a><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Gli italiani devono continuare a vivere nel proprio mondo di fantasia, all'interno del quale scannarsi (metaforicamente) nell'attaccare o difendere il salapuzio di Arcore, quasi ne andasse della loro vita. Devono continuare a sentirsi di destra o di sinistra, attori di un mondo dicotomo dove gli altri sono sempre i "cattivi" e loro i "buoni". Devono vivere nel profondo convincimento che Enrico Letta guidi realmente il paese ed abbia titolo per decidere del loro futuro, per abbassare o alzare le tasse e prendere le decisioni economiche. Devono restare convinti del fatto che la loro crocetta conti veramente qualcosa, che il progetto europeo sia stato imbastito per il bene dei popoli, che a regolare le loro vite ci sia una carta chiamata Costituzione e che prima o poi sarà possibile scorgere una luce in fondo a quel tunnel che la TV chiama crisi.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Non esiste alcuno spazio per la realtà e agli italiani deve essere impedito con ogni mezzo di alzare il tappeto per guardare cosa c'è sotto. Potrebbero trovarci il progetto della nuova società globalizzata e mondialista, dove i governi servono a tavola una portata unica ed uguale per tutti, cucinata a Bruxelles ed a Washington. Potrebbero scoprire che Berlusconi, Letta, Renzi, Monti e qualsiasi altro mestierante della politica, non sono altro che marionette prive di qualsiasi potere che prescinda dal recitare il loro copione e rimpinguare il proprio conto in banca. Potrebbero realizzare che dopo l'esproprio coatto della sovranità nazionale, inizieranno gli espropri altrettanto coatti dei beni famigliari, perché nel mondo che verrà ( e sta arrivando a grandi falcate) ci sarà posto per due sole categorie: gli schiavi e coloro che usano la frusta, con pochissime fruste ed una moltitudine di schiene sanguinanti.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Molto meglio il mondo di fantasia, vissuto all'insegna dei facili convincimenti e con gli occhi fissi allo specchietto retrovisore. Ci sarà tempo per guardare avanti, quando le catene saranno strette per bene e non sarà più possibile alcun movimento.</span><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Marco Cedolin </span>Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-36318170852881641342013-09-21T13:19:00.000+02:002013-09-21T13:19:00.339+02:00L'Islanda non vuole più l'Europa, chiusi i negoziati con l'Ue<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" />
<br />
<br />
<h1 style="margin: 0px; padding: 0px;">
</h1>
<h3 style="margin: 0px; padding: 0px;">
Il governo islandese sospende a tempo indeterminato le trattative per l'ingresso del paese nell'Unione europea. Lo stop ai colloqui di adesione ed un generale rifiuto delle politiche di austerità europee sono state il cavallo di battaglia della coalizione vincitrice durante la campagna elettorale e la promessa agli elettori e' stata mantenuta.</h3>
<h4 style="margin: 0px; padding: 0px;">
</h4>
<div class="fotosxdid" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<img alt="Islanda no Ue" src="http://www.ilcambiamento.it/foto/250/islanda_no_ue.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" title="Islanda no Ue" /><br />
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">A partire dal 12 settembre i negoziati per l’ingresso dell’isola all’interno della Ue sono ufficialmente sospesi a tempo indeterminato</strong></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
L’Islanda e l’Europa si allontanano. Non geograficamente, s’intende: l’isoletta spersa nel mare del Nord resta sempre lì, a circa 1500 chilometri dalla Gran Bretagna. Ma <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">politicamente</strong>, quello sì. Dall’interno dell’Althingi, il parlamento islandese, Bragi Sveinsson, ministro degli Esteri della coalizione di centro-destra al governo da aprile, ha messo un freno alla procedura di adesione dell’Isola all’Unione europea.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
A partire dal 12 settembre i negoziati per l’ingresso dell’isola all’interno della Ue sono ufficialmente sospesi a tempo indeterminato. Lo stop ai colloqui di adesione ed un generale rifiuto delle politiche di <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">austerità</strong> europee erano stato il cavallo di battaglia dei vincitori durante la campagna elettorale e la promessa agli elettori è stata mantenuta.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
I negoziati non erano mai stati facili: c'erano alcune questioni spinose sulle quali l'isola avrebbe dovuto fare delle concessioni economiche a Bruxelles. L’Europa chiedeva all’Islanda di aderire alle normative europee relativamente a 30 punti, fra cui figuravano la libera circolazione di capitali, la <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">politica economica</strong> e monetaria, le politiche di pesca e di sviluppo agricolo e rurale. Tutti punti su cui gli islandesi non sono più disposti a negoziare. Non dopo la crisi e le rivolte.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
E poi c’era la denuncia pendente alla Corte di giustizia Ue per la bancarotta del 2008. E la questione del <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">debito</strong> Icesave, per la quale l’Ue si era schierata a spada tratta a fianco di Inghilterra ed Olanda nel pretendere che il debito contratto dalla Landsbanki, banca privata ripubblicizzata in seguito alla crisi, venisse socializzato e gravasse sulle spalle dell’intera popolazione isolana.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
La vittoria della coalizione di centro-destra alle ultime elezioni è passata anche, soprattutto, per la diffidenza degli islandesi nei confronti dell’Unione. Quella <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">sovranità popolare</strong> che gli isolani si sono ripresi di fatto dopo la crisi, con le proteste prolungate che hanno portato alla caduta del governo nel 2009 ed il rifiuto di socializzare un debito ingiusto contratto da banche private, non verrà certo ceduta di nuovo in favore di Bruxelles.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Certo, è strano che a prendere questo genere di decisioni siano gli stessi partiti – e in parte gli stessi soggetti – che condussero il paese sull’orlo del baratro nel 2008. Ed il rischio che la questione europea venga strumentalizzata c’è. Ad esempio rischia di passare inosservato il fatto che, a distanza di quasi un anno, la nuova <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">costituzione partecipata</strong>, simbolo stesso della “nuova Islanda”, approvata con un referendum dal popolo islandese nell’ottobre 2012, non abbia ancora passato il vaglio dell’Althingi. “Quale sarà il suo destino?”, si chiedono in molti; riuscirà mai ad entrare in vigore?</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
Tuttavia la decisione di sospendere i negoziati per entrare a far parte dell’Unione non può non essere condivisa. Nell’ottica degli islandesi, entrare in Europa rappresenterebbe una nuova fuga del potere e della <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">sovranità</strong>verso l’alto, verso luoghi distanti chilometri e chilometri di oceano. Una fuga che gli islandesi non vogliono permettere.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Andrea Degl'Innocenti </span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-82940567050172235832013-09-20T17:26:00.000+02:002013-09-20T17:26:00.112+02:00Gli Stati Uniti giocano a monopoli, la Russia a scacchi<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><img align="left" alt="" height="160" src="http://www.comedonchisciotte.org/images/15139350-chess-piece-isolated-on-white-background.jpg" style="border: 0px; font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;" width=" 280" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Gli Americani guardano ai vari pezzi del patrimonio immobiliare geopolitico come oggetti distinti l’uno dall’altro, mentre i Russi seguono l’interazione di tutte le loro sfere di interesse nel mondo. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">La Siria non è di alcun interesse strategico per la Russia e per altri. E’ un rottame di paese, con un economia irrimediabilmente compromessa, senza energia, acqua o cibo sufficienti da poter sostenere una fattibilità economica a lungo termine. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Il miscuglio etnico lasciato dai cartografi britannici e francesi dopo la prima guerra mondiale, ha inevitabilmente prodotto, in seguito, una guerra di reciproco sterminio, che poteva avere come unico risultato il forte calo demografico e la spartizione territoriale sul modello iugoslavo. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">La sola importanza che ha la Siria risiede nella minaccia che la sua crisi possa debordare nelle aree limitrofe di maggiore importanza strategica. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Vivaio di movimenti jihad, la Siria rischia di diventare terreno di addestramento di una nuova generazione di terroristi, lo stesso ruolo che ebbe l’Afghanistan negli anni ’90 e 2000.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Banco di prova per l’utilizzo di armi di distruzione di massa, la Siria rappresenta un laboratorio diplomatico, per verificare, con minimo rischio per le parti in causa, la risposta dei poteri mondiali ad atroci azioni criminali. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">E’ inoltre un’incubatrice di movimenti nazionali: esempio, la nuova libertà di azione conquistata dai due milioni di curdi nel paese rappresenta uno strumento di destabilizzazione per la Turchia e di altri paesi che hanno al loro interno minoranze curde. Inoltre, come fosse un ponte di comando per le guerre confessionali tra sunniti e sciiti, la Siria potrebbe diventare il trampolino di lancio per conflitti più estesi che potrebbero riguardare l’Iraq ed altri paesi dell’area. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Io non so cosa cerchi Putin in Siria. A questo punto penso che il Presidente della Russia non lo sappia neanche lui. Un bravo giocatore di scacchi che si mette contro un avversario a lui inferiore, creerebbe delle complicazione senza un immediato obiettivo strategico, per provocare sbandamenti dell’altra parte e trarne vantaggi opportunistici. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Ci sono molte cose che Putin vuole. Ma più di tutte, ce n’e’ una grossa a cui ambisce, e cioè ripristinare il ruolo di superpotenza della Russia. Ed il ruolo diplomatico della Russia in Siria apre la porta a diverse opzioni per il raggiungimento di questo scopo. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Come maggioer produttore mondiale di energia, la Russia vuole accrescere il suo potere contrattuale verso l’Europa Occidentale, della quale è anche il maggior fornitore. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Vuole influenzare il mercato del gas naturale prodotto da Israele e altri paesi del Mediterraneo orientale. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Vuole che altri paesi produttori di energia diventino suoi dipendenti per quanto riguarda la sicurezza delle loro esportazioni. Vuole accrescere il suo ruolo di fornitore di attrezzature militari per sfidare gli F-35 e gli F-22 Americani specialmente con il suo nuovo caccia Sukhoi T-50. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Vuole carta bianca nel controllo del terrorismo tra le minoranze musulmane nel Caucaso. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">E vuole mantenere la sua posizione d’influenza con la vicina Asia Centrale.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Alcuni commentatori americani si sono mostrati sorpresi e in alcuni casi sconvolti dalla pretesa della Russia di ergersi ad arbitro della crisi siriana. In effetti, il ruolo sempre più influente della Russia nell’area era già chiaro al momento in cui il Capo dell’Intelligence Saudita, il Principe Bandar, era volato a Mosca durante la prima settimana di Agosto per incontrare Putin. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">I Russi e i Sauditi hanno poi annunciato che avrebbero collaborato per stabilizzare il nuovo governo militare in Egitto, al contrario dell’amministrazione Obama. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">La Russia si è poi offerta di vendere all’Egitto qualsiasi arma che gli U.S.A. non gli avrebbe venduto, e l’Arabia Saudita si è offerta di pagarla.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">E’ stata una vera rivoluzione diplomatica (1) senza precedenti. Non solo i Russi sono tornati in Egitto dopo 40 anni, dopo essere stati da lì cacciati durante la seconda guerra mondiale; ma ci sono tornati con un’alleanza tattica insieme all’Arabia Saudita, fino ad allora nemico storico nell’area.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">L’Arabia Saudita ha un urgente bisogno di dare stabilità all’Egitto e di sopprimere i Fratelli Musulmani, che la monarchia saudita vede come un rischio alla sua legittimazione. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Il sostegno Saudita all’esercito egiziano contro i Fratelli non deve sorprendere. Quello che invece sorprende è che i Sauditi abbiano sentito il bisogno di coinvolgere i Russi.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Benché ci siano delle ovvie ragioni di collaborazione tra Sauditi e Russi, ad esempio il controllo degli jihad all’interno dell’opposizione siriana, non si riescono ancora a capire tutte le implicazioni del loro riavvicinamento.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">I Sauditi hanno fatto circolare la notizia che gli era stato chiesto dai Russi di comprare armi russe per un valore di $15 miliardi in cambio dell’aiuto con Assad. Voci di questo tipo non andrebbero prese alla lettera. Potrebbero essere fuorvianti. Ma fuorvianti verso cosa? </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">La scacchiera di Putin comprende tutto il pianeta. Comprende cose come la sicurezza delle esportazioni di energia dal Golfo Persico, la trasmissione di petrolio e gas attraverso l’Asia Centrale; il mercato delle esportazioni di armi russe; contrattazioni energetiche tra Russia e Cina, ora in corso; la vulnerabilità delle forniture energetiche europee; e la stabilità interna di paesi limitrofi, compresa la Turchia, l’Iraq e l’Iran.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Per gli analisti americani, la gran parte di questa scacchiera potrebbe essere pure sul lato oscuro della luna. Noi vediamo solo quello che i russi ci permettono di vedere. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Ad esempio, Mosca è stata la prima a offrire alla Siria un sistema di difesa aereo (S-300), ma poi ritirò l’offerta. Nei primi giorni di Agosto l’Arabia Saudita fece sapere che era pronta ad acquistare le armi russe del valore di 15 miliardi di dollari in cambio di supporto in Siria. E’ in corso quindi una trattativa di qualche tipo, ma non abbiamo alcuna idea di quanti e quali “bastoni e carote” essa comporti.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Quello che possiamo certamente desumere è che la Russia ha ora una maggiore influenza negli avvenimenti in Medio Oriente, compresa la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, cosa che ha sempre avuto fino dalla Guerra dello Yom Kippur del 1973. Per il momento, è negli interessi della Russia mantenere questo suo ruolo interlocutorio e far accrescere, nel frattempo, le sue varie opzioni strategiche. La Russia, in effetti, si è liberata del fardello dell’incertezza, scaricandolo addosso al resto del mondo, in particolare su quelle grandi economie che dipendono fortemente dalle esportazioni di energia dal Golfo Persico.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Evidentemente il Presidente Obama considera questa sistemazione favorevole per la sua “agenda”. Il Presidente non alcun interesse a promuovere ulteriormente nel mondo le posizioni strategiche dell’America; il suo scopo potrebbe forse essere quello di diminuirlo, come ha accusato Norman Podhoretz (2) la settimana scorsa sul Wall Street Journal, e come io stesso anticipai cinque anni fa (3). Obama è concentrato sulla sua agenda interna. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Da questo punto di vista, scaricarsi la responsabilità del caos siriano è un esercizio semplice e senza alcun rischio. L’avversione degli americani per gli interventi militari esterni è talmente forte che accetterebbero qualsiasi cosa pur di ridurre la responsabilità statunitense all’estero. Anche se l’élite del Partito Democratico è internazionalista-liberale, l’elettorato di Obama non ha alcun interesse alla Siria.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Date le circostanze, i commenti pubblici sulla politica estera sono invece un esercizio altamente frustrante. Poichè l’America è una democrazia, e un importante impegno di risorse richiede un minimo di consenso pubblico, e finchè l’America ha dominato il campo, la diplomazia è stata piuttosto trasparente. Gruppi di studio, accademici e mezzi d’informazione fungevano da casse di risonanza per qualsiasi iniziativa importante, in modo che le decisioni cruciali fossero prese, almeno in parte, con il consenso del pubblico. Questo non accadrà sulla scacchiera di Vladimir Putin. La Russia perseguirà una serie di obbiettivi strategici, ma noi, occidentali, non sapremo quali fino a cose fatte, se mai lo sapremo davvero. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Complicazioni potrebbero giungere dalla risposta degli altri “giocatori” possibili, in particolare, la Cina, ma anche il Giappone. L’auto-riduzione da parte dell’America della propria posizione strategica consente alla Russia di poter scegliere tra più opzioni, non solo una. Al contrario, la Russia può veder crescere la sua posizione e i suoi obiettivi strategici tra cui scegliere liberamente. E Putin, seduto, in silenzio, su un lato della scacchiera, farà andare l’orologio per la mossa del suo avversario. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Putin, agendo in questo modo, ha prevenuto una simile strategia da parte dell’Occidente. Fyodor Lukanov (4) ha scritto in Marzo scorso sul sito Al Monitor: </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><em style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Dal punto di vista della leadership russa, la guerra in Iraq sembra essere stata l’inizio di un’accelerata distruzione della stabilità regionale e globale, un attacco agli ultimi principi di un ordine mondiale sostenibile. Tutto quello che è accaduto da allora - compreso il simpatizzare con gli Islamisti durante la Primavera Araba, le politiche statunitensi in Libia e quelle attuali in Siria – sono la prova della follia strategica che si è impossessata dell’ultima superpotenza rimasta.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />La persistenza della Russia nel problema siriano è il prodotto di questa percezione. Il punto non è la simpatia per il dittatore siriano, tantomeno gli interessi commerciali e neanche le basi navali a Tartus.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Mosca è certa che se il continuo crollo dei regimi autoritari secolari avviene perchè l’America e l’Occidente sostengono la “democrazia”, si arriverà a un punto di tale destabilizzazione che tutti ne verranno compromessi, Russia compresa. Per la Russia è quindi necessario resistere, soprattutto in un momento in cui l’Occidente e gli Stati Uniti sono colti da dubbi crescenti.</em><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">E’ tipico dei Russi pensare che gli Americani pensano nel modo in cui agiscono, valutando ogni mossa nella misura in cui questa possa influenzare la loro posizione generale sulla scacchiera. La nozione che è l’incompetenza, più che la cospirazione, che spiega la maggior parte delle azioni americane è piuttosto estranea al pensiero russo. Qualsiasi cosa stia pensando il leader russo, in ogni caso, se la terrà per se stesso.</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Dopo dodici anni di articoli di politica estera in quest’area, non ho davvero altro da dire. L’Amministrazione Obama ha consegnato l’iniziativa strategica nelle mani di paesi in cui le politiche vengono portate avanti notoriamente dietro un muro di opacità. Mi vengono in mente le parole di Robert Frost:</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><em style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">E per le brutte notizie, <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />della destituzione di Belshazzar,<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Perché mai correre a dirlo a Belshazzar <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />se presto lo saprà lui stesso?</em><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">O una vecchia scenetta del primo Robin Williams che impersonava Jimmy Carter in un suo discorso alla nazione nell’imminenza della Terza Guerra Mondiale: “E’ tutto, buona notte, ora ve la vedete voi”.</span></span><br />
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"><br /></span></span>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di David P Goldman</span><span style="font-family: Verdana, Helvetica;"><span style="font-size: 11px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><em style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Spengler è trasmesso da David P Goldman, Ricercatore Emerito al Centro di Ricerche Politiche di Londra, e Membro Associato del Forum sul Medio Oriente. Il suo libro: Come muoiono le civiltà (e perchè anche l’Islam sta morendo) è stato pubblicato da Regnery Press nel Settembre del 2011. Un suo volume di saggi su cultura, religione ed economia, Non è la fine del mondo, è solo la tua fine, è stato pubblicato nello stesso periodo da Van Praag Press.</em><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Fonte: www.atimes.com</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Link: http://www.atimes.com/atimes/World/WOR-01-160913.html</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">16.09.2013</span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: Verdana, Helvetica; font-size: 11px; margin: 0px; padding: 0px;">Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63</span></span>Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-16978539029592884102013-09-18T07:25:00.000+02:002013-09-18T07:25:00.171+02:00Il dollaro e la crisi siriana<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br /><span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span><br />
<div style="padding: 0px 0px 8px; text-align: justify;">
<a href="http://aurorasito.files.wordpress.com/2013/09/254627.jpg" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="254627" class="aligncenter size-large wp-image-5343" height="287" src="http://aurorasito.files.wordpress.com/2013/09/254627.jpg?w=630&h=418" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" width="433" /></a>L’iniziativa di Mosca di trasferire le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale, ha influenzato positivamente gli Stati Uniti, che prevedevano di lanciare un’aggressione contro la Siria. Nel frattempo, il successo diplomatico porterà solo a una pace temporanea in Medio Oriente, poiché Washington, in ultima analisi, non metterà da parte i suoi piani ostili. Da un lato, l’opinione pubblica è fortemente contraria ai piani d’intervento degli USA, ed è un fattore che conta. Questo è ciò che dovrebbe essere preso in considerazione: a) secondo i sondaggi, oltre il 70 per cento degli statunitensi sono contro i piani d’attacco di Obama. b) L’opinione pubblica mondiale vede l’iniziativa della Russia come una via d’uscita dalla pericolosa situazione di stallo. È sbalorditivo come gli USA giochino con il fuoco in una regione chiamata la “polveriera” del mondo. Non dimentichiamo che Ban Ki-Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha fatto una dichiarazione ufficiale a sostegno della proposta della Russia.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />D’altra parte, gli Stati Uniti conservano ancora l’inesorabile desiderio di lanciare un attacco. Ma è una strada sconnessa con molti ostacoli. Com’è noto, l’attacco chimico del 21 agosto nella periferia di Damasco, non è stato perpetrato dall’esercito regolare siriano, ma piuttosto dai suoi nemici. Ci sono stati altri casi in cui le armi chimiche furono utilizzate dalle bande armate. Questo è ciò che la relazione di 100 pagine della Russia sull’attacco chimico a Khan al-Assal, vicino Aleppo, dice. L’attacco avvenne il 19 marzo, nella parte settentrionale del Paese. La relazione è stata presentata alle Nazioni Unite. A maggio, l’inquirente dell’ONU Carla Del Ponte aveva detto che c’erano forti sospetti che i ribelli siriani avessero usato gas nervino sarin. Ci sono ragioni per credere che gli attacchi possano essere ripetuti. Le provocazioni perseguono lo stesso obiettivo, forniscono a Stati Uniti, Francia e agli altri Stati della coalizione anti-Siria, che possiedono enormi arsenali chimici, una giustificazione per avanzare le richieste per un ulteriore disarmo unilaterale di Damasco, minacciando un attacco con il pretesto della “lotta al terrorismo”. Ma le armi chimiche non sono l’unico deterrente della Siria contro un intervento.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Per esempio, le forze per le operazioni speciali siriane sono pronte ad essere utilizzate negli Stati Uniti, il risultato può andare al di là di ogni più inverosimile aspettativa. Secondo il Ministero della Difesa della Siria, centinaia di soldati per le operazioni speciali dell’esercito siriano, sono attualmente situati nel territorio degli Stati Uniti. Tutti i combattenti sono raggruppati in unità di 3-7 elementi impiegati dalle forze speciali siriane “al-Qassam”, e sottoposti a un addestramento completo. Sono abilitati ad effettuare operazioni di sabotaggio negli Stati Uniti. Gli obiettivi potenziali che possono essere danneggiati comprendono ferrovie, centrali elettriche, acquedotti, terminali petroliferi e del gas, e obiettivi militari, per lo più basi aeree e navali. Una fonte ha detto che la leadership siriana ha scelto questa strategia, basandosi sulle esperienze delle guerre in Jugoslavia, Iraq e Libia, dove l’aggressione si rifletté nella posizione difensiva di questi Paesi, destinata al fallimento. Le forze speciali siriane hanno una ricca esperienza, avendo affinato le loro capacità nelle guerre contro Israele, e nelle azioni di combattimento che si svolgono in Libano e in Siria. I soldati non devono andare negli Stati Uniti, per causargli gravi danni. La collaborazione con squadre per operazioni speciali iraniane, farà aumentare immensamente l’efficacia delle operazioni in dimensioni, numeri e perdite economiche. Tali forze possono colpire gli interessi statunitensi in Israele, Turchia, Arabia Saudita, ecc.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />L’Arabia Saudita è uno dei guerrafondai più attivi. Non senza ragione è preoccupata dalla prospettiva dei disordini sciiti, diventati imminenti di recente. Gli sciiti costituiscono il 15 per cento della popolazione, ma nutrono forti sentimenti filo-iraniani (con il sostegno di altri sciiti che costituiscono la maggioranza della popolazione in Iraq, Bahrein e delle grandi comunità sciite in Libano). La maggior parte degli sciiti sauditi si concentra a Qasa, sulle rive del Golfo Persico, dove si trova il maggiore giacimento di petrolio del Paese. L’Egitto è anch’esso una sorta di deterrente. Si sta preparando al braccio di ferro tra il governo e gli islamisti supportati da Ankara. Un intervento contro la Siria potrebbe provocare la guerra civile in Egitto, bloccando il traffico di petroliere nel canale di Suez. Per circumnavigare l’Africa occorrono oltre due settimane. La rotta della Russia settentrionale è il percorso più breve che colleghi i principali poli economici del pianeta (Europa occidentale, Nord America e Sud-Est asiatico), ma non è ancora pronto ad affrontare un compito di questa portata. Nel caso in cui l’attacco contro la Siria venga effettuato, sorgeranno problemi anche per i prezzi del petrolio, che inesorabilmente saliranno, e il dollaro non sarà più la valuta di riserva mondiale: nella prima metà del 2013 Iran, Australia e cinque dei dieci leader economici mondiali, tra cui Cina, Giappone, India e Russia, hanno deciso di abbandonare l’uso del dollaro per le transazioni commerciali internazionali. Mosca, il più grande esportatore di petrolio, e Pechino, il primo importatore mondiale di petrolio, sono pronte a rimuovere il dollaro come valuta di scambio del petrolio, in qualsiasi momento. Ciò costituisce una grave minaccia per gli Stati Uniti d’America. Perciò l’intenzione di intervenire contro la Siria appare un tentativo per rimandare il crollo della valuta statunitense. Non è un caso che l’aggravamento della situazione in Siria coincida con il rinvio del dibattito sul default negli Stati Uniti, da febbraio a questo autunno. Non è la democrazia in Siria che suscita grande preoccupazione a Washington, ma piuttosto il tetto del debito, il problema che può trasformare gli Stati Uniti in uno “stato fallito”…</div>
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<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; text-align: start;">di Nikolaj Malishevskij </span></div>
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La ripubblicazione è gradita in riferimento alla rivista on-line della <a href="http://www.strategic-culture.org/" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank"><em style="margin: 0px; padding: 0px;">Strategic Culture Foundation</em></a>.</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
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Traduzione di Alessandro Lattanzio – <em style="margin: 0px; padding: 0px;"><a href="http://sitoaurora.altervista.org/home.htm" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;" target="_blank">SitoAurora</a></em></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-55648599108781350452013-09-17T17:24:00.003+02:002013-09-17T17:24:49.893+02:00Craxi e i comici silenzi-dissensi di Giuliano Amato<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="background-color: transparent; font-size: small;"> </span><span style="background-color: transparent; font-size: small;"> </span></div>
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<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><img alt="" src="http://www.ilparlamentare.it/wp-content/uploads/Giuliano-Amato.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
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<span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"><em style="margin: 0px; padding: 0px;">Questa 'stroncatura', a suo modo preveggente, di Giuliano Amato è stata scritta nel gennaio del 2007 sul mensile 'Giudizio Universale'.</em></span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" />La prima volta che vidi Giuliano Amato fu a un dibattito televisivo agli inizi degli anni Ottanta. Accesi la Tv proprio mentre diceva: «Io parlo uno splendido italiano». Poichè eravamo ancora molto lontani dall'era delle volgarità berlusconiane mi colpi' la prosopopea di questo professorino allora totalmente sconosciuto ai più e ai meno perchè, benchè ordinario dal 1975 di Diritto costituzionale comparato alla Sapienza, non aveva pubblicato nulla, com'è ormai usanza dei nostri docenti universitari, da Panebianco a Della Loggia. Questa alta considerazione di sé la si ritrova in una recente minibiografia autorizzata dove Amato si fa descrivere cosi': «Uomo politico, noto per la sua leggendaria intelligenza e raro acume nell'esaminare gli eventi». In realtà è uno straordinario specialista di surfing politico. Parte come «psiuppino», cioè all'estrema sinistra, al di là dello stesso Pci, ma quando il Psi riformista comincia la sua scalata al potere entra nelle sue file e, nel 1983, si fa eleggere deputato. Prima è oppositore di Craxi ma allorchè il segretario del Psi, divenuto premier, gli offre il posto di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ne diventa uno dei più fedeli 'consigliori'. Quando il Psi, sotto le mazzate di Mani pulite, crolla, non si schiera con Craxi ma nemmeno contro. Semplicemente diserta e si rifugia nella villa di Ansedonia a giocare a tennis con Giuseppe Tamburrano, e a curare gli 'amati studi' dove continua a non produrre assolutamente nulla. Dopo una lucrosa parentesi come presidente dell'Antitrust sarà pronto per diventare uno dei più eccellenti e potenti riciclati della Seconda Repubblica, essendo stato uno dei disastrosi protagonisti della Prima.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />E' uno Svicolone nato, come il pavido leone di un famoso cartoon. Ma più che a un leone, per quanto imbelle, somiglia a un'anguilla. I suoi ragionamenti sono cosi' sottili, ma cosi' sottili da essere prudentemente impalpabili e quasi invisibili. Esilaranti sono i suoi rapporti col lider màximo del Psi come lui stesso li ha raccontati in un'intervista, a Craxi morto. Quando Amato era d'accordo col Capo esprimeva il suo incondizionato assenso, quando non lo era restava muto. Ha chiosato Rino Formica, un altro socialista che ha pero' avuto la decenza di ritirarsi a vita privata: «Quel passaggio sul silenzio-dissenso è assolutamente strepitoso...Se Amato era d'accordo esprimeva liberamente il suo consenso. Se invece affiorava un'increspatura, non dico un dissenso, ma anche una piccola perplessità, un dubbio, un trasalimento, Amato che faceva? Non si agitava, non parlava, si esprimeva in silenzio. Ma non un silenzio qualunque. No, un silenzio operoso. E Craxi capiva: se Giuliano sta zitto vuol dire che dissente. Metafisica pura».<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo Craxi (1983-1987) e come ministro del Tesoro dal 1987 al 1989 nei governi Goria e De Mita, Giuliano Amato è stato protagonista in prima persona del sacco delle casse dello Stato perpetrato negli anni Ottanta, che ci ha regalato quasi due milioni di miliardi di debito pubblico in vecchie lire che ancora ci pesano sul groppone e per i quali l'Unione europea continua a strigliarci chiedendoci sempre nuovi sacrifici. Ma è sempre lo stesso Amato, lui même, divenuto nel 1992 premier, perchè Craxi è azzoppato dalle inchieste giudiziarie, che, per rattoppare in qualche modo la bancarotta che ha contribuito a creare, si introduce nottetempo, come un ladro che risalga da una fogna, nelle banche per prelevare i quattrini dai conti correnti dei cittadini, fatto inaudito nella storia di uno Stato di diritto. Il suo «raro acume nell'esaminare gli eventi» non gli servirà per percepire cio' che individui dotati di una intelligenza meno «leggendaria» hanno già capito da un pezzo, e cioè che la Prima Repubblica è sull'orlo di un crollo da cui lo stesso Amato, almeno per il momento, sarà travolto.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Molto disinvolto con i quattrini altrui, Giuliano Amato è attentissimo ai suoi. Guido Gerosa mi ha raccontato che durante le temperie di Tangentopoli Craxi invio' Amato a Milano per mettere un po' d'ordine fra i compagni. Il 'Dottor Sottile' invito' a cena i parlamentari lombardi, fra cui Gerosa, nel solito lussosissimo e costosissimo ristorante che i socialisti frequentavano all'epoca della 'Milano da bere', tanto pagava il partito, cioè il contribuente con i soldi che il Psi, insieme agli altri, gli taglieggiava. Ma alla fine di questa cena, fra la costernazione generale, annuncio': «Si fa alla romana». Le casse del Psi, saccheggiate da Craxi & co., erano vuote. Sarebbe quindi toccato al proconsole Amato pagare di tasca sua. E non era cosa.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<span style="font-size: small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Massimo Fini </span></span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-91687901641771235942013-09-14T12:02:00.000+02:002013-09-17T17:25:01.220+02:00Un'altra crisi finanziaria se i Paesi ricchi non alleggeriranno la dipendenza dalla liquidità<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br />
<h3 class="post-title entry-title" style="background-color: #6e6f81; color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; margin: 20px 0px 0px; padding: 0px; position: relative;">
Un'altra crisi finanziaria incomberà se i Paesi ricchi non alleggeriranno la propria dipendenza dalle iniezioni di liquidità</h3>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div class="post-body entry-content" id="post-body-5307887631377457252" style="background-color: #6e6f81; color: #cccccc; font-family: 'Times New Roman', Times, FreeSerif, serif; font-size: 13px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 18px; margin: 0px; padding: 0px; position: relative; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: 540px; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_vkuCmEzSZ9Tt6Mczxh36kwZyL4-Jyz4DMk5uhHoxb_Rdg04HFrjK7tdFeh6R6yZG6PsYKdpXkzwMiho8DHz9pRC_XZkU5uFyGg3aLQqHv4oyOWnO76TOYU1oNdNOyFgcCbyH1A/s1600/images+(1).jpg" style="color: #cccccc; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="249" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_vkuCmEzSZ9Tt6Mczxh36kwZyL4-Jyz4DMk5uhHoxb_Rdg04HFrjK7tdFeh6R6yZG6PsYKdpXkzwMiho8DHz9pRC_XZkU5uFyGg3aLQqHv4oyOWnO76TOYU1oNdNOyFgcCbyH1A/s400/images+(1).jpg" style="border: medium none; margin: 0px; padding: 0px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Appena la gente ha cominciato a pensare che la situazione nei paesi ricchi fosse diventata più tranquilla – anche se non proprio più brillante – le cose sono andate decisamente peggio, con più volantilità, nelle economie dei cosiddetti “mercati emergenti”. Al momento al centro dell’attenzione (suo malgrado) c’è l’India, che sta vedendo un rapido deflusso di capitali e di conseguenza una <a href="http://www.theguardian.com/business/2013/aug/28/rupee-fall-record-low" style="color: #cccccc; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">rapida caduta del valore della sua moneta, la rupia</a>. Ma anche molte altre economie emergenti, a parte la Cina, hanno visto recentemente dei simili deflussi e un indebolimento delle loro valute .</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Questo non è necessariamente uno sviluppo sfavorevole. Le valute di molte economie emergenti, specialmente il real brasiliano e il rand sudafricano, erano decisamente sopravvalutate, danneggiando la competitività delle loro esportazioni. La svalutazione può in effetti aiutare queste economie a riportare la crescita su un binario più sostenibile.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Tuttavia, tutti sono giustamente preoccupati del fatto che deflussi troppo rapidi di capitali possano causare svalutazioni eccessivamente veloci, che provocherebbero crisi valutarie e quindi crisi finanziarie, come già successo nell’est Asiatico nel 1997. Situazioni del genere possono verificarsi perché il valore delle monete dei paesi emergenti è stato gonfiato da un qualcosa che poi può rapidamente scomparire – vale a dire, grandi afflussi di capitali speculativi provenienti dai paesi ricchi. Data la loro natura, questi capitali sono pronti a ritirarsi in qualsiasi momento, come stanno facendo sempre più negli ultimi mesi.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Questo è un duro monito che nell’economia mondiale le cose non stanno ancora andando bene, a cinque anni dallo scoppio della più grande crisi finanziaria delle ultime tre generazioni, nel settembre 2008.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Abbiamo avuto dei grandi afflussi di capitali verso le economie emergenti soprattutto a causa del quantitative easing (QE) praticato dalle banche centrali di USA, Gran Bretagna ed altri paesi ricchi, che hanno immesso migliaia di miliardi di dollari nell’economia mondiale, in un disperato tentativo di rivitalizzare le loro economie moribonde.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Nella sua fase iniziale, il QE può avere agito come una scarica elettrica su qualcuno che ha appena avuto un arresto cardiaco. Ma successivamente i suoi effetti di stimolo si sono manifestati ampiamente sotto forma di creazione di insostenibili bolle speculative – nel mercato azionario, nei mercati immobiliari e nei mercati delle materie prime – che potrebbero esplodere e generare un altro ciclo di crisi finanziarie. Per di più, ciò ha causato molti danni collaterali ai paesi in via di sviluppo, sopravvalutando le loro monete, contribuendo alla formazione di insostenibili boom creditizi, e adesso minacciandoli con la prospettiva di crisi valutarie.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Se i suoi effetti sono quantomeno discutibili e nel peggiore dei casi preparano il terreno per il prossimo ciclo di crisi finanziarie, perché c’è stato così tanto QE? Il fatto è che esso è l’unica arma che i governi dei paesi ricchi sono stati disposti ad impiegare per generare una ripresa economica.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Il QE è diventato l’arma preferita da questi governi perché è l’unico modo attraverso il quale si può dar vita a una ripresa – per quanto debole e anemica – senza cambiare il modello economico che ha funzionato così bene a favore di ricchi e potenti negli ultimi trent’anni.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Questo modello va avanti con la generazione continua di bolle speculative, alimentato da complessi e opachi strumenti finanziari a forte leva creati dalle banche e da altre istituzioni finanziarie. È un sistema in cui i profitti finanziari a breve termine hanno la precedenza sugli investimenti produttivi a lungo termine e sulla qualità della vita dei lavoratori. Se i paesi ricchi avessero tentato di generare la ripresa attraverso strumenti diversi dal QE, avrebbero dovuto mettere seriamente in discussione questo modello.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Una ripresa guidata da politiche fiscali avrebbe comportato un aumento della quota di reddito nazionale destinata a investimenti pubblici e a spesa per il welfare, riducendo così la quota che va ai ricchi. Ciò avrebbe generato nuovi posti di lavoro nel settore pubblico, il che avrebbe indebolito il potere contrattuale dei capitalisti riducendo la disoccupazione.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">La ripresa basata su un “riequilibrio” dell’economia avrebbe imposto politiche che danneggiano il settore finanziario. Il sistema finanziario avrebbe dovuto essere riprogettato per canalizzare più denaro verso gli investimenti a lungo termine che aumentano la produttività. I tassi di cambio avrebbero dovuto mantenersi a livelli competitivi in modo permanente, piuttosto che a quei livelli sopravvalutati graditi dal settore finanziario. Ci sarebbero dovuti essere più investimenti pubblici nella formazione di scienziati e ingegneri, e maggiori incentivi per il loro inserimento lavorativo nel settore industriale, riducendo così il bacino di reclutamento dell’industria finanziaria.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Tutto considerato, non è una grossa sorpresa che coloro che beneficiano dello status quo abbiano insistito con il QE. Ciò che sorprende è che essi abbiano addirittura rafforzato lo status quo, nonostante il caos che hanno provocato. Essi hanno fatto pressioni con successo per i tagli alla spesa pubblica, per ridurre lo stato sociale a un punto che nemmeno Margaret Thatcher avrebbe potuto raggiungere. Hanno usato la paura della disoccupazione in un contesto di arretramento della rete di sicurezza sociale per costringere i lavoratori ad accettare lavori precari e part-time, contratti meno sicuri (contratti a zero ore sono il caso più estremo) e condizioni di lavoro più povere.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Ma il mantenimento, o addirittura il rafforzamento, di questo ancien régime è destinato a durare? Può essere, ma forse no. Grecia, Spagna e altri paesi della periferia dell’eurozona potrebbero esplodere in qualsiasi momento, a causa della loro elevata disoccupazione e dell’aggravarsi dell’austerità. Negli USA, che sono considerati la patria dei lavoratori docili e accondiscendenti, la richiesta di salari di sussistenza si sta facendo più forte, come si vede dai recenti scioperi dei lavoratori dei ristoranti fast-food. I britannici sono (eccessivamente) pazienti, ma potrebbero cambiare atteggiamento nei prossimi mesi, quando realizzeranno la vera portata dei tagli alla spesa.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;">Tutto questo fermento può ridursi a poco, specialmente considerando l’indebolimento dei sindacati, eccetto che in pochi paesi, e l’incapacità dei partiti di centrosinistra di presentare una coerente visione alternativa. Ma la politica è imprevedibile. A cinque anni dalla crisi, la vera battaglia per il futuro del capitalismo potrebbe essere solo all’inizio.</span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><br /></span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px; text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: medium; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="background-color: white; color: black; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: normal; text-align: start;">di Ha-Joon Chang </span></span></div>
</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-47938696997360103242013-09-12T14:05:00.000+02:002013-09-12T14:05:00.609+02:00Il mondialismo e il ”Club Bilderberg”<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;" /><br /><br />
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<img alt="" height="319" src="http://m.cdn.blog.hu/gr/greenr/image/bilderberg/OccupyBilderberg2012.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" width="511" /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />“Il membri del Bilderberg stanno costruendo l’era post-nazionalismo: non avremo più Paesi, ma solo regioni della terra all’interno di un mondo unico. Questo significa un’economia globalizzata, un unico Governo Mondiale, selezionato anziché eletto e una religione universale. Per assicurarsi il raggiungimento di tali obiettivi, il Bilderberg si concentra su il controllo tecnologico e la scarsa sensibilizzazione della opinione pubblica”. William Shannon.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />La paura dei capi del Gruppo Bilderberg è quello di dover fronteggiare un’opposizione organizzata. I suoi membri non vogliono che la gente comune comprenda del tutto quello che stanno progettando per il futuro del Pianeta: un Governo Unico Mondiale, azienda mondiale; con un signolo mercato globale, controllato da un solo esercito mondiale e regolato dalla Banca Mondiale, che utilizzerà un’unica moneta universale. Di seguito i progetti che il Gruppo massonico più potente del mondo ha in mente. Unica civiltà internazionale: Rafforzando le istituzioni internazionali, vogliono distruggere completamente tutte le identità nazionali attraverso la sovversione dei loro valori tradizionali, allo scopo di sostituirli con quelli della globalizzazione. Nessun altra cultura dovrà sopravvivere, in futuro. Controllo centralizzato delle persone: Utilizzando il controllo delle menti, vogliono obbligare tutta l’umanità a obbedire alla loro volontà. Il piano di attuazione del loro progetto è chiaramente descritto nel libro di Zbigniew Brzezinski “A cavallo di due epoche: il ruolo dell’America nell’era tecnocratica”. Brzezinski ha ottenuto una laurea a Harvard nel 1953, è uno dei fondatori della Trilateral Commission, controllata da Rockefeller, e ha fatto una impressionante carriera. Non solo è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale di Carter, ma ha anche ricoperto l’incarico di membro del Comitato Consultivo per gli Affari Esteri sotto Ronald Reagan ed è stato co-presidente della task force consultiva per la Sicurezza Nazionale nel 1998, sotto George W. Bush; inoltre è un collaboratore di Henry Kissinger e ha partecipato a moltissime conferenze del Bilderberg. Nel Nuovo Ordine Mondiale prevede la scomparsa del ceto medio: rimarranno solo padroni e schiavi. Tragica e attuale realtà.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Società a crescita zero: In un’epoca post-industriale, la crescita zero, sarà necessaria per distruggere ogni traccia di ricchezza generale. Quando c’è ricchezza, c’è progresso. Ricchezza e progresso rendono impossibile imporre la repressione, e c’è bisogno della repressione, se si spera di dividere la società in padroni e schiavi. La fine della ricchezza porterà la fine dell’energia elettrica nucleare e di tutti i sistemi industrializzati, tranne le industrie produttrici di computer e fornitrici di servizi. Le rimanenti industrie statunitensi e canadesi verranno esportate nei Pesi poveri, come la Bolivia, il Perù, l’Ecuador e il Nicaragua, dove il lavoro coatto costerà pochissimo. Così, uno degli obiettivi principali del NAFTA (Accordo per il Libero Mercato nel Nord America) sarà raggiunto.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Continuo stato di squilibrio psicologico: Attraverso una serie di crisi costruite a tavolino, spingeranno gli individui verso una continua prigionia fisica, mentale ed emozionale. Così sarà possibile tenere le persone in un costante stato di squilibrio psicologico. Troppo stanchi e deboli per prendere decisioni sul proprio destino, i popoli saranno confusi e demoralizzati, come insegna la massima “di fronte a troppe scelte, si ottiene un’apatia su larga scala”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Controllo centralizzato di tutti i sistemi educativi: Una delle ragioni che stanno dietro alla formazione dell’Unione Europea, dell’Unione Americana e della futura Unione Asiatica, è di poter realizzare un totale controllo dei sistemi educativi, per realizzare il “Nuovo Ordine Mondiale” globalizzato, attraverso l’eliminazione della conoscenza della storia del mondo. I loro sforzi in proposito stanno dando risultati incredibili. La gioventù dei nostri tempi è quasi completamente ignorante sulle lezioni del passato, le libertà individuali e il significato del termine “libertà”. Dal punto di vista delle forze della globalizzazione, questo facilita il lavoro.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Controllo centralizzato di tutte le politiche interne ed estere: Quello che gli Stati Uniti fanno, ha effetto sul mondo intero. Questo da sempre, è sempre stato così. Al momento, il Bilderberg sembra esercitare un certo controllo sulle scelte politiche del Presidente degli Stati Uniti, Bush. Le politiche del Canada, Paese che apparentemente conserva la propria sovranità, stanno procedendo secondo il volere degli Stati Uniti; quelle dei Paesi europei, ovviamente, ora dipendono dalle scelte dell’Unione Europea.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Rafforzamento dell’ONU: Ampliando i poteri delle Nazioni Unite, hanno in programma di realizzare un “Governo Mondiale”, sia de jure che de facto, ed imporre una tassa, da versare direttamente all’ONU, per ottenere la cittadinanza mondiale.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Mercato unico occidentale: Espandendo il NAFTA, in tutto l’emisfero occidentale del globo, compreso il Sud America, otterranno una Unione Americana, simile all’Unione Europea.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Espansione della NATO: Visto che l’ONU interviene nei teatri più difficili del mondo, come l’Afghanistan, di fatto la NATO si sta, anzi è già da decenni, trasformando nell’esercito mondiale dell’ONU.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Unico sistema legale: La Corte Internazionale di Giustizia sta per diventare l’unico organo giudiziario del mondo.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Unico “Welfare State” Socialista: Il Bilderberg vuole instaurare un regime socialista del “Welfare State”, in cui gli schiavi obbedienti saranno premiati e quelli ribelli verranno sterminati.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Il Gruppo Bilderberg ha il potere e l’influenza per imporre le sue politiche a tutte le nazioni del mondo. Abbiamo già visto quanto siano lunghi i suoi tentacoli, tanto da riuscire a controllare il Presidente degli Stati Uniti, il Primo Ministro del Canada, tutti i principali mass media operanti in Occidente, tutti i più importanti uomini politici, i principali personaggi del mondo finanziario e le banche centrali dei maggiori Paesi del mondo; tra cui la Federal Reserve degli Stati Uniti, il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite. Con tali agganci, sono in grado di distruggere chiunque, grande o piccolo che sia, intendesse opporsi ai loro piani di creazione del Nuovo Ordine Mondiale, come in casi realmente accaduti. Per esempio, in “Avventure con gli Estremisti” (Picador 2001) Jon Ronson racconta che, durante la “guerra delle Falkland”, il governo britannico richiese che venissero adottate sanzioni internazionali contro l’Argentina, ma incontrò una forte opposizione. In seguito, al meeting del Bilderberg di Sandefjord (Norvegia), David Owen, membro del Parlamento britannico, tenne un acceso discorso per sostenere le sanzioni. Il suo discorso ha cambiato l’opinione di tanti. Purtroppo, questa semplice e bella storia di cooperazione internazionali tra le nazioni, come molte altre, non ha portato effetti positivi.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /> <br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Il massonico Bilderberg smascherato<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />“ Non è la Trilateral Commission”, a dirigere il mondo. E’ il Council on Foreign Relations (CFR) a farlo”. Parole di Sir Winston Lord, Presidente del CFR (1978); Vice Segretario di Stato, membro del Dipartimento di Stato USA, membro dell’Ordine “Skull & Bones”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Thomas Jefferson, uno dei padri fondatori della democrazia americana, usava affermare: “I singoli atti compiuti da un tiranno li si possono ascrivere all’opinione occasionale di quel giorno, ma una serie di soprusi, iniziata in un determinato periodo e portata avanti in modo continuativo durante l’avvicendarsi dei Presidenti, dimostra fin troppo chiaramente che esiste un piano sistematico, volto a ridurci in schiavitù”. La caratteristica più profonda di questo gruppo mondiale, quasi esclusivamente maschile e corporativo, fu espressa da David Rockefeller nel giugno del 1991, durante il meeting del Bilderberg di Baden-Baden, in Germania, quando affermò che una “sovranità sovranazionale, esercitata da una élite intellettuale e di banchieri mondiali, è sicuramente preferibile all’autodeterminazione delle nazioni, come avveniva nei secoli scorsi”. Il 9 dicembre del 2001, il professore John Mc Murthy, dell’Università di Guelph (Canada), disse nel suo discorso di apertura di un forum intitolato “Cosa può fare, il Canada, di fronte al terrorismo e alla guerra?”: “In quanto struttura di potere a livello mondiale, messa in piedi dalle stesse forze finanziarie e dal sistema dei mass media, ha posto Tony Blair a guida della Gran Bretagna e George W. Bush alla Casa Bianca, nonostante la maggioranza dei votanti fosse contraria. Le multinazionali hanno finanziato e comprato questi leader politici per essere certi che questi uomini corrotti servissero i loro piani più di quanto non avrebbero fatto dei governi liberamente eletti dal popolo, e hanno fatto in modo, attraverso la creazione di entità plenipotenziarie e provvedimenti per mercati transnazionali, che i governi non potessero ostacolare i loro piani a lungo, senza infrangere le nuove leggi commerciali e finanziarie, con cui vengono tutelati solo i diritti di queste grandi multinazionali”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Quello che lascia perplesso, basiti ed attoniti, è che le persone non riescano a vedere con i loro occhi i pericoli nascosti dietro a tutto questo. Dipende forse dal fatto che la conoscenza porta responsabilità e spinge a impegnarsi per ottenere un cambiamento? Se tutti noi ci rendessimo conto che esiste un potere molto più forte dei vari presidenti eletti dal popolo, un’autorità spirituale molto più potente del Papa, un potere invisibile; il sistema bancario internazionale, il più potente sistema di propaganda della storia dell’umanità, che controlla gli apparati di tutti gli eserciti e tutti i servizi segreti del mondo, saremmo costretti a concludere che la democrazia, nelle migliori delle ipotesi, è un’illusione e, nella peggiore, rappresenta il preludio per quella dittatura che si chiama Nuovo Ordine Mondiale. Micheal Thomas, un operatore di Wall Street, molto apprezzato come scrittore e considerato uno dei commentatori più incisivi sull’era Reagan-Bush, il 28 maggio 1999 ha dichiarato al SHC News che “se i membri del Bilderberg sembrano essere più restii del solito ad apparire sui media, è perché, tra le altre ragioni, si rendono conto che le loro principali strutture, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, hanno causato un numero di devastazioni umane superiore a quello seguito alla II Guerra Mondiale”. “L’infelice risultato”, scrive l’ex giornalista della BBC Tony Gosling, “è l’immagine di una democrazia occidentale ridimensionata, nella quale le persone incaricate di prendere decisioni non tengono conto dei bisogni della gente, come la giustizia sociale, il bene comune e una buona qualità della vita; al contrario, causando una forte austerità economica, vogliono favorire gli interessi delle élite politiche e delle multinazionali”. Nonostante le prove siano evidenti, la maggioranza della gente ritiene di essere troppo occupata a risolvere i problemi quotidiani che è costretta ad affrontare, per perdere tempo con le teorie della cospirazione. Questo è esattamente il tipo di lavaggio di cervello, che Tavistock aveva in mente per noi. Di fronte al caos totale, stiamo reagendo come fece Nixon, che venne prima isolato, poi manipolato e infine distrutto dagli organizzatori della globalizzazione. Demoralizzate e manipolate, private della propria autostima, insicure verso il futuro, le persone sono sempre più poste nella condizione di desiderare l’arrivo del “Messia”, l’avvento di un Nuovo Ordine, che prometta di eliminare la droga, la pornografia, la prostituzione minorile, l’aumento della criminalità, le guerre, le carestie e la sofferenza, garantendo al contempo una società basata sull’ordine, in cui le persone vivranno in armonia. Ma questa nuova armonia, così dipinta, finirà con l’incidere sulla nostra libertà, sui diritti umani, sulla libertà di pensiero e, in generale, su tutta la nostra esistenza. Armonia significherà una società socialista; diventeremo semplicemente dei numeri, in un sistema dominato dalla burocrazia del Nuovo Ordine Mondiale. Chi non si conformerà, sarà internato in campi di concentramento creati sul modello della prigione di Guantanamo. Tutto questo accadrà, se noi, la gente di quello che rimane del mondo libero, non inizieremo una volta per tutte a combattere per difendere i nostri ideali nazionali, invece di lasciare tutto nelle mani dei governanti, di commissari dell’Unione Europea, dei rappresentanti alle Nazioni Unite e della famiglie reali, tutti soggetti che ci stanno ed hanno tradito. Questi graziosi, ben educati membri delle famiglie reali europee, queste anziane donne dai modi eleganti e questi gentiluomini bonari, sono in realtà persone assolutamente spietate. Sfruttano le sofferenze delle nazioni e spendono le loro ricchezze per proteggere il loro privilegiato stile di vita. Le fortune dell’aristocrazia sono inestricabilmente legate e intrecciate con il mercato della droga, dell’oro, dei diamanti e delle armi; con il sistema bancario, del commercio e dell’industria, del petrolio; con il controllo dei media e dell’industria dell’intrattenimento. Come si possono verificare questi fatti, se è praticamente impossibile penetrare all’interno del Gruppo Bilderberg? Alcuni di essi sono indimostrabili, perché le informazioni che riceviamo arrivano direttamente dai servizi segreti, in modo che solo una minoranza privilegiata possa venire a conoscenza della realtà. Non aspettatevi mai che i principali telegiornali possano dare notizie sulla cospirazione che sta avvenendo alle nostre spalle. La stampa è sotto il totale controllo di questi gentili signore e signori, che spendono tanto tempo impegnandosi in attività di beneficenza. Molta gente, non vedendo i motivi dietro le cose descritte, dato che non ne parlano né le televisioni, né i giornali, né le radio; è convinta che debba per forza trattarsi di una teoria della cospirazione, quindi da ignorare o deridere, ma comunque da rifiutare. Vogliono prove concrete, ma sono difficili da trovare. Questo è ciò che il sistema di lavaggio del cervello di Tavistock ha fatto alla razza umana. Il Nuovo Ordine Mondiale si è impegnato a neutralizzare l’unica arma che noi, persone comuni, potevamo utilizzare per ostacolare i suoi progetti. Sto cercando di strappare via la maschera dal volto del Nuovo Ordine Mondiale, per mostrare ciò che esso normalmente è.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Il Bilderberg ed i tentacoli del CFR (Council on Foreign Relations), il Consiglio sulle relazioni estere<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />“Non è la Trilateral Commission, a dirigere il mondo. E’ il Council on Foreign Relations a farlo”. Parole di Sir Winston Lord, Presidente del Council on Foreign Relations, 1978.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Esistono attualmente diverse organizzazioni derivanti dal Gruppo Bilderberg: La più grossa è la “Tavola Rotonda”, che comprende il “Britains Royal Institute of International Affairs”, gli Istituti di Affari Internazionali del Canada, dell’Australia, del Sud Africa, dell’India e dell’Olanda, e gli “Institute of Pacific Relations” di Cina, Russia e Giappone. Uno dei distaccamenti della “Tavola Rotonda”, con sede negli Stati Uniti, si chiama “Council on Foreign Relations”, abbreviato in CFR. L’origine del CFR risale al 1921 e uno dei suoi fondatori, Edward Mandell House, che è stato il principale consigliere politico del presidente Woodrow Wilson, venne accusato di essere il vero manovratore dell’amministrazione Wilson dal 1913 al 1921. Per ironia, House era un noto marxista. Interpretava il socialismo come una forma di totalitarismo e, seguendo la sua concezione, fece istituire dalla casa Bianca una Banca Centrale indipendente, che controllasse la valuta degli Stati Uniti. Fino al 1913 il Congresso degli Stati Uniti aveva controllato l’emissione del denaro, ma solo un anno dopo venne varato il “Federal Reserve Act”, che attuò il passaggio di questo potere dal Congresso a una banca centrale privata. House, inoltre, propose il sedicesimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che introdusse l’imposta sul reddito, un’altra idea presa da Karl Marx. House scrisse il programma per la “Lega delle Nazioni”, che fu la proposta avanzata dal presidente Wilson alla “Conferenza di Pace” di Parigi del 1919. Il biografo ufficiale di House, Charles Seymour, disse che Wilson “approvò il disegno di House praticamente in toto; il suo intervento personale fu limitato solo alla fraseologia”. Al termine del mandato di Wilson, nel 1921, House e i suoi sostenitori avevano istituito il “Council on Foreign Relations” (CFR). Fin dal principio, il loro intento era quello di creare un Governo Unico Mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e di socialismo, di opportunismo e di idealismo. Al primo meeting del CFR, si ritrovarono gli appartenenti alla élite più ricca e famosa degli Stati Uniti. Entro il primo anno, la Fondazione Rockefeller e la Carnegie stanziarono dei finanziamenti per il CFR, che così poté espendersi. Al Presidente Franklin Roosvelt va addossata la responsabilità di avere riempito il Dipartimento di Stato di membri del CFR nel 1940, così che la seguente generazione di membri del CFR si trovò già inserita nei centri del potere. In Quartiere Generale del CFR si trova a New York, nella Harold Pratt House, una storica residenza situata all’angolo tra la Park Avenue e la 68esima strada; rappresenta il lascito di un erede della ricchezza della “Standard Oil”dei Rockefeller, Charles Pratt, il quale donò l’edificio nel 1929. Nel 2006, oltre quattromila appartenenti all’establishment del potere degli Stati Uniti erano membri del CFR.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Nonostante il CFR svolga un ruolo importante nella formazione delle decisioni prese dal Governo, resta sconosciuto a molti cittadini. Solo una persona su cinquemila conosce l’organizzazione, e una percentuale ancora minore è al corrente dei suoi reali scopi. Durante i primi 50 anni della sua esistenza, il CFR ha suscitato scarso interesse, da parte dei media. Un così grande anonimato vi potrà apparire strano, almeno finché non avrete visto la lista dei membri del CFR; infatti essa include i principali dirigenti del New York Times, del Washington Post, del Los Angeles Times, del Wall Street Journal, della NBC, della CBS, della ABC, della FOX, del Time, di Fortune, di Business Week, di U.S. News e di World Report e di molte altre testate giornalistiche. Finché i media prendono parte alle conferenze, perché dovremmo pensare che siano discreti, al riguardo? Se non c’è niente di male, perché dovrebbero autocensurarsi? Lo storico Arthur Schlesinger Junior ha definito il CFR una “organizzazione centrale” nel cuore dell’establishment americano. Il Newsweek ha definito i leader del CFR come “l’establishment che determina la politica estera degli Stati Uniti”. Richard Rovere, scrivendo sulla rivista Esquire, individuò in loro “una sorta di presidio della parte dell’establishment che determina il nostro futuro come nazione”. Sono oltre duecento, tra giornalisti, corrispondenti e responsabili della comunicazione, i membri che difendono il diritto del CFR a tenere riunioni riservate, sulla base di una presunta necessità di avere un luogo in cui i leader coinvolti possano parlare liberamente, per analizzare gli eventi cruciali che spingono la politica degli Stati Uniti verso un mondo dominato dall’economia e cercare di raggiungere delle intese per le soluzioni politiche da prendere. Una volta che queste soluzioni politiche vengono trovate, allora la stampa e i pubblici dibattiti vengono accettati dal CFR. Quando una qualunque organizzazione non accetta che vengano rese pubbliche le sue discussioni e le sue attività, dobbiamo dubitare delle informazioni che ci fornisce. I documenti del CFR, rappresentano i fatti reali o ciò che il Council vuole che noi vediamo e crediamo? Nel libro di Jim Marrs “Rule by Secrecy”, l’economista Kenneth Galbraith, ex membro dell’organizzazione, definisce le pratiche del CFR uno scandalo. Egli si chiede “perché degli uomini d’affari dovrebbero incontrarsi con degli esponenti del Governo per discutere di informazioni da non rendere disponibili alla pubblica opinione, soprattutto quando queste possono essere economicamente vantaggiose?”. Esiste un’altra organizzazione con lo stesso obiettivo di Governo Unico Mondiale, la quale si differenzia solo per il fatto che i suoi membri rappresentano l’alleanza mondiale del commercio, che comprende il Nord America, l’Europa Occidentale e l’Asia. Si chiama “Trilateral Commission” ed è stata fondata e finanziata da David Rockefeller nel 1973. Prima di formare questa organizzazione, egli ha testato l’idea di darle vita, durante il meeting del Gruppo Bilderberg del 1972 a Knokke, in Belgio. Non molti sanno che gli stessi individui che appartengono al CFR e al Bilderberg partecipano anche alla Trilateral Commission. Il CFR coinvolge solo membri americani. Al Bilderberg partecipano solo personalità degli Stati Uniti, del Canada, dell’Europa Occidentale. La Trilateral Commission coinvolge tutto il potere finanziario del mondo. David Rockefeller, la cui famiglia ha finanziato il CFR, è il comune denominatore di tutti questi gruppi paralleli. Non è solo il presidente emerito del CFR, ma fornisce anche il suo personale supporto e continui finanziamenti al CFR, alla TC e al Gruppo Bilderberg. Queste tre organizzazioni appartengono ad una élite egoista, che protegge la propria ricchezza e i propri investimenti in banche internazionali e in multinazionali attraverso l’espansione dell’economia, a discapito dello sviluppo delle nazioni e dei Paesi del Terzo e del Quarto Mondo: le politiche che esse promuovono portano benefici unicamente a loro, sottomettendoci ad un unico Governo Mondiale. Per capire l’estensione del Bilderberg, del CFR e della TC, è sufficiente ricordare che quasi tutti i candidati, di entrambi i partiti, alle presidenziali degli Stati Uniti, appartengono ad almeno a una di queste organizzazioni, e lo stesso discorso vale per molti senatori e membri del Congresso, per la maggior parte dei protagonisti politici del Paese, specialmente nel settore della politica estera, per molti membri della stampa, per molti appartenenti alla leadership della CIA, dell’FBI, dell’IRS (il Fisco americano) e per molti membri delle altre organizzazioni rimanenti che agiscono a Washington.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Per quanto riguarda i presidenti degli Stati Uniti, abbiamo una lunga serie di candidati, cha hanno partecipato e/o vinto le elezioni ogni quattro anni e che facevano parte del CFR. Nel 1952 e nel 1956, il membro del CFR Adlai Stevenson sfidò Eisenhower. Nel 1960, fu la volta di una sfida tra membri del CFR, Nixon contro Kennedy. Nel 1964, l’ala conservatrice del Partito Repubblicano sconvolse l’establishment, candidando il suo esponente, Barry Goldwater, contro quello appoggiato da Nelson Rockefeller, Johnson; Rockefeller, insieme all’ala del CFR, dipinse Goldwater, come un “pericoloso radicale, che vorrebbe abolire la Sicurezza Sociale e sganciare la bomba atomica su Hanoi, e in generale lo definirono una reincarnazione di Mussolini, il dittatore fascista”; Goldwater venne umiliato e Johnson vinse alla grande. Nel 1968, vi fu ancora una volta una sfida all’interno del CFR: Nixon contro il democratico Hurbert Humphrey. Nel 1972, di nuovo due membri del CFR: il presidente Nixon contro lo sfidante democratico George McGovern. Nel 1976, il presidente repubblicano Gerald Ford, del CFR, contro lo sfidante, del CFR e della Trilateral Commission (TC), Carter. Nle 1980, il presidente Carter venne sconfitto da Ronald Reagan, che, pur non essendo un membro del CFR, ne aveva uno come vicepresidente: George H.W. Bush; Reagan, dopo essere diventato presidente, posizionò nel suo staff 313 membri del CFR. Per curiosità: anche il terzo candidato, l’indipendente John Anderson era un membro del CFR. Nel 1984, il presidente Reagan si scontrò con il democratico Walter Mondale, membro del CFR. Nel 1988, George H.W. Bush, ex boss della CIA e membro del CFR, fu sfidato dal poco conosciuto Governatore del Massachussets, Michael Dukakis, membro anche lui del CFR. Nel 1992, il presidente Bush si trovò contro uno sconosciuto Governatore del poco importante Stato dell’Arkansas: era Bill Clinton, membro sia del Bilderberg che del CFR e della TC. Quando Clinton divenne presidente, mise un centinaio di membri del CFR nella sua amministrazione; inoltre, il team di Clinton e di Gore fu supportato e finanziato dai membri del CFR. Nel 1996, Clinton venne sfidato dal veterano repubblicano, e membro del CFR, Robert Dole. Nel 2000, il democratico Al Gore, del CFR, venne battuto dal Governatore del Texas, George W. Bush, figlio dell’ex presidente George H.W. Bush. Il vincitore, pur non facendo parte del CFR, venne supportato dai suoi membri durante la conquista del potere. Nello staff di Bush erano inclusi Condoleeza Rice, Dick Cheney, Richard Perle, Paul Wolfowitz, Lewis Libby, Colin Powell e Robert Zoellick, tutti membri del CFR. Nel 2004, Bush si riconfermò presidente contro un altro membro del CFR, il democratico John Kerry. Questo dimostra che, tra il 1928 e il 1972, ha sempre vinto le elezioni presidenziali un membro del CFR (escluso Lyndon Johnson, che ha comunque ripagato l’organizzazione, posizionando i suoi membri in tutti i ruoli chiave del governo). George H.W. Bush aveva 387 membri del CFR e della TC nella sua amministrazione. Nixon, all’inizio del suo mandato, posizionò 115 membri del CFR nel ruoli chiave dell’esecutivo. Dei primi 82 nominativi, appartenenti alla lista stilata dal presidente Kennedy, per il Dipartimento di Stato, 63 erano di esponenti del CFR, secondo quanto riferisce un documento scritto da Arnold Beichmann, apparso sul Christian Science Monitor l’1 settembre 1961. L’articolo si intitolava semplicemente “Council on Foreign Relations”. In pratica, il CFR ha funzionato come ufficio di collocamento virtuale, per il Governo Federale, sia che fosse composto da democratici o da repubblicani, indifferentemente. L’editorialista Edith Kermit Roosevelt, pronipote del presidente Theodore Roosevelt, ha affermato, in proposito, che “molte persone sono all’oscuro dell’esistenza di questa mafia legalizzata. Il potere di questa organizzazione coinvolge tanto il professore, che ottiene una borsa di studio dall’organizzazione, quanto il candidato a un posto nel governo o nel Dipartimento di Stato. Determina le politiche nazionali, in quasi tutti i settori”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />George Wallace, il candidato democratico alle presidenziali in quattro circostanze, negli anni Sessanta e Settanta, coniò un famoso slogan: “Non c’è la benché minima differenza tra Democratici e Repubblicani”. E aveva ragione. Che il presidente sia un democratico o un repubblicano, un conservatore o un liberale, la critica degli oppositori gli si scaglia contro comunque, senza in realtà colpire chi gestisce realmente il potere; infatti a prendere le decisioni sono sempre loro, i membri del CFR. I presidenti degli Stati Uniti vanno e vengono, ma il potere e il programma del CFR restano sempre invariati. L’elettore medio non è così stupido. L’opinione pubblica si rende conto che c’è qualcosa che non va. Un sondaggio sulla politica evidenzia che è sempre più forte l’idea che niente cambi, nel governo, a prescindere da chi si vota. Questa sensazione diffusa ha fatto in modo che calasse costantemente l’affluenza alle urne e che si diffondesse il cinismo tra i cittadini. A prescindere da quello che sente l’opinione pubblica, lo scopo del CFR non è cambiato fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1921, all’Hotel Majestic di Parigi. Kingman Brewster Jr., ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna e rettore dell’Università di Yale, ha dato il suo contributo alla stesura dell’articolo “Riflessioni sugli obiettivi per la nostra Nazione”. Come membro del CFR, Brewster non si distanzia dagli obiettivi del Concilio, quando afferma che il “nostro obiettivo nazionale deve essere l’abolizione della sovranità americana: dobbiamo assumerci il rischio di invitare le altre nazioni a fondere la loro con la nostra”. Questi rischi includono il disarmo, al punto tale che l’America non sarebbe in grado di opporsi ad una missione di pace organizzata dalle Nazioni Unite. Poi l’America dovrebbe cedere allegramente la propria sovranità al Governo Mondiale, per favorire la formazione di quella che è definita la “Comunità Mondiale”. James Warburg, figlio di Paul Warburg, uno dei fondatori del CFR, il 17 febbraio del 1950 rilasciò una schietta dichiarazione alla Commissione Senatoriale per gli Affari Esteri: “Formeremo un Governo Mondiale, che vi piaccia o no, e lo otterremo o col consenso o con la forza”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Nel suo libro “Il Futuro del Federalismo”, Nelson Rockefeller afferma: “Nessuna nazione, oggi, può difendere la propria libertà o garantire la soddisfazione della totalità dei bisogni e delle aspirazioni dei propri cittadini, agendo solamente entro i propri confini e sfruttando solo le proprie risorse, quindi lo Stato Nazionale, che agisce da solo, risulta, sotto molti aspetti, anacronistico, come lo diventarono a un certo punto le città-stato greche nell’antichità”.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Di fatto, il CFR stava pianificando il Nuovo Ordine Mondiale già prima del 1942. Un editoriale, apparso a pagina 2 del Baltimore News-Post l’8 dicembre 1941, il giorno dopo il bombardamento di Pearl Harbour, prediceva la formazione di una nuova alleanza mondiale, che avrebbe elaborato una dichiarazione dei diritti fondamentali dell’Uomo…e per proteggere tali diritti, si doterà di strutture e poteri tali da punire i singoli individui che li violeranno, inoltre le Nazioni Unite sono guidate da un gruppo di membri del CFR, chiamato “Informal Agenda Group”. Questo gruppo ha già stabilito gli scopi delle Nazioni Unite e ha contattato tre procuratori legali del CFR, che hanno dato loro forza costituzionale. Dopodiché hanno presentato tali scopi al Presidente Roosevelt, che nei giorni successivi li ha resi noti all’opinione pubblica. Quando si è tenuta la conferenza costitutiva delle Nazioni Unite a San Francisco, più di quaranta delegati degli Stati Uniti erano membri del CFR. Successivamente, le Nazioni Unite adottarono la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Prima, la legge internazionale controllava unicamente come le varie nazioni regolavano i diritti dei propri cittadini. Ora, le Nazioni Unite hanno il diritto di rapire un singolo individuo, all’interno dei confini di una nazione indipendente, per trascinarlo davanti al Tribunale dell’Aja. Anche se i crimini di guerra sono atroci, ogni nazione è in grado di punire i colpevoli con le proprie leggi. Finora, comunque, non si registrano particolari proteste contro questa clamorosa violazione della giustizia internazionale. Nel 1941 Quincy Wright, docente universitario presso l’Università di Chicago, membro del CFR ed esperto di Diritto Internazionale, ha espresso come deve essere il Nuovo Ordine Mondiale: “Un solo governo per tutto il mondo, che limiti le varie sovranità e l’indipendenza delle nazioni. Il fatto che queste dichiarazioni, rilasciate all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, non siano state paragonate alla politica di Hitler del Nuovo Ordine, dimostra quanto era radicato l’isolazionismo americano all’epoca. Terry Boardman, nel corso di una conferenza nell’ottobre del 1988, in merito alla visione del dottor Wright, questa prevedeva tre sistemi continentali: gli Stati Uniti d’Europa, un Sistema Asiatico e una Unione Pan-Americana, e inoltre ogni sistema continentale avesse un unico esercito e che le singole forze militari venissero gradualmente ridotte o eliminate. Ancora, con l’avvento del Governo Mondiale, si sarebbe dato vita ad un unico esercito mondiale e ad un’unica valuta mondiale. Perché la famiglia Rockefeller voleva eliminare la sovranità nazionale degli Stati Uniti, già da loro controllata, e porla sotto il controllo del Governo Mondiale? Perché non si preoccupava che il suo potere e la sua ricchezza potessero essere minacciati dal Nuovo Ordine Mondiale? Perché i Rockefeller, il Gruppo Bilderberg, il CFR e la Trilateral Commission sapevano benissimo che sarebbero stati loro a controllare il Nuovo Governo Mondiale. Se questi sono i loro scopi, creare un solo mercato globale, governato da un unico governo mondiale, che controlli i tribunali, i sistemi scolastici, ciò che la gente legge e pensa, in cui esista un solo esercito mondiale, gestito finanziariamente da un’unica banca mondiale attraverso un’unica moneta mondiale; saremmo molto stupidi, se continuassimo ad ignorare quello che sta succedendo a noi e al mondo in cui viviamo. In una dichiarazione di G. William Domhoff, scrittore e studioso, dice che il CFR ha storicamente operato attraverso piccoli gruppi di circa 25 persone, che riuniscono i leader dei 6 gruppi socialmente più importanti, industriali, speculatori finanziari, ideologi, militari, professionisti specializzati come avvocati, medici, dottori e sindacalisti, che discutono di temi specifici riguardanti la politica estera. Nel suo libro “The Higher Circles” del 1970, spiegava come questa élite di potere determini la politica estera: “Gruppi di discussione analizzano il problema a livello generale, cercando di definire proposte e alternative. Molti di questi gruppi, successivamente, formano ulteriori gruppi di studio, che forniscono i loro risultati a gruppi di ricerca del CFR o a singoli membri.<br style="margin: 0px; padding: 0px;" />Durante uno di questi gruppi di discussione, nel 1968, l’ex direttore operativo della CIA, Richard Bissell, che è stato anche consigliere della “Ford Foundation”, manifestò la volontà di aumentare le presenze di membri del CFR nelle operazioni segrete della CIA, in modo che, al momento del coinvolgimento del CFR nelle operazioni, la cosa apparisse più discreta. “Se l’Agenzia vuole essere efficace, deve coinvolgere in modo sempre maggiore le organizzazioni private, quindi vanno migliorate le relazioni che si sono già instaurate. Ma abbiamo bisogno di operare in modo ancora più segreto, ponendo maggiore attenzione agli intermediari. Gli interfaccia della CIA con il resto del mondo hanno bisogno di maggiore protezione. Se molti gruppi non saranno in grado di ricevere aiuti sotto forma di finanziamenti, i danni conseguiti saranno più gravi di quanto si possa immaginare. Gli interfaccia della CIA con altre organizzazioni sono formati da gruppi d’affari e di studio, e questi vanno sostenuti”. L’influenza del CFR sembra coprire l’intero sistema di vita dell’America. Nel libro Domhoff cita il politologo Lester Milbrath, il quale affermava che “il CFR pur non essendo finanziato dal Governo, collabora con esso talmente a stretto contatto che risulta difficile distinguere le azioni suggerite dal CFR da quelle assunte liberamente dal Governo. Le sue forme più importanti di finanziamento sono le multinazionali e le più importanti organizzazioni di potere”. Delle organizzazioni di cui parla Milbrath, quelle che maggiormente l’hanno finanziato nel corso degli anni, sono la Rockefeller Foundation, la Carnagie Foundation, e la Ford Foundation. Domhoff conclude nel libro: “Queste organizzazioni che sostengono il CFR, sono nelle mani degli uomini della Bechtel Construction, oppure della Chase Manhattan, o della Kimberly-Clark, o della Monsanto Chemical, o di decine di altre multinazionali. Per chiudere il cerchio, infatti, molti dirigenti di queste multinazionali sono membri del CFR. Agli inizi degli anni Sessanta, Dan Smoot scoprì che 12 dei 20 membri del consiglio di amministrazione della “Rockefeller Foundation”, 10 su 15 di quelli della “Ford Foundation”, e 10 su 14 di quelli della “Carnagie Foundation” erano membri del CFR.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Davide Caluppi </span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-14947257433136882062013-09-12T12:00:00.003+02:002013-09-12T12:00:36.917+02:00L’art. 66 Cost.: autodichia e divisione dei poteri nel caso Berlusconi<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span>
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UNA CORRETTA SOLUZIONE COSTITUZIONALE PER B E PER IL GOVERNO?</div>
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L’art. 66 Cost. stabilisce che sono le camere a giudicare (sì, la Costituzione dice proprio: giudicare) sull’eleggibilità e sull’incompatibilità ciascuna dei suoi propri membri. Questo tipo di giudizio si definisce “autodikìa” (autogiustizia) e si tratta di un vero e proprio giudizio, di un atto di applicazione del diritto oggettivo, non di un atto politico o legislativo.</div>
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La funzione di questa norma costituzionale, notoriamente, è quella di tutelare l’indipendenza delle camere nelle persone dei loro membri, quali espressioni dirette della volontà-sovranità popolare, contro la possibilità di ingerenze, condizionamenti, intimidazioni, arresti abusivi da parte di portatori del potere giudiziario, ossia di magistrati.</div>
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<a href="" name="cite_ref-2" style="margin: 0px; padding: 0px;" title="cite_ref-2"></a>L’autodikìa è una deroga al principio di separazione dei poteri, secondo il quale il potere giudiziario deve essere esercitato dai giudici soltanto. Scrive Wikipedia alla voce autodichia: “la generalità delle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">costituzioni</a> prevede l’autodichia del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">parlamento</a> (ed eventualmente di altri organi costituzionali) in relazione a controversie riguardanti atti e attività che si svolgono al suo interno (i cosiddetti <em style="margin: 0px; padding: 0px;">interna corporis</em>), in modo da sottrarlo ad ingerenze di altri poteri dello Stato e salvaguardare così la sua indipendenza. In campo parlamentare, il principio di autodichia riguarda essenzialmente “il diritto del Parlamento di essere giudice delle controversie che riguardano i propri dipendenti”. La Corte costituzionale ha stabilito la legittimità di tale forma di giurisdizione, ritenendo che deroghe al divieto costituzionale di istituire giudici speciali (art. 102, 2º co. Cost.) sono ammissibili “nei confronti degli organi immediatamente partecipi del potere sovrano dello Stato, situati ai vertici dell’ordinamento, in posizione di assoluta autonomia ed indipendenza”.”</div>
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<br /></div>
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Di fronte a un caso come il caso B., l’art. 66 Cost. Comporta pertanto che il Senato non debba e non possa affatto recepire acriticamente (“rispettosamente”) la sentenza, ma che esso dovrà indagare e assicurarsi, ai fini suddetti,</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che le norme in questione non appaiano incostituzionali – nel qual caso il Senato dovrebbe rimetterle alla Corte Costituzionale per la sua valutazione;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che effettivamente prescrivano la decadenza degli eletti e non solo l’incandidabilità di chi non è ancora eletto;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che le norme stabilenti l’ineleggibilità, l’incandidabilità o la decadenza non abbiano carattere penale, perché in tal caso non potrebbero essere applicate a fatti anteriori al loro venire in essere;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i giudici che hanno condannato B. abbiano operato nel rispetto dei principi fondamentali di indipendenza e di neutralità (quindi devono valutare se le dichiarazioni del presidente della Corte dr Esposito rivelino pregiudizio od ostilità verso B.);</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i detti giudici abbiano rispettato i diritti della difesa e del giusto processo (quindi che non gli abbiano, ad es., impedito di portare testimoni rilevanti a sua difesa, come egli sostiene);</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i giudici abbiano motivato la condanna, e che non lo abbiano fatto in modo fittizio o con palesi forzature, tali da suggerire un intento persecutorio.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Solo se tutti questi punti saranno soddisfatti, il Senato potrà<em style="margin: 0px; padding: 0px;"> legittimamente</em>dichiarare decaduto B. Si noti come, con rare eccezioni, i suoi avversari politici disconoscano la doverosità delle verifiche suddette.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Naturalmente, nel fare queste valutazioni, la giunta e poi il Senato devono tener conto anche del fatto che B. ha subito un altissimo numero di indagini penali da quando è in politica, e indagare se vi sia il fumus di una strategia politico-giudiziaria contro di lui.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Dovranno anche tener conto di fattori generali, ossia:</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-dell’alto grado di partiticizzazione dei magistrati in Italia, paese in cui, senza che nessuna istituzione di garanzia reagisca, molti magistrati dichiarano pubblicamente e liberamente di coordinare le loro azioni e il loro uso di poteri giudiziari a fini politici e ideologici; sicché il grado-base di probabilità di uso improprio dello strumento giudiziario è elevato;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-della bassissima qualità media della giustizia italiana, che si colloca a livello di Africa nera (157° posto al mondo) e che viene continuamente condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione delle regole del giusto processo.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
In tutto questo procedimento, o processus judicii, a B. deve essere dato modo di difendersi portando prove, ad esempio, dell’intendo persecutorio o della non-neutralità dei suoi giudici.</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
di Marco Della Luna</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-32035020855598465872013-09-11T14:03:00.000+02:002013-09-11T14:03:00.373+02:00 UNA CORRETTA SOLUZIONE COSTITUZIONALE PER B E PER IL GOVERNO?<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<br />
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
L’art. 66 Cost. stabilisce che sono le camere a giudicare (sì, la Costituzione dice proprio: giudicare) sull’eleggibilità e sull’incompatibilità ciascuna dei suoi propri membri. Questo tipo di giudizio si definisce “autodikìa” (autogiustizia) e si tratta di un vero e proprio giudizio, di un atto di applicazione del diritto oggettivo, non di un atto politico o legislativo.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
La funzione di questa norma costituzionale, notoriamente, è quella di tutelare l’indipendenza delle camere nelle persone dei loro membri, quali espressioni dirette della volontà-sovranità popolare, contro la possibilità di ingerenze, condizionamenti, intimidazioni, arresti abusivi da parte di portatori del potere giudiziario, ossia di magistrati.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<a href="" name="cite_ref-2" style="margin: 0px; padding: 0px;" title="cite_ref-2"></a>L’autodikìa è una deroga al principio di separazione dei poteri, secondo il quale il potere giudiziario deve essere esercitato dai giudici soltanto. Scrive Wikipedia alla voce autodichia: “la generalità delle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">costituzioni</a> prevede l’autodichia del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Parlamento" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">parlamento</a> (ed eventualmente di altri organi costituzionali) in relazione a controversie riguardanti atti e attività che si svolgono al suo interno (i cosiddetti <em style="margin: 0px; padding: 0px;">interna corporis</em>), in modo da sottrarlo ad ingerenze di altri poteri dello Stato e salvaguardare così la sua indipendenza. In campo parlamentare, il principio di autodichia riguarda essenzialmente “il diritto del Parlamento di essere giudice delle controversie che riguardano i propri dipendenti”. La Corte costituzionale ha stabilito la legittimità di tale forma di giurisdizione, ritenendo che deroghe al divieto costituzionale di istituire giudici speciali (art. 102, 2º co. Cost.) sono ammissibili “nei confronti degli organi immediatamente partecipi del potere sovrano dello Stato, situati ai vertici dell’ordinamento, in posizione di assoluta autonomia ed indipendenza”.”</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<br /></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Di fronte a un caso come il caso B., l’art. 66 Cost. Comporta pertanto che il Senato non debba e non possa affatto recepire acriticamente (“rispettosamente”) la sentenza, ma che esso dovrà indagare e assicurarsi, ai fini suddetti,</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che le norme in questione non appaiano incostituzionali – nel qual caso il Senato dovrebbe rimetterle alla Corte Costituzionale per la sua valutazione;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che effettivamente prescrivano la decadenza degli eletti e non solo l’incandidabilità di chi non è ancora eletto;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che le norme stabilenti l’ineleggibilità, l’incandidabilità o la decadenza non abbiano carattere penale, perché in tal caso non potrebbero essere applicate a fatti anteriori al loro venire in essere;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i giudici che hanno condannato B. abbiano operato nel rispetto dei principi fondamentali di indipendenza e di neutralità (quindi devono valutare se le dichiarazioni del presidente della Corte dr Esposito rivelino pregiudizio od ostilità verso B.);</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i detti giudici abbiano rispettato i diritti della difesa e del giusto processo (quindi che non gli abbiano, ad es., impedito di portare testimoni rilevanti a sua difesa, come egli sostiene);</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-che i giudici abbiano motivato la condanna, e che non lo abbiano fatto in modo fittizio o con palesi forzature, tali da suggerire un intento persecutorio.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Solo se tutti questi punti saranno soddisfatti, il Senato potrà<em style="margin: 0px; padding: 0px;"> legittimamente</em>dichiarare decaduto B. Si noti come, con rare eccezioni, i suoi avversari politici disconoscano la doverosità delle verifiche suddette.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Naturalmente, nel fare queste valutazioni, la giunta e poi il Senato devono tener conto anche del fatto che B. ha subito un altissimo numero di indagini penali da quando è in politica, e indagare se vi sia il fumus di una strategia politico-giudiziaria contro di lui.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
Dovranno anche tener conto di fattori generali, ossia:</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-dell’alto grado di partiticizzazione dei magistrati in Italia, paese in cui, senza che nessuna istituzione di garanzia reagisca, molti magistrati dichiarano pubblicamente e liberamente di coordinare le loro azioni e il loro uso di poteri giudiziari a fini politici e ideologici; sicché il grado-base di probabilità di uso improprio dello strumento giudiziario è elevato;</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
-della bassissima qualità media della giustizia italiana, che si colloca a livello di Africa nera (157° posto al mondo) e che viene continuamente condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione delle regole del giusto processo.</div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
In tutto questo procedimento, o processus judicii, a B. deve essere dato modo di difendersi portando prove, ad esempio, dell’intendo persecutorio o della non-neutralità dei suoi giudici.</div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
di Marco Della Luna</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-42198556022068613112013-09-10T14:02:00.001+02:002013-09-10T14:02:35.065+02:00Chi ha convenienza a nuove elezioni?<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Si sente ancora l'aria delle elezioni anticipate, è dappertutto, anche nel Pd.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Berlusconi ne ha bisogno e, inoltre, pensa di vincerle.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Anche Grillo le vuole. Anche lui pensa di vincerle.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Il Pd, invece, è in un <i>cul de sac: </i>deve votare la decadenza di Berlusconi, pur sapendo che ciò provocherà la caduta del governo...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">... Ma gli italiani non hanno niente da perdere, oltre quest'inutile Letta non è possibile niente di peggio...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">E' rimasto solo il partito di Repubblica a tesserne lodi e meriti, ma quello è sempre stato dalla parte sbagliata, anche quando aveva ragione, sicché i buoni voti di Scalfari e Mauro suonano come il peggiore dei vaticinii possibili per il futuro di questo piccolo primo ministro, inutilmente giovane e promettente...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Le elezioni si avvicinano e ricomincia la campagne elettorale, la caccia al voto... ognuno intento a screditare l'altro, piuttosto che accreditar se stesso... Criticare, in questo paese di parolai perennemente impegnati a discettare sul vuoto delle loro opinioni cangianti, risulta molto più facile che fare...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Stavolta, però, il nemico da abbattere è il M5S... gli altri due (Pd e Pdl) non gradiscono interferenze nei loro affari che, per carità, saranno pure leciti e legittimi, ma hanno portato il paese alla rovina. E questo lo capiscono anche i bambini scimuniti.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Più che la vittoria dell'altro, i due temono grandemente la vittoria di Grillo... Sarebbe la loro fine e quella dei loro scherani.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Sicché tutti a sparargli contro... con cartucce di vario calibro... da postazioni diverse.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">L'obiettivo?</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Ritornare al solito tranquillizzante schema: di la il magnate, pedofilo, corrotto e screditato... e di qua i comunisti.</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">La stessa musica degli ultimi vent'anni che Grillo vorrebbe poter cambiare... Per questo gli sparano tutti addosso...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Hanno detto che il movimento 5 stelle è stato il risultato della disaffezione degli italiani verso la politica... il frutto amaro della protesta, destinato a marcire ed avvizzire nel tempo in cui i frutti marciscono ed avvizziscono...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Hanno voluto, anche stavolta, dire agli italiani che tutto resterà com'era, anche dopo Grillo ed i grillini...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Il M5S è stato dipinto come un movimento qualunquista di protesta, i cui elettori appartengono alle classi meno istruite della società; disadattati senza arte ne parte... Come a dire a chi l'ha votato: "ti sei associato al voto degli ignoranti"...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Eppure nel recente libro "Un salto nel voto" di Ilvo Diamanti (uno dei massimi politologi italiani), la segmentazione degli elettori per partito, fornisce un'immagine completamente diversa:</span></strong></div>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" id="table1" style="border-collapse: collapse; width: 448px;" x:str=""><colgroup><col span="7" style="width: 48pt;" width="64"></col></colgroup><tbody>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td colspan="5" height="17" style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 240pt;" width="320">Livello d'istruzione degli elettori dei vari partiti</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border: 0.5pt solid blue; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Basso</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Medio</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Alto</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Totale</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: solid solid solid none; border-top-color: blue; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Da 1 a 9</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: blue; border-left-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pd</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.36699999999999999">36,7%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23400000000000001">23,4%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.24099999999999999">24,1%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.254">25,4%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="4.4014251781472691">4,4</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: blue; border-left-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pdl</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23699999999999999">23,7%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.25700000000000001">25,7%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17399999999999999">17,4%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17699999999999999">17,7%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="4.6227544910179645">4,6</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: blue; border-left-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">M5S</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.155">15,5%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.28299999999999997">28,3%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.25900000000000001">25,9%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.253">25,3%</td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: blue; border-right-color: blue; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="5.5968436154949783">5,6</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Gli elettori del M5S sono, di gran lunga, i più istruiti... e quelli del Pd sono i meno istruiti (il Pdl è solo leggermente meglio)...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Pd e Pdl, dunque, raccolgono il voto degli italiani meno "colti"... e, però, accusano il M5S di essere ciò che loro sono...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Non è straordinariamente italiano?</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Non solo... osservate la tabella sotto...</span></strong></div>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" id="table2" style="border-collapse: collapse; width: 583px;" x:str=""><colgroup><col span="8" style="width: 48pt;" width="64"></col><col style="width: 53pt;" width="71"></col></colgroup><tbody>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td colspan="4" height="17" style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 192pt;" width="256">Percentuale elettori per fascia d'età</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 53pt;" width="71"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border: 0.5pt solid red; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">18-29</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">30-44</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">45-54</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">55-64</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">oltre 65</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Totale</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Età media</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pd</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17100000000000001">17,1%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.14799999999999999">14,8%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23599999999999999">23,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.317">31,7%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.37">37,0%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.254">25,4%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="53.834943639291467">53,8</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pdl</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.13400000000000001">13,4%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23799999999999999">23,8%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.20499999999999999">20,5%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17699999999999999">17,7%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.26600000000000001">26,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.216">21,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="50.90098039215686">50,9</td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">M5S</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.316">31,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.36199999999999999">36,2%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.30599999999999999">30,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.253">25,3%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.09">9,0%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.25600000000000001">25,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="43.365109269027876">43,4</td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Gli elettori del M5S sono, mediamente, i più giovani (oltre 10 anni in meno di quelli del Pd e oltre 7 in meno del Pdl) e, quindi, rappresentano il "futuro" di questo paese... mentre gli altri due partiti raccolgono il voto dei più anziani...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Pd e Pdl, dunque, sono votati dagli italiani meno istruiti e più vecchi...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Dove, quindi, sta la parte migliore dell'Italia: con quei due partiti di "inciucioni" che hanno rovinato il paese, oppure con il nuovo M5S che si propone come la soluzione?</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Stiamo esaminando numeri e fatti... lasciando da parte le opinioni da Bar Mokambo...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Che proiezione possiamo fare a 10 da oggi, quando molti elettori che oggi hanno più di 65 anni non voteranno più?</span></strong></div>
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" id="table3" style="border-collapse: collapse; width: 775px;" x:str=""><colgroup><col span="8" style="width: 48pt;" width="64"></col><col style="width: 53pt;" width="71"></col><col span="3" style="width: 48pt;" width="64"></col></colgroup><tbody>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td colspan="4" height="17" style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 192pt;" width="256">Percentuale elettori per fascia d'età</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 53pt;" width="71"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap; width: 48pt;" width="64"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border: 0.5pt solid red; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">18-29</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">30-44</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">45-54</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">55-64</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">oltre 65</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Totale</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: solid solid solid none; border-top-color: red; border-width: 0.5pt 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Età media</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Previsione a 10 anni</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pd</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17100000000000001">17,1%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.14799999999999999">14,8%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23599999999999999">23,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.317">31,7%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.37">37,0%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.254">25,4%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="53.834943639291467">53,8</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:fmla="=G3-(F3-G3)*0.2" x:num="0.23080000000000001">23,1%</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">Pdl</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.13400000000000001">13,4%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.23799999999999999">23,8%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.20499999999999999">20,5%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.17699999999999999">17,7%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.26600000000000001">26,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.216">21,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="50.90098039215686">50,9</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:fmla="=G4-(F4-G4)*0.2" x:num="0.20599999999999999">20,6%</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td></tr>
<tr height="17" style="height: 12.75pt;"><td height="17" style="border-bottom-color: red; border-left-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid; border-width: medium 0.5pt 0.5pt; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; height: 12.75pt; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;">M5S</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.316">31,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.36199999999999999">36,2%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.30599999999999999">30,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.253">25,3%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.09">9,0%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="0.25600000000000001">25,6%</td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border-bottom-color: red; border-right-color: red; border-style: none solid solid none; border-width: medium 0.5pt 0.5pt medium; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:num="43.365109269027876">43,4</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; text-align: center; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;" x:fmla="=G5-(F5-G5)*0.2" x:num="0.28920000000000001">28,9%</td><td style="border: medium none; color: windowtext; font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt; font-weight: 700; padding-left: 1px; padding-right: 1px; padding-top: 1px; vertical-align: bottom; white-space: nowrap;"> </td></tr>
</tbody></table>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Il M5S che ha gli elettori più giovani guadagnerà oltre 3 punti, mentre gli altri partiti (che hanno gli elettori più vecchi) arretreranno... E non è un'opinione, ma matematica...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Non solo: se gli elettori del M5S sono di gran lunga i più istruiti e quelli degli altri partiti i meno colti (non è un'offesa per nessuno, ma la semplice constatazione dei risultati elettorali) chi è destinato a guadagnare altri consensi in un paese che ha bisogno di diventare sempre più istruito per reggere la concorrenza dei nuovi paesi emergenti?</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Capite cosa sto dicendo?</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Pd e Pdl sanno che la loro stella sta tramontando e, invece di aprirsi ai nuovi bisogno dell'Italia, cercano di "svilire" l'immagine dell'unico movimento politico che può traghettare il paese oltre le secche in cui quei due l'hanno condotto...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Accetto le critiche di tutti coloro che vorranno criticarmi... purché siano motivate da numeri e fatti che smentiscano quelli qui presentati... Non accetto le opinioni <i>ad minchiam</i>...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">Quelle le lascio a chi, d'abitudine, non capisce neanche le stesse cose che lui dice...</span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;"><br /></span></strong></div>
<div style="margin-right: 4px;">
<strong><span style="font-family: Verdana; font-size: x-small;">di G. Migliorino</span></strong></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-87361771981984064292013-08-25T17:21:00.000+02:002013-08-25T17:21:00.457+02:00Destra e sinistra sono due punti nello spazio sociale dai quali passa un solo retto, il nostro<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div id="ARTICLES_right_side_article_text" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div id="articles_title" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<h1 style="margin: 0px; padding: 0px;">
<img alt="" src="http://giuliettochiesa.globalist.it/QFC/NEWS_140203.jpg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" /></h1>
</div>
<div id="articles_author_name" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Il gabinetto Letta è la continuazione di quello Monti con altri dementi o delinquenti.</strong> Fate voi che tanto una opzione non esclude l’altra e tutte e due fanno una certezza.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">I sistemi per percuotere la popolazione sono stati edulcorati ma le finalità e i principi guida non sono mutati:</strong> occorre fare dell’Italia un’appendice geografica, priva di peso internazionale e di forza decisionale, a disposizione delle potenze occidentali e dei loro disegni mondiali.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Persino i partiti che lo sostengono sono gli stessi di ieri</strong>, anche se più deviati e sbandati di prima, così come intonsa persiste quella suprema volontà quirinalizia che ha sancito la nascita e la sussistenza di questo e di quell’altro esecutivo, beffandosi della fantomatica democrazia, del voto degli elettori e della tanto declamata sacralità costituzionale.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">E’ ormai una corsa ad ostacoli per raggiungere un equilibrio centrista dopo l’esaurimento di una lunga fase di personalismo</strong>, pro e contro Berlusconi, che ha sfilacciato il tessuto connettivo della società italiana portandoci sull’orlo dell’abisso, una metafora usurata per segnalare l’assenza di segni vitali della Penisola. Adesso, pretenderebbero di chiudere il buco nero ideologico che hanno alimentato per decenni e che rischia di risucchiarli tutti con una mera manovra di palazzo studiata a tavolino tra filibustieri e farabutti di Stato. Vent’anni di surrogazione della politica con moralismo, oltranzismo etico, ubbie democraticistiche, servilismo volontario alla causa europeistica e atlantica, spettacolarizzazione televisiva, vuotezza di contenuti programmatici, assenza di visione globale, incapacità ed incompetenza organizzativa non possono essere nascosti sotto il tappeto.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Da tempo sosteniamo che destra e sinistra sono due sfumature della stessa presa per i fondelli, due punti nello spazio sociale dai quali passa un solo retto, il nostro.</strong> Non c’è più dubbio che sia così, tanto che costoro non hanno timore di allearsi alla luce del sole – pur costruendosi intorno fossati di distinzioni fantasmagoriche e muretti di differenziazioni evanescenti – inaugurando compagini allargate di servizio al Paese, che provano a completare il servizio ai nostri danni. Si tratta di accelerare sulla svendita dei tesori pubblici che passa, necessariamente, da un’ulteriore debilitazione della sovranità nazionale e dalla dismissione della sua dignità deliberativa.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Diluendo le decisioni, smontando pezzo per pezzo le strutture industriali della nazione, delegando all’esterno i propri doveri e abusando dei loro diritti, annunciando salassi economici per legittimare più modeste ma ripetute ferite allo Stato sociale, in maniera da garantirsi un dissanguamento lento e costante, sperano di guadagnare tempo per la propria sopravvivenza e ugualmente raggiungere quei risultati devastanti che sono stati imposti dai loro padroni internazionali.</strong></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Per dimostrarvi che questa tattica di terrorismo psicologico sulla popolazione è sempre in atto riporto una notizia fresca fresca. Vogliono ancora impoverirci mettendo mano alle pensioni.</strong> Quest’ennesimo annuncio sconvolgente, dopo aver concretizzato una delle riforme più severe d’Europa sulla previdenza sociale, serve a spaventare il volgo, a dissimulare una fucilata al petto per rendere più accettabile un’altra gambizzazione. Naturalmente, stanno cercando di giustificare l’operazione ricorrendo ai sempiterni stratagemmi che fanno andare in brodo di giuggiole gli azionisti dell’equità sociale e i missionari del livellamento censuale. In pratica, propongono di alzare le pensioni minime a 750 euro creando un fondo comune per l’equità previdenziale alimentato da chi percepisce pensioni elevate MA ANCHE DAI CONTRIBUTI VERSATI DAI LAVORATORI. E’ palesemente una trappola per succhiarci altra linfa. Se ne sta occupando il pluripensionato aureo Giuliano Amato, un impunito della Prima Repubblica che dopo averci regalato l’euro vorrebbe costringerci alla neuro.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Nonostante la morfina di fiducia che di tanto in tanto viene iniettata in una collettività depressa e repressa come la nostra</strong>, sparando dati a casaccio su una impossibile ripresa del Belpaese (la quale non è più tanto impedita da una generale congiuntura sfavorevole essendo, soprattutto, il risultato diretto di una congiura antinazionale) la loro azione liquidatoria del benessere pubblico non conosce sosta. Del resto, non hanno alternative, o recitano la commedia fino in fondo oppure rischiano di finire davanti ai plotoni di esecuzione della Storia. Non ci sarà però sempre uno spread a salvarli e man mano che la situazione si farà più grave la loro fantasia apparirà per quel che realmente è: un raggiro ai danni della comunità.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Al pari, se sperano di coprire quattro lustri di malgoverno, equamente suddivisi tra cdx e csx</strong> (almeno nelle volte che si sono avvicendati al potere), riproponendo un intruglio di moderatismo, solidarismo interclassista e interraziale, senso di responsabilità, dottorismo bocconiano, supremazia dirittocivilistica ed altre amenità del genere, a fronte di una disperazione e depauperazione collettiva inarrestabile, il palcoscenico sotto i loro piedi finirà per incendiarsi svelando gli sporchi giochetti dietro le quinte. Speriamo che accada presto ma non dobbiamo illuderci. Senza una scintilla sapientemente alimentata proseguiranno le docce fredde. O ci armiamo di volontà politica critica e implacabile contro i traditori antinazionali o ci attrezziamo per il peggio che non potremo comunque evitare. Il disastro incombe ed il tempo stringe.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Gianni Petrosillo</span></div>
</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-76518407559629865022013-08-24T17:19:00.000+02:002013-08-24T17:19:10.089+02:00Strage di Ustica: i testimoni "suicidati"<div class="icons" style="color: #007031; font-size: 11px; font-style: italic; margin: 0px; padding: 2px 2px 6px 1px; text-align: right;">
<br /></div>
<span class="newsSottotitolo" style="margin: 0px; padding: 0px;"></span><br />
<div class="post-body entry-content" id="post-body-3032830924289863037" style="background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 1.4; margin: 0px; padding: 0px; position: relative; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; width: 570px; word-spacing: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOUVoug3_Lh2_Gu-xxLEsde4GPahdh9z5iqegLRoIsVGzMBVVxSm1EIJAn9Vw7TNhUoS5X9AnmlrSbJ2Dj_WWSwysskhy10Up32MDmakqatb_rzVCOmXGOZIjfARhgF_qtTMYA/s1600/Natocoverss.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: underline;"><img alt="" border="0" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOUVoug3_Lh2_Gu-xxLEsde4GPahdh9z5iqegLRoIsVGzMBVVxSm1EIJAn9Vw7TNhUoS5X9AnmlrSbJ2Dj_WWSwysskhy10Up32MDmakqatb_rzVCOmXGOZIjfARhgF_qtTMYA/s400/Natocoverss.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Un solo movente, un filo rosso sangue e la firma inconfondibile dei servizi segreti (<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sismi & Sisde</strong>). Agli <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">81 morti ufficiali</strong> del disastro aereo provocato dal lancio di <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">due missili</strong>, occorre aggiungere <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">altri 20 morti,</strong>assassinati in seguito, perché sapevano troppo ed erano in procinto di vuotare il sacco. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><a href="" name="more" style="margin: 0px; padding: 0px;" title="more"></a><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Un lancio dell’agenzia Adnkronos<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>del 23 febbraio 2013 segnala: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Uno dei piloti era un testimone di Ustica: riaperta l'inchiesta su aereo caduto nel '92. Si indaga per omicidio sulla morte di Alessandro Marcucci </strong>e del collega Silvio Lorenzini, precipitati con il loro velivolo anti-incendio sulle Alpi Apuane il 2 febbraio 1992. Marcucci era un ex pilota dell'aeronautica militare coinvolto come testimone nell'inchiesta per la strage del Dc9 Itavia. Clamorosa riapertura dell'inchiesta sull'incidente aereo di Campo Cecina del 2 febbraio 1992, quando i piloti Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini persero la vita cadendo con il loro velivolo anti-incendio, sulle Alpi Apuane. Il pm di Massa, Vito Bertoni indagherà per omicidio contro ignoti. A riportare l'attenzione sul caso, chiedendo la riapertura delle indagini, era stata l'associazione antimafia 'Rita Atria', che aveva presentato un esposto. Alessandro Marcucci era un ex pilota dell'aeronautica militare coinvolto come testimone nell'inchiesta per la strage di Ustica. Secondo l'associazione antimafia, l'incidente non fu causato da una condotta di volo azzardata, come sostennero i tecnici della commissione di inchiesta, ma probabilmente da una bomba al fosforo piazzata nel cruscotto dell'aereo».</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La notizia d’attualità è legata a quella fornita il 31 marzo scorso dal quotidiano <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">La Nuova Sardegna</strong>, a firma del bravo <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Piero Mannironi</strong>: «Si è aperto uno spiraglio. Una piccola, ma preziosa speranza di verità. La magistratura di Massa ripercorrerà i 26 anni di dubbi e di tormenti dei familiari del maresciallo dell'Aeronautica militare <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Mario Alberto Dettori,</strong> di Pattada, trovato impiccato a un albero il 30 marzo 1987, vicino al greto del fiume Ombrone, nel Grossettano. Dettori aveva solo 38 anni…</span> <span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Ma tre settimane dopo, quando venne ritrovato il Mig 23 libico sui monti della Sila, Dettori richiamò Ciancarella. Questa volta era calmo, lucido. «Mi disse che la storia del Mig era una puttanata - dice Ciancarella -. Poi mi diede tre spunti sui quali indagare: comandante, si guardi gli orari degli atterraggi dei jet militari la sera del 27 giugno, i missili a guida radar e quelli a testata inerte. Poi non lo sentii più».Ciancarella parlò con l’amico Marcucci che, sfruttando le sue conoscenze, cominciò anche lui a indagare sui segreti di Ustica. Un giorno disse a Marcucci che il Mig libico trovato sulla Sila era decollato dalla base italiana di Pratica di Mare e di conoscere due militari che sapevano tutto ed erano disposti a parlare con il magistrato che conduceva l’inchiesta.Dettori fu trovato impiccato nel marzo del 1987 e Marcucci morì in uno stranissimo incidente aereo in Toscana nel ’92».</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfCwAWmdHL-ZXcOFn17AXjiIyK3eEgy1xZ4smEjZIxINXjdbrEDbDcsYMXX96JaHaC1D2MvYClqA-ghlZiYq0z21ZmsEQcBRenoWSu-O3ksYMWomdobzhaodTrBFKdKwGEdVYb/s1600/nato_1.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfCwAWmdHL-ZXcOFn17AXjiIyK3eEgy1xZ4smEjZIxINXjdbrEDbDcsYMXX96JaHaC1D2MvYClqA-ghlZiYq0z21ZmsEQcBRenoWSu-O3ksYMWomdobzhaodTrBFKdKwGEdVYb/s400/nato_1.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Testimoni scomodi</strong> - In una parola eliminati con modalità dei servizi segreti. Non è <em style="margin: 0px; padding: 0px;">fiction</em>, ma la nuda e cruda realtà. Oltre una ventina le morti sospette. Anche il giudice <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Rosario Priore</strong> nella sua monumentale ordinanza-sentenza del 31 agosto 1999 aveva dedicato un capitolo speciale alle “morti misteriose”. Infarti, ‘suicidi’, omicidi, attentati, rapimenti, sparizioni, ma anche incidenti stradali e aerei. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEienTR9kfjI8_ab8FONHMjSKwQaZYwVaG84o7MZGTKqnEhFCsGSAMPSzfgXXD-2vNdAegJjbcYq3dHet1xtONLSH-6XoOaJ4i_eGSMRA8ctD3BsoK5urI23RFD8VB_0Z_3jV4YZ/s1600/nato_2.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEienTR9kfjI8_ab8FONHMjSKwQaZYwVaG84o7MZGTKqnEhFCsGSAMPSzfgXXD-2vNdAegJjbcYq3dHet1xtONLSH-6XoOaJ4i_eGSMRA8ctD3BsoK5urI23RFD8VB_0Z_3jV4YZ/s400/nato_2.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">strage di Ustica</strong> è costellata da una serie di morti misteriose di potenziali testimoni, depositari di rivelazioni esplosive. Sono più di una ventina le persone decedute - in circostanze nebulose - che avrebbero potuto fornire elementi utili per ricostruire ciò che avvenne la sera del 27 giugno 1980 sul Mar Tirreno. Ufficiosamente l’ultima vittima potrebbe essere <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Antonio Scarpa</strong>, generale dell’Aeronautica in pensione, deceduto il 2 dicembre 2010. Era stato trovato nella sua casa di Bari vecchia, ferito alla testa. Dal 27 settembre non aveva più ripreso conoscenza. Prim’ancora era toccato a<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Michele Landi</strong>,<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>consulente informatico della Guardia di Finanza e del Sisde, nonché di alcune procure, trovato impiccato con le ginocchia sul divano la notte del 4 aprile 2002, nella sua casa di Montecelio di Guidonia. «Gli esami tossicologici effettuati dalla dr.ssa Costamagna» si legge nella richiesta di archiviazione del procedimento numero 2007/02<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>«evidenziavano una significativa concentrazione di alcool nel sangue cadaverico». Ben strano per un soggetto che decide di suicidarsi. L’allora colonnello delle Fiamme Gialle, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Umberto Rapetto</strong>, l’8 aprile 2002 aveva dichiarato a verbale: «Non riesco assolutamente a spiegarmi i motivi di siffatto gesto. Landi ha sempre avuto un fare particolarmente gioioso ed equilibrato e costantemente positivo. Non soffriva assolutamente di depressione». In quei giorni in un’interrogazione parlamentare l’Ulivo chiese: «Perché il ministro dell’Interno Scajola ritiene il suicidio l’unica ipotesi?». Il caso è stato archiviato - con richiesta datata 18 novembre 2004 - dal procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Tivoli, Claudio D’Angelo, e dal sostituto, Salvatore Scalera. <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Landi aveva confidato agli amici di essere a conoscenza di novità compromettenti su Ustica</strong>. Il magistrato <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Lorenzo Matassa</strong>, infatti, il 10 aprile 2002 aveva dichiarato agli inquirenti: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Michele Landi l’hanno suicidato i servizi segreti come storicamente in Italia sanno fare. Mi aveva riferito di sapere molte cose su Ustica</strong>». Non impossibile, visto che Landi aveva lavorato in passato sui sistemi di puntamento missilistici ed era stato in contatto con la società <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Catrin</strong>, la stessa con cui collaborava <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Davide Cervia</strong>, il tecnico di guerra elettronica, misteriosamente scomparso il 12 settembre ’90. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvU4APxzeDWrzqX3B6sR5Spw90yDaTo3KSZEmHbX4imzDm-iBmM7ABhsWMMgHU4IxYl7Qdee6-i9j0X8rnKCv2JwsWp-60EW8HC3ceiBuZuEtTSGfFfOyt2NmYWwJBMlc8v2Qn/s1600/nato_3.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvU4APxzeDWrzqX3B6sR5Spw90yDaTo3KSZEmHbX4imzDm-iBmM7ABhsWMMgHU4IxYl7Qdee6-i9j0X8rnKCv2JwsWp-60EW8HC3ceiBuZuEtTSGfFfOyt2NmYWwJBMlc8v2Qn/s400/nato_3.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Scrive il giudice Rosario Priore, a pagina 4.663 della suo atto istruttorio finale: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Questa inchiesta come s’è caratterizzata per la massa di inquinamenti così si distingue per il numero delle morti violente attribuite per più versi ad un qualche legame con essa, escludendo deduzioni di fantasia ed usando solo rigorosi parametri di fatto</strong>». </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il tragico elenco si apre il 3 agosto 1980 con la morte del colonnello-pilota dell’Aeronautica militare <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Pierangelo Tedoldi</strong>, 41 anni, a seguito di incidente stradale sull’Aurelia e suo figlio David. Annota Priore: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">All’ufficiale era stato assegnato il comando dell’aeroporto di Grosseto </strong>(competente sul sito radar di Poggio Ballone, ndr) in successione al colonnello Tacchio Nicola». Non emerge alcun collegamento diretto con Ustica, «a meno di non supporre»,<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>ribadisce Priore<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>«che in quell’aeroporto sussistessero ancora nell’agosto di quell’anno prove di una verità difforme da quella ufficiale; che quel colonnello ne fosse a venuto a conoscenza; che comunque egli non fosse persona affidabile nel senso che avrebbe potuto denunciarle all’Autorità Giudiziaria o alla pubblica opinione». </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmvIX3TpDrvFn2OBJLiTyhSpgkWcs0hRnO_pjJnucj5vmCTfcZX5lVgkMmxjYlcZdJ6txXKc5RyIEtnhGBKcPIItssswXNMErpcM9IozUXfcMbTEa_Pgf9m5SmBieTPI0rE1a2/s1600/nato_4.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmvIX3TpDrvFn2OBJLiTyhSpgkWcs0hRnO_pjJnucj5vmCTfcZX5lVgkMmxjYlcZdJ6txXKc5RyIEtnhGBKcPIItssswXNMErpcM9IozUXfcMbTEa_Pgf9m5SmBieTPI0rE1a2/s400/nato_4.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Quando i magistrati inquirenti chiesero nell’88 l’elenco del personale in servizio la sera del 27 giugno 1980, si resero conto che erano stati omessi due nomi significativi: quelli del capitano <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Maurizio Gari </strong>e del maresciallo<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Alberto Maria Dettori</strong>, entrambi in servizio quel giorno. Gari era il responsabile della sala radar del 21° Cram; Dettori aveva il compito invece di identificare i velivoli. Entrambi sono morti. Maurizio Gari, 32 anni, non affetto da cardiopatie, il 9 maggio 1981 è stato comunque stroncato da un infarto. Dettori, invece, fu trovato impiccato ad un albero 26 anni orsono. «Altra morte ‘strana’» commenta il giudice istruttore Priore a proposito di Gari. Dalle scarne conversazioni telefoniche rintracciate «si denota un particolare interessamento dell’ufficiale per l’incidente del Dc9 Itavia - argomenta Priore - <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Certamente la sua testimonianza sarebbe stata di grande utilità all’inchiesta, anche sulla base di quanto accertato attraverso l’interpretazione dei dati radaristici e le tante scoperte sulla sala operativa da lui comandata, in cui quella sera prestavano servizio di certo il maresciallo guidacaccia De Giuseppe, e con ogni probabilità il maresciallo Dettori</strong>». </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="separator" style="clear: both; margin: 0px; padding: 0px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKIj7wwgOO4RUMslo0i3Y38DJJxlqFKGgsqWuOhDiNylENVHf53xzelRriaZ88BWr5v2nOZSnmd08UqFmqKkGBLsVdLQuqBhv33VYUTFLVGWgFebE1lLABxp30Gz52zFRJCSkj/s1600/nato_5.jpg" style="color: #448fae; font-weight: bold; margin: 0px 1em; padding: 0px; text-decoration: none;"><img alt="" border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKIj7wwgOO4RUMslo0i3Y38DJJxlqFKGgsqWuOhDiNylENVHf53xzelRriaZ88BWr5v2nOZSnmd08UqFmqKkGBLsVdLQuqBhv33VYUTFLVGWgFebE1lLABxp30Gz52zFRJCSkj/s400/nato_5.jpg" style="background-color: white; border: 1px solid rgb(238, 238, 238); box-shadow: rgba(0, 0, 0, 0.0980392) 1px 1px 5px; margin: 0px; padding: 5px; position: relative;" width="400" /></a></div>
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Negli atti giudiziari, appunto, alla voce «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">decessi per i quali permangono indizi di collegamento con il disastro del Dc 9 e la caduta del Mig</strong>»<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>figura anche il ‘suicidio’ per impiccagione del maresciallo AM, Mario<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Alberto Dettori</strong> (39 anni). Il sottufficiale, infatti, fu trovato impiccato ad un albero il 31 marzo ’87 alle ore 16, sul greto del fiume Ombrone, dal collega Michele Casella, nei pressi di Grosseto. Dettori nell’80 era controllore di Difesa Aerea - assegnato al turno Delta - presso il 21° Cram di Poggio Ballone. Così<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>argomenta il giudice istruttore Priore: «S<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">e ha visto quello che mostravano gli schermi di quel Cram, che aveva visione privilegiata su tanta parte della rotta del Dc 9 e di quanto attorno ad esso s’è consumato, se ne ha compreso la portata, al punto tale da confessare a chi gli era più vicino che quella sera s’era sfiorata la guerra, ben si può comprendere quanto grave fosse il peso che su di lui incombeva. E quindi che, in uno stato di depressione, si sia impiccato. O anche - dal momento che egli stava diffondendo le sue cognizioni, reali o immaginarie, e non fosse più possibile frenarlo - che sia stato impiccato</strong>». </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 26 novembre ’90, la moglie Carla Pacifici, riferiva al giudice Priore che «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">non riusciva a spiegarsi il suicidio, in quanto suo marito aveva una gran voglia di vivere</strong>»; così come «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">non riusciva a comprendere le ragioni per cui non era stata mai eseguita l’autopsia sul cadavere</strong>». </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La litania di delitti impuniti continua. Il 25 marzo 1982 viene assassinato il professor <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Aldo Semerari</strong>, collaboratore dei servizi segreti militari, a conoscenza di segreti devastanti sulla strage nel Tirreno. Poco dopo, il primo aprile, muore, in circostanze nebulose, la sua assistente, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Maria Fiorella Carrara</strong>, anch’essa depositaria del segreto dei <span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>segreti. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Anche la morte del sindaco di Grosseto - in carica nel 1980 - <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Giovanni Battista Finetti</strong>, il 23 gennaio 1983, rientra nella lista degli scomparsi sospetti. Il sindaco grossetano perde la vita in un incidente stradale sulla statale Scansanese nel comune di Istia d’Ombrone. Finetti aveva raccolto le confidenze di alcuni ufficiali dell’arma azzurra, secondo cui <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">due caccia italiani si erano levati in volo dalla base della città toscana per inseguire e abbattere un Mig libico</strong>. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 28 agosto 1988, a Ramstein (Germania), una settimana prima di essere interrogati dal giudice Priore, durante un’esibizione aerea delle Frecce Tricolori, ufficialmente a causa di “un errore di manovra” muoiono due veterani: i colonnelli <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Mario Naldini</strong>, di 41 anni (4.350 ore di volo) e <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ivo Nutarelli</strong>, di 38 anni (4.250 ore di volo). “Una tragica fatalità” per l’allora capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Franco Pisano. “Per quell’esercizio, il cardioide, le probabilità di collisione sono praticamente pari a zero” spiegò subito Diego Raineri, a quel tempo comandante della pattuglia acrobatica. Perfetti gli uomini, perfette le macchine, perfetto l’addestramento, calcolati i rischi: perché dunque è avvenuta la tragedia che ha mietuto, 59 morti e 368 feriti? I giornali <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Tageszeitung </strong>e<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"> Der Spiegel</strong>hanno ipotizzato <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">un sabotaggio dei velivoli</strong> Aermacchi Mb 339, legato al precedente di Ustica. In effetti, Naldini e Nutarelli erano decollati la sera del 27 giugno ’80 da Grosseto a bordo di due F 104. Il loro caccia intercettore si alzò in volo alle 19,30 e tornò alla base alle 20,50, dieci minuti prima che il Dc 9 precipitasse. Che abbiano notato qualcosa che non dovevano vedere? «Di certo i due erano a conoscenza, come s’è dimostrato, di molteplici circostanze attinenti al Dc 9 e a quei velivoli che volavano in prossimità di esso» documenta Priore. L’imprenditore Andrea Toscani, interrogato dal giudice Priore ha rivelato le confessioni di Naldini. «Mario mi disse»: “Quella notte c’erano tre aerei. Uno autorizzato, due no. Li avevamo intercettati quando ci dissero di rientrare”. <span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Sette anni prima, il 2 settembre 1981 a Rivolto (Udine), durante un’esercitazione moriva il colonnello <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Antonio Gallus</strong>, amico e collega degli ufficiali Naldini e Nutarelli. Si accingeva a fare importanti rivelazioni su Ustica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 20 marzo 1987, alle ore 19 viene assassinato a Roma con «dieci proiettili calibro 38 perforanti», attesta il rapporto della Polizia scientifica, il generale di squadra aerea <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Licio Giorgieri</strong>. Alle 19,40 giunge la rivendicazione dell’omicidio: «Il generale Licio Giorgieri era stato ucciso esclusivamente per le responsabilità da lui esercitate in seguito all’adesione italiana al progetto delle <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">guerre stellari</strong>». Così si esprimevano i sedicenti terroristi dell’Unione combattenti comunisti, teleguidati dall’Intelligence anglo-americana. Il movente affidato al volantino venne però demolito pubblicamente da <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Giovanni Spadolini</strong>: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Giorgieri non aveva nessun rapporto diretto con l’iniziativa di difesa strategica</strong>. Il generale Giorgieri non apparteneva neanche al Comitato tecnico di controllo su tale impresa». Gli esperti di terrorismo lo definirono «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">un attentato anomalo</strong>». In realtà, all’epoca di Ustica, il generale triestino faceva parte dei vertici del <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Rai,</strong> il Registro aeronautico italiano, responsabile del quale era il generale <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Saverio Rana</strong>, «morto per infarto»: il primo a parlare di missili nell’imminenza della strage. Dell’omicidio Giorgeri si era occupato anche il giudice Santacroce (predecessore di Priore). Lo stesso Rana - che aveva ricevuto dall’amico Giorgieri tre fotocopie di tracciati radar - subito dopo la strage riferì al ministro Formica la presenza di un caccia vicino al Dc 9. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 12 agosto ’88 muore il maresciallo del Sios, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ugo Zammarelli</strong>. Mentre passeggiava con un’amica sul lungomare di Gizzeria Marina, viene investito da una moto. Non viene effettuata alcuna autopsia. I suoi bagagli spariscono dall’albergo. Zammarelli in forza alla base Nato di Decimomannu, in Sardegna, non era in Calabria in vacanza, ma stava conducendo un’inchiesta personale sul Mig libico. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Ancora una morte violenta: un altro maresciallo AM, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Antonio Muzio</strong>, viene freddato con tre colpi di pistola al ventre, il primo febbraio ’91, a Pizzo Calabro. Nel 1980 era in servizio alla torre di controllo dell’aeroporto di<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Lamezia Terme</strong>. Secondo Priore «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">il sottufficiale potrebbe essere venuto a conoscenza di fatti attinenti alla vicenda del Mig, di mene del capitano Inzolia e del maresciallo Molfa</strong>». Questi due carabinieri alla fine di giugno dell’80 cercavano un aereo militare sulla Sila.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span> </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 2 febbraio 1992, altra morte alquanto anomala, è quella del maresciallo dell’Arma azzurra, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Antonio Pagliara</strong>. Rimase vittima dell’immancabile incidente stradale. Nell’80 era in servizio con funzioni di controllore di Difesa Aerea al 32° Cram di Otranto. Anche lui era in procinto di vuotare il sacco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Sempre il 2 febbraio ’92, muore l’ex colonnello <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sandro Marcucci</strong>, ufficialmente «a seguito di incidente aereo in un servizio di antincendio». Marcucci, 47 anni, pilota esperto, si schianta inspiegabilmente sulle Alpi Apuane col suo Piper. Nel 1980 era in servizio quale ufficiale pilota presso la 46ª Aerobrigata di Pisa. Soltanto 5 giorni prima <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Il Tirreno</strong> aveva pubblicato una sua intervista in cui aveva duramente attaccato il generale <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Zeno Tascio</strong>, comandante dell’aeroporto di Pisa dal ’76 al ’79, proprio sul caso della strage di Ustica. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il 12 gennaio 1993, è il turno di un personaggio parecchio scomodo. A Bruxelles viene assassinato a coltellate l’ex generale <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Roberto Boemio</strong> (58 anni). Il consulente dell’<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Alenia</strong> presso la NATO era un testimone chiave. Nel ’91, con buon anticipo aveva abbandonato l’Aeronautica. Le modalità dell’omicidio coinvolgono, secondo<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>la magistratura belga - che non ha ancora risolto il caso - i «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">servizi segreti internazionali</strong>». Secondo la ricostruzione del giudice Guy Laffineur «Gli aggressori si sono allontanati a bordo di una Ford Escort bianca, poi risultata rubata e alla quale era stata sostituita la targa». E’ stata tale circostanza a far pensare a un’azione ben preparata. Il delitto di Boemio rimane ancora un mistero. L’unica certezza è che l’alto ufficiale in pensione aveva cominciato a collaborare con la magistratura inquirente proprio sulla strage di Ustica. Non a caso, il suo nome compare tra i riscontri di innumerevoli contestazioni processuali fatte ai generali <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Bartolucci, Tascio, Ferri, Melillo</strong>. Proprio da Boemio, all’epoca della strage comandante della III Regione Aerea, dipendevano direttamente il Terzo Roc di <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Martinafranca</strong> in Puglia (nome in codice ‘Imaz’: cuore del sistema <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Nadge</strong>, di controllo USA) con le basi radaristiche di Jacotenente (Gargano), Marsala e Licola, coinvolte nell’allarme per la presenza di caccia non identificati nel cielo di Ustica e di una portaerei in navigazione nel Tirreno al momento dell’esplosione del Dc 9. Boemio s’era anche occupato di uno dei due Mig 23 fatti ritrovare da CIA E Sismi sulla Sila proprio il 18 luglio ’80, esattamente al termine di un’esercitazione aeronavale della NATO. Conclude il giudice Priore: </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">«<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sicuramente altra sua testimonianza inerente gli incidenti aerei in disamina, a seguito delle risultanze istruttorie emerse dopo le sue prime dichiarazioni, sarebbe risultata di grande utilità</strong>». Il generale Boemio conosceva i retroscena e poteva fornire elementi di prima mano. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La tragica catena di morti sospette non si arresta. Infatti, il 2 novembre ’94 tocca a <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Giampaolo Totaro</strong>, 43 anni, ex ufficiale medico dell’Aeronautica Militare, dal 1976 all’84 in servizio presso la base delle Frecce Tricolori a Rivolto. Totaro è stato trovato impiccato accanto alla porta del bagno della sua abitazione. Ancora coincidenze. Innanzitutto gli anni trascorsi accanto agli amici <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Naldini, Nutarelli e Gallus</strong>. E poi la pubblicazione il 31 ottobre, prima del “suicidio” di varie rivelazioni che collegano Ustica alle Frecce e a Ramstein. Registra il referto giudiziario: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Le modalità dell’atto - la corda era attaccata a una sbarra poco più di un<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>metro di altezza - hanno indotto a qualche sospetto sulla realtà di un’azione suicidaria</strong>». </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Altro emblematico decesso. Il maresciallo dell’Aeronautica militare, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Franco Parisi</strong>, 46 anni, fu trovato anche lui impiccato il 21 dicembre ’95, ad un albero alla periferia di Lecce. Nell’80 era controllore di Difesa Aerea nella sala operativa del 32° Cram di Otranto. Era di turno la mattina del 18 luglio ’80, quando sarebbe avvenuto il fantomatico incidente del Mig. Dichiara nell’ordinanza-sentenza il giudice Priore: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Erano emerse al tempo del suo primo esame testimoniale, nel settembre ’95, palesi contraddizioni nelle sue dichiarazioni, così come s’erano verificati incresciosi episodi con ogni probabilità di minacce nei suoi confronti</strong>». Citato a comparire una seconda volta, il 10 gennaio ’96, Parisi muore qualche giorno dopo aver ricevuto la convocazione giudiziaria. Nel novembre ’97 il Gip Vincenzo Scardia, aveva ordinato la riapertura del caso, che era stato archiviato in tutta fretta dal pm Nicola D’Amato, come ‘suicidio’. <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">I familiari hanno sempre sollevato il sospetto che Franco Parisi ‘sia stato suicidato’. </strong>Il maresciallo fu bastonato? Fatto sta che i medici legali gli riscontrarono un’ematoma all’altezza della nuca, opportunamente fotografato dagli investigatori Digos di Lecce subito dopo il ritrovamento del cadavere. Tra gli aspetti oscuri dell’impiccagione, la compatibilità della lunghezza della corda trovata legata all’albero con la distanza dal suolo e la stessa altezza della vittima. Ma anche il rilasciamento dei muscoli del collo al quale era stretta la fune - è stato tale allorché il corpo del Parisi è stato lasciato penzolare nel vuoto - da far trovare il cadavere con i piedi poggiati per terra. Ci sono foto della polizia giudiziaria che lo confermano. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">«<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Come ben si vede analogie forti con il caso Dettori - argomenta il giudice Priore -. Entrambi marescialli controllori di sala operativa in un centro radar. Entrambi in servizio dinanzi al PPI, con funzioni delicatissime, rispettivamente la notte del 27 giugno e il mattino del 18 luglio. Venuti a conoscenza di fatti diversi dalle ricostruzioni ufficiali, rivelano la loro conoscenza in ambiti strettissimi, ma non al punto tale da non essere percepita da ambienti che li stringono od osteggiano anche in maniera pesante. E così ne restano soffocati</strong>».</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Il delitto Ferraro</span></strong><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"> - Roma, domenica 16 luglio 1995: via della Grande Muraglia Cinese 46. Il tenente colonnello dell’Esercito, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Mario Ferraro</strong>, 46 anni, calabrese, distaccato al <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Sismi</strong>, esperto in informatica, traffici di armi, terrorismo internazionale, e segreti indicibili tra cui Ustica. Non ha alcun motivo per suicidarsi. La sua compagna Maria Antonietta nel tardo pomeriggio lo trova nel bagno di casa. Ferraro è impiccato inspiegabilmente con la cinghia dell’accappatoio, lunga poco più di un metro assicurata al tubo di un appendi asciugamano fissato al muro, a circa un metro e venti dal pavimento. La sua posizione è parecchio sospetta. Il fratello di Ferraro, Salvatore commenterà così ai giornalisti quello che ha visto: «Ho trovato Mario seduto per terra, aveva un’espressione serena, non quella di un uomo che ha compiuto un gesto disperato. L’avevo sentito al telefono venerdì, tre giorni prima: era tranquillo, non aveva manifestato alcuna apprensione». Parla anche Maria Antonietta: «Mario negli ultimi tempi era preoccupato, si sentiva pedinato. Quando era uscito per il gelato, ho sentito strani rumori, ero sul terrazzo, provenivano dall’ascensore del palazzo: lo scatto della fotocellula della porta si ripeteva a intervalli regolari per parecchi minuti, come se qualcuno cercasse di tenere aperta la porta dell’ascensore. Mario non può essersi suicidato».</span> <span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Parlando con i giornalisti, il procuratore capo<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Michele Coiro</strong> si lascia sfuggire che <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">per lui la morte di Ferraro è un omicidio “vero e proprio”</strong>. Si indaga prima per suicidio, poi per omicidio. Il caso viene però archiviato su richiesta del pm Nello Rossi, dal Gip il primo ottobre 1999. Tuttavia, una delle quattro perizie ordinate dal pubblico ministero, evidenzia un’anomalia: la cinta dell’accappatoio con la quale si sarebbe tolto la vita Ferraro si sarebbe dovuta strappare, perché non avrebbe potuto resistere oltre i cinquanta chili di carico. Ferraro era un uomo robusto: pesava 86 chili, quindi ben oltre quel limite. Non è tutto. Sempre secondo la perizia meccanica le quattro viti a tassello che reggevano l’appendiasciugamano in ottone a cui Ferraro avrebbe assicurato la cinta, a poco più di un metro dal pavimento, sotto quel carico, avrebbero dovuto cedere, staccarsi dal muro. Invece Ferraro viene trovato quasi seduto a terra, con il collo leggermente reclinato, La cinta era intatta, l’ha tagliata Maria Antonietta nel disperato tentativo di salvargli la vita, e la staffa dell’appendi asciugamano era ancora salda alla parete. Anche la perizia istologica fa riferimento ad alcune stranezze: due ecchimosi sul collo, compatibili con un’azione di soffocamento, sono delle strozzature, pressioni eseguite in tempi diversi; mentre quella medico-legale e quella tossicologica parlano di suicidio. Anche Ferraro doveva essere interrogato sui fatti di Ustica.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Allora, chi uccide i testimoni scomodi? Il 26 dicembre ’95, i sedicenti ‘Nuclei per l’eliminazione fisica dei militari corrotti di Ustica’, depositano a Bologna, in via Saragozza, due bottiglie molotov sul pianerottolo del maresciallo AM, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Giuseppe Caragliano</strong>, mai comparso nell’inchiesta sulla strage di Ustica, nell’80 in servizio al centro telecomunicazioni dello Stato Maggiore dell’arma azzurra. Un attentato annunciato da una serie di telefonate minatorie nell’abitazione del militare e alla questura di Bologna: “Andate in via Saragozza e fate sgomberare il palazzo dell’avvocato Leone, perché vogliamo far saltare in aria il maresciallo Caragliano”. Chi, se non gli apparati militari, potevano collegare Caragliano a Ustica, dal momento che tale legame non era mai stato ipotizzato neppure dagli inquirenti? E ancora: è soltanto un caso che l’attentato di Bologna arrivi a soli 5 giorni dalla notizia del “suicidio” del maresciallo Parisi? Che le minacce cominciano quando è nota ai soli investigatori la circostanza del ritrovamento nell’abitazione dell’ex generale dei carabinieri, al servizio del Sismi, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Demetrio Cogliandro</strong>dell’archivio su Ustica? </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Conclude Priore nella sua sentenza-ordinanza: «<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Nei casi che restano si dovrà approfondire, giacchè appare sufficientemente certo che coloro che sono morti erano a conoscenza di qualcosa che non è stato mai ufficialmente rivelato e da questo peso sono rimasti schiacciati</strong>». </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Missili</span></strong><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"> - Il 22 maggio 1988 il sommergibile <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Nautile</strong> esplora il <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Tirreno</strong> alla ricerca del relitto del <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Dc9</strong>. Alle 11,58 le telecamere inquadrano una forma particolare. Uno dei due operatori dell’<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ifremer</strong> (controllata dai servizi segreti transalpini) scandisce in francese la parola “<strong style="margin: 0px; padding: 0px;"><em style="margin: 0px; padding: 0px;">misil</em></strong>”. Alle 13,53 s’intravede un’altra classica forma di missile. Le ricerche della società di Tolone vengono sospese tre giorni dopo. L’ingegner <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Jean Roux</strong>, dirigente della sezione recuperi dell’Ifremer, subisce uno stop inspiegabile dall’ingegner <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Massimo Blasi</strong>, capo della commissione dei periti del Tribunale di Roma. I due missili non vengono raccolti neppure durante la seconda operazione di recupero affidata a una società inglese. Trascorrono tre anni prima che i periti di parte abbiano la possibilità di visionare i nastri dell’operazione Ifremer. Secondo un primo tentativo di identificazione di tratta di un “<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Matra R 530 di fabbricazione francese</strong>” e di uno “<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Shafir israeliano</strong>”. I dati tecnici parlano chiaro. Quel Matra è “lungo 3,28 metri, ha un diametro di 26 centimetri con ingombro alare di 110, pesa 110 chilogrammi: è munito di una testata a frammentazione e può colpire il bersaglio a 3 km di distanza con la guida a raggi infrarossi e a 15 km con la guida radar semiattiva”. L’altro missile è “lungo 2,5 metri, 16 centimetri di diametro e 52 di apertura alare, pesa 93 kg e ha una gittata di 5 km”. Entrambi gli ordigni sono usati dai caccia dei Paesi occidentali e mediorientali (Israele). Uno di quei missili -ancora in fondo al mare, a 3600 metri di profondità- è stato lanciato contro il Dc9. Le ultime scoperte dei periti di parte civile hanno confermato senza ombra di dubbio che il Dc 9 è stato abbattuto da un missile. La prova è costituita da 31 sferule d’acciaio (diametro 3 millimetri) trovate in un foro vicino all’attacco del flap con la fusoliera. La loro presenza può essere spiegata con l’esplosione vicino alla parte anteriore dell’aereo della testa a frammentazione di un missile. </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Le 5.600 pagine di requisitoria del giudice Priore parlano di una operazione militare condotta da Paesi alleati della quale gli italiani sono stati testimoni diretti. Nei tracciati radar si vede addirittura un elicottero decollato dal mare, presumibilmente da una portaerei, giungere nella zona del disastro prima che arrivassero, con deliberato ritardo, i soccorsi.A poca distanza dal luogo di ammaraggio dell'aereo civile staziona l'unità militare italiana Vittorio veneto che però non presta alcun soccorso. L'ultima testimonianza è di un ufficiale di macchina da me scovato ed intervistato che ho prontamente segnalato - unitamente ad altri tre testomoni deglie venti (tre ex militari dell'Aeronautica militare, perseguitati dall'Arma azzurra) ai magistrati titolari presso la Procura della Repubblica di Roma, attualmente dell'inchiesta (<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Maria Monteleone ed Erminio Amelio</strong>). </span><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Che cosa si è voluto insabbiare con tanto accanimento? <span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span>«E’ una questione di dignità nazionale” argomenta <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Daria Bonfietti</strong>, “ma i governi italiani che fanno? La riforma dei servizi segreti, per dare maggiore libertà agli uomini dell’Intelligence, per consentirgli di fare quello che vogliono». <span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<strong style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;"><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">Memorie offuscate</span></strong><span style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 21px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;"> - 2 milioni di atti e numerose perizie. Tutti assolti: ben 4 generali dell’Aeronautica - all’epoca il massimo vertice dell’arma azzurra - imputati con l’accusa di «attentato contro gli organi costituzionali»,<strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Lamberto Bartolucci</strong>, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica; <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Zeno Tascio</strong>, all’epoca dei fatti, responsabile del servizio informazioni operative segrete (Sios); <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Corrado Melillo</strong>, ex capo del terzo reparto della Stato Maggiore Aeronautica e poi sottocapo di Stato Maggiore della Difesa; carica che nel 1980 ricopriva l’altro generale imputato, <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Franco Ferri</strong>. I quattro alti ufficiali, secondo l’accusa, «hanno omesso di riferire alle autorità politiche e giudiziarie, informazioni riguardo la possibile presenza di altri aerei di varie nazionalità (statunitensi, francesi, inglesi) e di una portaerei di nazionalità non accertabile con sicurezza» sulla rotta del Dc 9 Itavia la sera del disastro; hanno taciuto notizie riguardanti «l’ipotesi di un’esplosione coinvolgente il velivolo ed i risultati dell’analisi dei tracciati radar di Fiumicino-Ciampino e l’emergenza di circostanze di fatto non conciliabili con la caduta del Mig libico sulla Sila la mattina del 18 luglio 1980». Hanno inoltre fornito «informazioni errate» al fine di «impedire che potessero emergere responsabilità dell’Aeronautica Militare o di forze armate di Paesi alleati». Altri imputati erano i cosiddetti “007”: <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Francesco Pugliese</strong>, poi diventato generale, già capo di Civilavia; l’ex vicecapo del Sismi <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Nicola Fiorito De Falco</strong>; <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Umberto Alloro, Claudio Masci</strong>, l’ex responsabile della sezione controspionaggio del Sismi <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Pasquale Notarnicola e Bruno Bomprezzi</strong>. E’ intervenuta la prescrizione dei reati e la dichiarazione di non luogo a procedere per un’altra sessantina di altri ufficiali e sottufficiali italiani. “I quattro generali accusati in base all’articolo 289 del codice penale“, tuona l’ex senatrice Bonfietti, presidente dell’Associazione Familiari delle vittime di Ustica, “erano accusati di aver violato il loro dovere di fedeltà allo Stato, occultando le prove di un crimine. In nome di un’altra fedeltà ai loro occhi più grande e assoluta“. In altri termini, i militari avrebbero sistematicamente depistato le indagini e insabbiato le prove innalzando quello che è passato alla storia come Il <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">muro di gomma</strong> reso ancora più inquietante dalla lunga catena di morti sospette tra i testimoni chiave.</span><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;" /><br style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;" /><div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Francia risponde alla rogatoria</strong> - </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La Procura di Roma ha finalmente ottenuto dopo due anni risposte parziali riguardanti il traffico aereo la sera della tragedia: l’esecuzione di una esercitazione e la presenza di navi vicino alla zona in cui il velivolo precipitò. Intanto è stato ascoltato un pilota: "Vidi una flottiglia di navi".</span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">A quasi 33 anni dalla strage di Ustica la nuova indagine sull’abbattimento del Dc9 dell’Itavia, che si portò via la vita di 81 passeggeri, tra cui 11 bambini, procede in silenzio. C’è una nuova testimonianza e dopo due anni la Francia ha risposto ad una rogatoria presentata dalla Procura della Repubblica di Roma per capire le “presenze” nei cieli e nel mare il 27 giugno 1980.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La rogatoria dalla Francia: traffico aereo e presenza navi. Le risposte alla richiesta di assistenza giudiziaria rivolte al governo francese ora sono al vaglio del procuratore aggiunto Maria Monteleone ed Erminio Amelio. Si tratta di una prima, voluminosa e parziale risposta alle domande degli inquirenti che attendono ora il completamento della fornitura di indicazioni. Tra i quesiti posti dai magistrati di piazzale Clodio, quelli riguardanti il traffico aereo la sera della tragedia: l’esecuzione di una esercitazione e la presenza di navi vicino alla zona in cui il velivolo precipitò. Quest’ ultima domanda assume particolare rilevanza anche alla luce della testimonianza di un pilota dell’Ati rintracciato per caso nelle ultime settimane, il quale ha riferito che la sera precedente il disastro sorvolò il largo di Ustica notando alcune navi tra cui una portaerei: circostanza, come riportato oggi da Repubblica, che potrebbe assumere un particolare rilievo.<span style="margin: 0px; padding: 0px;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La nuova testimonianza di un pilota: “Vidi una flottiglia di navi”. “Sorvolai i cieli di Ustica al comando di un volo di linea Alitalia, il giorno prima e, ancora, qualche minuto prima che accadesse la tragedia - avrebbe raccontato il testimone al procuratore aggiunto Monteleone e al pm Amelio che hanno secretato il verbale -. Dopo alcuni minuti dal decollo dall’aeroporto di Palermo, sotto di me notai una flottiglia di navi: una che sembrava una portaerei e almeno altre tre-quattro imbarcazioni. Ho commentato con l’altro comandante questa presenza e quando seppi della tragedia pensai subito a quell’addensamento navale”. Un racconto “attendibile e circostanziato” secondo il giudice <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Ferdinando Imposimato</strong>, presidente onorario aggiunto della Cassazione. “Si integra perfettamente con quanto è stato accertato negli ultimi tempi ovvero con l’ipotesi di un missile partito da un aereo - ragiona il magistrato - Bisogna verificare la nazionalità della portaerei che si trovava nelle acque territoriali italiane. Non si può escludere che proprio dalla portarerei sia partito il Mig libico che si è poi abbattuto in Sila” sottolinea Imposimato, che della vicenda di Ustica si occupò tra il 1987 e il 1992, come membro del <strong style="margin: 0px; padding: 0px;">Copaco</strong>, il Comitato parlamentare di controllo dei Servizi segreti. “Attendiamo le indagini dei magistrati romani e le verifiche spero solo che non vengano apposti segreti di Stato. Questo bloccherebbe ancora una volta le indagini per accertare la verità. Ustica è ancora una ferita aperta”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;">La tesi del missile è ormai stata certificata da una sentenza passata in giudicato; quella della Cassazione nel giudizio civile che ha visto lo Stato condannato a risarcire le famiglie delle vittime. Secondo i supremi giudici l’aereo fu abbattuto da un missile. L’inchiesta della procura di Roma è ripartita alcuni anni fa grazie alle dichiarazioni di Francesco Cossiga il quale disse di sapere che “c’era un aereo francese che si mise sotto il Dc 9 Itavia e lanciò un missile per sbaglio”.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="-webkit-text-stroke-width: 0px; background-color: #fafafa; color: #222222; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 16px; margin: 0px; orphans: auto; padding: 0px; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 14pt; line-height: 21px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="color: black; font-family: 'Times New Roman'; font-size: small; line-height: normal;">di Gianni Lannes </span></span></div>
</div>
</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-31767697967526183992013-08-15T15:49:00.000+02:002013-08-15T15:49:00.205+02:00F-35: un'altra figuraccia del governo italiano<div class="Titolo_big" style="background-color: white; color: red; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 16px; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div style="border: 5px solid silver; float: right; margin: 0px 0px 7px 12px; padding: 1px;">
<img alt="F-35: UN’ALTRA FIGURACCIA DEL GOVERNO ITALIANO" src="http://www.eurasia-rivista.org/cms/wp-content/uploads/yapb_cache/senza_titolo112.994psfa2sa4oswo4cgwkcogc4.1n4kr7rgh18gs08gcg0csw4kg.th.jpeg" style="border: 0px; margin: 0px; padding: 0px;" title="F-35: UN’ALTRA FIGURACCIA DEL GOVERNO ITALIANO" width="250" /></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;">È di poche ore fa la notizia che il TAR non ha fermato, ma anzi ha confermato, l’acquisto degli aerei da combattimento F-35 di fabbricazione USA, al centro dell’acceso dibattito dei mesi passati. Lo spirito battagliero della destra e della sinistra filoatlantiste, volto a promuovere ed incentivare l’acquisto di questi velivoli, ha trovato ampio spazio sui giornali e nei programmi televisivi dei mesi passati. Non sono mancati gli sproloqui come quelli del deputato PD Boccia, il quale aveva descritto questi aerei militari come <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“elicotteri”</em> con i quali <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane”<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftn1" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[1]</a></em>. Sparate folcloristiche a parte, dai discorsi fatti si ricava l’impressione che questi aerei militari siano davvero necessari per la difesa dell’Italia e dell’Europa; come ricordato dal ministro della difesa Mario Mauro, l’Italia<em style="margin: 0px; padding: 0px;">“ha il dover di essere nella pattuglia di testa quando si tratta di favorire la crescita della difesa europea”<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftn2" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[2]</a></em>. Con l’acquisizione di questi mezzi bellici prodotti della <em style="margin: 0px; padding: 0px;">Lockheed Martin, </em>a detta del ministro, l’Italia si ritroverebbe alla “testa” delle nazioni europee in materia difensiva. Veramente un’enorme quantità di parole di elogio profusa non solo da parte delle cariche dello Stato, ma anche da giornalisti e presunti esperti del settore. Davanti alla grande accoglienza riservata agli F-35 da parte delle autorità italiane, ci si aspetterebbero anche dei riscontri concreti sulla necessità di adottare questi mezzi tecnologici all’avanguardia. Tra i veri esperti del settore, però, nessuno ha tessuto parole di elogio per gli F-35. Tra le persone che hanno definito l’F-35 come <em style="margin: 0px; padding: 0px;">“il peggior aereo che abbiamo mai costruito”<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftn3" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[3]</a></em> c’è l’ingegnere Pierre Sprey, progettista dello storico aereo da combattimento F-16. Oltre al giudizio di una persona realmente competente in materia come Pierre Sprey, sta emergendo in queste ore, da alcuni documenti trapelati, che il Pentagono stia considerando la possibilità di cancellare il “Programma F-35” ossia l’intera produzione di una flotta di 2.443 aerei per una spesa totale di 391.2 miliardi di dollari<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftn4" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[4]</a>. La motivazione sarebbe dovuta oltre ai costi di produzione, anche agli esorbitanti prezzi da pagare per la manutenzione e modifica degli aeromobili. Se pensiamo che l’Italia, in questo periodo di crisi economica, oltre ad essersi già impegnata nell’acquisto dei dispositivi ha perfino modificato le portaerei appositamente per l’atterraggio e il decollo degli F-35, sostenendo una spesa non indifferente di 3,5 miliardi di euro<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftn5" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[5]</a>, la situazione si fa davvero paradossale. La spesa per le modifiche delle portaerei è già stata fatta e dunque sembra inevitabile l’acquisizione del “prodotto”. Ma cosa succederebbe nel momento in cui gli USA, come già hanno fatto intendere in maniera velata, ammettessero l’inefficienza e l’inconsistenza tecnica di questo modello d’aereo? Probabilmente, al solito, gli elogi e le belle parole dei politici e degli “esperti” sarebbero presto dimenticate e relegate in un angolo remoto della (corta) memoria dei mezzi di comunicazione di massa, tacendo abilmente sui costi inutili già sostenuti dall’Italia per incrementare un apparato bellico che, allo stato attuale, non ha neppure ragione di esistere. Sembra piuttosto che la politica miri a soddisfare le richieste della lobby delle armi americana piuttosto che realmente investire in un progetto che porti reali benefici all’Italia e agli altri stati coinvolti nell’acquisto degli F-35. Paradossalmente, aerei da combattimento sviluppati decenni prima, sono molto più efficienti di questi “gioielli” della tecnologia e ancora oggi potrebbero tenere testa senza alcun problema ai complicatissimi F-35, dotati di scarsa manovrabilità e di difetti che li renderebbero estremamente vulnerabili nel caso di un confronto bellico. L’Italia, in campo internazionale, molto probabilmente, rimedierà un’altra incredibile batosta, a livello economico e di reputazione, se l’acquisto dovesse andare a buon fine. A questo punto l’unica speranza possibile sembra essere che il progetto F-35 venga abbandonato dagli USA e che il tutto cada nell’enorme dimenticatoio degli sprechi nostrani.</span></div>
<div style="padding: 0px 0px 8px;">
<span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;">di Marco Nocera </span></span></div>
<span class="newsSottotitolo" style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px; margin: 0px; padding: 0px;"><span style="font-size: x-small; margin: 0px; padding: 0px;"></span></span><span style="background-color: white; font-family: Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 12px;"></span><br />
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br style="margin: 0px; padding: 0px;" /><hr style="margin: 0px; padding: 0px;" />
<span style="font-size: xx-small; margin: 0px; padding: 0px;"><div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftnref1" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[1]</a> http://www.blitzquotidiano.it/foto-notizie/francesco-boccia-f35-elicotteri-salvano-vite-umane-trasportano-feriti-1603379/</div>
</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftnref2" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[2]</a> http://www.corriere.it/politica/13_luglio_31/f35-ministro-mauro-gia-spesi-3-miliardi-per-portaerei_eaf30bfc-f9bd-11e2-b6e7-d24d1d92eac2.shtml</div>
</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftnref3" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[3]</a> http://it.ibtimes.com/articles/42365/20130203/f-35-pierre-sprey-presa-diretta.htm</div>
</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftnref4" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[4]</a> http://rt.com/usa/pentagon-f35-stealth-bomber-963/</div>
</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<div style="margin: 0px; padding: 0px 0px 8px;">
<a href="http://www.eurasia-rivista.org/f-35-unaltra-figuraccia-del-governo-italiano/19902/#_ftnref5" style="color: #1e5a32; font-weight: bold; margin: 0px; padding: 0px; text-decoration: none;">[5]</a> http://www.corriere.it/politica/13_luglio_31/f35-ministro-mauro-gia-spesi-3-miliardi-per-portaerei_eaf30bfc-f9bd-11e2-b6e7-d24d1d92eac2.shtml</div>
</div>
</span></div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-68373683186502930202013-08-14T15:49:00.006+02:002013-08-14T15:49:53.054+02:00Confessione di un troll.<div class="clearfix" style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; zoom: 1;">
<h2 class="_5clb" style="font-size: 24px; line-height: 28px; margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></h2>
</div>
<div class="mts _50f8" style="background-color: white; color: #898f9c; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 16px; margin-top: 5px;">
<span style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px;">Lo ammetto. Sono stato un troll, ho agito in maniera politicamente disinteressata contro il M5S in maniera sistematica ed in maniera indirizzata da persone interessate.</span></div>
<div class="notesBlogText clearfix" style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; padding: 16px 0px 0px; word-wrap: break-word; zoom: 1;">
Però negli ultimi tempi ho cominciato a capire che non era più giusto andare avanti così, non era più giusto continuare ad essere la lunga e oscura mano di un potere ingiusto e inetto.Mentre venivo ricompensato per i miei servigi con qualche contratto a tempo determinato per la gestione di qualche piattaforma informatica di qualche 'amico' dei miei 'datori di lavoro' o con qualche altra miserevole paga da fame mio zio ha dovuto chiudere la sua attività strozzata da Equitalia e da bastardi che vanno in giro col Mercedes e non gli pagano le forniture. Da quel momento è caduto in profonda depressione e nel mio piccolo mi sento responsabile.<br />
<br />
Andiamo però per ordine.Tutto comincia in Emilia-Romagna ai tempi delle ultime elezioni regionali.Io non ho mai seguito molto la politica, tanto più locale, ma da quel che mi hanno accennato i colleghi sò che all'epoca sorsero varie questioni (probabilmente pretestuose penso con il senno di poi) all'interno del 5 stelle romagnolo.<br />
<br />
É in quel momento che subentra un soggetto, una fondazione locale parmense per la salvaguardia di qualche patrimonio culturale, interessato ad imbastire una campagna diffamatoria su internet per danneggiare il M5S operante nel consiglio regionale lombardo.<br />
<br />
Da quel che mi è stato riferito da chi all'epoca operò nel sistema (e che mi passò vari dossier e varie chiavi di accesso di vari profili FB, Twitter, Youtube e del blog di Grillo) la campagna si risolse in un insuccesso certificato nel 2012 dall'elezione di Pizzarotti per il semplice motivo che non si era riuscito ad adeguare il linguaggio ed i vari commentatori (d'ora in avanti per comodità chiamati troll) venivano subito beccati ed identificati come tali.<br />
<br />
Bisogna cambiare strategia svecchiando il gruppo di comunicazione, perciò vennero presi un gruppo di ragazzi sulla trentina tra i quali il sottoscritto, io fui l'ultimo ad arrivare.<br />
<br />
In realtà la strategia stava già cambiando dagli inizi del 2012 quando mi dissero che a Parma giunse un esperto dal Piemonte, un grillino ben addentro alle cose del M5S, addirittura forse un consigliere comunale del 5 stelle. Non sono mai stati molto chiari sull'argomento, non che probabilmente ne sapessero più di tanto: non ci eravamo mai interessati di politica tra tutti e apprendevamo il minimo che ci serviva per operare.<br />
<br />
Meno domande si facevano ai nostri referenti (una agenzia di comunicazione emiliana che ora ha chiuso i battenti) più guadagnavamo imparammo presto infatti.<br />
<br />
La strategia era esplicata in un elenco di tre punti molto semplice che venne consegnato a tutti. Un semplice foglio di carta A4 stampato dal PC che presto imparammo tutti a memoria.Ogni punto entrava poi nel dettaglio dettagliando la strategia comunicativa, il linguaggio da adoperare, la grafica da applicare, gli argomenti, ecc... ma in breve si possono così riassumere<br />
<br />
1) Doppio Binario: se da una parte dovevamo reclutare involontari altri nostri aiutanti con la faccia bella di chi vuole mettere attenzione sui supposti errori e pericoli del M5S che scorazzassero per il web a condividere i nostri link, dall'altra dovevamo cominciare a fare quello che in genere si chiama 'trollare' cominciando a rovinare discussioni e ad impedire la democratica discussione interna al M5S.<br />
<br />
2) Colpire basso: bisognava fare perno in particolare sul passato di Grillo ricordando le sue condanne in maniera da fare parallelismo con Berlusconi, sul passato di Casaleggio, il suo essere stato l'artefice di campagne dell'IDV e alcune sue attività fallimentari (però non citando tal Sassoon ed i suoi supposti collegamenti d'oltre oceano), nonchè su altre questioni supposte di legalità inerenti al M5S .<br />
<br />
3) Concentratori di attenzione: sotto questa definizione si esplicava in realtà il nucleo della nostra attività. Il punto 1 e 2 erano funzionali esclusivamente a questo: mentre da un lato si attirava l'attenzione con 'trollate', commenti sprezzanti o pagine e siti anti-M5S che accendevano non poche discussioni o flame, dall'altra, sfruttando proprio queste azioni, si inserivano all'interno di queste pagine falsi profili che si comportavano 'bene'. Segnalavano i troll duramente, ma con ironia, difendevano il M5S, si comportavano in maniera garbata, facevano proposte ecc...Questi quindi accogliendo il favore della platea (la cui attenzione era carpita da questi 'troll', che noi chiamiamo 'decoy') ne conquistavano i favori permettendo di muoversi in due direzioni (anche a seconda della piattaforma): o indirizzare notizie all'apparenza innocenti, ma in grado di colpire nostri attivisti e amministratori (l'attività è andata negli ultimi mesi molto in là riuscendo a mettere in difficoltà pure una parlamentare, prima che però la questione arrivasse ad un punto critico ci fu una telefonata di Beppe alla parlamentare che ci obbligò a ricominciare tutto da capo), o a seminare (sempre in maniera all'apparenza innocente e non voluta) idee discordanti all'interno del M5S (cosa che è avvenuta in particolare dopo alle elezioni al riguardo di un possibile accordo tra PD e M5S, caso nel quale mi è giunta voce che altri gruppi di operatori si siano spinti troppo all'aperto, tanto che alla nostra sezione nello stesso periodo ci fu consigliato di abbassare i toni e quasi 'eclissarci' per evitare che una pressione troppo alta portasse allo scoperto tutto il sistema).<br />
<br />
Ora vi starete giustamente chiedendo: chi erano questi troll? Quali sono quelle pagine? Quali siti?<br />
<br />
Per quanto riguarda i singoli profili cambiano costantemente, e a parti pochi, non durano più di due o tre mesi. Una volta assolta la loro funzione scompaiono.<br />
<br />
Se volete i nomi dei miei colleghi non voglio farne, dovete capire che pur sbagliando lo fanno per stato di necessità, spesso o hanno figli a carico che devono mantenere o sono in altre brutte situazioni.<br />
<br />
Inoltre spesso, a parte un paio che considero miei amici (e che con questa mia uscita comunque metto in difficoltà visto che ora sò che lavorano per un'altra agenzia di comunicazione con scopi simili a quella di questa esperienza), ne conosco solo il nome e a malapena riuscirei a riconoscerli.<br />
<br />
Ci incontravamo ogni giovedì sera in un luogo diverso con il referente del mese. Ogni mese il referente del gruppo di comunicazione cambiava, veniva, ci parlava una mezz'ora dicendoci cosa fare e cose così e scompariva.<br />
<br />
Per quanto riguarda le pagine ed i siti basta dirvi che sono sotto gli occhi di tutti. Non c'è pagina FB sopra i 50 utenti o sito web con un certo aggiornamento e numero di visite giornaliere nei quali bene o male questi gruppi di lavoro anti-M5S non siano impelagati...<br />
<br />
Sono di 2 categorie principalmente (anche se abbiamo 'gradazioni' intermedie', in particolare nel campo dei blog):<br />
<br />
A) Formali e politiche: all'apparenza fanno una seria opposizione al M5S senza esprime linee partitiche precise. In realtà servono a reclutare involontario nuovo personale che senza dir nulla andrà a diffondere le idee della pagina stessa, sò di un paio di casi nel quale c'erano utenti così convinti che ne sono diventati amministratori trasformando (in quel caso due pagine FB) quei due spazi in cuore pulsante di anti-M5S a sè stanti e al più ci si limitava ad indirizzare meglio i loro attacchi.<br />
<br />
B) Prese in giro palesi: alla base di ogni intenzione di 'trolling', spesso (nel caso FB dove queste pagine sono riuscite ad avere un certo successo, quasi zero invece dal lato di blog creati ad hoc) quelle pagine veniva usate per fare trolling diretto sulle pagine del M5S. Queste pagine hanno avuto successo alterno e se si sono avuti casi clamorosi finiti pure sui media nazionali, se ne sono avuti altre che invece sono state segnate da un insuccesso totale. L'ultima tendenza, prima che l'agenzia chiudesse un mese e mezzo fa, era cercare di far perno sulle pazze idee portate avanti da persone che con il 5 stelle nulla hanno a che fare, ma che si professavano tali andando quindi a far perno su una confusione già esistente sul web: difesa degli animali estrema, teorema del complotto, metodi 'argentini' per i politici, ecc... L'obiettivo ultimo di queste pagine è solo generare confusione, degenerazione e dimostrare la supposta stupidità dei votanti M5S.<br />
<br />
Vi prego di accogliere il mio appello quindi: fate attenzione, fate attenzione, fate attenzione!<br />
<br />
E a chi è dentro il sistema vi prego di accettare il mio consiglio: non vi chiedo di uscire allo scoperto (il rischio di essere vittima di una persecuzione è troppo alta, neanche io infatti ci metto la faccia ne nome e cognome... anche se chi sà già probabilmente ha capito chi sono e farà di tutto per farmi licenziare dal mio nuovo e onesto lavoro), ma abbiate il coraggio di dire no.<br />
<br />
L'Italia non può continuare a marcire così, è anche causa nostra se è in queste condizioni.<br />
<br />
Dobbiamo dire basta al Dio Denaro e aprire la nostra mente.<br />
<br />
Ogni volta che si pubblica un commento di sprezzo nel 5 Stelle si uccide una delle poche speranze rimaste al paese.<br />
<br />
Non credetemi se volete, ma fate come vi dico. Ve ne prego.</div>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-79223091863217482622013-08-12T12:09:00.000+02:002013-08-12T12:09:00.179+02:00Da Berlusconi a Grillo: storia delle promesse<div class="Titolo_big">
<br /></div>
<br /><br /><br /><br />
<span class="newsSottotitolo"></span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 100%px;"><tbody>
<tr><td align="center" background="http://www.ariannaeditrice.it/themes/3D-Fantasy/images/middle.gif" height="15"> </td> <td> </td></tr>
<tr> <td background="http://www.ariannaeditrice.it/themes/3D-Fantasy/images/left3.gif" width="15"> </td> <td bgcolor="ffffff" width="100%"> <img align="left" alt="" height="200" src="http://www.comedonchisciotte.org/images/beppe-grillo-163482.jpg" width=" 240" /> <br />
Tanto rumore per la condanna di B. Minacce di guerra civile. Il
Paese “spaccato”. Ma, al di là del rumore e del colore, che influenza
ha avuto B. sul percorso reale del Paese? Nessuna: la sua azione non ha
spostato di un grado l’Italia dalla sua rotta di
deindustrializzazione, indebitamento, impoverimento, declassamento,
assoggettamento a potenze e capitali stranieri. E l’azione dei suoi
rivali? Idem!<br /><br /> Del resto, un paese pervaso storicamente da
mentalità non liberali (socialismo, comunismo, fascismo,
cattolicesimo), come poteva divenire liberale? <br /><br />Vediamo che,
invece, la partecipazione politica tende a scadere in forme di
irrazionalità più rozze, cioè dall’ideologismo al tribalismo incentrato
su capi carismatici e affiliazioni identitarie. Un paese storicamente
assuefatto a che la legge sia usata dal potere secondo la sua
convenienza, ed elusa quando possibile da chi non ha potere, come
potrebbe cambiare per decreto? Un paese storicamente abituato a un
potere che si compera il consenso col clientelismo nella spesa pubblica
e nel pubblico impiego, come potrebbe divenire efficiente in qualche
anno e per azione di forze interne ad esso? La storia, il passato, i
costumi consolidati, le formae mentis tradizionali, sono tutte cose
molto reali e molto solide. <br /><br /> Ma anche le altre forze politiche e le altre ideologie hanno avuto influenza nulla sulla rotta del Paese descritta sopra. <br /><br />
La sinistra prometteva più sicurezza sociale, più lavoro, più equità
nei redditi, più servizi pubblici, e abbiamo avuto esattamente il
contrario. <br /><br /> Bossi prometteva l’indipendenza della Padania o
perlomeno il federalismo, nonché controllo dell’immigrazione, e abbiamo
avuto più centralismo, romano ed europeo, e più immigrazione
selvaggia.<br /><br /> Il prof. Monti prometteva il salvataggio
dell’economia mediante le sue grandi capacità tecniche: si è rivelato
un tecnico dell’autoaffondamento, precipitando il Paese
nell’avvitamento fiscale e nel pessimismo più distruttivo. <br /><br />
Letta, con la sua enorme maggioranza parlamentare, doveva fare grandi
cose a tambur battente, sempre per salvare il Paese, e semplicemente
rinvia le decisioni e sta ad aspettare mentre il Paese brucia.<br /><br />
L’europeismo e l’Euro promettevano solidarietà, stabilità, risanamento,
crescita, convergenza economica e unificazione politica, e hanno dato
il contrario: avvitamento recessivo, sovraindebitamento, miseria,
sopraffazione tedesca, divergenza delle economie, contrapposizione di
interessi. <br /><br /> Mercatismo, globalizzazione, liberalizzazione e
privatizzazione promettevano sviluppo economico, equità, razionale
distribuzione delle risorse e dei redditi, stabilità, e abbiamo avuto
il contrario: instabilità, crisi strutturale, depressione,
concentrazione dei redditi e dei poteri in mano a pochi monopolisti,
disoccupazione, dilagare della povertà in tutto il mondo. <br /><br /> Il
partito dei magistrati prometteva di debellare la corruzione e la
mafia, e ora abbiamo più corruzione più mafia; la cessione dei gioielli
nazionali e dei poteri politici al capitale finanziario straniero è
stata nascosta col polverone mediatico-emozionale di Mani Pulite (“Di
Pietro facci sognare”), e l’eliminazione col mezzo giudiziario dei
partiti popolari diversi dal PCI e dai suoi succedanei metamorfici è
servita non a fare pulizia, ma a togliere di mezzo le forze politiche
radicate nella gente e che potevano opporsi alle logiche della finanza
predatrice.<br /><br /> A quest’ultima neppure B. si è veramente opposto,
perché ha votato tutti i provvedimenti normativi da essa voluti,
limitandosi a cercare di inserirsi qua e là più per conquistare un
ruolo personale che per cambiare un tracciato non negoziabile. La sua
maggiore influenza è stata proprio quella di aiutare a nascondere
quelle logiche e quelle strategie all’opinione pubblica, mentre
venivano portate avanti, mentre veniva creato un sistema monetario
europeo volutamente sbagliato e che avrebbe prodotto ciò che ora stiamo
subendo. A nasconderle dietro una rappresentazione teatrale in cui la
gente, compreso il ceto imprenditoriale, veniva coinvolta nella
finzione che la realtà, che ciò che contava, fosse la lotta di B.
liberale contro il comunismo e i magistrati comunisti, ovvero della
democrazia e della legalità contro B. caimano e delinquente
professionale.<br /><br /> Potevano andare diversamente, le cose, in
Italia? Poteva una qualche forza nazionale cambiare il corso della
storia di questo Paese? Potevano riformarlo, risanarlo, rilanciarlo,
ammodernarlo, queste forze politiche e giudiziarie? No, non ne avevano
la possibilità, perché il potere effettivo su questo Paese, gli
strumenti di politica macroeconomica dello Stato, erano stati ceduti
precedentemente, cioè nel 1981-83 con la sapiente riforma monetaria
Draghi-Andreatta (privatizzazione della gestione della Banca d’Italia,
rifinanziamento del debito pubblico affidato ai mercati speculativi,
conseguente raddoppio del debito sul pil in pochi anni,
destabilizzazione finanziaria); e poi, irreversibilmente, con gli
accordi sul panfilo Britannia nel 1992, Maastricht, l’Euro. Da allora,
il timone dell’Italia non è più in Italia, il comandante vero sta
all’estero, e dall’estero ultimamente decide anche i governi italiani.
Ogni promessa di cambiare il Paese, fatta da partiti nazionali, è pura
millanteria, regolarmente smentita dai fatti. L’alternanza al potere
sposta al più, da una parta all’altra, le opportunità di affari con lo
Stato e il carico fiscale. Cioè ha influenza solo sulla spartizione. Ai
fini propriamente politici, votare è ininfluente.<br /><br /> Adesso
tocca a Grillo e alle sue, di promesse. Grillo le canta sull’ultima
spiaggia, oramai al tramonto di questo Paese, ormai privato dei
caratteri della statehood (Eigenstaatlichkeit), e ridotto a un
governatorato. Cambiare l’Italia, semplicemente non glielo
permetteranno, i fratelli maggiori europei. Per farlo, dovrebbe rompere e
scontrarsi con una struttura internazionale da cui l’Italia è in
dipendente per materie prime ed esportazioni. Senza contare che l’Italia
è un paese occupato militarmente dagli USA con decine di loro basi
militari sul territorio.<br /><br /> Ecco, gli USA, solo gli USA, con
l’appoggio intra-europeo di Londra, potrebbero mettere Grillo in
condizioni di farlo, ammesso che riesca ad adunare adeguate forze
popolari, magari alleandosi ad altri movimenti antisistema.<br /><br />
OK, allora domani (?) si cambia il Paese. Ma qual è il modello? Come
farlo funzionare? Questo non lo sanno nemmeno a Washington, temo.<br /><br />di Marco Della Luna </td></tr>
</tbody></table>
Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-32120380.post-57845013917151965502013-08-11T22:06:00.000+02:002013-08-11T22:06:00.681+02:00La corsa verso l'abisso<div class="Titolo_big">
<br /></div>
<span class="artAutore">di Ida Magli - 05/08/2013</span><br /><br /><br />
<span class="newsSottotitolo"></span><br />
<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 100%px;"><tbody>
<tr><td align="center" background="http://www.ariannaeditrice.it/themes/3D-Fantasy/images/middle.gif" height="15"> </td> <td> </td></tr>
<tr> <td background="http://www.ariannaeditrice.it/themes/3D-Fantasy/images/left3.gif" width="15"> </td> <td bgcolor="ffffff" width="100%"> <img align="left" alt="" height="180" src="http://www.comedonchisciotte.org/images/yun_1317.jpg" width=" 280" /> <br />
La società italiana e il suo governo attuale sembrano davvero un
camion che perde pezzi mentre corre sempre più in fretta verso un
precipizio. Nessuno mette mano al freno, anzi: l’aspetto più
terrificante della situazione è l’assoluta tranquillità del pilota e di
coloro che lo circondano. Guardano tutti la strada davanti a sé senza
vedere neanche il più piccolo ostacolo. La condanna di Berlusconi, a
detta di tutti i protagonisti della conduzione politica, non cambierà
nulla all’assetto del governo Letta; anzi c’è perfino chi dall’alto di
un posto di comando privilegiato, si affanna a “blindarlo”, come usano
dire i giornalisti, tanto è ritenuto indispensabile a salvare il paese
dall’inevitabile catastrofe che seguirebbe alla sua caduta. Tutto questo
è stato affermato di nuovo ieri sera davanti alla condanna di
Berlusconi.<br /><br />Ebbene, le colpe di Berlusconi di cui gli italiani si
possono lamentare non sono certo quelle condannate dalla magistratura,
ma gravi colpe politiche che non si sa se attribuire a una strategia
personale, che in ogni caso è stata fallimentare, oppure a un’assoluta
volontà di conservare l’Italia nell’area europea, anche questa strategia
fallimentare. La gravissima situazione economica e sociale dell’Italia
dipende dal fatto che apparteniamo all’”orrida idea dell’euro” (per
dirla col premio Nobel Amarthya Sen), dal debito pubblico che continua a
crescere perché siamo costretti a pagare il denaro che adoperiamo ai
Rothschild, ai Rockfeller, ai Draghi, ai sovrani d’Inghilterra, di
Spagna, del Belgio, d’Olanda, che possiedono le banche centrali e in
particolare la Bce. Le tasse non possono diminuire, la disoccupazione
neppure, se non ci si riappropria della sovranità monetaria e non si
abbandonano le normative europee sulla libertà del mercato. <br /><br /> Ma
la maggiore colpa di Berlusconi è quella di essersi inchinato davanti
alla chiamata di Mario Monti da parte del Presidente della Repubblica. È
stato quello il momento decisivo. Quando ha accettato di venir meno
alle regole della democrazia, dimettendosi senza la ratifica del
Parlamento, controfirmando la nomina di Monti a senatore a vita (non
c’erano le condizioni richieste dalla Costituzione) e obbligando il suo
partito a votare i decreti di Monti, ha mancato a tutti i doveri di un
politico a capo di un grande partito, in pratica facendo fare a questo
partito il contrario di ciò che volevano i suoi elettori. Di questi
elettori bisogna dire una verità che è stata volutamente tenuta nascosta
un po’ da tutti in quanto è stata attribuita al carisma personale di
Berlusconi gran parte del suo successo. La realtà è un’altra: chi non
voleva votare la Sinistra, non aveva altre possibilità. E non è
questione di tener lontano il “comunismo”, come ha ripetuto in
continuazione Berlusconi: anche se è stata quasi sempre al governo prima
la Democrazia cristiana, poi Berlusconi, l’Italia è diventata a poco a
poco una società pienamente social-comunista, con l’annientamento
della borghesia, con l’ugualitarismo e la statalizzazione di tutte le
strutture sociali: Scuola, Sanità, Pensioni, cui è bastato qualche
referendum (divorzio, aborto) e, come ultima pennellata, qualche decreto
montiano sul controllo di tutti i movimenti di denaro e dei conti
correnti per trovarsi in pieno comunismo. Se non ci sono le fucilazioni
di Stalin è perché non ce n’è bisogno: nessuno si ribella e sono tutti
d’accordo, dal Presidente della Repubblica ai partiti di destra e di
sinistra. L’unico segno di negazione sono i suicidi, ma quale soluzione
migliore per i potenti di quella in cui l’eventuale oppositore si fa
fuori da sé? La magistratura ne dà atto non vedendoci nessun indizio di
colpe da parte di nessuno. Proprio in questi giorni ha archiviato il
suicidio del dirigente del Monte dei Paschi di Siena, David Rossi: è
stato un atto volontario. In concreto, dunque, ormai si disputa su
inezie: lo spostamento della scadenza di una tassa, l’aumento dell’Iva. I
veri problemi non esistono più perché la servitù all’Europa e al suo
ugualitarismo mondialista è stata completata con il governo Letta e la
democrazia fa finta di sussistere con il nome di “larghe intese”. <br /><br />
Di questo Berlusconi non parla neanche nei suoi progetti per il futuro
partito. Tornare allo spirito del ’94? Com’è possibile che non si renda
conto che nel ’94 il panorama era del tutto diverso tanto che non
c’era nemmeno l’euro? No, così l’Italia è perduta. È lo scopo dell’Ue:
eliminare gli Stati nazionali. I parlamentari del Pdl facciano il loro
dovere; se non riescono a convincerlo che non si può tradire lo spirito
con il quale sono stati eletti, non obbediscano a Berlusconi. Quelli
che sono al governo si dimettano e tutti insieme diano un segnale di
coraggio, di dignità e di rispetto per gli italiani. <br /><br />di Ida Magli</td></tr>
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Leonhttp://www.blogger.com/profile/07961015938036283771noreply@blogger.com0