04 febbraio 2010

Perché l'economia mondiale non è crollata nel 2009?




L'anno 2009 si è concluso con cifre che lasciano perplessa la maggior parte degli analisti economici. Infatti, il Dow Jones è aumentato del 18,82% nel 2009, lo S&P500 del 23,45% e il Nasdaq Composite del 43,89%. Per quanto riguarda il CAC 40, è stato guadagnato il 22,32% !

Naturalmente, questi dati vengono utilizzati da coloro che sostengono a gran voce che la crisi è passata. Eppure, dobbiamo ricordare che il nostro sistema economico implode e che bisogna quindi analizzare perché l'economia mondiale non è ancora crollata.

Un sistema economico zombi con fleboclisi.

Eravamo in pochi a prevedere un gigantesco crac economico nel 2009 che non si è prodotto perché non potevamo sapere che le "soluzioni" per cercare di impedirlo sarebbero state così ‘surrealiste’. Sono stati immessi migliaia di miliardi nell'economia, fatto che si tradurrà di conseguenza in un’ulteriore rovina per gli stati e soprattutto condurrà inevitabilmente all'inflazione e, tra l’altro, alla distruzione del dollaro e della sterlina. L'inflazione è ancora bassa, perché essa è contenuta dalla deflazione legata alla debolezza del mercato, ma la situazione dovrebbe cambiare nel 2010. Nonostante questa massiccia immissione di liquidità, abbiamo avuto nel 2009 il più grande fallimento della storia con General Motors e una disoccupazione che esplode ovunque nel mondo!

Inoltre, al fine di immettere ingenti somme nell’economia, gli Stati Uniti hanno commesso l'irreparabile errore, monetizzare il loro debito. Infatti, la Fed (banca centrale americana), il 18 marzo 2009, giorno in cui il dollaro è morto, ha deciso di riacquistare i buoni del tesoro (monetizzazione del debito) e il 29 aprile 2009 ha confermato che acquistava 1.700 miliardi di dollari, vale a dire il 12,5% del PIL, di titoli emessi dal privato e di obbligazioni.

Nel 2009, la Fed ha così riacquistato l'80% dei buoni del Tesoro degli Stati Uniti (80% del debito). Ancora più grave, per limitare i danni, gli Stati Uniti hanno messo in atto nuove norme contabili che permettono di far sparire dal bilancio delle banche i prodotti finanziari più problematici (i CDS ad esempio).

Intrallazzi contabili per salvare le banche

Il 2 aprile 2009, in pieno G20, gli Stati Uniti hanno cambiato le loro norme contabili (dietro minaccia) cosa che ha consentito, secondo Robert Willens, un ex direttore di Lehman Brothers Holdings Inc., di migliorare il bilancio delle banche del 20%. L’ Europa ha seguito l’esempio e ha modificato anch’essa le norme contabili. Avevo già fatto il punto di questo problema nel mio articolo "Crisi sistemica - soluzioni (n ° 5: una Costituzione per l'economia)” che potete trovare nel il mio blog a pagina 9.

Falsificazione dei dati e omertà

Per nascondere la realtà di una situazione economica disastrosa, " vengono riviste" le cifre. Gli economisti analizzano quindi dati sfalsati. Questa revisione ha un nome tecnico: rettifica periodica. Quindi si “aggiusta" a più non posso, come ai bei tempi di Stalin in URSS o come in Cina, e si passa così da -5,2% sulle vendite immobiliari negli Stati Uniti a +9,4%. La prova è sul mio blog a pagina 5 : La verità sulle cifre!.

Coloro che non vogliono piegarsi e che tentano di dire la verità, corrono un grosso rischio. Il direttore dell’osservatorio immobiliare del Crédit Foncier, Jean-Michel Cruch, è stato licenziato per aver detto che la crisi non era finita perché aveva calcolato che il ribasso degli affitti di beni immobili (uffici) era del 20% circa, ma ancora più importante, prevedeva tra il 20 e il 40% di diminuzione ulteriore nel 2010, un crac colossale.

Inoltre, i media bloccano sistematicamente le analisi che denunciano la gravità della situazione. E’ vero che di fronte al crescente numero di "dissidenti" (in particolare di personalità di alto livello) la situazione è sempre più complessa. Diventa a esempio difficile mantenere segreta l’analisi di Albert Edwards, responsabile della ricerca economica della Société Générale, che ha lanciato una bomba, spiegando ai clienti della sua banca di prepararsi a un crollo mondiale (global collapse). Fonte: The Telegraph.

La Finanza, un grande casinò globale

Per spingere oltre l'analisi, l'anno 2009 è stato eccezionale sul piano della comprensione del nostro sistema economico. Infatti, il funzionamento reale della borsa che era oscuro anche per la maggior parte degli analisti, si è svelato; un funzionamento che può essere paragonato a quello di un casinò, una truffa planetaria. Bisogna capire bene che la borsa ha una sola utilità sociale, quella di fornire capitali alle imprese. Attualmente sta accadendo il contrario: è l'intera società che è in ostaggio e si spoglia delle proprie ricchezze a beneficio di pochi. Gli Stati-nazioni non sopravviveranno a questo fatto e si ritroveranno anch’essi rovinati.

In primo luogo, dobbiamo sapere che il 40% della creazione di "ricchezza" negli Stati Uniti proviene dalla finanza. Come è potuto succedere? Béchade e François Philippe Leclerc, specialisti finanziari, hanno fatto analisi notevoli che ci permettono di veder chiaro oggi. Philippe Béchade (Chronique Agora) spiega così: "Per coloro che nutrivano ancora qualche dubbio, il comportamento robotico del mercato dimostra in modo eclatante che non vi è più alcun contro-potere reale di fronte alle macchine. I programmi di trading automatizzato regolano con precisione geometrica l'angolo di progressione del canale ascendente. Una volta bloccato l’indice al rialzo implicito (azioni, indici, materie prime) una serie di opportunità infinite viene offerta agli operatori. Possono arbitrare in tempo reale l’insieme delle categorie di derivati: opzioni, warrants, CFD (Contract for difference), contratti su indice”.

François Leclerc (blog di Paul Jorion) spinge l'analisi ancora oltre: "Questo dibattito, che rimbalzerà ovunque, e le informazioni che permette di raccogliere, contribuisce all'acquisizione di una visione d'insieme, sotto tutti gli aspetti, della finanza moderna. Quest’ultima esercita ormai la sua attività in modo molto sofisticato e, di fatto, spesso al di là di ogni possibile controllo delle autorità di regolamentazione, in particolare a causa della sua estrema complessità, della sua velocità, e delle sue interazioni. A meno che siano emanati divieti molto rigidi alla base stessa della sua attività e che sia effettuata una sorveglianza senza acquiescenza né tregua. Un approccio diametralmente opposto a quello che è stato adottato.

Lo ‘high frequency trading’ non è qui che uno dei piccoli pezzi di un grande puzzle, non ancora completamente ricostruito, ma che sta già prendendo forma di capitalismo finanziario, al giorno d’ oggi. Il quadro che emerge è quello di un’attività che pretende di rispettare solamente le proprie leggi, di liberarsi da tutte le tutele, di imporsi a prescindere dalle sue conseguenze devastanti e che, alla fine, a vantaggio solo di una piccolissima minoranza, tenendo sotto il suo controllo e in ostaggio tutti gli altri. Pretendendo di esercitare una forma di asservimento moderno (nel senso proprio di schiavitù), mira a regnare utilizzando tutte le leve di controllo sociale sempre più inebriante, sofisticato e onnipresente. Non senza pervenire a un’incontestabile interiorizzazione della sua posizione dominante, la crisi sociale in ascesa diventa l'opportunità di misurarne l'intensità".

In poche parole, la finanza, con l’aiuto della matematica finanziaria, ha trasformato la borsa in un casinò gigantesco. Peggio ancora, alcuni soggetti sono diventati i padroni.

Si noti che questi algoritmi finanziari estremamente complessi sono detenuti da poche persone. Permettono di sapere tutto in pochi secondi o addirittura in decimi di secondo prima di chiunque altro e quindi di guadagnare ogni volta. Il sistema può collassare, faranno quindi sempre soldi scommettendo al ribasso o al rialzo, prima di tutti, fino a quando il sistema collassa completamente, cosa che accadrà a breve. Alcuni se ne sono resi conto e si rifugiano nell’acquisto dell’oro: tuttavia, questo mercato è anch’esso una grande truffa poiché il mondo della finanza è un ambiente di squali che non esita a scommettere contro i suoi propri clienti, come HSBC custode dei depositi reali del fondo di investimento SPDR Gold Shares (GLD) che prende delle opzioni ribassiste sull’oro mentre essa stessa rivende contratti investiti in questi fondi ai suoi clienti. Grottesco e crudele! Tra l’altro ho realizzato un ampio studio su questo argomento dal titolo "Oro, una nuova truffa globale?" che potete leggere in Nexus Magazine del gennaio-febbraio 2010.

La piccola cerchia dell’alta finanza fa quindi ciò che vuole, senza controlli.

La rifeudalizzazione del mondo

Il mercato dei derivati continua a crescere, ma, ancora una volta, è quasi completamente bloccato da 5 banche (JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Bank of America, Citibank, Wells Fargo) per un importo superiore a 200 000 miliardi di dollari (si parla di trilioni), vale a dire quasi 4 volte il PIL mondiale. Potete trovare tutti gli elementi (fonti, grafici) sul mio blog a pagina 7, "Crisi sistemica: mito e realtà. La cosiddetta teoria della domanda e dell'offerta è una frode intellettuale come tutto il nostro sistema economico che si basa su un solo pilastro: la legge del più forte.

J. K. Galbraith, economista canadese e consigliere dei presidenti Roosevelt e Kennedy aveva del resto dichiarato in un'intervista pubblicata su Nouvel Observateur del 4 novembre 2005 che "L'economia di mercato è facilmente descritta come un'antica eredità. In questo caso, si tratta di una truffa."

Inoltre, le 20 persone più ricche del mondo hanno una fortuna personale stimata nel 2009 a 415 miliardi di dollari cioè un po’ meno del PIL della Svizzera (500 miliardi di dollari)! Fonte : Elenco dei miliardari del mondo nel 2009.

L'1%, i più ricchi, rappresentavano il 10% del PIL nel 1979 e il 23% odierno. Il 53% nel 2039?

Albert Einstein, nel maggio del 1949, in un articolo pubblicato nella rivista Monthly Review spiegava, all’epoca: "Il risultato di questi sviluppi è un'oligarchia del capitale privato il cui potere esorbitante non può effettivamente essere accertato neanche da una società il cui sistema politico è democratico."

Ho anche dimostrato che il nostro sistema economico era strutturalmente irrecuperabile a pagina 8 del mio blog (Un sistema economico strutturalmente irrecuperabile I). Il desiderio di libertà, l'anarco-capitalismo, ha portato all’estremo l’ideale di libertà ed è un fallimento, poiché, come afferma Alexandre Minkowski "La libertà non è la libertà di fare qualsiasi cosa, è il rifiuto di fare ciò che è dannoso".

Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione senza precedenti, perché abbiamo 2 sistemi economici che ci portano tutti verso la dittatura. Né comunismo né capitalismo hanno infatti ragione, dobbiamo quindi costruire un nuovo modello. Tuttavia, il problema è più profondo.

Tutte le organizzazioni sociali dipendono da una legge matematica fondamentale, la legge di Pareto o meglio, la legge di potenza che dimostra che in qualsiasi sistema organizzato, un piccolo numero si appropria sempre della quasi totalità delle ricchezze a spese altrui. La regola di base della dominazione è qui e le persone che controllano il mondo conoscono perfettamente questa legge fondamentale di cui fanno uso e abuso.

La rete, giorno dopo giorno, svela il funzionamento di questa dominazione la cui chiave è il nostro sistema di acquisizione delle ricchezze da parte di un piccolo gruppo, un funzionamento economico moralmente e matematicamente condannato. In effetti, questo sistema porta a trasformare tutto in modo esponenziale poiché la legge di Pareto (legge di potenza) è di per sé un esponenziale. La legge universale dell’equilibrio e dell’armonia (studiata da tutte le correnti spirituali e dalla scienza) deriva dalla analogia degli opposti, il principio dialogico di Edgar Morin che ha preso in prestito pesantemente da Eliphas Levi e dalla cabala . Di fronte a un’esponenziale di capitale accumulato nelle mani di pochi, ci ritroviamo quindi (il principio di equilibrio), con un’ esponenziale di debiti legati ad un consumo esponenziale, e quindi di distruzione del pianeta, di noi stessi. Questa legge di potenza è il risultato diretto del nostro cervello primitivo poiché alla fine, l'insegnamento dei frattali che si ritrova nel principio "hologrammatico" di Edgar Morin, dimostra che la parte è nel tutto, ma il tutto è nella parte e che tutto è correlato. I nostri sistemi economici non sono quindi che i riflessi di ciò che noi siamo. Voler costruire un sistema più giusto e redistributivo si oppone quindi all'animale che è in noi, perché alla fine, siamo in guerra contro noi stessi. La soluzione di fronte alla distruzione della nostra civiltà non può passare che tramite un cambiamento individuale radicale, una consapevolezza globale. La risposta non sarà allora economica, ma prima di tutto filosofica, spirituale.

"Dobbiamo diventare il cambiamento che ci auguriamo di vedere nel mondo". Mohandas Karamchand Gandhi.
di Gilles Bonafi

03 febbraio 2010

Una cospirazione bancaria segreta emerge da AIG




L’idea di cospirazioni bancarie segrete che controllino il paese e l’economia globale sono un fatto assodato tra i teorici del complotto che accatastano munizioni, bottiglie d’acqua e burro di arachidi. Dopo l’audizione al Congresso di questa settimana sul salvataggio di American International Group, dovrete chiedervi se dopotutto questi personaggi siano veramente dei pazzi.

L’audizione di mercoledì ha descritto un gruppo segreto che ha distribuito miliardi di dollari a banche di favore, operando grazie alla poca sorveglianza da parte dei funzionari pubblici o di quelli designati.



Stiamo parlando della Federal Reserve Bank di New York, il cui ruolo come parte più influente del sistema di Riserva Federale – tralasciando la vicenda del salvataggio di AIG – merita un ulteriore esame del Congresso.

Nel novembre 2008 la Fed di New York si trova nella difficile posizione di dover decidere se acquistare, per circa 30 miliardi di dollari, contratti assicurativi che AIG vendeva su titoli di debito tossici alle banche, tra cui Goldman Sachs Group Inc., Merrill Lynch & Co., Societe Generale e Deutsche Bank AG. Quella decisione, sostengono i critici, è consistita in un salvataggio dalla porta di servizio per le banche, che hanno ricevuto un prezzo pieno per contratti che avrebbero avuto un valore di gran lunga inferiore se fosse stato permesso il fallimento di AIG.

Quella decisione era giunta alcune settimane dopo che la Federal Reserve e il Dipartimento del Tesoro avevano sostenuto AIG sulla scia della dichiarazione di insolvenza di Lehman Brothers di metà settembre.

Salvare il sistema

Il Segretario al Tesoro Timothy Geithner era il responsabile della Fed di New York all’epoca delle manovre di AIG. Nel corso dell’audizione di mercoledì, Geithner ha sostenuto che la banca di New York doveva acquistare i contratti assicurativi, conosciuti anche come credit default swaps, per impedire ad AIG di fallire, cosa che avrebbe minacciato il sistema finanziario.

L’audizione di fronte alla Commissione di Sorveglianza e delle Riforme della Camera si è anche concentrata su quello che molti al Congresso credono sia stato il susseguente tentativo da parte della Fed di New York di insabbiare i dettagli dell’acquisto e chi ne abbia tratto profitto.

Continuando su questa linea di indagine, l’audizione ha rivelato alcuni dei meccanismi interni della Fed di New York e il ruolo enorme che riveste nel sistema bancario. Questo approfondimento ha un particolare valore considerato che la Fed di New York è un istituto semi-governativo che non è soggetto alle ingerenze dei cittadini come le normali richieste di informazioni, a differenza della Federal Reserve.

Questa impenetrabilità risulta molto comoda poiché la banca è lo strumento privilegiato per numerosi programmi di salvataggio della Fed. E’ come se la Fed di New York fosse l’organizzazione per le operazioni segrete per la banca centrale nazionale.

I capi di Geithner

La Fed di New York è una delle 12 banche della Federal Reserve che operano sotto la supervisione del consiglio di amministrazione della Federal Reserve, presieduta da Ben Bernanke. I presidenti delle banche membre sono nominati da consigli direttivi formati da nove membri, nominati a loro volta perlopiù da altre banche.

Come ha detto a Geithner la deputata Marcy Kaptur durante l’audizione: “Molte persone credono che il presidente della Fed di New York lavori per il governo degli Stati Uniti. Ma in realtà voi lavorate per le banche private che vi hanno eletto”.

Ciononostante la Fed di New York ha avuto un ruolo indispensabile nel salvataggio delle banche da parte del governo, spesso ricevendo a sorpresa carta bianca per comportarsi come se dovesse prendere lei stessa le decisioni.

Considerate AIG. Prendiamo le parole di Geithner che un fallimento per sistemare i default swap dell’assicuratore avrebbe portato ad un Armageddon finanziario. Tenuto conto della posta in gioco, potreste pensare che Geithner avesse coordinato le azioni con l’allora Segretario al Tesoro Henry Paulson. Eppure Paulson aveva testimoniato che non era informato sui fatti.

“Non avevo alcun coinvolgimento nel pagamento alle controparti, assolutamente nessun coinvolgimento”.

La smentita di Bernanke

Anche il presidente della Fed Bernanke non era coinvolto. In una risposta scritta alle interpellanze del deputato Darrell Issa, Bernanke ha dichiarato che “non era direttamente coinvolto nei negoziati” con le banche controparti di AIG.

Dovete chiedervi chi allora era veramente responsabile del futuro finanziario del nostro paese se AIG rappresentava una minaccia così seria come sosteneva Geithner.

Le domande sulla responsabilità della Fed di New York sono sorte dopo la nomina di Geithner a Segretario al Tesoro, il 24 novembre 2008, da parte dell’allora presidente eletto Barack Obama. Geithner ha affermato che si era astenuto dalle attività giornaliere della banca, anche se in realtà non aveva mai firmato una lettera formale di incompatibilità.

Questo ha lasciato i problemi relativi alle rivelazioni sull’accordo nelle mani degli avvocati e del personale delle banca, invece che ad un alto dirigente. Quei dipendenti non volevano che i dettagli sull’acquisto degli swaps divenissero pubblici.

Il personale della Fed di New York e gli avvocati esterni della Davis Polk & Wardell avevano curato le comunicazioni di AIG agli investitori ed erano intervenuti con la Securities and Exchange Commission per proteggere i dettagli sulle transazioni d’acquisto, secondo un rapporto redatto da Issa. Che la Fed di New York, un organismo semi-governativo, sia stato in grado di dare ordini alla SEC, un’agenzia del ramo esecutivo, merita un’audizione al Congresso a parte.

In seguito, quando è diventato chiaro che le informazioni sarebbe state divulgate, uno dei componenti del gruppo di legali della Fed di New York, James Bergin, ha inviato una e-mail ai colleghi dicendo: “Sono portato a credere che questo treno partirà presto dalla stazione e dovremo concentrare i nostri sforzi su come spiegare questa storia nel miglior modo possibile. Ci sono state troppe persone coinvolte nelle trattative – troppe controparti, troppi avvocati e consulenti, troppa gente di AIG – per nascondere le informazioni ad un Congresso così deciso”.

Pensate all’enormità di queste affermazioni. Un membro di un organismo di poca responsabilità pubblica e che esiste per servire i banchieri si lamenta dell’impossibilità di tenere all’oscuro il Congresso.

Questo smentisce la cultura della segretezza molto diffusa all’interno della Fed di New York. Il presidente della Commissione Edolphus Towns ha fatto notare nel corso dell’audizione che la banca all’inizio si era rifiutata di divulgare persino i nomi delle altre banche che hanno tratto profitto dalle sue azioni, sostenendo che queste informazioni danneggerebbero in qualche modo AIG.

‘La propensione alla segretezza’

“In effetti, quando le informazioni sono state alla fine pubblicate, sotto pressione del Congresso, non è accaduto nulla”, ha affermato Towns. “Non hanno avuto assolutamente alcun effetto sulle attività o sulla situazione finanziaria di AIG. Ma hanno avuto un effetto sulla credibilità della Federal Reserve e hanno messo in discussione questa sua propensione alla segretezza”.

Ora, non sto dicendo che il Congresso dovrebbe immischiarsi nelle decisioni sui tassi di interesse o gestire nei minini dettagli la regolamentazione bancaria. Né penso che dovremmo tutti metterci in testa un cappello di carta stagnola [1] e iniziare ad inveire contro la Commissione Trilaterale.

Eppure dovrebbere ribollire a tutti quanti il sangue quando le agenzie irresponsabili e non elette scelgono i vincitori del sistema bancario cercando di dribblare il Congresso, proprio mentre i contribuenti sono obbligati a dare a prestito, spendere e garantire all’incirca 8 miliardi di dollari per sostenere il sistema finanziario.
di David Reilly

02 febbraio 2010

I regali elettorali della casta


Se è vero che tre coincidenze fanno una prova, come diceva il grande principe del foro Carnelutti, che cosa succede quando le coincidenze sono decine? La Regione Lazio fa un concorso per assumere 141 impiegati e 25 dirigenti, si presentano in 94 mila e dei 116 già dichiarati vincitori ben 37 sono casualmente collaboratori dei politici: una decina riferibili al centrodestra e i restanti al centrosinistra. In Campania con una mano si tagliano le consulenze e con l’altra si confermano per tre anni 46 dirigenti in scadenza. La Liguria, ha raccontato il Sole 24 ore, bandisce un contratto per regolarizzare i precari regionali. Nelle Marche si approva un piano per stabilizzare i dipendenti a termine, senza escludere gli staff di assessori e consiglieri. Ma si potrebbe continuare, con i generosi stanziamenti anticrisi (1,2 miliardi) della Lombardia, il taglio dell’addizionale Irpef deciso dal Veneto... È in vista delle elezioni che molti amministratori locali danno il meglio di sé.
Le sanatorie, per esempio, sono un classico. E non soltanto quando interessano i precari. Semplicemente memorabile quella approvata dalla Regione Campania nel 2000, che riguardava la bellezza di 25.368 alloggi pubblici occupati abusivamente. Era un venerdì. Il venerdì precedente la domenica delle elezioni regionali. Ma come si può pretendere che la classe dirigente regionale non cada in tentazione prima del voto, se l’esempio del livello istituzionale superiore è quel che è? Basta vedere cosa accade tutte le volte che si comincia a sentire odore di scioglimento delle Camere. Da scuola è il caso dell’abolizione del canone Rai per gli ultrasettantacinquenni non abbienti, previsto nella Finanziaria 2008 con uno stanziamento simbolico di 500 mila euro.
Un mese dopo quella decisione improvvisamente si materializzavano le elezioni. Altrettanto improvvisamente, nel decreto milleproroghe, quei 500 mila euro diventavano 26 milioni, mentre spariva l’ostacolo rappresentato dall’obbligo di un successivo decreto per mettere in moto concretamente lo sgravio. L’obiettivo evidente era quello di rendere immediata l’esenzione, moltiplicare il numero dei beneficiari e incassare più voti. Ma non è andata esattamente così. Dei voti, neanche l’ombra. E due anni dopo, nell’indifferenza generale, i poveri anziani pagano sempre il canone nonostante siano esentati per legge: la Rai dice di aspettare ancora un decreto che nessuno sa di dover fare. Tutto questo a dimostrazione del fatto che talvolta scelte del genere possono essere perfino controproducenti. Anche se per chi le ha fatte non cambia niente.
Il conto tocca all’amministrazione che verrà dopo. Se si vincono le elezioni, bene: altrimenti, poco male. I sei milioni e mezzo di spesa in più che l’attuale Consiglio regionale del Lazio lascia in eredità al prossimo (l’aumento è dell’8,1%, dieci volte l’inflazione del 2009), in qualche modo salteranno fuori. Come anche i denari necessari alle iniziative clientelari di altre Regioni. I cui promotori devono soltanto sperare che un bel giorno i contribuenti elettori non si accorgano che a rimetterci, in fondo, sono sempre soltanto loro. Ecco perché, se ancora c’è tempo, tutti quanti dovrebbero darsi una bella regolata.
di Sergio Rizzo

04 febbraio 2010

Perché l'economia mondiale non è crollata nel 2009?




L'anno 2009 si è concluso con cifre che lasciano perplessa la maggior parte degli analisti economici. Infatti, il Dow Jones è aumentato del 18,82% nel 2009, lo S&P500 del 23,45% e il Nasdaq Composite del 43,89%. Per quanto riguarda il CAC 40, è stato guadagnato il 22,32% !

Naturalmente, questi dati vengono utilizzati da coloro che sostengono a gran voce che la crisi è passata. Eppure, dobbiamo ricordare che il nostro sistema economico implode e che bisogna quindi analizzare perché l'economia mondiale non è ancora crollata.

Un sistema economico zombi con fleboclisi.

Eravamo in pochi a prevedere un gigantesco crac economico nel 2009 che non si è prodotto perché non potevamo sapere che le "soluzioni" per cercare di impedirlo sarebbero state così ‘surrealiste’. Sono stati immessi migliaia di miliardi nell'economia, fatto che si tradurrà di conseguenza in un’ulteriore rovina per gli stati e soprattutto condurrà inevitabilmente all'inflazione e, tra l’altro, alla distruzione del dollaro e della sterlina. L'inflazione è ancora bassa, perché essa è contenuta dalla deflazione legata alla debolezza del mercato, ma la situazione dovrebbe cambiare nel 2010. Nonostante questa massiccia immissione di liquidità, abbiamo avuto nel 2009 il più grande fallimento della storia con General Motors e una disoccupazione che esplode ovunque nel mondo!

Inoltre, al fine di immettere ingenti somme nell’economia, gli Stati Uniti hanno commesso l'irreparabile errore, monetizzare il loro debito. Infatti, la Fed (banca centrale americana), il 18 marzo 2009, giorno in cui il dollaro è morto, ha deciso di riacquistare i buoni del tesoro (monetizzazione del debito) e il 29 aprile 2009 ha confermato che acquistava 1.700 miliardi di dollari, vale a dire il 12,5% del PIL, di titoli emessi dal privato e di obbligazioni.

Nel 2009, la Fed ha così riacquistato l'80% dei buoni del Tesoro degli Stati Uniti (80% del debito). Ancora più grave, per limitare i danni, gli Stati Uniti hanno messo in atto nuove norme contabili che permettono di far sparire dal bilancio delle banche i prodotti finanziari più problematici (i CDS ad esempio).

Intrallazzi contabili per salvare le banche

Il 2 aprile 2009, in pieno G20, gli Stati Uniti hanno cambiato le loro norme contabili (dietro minaccia) cosa che ha consentito, secondo Robert Willens, un ex direttore di Lehman Brothers Holdings Inc., di migliorare il bilancio delle banche del 20%. L’ Europa ha seguito l’esempio e ha modificato anch’essa le norme contabili. Avevo già fatto il punto di questo problema nel mio articolo "Crisi sistemica - soluzioni (n ° 5: una Costituzione per l'economia)” che potete trovare nel il mio blog a pagina 9.

Falsificazione dei dati e omertà

Per nascondere la realtà di una situazione economica disastrosa, " vengono riviste" le cifre. Gli economisti analizzano quindi dati sfalsati. Questa revisione ha un nome tecnico: rettifica periodica. Quindi si “aggiusta" a più non posso, come ai bei tempi di Stalin in URSS o come in Cina, e si passa così da -5,2% sulle vendite immobiliari negli Stati Uniti a +9,4%. La prova è sul mio blog a pagina 5 : La verità sulle cifre!.

Coloro che non vogliono piegarsi e che tentano di dire la verità, corrono un grosso rischio. Il direttore dell’osservatorio immobiliare del Crédit Foncier, Jean-Michel Cruch, è stato licenziato per aver detto che la crisi non era finita perché aveva calcolato che il ribasso degli affitti di beni immobili (uffici) era del 20% circa, ma ancora più importante, prevedeva tra il 20 e il 40% di diminuzione ulteriore nel 2010, un crac colossale.

Inoltre, i media bloccano sistematicamente le analisi che denunciano la gravità della situazione. E’ vero che di fronte al crescente numero di "dissidenti" (in particolare di personalità di alto livello) la situazione è sempre più complessa. Diventa a esempio difficile mantenere segreta l’analisi di Albert Edwards, responsabile della ricerca economica della Société Générale, che ha lanciato una bomba, spiegando ai clienti della sua banca di prepararsi a un crollo mondiale (global collapse). Fonte: The Telegraph.

La Finanza, un grande casinò globale

Per spingere oltre l'analisi, l'anno 2009 è stato eccezionale sul piano della comprensione del nostro sistema economico. Infatti, il funzionamento reale della borsa che era oscuro anche per la maggior parte degli analisti, si è svelato; un funzionamento che può essere paragonato a quello di un casinò, una truffa planetaria. Bisogna capire bene che la borsa ha una sola utilità sociale, quella di fornire capitali alle imprese. Attualmente sta accadendo il contrario: è l'intera società che è in ostaggio e si spoglia delle proprie ricchezze a beneficio di pochi. Gli Stati-nazioni non sopravviveranno a questo fatto e si ritroveranno anch’essi rovinati.

In primo luogo, dobbiamo sapere che il 40% della creazione di "ricchezza" negli Stati Uniti proviene dalla finanza. Come è potuto succedere? Béchade e François Philippe Leclerc, specialisti finanziari, hanno fatto analisi notevoli che ci permettono di veder chiaro oggi. Philippe Béchade (Chronique Agora) spiega così: "Per coloro che nutrivano ancora qualche dubbio, il comportamento robotico del mercato dimostra in modo eclatante che non vi è più alcun contro-potere reale di fronte alle macchine. I programmi di trading automatizzato regolano con precisione geometrica l'angolo di progressione del canale ascendente. Una volta bloccato l’indice al rialzo implicito (azioni, indici, materie prime) una serie di opportunità infinite viene offerta agli operatori. Possono arbitrare in tempo reale l’insieme delle categorie di derivati: opzioni, warrants, CFD (Contract for difference), contratti su indice”.

François Leclerc (blog di Paul Jorion) spinge l'analisi ancora oltre: "Questo dibattito, che rimbalzerà ovunque, e le informazioni che permette di raccogliere, contribuisce all'acquisizione di una visione d'insieme, sotto tutti gli aspetti, della finanza moderna. Quest’ultima esercita ormai la sua attività in modo molto sofisticato e, di fatto, spesso al di là di ogni possibile controllo delle autorità di regolamentazione, in particolare a causa della sua estrema complessità, della sua velocità, e delle sue interazioni. A meno che siano emanati divieti molto rigidi alla base stessa della sua attività e che sia effettuata una sorveglianza senza acquiescenza né tregua. Un approccio diametralmente opposto a quello che è stato adottato.

Lo ‘high frequency trading’ non è qui che uno dei piccoli pezzi di un grande puzzle, non ancora completamente ricostruito, ma che sta già prendendo forma di capitalismo finanziario, al giorno d’ oggi. Il quadro che emerge è quello di un’attività che pretende di rispettare solamente le proprie leggi, di liberarsi da tutte le tutele, di imporsi a prescindere dalle sue conseguenze devastanti e che, alla fine, a vantaggio solo di una piccolissima minoranza, tenendo sotto il suo controllo e in ostaggio tutti gli altri. Pretendendo di esercitare una forma di asservimento moderno (nel senso proprio di schiavitù), mira a regnare utilizzando tutte le leve di controllo sociale sempre più inebriante, sofisticato e onnipresente. Non senza pervenire a un’incontestabile interiorizzazione della sua posizione dominante, la crisi sociale in ascesa diventa l'opportunità di misurarne l'intensità".

In poche parole, la finanza, con l’aiuto della matematica finanziaria, ha trasformato la borsa in un casinò gigantesco. Peggio ancora, alcuni soggetti sono diventati i padroni.

Si noti che questi algoritmi finanziari estremamente complessi sono detenuti da poche persone. Permettono di sapere tutto in pochi secondi o addirittura in decimi di secondo prima di chiunque altro e quindi di guadagnare ogni volta. Il sistema può collassare, faranno quindi sempre soldi scommettendo al ribasso o al rialzo, prima di tutti, fino a quando il sistema collassa completamente, cosa che accadrà a breve. Alcuni se ne sono resi conto e si rifugiano nell’acquisto dell’oro: tuttavia, questo mercato è anch’esso una grande truffa poiché il mondo della finanza è un ambiente di squali che non esita a scommettere contro i suoi propri clienti, come HSBC custode dei depositi reali del fondo di investimento SPDR Gold Shares (GLD) che prende delle opzioni ribassiste sull’oro mentre essa stessa rivende contratti investiti in questi fondi ai suoi clienti. Grottesco e crudele! Tra l’altro ho realizzato un ampio studio su questo argomento dal titolo "Oro, una nuova truffa globale?" che potete leggere in Nexus Magazine del gennaio-febbraio 2010.

La piccola cerchia dell’alta finanza fa quindi ciò che vuole, senza controlli.

La rifeudalizzazione del mondo

Il mercato dei derivati continua a crescere, ma, ancora una volta, è quasi completamente bloccato da 5 banche (JP Morgan Chase, Goldman Sachs, Bank of America, Citibank, Wells Fargo) per un importo superiore a 200 000 miliardi di dollari (si parla di trilioni), vale a dire quasi 4 volte il PIL mondiale. Potete trovare tutti gli elementi (fonti, grafici) sul mio blog a pagina 7, "Crisi sistemica: mito e realtà. La cosiddetta teoria della domanda e dell'offerta è una frode intellettuale come tutto il nostro sistema economico che si basa su un solo pilastro: la legge del più forte.

J. K. Galbraith, economista canadese e consigliere dei presidenti Roosevelt e Kennedy aveva del resto dichiarato in un'intervista pubblicata su Nouvel Observateur del 4 novembre 2005 che "L'economia di mercato è facilmente descritta come un'antica eredità. In questo caso, si tratta di una truffa."

Inoltre, le 20 persone più ricche del mondo hanno una fortuna personale stimata nel 2009 a 415 miliardi di dollari cioè un po’ meno del PIL della Svizzera (500 miliardi di dollari)! Fonte : Elenco dei miliardari del mondo nel 2009.

L'1%, i più ricchi, rappresentavano il 10% del PIL nel 1979 e il 23% odierno. Il 53% nel 2039?

Albert Einstein, nel maggio del 1949, in un articolo pubblicato nella rivista Monthly Review spiegava, all’epoca: "Il risultato di questi sviluppi è un'oligarchia del capitale privato il cui potere esorbitante non può effettivamente essere accertato neanche da una società il cui sistema politico è democratico."

Ho anche dimostrato che il nostro sistema economico era strutturalmente irrecuperabile a pagina 8 del mio blog (Un sistema economico strutturalmente irrecuperabile I). Il desiderio di libertà, l'anarco-capitalismo, ha portato all’estremo l’ideale di libertà ed è un fallimento, poiché, come afferma Alexandre Minkowski "La libertà non è la libertà di fare qualsiasi cosa, è il rifiuto di fare ciò che è dannoso".

Ci troviamo quindi di fronte ad una situazione senza precedenti, perché abbiamo 2 sistemi economici che ci portano tutti verso la dittatura. Né comunismo né capitalismo hanno infatti ragione, dobbiamo quindi costruire un nuovo modello. Tuttavia, il problema è più profondo.

Tutte le organizzazioni sociali dipendono da una legge matematica fondamentale, la legge di Pareto o meglio, la legge di potenza che dimostra che in qualsiasi sistema organizzato, un piccolo numero si appropria sempre della quasi totalità delle ricchezze a spese altrui. La regola di base della dominazione è qui e le persone che controllano il mondo conoscono perfettamente questa legge fondamentale di cui fanno uso e abuso.

La rete, giorno dopo giorno, svela il funzionamento di questa dominazione la cui chiave è il nostro sistema di acquisizione delle ricchezze da parte di un piccolo gruppo, un funzionamento economico moralmente e matematicamente condannato. In effetti, questo sistema porta a trasformare tutto in modo esponenziale poiché la legge di Pareto (legge di potenza) è di per sé un esponenziale. La legge universale dell’equilibrio e dell’armonia (studiata da tutte le correnti spirituali e dalla scienza) deriva dalla analogia degli opposti, il principio dialogico di Edgar Morin che ha preso in prestito pesantemente da Eliphas Levi e dalla cabala . Di fronte a un’esponenziale di capitale accumulato nelle mani di pochi, ci ritroviamo quindi (il principio di equilibrio), con un’ esponenziale di debiti legati ad un consumo esponenziale, e quindi di distruzione del pianeta, di noi stessi. Questa legge di potenza è il risultato diretto del nostro cervello primitivo poiché alla fine, l'insegnamento dei frattali che si ritrova nel principio "hologrammatico" di Edgar Morin, dimostra che la parte è nel tutto, ma il tutto è nella parte e che tutto è correlato. I nostri sistemi economici non sono quindi che i riflessi di ciò che noi siamo. Voler costruire un sistema più giusto e redistributivo si oppone quindi all'animale che è in noi, perché alla fine, siamo in guerra contro noi stessi. La soluzione di fronte alla distruzione della nostra civiltà non può passare che tramite un cambiamento individuale radicale, una consapevolezza globale. La risposta non sarà allora economica, ma prima di tutto filosofica, spirituale.

"Dobbiamo diventare il cambiamento che ci auguriamo di vedere nel mondo". Mohandas Karamchand Gandhi.
di Gilles Bonafi

03 febbraio 2010

Una cospirazione bancaria segreta emerge da AIG




L’idea di cospirazioni bancarie segrete che controllino il paese e l’economia globale sono un fatto assodato tra i teorici del complotto che accatastano munizioni, bottiglie d’acqua e burro di arachidi. Dopo l’audizione al Congresso di questa settimana sul salvataggio di American International Group, dovrete chiedervi se dopotutto questi personaggi siano veramente dei pazzi.

L’audizione di mercoledì ha descritto un gruppo segreto che ha distribuito miliardi di dollari a banche di favore, operando grazie alla poca sorveglianza da parte dei funzionari pubblici o di quelli designati.



Stiamo parlando della Federal Reserve Bank di New York, il cui ruolo come parte più influente del sistema di Riserva Federale – tralasciando la vicenda del salvataggio di AIG – merita un ulteriore esame del Congresso.

Nel novembre 2008 la Fed di New York si trova nella difficile posizione di dover decidere se acquistare, per circa 30 miliardi di dollari, contratti assicurativi che AIG vendeva su titoli di debito tossici alle banche, tra cui Goldman Sachs Group Inc., Merrill Lynch & Co., Societe Generale e Deutsche Bank AG. Quella decisione, sostengono i critici, è consistita in un salvataggio dalla porta di servizio per le banche, che hanno ricevuto un prezzo pieno per contratti che avrebbero avuto un valore di gran lunga inferiore se fosse stato permesso il fallimento di AIG.

Quella decisione era giunta alcune settimane dopo che la Federal Reserve e il Dipartimento del Tesoro avevano sostenuto AIG sulla scia della dichiarazione di insolvenza di Lehman Brothers di metà settembre.

Salvare il sistema

Il Segretario al Tesoro Timothy Geithner era il responsabile della Fed di New York all’epoca delle manovre di AIG. Nel corso dell’audizione di mercoledì, Geithner ha sostenuto che la banca di New York doveva acquistare i contratti assicurativi, conosciuti anche come credit default swaps, per impedire ad AIG di fallire, cosa che avrebbe minacciato il sistema finanziario.

L’audizione di fronte alla Commissione di Sorveglianza e delle Riforme della Camera si è anche concentrata su quello che molti al Congresso credono sia stato il susseguente tentativo da parte della Fed di New York di insabbiare i dettagli dell’acquisto e chi ne abbia tratto profitto.

Continuando su questa linea di indagine, l’audizione ha rivelato alcuni dei meccanismi interni della Fed di New York e il ruolo enorme che riveste nel sistema bancario. Questo approfondimento ha un particolare valore considerato che la Fed di New York è un istituto semi-governativo che non è soggetto alle ingerenze dei cittadini come le normali richieste di informazioni, a differenza della Federal Reserve.

Questa impenetrabilità risulta molto comoda poiché la banca è lo strumento privilegiato per numerosi programmi di salvataggio della Fed. E’ come se la Fed di New York fosse l’organizzazione per le operazioni segrete per la banca centrale nazionale.

I capi di Geithner

La Fed di New York è una delle 12 banche della Federal Reserve che operano sotto la supervisione del consiglio di amministrazione della Federal Reserve, presieduta da Ben Bernanke. I presidenti delle banche membre sono nominati da consigli direttivi formati da nove membri, nominati a loro volta perlopiù da altre banche.

Come ha detto a Geithner la deputata Marcy Kaptur durante l’audizione: “Molte persone credono che il presidente della Fed di New York lavori per il governo degli Stati Uniti. Ma in realtà voi lavorate per le banche private che vi hanno eletto”.

Ciononostante la Fed di New York ha avuto un ruolo indispensabile nel salvataggio delle banche da parte del governo, spesso ricevendo a sorpresa carta bianca per comportarsi come se dovesse prendere lei stessa le decisioni.

Considerate AIG. Prendiamo le parole di Geithner che un fallimento per sistemare i default swap dell’assicuratore avrebbe portato ad un Armageddon finanziario. Tenuto conto della posta in gioco, potreste pensare che Geithner avesse coordinato le azioni con l’allora Segretario al Tesoro Henry Paulson. Eppure Paulson aveva testimoniato che non era informato sui fatti.

“Non avevo alcun coinvolgimento nel pagamento alle controparti, assolutamente nessun coinvolgimento”.

La smentita di Bernanke

Anche il presidente della Fed Bernanke non era coinvolto. In una risposta scritta alle interpellanze del deputato Darrell Issa, Bernanke ha dichiarato che “non era direttamente coinvolto nei negoziati” con le banche controparti di AIG.

Dovete chiedervi chi allora era veramente responsabile del futuro finanziario del nostro paese se AIG rappresentava una minaccia così seria come sosteneva Geithner.

Le domande sulla responsabilità della Fed di New York sono sorte dopo la nomina di Geithner a Segretario al Tesoro, il 24 novembre 2008, da parte dell’allora presidente eletto Barack Obama. Geithner ha affermato che si era astenuto dalle attività giornaliere della banca, anche se in realtà non aveva mai firmato una lettera formale di incompatibilità.

Questo ha lasciato i problemi relativi alle rivelazioni sull’accordo nelle mani degli avvocati e del personale delle banca, invece che ad un alto dirigente. Quei dipendenti non volevano che i dettagli sull’acquisto degli swaps divenissero pubblici.

Il personale della Fed di New York e gli avvocati esterni della Davis Polk & Wardell avevano curato le comunicazioni di AIG agli investitori ed erano intervenuti con la Securities and Exchange Commission per proteggere i dettagli sulle transazioni d’acquisto, secondo un rapporto redatto da Issa. Che la Fed di New York, un organismo semi-governativo, sia stato in grado di dare ordini alla SEC, un’agenzia del ramo esecutivo, merita un’audizione al Congresso a parte.

In seguito, quando è diventato chiaro che le informazioni sarebbe state divulgate, uno dei componenti del gruppo di legali della Fed di New York, James Bergin, ha inviato una e-mail ai colleghi dicendo: “Sono portato a credere che questo treno partirà presto dalla stazione e dovremo concentrare i nostri sforzi su come spiegare questa storia nel miglior modo possibile. Ci sono state troppe persone coinvolte nelle trattative – troppe controparti, troppi avvocati e consulenti, troppa gente di AIG – per nascondere le informazioni ad un Congresso così deciso”.

Pensate all’enormità di queste affermazioni. Un membro di un organismo di poca responsabilità pubblica e che esiste per servire i banchieri si lamenta dell’impossibilità di tenere all’oscuro il Congresso.

Questo smentisce la cultura della segretezza molto diffusa all’interno della Fed di New York. Il presidente della Commissione Edolphus Towns ha fatto notare nel corso dell’audizione che la banca all’inizio si era rifiutata di divulgare persino i nomi delle altre banche che hanno tratto profitto dalle sue azioni, sostenendo che queste informazioni danneggerebbero in qualche modo AIG.

‘La propensione alla segretezza’

“In effetti, quando le informazioni sono state alla fine pubblicate, sotto pressione del Congresso, non è accaduto nulla”, ha affermato Towns. “Non hanno avuto assolutamente alcun effetto sulle attività o sulla situazione finanziaria di AIG. Ma hanno avuto un effetto sulla credibilità della Federal Reserve e hanno messo in discussione questa sua propensione alla segretezza”.

Ora, non sto dicendo che il Congresso dovrebbe immischiarsi nelle decisioni sui tassi di interesse o gestire nei minini dettagli la regolamentazione bancaria. Né penso che dovremmo tutti metterci in testa un cappello di carta stagnola [1] e iniziare ad inveire contro la Commissione Trilaterale.

Eppure dovrebbere ribollire a tutti quanti il sangue quando le agenzie irresponsabili e non elette scelgono i vincitori del sistema bancario cercando di dribblare il Congresso, proprio mentre i contribuenti sono obbligati a dare a prestito, spendere e garantire all’incirca 8 miliardi di dollari per sostenere il sistema finanziario.
di David Reilly

02 febbraio 2010

I regali elettorali della casta


Se è vero che tre coincidenze fanno una prova, come diceva il grande principe del foro Carnelutti, che cosa succede quando le coincidenze sono decine? La Regione Lazio fa un concorso per assumere 141 impiegati e 25 dirigenti, si presentano in 94 mila e dei 116 già dichiarati vincitori ben 37 sono casualmente collaboratori dei politici: una decina riferibili al centrodestra e i restanti al centrosinistra. In Campania con una mano si tagliano le consulenze e con l’altra si confermano per tre anni 46 dirigenti in scadenza. La Liguria, ha raccontato il Sole 24 ore, bandisce un contratto per regolarizzare i precari regionali. Nelle Marche si approva un piano per stabilizzare i dipendenti a termine, senza escludere gli staff di assessori e consiglieri. Ma si potrebbe continuare, con i generosi stanziamenti anticrisi (1,2 miliardi) della Lombardia, il taglio dell’addizionale Irpef deciso dal Veneto... È in vista delle elezioni che molti amministratori locali danno il meglio di sé.
Le sanatorie, per esempio, sono un classico. E non soltanto quando interessano i precari. Semplicemente memorabile quella approvata dalla Regione Campania nel 2000, che riguardava la bellezza di 25.368 alloggi pubblici occupati abusivamente. Era un venerdì. Il venerdì precedente la domenica delle elezioni regionali. Ma come si può pretendere che la classe dirigente regionale non cada in tentazione prima del voto, se l’esempio del livello istituzionale superiore è quel che è? Basta vedere cosa accade tutte le volte che si comincia a sentire odore di scioglimento delle Camere. Da scuola è il caso dell’abolizione del canone Rai per gli ultrasettantacinquenni non abbienti, previsto nella Finanziaria 2008 con uno stanziamento simbolico di 500 mila euro.
Un mese dopo quella decisione improvvisamente si materializzavano le elezioni. Altrettanto improvvisamente, nel decreto milleproroghe, quei 500 mila euro diventavano 26 milioni, mentre spariva l’ostacolo rappresentato dall’obbligo di un successivo decreto per mettere in moto concretamente lo sgravio. L’obiettivo evidente era quello di rendere immediata l’esenzione, moltiplicare il numero dei beneficiari e incassare più voti. Ma non è andata esattamente così. Dei voti, neanche l’ombra. E due anni dopo, nell’indifferenza generale, i poveri anziani pagano sempre il canone nonostante siano esentati per legge: la Rai dice di aspettare ancora un decreto che nessuno sa di dover fare. Tutto questo a dimostrazione del fatto che talvolta scelte del genere possono essere perfino controproducenti. Anche se per chi le ha fatte non cambia niente.
Il conto tocca all’amministrazione che verrà dopo. Se si vincono le elezioni, bene: altrimenti, poco male. I sei milioni e mezzo di spesa in più che l’attuale Consiglio regionale del Lazio lascia in eredità al prossimo (l’aumento è dell’8,1%, dieci volte l’inflazione del 2009), in qualche modo salteranno fuori. Come anche i denari necessari alle iniziative clientelari di altre Regioni. I cui promotori devono soltanto sperare che un bel giorno i contribuenti elettori non si accorgano che a rimetterci, in fondo, sono sempre soltanto loro. Ecco perché, se ancora c’è tempo, tutti quanti dovrebbero darsi una bella regolata.
di Sergio Rizzo