04 settembre 2009

Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?


“Dopo la morte del figlio autistico: John Travolta lascia Scientologi”.
“Arriva finalmente la smentita del giovane ballerino: ‘Non sono il figlio illegittimo di Jacko’ “

Con tutto rispetto per la morte del figlio di Tony Manero e la scomparsa (non certo inattesa e inaspettata) di Michael Jackson, queste sono “notizie spazzatura” che vengono veicolate dai grandi e indipendenti giornali italiani per occupare da una parte i media e dall’altra il cervello dei loro lettori-sudditi.
Da una parte le notizie trash, dall’altra lo spietato quanto vergognoso terrorismo psicologico sulla pandemia di influenza che è pronta - e non si sa cosa sta aspettando - a decimare la popolazione del pianeta.
Forse, come ha dichiarato dal C.D.C. (Center for Disease Control) di Atlanta[1], la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico Veneto, Ilaria Capua: “Ci stiamo preparando a un picco dal 10 agosto”.[2]
Quindi secondo gli esperti, il fantomatico virus A-H1N1 dell’influenza, sta aspettando con calma che arrivi il 10 agosto per infettare decine e decine di milioni di persone!
Certamente le fiabe dei fratelli Grimm sono molto più realistiche e credibili.

Le ultime dichiarazioni dell’O.M.S. (l’Organizzazione sovranazionale totalmente nelle mani delle lobbies del farmaco, ha dichiarato l’11 giugno 2009 Livello 6 di pandemia) apparentemente non lasciano spazio a dubbi: i casi di contagio ufficiali sono 175.000 e le vittime 1116.[3]
Addirittura il portavoce ufficiale dell’OMS, Gregory Hartl, ha dichiarato ultimamente in una conferenza stampa, che la nuova influenza si è ”diffusa in quasi il 100% dei paesi”[4]
Dai dati ufficiali è importante sottolineare subito che la mortalità di questa influenza è bassissimo.
Secondo il "Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute" (Cnesps, Iss) "ogni anno si verificano in media 8000 decessi" per tutte le cause complicanze legate all'influenza stagionale (fonte Epicentro).
Quindi dove sta il pericolo dell'influenza porcina?

La storia non compresa, si sa, tende a ripetersi…
Facciamo un salto indietro e andiamo nel febbraio 1976, ed esattamente negli Stati Uniti d’America.
Le televisioni dell’epoca mandavano in onda continuamente spot pubblicitari per terrorizzare i sudditi americani e convincerli a farsi vaccinare contro... l’influenza suina!
Avete letto bene: influenza suina.
Fu il presidente Gerald Ford ad imporre il vaccino, dopo che l’epidemia colpì la base militare di Fort Dix nel New Jersey uccidendo 19 militari. Non è stato detto che molto probabilmente la vera causa di queste morti è da imputare ai numerosi vaccini che i soldati sono tenuti a fare…
Nella rivista britannica “Time” del 27 aprile 2009, si può leggere in che modo il vaccino del 1976 provocò dozzine di morti e gravi effetti collaterali come la Sindrome di Guillan-Barré (progressiva paralisi agli arti): ci furono più morti (oltre 30) per colpa del vaccino che per il virus dell’influenza suina[5].
Oggi, a distanza di ventitrè anni, la storia si sta ripentendo: i media trasmettono spot terroristici, i responsabili della salute pubblica creano paura e spingono alle vaccinazioni di massa, Big Pharma si frega le mani…
I morti e i danneggiati (e non per colpa del virus) cresceranno esponenzialmente parallelamente alle pratiche preventive come le vaccinazioni. Esattamente come in passato.

Gli affari d’oro per Big Pharma
A prescindere dalla pandemia i soldi nelle casse di Big Pharma[6] stanno già entrando a fiumi.
Stiamo parlando di un business da decine e decine di miliardi di dollari.
“Una delle maggiori banche d’investimento J.P. Morgan”, (dell’impero dei Rockefeller che partecipa attivamente all’affare), “ha calcolato che i governi dei vari paesi abbiano prenotato, presso le 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi”[7]
Alla fine però - sempre secondo J.P. Morgan - si dovranno sommare altre 350 milioni di dosi, che faranno lievitare le vendite di vaccini a circa 1 miliardi di dosi. Questo solo per i vaccini.
Al bottino dei vaccini, spartito tra i quattro giganti della farmaceutica (GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca), va aggiunto quello dei medicinali, dove primeggia Roche con l’ormai mitico Tamiflu e ancora la Glaxo con il Relenza.[8]
Il mercato dei vaccini e tutto l’indotto (visto che spesso e volentieri i vaccini producono nuovi e futuri malati) è assai promettente, a questo punto va ricordato anche che la Wyeth (recentemente acquistata per 65 miliardi di dollari dalla Pfizer) produce il vaccino contro il pneumococco e la Merck quello contro il Papilloma virus.

Anche le fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno: la Novartis ha comperato Chiron, Sanofi ha preso invece Aventis Pasteur e Acambis, Astra Zeneca Medimmune e Glaxo ID Biomedical.[9]
Detto questo, il vaccino per il virus A-H1N1 sarà pronto non prima dell’autunno prossimo, molto probabilmente tra ottobre e novembre.
«Sulla sicurezza del vaccino non si scende a compromessi» ha detto Keiji Fukuda, il vicedirettore generale dell’OMS,[10] e infatti secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, per assicurare le centinaia di milioni di dosi entro l’autunno, l’EMEA (l’ente europeo dei farmaci) sta permettendo alle società produttrici di scavalcare la fase dei test su larga scala sugli uomini. In pratica l’Agenzia (strumento nelle mani delle solite lobbies), ha autorizzato la “procedura rapida”.
Il tutto ovviamente a discapito della sicurezza dei cittadini.
Poi si viene a sapere che Enrica Giorgetti, moglie dell'attuale Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, è Direttore Generale di Farmindustria (fonte, sito ufficiale di Farmindustria)
Quindi il responsabile del dicastero che controlla, tra le altre cose, la salute degli italiani è sposato con la direttrice della lobbies dei farmaci, che riunisce le 200 aziende del settore più influenti.
Non male come conflitto d'interessi!

La febbre porcina "contagia" anche i farmacisti
La rivista Altroconsumo ha denunciato ieri, 30 luglio 2009, che 14 farmacie su 20 da loro visitate, hanno venduto l'antivirale Tamiflu senza ricetta medica, pur essendo obbligatoria.
Una confezione costa la "modica" cifra di 36,80 euro!
Non solo, per accontentare anche le persone che non vogliono muoversi da casa, la Rete offre la primizia della Roche da 64 a 127 euro a scatola. (Ufficio stampa Altroconsumo, 30 luglio 2009).
Il Tamiflu viene spesso consigliato da medici e farmacisti compiacenti (che hanno il proprio tornaconto) e purtroppo molti italiani si preparano ad andare in ferie con l'antivirale in valigia. Questo è un banale esempio di come la pubblicità e il terrorismo mediatico agiscono sulle menti più deboli...
Ecco perché in America, oltre 3000 persone si sono offerte di fare da cavia per testare i vaccini, a fronte di 2800 soggetti richiesti dalla multinazionale che li produrrà (fonte, Ansa, "Il Sole 24 Ore" 29 luglio 2009).

La fallace teoria microbica
Cerchiamo di fare, una volta per tutte, un po’ di chiarezza su virus e microrganismi vari.
Uno dei padri fondatori della “Teoria dei Germi della Malattia” fu il chimico francese (e non medico) Louis Pasteur.
Il concetto da lui codificato, e cioè che i batteri sono la causa di malattie specifiche, è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 1800 in Europa e poi nel mondo intero.
Tale teoria ovviamente fu accolta a braccia aperte dall’establishment medico-scientifico e dal nascente cartello farmaceutico che si stava organizzando attorno all’Associazione dei medici americani (A.M.A.), perché diede origine non solo alle vaccinazioni di massa ma anche allo sviluppo dei farmaci di sintesi.[11]

Analizzando l’evoluzione delle teoria microbica è doveroso inquadrala nella sua giusta prospettiva filosofica e porla nel contesto di filosofia biologica che dominava in quel periodo. Il XIX° fu infatti il secolo del grande sviluppo scientifico, nel quale avvenne il grande capovolgimento delle idee sulla malattia, la salute, la guarigione, la biologia stessa. Fu il secolo per esempio della teoria evoluzionistica di Charles Darwin.[12]
Di conseguenza quando il francese Louis Pasteur e il tedesco Robert Kock fecero la loro comparsa con la teoria dei microbi, avvenne la perfetta fusione con la filosofia biologica: nacque il germe maligno che invadeva il corpo, annientava le difese, si moltiplicava nei tessuti, proliferava, causava infezioni, malattie e distruggeva alla fine l’organismo[13]. Cosa può desiderare di più una medicina sintomatica basata su una velenosa e tossica farmacopea, sempre più nelle mani delle lobbies?

E le case farmaceutiche possono desiderare qualcosa di meglio, di malattie provocate da un “essere” non visibile ad occhio umano che può essere ucciso solo da veleni chimici?
D'altronde la scienza batteriologica è piena di concezioni demonologiche di altri tempi[14].
Il passaggio dalla caccia allo spirito cattivo, malvagio, alla batteriologia è stato lento ma ha portato i suoi frutti: prima con la religione e oggi con la medicina.
Secondo la batteriologia moderna, i microbi sono ovunque, onnipresenti, vivono costantemente assieme a noi e dentro di noi. Viviamo tra loro, siamo totalmente e completamente dipendenti dai batteri.

Li abbiamo in bocca, nel naso, gola, occhi, stomaco, vescica, vagina, intestini e ogni apertura del corpo.
Sono con noi dalla nascita alla morte.
Se analizzassimo al microscopio una qualsiasi sezione del corpo, la pelle, le membrane mucose, le cavità, ecc. vedremo milioni di questi microrganismi: il tratto gastrointestinale del neonato, per esempio, non presenta batteri, ma nel giro di qualche ora se ne riempie.
Quindi i batteri costituiscono una realtà positiva e non possono essere la causa della malattia, almeno non nel senso convenzionale del termine: possono complicare certamente le malattie, ma non solo la causa scatenante!
La vita senza batteri sarebbe impossibile su questo pianeta: agiscono in fatti da “spazzini” riducendo la struttura molecolare complessa in una più semplice, operano fenomeni di scissione.[15]

Nel terreno i batteri fissano l’azoto presente nell’aria e lo convertono in nitrato necessario per l’assorbimento delle piante che poi grazie a questo potranno fornire le importantissime proteine vegetali… L’essere umano assimila le sostanze nutritive (vitamine, minerali, oligoelementi) che sono alla base della vita, contenute negli alimenti, perché il nostro intestino contiene miliardi di microrganismi (la cosiddetta “flora batterica”).[16]
I batteri, come è stato detto prima, fungono da veri e propri “spazzini” che riducono i tessuti morti o malati e non hanno alcuna influenza invece sui tessuti e sulle cellule vive!
Il fatto che i microbi siano incapaci di penetrare i tessuti sani dovrebbe illuminarci sul fatto che qualunque sia il ruolo che giocano i batteri nella produzione di alcuni tipi di malattia, sono sempre fattori secondari e mai primari. Non possono annidarsi nell’organismo, se non quando questo è stato sufficientemente alterato da altre cause da permettere questa intrusione.[17]

Non sono la causa della malattia, anche perché dal punto di vista igienistico, la malattia non è qualcosa che arriva dall’esterno o che è provocata da qualcosa, è un processo biologico che viene messo in atto dal corpo stesso, con l’obiettivo di eliminare le tossine che stanno inquinando pericolosamente l’organismo.
Essendo i microrganismi parassiti, quando l’organismo si allontana dalla salute, da uno stile di vita sano e armonioso, i batteri iniziano a produrre scorie. Quando queste scorie si accumulano (tossine) si crea un terreno fertile alla loro proliferazione.
Svolgono il loro ruolo: ovunque c’è putrefazione, degenerazione essi sono attivi. Non sono nemici dell’organismo, ma ovviamente devono essere mantenuti in armonia. Svolgono le loro funzioni di parassiti quando l’organismo si allontana dalla salute. Elaborando le tossine, alcune delle quali sono potenti (tetano per esempio), possono complicare il quadro. Ma se le spore del tetano si trovano su una ferita chirurgicamente sterile sono innocui, perché non esistono i materiali adatti alla loro proliferazione.
Accumuliamo veleni multipli provenienti da alimenti sconvenienti alle nostre disposizioni biologiche, da alimenti cotti, condimenti, fritture, proteine coagulate dal caldo, residui organici non eliminati a causa dell’enervazione e dello stress o di un sonno insufficiente ed infine il consumo di medicine di ogni tipo[18].

Tutto questo lo aveva scoperto un contemporaneo di Pasteur, il francese Antoine Bèchamp.
Questo batteriologo fece delle scoperte così straordinarie che giustamente vennero dimenticate dalla scienza proprio perché quest’ultima ha appoggiato in toto Pasteur.
Bèchamp ha spiegato il processo della fermentazione per quello che è: un processo di digestione di microrganismi; è stato il primo a descrivere il sangue non come liquido ma come tessuto fluente.
Bèchamp ha scoperto i microzimi (chiamati anche somatidi) e che i germi, sicuramente sono il risultato e non la causa della malattia.[19]
Avete capito perché nelle università si studia Pasteur e non Bèchamp?

I microbi mutanti
Intorno agli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, il dottor Royal Raymond Rife con il microscopio che prese il suo nome, ha dimostrato che i germi sono il risultato delle malattie e non la causa.[20]
Ma non si limitò a questo, perché riuscì a dimostrare la capacità dei microrganismi di modificarsi dal livello (o forma) di batterio a quello di fungo per giungere all’ultimo stadio: la muffa[21].
Il dottor Rife identificò ben 10 famiglie nello spettro dei microrganismi, all’interno delle quali, un membro qualsiasi poteva trasformarsi in qualcos’altro a seconda del terreno biologico.[22]
Quindi i batteri sono in grado di sottoporsi a mutazioni in presenza di talune condizioni interne dell’organismo e infatti, ricerche scientifiche hanno dimostrato che cambia prima l’organismo e secondariamente i batteri.[23]
In Scozia nell’Università di Edimburgo per esempio, attraverso l’osservazione di pazienti è stato dimostrato che la flora batterica cambiava nel giro di poche ore parallelamente allo stato di salute del paziente stesso. Nel giro di minuti o qualche ora i batteri dentro e sul corpo si trasformavano proprio per il cambiamento verificatosi all’interno dell’organismo.[24]

Dai somatidi ai virus?
Dal punto di vista biologico i virus non soddisfano i requisiti che deve possedere un organismo vivente: non respirano, non digeriscono e non hanno alcun metabolismo.
Sono semplicemente delle molecole di DNA (informazione) ricoperte da una membrana proteica.
Quindi biologicamente parlando i virus non sono esseri viventi e come per i batteri non possono interagire con le cellule vive, ma solo con quelle morte.
Con il suo microscopio il dottor Rife dimostrò che nel sangue di ogni essere vivente vi sono dei piccoli puntini chiamati “somatidi” o “microzimi”. I somatidi sono microscopiche forme di vita subcellulare in grado di riprodursi.[25]
Se l’ambiente che circonda le cellule, cioè il terreno biologico, diventa acido, inquinato dalle tossine, questi puntini si legano tra loro e si modificano in virus, batteri o funghi a seconda della situazione. Il loro lavoro, come abbiamo visto, è quello di ripulire il terreno dai tessuti morti e inquinati. [26]
Se invece il terreno biologico è alcalino, i somatidi non si trasformano e i batteri non potrebbero proliferare.

Che fine ha fatto l'HIV?
Intorno agli anni '80 è apparso sulla scena il retrovirus HIV. "Scoperto", per modo di dire, dai furbastri Gallo e Montagnier, questo fantomatico virus - causa ufficiale della Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) - doveva sterminare il mondo intiero. La "Peste del XX° secolo", com'era stato definito dai media, avrebbe decimato la popolazione mondiale e invece ad oggi, dopo oltre vent'anni si è ristretto a pochissimi gruppi a rischio, come i tossicodipendenti ed emotrasfusi. Questi due gruppi in particolare sono costantemente immunodepressi a causa dello stile di vita (droghe e appunto trasfusioni) e non certo per colpa di un virus!
La verità, sappiamo, è figlia del tempo, e infatti qualche giorno fa è uscita questa notizia: "tra infezione da HIV e di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto si pensi".[27] Finalmente sempre più scienziati e ricercatori indipendenti stanno prendendo le distanze dall'errata correlazione HIV = AIDS.
Esiste certamente una immunodepressione, chiamata per convenzione AIDS (anche se questo acronimo è molto deviante), ma questa non è causata da un virus, o retrovirus, bensì dal nostro stesso stile di vita: alimentazione errata, vita sregolata, utilizzo di droghe (cocaina, morfina, eroina, popper, lsd, sintetiche, ecc.), farmaci (antibiotici, steroidi, ecc.), trasfusioni di sangue (di per sé altamente immunosoppressive), trapianto di organi.

La Pandemia di influenza
Tutto quello che ho scritto precedentemente è solo per avvertire che la pandemia di influenza, tanto reclamizzata dai media e tanto paventata dagli esperti di turno, è ne più ne meno una truffa colossale molto pericolosa.
Truffa perché Big Pharma incamererà, e lo sta già facendo, miliardi di dollari alla faccia nostra e alla faccia della crisi economica; pericolosa perché nasconde un grossissimo problema di salute pubblica: i vaccini e i veleni chimici.
Quando inizieranno le vaccinazioni di massa, molto probabilmente tra settembre e novembre prossimi, il numero delle morti e dei danneggiati dai farmaci salirà alle stelle.
Abbiamo visto che i virus, come pure i batteri non possono fare nulla in un organismo sano il cui terreno è alcalino: lavorano solo sulle cellule morte e/o malate e/o debilitate.
I vaccini però contengono anche altre sostanze molto più tossiche di un virus (attenuato o morto che sia), e mi riferisco ai conservanti, ai metalli pensati come alluminio e mercurio e a tutti quei veleni tossici inseriti dentro per un qualche specifico motivo…
Queste tossine, sono pericolosissime per tutte le persone di salute cagionevole e per gli organismi ammalati e/o debilitati. La storia di nuovo insegna: durante la cosiddetta Spagnola nel 1918-1919 a e quella dell’influenza suina del 1976, il maggior numero di morti c’è stato solo tra i medicalizzati e i vaccinati! Ricordiamolo.
Ecco perché è necessario stare il più lontano possibile da tutte le pratiche mediche ufficiali (antibiotici, vaccini, farmaci, ecc.), non solo per non contribuire ad ingrassare le già grasse casse delle case farmaceutiche, ma soprattutto per non rischiare inutilmente con gli effetti collaterali, che saranno sicuramente pesanti.

Vaccinazioni obbligatorie?
In caso di pandemia, le linee guida dell’O.M.S. hanno un carattere vincolante su tutti i 194 paesi aderenti. Dall’11 giugno scorso siamo a livello 6, il massimo dell’allerta, per cui in una simile emergenza (creata ad arte dall’èlite) l’Organizzazione sovranazionale (gestita dalle lobbies del farmaco), può legittimamente “costringere” i propri sudditi a farsi vaccinare, a limitare gli spostamenti e imporre quarantene.
I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già dichiarato l'intenzione di voler vaccinare (forse obbligatoriamente) l'intera popolazione, mentre gli Stati Uniti d'America almeno il 50% (cioè 160 milioni).
Addirittura l'esercito svizzero sta facendo incetta di vaccini (16 milioni di dosi che provengono da USA, Germania e Spagna) in vista di una vaccinazione di massa forzata della popolazione in autunno. (fonte, "Blaser Zeitung").
E in Italia cosa accadrà?

Cosa si nasconde dietro l'influenza porcina?
Da una parte abbiamo gli immancabili interessi economici, che anche in questo caso sono enormi. Calcolando vaccini, farmaci, antibiotici e tutto l'indotto (visite specialistiche, esami di laboratorio, mascherine, ricoveri, ecc.) stiamo parlando di un affare da centinaia di miliardi di dollari.
Dall'altra però c'è il controllo delle masse.
Nonostante quello che i medici dicono, i vaccini, quando va bene, e cioè quando non producono effetti collaterali immediati (danni vaccinali), indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alla malattia futura perché inquinano l'organismo con metalli pesanti e altre tossine velenose (vedi collegamento tra mercurio e alluminio dei vaccini con la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer...).
Quindi le case farmaceutiche non solo stanno incamerando miliardi attraverso la paura, ma si stanno anche ipotecando un mercato spropositato in futuro: milioni di nuovi malati.
E le persone malate non sono persone libere...
Infine c'è da tenere in considerazione anche coloro (gli organismi più deboli: giovani e anziani) che non riusciranno a superare la dose vaccinale stessa, proprio come accadde nelle grandi vaccinazioni di massa (Stati Uniti 1976, ecc.).

Cosa possiamo fare?
La cosa più intelligente e unica che possiamo fare è ovviamente stare alla larga da vaccini e farmaci di qualsiasi tipo.
Dall’altra migliorare e potenziare il terreno biologico mediante una nutrizione superiore.
L’ambiente interno, in cui avvengono tutti i processi metabolici e fisiologici è quello che fa la differenza. Se risulta essere alcalino è impossibile l’evolversi di una malattia degenerativa in quanto la malattia richiede sempre un ambiente esclusivamente acido.
Un organismo sano, cioè libero dalla tossiemia, con una energia nervosa sufficiente, è assolutamente inattaccabile da qualsiasi agente esterno.

Ricordiamo che:
- Tutti i medicinali e tutte le sostanze chimiche (anche se dichiarate naturali) aumentano l’acidità dei tessuti e creano tossine.
- Tutte le proteine animali (carne, uova, pesce e formaggi) durante la loro metabolizzazione aumentano gli acidi nel corpo e creano tossine.
- Gli amidi raffinati (pane, pasta, cereali, biscotti, ecc.), creano una collosità tale che permette alle sostanze tossiche di rimanere all’interno del corpo anche per decenni.
- Una scarsa ossigenazione intra ed extra cellulare fa aumentare l’acidosi e predispone il terreno alla malattia.
- Una corretta e sana ginnastica invece, sblocca le tossine e le predispone all’eliminazione dall’organismo attraverso gli organi emuntori: pelle, polmoni, intestini, fegato, reni e vescica.
- L’acqua da bere dovrebbe essere minimamente mineralizzata (quasi distillata) per non appesantire il corpo con minerali inorganici che non possono essere assimilati dall’organismo che creano incrostazioni e calcoli, non a caso gli unici minerali organici che il corpo assimila sono quelli ingeriti attraverso le piante. L'acqua perfetta, cioè la più organica in Natura è quella contenuta nella frutta.
- Il digiuno in tutto questo gioca un ruolo fondamentale perché aiuta a detossificare l’organismo, depurando profondamente il terreno.
Ecco cosa avviene nell’organismo durante un digiuno idrico (cioè solo con acqua):
- Si eliminano gli accumuli tossici nei liquidi (sangue, linfa, liquido interstiziale);
- Si liquidano gli accumuli abnormi e tossici all’interno dei tessuti e delle cellule;
- Vengono rimossi gli accumuli di colesterolo sulle pareti dei vasi, di acido urico a livello articolare, ecc.
- Si eliminano le cellule vecchie con rinnovamento dei tessuti;
- Si ha un miglioramento della rete capillare e degli scambi nutritivi e respiratori a livello cellulare;
- Miglioramento della funzionalità dell’apparato con riequilibrio della flora intestinale, sviluppo della flora simbiotica;
- Può avvenire anche l’eliminazione di formazioni patologiche come calcoli e concrezioni, il riassorbimento di neoformazioni benigne (cisti, noduli, fibromi, polipi, ecc.) e l’eliminazione di formazioni maligne allo stadio iniziale, grazie all’autolisi da difesa.
Marcello Pamio

02 settembre 2009

Pirateria risorta


Sembra incredibile, ma esattamente come nei tempi andati, anche oggi in piena era tecnologica e burocratica, esiste ancora la pirateria. Poche centinaia di pirati nel mondo infatti, stanno dando filo da torcere ai governi occidentali. Ma oggi come allora, nonostante le puntuali campagne diffamatorie contro di loro, i pirati ispirano più simpatia che rabbia e rancore, tanto da avere in entrambi i casi l'appoggio incondizionato delle popolazioni locali.
All'epoca d'oro della pirateria, tra il XVII e il XVIII secolo, i pirati erano spesso dei marinai o rinnegati o caduti in disgrazia a causa delle durissime e spesso disumane condizioni di vita sulle navi mercantili inglesi o francesi. Il nascente capitalismo moderno si faceva sentire anche sulle navi: dopo anni passati a lavorare come schiavi in condizioni durissime a fronte di paghe ridicole, correndo spesso il rischio di subire severe punizioni corporali se non addirittura di essere gettati in mare, molti marinai decidevano di abbandonare la vita "perbene" e di istituire delle specie di "compagnie" che restituivano la pariglia ai loro ex-aguzzini depredandoli delle loro ricchezze, che venivano distribuite in modo eguale tra tutti, ex-schiavi compresi. Spesso i pirati avevano l'appoggio delle popolazioni locali delle Americhe, che evidentemente odoravano puzza di marcio nell'economia "ufficiale" dell'epoca.
I pirati moderni non solcano più i mari davanti alle Antille, bensì in Africa, soprattutto presso il golfo di Aden, ma la sostanza non cambia di molto: pirateria come rivolta e difesa contro l'assurdità e la cecità mercantile. Oggi come allora.
Nel 1991 infatti, non appena il governo della Somalia cadde, misteriose navi europee hanno iniziato a comparire al largo delle coste Somale per svuotare grossi barili nell’oceano, pieni zeppi di scorie nucleari, provenienti da ospedali (la medicalizzazione moderna...che cura da una parte e uccide dall'altra...) e aziende europee. I governi europei ovviamente sapevano tutto ma non hanno mai fatto nulla.
Gli abitanti della costa hanno cominciato ad ammalarsi, oltre a mettere al mondo bambini malformati. Molti barili, perforati, sono giunti sulle spiagge. La gente ha iniziato quindi a soffrire di sintomi da radiazioni, e anche a morire.
Ma tutto ciò non basta. Nello stesso periodo, altre navi europee hanno iniziato a invadere i mari della Somalia, questa volta per saccheggiarli della loro più importante risorsa: il pesce. Noi abbiamo distrutto le nostre riserve ittiche a causa dello sfruttamento eccessivo, e adesso stiamo attingendo alle loro.
In questo contesto nasce la pirateria attuale. Tutte le persone del luogo concordano trattarsi di ex pescatori somali, che hanno deciso di contrastare con semplici motoscafi la pesca di frodo e lo scarico di scorie. E' ovvio quindi che la popolazione locale li appoggi: il 70% della popolazione sostiene la pirateria come una forma di difesa nazionale.
E' inevitabile che una tale protesta spontanea desti forme di curiosità, se non addirittura di simpatia, non solo a livello locale, ma anche altrove, nell'immaginario popolare. E non solo -ovviamente- per ragioni di sopravvivenza di chi la pirateria la fa, ossia per difendersi. Dall'altro lato, sarebbe inopportuno ridurre la pirateria -del passato e attuale- a puro spirito di avventura o a uomini che si associano per tutelare i propri interessi. Nella pirateria ci sono anche avidità, violenze e ingiustizie. Ma in tale contesto questo a noi non interessa. Non è un discorso morale che stiamo facendo, per sapere chi tra le mercanzie occidentali e i pirati siano i migliori e i peggiori. La pirateria -come per esempio la guerra in Afghanistan, per cui vale un discorso analogo- ci dà una misura del grado di colonizzazione del mondo.
Così, per esempio, malgrado il sofisticato sistema di controllo satellitare che è stato impiantato affinchè nulla di quello che succede sul nostro pianeta sfugga al suo controllo, noi vediamo che tuttora delle enormi navi mercantili possono diventare delle navi fantasma. Questa è la conferma che, nonostante tutto, esistono ancora degli spazi aperti. Come nel caso dell'Afghanistan o dell'Iraq, noi non possiamo fare altro che sperare che questi spazi restino tali, o che magari addirittura si allarghino, a dispetto dell'invadenza occidentale e della sua avidità.

01 settembre 2009

L' "OPERAZIONE" FALANGE ARMATA

DI SOLANGE MANFREDI
PaoloFranceschetti Blog

Il 19 luglio 1992 in via D'Amelio a Palermo moriva in un attentato il giudice Paolo Borsellino con la sua scorta.

A distanza di 17 anni la verità su quanto successo in quel periodo è ancora lontana. Piccole verità emergono per essere, poi, subito soffocate da un mare di menzogne e depistaggi ad hoc, come, purtroppo, è consuetudine nella nostra Repubblica.

Da anni il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore, sta portando avanti una battaglia perché venga detta la verità sulle stragi del 1992-1993, perché vengano chiariti i tanti misteri che ancora ruotano attorno a quel periodo che ha insanguinato l'Italia. Si parla di servizi segreti deviati, di “trattative” tra stato e mafia, di strage di Stato. E' cosi'? Sarà compito della magistratura accertarlo.

Quello che è certo è che nelle stragi del '92-'93 paiono esservi diverse vicende non adeguatamente approfondite , prima fra tutte la Falange Armata, ovvero la “presunta” organizzazione che ha rivendicato le stragi.

LA MAFIA CHE DEPISTA?


Le sentenze dei vari processi hanno stabilito che le stragi del '92-'93 sono state stragi di mafia, eppure sono state rivendicate dalla Falange Armata. Qui qualcosa non torna.

Infatti se, come stabilito dalle sentenze, la mafia ha deliberato il periodo stragista per attaccare frontalmente lo stato ed indurlo a scendere a patti, che senso avrebbe avuto poi adoperarsi perché la colpa ricadesse sull'organizzazione eversiva Falange Armata?

IL PENTITO

Dalle sentenze nessuna risposta.

Leggendo le sentenze sulle stragi di Capaci, Via D'Amelio, i Georgofili (ovvero la sentenza che si è occupata delle stragi di Firenze, Roma e Milano) si apprende solo che a riferire dell'idea di Cosa Nostra di depistare le indagini sulle stragi attribuendole alla organizzazione eversiva Falange Armata è il presunto pentito Giuseppe Pulvirenti secondo cui, durante una riunione tenutasi ad Enna tra la fine del '91 e gli inizi del '92, si sarebbe deciso che: “si doveva prima fare la guerra allo Stato per poi fare la pace. Le azioni poste in essere in ossequio a tale disegno avrebbe dovuto es ­sere rivendicate con la sigla della “Falange armata”.

Il perché cosa nostra abbia deciso non solo di depistare, ma di farlo utilizzando la sigla Falange Armata, nelle sentenze, non viene spiegato. Né viene spiegato cosa sia e da chi sia formata la Falange Armata, quasi fosse una cosa di nessuna importanza, ma non è così perchè , con la sigla Falange Armata, sono state fatte, dal maggio 1990 (Falange Armata carceraria) al 1994, oltre 500 rivendicazioni .

La cosa è sorprendente , è un po' come se, durante gli anni di piombo, non fossero stati presi in nessuna considerazione i volantini di rivendicazione delle Brigate Rosse, né ci si fosse posti domande su cosa volevano e da chi erano composte le Brigate Rosse.

LA FALANGE ARMATA


Secondo Paolo Fulci , ex direttore del Cesis , l'ufficio di coordinamento dei servizi segreti, dietro la sigla “Falange Armata” ci sarebbero uomini di Stato.

Nella denuncia presentata nel 1993, poi archiviata dal PM Ionta , Fulci faceva il nome di quindici ufficiali e sottufficiali della VII divisione del Sismi (quella di Gladio per intenderci) che facevano capo, in parte, al nucleo «K», inserito nella Sezione addestramento speciale (Sas ), dislocato al di fuori della VII divisione, presso il Centro di intercettazione e trigonometria di Cerveteri 1 .

Per uno strano caso del destino il 02 febbraio 2009, proprio a Cerveteri , è stato ucciso Giuseppe Pulvirenti , il presunto pentito che aveva riferito della riunione mafiosa tenutasi ad Enna in cui era stato deciso di attaccare lo stato e, contestualmente , di depistare attribuendo le stragi alla Falange Armata. Pulvirenti , alla guida della sua moto ape, è stato tamponato da una Volkswagen Golf.

Ma a parlarci della Falange Armata è anche l'ex parà Fabio Piselli che, con il suo articolo, pare supportare la denuncia a suo tempo presentata da Fulci e poi archiviata:

Una ulteriore chiave di volta per comprendere i fatti nei quali il Moby Prince è stato coinvolto è rappresentata dalla cosiddetta "Falange Armata", voglio per questo fornire quelle che sono le mie conoscenze ed i miei commenti rispetto a questa presunta organizzazione , con specifiche caratteristiche di guerra psicologica, che per molti anni ha fatto parlare di se fino a quando è stata disattivata, o meglio, posta in sonno.

L'ultima volta che questa sigla è apparsa è stato durante le indagini relative alle presunte intercettazioni illegali della Telecom di Tavaroli e del Sismi di Mancini ed in merito al suicidio di Adamo Bove ; dalle carte recuperate durante una perquisizione nei confronti di un giornalista loro collaboratore sono stati repertati alcuni fascicoli provenienti dai Servizi nei quali si relaziona che la falange armata era formata da ex operatori della Folgore e dei servizi, reclutati dopo il loro congedo. Mentre in altre informative provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato ipotizzato che i coordinatori di questa struttura fossero stati una ventina di specialisti della Folgore, transitati alla famosa VII° divisione del SISMI.

Ricordo che intorno al 1987, mentre prestavo servizio alla Folgore, frequentando Camp Darby , l'esistenza di voci rispetto alla formazione di piccoli nuclei autonomi parte di strutture indipendenti , rispondenti direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in funzione di unità antiterrorismo , fatto che era più che regolare visto la natura operativa dei reparti della Folgore in quegli anni ed il quadro politico nazionale ed internazionale che li ha caratterizzati .
La Folgore ha sempre fornito il proprio personale ai Servizi, sia per quanto concerne l'impiego di unità d'elite in funzione info -operativa, sia per quanto concerne gli operatori all'estero, sia per quanto riguarda gli ufficiali ed i sottufficiali transitati ai raggruppamenti di unità speciali o di difesa, Rus e poi Rud .


Quest'ultimo reparto, il Rud , è quello nel quale potrebbero essersi addestrati anche coloro che una volta esternalizzati , cioè non più operativi ma congedati o tornati al proprio reparto di origine, hanno comunque continuato a collaborare con i Servizi in forma esterna, gestiti da un ufficiale il cui compito è stato proprio quello di coordinare gli "esterni".

Questa parola, esterni, è importante per capire come, in quegli anni, fra l'85 ed il '94, molti ragazzi d'azione, e non d'avventura, sono stati reclutati, gestiti ed addestrati da singoli soggetti o piccole cellule di specialisti al fine di acquisire delle competenze in varie materie, una delle quali di tipo captativo delle comunicazioni e dei segnali elettronici, altre più riferibili alla esecuzione di azioni "psicologiche " idonee per destabilizzare un territorio oggetto di interesse.

Non dobbiamo dimenticare che proprio l'ordinamento cellulare ha impedito, al singolo soggetto chiamato a condurre delle operazioni, di capire in modo ampio in cosa fosse stato coinvolto, questi sostanzialmente riferiva al proprio capocellula o capocentro, soggetto con il quale aveva già maturato un rapporto di fiducia, vuoi perchè era stato il suo ufficiale durante il servizio o la carriera militare, vuoi perchè questi ha fornito tutte quelle garanzie di affidabilità per ottenerne la fiducia.

Ricordo che personalmente ho avuto modo di collaborare con alcuni ufficiali che avevo già conosciuto durante la mia carriera militare e con i quali avevo un rapporto di fiducia, saldato oltrettuto dal condizionamento psicologico indotto dall'appartenenza ai reparti d'azione, dal fatto di sentirsi diversi dalle altre unità, di essere in qualche modo legittimati nel porre in essere delle azioni di spessore diverso da quelle condotte dalle normali unità delle FF .AA . o delle FF .PP . proprio perchè quel tipo di operatori, "operativi", erano attivati laddove le altre unità incontravano i propri limiti.

Azioni che richiedevano ardimento, coraggio, forza fisica, resistenza psicologica, competenza tecnica, devozione al reparto e al proprio comandante e soprattutto quella "sana" sregolatezza tipica di ogni reparto cosiddetto speciale, perchè il tipo di operazioni da condurre rappresentavano certamente nel loro contenuto una violazione delle regole in generale, erano operazioni fondamentalmente caratterizzate dalla clandestinità e dalla mancanza di ortodossia, cellulari e parte di un programma di più ampio respiro del quale certamente il singolo operatore attivato per compierle non aveva conoscenza.

La falange armata è stata una di queste operazioni, la cui sigla è stata fluttuante mentre gli operatori sono stati sempre gli stessi , salvo qualche transito di volta in volta avvenuto; la falange armata è stata perciò una "operazione" e non una "struttura" con vita propria.

Fra il 1985 ed il 1994 sono stati sviluppati dei programmi da parte degli uffici studi ed esperienze delle sezioni di guerra psicologica, originariamente americani e successivamente italiani e adattati al contesto sociale politico e culturale italiano, tali da coinvolgere tanti bravi ragazzi d'azione, in uniforme e non, in operazioni che se viste da un osservatore esterno avrebbero evidenziato numerosi fatti penalmente rilevanti, ma se interpretate dall'interno, con quella mentalità e soprattutto con il condizionamento nascente dal tipo di rapporto, di dipendenza, fra il singolo operatore ed il suo comandante, avevano invece quelle caratteristiche che hanno stimolato il singolo operatore, ardito, coraggioso, spavaldo, capace di accettare di porle in essere, specialmente laddove le difficoltà erano maggiori o magari richiedevano di superare degli ostacoli particolarmente difficili, per questo stimolanti l'ardimento tipico di questi operatori, gratificati non solo dalla riuscita dell'operazione, che come ho detto non conoscevano nel suo intero fine, ma soprattutto gratificati dalla possibilità di raggiungere dei livelli operativi tali da garantirgli non solo un ritorno economico importante ma anche il raggiungimento di una sostanziale impunità, sviluppando una progressiva forma autoreferenziale di superiorità, motivo per il quale ci sono state delle "smagliature" che successivamente sono state disattivate, quando non sono più state utili al programma di volta in volta applicato.


Gli operatori della falange armata hanno avuto delle competenze specifiche nelle attività di captazione elettronica, di mascheramento , di intercettazione e di penetrazione di sistemi elettronici, oltre alla specifica competenza nel porre in essere quei depistaggi "psicologici " capaci non di indurre un inquirente verso una falsa pista investigativa , ma di confonderlo rispetto all'origine di coloro che hanno posto in essere dei fatti gravi.

Gravi per la collettività , ma accettabili nel loro costo di innocenti vite umane se visto all'interno di un programma di destabilizzazione e di stabilizzazione di un assetto politico e soprattutto militare .

La falange armata è stata una operazione modello, continuata e mai inquinata, compartimentata e soprattutto posta in sonno e mai disattivata da parte di un organo inquirente o ispettivo, ha raggiunto i propri obiettivi ed è stata semplicemente conclusa, i cui operativi hanno continuato a fare il proprio lavoro dedicandosi ad altre operazioni, lasciando gli inquirenti impegnati ad inseguire una "organizzazione " e non una semplice "operazione" con un nulla di fatto o con l'arresto di mere ignare pedine o di qualche povero innocente sacrificato per confondere gli inquirenti, il quale si è fatto qualche mese di galera ingiustamente la cui vita è stata rovinata.

Laddove sono stati adombrati dei sospetti nei confronti dei paracadutisti indicati come i responsabili di questa sigla, immediatamente questi hanno cambiato la sezione operativa, rimbalzando da un raggruppamento ad una unità, transitando dal proprio reparto di orgine alle collaborazioni "esterne" ma sono sempre rimasti operativamente validi, mai resi deboli e soprattutto mai considerati effettivamente colpevoli di qualcosa, laddove eventualmente lo fossero stati.

Omicidi, rapine, attentati, sequestri, introduzione in opere militari e politiche, trafugamento di armi istituzionali , addestramento di civili in attività militari, spionaggio politico e militare, intercettazioni illecite, violazione ed utilizzazione di un segreto d'ufficio, peculato, attentanto alla democrazia ed altro ancora è ciò che l'operazione falange armata ha posto in essere fra il 1985 ed il 1994 attraverso gli operatori attivati, singolarmente o in piccole squadre.

Livorno ha certamente ospitato questi operatori, i quali non hanno potuto porre in essere le loro attività senza una rete di complicità e soprattutto di copertura offerta dalla già esistente rete che ha gestito e manipolato persone inserite all'interno di uffici istituzionali , che ha gestito l'erogazione di informative depistanti o peggio ancora utili per disattivare un soggetto considerato un rischio per i propri interessi, facendolo arrestare per reati mai avvenuti , ma denunciati da confidenti prezzolati oppure da transessuali utilizzati al fine di screditare la personalità di un soggetto, perchè come ho detto, la psicologia, nelle attività dell'operazione falange armata è stata alla base di ogni programma .


Per riuscire a farlo l'addestramento , parallelo e clandestino, che conducono nel corso di almeno tre anni, non lo gestiscono le educande di un convento ma dei soggetti che del dolore fisico e della mortificazione psicologica fanno la base di questa formazione alla quale, se superata, segue la competenza tecnica di elevata qualità, che associata alla capacità non solo di lanciarsi col paracadute, immergersi, arrampicarsi , combattere con e senza le armi, parlare più lingue, medicare ed automedicarsi , uccidere, manipolare fanno di un simile operatore un soggetto od una aliquota idonea per condurre delle operazioni clandestine a lungo termine, anche dietro le linee nemiche, autonomamente e svincolato per lunghi periodi da una struttura di comando e controllo, quindi capace di organizzare e porre in essere delle attività il cui risultato è atteso in tempi lunghi, diverso dalle semplici operazioni militari speciali per le quali vengono impiegati i più "semplici" incursori.

E' stata ampliata l'operazione falange armata che da quel periodo sarebbe diventata falange armata carceraria per poi alternare le varie rivendicazioni negli anni successivi con le due sigle. L'omicidio in danno dell'operatore carcerario Scalone non è un fatto casuale ma la disattivazione di una smagliatura.

Questi atti sono stati compiuti da parte di soggetti che hanno avuto modo ed opportunità non solo di gestire l'apparato di veicolazione delle informazioni di Polizia e d'intelligence istituzionale , quindi accreditati dai necessari NOS , ma anche di gestire lo strumento idoneo per veicolare false notizie di Polizia e d'intelligence in danno di soggetti che per varie ragioni hanno rappresentato un rischio o una smagliatura, fino alla eleminazione fisica laddove ve ne fosse stata l'esigenza.

Chi ha gestito questa operazione è stato formato nelle migliori scuole di guerra psicologica ed ha avuto ai suoi ordini degli operatori capaci di dissimulare una operazione illegale trasformandola in una attività d'istituto, capaci di manipolare l'operato di ignari poliziotti e carabinieri con false informative, fino a rendere il soggetto attenzionato completamente screditato, oppure interdetto, o alla peggio farlo ritrovare morto in circostanze ambigue, legate a strani interessi sessuali, ritrovato in un località specifica rispetto a luoghi di scambi e d'incontri omosessuali, ucciso con il coltello da un amante occasionale e finito a pietrate , o addirittura dimostrare che era appena stato in casa di un transessuale per un "convegno carnale", fatti poi ben relazionati in una conferenza stampa che riporterà negli articoli di cronaca quanto detto in buona fede da autorevoli rappresentanti delle FF .PP che hanno raccolto le varie informative, sia confidenziali che riservate ed hanno elaborato il contenuto delle notizie fino ad allora conosciute fra le quali spicca proprio il luogo ove è stato ritrovato il corpo, come detto luogo di scambi sessuali ambigui nei quali nessuno vuole essere coinvolto, specialmente sui giornali.


Questo è un esempio classico per interdire a basso costo un potenziale soggetto, con il semplice uso del proprio ufficio .

Chi ha gestito e preso parte alla operazione falange armata è stato anche a lungo a Livorno, ove ha veicolato false informative, ove ha gestito il proprio ufficio dal quale ha presumibilmente potuto apprendere notizie utili per capire cosa ha causato la collisione del Moby Prince e la morte di almeno 140 persone.

L'operazione falange armata ha rivendicato molti attentati avvenuti nel nostro paese, sempre dopo però, mai prima o nel tempo tecnico fra l'acquisizione della notizia e la sua divulgazione , ma l'ha fatto in modo tecnico, con gerco specifico, non sempre ma spesso, l'ha fatto dimostrando di conoscere dei dettagli, apparentemente insignificanti rispetto alla natura di un evento giuridico, ma troppo specifici sul conto degli inquirenti o degli strumenti da loro usati, tanto da voler dimostrare il proprio potere all'interno delle strutture dello Stato.

Questi operatori non hanno mai dissimulato il proprio potere d'azione, specialmente in campo elettronico, capaci di intercettare e di penetrare dei sistemi computerizzati di elevato spessore, anzi al contrario hanno sempre lanciato dei messaggi cifrati all'indirizzo degli inquirenti, raramente raccolti, perchè ritenuti depistanti o confusivi rispetto alle indagini, vero, ma vero anche che la strumentalizzazione della magistratura è stata una delle risorse per disattivare una smagliatura, offrendo l'opportunità per arrestarla dopo che ha commesso numerosi omicidi, come nel caso della c.d. banda della una bianca.

L'operazione falange armata ha visto i natali dentro le istituzioni dello Stato , i cui responsabili hanno molte medaglie sul petto, anche meritate perchè fondamentalmente validi ed operativi nel loro servizio, ma non per questo necessariamente meno pericolosi.

La rilettura storica di alcuni fascicoli processuali, il riscontro fra le notizie di Polizia scritte con dei fatti effettivamente accaduti, il confronto fra chi ha ricevuto quelle notizie e chi le ha originariamente erogate, laddove possibile, potrebbe fornire la conoscenza per comprendere come un depistaggio istituzionale può facilmente essere condotto in danno non solo del soggetto che ne subisce direttamente le conseguenze ma soprattutto della verità, giudiziaria, politica e storica di un evento grave che ha colpito il nostro paese, dalle bombe ai traghetti in collisione. ..2

Ovviamente, verificare la veridicità di quanto scritto da Fabio Piselli sarà compito della magistratura.

Anche capire il perché, se vero quanto affermato da Piselli, detta “operazione” si stata attivata, sarà compito della magistratura che potrebbe riaprire, se non ha già riaperto, quell'indagine, archiviata a suo tempo per scadenza dei termini e denominata “sistemi criminali ”.

In quella indagine si ipotizzava che il periodo stragista del '92-'93 fosse, in realtà, la realizzazione di un piano eversivo di destabilizzazione dello Stato condotto da un “sistema criminale” composto da mafia, massoneria deviata e servizi segreti deviati, il cui accordo risalirebbe al 1991 (chissà se l'accordo è stato raggiunto nella riunione di Enna riferita da Pulvirenti?), e che aveva lo scopo, per i settori deviati di massoneria e servizi segreti di realizzare un nuovo progetto politico (Forza Italia), per la mafia di realizzare il suo progetto separatista.

Verificare tutto questo sarà compito della magistratura.

Quello che noi possiamo fare, però, è analizzare i c.d. “misteri” del periodo stragista 1992-1993 e vedere se, in alcuni, è possibile riscontrare l'applicazione di quelle le specifiche competenze di cui pare fosse in possesso la Falange Armata, ovvero:

- guerra psicologica;

- captazione elettronica;

- depistaggio;

- spionaggio;

- sabotaggio;

- azioni terroristiche;

- disattivazione soggetti a rischio (false denunce, discredito, omicidio)

04 settembre 2009

Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?


“Dopo la morte del figlio autistico: John Travolta lascia Scientologi”.
“Arriva finalmente la smentita del giovane ballerino: ‘Non sono il figlio illegittimo di Jacko’ “

Con tutto rispetto per la morte del figlio di Tony Manero e la scomparsa (non certo inattesa e inaspettata) di Michael Jackson, queste sono “notizie spazzatura” che vengono veicolate dai grandi e indipendenti giornali italiani per occupare da una parte i media e dall’altra il cervello dei loro lettori-sudditi.
Da una parte le notizie trash, dall’altra lo spietato quanto vergognoso terrorismo psicologico sulla pandemia di influenza che è pronta - e non si sa cosa sta aspettando - a decimare la popolazione del pianeta.
Forse, come ha dichiarato dal C.D.C. (Center for Disease Control) di Atlanta[1], la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico Veneto, Ilaria Capua: “Ci stiamo preparando a un picco dal 10 agosto”.[2]
Quindi secondo gli esperti, il fantomatico virus A-H1N1 dell’influenza, sta aspettando con calma che arrivi il 10 agosto per infettare decine e decine di milioni di persone!
Certamente le fiabe dei fratelli Grimm sono molto più realistiche e credibili.

Le ultime dichiarazioni dell’O.M.S. (l’Organizzazione sovranazionale totalmente nelle mani delle lobbies del farmaco, ha dichiarato l’11 giugno 2009 Livello 6 di pandemia) apparentemente non lasciano spazio a dubbi: i casi di contagio ufficiali sono 175.000 e le vittime 1116.[3]
Addirittura il portavoce ufficiale dell’OMS, Gregory Hartl, ha dichiarato ultimamente in una conferenza stampa, che la nuova influenza si è ”diffusa in quasi il 100% dei paesi”[4]
Dai dati ufficiali è importante sottolineare subito che la mortalità di questa influenza è bassissimo.
Secondo il "Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute" (Cnesps, Iss) "ogni anno si verificano in media 8000 decessi" per tutte le cause complicanze legate all'influenza stagionale (fonte Epicentro).
Quindi dove sta il pericolo dell'influenza porcina?

La storia non compresa, si sa, tende a ripetersi…
Facciamo un salto indietro e andiamo nel febbraio 1976, ed esattamente negli Stati Uniti d’America.
Le televisioni dell’epoca mandavano in onda continuamente spot pubblicitari per terrorizzare i sudditi americani e convincerli a farsi vaccinare contro... l’influenza suina!
Avete letto bene: influenza suina.
Fu il presidente Gerald Ford ad imporre il vaccino, dopo che l’epidemia colpì la base militare di Fort Dix nel New Jersey uccidendo 19 militari. Non è stato detto che molto probabilmente la vera causa di queste morti è da imputare ai numerosi vaccini che i soldati sono tenuti a fare…
Nella rivista britannica “Time” del 27 aprile 2009, si può leggere in che modo il vaccino del 1976 provocò dozzine di morti e gravi effetti collaterali come la Sindrome di Guillan-Barré (progressiva paralisi agli arti): ci furono più morti (oltre 30) per colpa del vaccino che per il virus dell’influenza suina[5].
Oggi, a distanza di ventitrè anni, la storia si sta ripentendo: i media trasmettono spot terroristici, i responsabili della salute pubblica creano paura e spingono alle vaccinazioni di massa, Big Pharma si frega le mani…
I morti e i danneggiati (e non per colpa del virus) cresceranno esponenzialmente parallelamente alle pratiche preventive come le vaccinazioni. Esattamente come in passato.

Gli affari d’oro per Big Pharma
A prescindere dalla pandemia i soldi nelle casse di Big Pharma[6] stanno già entrando a fiumi.
Stiamo parlando di un business da decine e decine di miliardi di dollari.
“Una delle maggiori banche d’investimento J.P. Morgan”, (dell’impero dei Rockefeller che partecipa attivamente all’affare), “ha calcolato che i governi dei vari paesi abbiano prenotato, presso le 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi”[7]
Alla fine però - sempre secondo J.P. Morgan - si dovranno sommare altre 350 milioni di dosi, che faranno lievitare le vendite di vaccini a circa 1 miliardi di dosi. Questo solo per i vaccini.
Al bottino dei vaccini, spartito tra i quattro giganti della farmaceutica (GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca), va aggiunto quello dei medicinali, dove primeggia Roche con l’ormai mitico Tamiflu e ancora la Glaxo con il Relenza.[8]
Il mercato dei vaccini e tutto l’indotto (visto che spesso e volentieri i vaccini producono nuovi e futuri malati) è assai promettente, a questo punto va ricordato anche che la Wyeth (recentemente acquistata per 65 miliardi di dollari dalla Pfizer) produce il vaccino contro il pneumococco e la Merck quello contro il Papilloma virus.

Anche le fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno: la Novartis ha comperato Chiron, Sanofi ha preso invece Aventis Pasteur e Acambis, Astra Zeneca Medimmune e Glaxo ID Biomedical.[9]
Detto questo, il vaccino per il virus A-H1N1 sarà pronto non prima dell’autunno prossimo, molto probabilmente tra ottobre e novembre.
«Sulla sicurezza del vaccino non si scende a compromessi» ha detto Keiji Fukuda, il vicedirettore generale dell’OMS,[10] e infatti secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, per assicurare le centinaia di milioni di dosi entro l’autunno, l’EMEA (l’ente europeo dei farmaci) sta permettendo alle società produttrici di scavalcare la fase dei test su larga scala sugli uomini. In pratica l’Agenzia (strumento nelle mani delle solite lobbies), ha autorizzato la “procedura rapida”.
Il tutto ovviamente a discapito della sicurezza dei cittadini.
Poi si viene a sapere che Enrica Giorgetti, moglie dell'attuale Ministro del Welfare Maurizio Sacconi, è Direttore Generale di Farmindustria (fonte, sito ufficiale di Farmindustria)
Quindi il responsabile del dicastero che controlla, tra le altre cose, la salute degli italiani è sposato con la direttrice della lobbies dei farmaci, che riunisce le 200 aziende del settore più influenti.
Non male come conflitto d'interessi!

La febbre porcina "contagia" anche i farmacisti
La rivista Altroconsumo ha denunciato ieri, 30 luglio 2009, che 14 farmacie su 20 da loro visitate, hanno venduto l'antivirale Tamiflu senza ricetta medica, pur essendo obbligatoria.
Una confezione costa la "modica" cifra di 36,80 euro!
Non solo, per accontentare anche le persone che non vogliono muoversi da casa, la Rete offre la primizia della Roche da 64 a 127 euro a scatola. (Ufficio stampa Altroconsumo, 30 luglio 2009).
Il Tamiflu viene spesso consigliato da medici e farmacisti compiacenti (che hanno il proprio tornaconto) e purtroppo molti italiani si preparano ad andare in ferie con l'antivirale in valigia. Questo è un banale esempio di come la pubblicità e il terrorismo mediatico agiscono sulle menti più deboli...
Ecco perché in America, oltre 3000 persone si sono offerte di fare da cavia per testare i vaccini, a fronte di 2800 soggetti richiesti dalla multinazionale che li produrrà (fonte, Ansa, "Il Sole 24 Ore" 29 luglio 2009).

La fallace teoria microbica
Cerchiamo di fare, una volta per tutte, un po’ di chiarezza su virus e microrganismi vari.
Uno dei padri fondatori della “Teoria dei Germi della Malattia” fu il chimico francese (e non medico) Louis Pasteur.
Il concetto da lui codificato, e cioè che i batteri sono la causa di malattie specifiche, è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 1800 in Europa e poi nel mondo intero.
Tale teoria ovviamente fu accolta a braccia aperte dall’establishment medico-scientifico e dal nascente cartello farmaceutico che si stava organizzando attorno all’Associazione dei medici americani (A.M.A.), perché diede origine non solo alle vaccinazioni di massa ma anche allo sviluppo dei farmaci di sintesi.[11]

Analizzando l’evoluzione delle teoria microbica è doveroso inquadrala nella sua giusta prospettiva filosofica e porla nel contesto di filosofia biologica che dominava in quel periodo. Il XIX° fu infatti il secolo del grande sviluppo scientifico, nel quale avvenne il grande capovolgimento delle idee sulla malattia, la salute, la guarigione, la biologia stessa. Fu il secolo per esempio della teoria evoluzionistica di Charles Darwin.[12]
Di conseguenza quando il francese Louis Pasteur e il tedesco Robert Kock fecero la loro comparsa con la teoria dei microbi, avvenne la perfetta fusione con la filosofia biologica: nacque il germe maligno che invadeva il corpo, annientava le difese, si moltiplicava nei tessuti, proliferava, causava infezioni, malattie e distruggeva alla fine l’organismo[13]. Cosa può desiderare di più una medicina sintomatica basata su una velenosa e tossica farmacopea, sempre più nelle mani delle lobbies?

E le case farmaceutiche possono desiderare qualcosa di meglio, di malattie provocate da un “essere” non visibile ad occhio umano che può essere ucciso solo da veleni chimici?
D'altronde la scienza batteriologica è piena di concezioni demonologiche di altri tempi[14].
Il passaggio dalla caccia allo spirito cattivo, malvagio, alla batteriologia è stato lento ma ha portato i suoi frutti: prima con la religione e oggi con la medicina.
Secondo la batteriologia moderna, i microbi sono ovunque, onnipresenti, vivono costantemente assieme a noi e dentro di noi. Viviamo tra loro, siamo totalmente e completamente dipendenti dai batteri.

Li abbiamo in bocca, nel naso, gola, occhi, stomaco, vescica, vagina, intestini e ogni apertura del corpo.
Sono con noi dalla nascita alla morte.
Se analizzassimo al microscopio una qualsiasi sezione del corpo, la pelle, le membrane mucose, le cavità, ecc. vedremo milioni di questi microrganismi: il tratto gastrointestinale del neonato, per esempio, non presenta batteri, ma nel giro di qualche ora se ne riempie.
Quindi i batteri costituiscono una realtà positiva e non possono essere la causa della malattia, almeno non nel senso convenzionale del termine: possono complicare certamente le malattie, ma non solo la causa scatenante!
La vita senza batteri sarebbe impossibile su questo pianeta: agiscono in fatti da “spazzini” riducendo la struttura molecolare complessa in una più semplice, operano fenomeni di scissione.[15]

Nel terreno i batteri fissano l’azoto presente nell’aria e lo convertono in nitrato necessario per l’assorbimento delle piante che poi grazie a questo potranno fornire le importantissime proteine vegetali… L’essere umano assimila le sostanze nutritive (vitamine, minerali, oligoelementi) che sono alla base della vita, contenute negli alimenti, perché il nostro intestino contiene miliardi di microrganismi (la cosiddetta “flora batterica”).[16]
I batteri, come è stato detto prima, fungono da veri e propri “spazzini” che riducono i tessuti morti o malati e non hanno alcuna influenza invece sui tessuti e sulle cellule vive!
Il fatto che i microbi siano incapaci di penetrare i tessuti sani dovrebbe illuminarci sul fatto che qualunque sia il ruolo che giocano i batteri nella produzione di alcuni tipi di malattia, sono sempre fattori secondari e mai primari. Non possono annidarsi nell’organismo, se non quando questo è stato sufficientemente alterato da altre cause da permettere questa intrusione.[17]

Non sono la causa della malattia, anche perché dal punto di vista igienistico, la malattia non è qualcosa che arriva dall’esterno o che è provocata da qualcosa, è un processo biologico che viene messo in atto dal corpo stesso, con l’obiettivo di eliminare le tossine che stanno inquinando pericolosamente l’organismo.
Essendo i microrganismi parassiti, quando l’organismo si allontana dalla salute, da uno stile di vita sano e armonioso, i batteri iniziano a produrre scorie. Quando queste scorie si accumulano (tossine) si crea un terreno fertile alla loro proliferazione.
Svolgono il loro ruolo: ovunque c’è putrefazione, degenerazione essi sono attivi. Non sono nemici dell’organismo, ma ovviamente devono essere mantenuti in armonia. Svolgono le loro funzioni di parassiti quando l’organismo si allontana dalla salute. Elaborando le tossine, alcune delle quali sono potenti (tetano per esempio), possono complicare il quadro. Ma se le spore del tetano si trovano su una ferita chirurgicamente sterile sono innocui, perché non esistono i materiali adatti alla loro proliferazione.
Accumuliamo veleni multipli provenienti da alimenti sconvenienti alle nostre disposizioni biologiche, da alimenti cotti, condimenti, fritture, proteine coagulate dal caldo, residui organici non eliminati a causa dell’enervazione e dello stress o di un sonno insufficiente ed infine il consumo di medicine di ogni tipo[18].

Tutto questo lo aveva scoperto un contemporaneo di Pasteur, il francese Antoine Bèchamp.
Questo batteriologo fece delle scoperte così straordinarie che giustamente vennero dimenticate dalla scienza proprio perché quest’ultima ha appoggiato in toto Pasteur.
Bèchamp ha spiegato il processo della fermentazione per quello che è: un processo di digestione di microrganismi; è stato il primo a descrivere il sangue non come liquido ma come tessuto fluente.
Bèchamp ha scoperto i microzimi (chiamati anche somatidi) e che i germi, sicuramente sono il risultato e non la causa della malattia.[19]
Avete capito perché nelle università si studia Pasteur e non Bèchamp?

I microbi mutanti
Intorno agli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, il dottor Royal Raymond Rife con il microscopio che prese il suo nome, ha dimostrato che i germi sono il risultato delle malattie e non la causa.[20]
Ma non si limitò a questo, perché riuscì a dimostrare la capacità dei microrganismi di modificarsi dal livello (o forma) di batterio a quello di fungo per giungere all’ultimo stadio: la muffa[21].
Il dottor Rife identificò ben 10 famiglie nello spettro dei microrganismi, all’interno delle quali, un membro qualsiasi poteva trasformarsi in qualcos’altro a seconda del terreno biologico.[22]
Quindi i batteri sono in grado di sottoporsi a mutazioni in presenza di talune condizioni interne dell’organismo e infatti, ricerche scientifiche hanno dimostrato che cambia prima l’organismo e secondariamente i batteri.[23]
In Scozia nell’Università di Edimburgo per esempio, attraverso l’osservazione di pazienti è stato dimostrato che la flora batterica cambiava nel giro di poche ore parallelamente allo stato di salute del paziente stesso. Nel giro di minuti o qualche ora i batteri dentro e sul corpo si trasformavano proprio per il cambiamento verificatosi all’interno dell’organismo.[24]

Dai somatidi ai virus?
Dal punto di vista biologico i virus non soddisfano i requisiti che deve possedere un organismo vivente: non respirano, non digeriscono e non hanno alcun metabolismo.
Sono semplicemente delle molecole di DNA (informazione) ricoperte da una membrana proteica.
Quindi biologicamente parlando i virus non sono esseri viventi e come per i batteri non possono interagire con le cellule vive, ma solo con quelle morte.
Con il suo microscopio il dottor Rife dimostrò che nel sangue di ogni essere vivente vi sono dei piccoli puntini chiamati “somatidi” o “microzimi”. I somatidi sono microscopiche forme di vita subcellulare in grado di riprodursi.[25]
Se l’ambiente che circonda le cellule, cioè il terreno biologico, diventa acido, inquinato dalle tossine, questi puntini si legano tra loro e si modificano in virus, batteri o funghi a seconda della situazione. Il loro lavoro, come abbiamo visto, è quello di ripulire il terreno dai tessuti morti e inquinati. [26]
Se invece il terreno biologico è alcalino, i somatidi non si trasformano e i batteri non potrebbero proliferare.

Che fine ha fatto l'HIV?
Intorno agli anni '80 è apparso sulla scena il retrovirus HIV. "Scoperto", per modo di dire, dai furbastri Gallo e Montagnier, questo fantomatico virus - causa ufficiale della Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) - doveva sterminare il mondo intiero. La "Peste del XX° secolo", com'era stato definito dai media, avrebbe decimato la popolazione mondiale e invece ad oggi, dopo oltre vent'anni si è ristretto a pochissimi gruppi a rischio, come i tossicodipendenti ed emotrasfusi. Questi due gruppi in particolare sono costantemente immunodepressi a causa dello stile di vita (droghe e appunto trasfusioni) e non certo per colpa di un virus!
La verità, sappiamo, è figlia del tempo, e infatti qualche giorno fa è uscita questa notizia: "tra infezione da HIV e di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto si pensi".[27] Finalmente sempre più scienziati e ricercatori indipendenti stanno prendendo le distanze dall'errata correlazione HIV = AIDS.
Esiste certamente una immunodepressione, chiamata per convenzione AIDS (anche se questo acronimo è molto deviante), ma questa non è causata da un virus, o retrovirus, bensì dal nostro stesso stile di vita: alimentazione errata, vita sregolata, utilizzo di droghe (cocaina, morfina, eroina, popper, lsd, sintetiche, ecc.), farmaci (antibiotici, steroidi, ecc.), trasfusioni di sangue (di per sé altamente immunosoppressive), trapianto di organi.

La Pandemia di influenza
Tutto quello che ho scritto precedentemente è solo per avvertire che la pandemia di influenza, tanto reclamizzata dai media e tanto paventata dagli esperti di turno, è ne più ne meno una truffa colossale molto pericolosa.
Truffa perché Big Pharma incamererà, e lo sta già facendo, miliardi di dollari alla faccia nostra e alla faccia della crisi economica; pericolosa perché nasconde un grossissimo problema di salute pubblica: i vaccini e i veleni chimici.
Quando inizieranno le vaccinazioni di massa, molto probabilmente tra settembre e novembre prossimi, il numero delle morti e dei danneggiati dai farmaci salirà alle stelle.
Abbiamo visto che i virus, come pure i batteri non possono fare nulla in un organismo sano il cui terreno è alcalino: lavorano solo sulle cellule morte e/o malate e/o debilitate.
I vaccini però contengono anche altre sostanze molto più tossiche di un virus (attenuato o morto che sia), e mi riferisco ai conservanti, ai metalli pensati come alluminio e mercurio e a tutti quei veleni tossici inseriti dentro per un qualche specifico motivo…
Queste tossine, sono pericolosissime per tutte le persone di salute cagionevole e per gli organismi ammalati e/o debilitati. La storia di nuovo insegna: durante la cosiddetta Spagnola nel 1918-1919 a e quella dell’influenza suina del 1976, il maggior numero di morti c’è stato solo tra i medicalizzati e i vaccinati! Ricordiamolo.
Ecco perché è necessario stare il più lontano possibile da tutte le pratiche mediche ufficiali (antibiotici, vaccini, farmaci, ecc.), non solo per non contribuire ad ingrassare le già grasse casse delle case farmaceutiche, ma soprattutto per non rischiare inutilmente con gli effetti collaterali, che saranno sicuramente pesanti.

Vaccinazioni obbligatorie?
In caso di pandemia, le linee guida dell’O.M.S. hanno un carattere vincolante su tutti i 194 paesi aderenti. Dall’11 giugno scorso siamo a livello 6, il massimo dell’allerta, per cui in una simile emergenza (creata ad arte dall’èlite) l’Organizzazione sovranazionale (gestita dalle lobbies del farmaco), può legittimamente “costringere” i propri sudditi a farsi vaccinare, a limitare gli spostamenti e imporre quarantene.
I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già dichiarato l'intenzione di voler vaccinare (forse obbligatoriamente) l'intera popolazione, mentre gli Stati Uniti d'America almeno il 50% (cioè 160 milioni).
Addirittura l'esercito svizzero sta facendo incetta di vaccini (16 milioni di dosi che provengono da USA, Germania e Spagna) in vista di una vaccinazione di massa forzata della popolazione in autunno. (fonte, "Blaser Zeitung").
E in Italia cosa accadrà?

Cosa si nasconde dietro l'influenza porcina?
Da una parte abbiamo gli immancabili interessi economici, che anche in questo caso sono enormi. Calcolando vaccini, farmaci, antibiotici e tutto l'indotto (visite specialistiche, esami di laboratorio, mascherine, ricoveri, ecc.) stiamo parlando di un affare da centinaia di miliardi di dollari.
Dall'altra però c'è il controllo delle masse.
Nonostante quello che i medici dicono, i vaccini, quando va bene, e cioè quando non producono effetti collaterali immediati (danni vaccinali), indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alla malattia futura perché inquinano l'organismo con metalli pesanti e altre tossine velenose (vedi collegamento tra mercurio e alluminio dei vaccini con la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer...).
Quindi le case farmaceutiche non solo stanno incamerando miliardi attraverso la paura, ma si stanno anche ipotecando un mercato spropositato in futuro: milioni di nuovi malati.
E le persone malate non sono persone libere...
Infine c'è da tenere in considerazione anche coloro (gli organismi più deboli: giovani e anziani) che non riusciranno a superare la dose vaccinale stessa, proprio come accadde nelle grandi vaccinazioni di massa (Stati Uniti 1976, ecc.).

Cosa possiamo fare?
La cosa più intelligente e unica che possiamo fare è ovviamente stare alla larga da vaccini e farmaci di qualsiasi tipo.
Dall’altra migliorare e potenziare il terreno biologico mediante una nutrizione superiore.
L’ambiente interno, in cui avvengono tutti i processi metabolici e fisiologici è quello che fa la differenza. Se risulta essere alcalino è impossibile l’evolversi di una malattia degenerativa in quanto la malattia richiede sempre un ambiente esclusivamente acido.
Un organismo sano, cioè libero dalla tossiemia, con una energia nervosa sufficiente, è assolutamente inattaccabile da qualsiasi agente esterno.

Ricordiamo che:
- Tutti i medicinali e tutte le sostanze chimiche (anche se dichiarate naturali) aumentano l’acidità dei tessuti e creano tossine.
- Tutte le proteine animali (carne, uova, pesce e formaggi) durante la loro metabolizzazione aumentano gli acidi nel corpo e creano tossine.
- Gli amidi raffinati (pane, pasta, cereali, biscotti, ecc.), creano una collosità tale che permette alle sostanze tossiche di rimanere all’interno del corpo anche per decenni.
- Una scarsa ossigenazione intra ed extra cellulare fa aumentare l’acidosi e predispone il terreno alla malattia.
- Una corretta e sana ginnastica invece, sblocca le tossine e le predispone all’eliminazione dall’organismo attraverso gli organi emuntori: pelle, polmoni, intestini, fegato, reni e vescica.
- L’acqua da bere dovrebbe essere minimamente mineralizzata (quasi distillata) per non appesantire il corpo con minerali inorganici che non possono essere assimilati dall’organismo che creano incrostazioni e calcoli, non a caso gli unici minerali organici che il corpo assimila sono quelli ingeriti attraverso le piante. L'acqua perfetta, cioè la più organica in Natura è quella contenuta nella frutta.
- Il digiuno in tutto questo gioca un ruolo fondamentale perché aiuta a detossificare l’organismo, depurando profondamente il terreno.
Ecco cosa avviene nell’organismo durante un digiuno idrico (cioè solo con acqua):
- Si eliminano gli accumuli tossici nei liquidi (sangue, linfa, liquido interstiziale);
- Si liquidano gli accumuli abnormi e tossici all’interno dei tessuti e delle cellule;
- Vengono rimossi gli accumuli di colesterolo sulle pareti dei vasi, di acido urico a livello articolare, ecc.
- Si eliminano le cellule vecchie con rinnovamento dei tessuti;
- Si ha un miglioramento della rete capillare e degli scambi nutritivi e respiratori a livello cellulare;
- Miglioramento della funzionalità dell’apparato con riequilibrio della flora intestinale, sviluppo della flora simbiotica;
- Può avvenire anche l’eliminazione di formazioni patologiche come calcoli e concrezioni, il riassorbimento di neoformazioni benigne (cisti, noduli, fibromi, polipi, ecc.) e l’eliminazione di formazioni maligne allo stadio iniziale, grazie all’autolisi da difesa.
Marcello Pamio

02 settembre 2009

Pirateria risorta


Sembra incredibile, ma esattamente come nei tempi andati, anche oggi in piena era tecnologica e burocratica, esiste ancora la pirateria. Poche centinaia di pirati nel mondo infatti, stanno dando filo da torcere ai governi occidentali. Ma oggi come allora, nonostante le puntuali campagne diffamatorie contro di loro, i pirati ispirano più simpatia che rabbia e rancore, tanto da avere in entrambi i casi l'appoggio incondizionato delle popolazioni locali.
All'epoca d'oro della pirateria, tra il XVII e il XVIII secolo, i pirati erano spesso dei marinai o rinnegati o caduti in disgrazia a causa delle durissime e spesso disumane condizioni di vita sulle navi mercantili inglesi o francesi. Il nascente capitalismo moderno si faceva sentire anche sulle navi: dopo anni passati a lavorare come schiavi in condizioni durissime a fronte di paghe ridicole, correndo spesso il rischio di subire severe punizioni corporali se non addirittura di essere gettati in mare, molti marinai decidevano di abbandonare la vita "perbene" e di istituire delle specie di "compagnie" che restituivano la pariglia ai loro ex-aguzzini depredandoli delle loro ricchezze, che venivano distribuite in modo eguale tra tutti, ex-schiavi compresi. Spesso i pirati avevano l'appoggio delle popolazioni locali delle Americhe, che evidentemente odoravano puzza di marcio nell'economia "ufficiale" dell'epoca.
I pirati moderni non solcano più i mari davanti alle Antille, bensì in Africa, soprattutto presso il golfo di Aden, ma la sostanza non cambia di molto: pirateria come rivolta e difesa contro l'assurdità e la cecità mercantile. Oggi come allora.
Nel 1991 infatti, non appena il governo della Somalia cadde, misteriose navi europee hanno iniziato a comparire al largo delle coste Somale per svuotare grossi barili nell’oceano, pieni zeppi di scorie nucleari, provenienti da ospedali (la medicalizzazione moderna...che cura da una parte e uccide dall'altra...) e aziende europee. I governi europei ovviamente sapevano tutto ma non hanno mai fatto nulla.
Gli abitanti della costa hanno cominciato ad ammalarsi, oltre a mettere al mondo bambini malformati. Molti barili, perforati, sono giunti sulle spiagge. La gente ha iniziato quindi a soffrire di sintomi da radiazioni, e anche a morire.
Ma tutto ciò non basta. Nello stesso periodo, altre navi europee hanno iniziato a invadere i mari della Somalia, questa volta per saccheggiarli della loro più importante risorsa: il pesce. Noi abbiamo distrutto le nostre riserve ittiche a causa dello sfruttamento eccessivo, e adesso stiamo attingendo alle loro.
In questo contesto nasce la pirateria attuale. Tutte le persone del luogo concordano trattarsi di ex pescatori somali, che hanno deciso di contrastare con semplici motoscafi la pesca di frodo e lo scarico di scorie. E' ovvio quindi che la popolazione locale li appoggi: il 70% della popolazione sostiene la pirateria come una forma di difesa nazionale.
E' inevitabile che una tale protesta spontanea desti forme di curiosità, se non addirittura di simpatia, non solo a livello locale, ma anche altrove, nell'immaginario popolare. E non solo -ovviamente- per ragioni di sopravvivenza di chi la pirateria la fa, ossia per difendersi. Dall'altro lato, sarebbe inopportuno ridurre la pirateria -del passato e attuale- a puro spirito di avventura o a uomini che si associano per tutelare i propri interessi. Nella pirateria ci sono anche avidità, violenze e ingiustizie. Ma in tale contesto questo a noi non interessa. Non è un discorso morale che stiamo facendo, per sapere chi tra le mercanzie occidentali e i pirati siano i migliori e i peggiori. La pirateria -come per esempio la guerra in Afghanistan, per cui vale un discorso analogo- ci dà una misura del grado di colonizzazione del mondo.
Così, per esempio, malgrado il sofisticato sistema di controllo satellitare che è stato impiantato affinchè nulla di quello che succede sul nostro pianeta sfugga al suo controllo, noi vediamo che tuttora delle enormi navi mercantili possono diventare delle navi fantasma. Questa è la conferma che, nonostante tutto, esistono ancora degli spazi aperti. Come nel caso dell'Afghanistan o dell'Iraq, noi non possiamo fare altro che sperare che questi spazi restino tali, o che magari addirittura si allarghino, a dispetto dell'invadenza occidentale e della sua avidità.

01 settembre 2009

L' "OPERAZIONE" FALANGE ARMATA

DI SOLANGE MANFREDI
PaoloFranceschetti Blog

Il 19 luglio 1992 in via D'Amelio a Palermo moriva in un attentato il giudice Paolo Borsellino con la sua scorta.

A distanza di 17 anni la verità su quanto successo in quel periodo è ancora lontana. Piccole verità emergono per essere, poi, subito soffocate da un mare di menzogne e depistaggi ad hoc, come, purtroppo, è consuetudine nella nostra Repubblica.

Da anni il fratello del giudice Paolo Borsellino, Salvatore, sta portando avanti una battaglia perché venga detta la verità sulle stragi del 1992-1993, perché vengano chiariti i tanti misteri che ancora ruotano attorno a quel periodo che ha insanguinato l'Italia. Si parla di servizi segreti deviati, di “trattative” tra stato e mafia, di strage di Stato. E' cosi'? Sarà compito della magistratura accertarlo.

Quello che è certo è che nelle stragi del '92-'93 paiono esservi diverse vicende non adeguatamente approfondite , prima fra tutte la Falange Armata, ovvero la “presunta” organizzazione che ha rivendicato le stragi.

LA MAFIA CHE DEPISTA?


Le sentenze dei vari processi hanno stabilito che le stragi del '92-'93 sono state stragi di mafia, eppure sono state rivendicate dalla Falange Armata. Qui qualcosa non torna.

Infatti se, come stabilito dalle sentenze, la mafia ha deliberato il periodo stragista per attaccare frontalmente lo stato ed indurlo a scendere a patti, che senso avrebbe avuto poi adoperarsi perché la colpa ricadesse sull'organizzazione eversiva Falange Armata?

IL PENTITO

Dalle sentenze nessuna risposta.

Leggendo le sentenze sulle stragi di Capaci, Via D'Amelio, i Georgofili (ovvero la sentenza che si è occupata delle stragi di Firenze, Roma e Milano) si apprende solo che a riferire dell'idea di Cosa Nostra di depistare le indagini sulle stragi attribuendole alla organizzazione eversiva Falange Armata è il presunto pentito Giuseppe Pulvirenti secondo cui, durante una riunione tenutasi ad Enna tra la fine del '91 e gli inizi del '92, si sarebbe deciso che: “si doveva prima fare la guerra allo Stato per poi fare la pace. Le azioni poste in essere in ossequio a tale disegno avrebbe dovuto es ­sere rivendicate con la sigla della “Falange armata”.

Il perché cosa nostra abbia deciso non solo di depistare, ma di farlo utilizzando la sigla Falange Armata, nelle sentenze, non viene spiegato. Né viene spiegato cosa sia e da chi sia formata la Falange Armata, quasi fosse una cosa di nessuna importanza, ma non è così perchè , con la sigla Falange Armata, sono state fatte, dal maggio 1990 (Falange Armata carceraria) al 1994, oltre 500 rivendicazioni .

La cosa è sorprendente , è un po' come se, durante gli anni di piombo, non fossero stati presi in nessuna considerazione i volantini di rivendicazione delle Brigate Rosse, né ci si fosse posti domande su cosa volevano e da chi erano composte le Brigate Rosse.

LA FALANGE ARMATA


Secondo Paolo Fulci , ex direttore del Cesis , l'ufficio di coordinamento dei servizi segreti, dietro la sigla “Falange Armata” ci sarebbero uomini di Stato.

Nella denuncia presentata nel 1993, poi archiviata dal PM Ionta , Fulci faceva il nome di quindici ufficiali e sottufficiali della VII divisione del Sismi (quella di Gladio per intenderci) che facevano capo, in parte, al nucleo «K», inserito nella Sezione addestramento speciale (Sas ), dislocato al di fuori della VII divisione, presso il Centro di intercettazione e trigonometria di Cerveteri 1 .

Per uno strano caso del destino il 02 febbraio 2009, proprio a Cerveteri , è stato ucciso Giuseppe Pulvirenti , il presunto pentito che aveva riferito della riunione mafiosa tenutasi ad Enna in cui era stato deciso di attaccare lo stato e, contestualmente , di depistare attribuendo le stragi alla Falange Armata. Pulvirenti , alla guida della sua moto ape, è stato tamponato da una Volkswagen Golf.

Ma a parlarci della Falange Armata è anche l'ex parà Fabio Piselli che, con il suo articolo, pare supportare la denuncia a suo tempo presentata da Fulci e poi archiviata:

Una ulteriore chiave di volta per comprendere i fatti nei quali il Moby Prince è stato coinvolto è rappresentata dalla cosiddetta "Falange Armata", voglio per questo fornire quelle che sono le mie conoscenze ed i miei commenti rispetto a questa presunta organizzazione , con specifiche caratteristiche di guerra psicologica, che per molti anni ha fatto parlare di se fino a quando è stata disattivata, o meglio, posta in sonno.

L'ultima volta che questa sigla è apparsa è stato durante le indagini relative alle presunte intercettazioni illegali della Telecom di Tavaroli e del Sismi di Mancini ed in merito al suicidio di Adamo Bove ; dalle carte recuperate durante una perquisizione nei confronti di un giornalista loro collaboratore sono stati repertati alcuni fascicoli provenienti dai Servizi nei quali si relaziona che la falange armata era formata da ex operatori della Folgore e dei servizi, reclutati dopo il loro congedo. Mentre in altre informative provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri è stato ipotizzato che i coordinatori di questa struttura fossero stati una ventina di specialisti della Folgore, transitati alla famosa VII° divisione del SISMI.

Ricordo che intorno al 1987, mentre prestavo servizio alla Folgore, frequentando Camp Darby , l'esistenza di voci rispetto alla formazione di piccoli nuclei autonomi parte di strutture indipendenti , rispondenti direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in funzione di unità antiterrorismo , fatto che era più che regolare visto la natura operativa dei reparti della Folgore in quegli anni ed il quadro politico nazionale ed internazionale che li ha caratterizzati .
La Folgore ha sempre fornito il proprio personale ai Servizi, sia per quanto concerne l'impiego di unità d'elite in funzione info -operativa, sia per quanto concerne gli operatori all'estero, sia per quanto riguarda gli ufficiali ed i sottufficiali transitati ai raggruppamenti di unità speciali o di difesa, Rus e poi Rud .


Quest'ultimo reparto, il Rud , è quello nel quale potrebbero essersi addestrati anche coloro che una volta esternalizzati , cioè non più operativi ma congedati o tornati al proprio reparto di origine, hanno comunque continuato a collaborare con i Servizi in forma esterna, gestiti da un ufficiale il cui compito è stato proprio quello di coordinare gli "esterni".

Questa parola, esterni, è importante per capire come, in quegli anni, fra l'85 ed il '94, molti ragazzi d'azione, e non d'avventura, sono stati reclutati, gestiti ed addestrati da singoli soggetti o piccole cellule di specialisti al fine di acquisire delle competenze in varie materie, una delle quali di tipo captativo delle comunicazioni e dei segnali elettronici, altre più riferibili alla esecuzione di azioni "psicologiche " idonee per destabilizzare un territorio oggetto di interesse.

Non dobbiamo dimenticare che proprio l'ordinamento cellulare ha impedito, al singolo soggetto chiamato a condurre delle operazioni, di capire in modo ampio in cosa fosse stato coinvolto, questi sostanzialmente riferiva al proprio capocellula o capocentro, soggetto con il quale aveva già maturato un rapporto di fiducia, vuoi perchè era stato il suo ufficiale durante il servizio o la carriera militare, vuoi perchè questi ha fornito tutte quelle garanzie di affidabilità per ottenerne la fiducia.

Ricordo che personalmente ho avuto modo di collaborare con alcuni ufficiali che avevo già conosciuto durante la mia carriera militare e con i quali avevo un rapporto di fiducia, saldato oltrettuto dal condizionamento psicologico indotto dall'appartenenza ai reparti d'azione, dal fatto di sentirsi diversi dalle altre unità, di essere in qualche modo legittimati nel porre in essere delle azioni di spessore diverso da quelle condotte dalle normali unità delle FF .AA . o delle FF .PP . proprio perchè quel tipo di operatori, "operativi", erano attivati laddove le altre unità incontravano i propri limiti.

Azioni che richiedevano ardimento, coraggio, forza fisica, resistenza psicologica, competenza tecnica, devozione al reparto e al proprio comandante e soprattutto quella "sana" sregolatezza tipica di ogni reparto cosiddetto speciale, perchè il tipo di operazioni da condurre rappresentavano certamente nel loro contenuto una violazione delle regole in generale, erano operazioni fondamentalmente caratterizzate dalla clandestinità e dalla mancanza di ortodossia, cellulari e parte di un programma di più ampio respiro del quale certamente il singolo operatore attivato per compierle non aveva conoscenza.

La falange armata è stata una di queste operazioni, la cui sigla è stata fluttuante mentre gli operatori sono stati sempre gli stessi , salvo qualche transito di volta in volta avvenuto; la falange armata è stata perciò una "operazione" e non una "struttura" con vita propria.

Fra il 1985 ed il 1994 sono stati sviluppati dei programmi da parte degli uffici studi ed esperienze delle sezioni di guerra psicologica, originariamente americani e successivamente italiani e adattati al contesto sociale politico e culturale italiano, tali da coinvolgere tanti bravi ragazzi d'azione, in uniforme e non, in operazioni che se viste da un osservatore esterno avrebbero evidenziato numerosi fatti penalmente rilevanti, ma se interpretate dall'interno, con quella mentalità e soprattutto con il condizionamento nascente dal tipo di rapporto, di dipendenza, fra il singolo operatore ed il suo comandante, avevano invece quelle caratteristiche che hanno stimolato il singolo operatore, ardito, coraggioso, spavaldo, capace di accettare di porle in essere, specialmente laddove le difficoltà erano maggiori o magari richiedevano di superare degli ostacoli particolarmente difficili, per questo stimolanti l'ardimento tipico di questi operatori, gratificati non solo dalla riuscita dell'operazione, che come ho detto non conoscevano nel suo intero fine, ma soprattutto gratificati dalla possibilità di raggiungere dei livelli operativi tali da garantirgli non solo un ritorno economico importante ma anche il raggiungimento di una sostanziale impunità, sviluppando una progressiva forma autoreferenziale di superiorità, motivo per il quale ci sono state delle "smagliature" che successivamente sono state disattivate, quando non sono più state utili al programma di volta in volta applicato.


Gli operatori della falange armata hanno avuto delle competenze specifiche nelle attività di captazione elettronica, di mascheramento , di intercettazione e di penetrazione di sistemi elettronici, oltre alla specifica competenza nel porre in essere quei depistaggi "psicologici " capaci non di indurre un inquirente verso una falsa pista investigativa , ma di confonderlo rispetto all'origine di coloro che hanno posto in essere dei fatti gravi.

Gravi per la collettività , ma accettabili nel loro costo di innocenti vite umane se visto all'interno di un programma di destabilizzazione e di stabilizzazione di un assetto politico e soprattutto militare .

La falange armata è stata una operazione modello, continuata e mai inquinata, compartimentata e soprattutto posta in sonno e mai disattivata da parte di un organo inquirente o ispettivo, ha raggiunto i propri obiettivi ed è stata semplicemente conclusa, i cui operativi hanno continuato a fare il proprio lavoro dedicandosi ad altre operazioni, lasciando gli inquirenti impegnati ad inseguire una "organizzazione " e non una semplice "operazione" con un nulla di fatto o con l'arresto di mere ignare pedine o di qualche povero innocente sacrificato per confondere gli inquirenti, il quale si è fatto qualche mese di galera ingiustamente la cui vita è stata rovinata.

Laddove sono stati adombrati dei sospetti nei confronti dei paracadutisti indicati come i responsabili di questa sigla, immediatamente questi hanno cambiato la sezione operativa, rimbalzando da un raggruppamento ad una unità, transitando dal proprio reparto di orgine alle collaborazioni "esterne" ma sono sempre rimasti operativamente validi, mai resi deboli e soprattutto mai considerati effettivamente colpevoli di qualcosa, laddove eventualmente lo fossero stati.

Omicidi, rapine, attentati, sequestri, introduzione in opere militari e politiche, trafugamento di armi istituzionali , addestramento di civili in attività militari, spionaggio politico e militare, intercettazioni illecite, violazione ed utilizzazione di un segreto d'ufficio, peculato, attentanto alla democrazia ed altro ancora è ciò che l'operazione falange armata ha posto in essere fra il 1985 ed il 1994 attraverso gli operatori attivati, singolarmente o in piccole squadre.

Livorno ha certamente ospitato questi operatori, i quali non hanno potuto porre in essere le loro attività senza una rete di complicità e soprattutto di copertura offerta dalla già esistente rete che ha gestito e manipolato persone inserite all'interno di uffici istituzionali , che ha gestito l'erogazione di informative depistanti o peggio ancora utili per disattivare un soggetto considerato un rischio per i propri interessi, facendolo arrestare per reati mai avvenuti , ma denunciati da confidenti prezzolati oppure da transessuali utilizzati al fine di screditare la personalità di un soggetto, perchè come ho detto, la psicologia, nelle attività dell'operazione falange armata è stata alla base di ogni programma .


Per riuscire a farlo l'addestramento , parallelo e clandestino, che conducono nel corso di almeno tre anni, non lo gestiscono le educande di un convento ma dei soggetti che del dolore fisico e della mortificazione psicologica fanno la base di questa formazione alla quale, se superata, segue la competenza tecnica di elevata qualità, che associata alla capacità non solo di lanciarsi col paracadute, immergersi, arrampicarsi , combattere con e senza le armi, parlare più lingue, medicare ed automedicarsi , uccidere, manipolare fanno di un simile operatore un soggetto od una aliquota idonea per condurre delle operazioni clandestine a lungo termine, anche dietro le linee nemiche, autonomamente e svincolato per lunghi periodi da una struttura di comando e controllo, quindi capace di organizzare e porre in essere delle attività il cui risultato è atteso in tempi lunghi, diverso dalle semplici operazioni militari speciali per le quali vengono impiegati i più "semplici" incursori.

E' stata ampliata l'operazione falange armata che da quel periodo sarebbe diventata falange armata carceraria per poi alternare le varie rivendicazioni negli anni successivi con le due sigle. L'omicidio in danno dell'operatore carcerario Scalone non è un fatto casuale ma la disattivazione di una smagliatura.

Questi atti sono stati compiuti da parte di soggetti che hanno avuto modo ed opportunità non solo di gestire l'apparato di veicolazione delle informazioni di Polizia e d'intelligence istituzionale , quindi accreditati dai necessari NOS , ma anche di gestire lo strumento idoneo per veicolare false notizie di Polizia e d'intelligence in danno di soggetti che per varie ragioni hanno rappresentato un rischio o una smagliatura, fino alla eleminazione fisica laddove ve ne fosse stata l'esigenza.

Chi ha gestito questa operazione è stato formato nelle migliori scuole di guerra psicologica ed ha avuto ai suoi ordini degli operatori capaci di dissimulare una operazione illegale trasformandola in una attività d'istituto, capaci di manipolare l'operato di ignari poliziotti e carabinieri con false informative, fino a rendere il soggetto attenzionato completamente screditato, oppure interdetto, o alla peggio farlo ritrovare morto in circostanze ambigue, legate a strani interessi sessuali, ritrovato in un località specifica rispetto a luoghi di scambi e d'incontri omosessuali, ucciso con il coltello da un amante occasionale e finito a pietrate , o addirittura dimostrare che era appena stato in casa di un transessuale per un "convegno carnale", fatti poi ben relazionati in una conferenza stampa che riporterà negli articoli di cronaca quanto detto in buona fede da autorevoli rappresentanti delle FF .PP che hanno raccolto le varie informative, sia confidenziali che riservate ed hanno elaborato il contenuto delle notizie fino ad allora conosciute fra le quali spicca proprio il luogo ove è stato ritrovato il corpo, come detto luogo di scambi sessuali ambigui nei quali nessuno vuole essere coinvolto, specialmente sui giornali.


Questo è un esempio classico per interdire a basso costo un potenziale soggetto, con il semplice uso del proprio ufficio .

Chi ha gestito e preso parte alla operazione falange armata è stato anche a lungo a Livorno, ove ha veicolato false informative, ove ha gestito il proprio ufficio dal quale ha presumibilmente potuto apprendere notizie utili per capire cosa ha causato la collisione del Moby Prince e la morte di almeno 140 persone.

L'operazione falange armata ha rivendicato molti attentati avvenuti nel nostro paese, sempre dopo però, mai prima o nel tempo tecnico fra l'acquisizione della notizia e la sua divulgazione , ma l'ha fatto in modo tecnico, con gerco specifico, non sempre ma spesso, l'ha fatto dimostrando di conoscere dei dettagli, apparentemente insignificanti rispetto alla natura di un evento giuridico, ma troppo specifici sul conto degli inquirenti o degli strumenti da loro usati, tanto da voler dimostrare il proprio potere all'interno delle strutture dello Stato.

Questi operatori non hanno mai dissimulato il proprio potere d'azione, specialmente in campo elettronico, capaci di intercettare e di penetrare dei sistemi computerizzati di elevato spessore, anzi al contrario hanno sempre lanciato dei messaggi cifrati all'indirizzo degli inquirenti, raramente raccolti, perchè ritenuti depistanti o confusivi rispetto alle indagini, vero, ma vero anche che la strumentalizzazione della magistratura è stata una delle risorse per disattivare una smagliatura, offrendo l'opportunità per arrestarla dopo che ha commesso numerosi omicidi, come nel caso della c.d. banda della una bianca.

L'operazione falange armata ha visto i natali dentro le istituzioni dello Stato , i cui responsabili hanno molte medaglie sul petto, anche meritate perchè fondamentalmente validi ed operativi nel loro servizio, ma non per questo necessariamente meno pericolosi.

La rilettura storica di alcuni fascicoli processuali, il riscontro fra le notizie di Polizia scritte con dei fatti effettivamente accaduti, il confronto fra chi ha ricevuto quelle notizie e chi le ha originariamente erogate, laddove possibile, potrebbe fornire la conoscenza per comprendere come un depistaggio istituzionale può facilmente essere condotto in danno non solo del soggetto che ne subisce direttamente le conseguenze ma soprattutto della verità, giudiziaria, politica e storica di un evento grave che ha colpito il nostro paese, dalle bombe ai traghetti in collisione. ..2

Ovviamente, verificare la veridicità di quanto scritto da Fabio Piselli sarà compito della magistratura.

Anche capire il perché, se vero quanto affermato da Piselli, detta “operazione” si stata attivata, sarà compito della magistratura che potrebbe riaprire, se non ha già riaperto, quell'indagine, archiviata a suo tempo per scadenza dei termini e denominata “sistemi criminali ”.

In quella indagine si ipotizzava che il periodo stragista del '92-'93 fosse, in realtà, la realizzazione di un piano eversivo di destabilizzazione dello Stato condotto da un “sistema criminale” composto da mafia, massoneria deviata e servizi segreti deviati, il cui accordo risalirebbe al 1991 (chissà se l'accordo è stato raggiunto nella riunione di Enna riferita da Pulvirenti?), e che aveva lo scopo, per i settori deviati di massoneria e servizi segreti di realizzare un nuovo progetto politico (Forza Italia), per la mafia di realizzare il suo progetto separatista.

Verificare tutto questo sarà compito della magistratura.

Quello che noi possiamo fare, però, è analizzare i c.d. “misteri” del periodo stragista 1992-1993 e vedere se, in alcuni, è possibile riscontrare l'applicazione di quelle le specifiche competenze di cui pare fosse in possesso la Falange Armata, ovvero:

- guerra psicologica;

- captazione elettronica;

- depistaggio;

- spionaggio;

- sabotaggio;

- azioni terroristiche;

- disattivazione soggetti a rischio (false denunce, discredito, omicidio)