05 settembre 2006

I terroristi del governo


Come ogni anno, il Gotha dell’economia, dell’industria e della politica s’incontra a settembre a Cernobbio per definire le linee guida dell’economia italiana: l’anno economico non inizia mai il primo di Gennaio ma il primo di Settembre, dopo il ritorno dalle vacanze e quando si deve preparare la Finanziaria.
Ah, che bel gioco la Finanziaria ! Uno spazio tutto virtuale nel quale scrivere cifre che non saranno mai vere, perché tutti sanno che le cose andranno diversamente, ma è importante sapere che a settembre lo Stato deve redigere la sua legge Finanziaria: uno Stato rimandato a settembre tutti gli anni.
A settembre tutti sono più seri ed attenti: le parole che più vanno di moda sono “rigore” e “sviluppo”, mentre “speranza” e “benessere” vengono rinviati alla prossima campagna elettorale, mica sono fessi.
Per giustificare quello che ci fregheranno nel prossimo anno devono trovare delle giustificazioni: gli scorsi anni era la crescita a non essere sufficiente, il gettito fiscale scarso (con tutti quei condoni…) e bisognava tirare la cinghia.
Oggi la crescita è un po’ aumentata ed il gettito fiscale pure: come giustificare la “mannaia” per il 2007?
La prima scusa è l’Europa: ragazzi, se vogliamo rimanere in Europa mettetevi a novanta gradi e rimaneteci, perché per stare nell’UE bisogna sollevare il sederino, non lamentarsi e, possibilmente, cantare.
Per parecchi anni Tremonti fece delle leggi Finanziarie che non vinsero il primo premio soltanto perché quelle di Paolo Cirino Pomicino sono tuttora un record imbattuto: l’ex ministro democristiano ripropose il famoso “gioco delle tre carte” nella finanza, dopo che era stato proibito persino nelle aree di servizio delle autostrade.
Nel 1992, l’allora ministro Goria se ne andò in televisione a dire che “entro qualche mese non ci sarebbero più stati soldi per pagare stipendi e pensioni”, ed inaugurò con quell’esternazione una serie di Finanziarie che ricacciarono in gola agli italiani la voglia di vivere. Non si fanno più figli in Italia? E lo crediamo bene: con la cinghia che ci fanno tirare passa anche l’appetito, altro che far figli.
Quest’anno va molto di moda la “questione” pensioni: dobbiamo risistemare le pensioni perché ce lo chiede l’Europa, perché la gente invecchia e non si decide a morire (ma vi sembra questo il modo di comportarvi nell’economia liberista globalizzata?), cosicché la finanza langue per colpa di legioni di sciagurati pensionati che dilapidano la ricchezza del Paese, comprando pane, latte e – la domenica – un biglietto del tram per andare a trovare i nipotini.
Abbiamo cercato di ridurre la sanità al minimo per cercare di farli ragionare – è forse bello continuare a sopravvivere in questo modo? – ma gli italiani resistono e non crepano, accidenti a loro.
Non importa se Tremonti presentava delle Finanziarie dove sosteneva di colmare i “buchi” di bilancio vendendo la Fontana di Trevi – almeno Totò lo sapeva fare veramente – perché le famose “cartolarizzazioni” altro non sono che operazioni di bilancio nelle quali si mettono nella colonna delle entrate le possibili vendite di beni dello Stato. E’ ancor peggio che vendere l’argenteria: l’orologio d’oro si può portarlo al Banco dei Pegni, le case e le vecchie caserme bisogna trovare qualcuno che le compri.
Se qualcuno ha ancora dei dubbi, provi a considerare di pagare una rata del mutuo con la promessa della futura vendita di un bosco ereditato da un lontano parente: se la Banca lo accetta…per lo Stato, invece, la cosa è accettata senza condizioni.
Il bello della faccenda è che per anni l’UE ha accettato le Finanziarie piene dei “pagherò” che Tremonti s’inventava da un giorno all’altro: le case dei militari, i palazzi della politica (quelli li ha venduti, e lo Stato li affitta con una pigione annua astronomica, che in pochi anni restituirà ai “buoni” acquirenti – i soliti ignoti – l’intero capitale), le spiagge. Se fosse rimasto sulla poltrona dell’Economia siamo curiosi di sapere cosa si sarebbe inventato: la vetta del Cervino? l’interno dell’Etna? il fondo del Tirreno?
Eppure – meraviglia delle meraviglie – l’Europa accettava tutto, anche i biglietti delle Ferrovie obliterati.
Cambia il governo e da Prodi, l’Europa, s’attende serietà: come può non essere serio l’ex presidente della Commissione Europea?
Finalmente riforme “strutturali”, ossia mettersi a novanta gradi: quando sento la parola “strutturale” – non so perché – avverto un brivido lungo la schiena.
La prima riforma è quella delle pensioni: italiani, lavorate di più e sbafate di meno! Qualcuno ricorda che Berlusconi diminuì le aliquote IRPEF (le imposte sul reddito delle persone fisiche) per i redditi che superavano i 500.000 euro annui? Lor signori devono continuare a pagare meno tasse e noi dobbiamo farci tagliare le pensioni?
Puntualmente, giungono statistiche allarmanti (per noi che dobbiamo rimanere a novanta gradi) e rassicuranti per coloro che devono sorvegliare che ci restiamo, ben fermi e senza protestare troppo.
“La spesa pensionistica – nel 2006 – è aumentata di 3,8 miliardi”. Punto. Messa giù così sembra una sentenza senza appello: fintanto che non troveremo i 3,8 miliardi – cari italiani – rimanete con il sedere all’aria.
Se invece ci prende la curiosità d’andare a verificare a quanto ammonta la spesa pensionistica in Italia la cosa si sgonfia da sola: furono 151,8 miliardi nel 2005 e dovrebbero essere circa 155,6 miliardi nel 2006, il che significa che la spesa pensionistica è aumentata di circa il 2,5%, ossia pressappoco come l’inflazione (quella che ci raccontano) e le retribuzioni (che, con il trucco di dare gli arretrati a contratto abbondantemente scaduto, è un’altra presa per i fondelli[1]).
Potrà esserci lo scarto di qualche decimale, ma non sembra proprio che su simili valori si possa intessere una retorica da Repubblica di Weimer. Io, quasi quasi, mi rialzerei e proverei a riallacciarmi i calzoni.
Come possiamo chiamare questo modo di fare?
Terrorismo economico, disinformazione, presa per il…
Non importa: vediamo, invece, come i nostri solerti parlamentari hanno risolto per loro stessi il problema delle retribuzioni e delle pensioni:
Stipendio base Euro 9.980
Portaborse Euro 4.030 (normalmente un parente)
Rimborso spese affitto Euro 2.900
Indennità di carica Euro 335 - 6.455 (secondo la carica)
Stipendio totale Euro 19.150
Oh, per lo stipendio siamo a posto…l’ultimo aumento – a gennaio 2005 – era stato di “soli” 1.135 euro il mese: ah, attenzione, per non infastidire la ragioneria dello Stato con elaborati calcoli, tutti gli emolumenti sono esenti da tasse. Fra un po’ saranno due anni senza aumenti…che dite, è ora di “ritoccare” un po’ lo stipendio?
E per i “trombati”, ossia per coloro che non riescono nemmeno più a rimediare un posto da consigliere regionale, provinciale, comunale…che si fa?
Il dramma della disoccupazione colpisce senza preavviso: da un giorno all’altro ti ritrovi senza portaborse, solo in una piazza romana spazzata dal vento e ti tocca osservare i tuoi ex colleghi che entrano a Montecitorio e che ti salutano appena. Sì, sei diventato come un lebbroso, un clochard da evitare: chissà se avranno anche cancellato il mio numero di cellulare dal loro?
Adesso ti tocca comprare la scheda del telefonino, pagare il dentista, il ristorante…
Sì, perché ”prima” avevi gratis: cellulare, cinema, teatro, spese postali, autobus, metropolitana, ferrovie, aerei (nazionali), autostrade, piscine, palestre, cliniche, ristoranti…
Chi non ha mai provato sulla propria pelle il dramma di perdere il posto di lavoro non potrà mai capirli: per fortuna, molti italiani possono – dopo che i vari boiardi di Stato si sono “mangiati” la chimica, l’elettronica e tanto d’altro – comprenderli per aver vissuto personalmente quell’esperienza, e potranno capire perché – dopo soli 35 mesi da parlamentari – hanno diritto a ricevere una pensione di circa 3.000 euro. Poveracci, caduti così in basso. Noi contiamo gli anni, loro i mesi; per noi le pensioni si contano con le centinaia, per loro con le migliaia: e che volete che sia un piccolo salto d’esponente!
tratto da Carlo Bertani

03 settembre 2006

La Federal Reserve è una compagnia privata


Diamo, ancora, qualche informazione sulla Federal Reserve.
Una delle preoccupazioni più comuni, tra la gente che si occupa attivamente di ridurre le tasse, è “Se trattengo i miei soldi, impedirò al Governo di pagare i suoi conti?”. La moderna tassa sul reddito non è stata fatta né pensata per pagare i servizi offerti dal governo. Il suo scopo è di pagare per il sistema privato della Federal Reserve.
Nel dizionario "Black Law" si definisce la Federal Reserve come "una rete di dodici banche centrali cui appartiene la maggior parte delle banche e della quale le banche con statuto statale possono essere proprietarie. Le regole societarie impongono un investimento in azioni e delle minime riserve."

Sono banche private quelle che possiedono le azioni della Federal Reserve. Questo venne spiegato in dettaglio nel processo "Lewis contro Stati Uniti" (seconda serie del Federal Reporter, volume 680, pagine 1239, 1341 del 1982), dove la corte disse: "Ogni ‘Federal Reserve Bank’ è una società separata posseduta da banche commerciali della sua regione. Le banche socie eleggono i due terzi del consiglio di amministrazione composto da nove membri di ciascuna banca."

In modo simile, le banche "Federal Reserve", nonostante siano pesantemente regolate, sono controllate localmente dalle banche socie. Dando un altro sguardo al dizionario "Black Law", troviamo che queste banche, possedute da privati, emettono moneta: "Federal Reserve Act: legge che creò le banche della Federal Reserve che agiscono come agenti nel mantenere riserve monetarie, nell'emettere moneta sotto forma di banconote, nel prestare moneta alle banche e nella supervisione delle banche. Amministrata dal consiglio d'amministrazione della Federal Reserve (Federal Reserve Board)."

Le banche della FED, che sono private, emettono, ovvero creano, la moneta che usiamo. Nel 1964, la Commissione Camerale sulla Pratica Bancaria e la Valuta , il sottocomitato sulla Finanza Interna, nella seconda sessione dell'88esimo Congresso, pubblicò uno studio intitolato "Fatti sulla Moneta", che spiegava bene che cosa è la FED : " La Federal Reserve è una macchinetta che crea moneta. Può emettere moneta o assegni. Non ha il problema di coprire C'li assegni perché può ottenere le banconote da 5 e 10 dollari, necessarie per coprirli, semplicemente chiedendo all'ufficio del conio del Ministero del Tesoro di stamparle."

Come tutti sappiamo, chiunque abbia un sacco di soldi ha molto potere. Immaginatevi un gruppo di persone che ha il potere di creare i soldi. Immaginatevi che potere questi possono avere. Questo è quello che è la FED. Nessun uomo denunciò maggiormente il potere della FED quanto Louis T., Presidente della Commissione Camerale Bancaria negli anni '30. Egli puntualizzava costantemente che le questioni sull'emissione monetaria non dovevano essere partigiane, e criticava le amministrazioni sia di Herbert Hoover che di Franklin Roosevelt.
Ecco come McFadden descriveva la FED , il 10 giugno 1932 (Verbale del Congresso, Camera, pagine 1295 e 1296):

"Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al consiglio d'amministrazione della Federal Reserve ed alle banche Federal Reserve. Il consiglio d'amministrazione della Federal Reserve, un consiglio d'amministrazione di Governo, ha fregato al Governo degli Stati Uniti ed al popolo statunitense abbastanza soldi da estinguere il debito pubblico. Le predazioni e le ingiustizie del consiglio d'amministrazione della Federal Reserve e delle banche Federal Reserve, sono costate a questo paese soldi a sufficienza per ripagare numerose volte il debito nazionale. Questa maligna istituzione ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, è andata in bancarotta ed ha portato alla bancarotta il Governo. Qualcuno pensa che le banche Federal Reserve siano istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni statunitensi. Sono monopoli di credito privati che si basano sul popolo statunitense per arricchire sè stessi ed i loro clienti stranieri. gli speculatori e predatori interni e stranieri, e i ricchi predatori usurai. In questa oscura cricca di pirati finanziari ci sono quelli che taglierebbero la gola di chiunque per sottrargli un dollaro dalle tasche, vi sono quelli che mandano soldi negli stati per comprare i voti per controllare la nostra legislazione, e ci sono quelli che mantengono una propaganda internazionale allo scopo di ingannarci e di spingerci a fornire nuove concessioni che gli permetteranno di insabbiare le loro malefatte precedenti e di rimettere in moto il loro gigantesco treno criminale. Questi 12 monopoli privati vennero slealmente ed ingannevolmente imposti a questo paese da banchieri che venivano dall'Europa e che hanno ripagato la nostra ospitalità minando alla base le istituzioni americane."

Louis T. McFadden morì per un "improvviso attacco cardiaco" il 3 ottobre 1936. Come scritto da Robert Edward Edmondson, sul Pelley’s Weekly del 14 ottobre 1936, McFadden era stato fatto precedentemente oggetto di due attentati alla vita. Gli vennero sparati due colpi d'arma da fuoco che per fortuna lo mancarono mentre stava prendendo un taxi. In seguito, tentarono di avvelenarlo durante un banchetto: un medico che era presente gli effettuò subito una lavanda gastrica e lo salvò.
La FED in pratica funziona così: il Governo ha garantito il potere di emettere moneta alle banche della FED. Queste creano moneta, poi la prestano al governo caricando gli interessi. Il governo preleva la tassa sul reddito per pagare gli interessi sul debito. Su questo punto è interessante notare che sia il 'Federal Reserve Act” che il sedicesimo emendamento, che dava al Congresso il potere di raccogliere la tassa sul reddito, vennero promulgati assieme nel 1913. L 'incredibile potere che la FED ha sull'economia viene universalmente riconosciuto. Alcune persone, specialmente nell'ambiente bancario ed accademico, addirittura lo appoggiano.

Tuttavia vi sono quanti, sia in passato che oggi, lo denunciano. Uno di questi uomini era il presidente Kennedy. I suoi sforzi vennero elencati in dettaglio nel libro Crossfire di Jim Marrs, del 1990:

“Un altro aspetto tralasciato del tentativo di Kennedy di riformare la società americana riguarda la moneta. Plausibilmente Kennedy riteneva che, ritornando alla Costituzione, la quale afferma che solamente il Congresso può coniare e regolare la moneta, il crescente debito nazionale poteva essere ridotto smettendo di pagare interessi ai banchieri del sistema della Federal Reserve, che stampava cartamoneta e la prestava al governo contro interessi. Egli si mosse in questo campo il 4 giugno 1963, firmando l'Ordine Esecutivo 11110 che chiedeva l'emissione di 4.292.893.815 dollari in banconote statunitensi attraverso il Tesoro anziché usando il tradizionale sistema della Federal Reserve. Quello stesso giorno, Kennedy firmò una legge che cambiava la garanzia dei biglietti da 1 e 2 dollari - da argento in oro - aggiungendo forza all'indebolita valuta statunitense."


Biglietto da 5 dollari del 1963. Notare la scritta in alto: "UNITED STATES NOTE", cioè "biglietto degli Stati Uniti d'America", quindi dei cittadini statunitensi!


I dollari (privati) della Federal Reserve hanno invece la scritta "FEDERAL RESERVE NOTE", e cioè "biglietto della FED", quindi dei banchieri!!!

Il "Comptroller of the currency" di Kennedy, James J. Saxon, venne in contrasto con gli organi della Federal Reserve per qualche tempo, incoraggiando poteri di maggior investimento e di credito per le banche che non erano parte della FED. Saxon aveva anche stabilito che queste banche potessero sottoscrivere titoli statali e locali, indebolendo così maggiormente il potere delle banche legate alla FED.

Come abbiamo già accennato, nel 1963, in base al decreto Kennedy, venne emessa una nuova serie di banconote con l'iscrizione "United States Note" invece di "Federal Reserve Note". Queste banconote riproducevano in rosso il sigillo ed il numero di serie, invece che in verde come quelle della Fed (i cosiddetti "verdoni"), ma vennero presto ritirate dalla circolazione dopo la morte di Kennedy. Secondo informazioni reperibili nella libreria del Comptroller of the Currency, la legge 11110 è ancor oggi in corso di validità legale, anche se le amministrazioni successive, ad iniziare con quella del presidente Lyndon B. Johnson, l'hanno semplicemente ignorata tornando alla pratica di pagare interessi sulle banconote della FED. Tuttavia, nel 1966, il Dipartimento del Tesoro USA emise una ultima serie di "United States Note" da 100 dollari, ma queste banconote non vennero distribuite al pubblico. Esse vennero accantonate segretamente in una stanza, considerandole - de jure - come se fossero state effettivamente messe in circolazione. Oggi gli americani continuano ad usare le banconote della Federal Reserve, ed il deficit USA a raggiunto il suo massimo storico.

Il fatto è che la tassa sul reddito che i cittadini americani stanno pagando (tramite l'IRS), non viene usata per pagare i servizi governativi: serve per pagare gli interessi ai banchieri privati che si nascondono dietro ai soci della Fed. Questa tassa potrebbe essere eliminata semplicemente ristabilendo le "United States Note"
Il Dipartimento del Tesoro USA, Il Ministero del Tesoro statunitense, dispone di un proprio servizio di intelligence: l'USSS, "United States Secret Service". Secondo la legge USA sulla libertà di informazione, la "Freedom of Information Act" - detta anche "FOIA" - ci si può rivolgere a loro per qualsiasi ulteriore delucidazione:
United States Secret Service - Latita M. Huff - Branch Chief Suite 3000, 950 H Street, N.W. - Washington, D.C. 20223
Tratto dal libro Bankenstein di Marco Saba

02 settembre 2006

Mi hanno fatto perdere la guerra i media


Don Rumsfeld potrà fare schifo come Segretario alla Difesa, ma è il miglior scarica-barile che questo paese abbia mai avuto.

Non è mai colpa sua. Non Guantanamo, non Abu Ghraib, non Falluja, non Haditha, non la de-baathificazione, non l'insorgenza; nulla. Mai.

Ovviamente, da quando il bronzeo torso di Saddam ha colpito il pavimento di Fidros Square, l'occupazione si è progressivamente svelata ed è divenuta un pantano. Ma neppure quello è colpa di Rummy. Come ha detto il Presidente Bush, "Sta facendo un diamine di lavoro".

Ieri il Segretario alla Difesa Houdini ha fatto bella mostra dei suoi talenti di scusa in un discorso alla base aero-navale di Fallon in Nevada. Ha accusato i gruppi terroristi di "manipolare i media" per erodere il supporto alla guerra al terrore.

"Quello che mi preoccupa di più", ha opinato, "è il modo in cui stanno attivamente manipolando i media in questo paese. Possono mentire con impunità... Quella è la cosa che mi tiene sveglio la notte".

Alcuni di noi speravano che fosse l'Iraq a tenere Rummy "sveglio la notte"... o forse lo scocciante tema delle torture e degli abusi che continua a spuntare nei giornali. Ma, noooo; è lo strisciante spettro di Zarqawi alla sua tastiera che manda e-mail nella sua ipnotica prosa ad inconsapevoli Statunitensi, i quali vengono sedotti dalla sua vile propaganda.

Di cosa stava parlando esattamente Rumsfeld? O questi sono solo i primi segni di un delirium praecox?

"Il nemico è molto migliore nel comunicare", ha guaito. "Vorrei che fossimo migliori a contrastarlo perché il costante tamburo delle cose che dicono - tutte le quali non sono vere - è dannoso".

"Migliore nel comunicare"? Migliore di FOX News, ABC, CBS, NBC, CNN e tutta la zuppa alfabetica di stazioni via cavo che mandando in onda lo sciovinismo sventola-bandiera di Rumsfeld fino alla nausea? I grezzi video di Bin Laden sono dunque una tale minaccia?

Come possono i giornalisti (alcuni tra i migliori e più brillanti degli Stati Uniti) stare fino alla fine di questa spazzatura? Non c'è nessuno nella folla che sia abbastanza coraggioso da fermare le ruminazioni di Rumsfeld dicendo,

"Senza offesa, signor segretario, ma Lei sta perdendo questa dannata guerra e sta dando la colpa a qualche fittizio media islamico che esiste solo nella sua fervida immaginazione".

E' doloroso guardare il precipitoso declino di Rumsfeld nella senilità. Una volta il Rumsfeld con la mascella quadrata impersonava la spavalda fiducia in sé e lo slancio dell'amministrazione Bush. La sua amichevole canzonatura degli adoranti giornalisti lo ha reso amato tra i conservatori e lo ha elevato allo status di rock star.

Nessuno poteva alzare un guanto sul vecchio Rummy. Era troppo sveglio e troppo svelto sulle sue gambe.

E ora questo; un vecchio combattuto che cerca di nascondere i suoi fallimenti con un'assurda digressione dopo l'altra?

Rumsfeld dovrebbe essere sulla veranda a cacciare i bambini dal prato, non a guidare l'esercito più potente del mondo verso una catastrofe imminente.

Abbiamo bisogno di una nuova leadership: subito. Rumsfeld può raccontare le storie sui Bin Laden Media ai suoi compagni della casa di riposo, non dal podio del Pentagono.

Mike Whitney

05 settembre 2006

I terroristi del governo


Come ogni anno, il Gotha dell’economia, dell’industria e della politica s’incontra a settembre a Cernobbio per definire le linee guida dell’economia italiana: l’anno economico non inizia mai il primo di Gennaio ma il primo di Settembre, dopo il ritorno dalle vacanze e quando si deve preparare la Finanziaria.
Ah, che bel gioco la Finanziaria ! Uno spazio tutto virtuale nel quale scrivere cifre che non saranno mai vere, perché tutti sanno che le cose andranno diversamente, ma è importante sapere che a settembre lo Stato deve redigere la sua legge Finanziaria: uno Stato rimandato a settembre tutti gli anni.
A settembre tutti sono più seri ed attenti: le parole che più vanno di moda sono “rigore” e “sviluppo”, mentre “speranza” e “benessere” vengono rinviati alla prossima campagna elettorale, mica sono fessi.
Per giustificare quello che ci fregheranno nel prossimo anno devono trovare delle giustificazioni: gli scorsi anni era la crescita a non essere sufficiente, il gettito fiscale scarso (con tutti quei condoni…) e bisognava tirare la cinghia.
Oggi la crescita è un po’ aumentata ed il gettito fiscale pure: come giustificare la “mannaia” per il 2007?
La prima scusa è l’Europa: ragazzi, se vogliamo rimanere in Europa mettetevi a novanta gradi e rimaneteci, perché per stare nell’UE bisogna sollevare il sederino, non lamentarsi e, possibilmente, cantare.
Per parecchi anni Tremonti fece delle leggi Finanziarie che non vinsero il primo premio soltanto perché quelle di Paolo Cirino Pomicino sono tuttora un record imbattuto: l’ex ministro democristiano ripropose il famoso “gioco delle tre carte” nella finanza, dopo che era stato proibito persino nelle aree di servizio delle autostrade.
Nel 1992, l’allora ministro Goria se ne andò in televisione a dire che “entro qualche mese non ci sarebbero più stati soldi per pagare stipendi e pensioni”, ed inaugurò con quell’esternazione una serie di Finanziarie che ricacciarono in gola agli italiani la voglia di vivere. Non si fanno più figli in Italia? E lo crediamo bene: con la cinghia che ci fanno tirare passa anche l’appetito, altro che far figli.
Quest’anno va molto di moda la “questione” pensioni: dobbiamo risistemare le pensioni perché ce lo chiede l’Europa, perché la gente invecchia e non si decide a morire (ma vi sembra questo il modo di comportarvi nell’economia liberista globalizzata?), cosicché la finanza langue per colpa di legioni di sciagurati pensionati che dilapidano la ricchezza del Paese, comprando pane, latte e – la domenica – un biglietto del tram per andare a trovare i nipotini.
Abbiamo cercato di ridurre la sanità al minimo per cercare di farli ragionare – è forse bello continuare a sopravvivere in questo modo? – ma gli italiani resistono e non crepano, accidenti a loro.
Non importa se Tremonti presentava delle Finanziarie dove sosteneva di colmare i “buchi” di bilancio vendendo la Fontana di Trevi – almeno Totò lo sapeva fare veramente – perché le famose “cartolarizzazioni” altro non sono che operazioni di bilancio nelle quali si mettono nella colonna delle entrate le possibili vendite di beni dello Stato. E’ ancor peggio che vendere l’argenteria: l’orologio d’oro si può portarlo al Banco dei Pegni, le case e le vecchie caserme bisogna trovare qualcuno che le compri.
Se qualcuno ha ancora dei dubbi, provi a considerare di pagare una rata del mutuo con la promessa della futura vendita di un bosco ereditato da un lontano parente: se la Banca lo accetta…per lo Stato, invece, la cosa è accettata senza condizioni.
Il bello della faccenda è che per anni l’UE ha accettato le Finanziarie piene dei “pagherò” che Tremonti s’inventava da un giorno all’altro: le case dei militari, i palazzi della politica (quelli li ha venduti, e lo Stato li affitta con una pigione annua astronomica, che in pochi anni restituirà ai “buoni” acquirenti – i soliti ignoti – l’intero capitale), le spiagge. Se fosse rimasto sulla poltrona dell’Economia siamo curiosi di sapere cosa si sarebbe inventato: la vetta del Cervino? l’interno dell’Etna? il fondo del Tirreno?
Eppure – meraviglia delle meraviglie – l’Europa accettava tutto, anche i biglietti delle Ferrovie obliterati.
Cambia il governo e da Prodi, l’Europa, s’attende serietà: come può non essere serio l’ex presidente della Commissione Europea?
Finalmente riforme “strutturali”, ossia mettersi a novanta gradi: quando sento la parola “strutturale” – non so perché – avverto un brivido lungo la schiena.
La prima riforma è quella delle pensioni: italiani, lavorate di più e sbafate di meno! Qualcuno ricorda che Berlusconi diminuì le aliquote IRPEF (le imposte sul reddito delle persone fisiche) per i redditi che superavano i 500.000 euro annui? Lor signori devono continuare a pagare meno tasse e noi dobbiamo farci tagliare le pensioni?
Puntualmente, giungono statistiche allarmanti (per noi che dobbiamo rimanere a novanta gradi) e rassicuranti per coloro che devono sorvegliare che ci restiamo, ben fermi e senza protestare troppo.
“La spesa pensionistica – nel 2006 – è aumentata di 3,8 miliardi”. Punto. Messa giù così sembra una sentenza senza appello: fintanto che non troveremo i 3,8 miliardi – cari italiani – rimanete con il sedere all’aria.
Se invece ci prende la curiosità d’andare a verificare a quanto ammonta la spesa pensionistica in Italia la cosa si sgonfia da sola: furono 151,8 miliardi nel 2005 e dovrebbero essere circa 155,6 miliardi nel 2006, il che significa che la spesa pensionistica è aumentata di circa il 2,5%, ossia pressappoco come l’inflazione (quella che ci raccontano) e le retribuzioni (che, con il trucco di dare gli arretrati a contratto abbondantemente scaduto, è un’altra presa per i fondelli[1]).
Potrà esserci lo scarto di qualche decimale, ma non sembra proprio che su simili valori si possa intessere una retorica da Repubblica di Weimer. Io, quasi quasi, mi rialzerei e proverei a riallacciarmi i calzoni.
Come possiamo chiamare questo modo di fare?
Terrorismo economico, disinformazione, presa per il…
Non importa: vediamo, invece, come i nostri solerti parlamentari hanno risolto per loro stessi il problema delle retribuzioni e delle pensioni:
Stipendio base Euro 9.980
Portaborse Euro 4.030 (normalmente un parente)
Rimborso spese affitto Euro 2.900
Indennità di carica Euro 335 - 6.455 (secondo la carica)
Stipendio totale Euro 19.150
Oh, per lo stipendio siamo a posto…l’ultimo aumento – a gennaio 2005 – era stato di “soli” 1.135 euro il mese: ah, attenzione, per non infastidire la ragioneria dello Stato con elaborati calcoli, tutti gli emolumenti sono esenti da tasse. Fra un po’ saranno due anni senza aumenti…che dite, è ora di “ritoccare” un po’ lo stipendio?
E per i “trombati”, ossia per coloro che non riescono nemmeno più a rimediare un posto da consigliere regionale, provinciale, comunale…che si fa?
Il dramma della disoccupazione colpisce senza preavviso: da un giorno all’altro ti ritrovi senza portaborse, solo in una piazza romana spazzata dal vento e ti tocca osservare i tuoi ex colleghi che entrano a Montecitorio e che ti salutano appena. Sì, sei diventato come un lebbroso, un clochard da evitare: chissà se avranno anche cancellato il mio numero di cellulare dal loro?
Adesso ti tocca comprare la scheda del telefonino, pagare il dentista, il ristorante…
Sì, perché ”prima” avevi gratis: cellulare, cinema, teatro, spese postali, autobus, metropolitana, ferrovie, aerei (nazionali), autostrade, piscine, palestre, cliniche, ristoranti…
Chi non ha mai provato sulla propria pelle il dramma di perdere il posto di lavoro non potrà mai capirli: per fortuna, molti italiani possono – dopo che i vari boiardi di Stato si sono “mangiati” la chimica, l’elettronica e tanto d’altro – comprenderli per aver vissuto personalmente quell’esperienza, e potranno capire perché – dopo soli 35 mesi da parlamentari – hanno diritto a ricevere una pensione di circa 3.000 euro. Poveracci, caduti così in basso. Noi contiamo gli anni, loro i mesi; per noi le pensioni si contano con le centinaia, per loro con le migliaia: e che volete che sia un piccolo salto d’esponente!
tratto da Carlo Bertani

03 settembre 2006

La Federal Reserve è una compagnia privata


Diamo, ancora, qualche informazione sulla Federal Reserve.
Una delle preoccupazioni più comuni, tra la gente che si occupa attivamente di ridurre le tasse, è “Se trattengo i miei soldi, impedirò al Governo di pagare i suoi conti?”. La moderna tassa sul reddito non è stata fatta né pensata per pagare i servizi offerti dal governo. Il suo scopo è di pagare per il sistema privato della Federal Reserve.
Nel dizionario "Black Law" si definisce la Federal Reserve come "una rete di dodici banche centrali cui appartiene la maggior parte delle banche e della quale le banche con statuto statale possono essere proprietarie. Le regole societarie impongono un investimento in azioni e delle minime riserve."

Sono banche private quelle che possiedono le azioni della Federal Reserve. Questo venne spiegato in dettaglio nel processo "Lewis contro Stati Uniti" (seconda serie del Federal Reporter, volume 680, pagine 1239, 1341 del 1982), dove la corte disse: "Ogni ‘Federal Reserve Bank’ è una società separata posseduta da banche commerciali della sua regione. Le banche socie eleggono i due terzi del consiglio di amministrazione composto da nove membri di ciascuna banca."

In modo simile, le banche "Federal Reserve", nonostante siano pesantemente regolate, sono controllate localmente dalle banche socie. Dando un altro sguardo al dizionario "Black Law", troviamo che queste banche, possedute da privati, emettono moneta: "Federal Reserve Act: legge che creò le banche della Federal Reserve che agiscono come agenti nel mantenere riserve monetarie, nell'emettere moneta sotto forma di banconote, nel prestare moneta alle banche e nella supervisione delle banche. Amministrata dal consiglio d'amministrazione della Federal Reserve (Federal Reserve Board)."

Le banche della FED, che sono private, emettono, ovvero creano, la moneta che usiamo. Nel 1964, la Commissione Camerale sulla Pratica Bancaria e la Valuta , il sottocomitato sulla Finanza Interna, nella seconda sessione dell'88esimo Congresso, pubblicò uno studio intitolato "Fatti sulla Moneta", che spiegava bene che cosa è la FED : " La Federal Reserve è una macchinetta che crea moneta. Può emettere moneta o assegni. Non ha il problema di coprire C'li assegni perché può ottenere le banconote da 5 e 10 dollari, necessarie per coprirli, semplicemente chiedendo all'ufficio del conio del Ministero del Tesoro di stamparle."

Come tutti sappiamo, chiunque abbia un sacco di soldi ha molto potere. Immaginatevi un gruppo di persone che ha il potere di creare i soldi. Immaginatevi che potere questi possono avere. Questo è quello che è la FED. Nessun uomo denunciò maggiormente il potere della FED quanto Louis T., Presidente della Commissione Camerale Bancaria negli anni '30. Egli puntualizzava costantemente che le questioni sull'emissione monetaria non dovevano essere partigiane, e criticava le amministrazioni sia di Herbert Hoover che di Franklin Roosevelt.
Ecco come McFadden descriveva la FED , il 10 giugno 1932 (Verbale del Congresso, Camera, pagine 1295 e 1296):

"Signor Presidente, in questo paese abbiamo una delle istituzioni più corrotte che il mondo abbia mai conosciuto. Mi riferisco al consiglio d'amministrazione della Federal Reserve ed alle banche Federal Reserve. Il consiglio d'amministrazione della Federal Reserve, un consiglio d'amministrazione di Governo, ha fregato al Governo degli Stati Uniti ed al popolo statunitense abbastanza soldi da estinguere il debito pubblico. Le predazioni e le ingiustizie del consiglio d'amministrazione della Federal Reserve e delle banche Federal Reserve, sono costate a questo paese soldi a sufficienza per ripagare numerose volte il debito nazionale. Questa maligna istituzione ha impoverito e rovinato il popolo degli Stati Uniti, è andata in bancarotta ed ha portato alla bancarotta il Governo. Qualcuno pensa che le banche Federal Reserve siano istituzioni degli Stati Uniti. Non sono istituzioni statunitensi. Sono monopoli di credito privati che si basano sul popolo statunitense per arricchire sè stessi ed i loro clienti stranieri. gli speculatori e predatori interni e stranieri, e i ricchi predatori usurai. In questa oscura cricca di pirati finanziari ci sono quelli che taglierebbero la gola di chiunque per sottrargli un dollaro dalle tasche, vi sono quelli che mandano soldi negli stati per comprare i voti per controllare la nostra legislazione, e ci sono quelli che mantengono una propaganda internazionale allo scopo di ingannarci e di spingerci a fornire nuove concessioni che gli permetteranno di insabbiare le loro malefatte precedenti e di rimettere in moto il loro gigantesco treno criminale. Questi 12 monopoli privati vennero slealmente ed ingannevolmente imposti a questo paese da banchieri che venivano dall'Europa e che hanno ripagato la nostra ospitalità minando alla base le istituzioni americane."

Louis T. McFadden morì per un "improvviso attacco cardiaco" il 3 ottobre 1936. Come scritto da Robert Edward Edmondson, sul Pelley’s Weekly del 14 ottobre 1936, McFadden era stato fatto precedentemente oggetto di due attentati alla vita. Gli vennero sparati due colpi d'arma da fuoco che per fortuna lo mancarono mentre stava prendendo un taxi. In seguito, tentarono di avvelenarlo durante un banchetto: un medico che era presente gli effettuò subito una lavanda gastrica e lo salvò.
La FED in pratica funziona così: il Governo ha garantito il potere di emettere moneta alle banche della FED. Queste creano moneta, poi la prestano al governo caricando gli interessi. Il governo preleva la tassa sul reddito per pagare gli interessi sul debito. Su questo punto è interessante notare che sia il 'Federal Reserve Act” che il sedicesimo emendamento, che dava al Congresso il potere di raccogliere la tassa sul reddito, vennero promulgati assieme nel 1913. L 'incredibile potere che la FED ha sull'economia viene universalmente riconosciuto. Alcune persone, specialmente nell'ambiente bancario ed accademico, addirittura lo appoggiano.

Tuttavia vi sono quanti, sia in passato che oggi, lo denunciano. Uno di questi uomini era il presidente Kennedy. I suoi sforzi vennero elencati in dettaglio nel libro Crossfire di Jim Marrs, del 1990:

“Un altro aspetto tralasciato del tentativo di Kennedy di riformare la società americana riguarda la moneta. Plausibilmente Kennedy riteneva che, ritornando alla Costituzione, la quale afferma che solamente il Congresso può coniare e regolare la moneta, il crescente debito nazionale poteva essere ridotto smettendo di pagare interessi ai banchieri del sistema della Federal Reserve, che stampava cartamoneta e la prestava al governo contro interessi. Egli si mosse in questo campo il 4 giugno 1963, firmando l'Ordine Esecutivo 11110 che chiedeva l'emissione di 4.292.893.815 dollari in banconote statunitensi attraverso il Tesoro anziché usando il tradizionale sistema della Federal Reserve. Quello stesso giorno, Kennedy firmò una legge che cambiava la garanzia dei biglietti da 1 e 2 dollari - da argento in oro - aggiungendo forza all'indebolita valuta statunitense."


Biglietto da 5 dollari del 1963. Notare la scritta in alto: "UNITED STATES NOTE", cioè "biglietto degli Stati Uniti d'America", quindi dei cittadini statunitensi!


I dollari (privati) della Federal Reserve hanno invece la scritta "FEDERAL RESERVE NOTE", e cioè "biglietto della FED", quindi dei banchieri!!!

Il "Comptroller of the currency" di Kennedy, James J. Saxon, venne in contrasto con gli organi della Federal Reserve per qualche tempo, incoraggiando poteri di maggior investimento e di credito per le banche che non erano parte della FED. Saxon aveva anche stabilito che queste banche potessero sottoscrivere titoli statali e locali, indebolendo così maggiormente il potere delle banche legate alla FED.

Come abbiamo già accennato, nel 1963, in base al decreto Kennedy, venne emessa una nuova serie di banconote con l'iscrizione "United States Note" invece di "Federal Reserve Note". Queste banconote riproducevano in rosso il sigillo ed il numero di serie, invece che in verde come quelle della Fed (i cosiddetti "verdoni"), ma vennero presto ritirate dalla circolazione dopo la morte di Kennedy. Secondo informazioni reperibili nella libreria del Comptroller of the Currency, la legge 11110 è ancor oggi in corso di validità legale, anche se le amministrazioni successive, ad iniziare con quella del presidente Lyndon B. Johnson, l'hanno semplicemente ignorata tornando alla pratica di pagare interessi sulle banconote della FED. Tuttavia, nel 1966, il Dipartimento del Tesoro USA emise una ultima serie di "United States Note" da 100 dollari, ma queste banconote non vennero distribuite al pubblico. Esse vennero accantonate segretamente in una stanza, considerandole - de jure - come se fossero state effettivamente messe in circolazione. Oggi gli americani continuano ad usare le banconote della Federal Reserve, ed il deficit USA a raggiunto il suo massimo storico.

Il fatto è che la tassa sul reddito che i cittadini americani stanno pagando (tramite l'IRS), non viene usata per pagare i servizi governativi: serve per pagare gli interessi ai banchieri privati che si nascondono dietro ai soci della Fed. Questa tassa potrebbe essere eliminata semplicemente ristabilendo le "United States Note"
Il Dipartimento del Tesoro USA, Il Ministero del Tesoro statunitense, dispone di un proprio servizio di intelligence: l'USSS, "United States Secret Service". Secondo la legge USA sulla libertà di informazione, la "Freedom of Information Act" - detta anche "FOIA" - ci si può rivolgere a loro per qualsiasi ulteriore delucidazione:
United States Secret Service - Latita M. Huff - Branch Chief Suite 3000, 950 H Street, N.W. - Washington, D.C. 20223
Tratto dal libro Bankenstein di Marco Saba

02 settembre 2006

Mi hanno fatto perdere la guerra i media


Don Rumsfeld potrà fare schifo come Segretario alla Difesa, ma è il miglior scarica-barile che questo paese abbia mai avuto.

Non è mai colpa sua. Non Guantanamo, non Abu Ghraib, non Falluja, non Haditha, non la de-baathificazione, non l'insorgenza; nulla. Mai.

Ovviamente, da quando il bronzeo torso di Saddam ha colpito il pavimento di Fidros Square, l'occupazione si è progressivamente svelata ed è divenuta un pantano. Ma neppure quello è colpa di Rummy. Come ha detto il Presidente Bush, "Sta facendo un diamine di lavoro".

Ieri il Segretario alla Difesa Houdini ha fatto bella mostra dei suoi talenti di scusa in un discorso alla base aero-navale di Fallon in Nevada. Ha accusato i gruppi terroristi di "manipolare i media" per erodere il supporto alla guerra al terrore.

"Quello che mi preoccupa di più", ha opinato, "è il modo in cui stanno attivamente manipolando i media in questo paese. Possono mentire con impunità... Quella è la cosa che mi tiene sveglio la notte".

Alcuni di noi speravano che fosse l'Iraq a tenere Rummy "sveglio la notte"... o forse lo scocciante tema delle torture e degli abusi che continua a spuntare nei giornali. Ma, noooo; è lo strisciante spettro di Zarqawi alla sua tastiera che manda e-mail nella sua ipnotica prosa ad inconsapevoli Statunitensi, i quali vengono sedotti dalla sua vile propaganda.

Di cosa stava parlando esattamente Rumsfeld? O questi sono solo i primi segni di un delirium praecox?

"Il nemico è molto migliore nel comunicare", ha guaito. "Vorrei che fossimo migliori a contrastarlo perché il costante tamburo delle cose che dicono - tutte le quali non sono vere - è dannoso".

"Migliore nel comunicare"? Migliore di FOX News, ABC, CBS, NBC, CNN e tutta la zuppa alfabetica di stazioni via cavo che mandando in onda lo sciovinismo sventola-bandiera di Rumsfeld fino alla nausea? I grezzi video di Bin Laden sono dunque una tale minaccia?

Come possono i giornalisti (alcuni tra i migliori e più brillanti degli Stati Uniti) stare fino alla fine di questa spazzatura? Non c'è nessuno nella folla che sia abbastanza coraggioso da fermare le ruminazioni di Rumsfeld dicendo,

"Senza offesa, signor segretario, ma Lei sta perdendo questa dannata guerra e sta dando la colpa a qualche fittizio media islamico che esiste solo nella sua fervida immaginazione".

E' doloroso guardare il precipitoso declino di Rumsfeld nella senilità. Una volta il Rumsfeld con la mascella quadrata impersonava la spavalda fiducia in sé e lo slancio dell'amministrazione Bush. La sua amichevole canzonatura degli adoranti giornalisti lo ha reso amato tra i conservatori e lo ha elevato allo status di rock star.

Nessuno poteva alzare un guanto sul vecchio Rummy. Era troppo sveglio e troppo svelto sulle sue gambe.

E ora questo; un vecchio combattuto che cerca di nascondere i suoi fallimenti con un'assurda digressione dopo l'altra?

Rumsfeld dovrebbe essere sulla veranda a cacciare i bambini dal prato, non a guidare l'esercito più potente del mondo verso una catastrofe imminente.

Abbiamo bisogno di una nuova leadership: subito. Rumsfeld può raccontare le storie sui Bin Laden Media ai suoi compagni della casa di riposo, non dal podio del Pentagono.

Mike Whitney