02 febbraio 2013

Zeland, Transurfing. Un modo di pensare e di agire per ottenere quello che vuoi.



D. Chi è Vadim Zeland?

transurfing_italia_zeland1Quando mi viene chiesto dai lettori affascinati “Chi sei tu, Vadim Zeland?”, di solito rispondo “Io non sono nessuno (di speciale)”. La mia biografia (la mia vita) non può e non deve essere di alcun interesse, in quanto non sono stato io che ha creato il Transurfing, ho semplicemente fatto da canale di antica Conoscenza che dà accesso ad un mondo in cui l’impossibile diventa possibile.
Se si seguono alcune regole, l’ordinaria realtà smette di essere qualcosa di completamente esterno e incontrollabile, – si può imparare a dirigerla! E per incanalare tale conoscenza senza distorsioni personali, dovrei davvero essere “nessuno”, solo “un recipiente vuoto”. Il grande mistero è ancora segreto, proprio perché è incredibilmente semplice – la verità sta in superficie, e richiede solo un vettore per portare quella verità alle persone. In questo caso una personalità non ha alcuna importanza.
Ciò che sono di vero interesse (sono?) i custodi che mi hanno passato l’antica conoscenza. Tuttavia anch’essi tendono a rimanere sullo sfondo. Ho 45 anni. Prima del crollo dell’Unione Sovietica, facevo ricerca nel campo della fisica quantistica, poi mi sono impegnato in tecnologie informatiche, e ora sono uno scrittore a tempo pieno. Vivo in Russia. Tutto il resto non ha importanza.

D. Come ti è venuta l’idea del Transurfing?

Il Transurfing non è un’idea, e non emerge da nessuna parte. E ‘antica Conoscenza che ci è giunta da un tempo lontano di millenni. Questa conoscenza è stata data a me, e la sto ancora ricevendo in modo trascendentale. Nessuno me l’ha mai insegnata, né avevo mai letto a riguardo. Semplicemente l”informazione arriva a me di sua iniziativa – non riesco a spiegare il modo in cui accade.
Io sono una persona comune, che non comunica con spiriti o alieni. L’unica personalità che potrei chiamare mio Maestro è l’Osservatore – è uno dei custodi delle antiche Conoscenze, che una volta mi è apparso in sogno. Dopo di quello ci fu un flusso di informazione. L’incontro con l’Osservatore è descritto all’inizio del libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing”.
La mia vita è cambiata da allora: all’improvviso, senza alcuna ragione, un ex-fisico che non era dotato di alcuna abilità speciale, ha iniziato a scrivere …

D. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? (o la serie di libri)

La svolta decisiva avvenne quando capii che casino avevo fatto della mia vita. Avrei dovuto leggere il mio libro “Lo Spazio delle Varianti” almeno venticinque anni prima! La mia vita avrebbe potuto essere completamente diversa, molto più facile e regolare. In tal caso però, non sarei stato in grado di scrivere questo libro… Ma a quel tempo, dopo aver condotto una vita selvaggia e fuori controllo, ho cominciato a ricevere un sacco di informazioni attraverso un canale misterioso. Per tutta la mia vita ho praticato l’anti-Transurfing, vale a dire che ho fatto tutto solo nel modo sbagliato. Un uomo intelligente impara dagli errori degli altri, ma uno stolto impara sempre dai suoi propri. In questo senso sono stato uno stolto ostinato. Quale lezione pensi che si impari meglio: quella dai propri errori o dagli errori di un’altra persona? Un uomo intelligente sa solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ha ottenuto le informazioni, ma non sente l’essenza stessa dei suoi errori, come la sente lo stolto, la cui anima soffre profondamente ad ogni sobbalzo della vita. Solo un stolto sembra che sia in grado di trasformarsi in un veicolo della conoscenza.

D. A quali lettori è destinato il libro?

A giudicare dalle lettere dei miei lettori, non sono classificabili per aree geografiche, né per età o per condizione sociale. Va notato che la conoscenza non è destinata a tutti. Non tutti sono pronti ad accettarla, dato che il Transurfing va oltre il modo ordinario di vedere il mondo.
Le persone possono sognare profondamente da sveglie, anche se non sono consapevoli di essere in quella condizione. E ‘un dato di fatto che solo coloro che sono in grado di svegliarsi possono percepire il Transurfing.
Come regola generale, i libri sono ammirati da parte di alcuni lettori e sono respinti in toto da altri. Tuttavia, le numerose lettere di gratitudine dimostrano che i miei oppositori sono in minoranza.

D. Che cos’è il modello delle “varianti”?

La realtà ha due forme: una forma fisica che può essere toccata, e una metafisica che va oltre la percezione, ma che pur non è meno oggettiva. In un certo senso, il mondo è uno specchio duale illimitato, da un lato del quale vi è l’Universo, dall’altro lato vi è uno spazio metafisico di varianti – una struttura di di informazioni che memorizza scenari di tutti gli eventi possibili.
Il numero di varianti è infinito, simile a un insieme infinito di punti possibili su un piano di coordinate. Vi è una registrazione di tutti gli eventi passati, presenti e futuri, ed è dallo spazio delle varianti che i nostri sogni provengono, così come la chiaroveggenza, la conoscenza e la comprensione intuitiva. In particolari condizioni dell’energia, i pensieri possono materializzarsi in qualsiasi settore nello spazio delle varianti.
In uno stato speciale che il Transurfing chiama unità di mente e anima, viene data origine a una forza misteriosa – una intenzione esterna. Se si seguono alcune regole, questa forza porterà a compimento un “ordine” – si realizzerà ciò che hai concepito o creato.

D. E ‘questo solo un altro libro di auto-tecnica di miglioramento?

Il Transurfing non è una tecnica di auto-miglioramento, ma un modo di pensare e di agire per ottenere quello che vuoi. Non lottare per ottenerlo, ma semplicemente ottenerlo. E non si tratta di cambiare se stessi, si tratta di tornare al proprio vero sé. E ‘molto semplice. Il mondo è come uno specchio, riflette il tuo atteggiamento verso di esso. Se non sei soddisfatto del mondo, esso rigetterà indietro quella insoddisfazione su di te. Se lotti contro di esso, lotterà contro di te.
Quando smetti di lottare, il mondo corrisponderà ai tuoi desideri. Se avrai il coraggio di avere ciò che desideri, l’intenzione esterna troverà un modo per dartelo. Poi un giorno accadrà un miracolo, ma sembrerà un “miracolo” solo agli altri, non a te. Sei alla disperata ricerca di qualcosa di speciale? Smetti di essere disperato per questo, stai per ottenerlo comunque. Faresti meglio a pensare che stai solo prendendo ciò che ti appartiene. Stai prendendolo senza chiedere o insistere.
Lo vuoi, non è vero? Quindi, qual è il problema? Tu l’otterrai. La società impone uno scenario differente su di te. Sei costretto a combattere per raggiungere un obiettivo. Dovresti dichiarare guerra a te stesso e al mondo. Ti viene suggerito che non sei perfetto, quindi non raggiungerai i tuoi obiettivi fino a quando tu stesso non cambierai. Dopo aver cambiato te stesso, dovresti partecipare alla battaglia per guadagnare il tuo posto al sole. Questo scenario ha l’unico scopo di prendere la tua energia e di spingerti in una cellula di matrix. Lottando con te stesso, dai la tua energia a matrix.
Se ti unisci alla battaglia con il mondo, stai facendo assolutamente la stessa cosa. Hai guadagnato qualcosa in questa battaglia? Ogni giorno vai scoraggiato al tuo lavoro noioso e faticoso, o vedi l’università come un duro lavoro noioso di routine. E che dire di qualcuno che si diverte in una stazione sciistica o è sdraiato al sole vicino al mare, proprio in questo momento? Forse hanno vinto la loro battaglia? Si stanno divertendo come conseguenza di questo? Per molti combattenti in questa battaglia, nonostante tutti i loro sforzi, una vita non basta a salvare una somma di denaro sufficiente per andare a soggiornare in una stazione sciistica.
Il Transurfing offre una via radicalmente diversa. Dovresti smettere di lottare per un posto al sole, alzati e cammina a modo tuo – Dovresti solo osare di avere. Il libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing” ti dice come fare.

D. Che cosa fa sì che questo libro funzioni mentre altri no?

Ad esempio, il libro è spesso paragonato a opere di Carlos Castaneda, forse a causa di una somiglianza parziale nei termini. “La Via del Guerriero”, fatta conoscere dai libri di Carlos Castaneda e Teun Màrez non è assolutamente il Transurfing, ma una dottrina radicalmente diversa praticata dai Toltechi, un’antica tribù messicana.
Qualcuno che pensa che questi due insegnamenti siano simili, non comprende bene né l’uno né l’altro. Nonostante il fatto che entrambi questi insegnamenti conducano alla libertà, quando il mondo obbedisce a te, le strade che portano alla libertà vanno in direzioni diverse: i seguaci dei Toltechi cercano di far sì che il mondo obbedisca, mentre i transurfer tentano di consentire al mondo di obbedire.
E’ evidente, che i metodi di raggiungere l’obiettivo sono fondamentalmente diversi.

D. Come il tuo libro differisce da The Secret?

L’unica distinzione è che la stessa conoscenza è considerata da punti di vista differenti. Come dato di fatto, se si confrontano vari insegnamenti, potremmo andare tanto indietro fino alle Upanishad, ma qual è il senso di questo? Tutta questa Conoscenza proviene da un’unica fonte.
Per lo stesso motivo, le stesse scoperte sono spesso fatte da persone diverse in modo indipendente, e un sacco di nuove tendenze sorgono in vari punti del pianeta contemporaneamente. Prova a trovare un insegnamento che non abbia nulla in comune con altri insegnamenti! Se lo trovassi, si applicherebbe ad una realtà diversa. Ma la mente umana non è in grado di creare qualcosa di nuovo che non si applichi al nostro mondo.
Prima o poi, anche la fantascienza diventa realtà. Scrittori di fantascienza descrivono realtà che possono essere non ancora vere. Per la verità, tutte queste idee e immagini, così come i sogni, non sono prodotti della mente umana – sono fissi e esistono oggettivamente nel campo integrale delle informazioni. I “Maestri”, come la gente comune, hanno accesso allo stesso database. È così semplice come andare in biblioteca e prendere i libri che ti piacciono, da qualsiasi scaffale. A una condizione: devi credere nelle tue capacità, usare il diritto di accesso alla Conoscenza, e poi – devi avere l’intenzione di farlo.
Poni a te stesso delle domande, osa rispondere a te stesso. Colui che osa, fa delle scoperte, compone musica, scrive libri, crea capolavori in vari campi. La conoscenza si apre a coloro che hanno dichiarato la loro intenzione di prenderla a bordo.

D. Come la teoria ha funzionato per te?

Non c’è bisogno di dire che se non avessi sperimentato il Transurfing io stesso (se non avessi conosciuto il Transurfing per esperienza diretta), non sarei in grado di spiegare agli altri come funziona. La tecnica funziona alla perfezione, con risultati, come regola, al di là di ogni aspettativa. E ‘abbastanza frequente che succedano cose straordinarie.
Anche se questi miracoli possono essere spiegati in termini di Transurfing, non posso mai abituarmici e continuo a chiedermi: può essere possibile? Chiunque abbia mai provato a controllare la realtà con la forza della sua intenzione, sente le stesse cose – è stupito e rapito.
Stupito per come una mente ordinaria viene usata per percepire la realtà come qualcosa di esterno ed esistente al di là della nostra volontà.
Incantato per come una persona smette di sentirsi piccola e insignificante, dipendente dalle circostanze, e inizia a creare il proprio mondo.

D. Quanto tempo hai impiegato per sviluppare la teoria del Transurfing?

Non sono stato io a sviluppare la teoria Transurfing – esisteva nello spazio delle varianti, e ancora esiste. Il mio compito è stato solo di “leggerla da quello spazio”. Può sembrare strano che io non scriva un libro in una sequenza logica, dall’inizio alla fine, ma lo scrivo, per così dire, simultaneamente: tutti i capitoli, nello stesso tempo.
Di solito ho un sacco di pensieri separati che mi vengono in mente spontaneamente, e li metto su carta. Quando una quantità sufficiente di questi pezzi è stati raccolta, in qualche modo si sviluppano in un quadro complessivo, ed è solo questione di tempo per combinarli in un insieme e editarli. Questo è il modo usuale in cui il mio libro viene scritto, quasi come un mosaico.
Di solito mi occorre un anno o diciotto mesi di tempo per scrivere un libro. Non ho mai misurato la mia produttività, ma posso rimanere inattivo fino a parecchie settimane, quando non riesco a scrivere una sola pagina. Ed è per una ragione. Se cerco di lavorare coscientemente, cioè pensando logicamente, non vado da nessuna parte, come se una forza mi tenesse stretto fino a quando finalmente ricevo il messaggio.
La vera Conoscenza viene da sé, senza che me ne accorga, da qualche parte del profondo della mia anima. Non sono in grado di inventare cose.

D. Questa teoria è difficile da seguire?

Il Transurfing è una tecnologia sia semplice che efficace per avere controllo sulla realtà. Esso è rivolto alla persona normale, che non possiede alcuna abilità particolare. Ricevo un sacco di lettere dai lettori, che giungono ad una conclusione unanime: Il Transurfing migliora la qualità della vita.
I risultati variano da persona a persona, ognuno ottiene quello che ha ordinato, che si tratti di un lavoro, un alto stipendio, una macchina o un appartamento. Alcuni trovano la loro anima gemella, altri si liberano da problemi e complessi, ecc.

D. Come è possibile semplicemente “ottenere ciò che si desidera”?

Se tento di formulare l’essenza del Transurfing in generale, il tuo mondo è quello che tu pensi che sia. Il mondo è come uno specchio, riflette il tuo atteggiamento nei suoi confronti. Se uno è convinto che le occasioni migliori sono già state vendute tutte, trova scaffali vuoti. Se crede che per un prodotto di qualità vale la pena di fare la fila e pagare una grossa somma di denaro, è obbligato a fare in quel modo. Se le sue aspettative sono pessimiste e piene di dubbi, è certo che si avvereranno.
Se una persona si aspetta di incontrare un ambiente ostile, i suoi timori si realizzeranno. Ma nel momento in cui è ispirato da un pensiero innocente, che il mondo ha riservato il meglio per lui, le cose, per qualche ragione, iniziano a funzionare. Un tipo (strano?), che non ha idea che ci vuole un grande sforzo per ottenere qualcosa in questo mondo, inspiegabilmente è il primo al banco con i prodotti migliori, come se fossero stati lì solo per lui. Poi si scopre che il primo cliente ottiene i beni gratuitamente!
Dietro di lui c’è una lunga fila di coloro che credono in una scarna realtà, e pensano che gli sciocchi hanno tutte le fortune. Se quello sciocco fortunato dovesse cambiare il suo atteggiamento verso il mondo a causa della “scarna realtà”, naturalmente anche la sua realtà cambierà e manderà “l’illuminato” alla fine della coda.
Il Transurfing davvero apre gli occhi sull’illusorietà del mondo esterno, l’illusione principale essendo il credere che la realtà sia indipendente e non controllabile. Di fatto, l’uomo può plasmare la propria realtà. Per essere in grado di farlo, deve seguire certe regole. I dettagli sono contenuti nel libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing”.

D. Nel tuo libro dici che abbiamo la libertà di scelta e parli di varianti simili. Cosa devo fare se scelgo il percorso di vita sbagliato, o una variante “troppo simile”?

Entro i limiti dell’intervista posso fornire un principio utile che è chiamato coordinazione dell’intenzione. Come qualsiasi altro movimento di materia, una vita umana è una catena di cause ed effetti.
Nello spazio delle varianti, l’effetto è sempre vicino alla sua causa. Proprio come dai risultati precedenti seguono i successivi, settori limitrofi sono disposti lungo la linea della vita. Ogni evento nell’intera vita ha due rami, uno che va in una direzione favorevole, l’altro che va in una direzione sfavorevole.
Ogni volta che ti trovi di fronte a un determinato evento, scegli anche il modo di occupartene. Se lo tratti come un evento positivo, vai al ramo favorevole della linea della vita. Ma la tendenza a pensare negativo ti fa lamentare e scegliere il ramo sfavorevole. Nel momento in cui sei seccato e irritato, otterrai un nuovo problema. Così, la pioggia va intesa in questo modo: non piove mai, l’acqua viene versata. Ma l’acquazzone non proviene dalle difficoltà in primo luogo, è il risultato del vostro atteggiamento verso di esse.
La regolarità è costituita dalla scelta effettuata al bivio della vita. Il principio della coordinazione dell’intenzione consiste in quanto segue: se si ha intenzione di considerare positivo un evento apparentemente negativo, sarà così. Ricordati: non importa quanto possa essere difficile proprio adesso, il futuro ha una piacevole sorpresa in serbo per te, a condizione che tu continui a mantenere la coordinazione dell’intenzione.
Dovresti dire a te stesso prima di ogni prova (prova?): Se lo faccio – bene, se non lo faccio – va bene lo stesso. Se non sono riesci a gestire qualche cosa, devi avere evitato alcuni altri problemi sconosciuti. A cuor leggero, dovresti andare incontro al tuo destino, il destino creato da te stesso. Da ora in poi, qualunque cosa accada – è per il meglio.

D. Allora, il libro riguarda solo il pensiero positivo?

Non è ordinario ottimismo, si tratta di una speciale abilità di gestione intenzionale della realtà. Anche se fossi tre volte ottimista (troppo ottimistica), non saresti in grado di mantenere a lungo il tuo brio, nel caso in cui tu sia sano di mente. Un ottimista spera solo per il meglio, ma lo fa inconsciamente, a causa della sua natura.
Che cosa succede se io sono un pessimista? E’ possibile che mi convincano con il banale “Tutto sta andando bene”? Mi serve ben altro.
Perché sta andando tutto bene? Io, per esempio, sono un pessimista. Questo fatto continuava a rovinare la mia vita fino a quando ho iniziato a controllare il mio atteggiamento verso la realtà. Se qualcosa di spiacevole accade nella mia vita, lo rigiro “sottosopra” e dichiaro, in assoluta consapevolezza, che è una cosa piacevole. Funziona al cento per cento.
Alla fine, tutto va davvero bene, perché, dato il giusto atteggiamento, il corso degli eventi, in questo caso è sempre diretto verso la linea favorevole della vita.
Ora sono io, che controllo la realtà, e non viceversa.

D. Quale messaggio vorresti che il libro trasmettesse?

Se cercassi di spiegarlo brevemente, il messaggio per i lettori potrebbe venire perso. In realtà, si tratta di un soggetto per un intero articolo. Così, la mia risposta sarà molto prolissa.
Prima di tutto, il libro porta il lettore di fronte a un fatto compiuto in modo sconcertante, che non tutti possono comprendere e accettare. E ‘sempre più facile vivere in un illusorio, ma confortevole mondo, che in un vera, ma inquietante realtà.
L’illusione è che le motivazioni e le azioni dell’uomo sono presumibilmente controllati dalla sua coscienza. In realtà, non è del tutto vero. O meglio, assolutamente non vero. Gli scienziati fanno sforzi inutili facendo ricerche sulla mentalità umana (psichica?) come un oggetto separato, come una proprietà di una mente umana.
Non si tratta di struttura della mentalità umana, si tratta di volontà. La ragione umana non ha nessun libero arbitrio – è controllata dall’esterno (dal di fuori?) Non è controllata dagli insegnanti, funzionari o dirigenti, ma da elementi strutturali (strutture? Entità? Creature? Fenomeni?) del mondo sottile.
Come è noto, l’energia del pensiero non scompare completamente. Quando gruppi di persone iniziano a pensare nella stessa direzione, i parametri delle loro onde mentali diventano identici. Le energie del pensiero individuale si fondono in un unico flusso. Nel mezzo del mare di energia, delle strutture basate sulle informazioni vengono create. Questi sono dei pendoli, invisibili, ma reali.
Una volta portati in esistenza, i pendoli iniziano a svilupparsi in modo autonomo. Essi tendono a sottomettere le persone, che sono elementi strutturali, alla loro volontà. Agiscono inconsciamente, in quanto non hanno la ragione. I pendoli non possono avere delle caratteristiche come alcune forze maligne. Essi ricordano le piante parassite, o pseudo-programmi viventi. Integrati in una struttura, tali programmi determinano (definiscono?) il loro comportamento.
I Pendoli esistono nel mondo sottile come sovrastrutture di ogni gruppo sociale umano, sia esso una famiglia, una scuola, un’impresa o uno Stato. Può sembrare incredibile che le persone non sono consapevoli di agire nell’interesse dei pendoli, anche se lo fanno involontariamente. Tuttavia, è un dato di fatto. Ogni struttura esiste e si sviluppa non solo come risultato di azioni intenzionali di persone, che sono i suoi elementi.
Una struttura è regolata da un pendolo, come il funzionamento di un meccanismo automatico è regolato da un algoritmo. Membri della struttura sono in grado di eseguire azioni libere, ma non sono liberi nelle loro motivazioni e, come regola, devono agire involontariamente nell’interesse della struttura. I Pendoli si nutrono dell’energia delle persone.
Quando sei infastidito da qualcosa o indignato, dai energia a un pendolo. Tutto ciò che può causare la tua forte reazione negativa è provocato dai pendoli. L’energia negativa è il loro piatto preferito.
Per esempio, all’inizio di una partita di calcio c’è un certo oggetto a forma di palla appesa sopra lo stadio. Questa palla è invisibile a un occhio umano, in quanto esiste nel mondo sottile. Inizia a raggiungere ogni tifoso con i suoi raggi di reale energia, che sono come antenne. Come le emozioni si riscaldano per la partita, il pendolo si riempe di energia e cresce fino a diventare veramente enorme. Quando il gioco è finito, si comprime in una piccola palla e vola via.
Ciò che è orribile, è che i pendoli non solo assorbono energia, ma anche, in modo sottile, fanno agire le persone in modo da liberare più energia. Se sei teso e preoccupato per qualcosa, è sicuro che le persone intorno a te faranno le cose che ti irritano, e lo faranno proprio in quel momento, quando vuoi essere lasciato solo.
I bambini iniziano a giocare rumorosamente, anche se prima si comportavano bene (erano tranquilli?). Qualcuno che è al tuo fianco diventa improvvisamente un seccatore. Tutti i tipi di personaggi continuano ad arrivarti fra i piedi, tormentandoti con i loro problemi. Sei costantemente intralciato da parte di tutti i tipi di ostacoli.
Se stai aspettando qualcuno con impazienza, non arriverà mai, se non hai voglia di vedere nessuno, è sicuro che comparirà qualcuno, e così via. Puoi confermare che il mondo spesso ti da ai nervi. Certo, dipende, ma nel complesso il principio fondamentale è il seguente: se in un dato momento qualcosa è in grado di farti perdere l’equilibrio, come lo farebbe la sfortuna, sicuramente avverrà. Supponiamo che sei di fretta, temendo di essere in ritardo.
Da quel momento tutto comincia a lavorare contro di te. Le persone bloccano il tuo passaggio, intralciandoti lungo il percorso. Hai bisogno di attraversare la porta in fretta, e compare una coda tutta di sfaccendati, che si muovono lentamente.
Sull’autostrada è la stessa storia con le automobili. Ci deve essere un complotto contro di te. Questa pressione esterna aumenta sempre più e con essa la tua irritazione. Più forte è la tensione, più attive sono le persone nel loro infastidirti.
Ciò che è interessante, è che non agiscono proprio deliberatamente, non viene neanche in mente a loro di poter essere sulla strada di qualcuno (che potrebbero disturbare qualcuno). La questione è che la forza trainante che forma motivazioni inconsce, non fa parte della mentalità di una persona, ma al di là di essa.
Quindi, si pone una domanda: come resistere all’influenza dei pendoli? A tal fine, si dovrebbe smettere di essere un’ostrica che reagisce negativamente a qualsiasi irritante. In altre parole, dovresti smettere mantenendoti cosciente e non dovresti cedere alle provocazioni. Fai uno sforzo cosciente di reagire agli irritanti, e smetteranno di darti fastidio. Ma c’è di più. Ci sono cose molto più significative e terribili nel mondo che accadono per colpa dei pendoli. Guerre, rivoluzioni, lotte per le materie prime e mercati di vendita, concorrenza, il terrorismo – tutto questo è solo la punta di un iceberg che puoi vedere. Alla base invisibile, sottile, di questi fenomeni c’è una lotta incessante di pendoli.
Sono loro che provocano praticamente tutti i conflitti, perché si nutrono dell’energia di conflitti. Dall’altro lato dello specchio duale, nel mondo sottile, ci sono così tante cose che preferiresti non sapere. Probabilmente chiederesti, come può essere possibile? Dopo tutto, le persone sono in guerra l’un con l’altro di propria iniziativa, non è vero?
Tuttavia, gli iniziatori reali sono i pendoli. Prendiamo come esempio una struttura relativamente primitiva – un formicaio. La scienza non può dare una risposta comprensibile su come la colonia viene gestita. E’ sorprendente che nel formicaio ci sia una ripartizione precisa delle responsabilità, ma non esiste una gerarchia.
Allora perché tutti gli insetti in un formicaio, sono così ben coordinati, come in una organizzazione con un management centrale? Le formiche comunicano tra loro per mezzo di sostanze odorose – feromoni. Scie odorose aiutano a trovare la via che porta al cibo e a casa. Ma in che modo sono trasferite le informazioni a tutti i membri della colonia simultaneamente? Eventuali forme superiori di scambio di informazioni tra le formiche sono fuori discussione.
Perché usare qualità primitive come quella dell’olfatto, allora? Bene, cos’è che unisce membri separati in una colonia organizzata? Un pendolo.
Contemporaneamente con la formazione e lo sviluppo di una struttura si forma un elemento di energia basato su informazioni che si assume (prende su di sé?) le funzioni per gestire e stabilizzare questa struttura. Tra il pendolo e gli elementi della struttura ci sono legami diretti e inversi. Un pendolo esiste a spese dell’energia dei propri aderenti e sincronizza le loro attività, li unisce in una comunità organizzata.
Lo stesso vale per la società umana – tutti i processi sono controllati da questi elementi strutturali sottili. Il mondo si sta trasformando in una matrix a passi da gigante, e questa non è fantascienza. Certo, non è come in un famoso film, dove le persone vengono coltivate in celle con cupole e la loro vita è solo un illusione virtuale. Ma la situazione reale è molto vicino a quella.
Al fine di spingere una persona dentro una matrix, è necessario tessere una rete intorno a lei, una rete costruita sulle dipendenze. Recentemente, sono apparsi nuovi tipi di dipendenze: il cibo si è trasformato in mangime che causa l’obesità, la realtà virtuale del computer ha fatto crescere la dipendenza al gioco e a Internet, senza telefoni cellulari le persone soffrono di attacchi di malinconia e solitudine.
La cosa peggiore è che una persona, schiava di un sistema, non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che vuole il sistema. Così, questi sono processi che sono in corso in tutto il mondo.
È per questo che il nostro obiettivo è quello di preservare la coscienza, così che un giorno non ci si debba svegliare in una cella di matrix. Sembra che siamo una sorta di colture foraggiere, che i pendoli coltivano per i loro scopi.
Una società umana è organizzata in modo che non possa esistere senza pendoli. Ma anche i pendoli hanno bisogno di noi. Una persona con giudizio è in grado di utilizzare i pendoli per i suoi fini. Ci sono un sacco di possibilità, ma è un argomento a sé.

D. Hai scritto tre libri della serie Transurfing. Il lettore deve leggerli tutti per capire la teoria e migliorare il suo percorso di vita?

Nella serie Transurfing sono stati pubblicati in tutto nove volumi. Ogni nuovo libro svela nuove sfumature. E ci sono molte cose di cui non ho parlato. Ma naturalmente, per un principiante potrebbe essere sufficiente leggere i primi tre volumi.
È importante non solo leggere, ma mettere in pratica la nuova Conoscenza.
In questo caso, si può iniziare a fare delle scoperte sorprendenti. Il Transurfing è una potente tecnologia di controllo della realtà, che apre una porta in un mondo differente, dove non si è più burattini, ma Maestri del proprio destino.

Traduzione di Luciano Gianazza

Monte dei Paschi: origini e cause di uno scandalo







IL GROVIGLIO ARMONIOSO
Della serie: la truffa è l'anima del capitalismo finanziario
Pochi oggi ricordano lo scandalo della Banca Romana culminato nel 1893 con le dimissioni del governo Giolitti e il crollo di mezzo sistema bancario italiano. Per occultare le perdite dovute a cattivi investimenti la Banca Romana, a fronte dei 60 milioni autorizzati, coperti da corrispondenti riserve auree, emise biglietti di banca per 113 milioni di lire, incluse banconote false per 40 milioni. L’inchiesta rivelò che il governatore della banca versò, affinché lo scandalo non emergesse, cospicue somme a diversi esponenti politici, tra cui due Presidenti del Consiglio, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti.
Menzogne sistemiche
A 112 anni di distanza l’Italia è alle prese con lo scoppio di un gigantesco bubbone bancario, quello del Monte dei Paschi di Siena, i cui vertici (già indagati per “aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza” per la torbida vicenda dell’acquisto della Banca Antonveneta) rischiano di finire in galera assieme, ai loro politicanti complici, per aver, sotto la gestione di Giuseppe Mussari (a sua volta rinviato a giudizio per falso e turbativa nella gara per la costruzione dell'aeroporto di Ampugnano), truccato i conti dopo almeno un paio di disastrose operazioni speculative in titoli tossici.
Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, afferma che quello del Mps «è un fatto episodico… che il sistema bancario italiano è sano». [1] Da parte sua, visto che il Mps è controllato da una Fondazione a sua volta controllata dal Pd, Pierluigi Bersani sostiene: «Nessuna responsabilità del Pd, per l’amor di Dio. Il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche». [2]
Entrambi mentono. Mentono con ogni evidenza anche le Autorità preposte alla vigilanza, tra cui Banca d’Italia e Consob, che in un laconico comunicato pensano di cavarsela scrivendo che: «La possibilità da parte delle autorità di conoscere in modo compiuto le operazioni di una banca dipende dalla corretta contabilizzazione delle medesime e soprattutto dalla corretta gestione della documentazione. Con il Mps ci sono mancate entrambe queste condizioni». [3]
Ma come? Non dovrebbe essere che chi vigila è appunto tenuto a verificare la correttezza della documentazione prodotta dal soggetto su cui s’indaga? Fesso chi lo ha pensato! Con solare candore Bankitalia e Consob ci dicono che si sono fidati delle carte e dei bilanci presentati da Giuseppe Mussari e dal consiglio di Amministrazione del Mps, e che quindi le loro indagini son sempre fatte alla carlona, concepite per coprire gli imbrogli contabili e le sconsiderate operazioni corsare delle banche d’affari.
Ovviamente mente Bazoli. Che il sistema bancario italiano, ma il sistema bancario in generale, siano fondati sulla contraffazione dei conti, sulla manipolazione dei bilanci, sull’occultamento delle manovre finanziarie più spericolate, e quindi sull’inganno dei correntisti, sul raggiro degli azionisti nonché delle autorità di vigilanza, in breve sul malaffare, sono fatti lampanti, dimostrati incontrovertibilmente dagli scandali più recenti, come quello della manipolazione dei tassi Libor.
E mente anche il Bersani. Il segretario pensa di poterci ingannare con uno dei suoi soliti fumogeni, con una delle sue mediocri battute paesane, mentre l’intreccio tra malaffare e politica, ai massimi livelli, è acclarato, in particolare il senese “groviglio armonioso” tra sinistra sistemica e mondo della grande finanza. [4]

Torbido intreccio
L’attuale inchiesta della Procura della repubblica di Siena sull’ammanco colossale di Mps dipende dall’aver giocato d’azzardo, nel 2005-2006, in titoli tossici, nei famigerati derivati. Il catastrofico affare corsaro del Mps emerse ben presto, dopo il settembre 2008 quando, scoperchiatosi a scala mondiale il Vaso di Pandora della speculazione sui derivati (fallimento della Lehman Brothers), Mps vide svanire una cifra che si aggirava sui 740 milioni di euro. [5]
Andava a farsi friggere la bella favoletta della banca “democratica” legata al territorio e rispettosa delle regole etiche che dovrebbero presiedere alla tutela dei risparmiatori: i quattrini di questi ultimi venivano giocati, ovviamente a loro insaputa, nella bisca del capitalismo casinò, nella spasmodica ricerca di sovrapprofitti, non solo e non tanto per potenziare la banca, ma per elargire ai manager dei diversi dipartimenti bonus stellari nonché per oliare la vorace macchina delle clientele politiche.
Il fatto è che la più antica banca d’Europa, una delle poche che non aveva mai registrato perdite, oramai diventata banca d’affari quotata in borsa, non poteva permettersi di far sapere a clienti e azionisti di essere andata in rosso, con ciò temendo l’inevitabile crollo dei propri titoli. Di qui non soltanto la contraffazione dei bilanci, la manipolazione dei conti, l’occultazione dell’ammanco; di qui ulteriori spericolate operazioni corsare nella disperata ricerca di far ri-quadrare i conti, risoltesi poi in rovesci ancora più disastrosi.
«Le probabilità di realizzare tanti investimenti sbagliati tutti in fila, come è accaduto al Mps dal 2006, erano più o meno le stesse di fare “zero” alla schedina del Totocalcio. Monte Paschi ci è riuscita. (…) Con le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria l’istituto ha perso centinaia di milioni (c’è chi stima 750 milioni lordi) mai visti in bilancio, colmati ora con 500 milioni di euro di Monti-bond aggiuntivi rispetto alle stime iniziali. [6] Ma questo ormai è scoperto. L’ulteriore bomba da gestire è un’altra: il maxi-derivato realizzato da Mps su buona parte dei 25 miliardi di BTp che ha in bilancio. Qui la banca ha fatto un doppio flop. Ha rinunciato a circa 3 miliardi di euro di incassi sulle cedole negli ultimi tre anni. E in più si ritrova con perdite potenziali per 2,8 miliardi». [7]

L’intrigo Antoveneta
E’ negli stessi anni, mentre presiede alle spericolate scorribande sui derivati, che Giuseppe Mussari, oramai entrato a far parte del gotha dei banchieri, guidò nel novembre 2007 l’operazione d’acquisto della banca Antonveneta — già al centro, nel 2005, della battaglia per il suo controllo da parte della Popolare di Lodi, vicenda che fece finire in carcere Giampiero Fiorani e indagato l’ex Governatore di Bankitalia Antonio Fazio. La cifra sborsata fu astronomica: più di 10 miliardi (circa 20mila miliardi di vecchie lire).
Il fatto è che Antonveneta era stata acquistata pochi mesi prima dagli spagnoli di Santander per la ben più modesta cifra di 6,6 miliardi.
«Un affare concluso a una cifra davvero folle, roba da perdersi dietro agli zeri: 10,3 miliardi. Il venditore, la banca spagnola Santander, che l'Antonveneta l'aveva acquistata per 6,6 miliardi appena due mesi prima, incassò una sostanziosa plusvalenza. Mps si trovò invece con un ferrovecchio, anche se qualcuno in Italia provò a esultare per il presunto successo patriottico. Il fatto è che l'Antonveneta quei soldi non li valeva proprio: anni dopo il collegio sindacale della banca senese stimò il suo valore patrimoniale a 2,3 miliardi. Non basta. Antonveneta fu pagata da Mps molto di più di 10 miliardi e passa. La banca allora guidata da Mussari si accollò infatti anche i 7,9 miliardi di passivo che gravavano al momento della compravendita sull'ex gioiello del Nord-Est». [8]
Resta un "mistero", che l’inchiesta ancora in corso dovrà chiarire: per quale ragione il Mps sborsò più di tre miliardi e mezzo in più per acquistare una banca che ne valeva al massimo 3? [9] In onore al patriottismo bancario, come sbandieravano media ed analisti compiacenti? Oppure, com’è lecito sospettare, i quattrini vennero stornati di nascosto anche per corrompere consulenti, politici e vigilanti?
Sta di fatto, come fanno notare Morya Longo e Fabio Pavesi, che «L’operazione Antonveneta pagata 10 miliardi nel 2007 ha lasciato tracce incancellabili nei conti. La banca di Siena ha cumulato, solo tra il 2011 e i primi 9 mesi del 2012, 6,2 miliardi di perdite. Una cifra che va oltre la metà del patrimonio netto della banca». [10]

All’origine del casinò
Quanto abbiamo sin qui scritto, lo si può trovare, a spizzichi e bocconi, sulla stampa di questi ultimi giorni. Nemmeno l’organo ufficiale del capitalismo italiano, Il Sole 24 Ore, ha esitazioni a mettere sulla graticola Mussari e i suoi sodali del vertice Mps, salvo porre al riparo i vertici Consob e Bankitalia (e anzitutto Mario Draghi che era governatore ai tempi della magagne senesi in questione). Sarebbe interessante andare a rileggere proprio Il Sole di quegli anni, che contribuì così tanto a stendere il tappeto rosso che poi consentì a Mussari di presiedere addirittura l’Associazione bancaria italiana (Abi).
Quello che non troverete nella stampa di questi giorni, nemmeno su Il fatto quotidiano che strilla tanto (grazie alle carte passategli si suppone dallo stesso Profumo), è l’indaginesull’origine del tumore che infetta l’intero sistema bancario italiano (ed europeo) e di cui quella del Mps è solo una delle metastasi.
Ci riferiamo al colossale processo di privatizzazioni e concentrazioni degli anni ’90 e che culminò nel 1998 nella nascita, ad esempio, dei due mostri Unicredit e Banca Intesa. Un processo che cambiò da cima a fondo l’architettura stessa del sistema bancario italiano e che consistette nel passaggio delle banche da commerciali a banche d’affari, quindi non solo quotate in borsa ma oramai dedite alle scorribande predatorie sui mercati finanziari. Solo a patto di focalizzare questo colossale processo di privatizzazione-concentrazione-speculazione è possibile capire perché anche una banca come Mps si lanciò nella gara, fraudolenta, viziata nativamente da trucchi di vario tipo e, quel che a noi preme sottolineare, voluta e avallata dai partiti politici e dai governi, sia di centro-sinistra che berlusconian-leghisti.
Gli anni ’90 erano quelli che prepararono l’ingresso nell’Euro. Gli anni in cui l’Italia doveva adeguarsi agli standard previsti dai Trattati, implicanti il trasferimento della sovranità politica a Bruxelles e quella monetaria a Francoforte. Gli anni in cui prendeva definitivamente forma il regime oligarchico europeo incardinato nel predominio del sistema bancario e finanziario.
Una delle tappe cruciali di questo processo di avvicinamento verso l’abisso della globalizzazione iniziò certamente nel 1981, col divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia. Ma ve ne fu una seconda, di portata altrettanto grande, essa venne sancita, il 30 luglio 1990, con la Legge Amato n. 218 e successivi decreti di attuazione — Primo Ministro Andreotti, coalizione di centro-sinistra Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli con Azeglio Ciampi a governatore della Banca d’Italia. [11]
Essa venne adottata sotto la pressione della Comunità Europea, che nel decennio degli ’80 avviò un radicale processo di liberalizzazioni e privatizzazioni dell’economia e quindi del mondo bancario. L’imperativo liberista, sappiamo, era quello di porre fine ad ogni tipo di supremazia e controllo vincolante degli Stati nella sfera economica, in ossequio al dogma della cosiddetta “libera concorrenza”. In verità, in nome della concorrenza, nacquero i colossi monopolistici che oggi abbiamo sotto gli occhi, e che fanno il bello e il cattivo tempo, e che hanno una potenza a volte superiore a certi Stati.
Le banche da commerciali si trasformarono quindi in banche d’affari, divennero Società per azioni, vennero quotate in borsa, iniziarono a giocare i depositi e i risparmi in investimenti speculativi, e furono esse il veicolo per mercanteggiare i titoli di Stato italiani sui mercati finanziari internazionali. Erano gli anni del raddoppio del debito statale malgrado la costante riduzione della spesa pubblica. Gli anni del sodalizio imperfetto tra centro-sinistra e centro-destra, di governi che agirono tutti in perfetta continuità assecondando i dettami europei e i desiderata dei banchieri (compreso Giulio Tremonti che oggi cerca di rifarsi un’impossibile verginità).
Questo è quel che media, economisti e analisti non vi dicono, né possono dirvi, perché essi stessi, come i politici, sono collusi se non addirittura venduti, alla finanza predatoria globale, quella che ha nelle banche i suoi templi, i luoghi dove i nuovi sacerdoti del Dio-denaro offrono in sacrificio la vita e il sangue di interi popoli come lo scalpo di intere nazioni.
di Moreno Pasquinelli 

NOTE
[1] Reuters, 24 gennaio 2013
[2] Ansa, 23 gennaio 2013
[3] Finanza e Mercati, 24 Gennaio 2013
[4] Carlo Marroni, Finanza e Mercati, 23 gennaio 2013
[5] Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2013
[6] Il Ministero del Tesoro offrirà a Mps, con interessi del 9% Monti-bond per un ammontare complessivo di 3,5-3,9 miliardi, ovviamente in cambio di garanzie di pari importo, Nda]
[7] Morya Longo e Fabio Pavesi, Il doppio flop su derivati e BTp, Finanza e Mercati, 24 gennaio 2013-01-24
[8] Il Giornale, 24 gennaio 2013
[9] Mauro Aurigi, Antoveneta: un’operazione che ancora non ha un perché. Il cittadino on line, 28 aprile 2012
[10] Il Sole 24 Ore, del 23 gennaio 2013
[11] I successivi decreti applicatici furono: il Decreto legislativo di attuazione n.356 del 1990. La legge-delega Ciampi n.461 del 1998. Il Decreto legislativo di attuazione n.153 del 1999. La legge n.448 del 2001 (cosiddetta legge Tremonti). La Legge n.112 del 2002.

01 febbraio 2013

Quello che sta per succedere e perché





Dopo un 2012 turbolento, il nuovo anno è iniziato in un clima economico di relativa tranquillità. Gli spread sono bassi e la crisi sembra concedere una tregua. Ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Le difficoltà sono davvero superate o sono destinate a riproporsi? Poiché esistono due opposte chiavi di lettura della crisi, per rispondere a queste domande è necessario capire quale sia la più convincente. Vediamole:

Chiave di lettura 1: Crisi dei debiti sovrani.

Secondo questa chiave di lettura, alcuni Paesi europei hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità. Hanno aumentato il loro debito pubblico senza migliorare la competitività, rischiando il default. L’aumento degli spread indica che i mercati sono restii ad investire in titoli di Paesi spendaccioni e già molto indebitati.
La soluzione della crisi consisterebbe dunque nel rafforzare la disciplina di bilancio, imponendo un tetto al rapporto debito/PIL e implementando drastiche misure di austerity che diminuiscano la spesa. Per scoraggiare la speculazione, a livello europeo andrebbero inoltre introdotte forme di mutualizzazione dei debiti sovrani (acquisto di titoli da parte della BCE, emissione di Eurobonds) in modo che tutti i Paesi si impegnino a garantire, collegialmente, il pagamento degli interessi e il rimborso dei titoli in scadenza emessi dai singoli Stati. Tuttavia, per evitare azzardi morali, i governi nazionali dovrebbero accettare di essere vincolati a realizzare le politiche indicate dagli organismi europei, indipendentemente dalla volontà dei loro cittadini.

Chiave di lettura 2: Crisi dell’euro.

Secondo questa chiave di lettura, invece, alcuni Paesi europei avrebbero sfruttato l’appartenenza alla moneta unica per aumentare la loro competitività, a discapito di altri. Contenendo salari e domanda interna, avrebbero mantenuto la propria inflazione sistematicamente a livelli inferiori rispetto ai partners. I quali, condividendo la stessa moneta, non avrebbero potuto operare una svalutazione difensiva per determinare un riequilibrio. I primi avrebbero accumulato surplus commerciali, mentre i secondi avrebbero visto peggiorare i conti con l’estero, fino ad entrare in crisi.
L’aumento degli spread indicherebbe che i mercati sanno che in futuro il valore dei titoli dei Paesi in crisi potrebbe diminuire: essi potrebbero uscire dall’euro, svalutare, rinegoziare il debito o rinominarlo nella nuova valuta.
Per uscire dalla crisi servirebbe dunque introdurre un meccanismo automatico di riequilibrio fra i Paesi in surplus strutturale e quelli in deficit. Inoltre, data la recessione in atto, le politiche di austerity andrebbero smantellate e sostituite con interventi di segno opposto, a sostegno della domanda e dell’occupazione. Nei Paesi in surplus andrebbero poi alzati significativamente i salari.
Tuttavia, apparendo questa strada impercorribile, poiché presupporrebbe che tutti i principali Paesi europei invertano le politiche economiche adottate fino ad oggi, e che quelli più forti accettino trasferimenti automatici verso quelli meno competitivi, l’unica via di salvezza resterebbe l’uscita dall’euro e il recupero della sovranità nazionale in materia di politiche economiche e monetarie.

Quale è quella corretta?

Chiaramente, queste tesi sono fra loro inconciliabili. Se si accetta l’idea che ad andare in sofferenza siano stati quei Paesi che presentavano un alto rapporto debito/PIL, allora la prima spiegazione appare come quella corretta. Invece, se si crede che la crisi abbia colpito chi ha avuto un tasso di inflazione più alto, converrà orientarsi sulla seconda.
Ecco una breve tabella riassuntiva:
  debito pub / PIL (%)
Squilibri esterni e differenziali di costo nell’eurozona
Paese 1999 2007 2011 Saldo conto corrente / PIL
(* 100) 1999-2012
Costo unitario del lavoro
var % 1999-2010
Indice prezzi al consumo
1999-2012
Germania
61
65
83
 52.0  1.4 21.8
Portogallo
50
68
106
-132.2 11.1 35.1
Italia
114
104
121
 -24.4 28.5 30.9
Grecia
103
105
166
-123.2 54.9 43.1
Spagna
62
36
67
 -75.5 24.8 38.4
[Dati estratti da Europa: una crisi di debito o di bilancia dei pagamenti? - A.F. Presbitero, Università Politecnica delle Marche, pubblicato su linkiesta.it ]
Le prime colonne mostrano che la prima chiave di lettura è infondata: due dei Paesi più colpiti dalla crisi, il Portogallo e la Spagna, fino al 2007 presentavano un rapporto debito/PIL simile o addirittura migliore rispetto a quello della “virtuosa” Germania. La parte destra della tabella conferma quel che abbiamo già avuto modo di affermare: il problema non è il debito pubblico. La Germania ha beneficiato di una minore inflazione (ultima colonna) grazie al contenimento del costo del lavoro (penultima colonna) ed oggi vanta il “record” del maggior numero percentuale di lavoratori a basso reddito di tutta l’Europa occidentale (il 22.2%, secondo Eurostat). In questo modo ha aumentato la propria competitività, a discapito dei partners europei (terzultima colonna) mandandoli in crisi.
Dunque, i dati indicano che la tesi corretta è la seconda, la quale infatti è sostenuta da numerosi esperti nazionali ed internazionali. Tuttavia la quasi totalità dei media sposa la prima chiave di lettura, l’unica ad essere ufficialmente accettata da tutte le élite di governo europee, di destra come di sinistra. Questo non deve stupire: sia ai governanti dei Paesi forti che a quelli degli Stati in crisi conviene far credere che il problema principale siano la spesa dello Stato e il debito pubblico. In questo modo, infatti, i primi possono proseguire il contenimento della domanda interna, arricchendosi grazie alle esportazioni e garantendosi surplus utili ad acquisire aziende pregiate dei Paesi in crisi (come testimonia, per esempio, la recente acquisizione di Ducati da parte di Audi-Volkswagen). I secondi (gli stati in crisi) ottengono di poter sbandierare un “vincolo esterno” grazie al quale imporre ai cittadini quello che altrimenti sarebbe stato impossibile realizzare: tagli ai servizi pubblici e alle pensioni, restringimento delle tutele dei lavoratori, privatizzazioni, continue manovre finanziarie “lacrime e sangue”.
Così, mentre smantellano lo stato sociale, i governi di Italia, Francia e Germania danno vita ad un insulso gioco delle parti: quando Monti e Hollande spingono per introdurre forme di condivisione dei debiti sovrani, la Merkel risponde pretendendo cessioni di sovranità verso le istituzioni UE. Due facce della stessa medaglia, entrambe riconducibili alla chiave di lettura 1. Quella sbagliata.
In seno al Consiglio Europeo è stata già siglato l’accordo che consentirà a ciascun leader di cantare vittoria nella propria patria: da Giugno 2013 la Commissione UE potrà far sottoscrivere ad ogni Stato un vero e proprio contratto, ove indicherà le “riforme” da attuare e le modalità con cui realizzarle; eventuali “meccanismi di solidarietà” saranno riservati ai Paesi che avranno sottoscritto tali intese.
Ecco quindi il leitmotiv che ascolteremo nel 2013: “solidarietà” in cambio di cessioni di sovranità. Lo conferma il presidente del consiglio europeo, Van Rompuy, che però omette di precisare che la solidarietà sarà fasulla: le eventuali forme di mutualizzazione dei debiti saranno parziali e temporanee, come ha già chiarito Angela Merkel, intervenendo al Bundestag. E in ogni caso esse non potranno mai risolvere gli squilibri strutturali fra le economie.
Pertanto c’è da aspettarsi che la crisi riesploda. Anche perché dal primo gennaio 2013 è entrato in vigore il fiscal compact, che statuisce, tra le altre cose, che il rapporto debito/PIL deve assestarsi al 60%. L’Italia, per tentare di raggiungere l’obiettivo, dovrà varare manovre su manovre, ogni anno, per decine e decine di miliardi. In assenza di una crescita sostenuta, le conseguenze saranno inimmaginabili, come testimoniano le analisi della Corte dei Conti e l’ISPI. L’Italia e gli altri PIGS resteranno intrappolati in una spirale recessiva, senza via di uscita. Ma gli alfieri della chiave di lettura sbagliata non si fermeranno. Anzi, rincareranno la dose. Quelli italiani hanno già nel mirino la privatizzazione della sanità, che non a caso si sta già realizzando in Spagna.
Uno dopo l’altro i Paesi dell’eurozona dovranno richiedere gli “aiuti” del MES e, in cambio, dovranno cedere ogni residua forma di sovranità nazionale. Così, le decisioni verranno prese direttamente a Bruxelles e Francoforte, senza che né i cittadini né i Parlamenti nazionali possano opporvi resistenza. Ma ciò che è più drammatico è che alla gran parte dell’opinione pubblica, tutto ciò apparirà come necessario, in quanto coerente con la teoria della crisi dei debiti sovrani, propagandata dalla stragrande maggioranza dei media.
Per questo, il primo fronte sul quale schierare le forze che vogliono impedire lo sfacelo è quello dell’informazione. Un’informazione corretta sulle reali cause della crisi.

di Fabrizio Tringali -

02 febbraio 2013

Zeland, Transurfing. Un modo di pensare e di agire per ottenere quello che vuoi.



D. Chi è Vadim Zeland?

transurfing_italia_zeland1Quando mi viene chiesto dai lettori affascinati “Chi sei tu, Vadim Zeland?”, di solito rispondo “Io non sono nessuno (di speciale)”. La mia biografia (la mia vita) non può e non deve essere di alcun interesse, in quanto non sono stato io che ha creato il Transurfing, ho semplicemente fatto da canale di antica Conoscenza che dà accesso ad un mondo in cui l’impossibile diventa possibile.
Se si seguono alcune regole, l’ordinaria realtà smette di essere qualcosa di completamente esterno e incontrollabile, – si può imparare a dirigerla! E per incanalare tale conoscenza senza distorsioni personali, dovrei davvero essere “nessuno”, solo “un recipiente vuoto”. Il grande mistero è ancora segreto, proprio perché è incredibilmente semplice – la verità sta in superficie, e richiede solo un vettore per portare quella verità alle persone. In questo caso una personalità non ha alcuna importanza.
Ciò che sono di vero interesse (sono?) i custodi che mi hanno passato l’antica conoscenza. Tuttavia anch’essi tendono a rimanere sullo sfondo. Ho 45 anni. Prima del crollo dell’Unione Sovietica, facevo ricerca nel campo della fisica quantistica, poi mi sono impegnato in tecnologie informatiche, e ora sono uno scrittore a tempo pieno. Vivo in Russia. Tutto il resto non ha importanza.

D. Come ti è venuta l’idea del Transurfing?

Il Transurfing non è un’idea, e non emerge da nessuna parte. E ‘antica Conoscenza che ci è giunta da un tempo lontano di millenni. Questa conoscenza è stata data a me, e la sto ancora ricevendo in modo trascendentale. Nessuno me l’ha mai insegnata, né avevo mai letto a riguardo. Semplicemente l”informazione arriva a me di sua iniziativa – non riesco a spiegare il modo in cui accade.
Io sono una persona comune, che non comunica con spiriti o alieni. L’unica personalità che potrei chiamare mio Maestro è l’Osservatore – è uno dei custodi delle antiche Conoscenze, che una volta mi è apparso in sogno. Dopo di quello ci fu un flusso di informazione. L’incontro con l’Osservatore è descritto all’inizio del libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing”.
La mia vita è cambiata da allora: all’improvviso, senza alcuna ragione, un ex-fisico che non era dotato di alcuna abilità speciale, ha iniziato a scrivere …

D. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro? (o la serie di libri)

La svolta decisiva avvenne quando capii che casino avevo fatto della mia vita. Avrei dovuto leggere il mio libro “Lo Spazio delle Varianti” almeno venticinque anni prima! La mia vita avrebbe potuto essere completamente diversa, molto più facile e regolare. In tal caso però, non sarei stato in grado di scrivere questo libro… Ma a quel tempo, dopo aver condotto una vita selvaggia e fuori controllo, ho cominciato a ricevere un sacco di informazioni attraverso un canale misterioso. Per tutta la mia vita ho praticato l’anti-Transurfing, vale a dire che ho fatto tutto solo nel modo sbagliato. Un uomo intelligente impara dagli errori degli altri, ma uno stolto impara sempre dai suoi propri. In questo senso sono stato uno stolto ostinato. Quale lezione pensi che si impari meglio: quella dai propri errori o dagli errori di un’altra persona? Un uomo intelligente sa solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ha ottenuto le informazioni, ma non sente l’essenza stessa dei suoi errori, come la sente lo stolto, la cui anima soffre profondamente ad ogni sobbalzo della vita. Solo un stolto sembra che sia in grado di trasformarsi in un veicolo della conoscenza.

D. A quali lettori è destinato il libro?

A giudicare dalle lettere dei miei lettori, non sono classificabili per aree geografiche, né per età o per condizione sociale. Va notato che la conoscenza non è destinata a tutti. Non tutti sono pronti ad accettarla, dato che il Transurfing va oltre il modo ordinario di vedere il mondo.
Le persone possono sognare profondamente da sveglie, anche se non sono consapevoli di essere in quella condizione. E ‘un dato di fatto che solo coloro che sono in grado di svegliarsi possono percepire il Transurfing.
Come regola generale, i libri sono ammirati da parte di alcuni lettori e sono respinti in toto da altri. Tuttavia, le numerose lettere di gratitudine dimostrano che i miei oppositori sono in minoranza.

D. Che cos’è il modello delle “varianti”?

La realtà ha due forme: una forma fisica che può essere toccata, e una metafisica che va oltre la percezione, ma che pur non è meno oggettiva. In un certo senso, il mondo è uno specchio duale illimitato, da un lato del quale vi è l’Universo, dall’altro lato vi è uno spazio metafisico di varianti – una struttura di di informazioni che memorizza scenari di tutti gli eventi possibili.
Il numero di varianti è infinito, simile a un insieme infinito di punti possibili su un piano di coordinate. Vi è una registrazione di tutti gli eventi passati, presenti e futuri, ed è dallo spazio delle varianti che i nostri sogni provengono, così come la chiaroveggenza, la conoscenza e la comprensione intuitiva. In particolari condizioni dell’energia, i pensieri possono materializzarsi in qualsiasi settore nello spazio delle varianti.
In uno stato speciale che il Transurfing chiama unità di mente e anima, viene data origine a una forza misteriosa – una intenzione esterna. Se si seguono alcune regole, questa forza porterà a compimento un “ordine” – si realizzerà ciò che hai concepito o creato.

D. E ‘questo solo un altro libro di auto-tecnica di miglioramento?

Il Transurfing non è una tecnica di auto-miglioramento, ma un modo di pensare e di agire per ottenere quello che vuoi. Non lottare per ottenerlo, ma semplicemente ottenerlo. E non si tratta di cambiare se stessi, si tratta di tornare al proprio vero sé. E ‘molto semplice. Il mondo è come uno specchio, riflette il tuo atteggiamento verso di esso. Se non sei soddisfatto del mondo, esso rigetterà indietro quella insoddisfazione su di te. Se lotti contro di esso, lotterà contro di te.
Quando smetti di lottare, il mondo corrisponderà ai tuoi desideri. Se avrai il coraggio di avere ciò che desideri, l’intenzione esterna troverà un modo per dartelo. Poi un giorno accadrà un miracolo, ma sembrerà un “miracolo” solo agli altri, non a te. Sei alla disperata ricerca di qualcosa di speciale? Smetti di essere disperato per questo, stai per ottenerlo comunque. Faresti meglio a pensare che stai solo prendendo ciò che ti appartiene. Stai prendendolo senza chiedere o insistere.
Lo vuoi, non è vero? Quindi, qual è il problema? Tu l’otterrai. La società impone uno scenario differente su di te. Sei costretto a combattere per raggiungere un obiettivo. Dovresti dichiarare guerra a te stesso e al mondo. Ti viene suggerito che non sei perfetto, quindi non raggiungerai i tuoi obiettivi fino a quando tu stesso non cambierai. Dopo aver cambiato te stesso, dovresti partecipare alla battaglia per guadagnare il tuo posto al sole. Questo scenario ha l’unico scopo di prendere la tua energia e di spingerti in una cellula di matrix. Lottando con te stesso, dai la tua energia a matrix.
Se ti unisci alla battaglia con il mondo, stai facendo assolutamente la stessa cosa. Hai guadagnato qualcosa in questa battaglia? Ogni giorno vai scoraggiato al tuo lavoro noioso e faticoso, o vedi l’università come un duro lavoro noioso di routine. E che dire di qualcuno che si diverte in una stazione sciistica o è sdraiato al sole vicino al mare, proprio in questo momento? Forse hanno vinto la loro battaglia? Si stanno divertendo come conseguenza di questo? Per molti combattenti in questa battaglia, nonostante tutti i loro sforzi, una vita non basta a salvare una somma di denaro sufficiente per andare a soggiornare in una stazione sciistica.
Il Transurfing offre una via radicalmente diversa. Dovresti smettere di lottare per un posto al sole, alzati e cammina a modo tuo – Dovresti solo osare di avere. Il libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing” ti dice come fare.

D. Che cosa fa sì che questo libro funzioni mentre altri no?

Ad esempio, il libro è spesso paragonato a opere di Carlos Castaneda, forse a causa di una somiglianza parziale nei termini. “La Via del Guerriero”, fatta conoscere dai libri di Carlos Castaneda e Teun Màrez non è assolutamente il Transurfing, ma una dottrina radicalmente diversa praticata dai Toltechi, un’antica tribù messicana.
Qualcuno che pensa che questi due insegnamenti siano simili, non comprende bene né l’uno né l’altro. Nonostante il fatto che entrambi questi insegnamenti conducano alla libertà, quando il mondo obbedisce a te, le strade che portano alla libertà vanno in direzioni diverse: i seguaci dei Toltechi cercano di far sì che il mondo obbedisca, mentre i transurfer tentano di consentire al mondo di obbedire.
E’ evidente, che i metodi di raggiungere l’obiettivo sono fondamentalmente diversi.

D. Come il tuo libro differisce da The Secret?

L’unica distinzione è che la stessa conoscenza è considerata da punti di vista differenti. Come dato di fatto, se si confrontano vari insegnamenti, potremmo andare tanto indietro fino alle Upanishad, ma qual è il senso di questo? Tutta questa Conoscenza proviene da un’unica fonte.
Per lo stesso motivo, le stesse scoperte sono spesso fatte da persone diverse in modo indipendente, e un sacco di nuove tendenze sorgono in vari punti del pianeta contemporaneamente. Prova a trovare un insegnamento che non abbia nulla in comune con altri insegnamenti! Se lo trovassi, si applicherebbe ad una realtà diversa. Ma la mente umana non è in grado di creare qualcosa di nuovo che non si applichi al nostro mondo.
Prima o poi, anche la fantascienza diventa realtà. Scrittori di fantascienza descrivono realtà che possono essere non ancora vere. Per la verità, tutte queste idee e immagini, così come i sogni, non sono prodotti della mente umana – sono fissi e esistono oggettivamente nel campo integrale delle informazioni. I “Maestri”, come la gente comune, hanno accesso allo stesso database. È così semplice come andare in biblioteca e prendere i libri che ti piacciono, da qualsiasi scaffale. A una condizione: devi credere nelle tue capacità, usare il diritto di accesso alla Conoscenza, e poi – devi avere l’intenzione di farlo.
Poni a te stesso delle domande, osa rispondere a te stesso. Colui che osa, fa delle scoperte, compone musica, scrive libri, crea capolavori in vari campi. La conoscenza si apre a coloro che hanno dichiarato la loro intenzione di prenderla a bordo.

D. Come la teoria ha funzionato per te?

Non c’è bisogno di dire che se non avessi sperimentato il Transurfing io stesso (se non avessi conosciuto il Transurfing per esperienza diretta), non sarei in grado di spiegare agli altri come funziona. La tecnica funziona alla perfezione, con risultati, come regola, al di là di ogni aspettativa. E ‘abbastanza frequente che succedano cose straordinarie.
Anche se questi miracoli possono essere spiegati in termini di Transurfing, non posso mai abituarmici e continuo a chiedermi: può essere possibile? Chiunque abbia mai provato a controllare la realtà con la forza della sua intenzione, sente le stesse cose – è stupito e rapito.
Stupito per come una mente ordinaria viene usata per percepire la realtà come qualcosa di esterno ed esistente al di là della nostra volontà.
Incantato per come una persona smette di sentirsi piccola e insignificante, dipendente dalle circostanze, e inizia a creare il proprio mondo.

D. Quanto tempo hai impiegato per sviluppare la teoria del Transurfing?

Non sono stato io a sviluppare la teoria Transurfing – esisteva nello spazio delle varianti, e ancora esiste. Il mio compito è stato solo di “leggerla da quello spazio”. Può sembrare strano che io non scriva un libro in una sequenza logica, dall’inizio alla fine, ma lo scrivo, per così dire, simultaneamente: tutti i capitoli, nello stesso tempo.
Di solito ho un sacco di pensieri separati che mi vengono in mente spontaneamente, e li metto su carta. Quando una quantità sufficiente di questi pezzi è stati raccolta, in qualche modo si sviluppano in un quadro complessivo, ed è solo questione di tempo per combinarli in un insieme e editarli. Questo è il modo usuale in cui il mio libro viene scritto, quasi come un mosaico.
Di solito mi occorre un anno o diciotto mesi di tempo per scrivere un libro. Non ho mai misurato la mia produttività, ma posso rimanere inattivo fino a parecchie settimane, quando non riesco a scrivere una sola pagina. Ed è per una ragione. Se cerco di lavorare coscientemente, cioè pensando logicamente, non vado da nessuna parte, come se una forza mi tenesse stretto fino a quando finalmente ricevo il messaggio.
La vera Conoscenza viene da sé, senza che me ne accorga, da qualche parte del profondo della mia anima. Non sono in grado di inventare cose.

D. Questa teoria è difficile da seguire?

Il Transurfing è una tecnologia sia semplice che efficace per avere controllo sulla realtà. Esso è rivolto alla persona normale, che non possiede alcuna abilità particolare. Ricevo un sacco di lettere dai lettori, che giungono ad una conclusione unanime: Il Transurfing migliora la qualità della vita.
I risultati variano da persona a persona, ognuno ottiene quello che ha ordinato, che si tratti di un lavoro, un alto stipendio, una macchina o un appartamento. Alcuni trovano la loro anima gemella, altri si liberano da problemi e complessi, ecc.

D. Come è possibile semplicemente “ottenere ciò che si desidera”?

Se tento di formulare l’essenza del Transurfing in generale, il tuo mondo è quello che tu pensi che sia. Il mondo è come uno specchio, riflette il tuo atteggiamento nei suoi confronti. Se uno è convinto che le occasioni migliori sono già state vendute tutte, trova scaffali vuoti. Se crede che per un prodotto di qualità vale la pena di fare la fila e pagare una grossa somma di denaro, è obbligato a fare in quel modo. Se le sue aspettative sono pessimiste e piene di dubbi, è certo che si avvereranno.
Se una persona si aspetta di incontrare un ambiente ostile, i suoi timori si realizzeranno. Ma nel momento in cui è ispirato da un pensiero innocente, che il mondo ha riservato il meglio per lui, le cose, per qualche ragione, iniziano a funzionare. Un tipo (strano?), che non ha idea che ci vuole un grande sforzo per ottenere qualcosa in questo mondo, inspiegabilmente è il primo al banco con i prodotti migliori, come se fossero stati lì solo per lui. Poi si scopre che il primo cliente ottiene i beni gratuitamente!
Dietro di lui c’è una lunga fila di coloro che credono in una scarna realtà, e pensano che gli sciocchi hanno tutte le fortune. Se quello sciocco fortunato dovesse cambiare il suo atteggiamento verso il mondo a causa della “scarna realtà”, naturalmente anche la sua realtà cambierà e manderà “l’illuminato” alla fine della coda.
Il Transurfing davvero apre gli occhi sull’illusorietà del mondo esterno, l’illusione principale essendo il credere che la realtà sia indipendente e non controllabile. Di fatto, l’uomo può plasmare la propria realtà. Per essere in grado di farlo, deve seguire certe regole. I dettagli sono contenuti nel libro “Lo Spazio delle Varianti – Reality Transurfing”.

D. Nel tuo libro dici che abbiamo la libertà di scelta e parli di varianti simili. Cosa devo fare se scelgo il percorso di vita sbagliato, o una variante “troppo simile”?

Entro i limiti dell’intervista posso fornire un principio utile che è chiamato coordinazione dell’intenzione. Come qualsiasi altro movimento di materia, una vita umana è una catena di cause ed effetti.
Nello spazio delle varianti, l’effetto è sempre vicino alla sua causa. Proprio come dai risultati precedenti seguono i successivi, settori limitrofi sono disposti lungo la linea della vita. Ogni evento nell’intera vita ha due rami, uno che va in una direzione favorevole, l’altro che va in una direzione sfavorevole.
Ogni volta che ti trovi di fronte a un determinato evento, scegli anche il modo di occupartene. Se lo tratti come un evento positivo, vai al ramo favorevole della linea della vita. Ma la tendenza a pensare negativo ti fa lamentare e scegliere il ramo sfavorevole. Nel momento in cui sei seccato e irritato, otterrai un nuovo problema. Così, la pioggia va intesa in questo modo: non piove mai, l’acqua viene versata. Ma l’acquazzone non proviene dalle difficoltà in primo luogo, è il risultato del vostro atteggiamento verso di esse.
La regolarità è costituita dalla scelta effettuata al bivio della vita. Il principio della coordinazione dell’intenzione consiste in quanto segue: se si ha intenzione di considerare positivo un evento apparentemente negativo, sarà così. Ricordati: non importa quanto possa essere difficile proprio adesso, il futuro ha una piacevole sorpresa in serbo per te, a condizione che tu continui a mantenere la coordinazione dell’intenzione.
Dovresti dire a te stesso prima di ogni prova (prova?): Se lo faccio – bene, se non lo faccio – va bene lo stesso. Se non sono riesci a gestire qualche cosa, devi avere evitato alcuni altri problemi sconosciuti. A cuor leggero, dovresti andare incontro al tuo destino, il destino creato da te stesso. Da ora in poi, qualunque cosa accada – è per il meglio.

D. Allora, il libro riguarda solo il pensiero positivo?

Non è ordinario ottimismo, si tratta di una speciale abilità di gestione intenzionale della realtà. Anche se fossi tre volte ottimista (troppo ottimistica), non saresti in grado di mantenere a lungo il tuo brio, nel caso in cui tu sia sano di mente. Un ottimista spera solo per il meglio, ma lo fa inconsciamente, a causa della sua natura.
Che cosa succede se io sono un pessimista? E’ possibile che mi convincano con il banale “Tutto sta andando bene”? Mi serve ben altro.
Perché sta andando tutto bene? Io, per esempio, sono un pessimista. Questo fatto continuava a rovinare la mia vita fino a quando ho iniziato a controllare il mio atteggiamento verso la realtà. Se qualcosa di spiacevole accade nella mia vita, lo rigiro “sottosopra” e dichiaro, in assoluta consapevolezza, che è una cosa piacevole. Funziona al cento per cento.
Alla fine, tutto va davvero bene, perché, dato il giusto atteggiamento, il corso degli eventi, in questo caso è sempre diretto verso la linea favorevole della vita.
Ora sono io, che controllo la realtà, e non viceversa.

D. Quale messaggio vorresti che il libro trasmettesse?

Se cercassi di spiegarlo brevemente, il messaggio per i lettori potrebbe venire perso. In realtà, si tratta di un soggetto per un intero articolo. Così, la mia risposta sarà molto prolissa.
Prima di tutto, il libro porta il lettore di fronte a un fatto compiuto in modo sconcertante, che non tutti possono comprendere e accettare. E ‘sempre più facile vivere in un illusorio, ma confortevole mondo, che in un vera, ma inquietante realtà.
L’illusione è che le motivazioni e le azioni dell’uomo sono presumibilmente controllati dalla sua coscienza. In realtà, non è del tutto vero. O meglio, assolutamente non vero. Gli scienziati fanno sforzi inutili facendo ricerche sulla mentalità umana (psichica?) come un oggetto separato, come una proprietà di una mente umana.
Non si tratta di struttura della mentalità umana, si tratta di volontà. La ragione umana non ha nessun libero arbitrio – è controllata dall’esterno (dal di fuori?) Non è controllata dagli insegnanti, funzionari o dirigenti, ma da elementi strutturali (strutture? Entità? Creature? Fenomeni?) del mondo sottile.
Come è noto, l’energia del pensiero non scompare completamente. Quando gruppi di persone iniziano a pensare nella stessa direzione, i parametri delle loro onde mentali diventano identici. Le energie del pensiero individuale si fondono in un unico flusso. Nel mezzo del mare di energia, delle strutture basate sulle informazioni vengono create. Questi sono dei pendoli, invisibili, ma reali.
Una volta portati in esistenza, i pendoli iniziano a svilupparsi in modo autonomo. Essi tendono a sottomettere le persone, che sono elementi strutturali, alla loro volontà. Agiscono inconsciamente, in quanto non hanno la ragione. I pendoli non possono avere delle caratteristiche come alcune forze maligne. Essi ricordano le piante parassite, o pseudo-programmi viventi. Integrati in una struttura, tali programmi determinano (definiscono?) il loro comportamento.
I Pendoli esistono nel mondo sottile come sovrastrutture di ogni gruppo sociale umano, sia esso una famiglia, una scuola, un’impresa o uno Stato. Può sembrare incredibile che le persone non sono consapevoli di agire nell’interesse dei pendoli, anche se lo fanno involontariamente. Tuttavia, è un dato di fatto. Ogni struttura esiste e si sviluppa non solo come risultato di azioni intenzionali di persone, che sono i suoi elementi.
Una struttura è regolata da un pendolo, come il funzionamento di un meccanismo automatico è regolato da un algoritmo. Membri della struttura sono in grado di eseguire azioni libere, ma non sono liberi nelle loro motivazioni e, come regola, devono agire involontariamente nell’interesse della struttura. I Pendoli si nutrono dell’energia delle persone.
Quando sei infastidito da qualcosa o indignato, dai energia a un pendolo. Tutto ciò che può causare la tua forte reazione negativa è provocato dai pendoli. L’energia negativa è il loro piatto preferito.
Per esempio, all’inizio di una partita di calcio c’è un certo oggetto a forma di palla appesa sopra lo stadio. Questa palla è invisibile a un occhio umano, in quanto esiste nel mondo sottile. Inizia a raggiungere ogni tifoso con i suoi raggi di reale energia, che sono come antenne. Come le emozioni si riscaldano per la partita, il pendolo si riempe di energia e cresce fino a diventare veramente enorme. Quando il gioco è finito, si comprime in una piccola palla e vola via.
Ciò che è orribile, è che i pendoli non solo assorbono energia, ma anche, in modo sottile, fanno agire le persone in modo da liberare più energia. Se sei teso e preoccupato per qualcosa, è sicuro che le persone intorno a te faranno le cose che ti irritano, e lo faranno proprio in quel momento, quando vuoi essere lasciato solo.
I bambini iniziano a giocare rumorosamente, anche se prima si comportavano bene (erano tranquilli?). Qualcuno che è al tuo fianco diventa improvvisamente un seccatore. Tutti i tipi di personaggi continuano ad arrivarti fra i piedi, tormentandoti con i loro problemi. Sei costantemente intralciato da parte di tutti i tipi di ostacoli.
Se stai aspettando qualcuno con impazienza, non arriverà mai, se non hai voglia di vedere nessuno, è sicuro che comparirà qualcuno, e così via. Puoi confermare che il mondo spesso ti da ai nervi. Certo, dipende, ma nel complesso il principio fondamentale è il seguente: se in un dato momento qualcosa è in grado di farti perdere l’equilibrio, come lo farebbe la sfortuna, sicuramente avverrà. Supponiamo che sei di fretta, temendo di essere in ritardo.
Da quel momento tutto comincia a lavorare contro di te. Le persone bloccano il tuo passaggio, intralciandoti lungo il percorso. Hai bisogno di attraversare la porta in fretta, e compare una coda tutta di sfaccendati, che si muovono lentamente.
Sull’autostrada è la stessa storia con le automobili. Ci deve essere un complotto contro di te. Questa pressione esterna aumenta sempre più e con essa la tua irritazione. Più forte è la tensione, più attive sono le persone nel loro infastidirti.
Ciò che è interessante, è che non agiscono proprio deliberatamente, non viene neanche in mente a loro di poter essere sulla strada di qualcuno (che potrebbero disturbare qualcuno). La questione è che la forza trainante che forma motivazioni inconsce, non fa parte della mentalità di una persona, ma al di là di essa.
Quindi, si pone una domanda: come resistere all’influenza dei pendoli? A tal fine, si dovrebbe smettere di essere un’ostrica che reagisce negativamente a qualsiasi irritante. In altre parole, dovresti smettere mantenendoti cosciente e non dovresti cedere alle provocazioni. Fai uno sforzo cosciente di reagire agli irritanti, e smetteranno di darti fastidio. Ma c’è di più. Ci sono cose molto più significative e terribili nel mondo che accadono per colpa dei pendoli. Guerre, rivoluzioni, lotte per le materie prime e mercati di vendita, concorrenza, il terrorismo – tutto questo è solo la punta di un iceberg che puoi vedere. Alla base invisibile, sottile, di questi fenomeni c’è una lotta incessante di pendoli.
Sono loro che provocano praticamente tutti i conflitti, perché si nutrono dell’energia di conflitti. Dall’altro lato dello specchio duale, nel mondo sottile, ci sono così tante cose che preferiresti non sapere. Probabilmente chiederesti, come può essere possibile? Dopo tutto, le persone sono in guerra l’un con l’altro di propria iniziativa, non è vero?
Tuttavia, gli iniziatori reali sono i pendoli. Prendiamo come esempio una struttura relativamente primitiva – un formicaio. La scienza non può dare una risposta comprensibile su come la colonia viene gestita. E’ sorprendente che nel formicaio ci sia una ripartizione precisa delle responsabilità, ma non esiste una gerarchia.
Allora perché tutti gli insetti in un formicaio, sono così ben coordinati, come in una organizzazione con un management centrale? Le formiche comunicano tra loro per mezzo di sostanze odorose – feromoni. Scie odorose aiutano a trovare la via che porta al cibo e a casa. Ma in che modo sono trasferite le informazioni a tutti i membri della colonia simultaneamente? Eventuali forme superiori di scambio di informazioni tra le formiche sono fuori discussione.
Perché usare qualità primitive come quella dell’olfatto, allora? Bene, cos’è che unisce membri separati in una colonia organizzata? Un pendolo.
Contemporaneamente con la formazione e lo sviluppo di una struttura si forma un elemento di energia basato su informazioni che si assume (prende su di sé?) le funzioni per gestire e stabilizzare questa struttura. Tra il pendolo e gli elementi della struttura ci sono legami diretti e inversi. Un pendolo esiste a spese dell’energia dei propri aderenti e sincronizza le loro attività, li unisce in una comunità organizzata.
Lo stesso vale per la società umana – tutti i processi sono controllati da questi elementi strutturali sottili. Il mondo si sta trasformando in una matrix a passi da gigante, e questa non è fantascienza. Certo, non è come in un famoso film, dove le persone vengono coltivate in celle con cupole e la loro vita è solo un illusione virtuale. Ma la situazione reale è molto vicino a quella.
Al fine di spingere una persona dentro una matrix, è necessario tessere una rete intorno a lei, una rete costruita sulle dipendenze. Recentemente, sono apparsi nuovi tipi di dipendenze: il cibo si è trasformato in mangime che causa l’obesità, la realtà virtuale del computer ha fatto crescere la dipendenza al gioco e a Internet, senza telefoni cellulari le persone soffrono di attacchi di malinconia e solitudine.
La cosa peggiore è che una persona, schiava di un sistema, non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che vuole il sistema. Così, questi sono processi che sono in corso in tutto il mondo.
È per questo che il nostro obiettivo è quello di preservare la coscienza, così che un giorno non ci si debba svegliare in una cella di matrix. Sembra che siamo una sorta di colture foraggiere, che i pendoli coltivano per i loro scopi.
Una società umana è organizzata in modo che non possa esistere senza pendoli. Ma anche i pendoli hanno bisogno di noi. Una persona con giudizio è in grado di utilizzare i pendoli per i suoi fini. Ci sono un sacco di possibilità, ma è un argomento a sé.

D. Hai scritto tre libri della serie Transurfing. Il lettore deve leggerli tutti per capire la teoria e migliorare il suo percorso di vita?

Nella serie Transurfing sono stati pubblicati in tutto nove volumi. Ogni nuovo libro svela nuove sfumature. E ci sono molte cose di cui non ho parlato. Ma naturalmente, per un principiante potrebbe essere sufficiente leggere i primi tre volumi.
È importante non solo leggere, ma mettere in pratica la nuova Conoscenza.
In questo caso, si può iniziare a fare delle scoperte sorprendenti. Il Transurfing è una potente tecnologia di controllo della realtà, che apre una porta in un mondo differente, dove non si è più burattini, ma Maestri del proprio destino.

Traduzione di Luciano Gianazza

Monte dei Paschi: origini e cause di uno scandalo







IL GROVIGLIO ARMONIOSO
Della serie: la truffa è l'anima del capitalismo finanziario
Pochi oggi ricordano lo scandalo della Banca Romana culminato nel 1893 con le dimissioni del governo Giolitti e il crollo di mezzo sistema bancario italiano. Per occultare le perdite dovute a cattivi investimenti la Banca Romana, a fronte dei 60 milioni autorizzati, coperti da corrispondenti riserve auree, emise biglietti di banca per 113 milioni di lire, incluse banconote false per 40 milioni. L’inchiesta rivelò che il governatore della banca versò, affinché lo scandalo non emergesse, cospicue somme a diversi esponenti politici, tra cui due Presidenti del Consiglio, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti.
Menzogne sistemiche
A 112 anni di distanza l’Italia è alle prese con lo scoppio di un gigantesco bubbone bancario, quello del Monte dei Paschi di Siena, i cui vertici (già indagati per “aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza” per la torbida vicenda dell’acquisto della Banca Antonveneta) rischiano di finire in galera assieme, ai loro politicanti complici, per aver, sotto la gestione di Giuseppe Mussari (a sua volta rinviato a giudizio per falso e turbativa nella gara per la costruzione dell'aeroporto di Ampugnano), truccato i conti dopo almeno un paio di disastrose operazioni speculative in titoli tossici.
Giovanni Bazoli, presidente di Intesa Sanpaolo, afferma che quello del Mps «è un fatto episodico… che il sistema bancario italiano è sano». [1] Da parte sua, visto che il Mps è controllato da una Fondazione a sua volta controllata dal Pd, Pierluigi Bersani sostiene: «Nessuna responsabilità del Pd, per l’amor di Dio. Il Pd fa il Pd e le banche fanno le banche». [2]
Entrambi mentono. Mentono con ogni evidenza anche le Autorità preposte alla vigilanza, tra cui Banca d’Italia e Consob, che in un laconico comunicato pensano di cavarsela scrivendo che: «La possibilità da parte delle autorità di conoscere in modo compiuto le operazioni di una banca dipende dalla corretta contabilizzazione delle medesime e soprattutto dalla corretta gestione della documentazione. Con il Mps ci sono mancate entrambe queste condizioni». [3]
Ma come? Non dovrebbe essere che chi vigila è appunto tenuto a verificare la correttezza della documentazione prodotta dal soggetto su cui s’indaga? Fesso chi lo ha pensato! Con solare candore Bankitalia e Consob ci dicono che si sono fidati delle carte e dei bilanci presentati da Giuseppe Mussari e dal consiglio di Amministrazione del Mps, e che quindi le loro indagini son sempre fatte alla carlona, concepite per coprire gli imbrogli contabili e le sconsiderate operazioni corsare delle banche d’affari.
Ovviamente mente Bazoli. Che il sistema bancario italiano, ma il sistema bancario in generale, siano fondati sulla contraffazione dei conti, sulla manipolazione dei bilanci, sull’occultamento delle manovre finanziarie più spericolate, e quindi sull’inganno dei correntisti, sul raggiro degli azionisti nonché delle autorità di vigilanza, in breve sul malaffare, sono fatti lampanti, dimostrati incontrovertibilmente dagli scandali più recenti, come quello della manipolazione dei tassi Libor.
E mente anche il Bersani. Il segretario pensa di poterci ingannare con uno dei suoi soliti fumogeni, con una delle sue mediocri battute paesane, mentre l’intreccio tra malaffare e politica, ai massimi livelli, è acclarato, in particolare il senese “groviglio armonioso” tra sinistra sistemica e mondo della grande finanza. [4]

Torbido intreccio
L’attuale inchiesta della Procura della repubblica di Siena sull’ammanco colossale di Mps dipende dall’aver giocato d’azzardo, nel 2005-2006, in titoli tossici, nei famigerati derivati. Il catastrofico affare corsaro del Mps emerse ben presto, dopo il settembre 2008 quando, scoperchiatosi a scala mondiale il Vaso di Pandora della speculazione sui derivati (fallimento della Lehman Brothers), Mps vide svanire una cifra che si aggirava sui 740 milioni di euro. [5]
Andava a farsi friggere la bella favoletta della banca “democratica” legata al territorio e rispettosa delle regole etiche che dovrebbero presiedere alla tutela dei risparmiatori: i quattrini di questi ultimi venivano giocati, ovviamente a loro insaputa, nella bisca del capitalismo casinò, nella spasmodica ricerca di sovrapprofitti, non solo e non tanto per potenziare la banca, ma per elargire ai manager dei diversi dipartimenti bonus stellari nonché per oliare la vorace macchina delle clientele politiche.
Il fatto è che la più antica banca d’Europa, una delle poche che non aveva mai registrato perdite, oramai diventata banca d’affari quotata in borsa, non poteva permettersi di far sapere a clienti e azionisti di essere andata in rosso, con ciò temendo l’inevitabile crollo dei propri titoli. Di qui non soltanto la contraffazione dei bilanci, la manipolazione dei conti, l’occultazione dell’ammanco; di qui ulteriori spericolate operazioni corsare nella disperata ricerca di far ri-quadrare i conti, risoltesi poi in rovesci ancora più disastrosi.
«Le probabilità di realizzare tanti investimenti sbagliati tutti in fila, come è accaduto al Mps dal 2006, erano più o meno le stesse di fare “zero” alla schedina del Totocalcio. Monte Paschi ci è riuscita. (…) Con le operazioni sui derivati Santorini e Alexandria l’istituto ha perso centinaia di milioni (c’è chi stima 750 milioni lordi) mai visti in bilancio, colmati ora con 500 milioni di euro di Monti-bond aggiuntivi rispetto alle stime iniziali. [6] Ma questo ormai è scoperto. L’ulteriore bomba da gestire è un’altra: il maxi-derivato realizzato da Mps su buona parte dei 25 miliardi di BTp che ha in bilancio. Qui la banca ha fatto un doppio flop. Ha rinunciato a circa 3 miliardi di euro di incassi sulle cedole negli ultimi tre anni. E in più si ritrova con perdite potenziali per 2,8 miliardi». [7]

L’intrigo Antoveneta
E’ negli stessi anni, mentre presiede alle spericolate scorribande sui derivati, che Giuseppe Mussari, oramai entrato a far parte del gotha dei banchieri, guidò nel novembre 2007 l’operazione d’acquisto della banca Antonveneta — già al centro, nel 2005, della battaglia per il suo controllo da parte della Popolare di Lodi, vicenda che fece finire in carcere Giampiero Fiorani e indagato l’ex Governatore di Bankitalia Antonio Fazio. La cifra sborsata fu astronomica: più di 10 miliardi (circa 20mila miliardi di vecchie lire).
Il fatto è che Antonveneta era stata acquistata pochi mesi prima dagli spagnoli di Santander per la ben più modesta cifra di 6,6 miliardi.
«Un affare concluso a una cifra davvero folle, roba da perdersi dietro agli zeri: 10,3 miliardi. Il venditore, la banca spagnola Santander, che l'Antonveneta l'aveva acquistata per 6,6 miliardi appena due mesi prima, incassò una sostanziosa plusvalenza. Mps si trovò invece con un ferrovecchio, anche se qualcuno in Italia provò a esultare per il presunto successo patriottico. Il fatto è che l'Antonveneta quei soldi non li valeva proprio: anni dopo il collegio sindacale della banca senese stimò il suo valore patrimoniale a 2,3 miliardi. Non basta. Antonveneta fu pagata da Mps molto di più di 10 miliardi e passa. La banca allora guidata da Mussari si accollò infatti anche i 7,9 miliardi di passivo che gravavano al momento della compravendita sull'ex gioiello del Nord-Est». [8]
Resta un "mistero", che l’inchiesta ancora in corso dovrà chiarire: per quale ragione il Mps sborsò più di tre miliardi e mezzo in più per acquistare una banca che ne valeva al massimo 3? [9] In onore al patriottismo bancario, come sbandieravano media ed analisti compiacenti? Oppure, com’è lecito sospettare, i quattrini vennero stornati di nascosto anche per corrompere consulenti, politici e vigilanti?
Sta di fatto, come fanno notare Morya Longo e Fabio Pavesi, che «L’operazione Antonveneta pagata 10 miliardi nel 2007 ha lasciato tracce incancellabili nei conti. La banca di Siena ha cumulato, solo tra il 2011 e i primi 9 mesi del 2012, 6,2 miliardi di perdite. Una cifra che va oltre la metà del patrimonio netto della banca». [10]

All’origine del casinò
Quanto abbiamo sin qui scritto, lo si può trovare, a spizzichi e bocconi, sulla stampa di questi ultimi giorni. Nemmeno l’organo ufficiale del capitalismo italiano, Il Sole 24 Ore, ha esitazioni a mettere sulla graticola Mussari e i suoi sodali del vertice Mps, salvo porre al riparo i vertici Consob e Bankitalia (e anzitutto Mario Draghi che era governatore ai tempi della magagne senesi in questione). Sarebbe interessante andare a rileggere proprio Il Sole di quegli anni, che contribuì così tanto a stendere il tappeto rosso che poi consentì a Mussari di presiedere addirittura l’Associazione bancaria italiana (Abi).
Quello che non troverete nella stampa di questi giorni, nemmeno su Il fatto quotidiano che strilla tanto (grazie alle carte passategli si suppone dallo stesso Profumo), è l’indaginesull’origine del tumore che infetta l’intero sistema bancario italiano (ed europeo) e di cui quella del Mps è solo una delle metastasi.
Ci riferiamo al colossale processo di privatizzazioni e concentrazioni degli anni ’90 e che culminò nel 1998 nella nascita, ad esempio, dei due mostri Unicredit e Banca Intesa. Un processo che cambiò da cima a fondo l’architettura stessa del sistema bancario italiano e che consistette nel passaggio delle banche da commerciali a banche d’affari, quindi non solo quotate in borsa ma oramai dedite alle scorribande predatorie sui mercati finanziari. Solo a patto di focalizzare questo colossale processo di privatizzazione-concentrazione-speculazione è possibile capire perché anche una banca come Mps si lanciò nella gara, fraudolenta, viziata nativamente da trucchi di vario tipo e, quel che a noi preme sottolineare, voluta e avallata dai partiti politici e dai governi, sia di centro-sinistra che berlusconian-leghisti.
Gli anni ’90 erano quelli che prepararono l’ingresso nell’Euro. Gli anni in cui l’Italia doveva adeguarsi agli standard previsti dai Trattati, implicanti il trasferimento della sovranità politica a Bruxelles e quella monetaria a Francoforte. Gli anni in cui prendeva definitivamente forma il regime oligarchico europeo incardinato nel predominio del sistema bancario e finanziario.
Una delle tappe cruciali di questo processo di avvicinamento verso l’abisso della globalizzazione iniziò certamente nel 1981, col divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia. Ma ve ne fu una seconda, di portata altrettanto grande, essa venne sancita, il 30 luglio 1990, con la Legge Amato n. 218 e successivi decreti di attuazione — Primo Ministro Andreotti, coalizione di centro-sinistra Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli con Azeglio Ciampi a governatore della Banca d’Italia. [11]
Essa venne adottata sotto la pressione della Comunità Europea, che nel decennio degli ’80 avviò un radicale processo di liberalizzazioni e privatizzazioni dell’economia e quindi del mondo bancario. L’imperativo liberista, sappiamo, era quello di porre fine ad ogni tipo di supremazia e controllo vincolante degli Stati nella sfera economica, in ossequio al dogma della cosiddetta “libera concorrenza”. In verità, in nome della concorrenza, nacquero i colossi monopolistici che oggi abbiamo sotto gli occhi, e che fanno il bello e il cattivo tempo, e che hanno una potenza a volte superiore a certi Stati.
Le banche da commerciali si trasformarono quindi in banche d’affari, divennero Società per azioni, vennero quotate in borsa, iniziarono a giocare i depositi e i risparmi in investimenti speculativi, e furono esse il veicolo per mercanteggiare i titoli di Stato italiani sui mercati finanziari internazionali. Erano gli anni del raddoppio del debito statale malgrado la costante riduzione della spesa pubblica. Gli anni del sodalizio imperfetto tra centro-sinistra e centro-destra, di governi che agirono tutti in perfetta continuità assecondando i dettami europei e i desiderata dei banchieri (compreso Giulio Tremonti che oggi cerca di rifarsi un’impossibile verginità).
Questo è quel che media, economisti e analisti non vi dicono, né possono dirvi, perché essi stessi, come i politici, sono collusi se non addirittura venduti, alla finanza predatoria globale, quella che ha nelle banche i suoi templi, i luoghi dove i nuovi sacerdoti del Dio-denaro offrono in sacrificio la vita e il sangue di interi popoli come lo scalpo di intere nazioni.
di Moreno Pasquinelli 

NOTE
[1] Reuters, 24 gennaio 2013
[2] Ansa, 23 gennaio 2013
[3] Finanza e Mercati, 24 Gennaio 2013
[4] Carlo Marroni, Finanza e Mercati, 23 gennaio 2013
[5] Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2013
[6] Il Ministero del Tesoro offrirà a Mps, con interessi del 9% Monti-bond per un ammontare complessivo di 3,5-3,9 miliardi, ovviamente in cambio di garanzie di pari importo, Nda]
[7] Morya Longo e Fabio Pavesi, Il doppio flop su derivati e BTp, Finanza e Mercati, 24 gennaio 2013-01-24
[8] Il Giornale, 24 gennaio 2013
[9] Mauro Aurigi, Antoveneta: un’operazione che ancora non ha un perché. Il cittadino on line, 28 aprile 2012
[10] Il Sole 24 Ore, del 23 gennaio 2013
[11] I successivi decreti applicatici furono: il Decreto legislativo di attuazione n.356 del 1990. La legge-delega Ciampi n.461 del 1998. Il Decreto legislativo di attuazione n.153 del 1999. La legge n.448 del 2001 (cosiddetta legge Tremonti). La Legge n.112 del 2002.

01 febbraio 2013

Quello che sta per succedere e perché





Dopo un 2012 turbolento, il nuovo anno è iniziato in un clima economico di relativa tranquillità. Gli spread sono bassi e la crisi sembra concedere una tregua. Ma cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Le difficoltà sono davvero superate o sono destinate a riproporsi? Poiché esistono due opposte chiavi di lettura della crisi, per rispondere a queste domande è necessario capire quale sia la più convincente. Vediamole:

Chiave di lettura 1: Crisi dei debiti sovrani.

Secondo questa chiave di lettura, alcuni Paesi europei hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità. Hanno aumentato il loro debito pubblico senza migliorare la competitività, rischiando il default. L’aumento degli spread indica che i mercati sono restii ad investire in titoli di Paesi spendaccioni e già molto indebitati.
La soluzione della crisi consisterebbe dunque nel rafforzare la disciplina di bilancio, imponendo un tetto al rapporto debito/PIL e implementando drastiche misure di austerity che diminuiscano la spesa. Per scoraggiare la speculazione, a livello europeo andrebbero inoltre introdotte forme di mutualizzazione dei debiti sovrani (acquisto di titoli da parte della BCE, emissione di Eurobonds) in modo che tutti i Paesi si impegnino a garantire, collegialmente, il pagamento degli interessi e il rimborso dei titoli in scadenza emessi dai singoli Stati. Tuttavia, per evitare azzardi morali, i governi nazionali dovrebbero accettare di essere vincolati a realizzare le politiche indicate dagli organismi europei, indipendentemente dalla volontà dei loro cittadini.

Chiave di lettura 2: Crisi dell’euro.

Secondo questa chiave di lettura, invece, alcuni Paesi europei avrebbero sfruttato l’appartenenza alla moneta unica per aumentare la loro competitività, a discapito di altri. Contenendo salari e domanda interna, avrebbero mantenuto la propria inflazione sistematicamente a livelli inferiori rispetto ai partners. I quali, condividendo la stessa moneta, non avrebbero potuto operare una svalutazione difensiva per determinare un riequilibrio. I primi avrebbero accumulato surplus commerciali, mentre i secondi avrebbero visto peggiorare i conti con l’estero, fino ad entrare in crisi.
L’aumento degli spread indicherebbe che i mercati sanno che in futuro il valore dei titoli dei Paesi in crisi potrebbe diminuire: essi potrebbero uscire dall’euro, svalutare, rinegoziare il debito o rinominarlo nella nuova valuta.
Per uscire dalla crisi servirebbe dunque introdurre un meccanismo automatico di riequilibrio fra i Paesi in surplus strutturale e quelli in deficit. Inoltre, data la recessione in atto, le politiche di austerity andrebbero smantellate e sostituite con interventi di segno opposto, a sostegno della domanda e dell’occupazione. Nei Paesi in surplus andrebbero poi alzati significativamente i salari.
Tuttavia, apparendo questa strada impercorribile, poiché presupporrebbe che tutti i principali Paesi europei invertano le politiche economiche adottate fino ad oggi, e che quelli più forti accettino trasferimenti automatici verso quelli meno competitivi, l’unica via di salvezza resterebbe l’uscita dall’euro e il recupero della sovranità nazionale in materia di politiche economiche e monetarie.

Quale è quella corretta?

Chiaramente, queste tesi sono fra loro inconciliabili. Se si accetta l’idea che ad andare in sofferenza siano stati quei Paesi che presentavano un alto rapporto debito/PIL, allora la prima spiegazione appare come quella corretta. Invece, se si crede che la crisi abbia colpito chi ha avuto un tasso di inflazione più alto, converrà orientarsi sulla seconda.
Ecco una breve tabella riassuntiva:
  debito pub / PIL (%)
Squilibri esterni e differenziali di costo nell’eurozona
Paese 1999 2007 2011 Saldo conto corrente / PIL
(* 100) 1999-2012
Costo unitario del lavoro
var % 1999-2010
Indice prezzi al consumo
1999-2012
Germania
61
65
83
 52.0  1.4 21.8
Portogallo
50
68
106
-132.2 11.1 35.1
Italia
114
104
121
 -24.4 28.5 30.9
Grecia
103
105
166
-123.2 54.9 43.1
Spagna
62
36
67
 -75.5 24.8 38.4
[Dati estratti da Europa: una crisi di debito o di bilancia dei pagamenti? - A.F. Presbitero, Università Politecnica delle Marche, pubblicato su linkiesta.it ]
Le prime colonne mostrano che la prima chiave di lettura è infondata: due dei Paesi più colpiti dalla crisi, il Portogallo e la Spagna, fino al 2007 presentavano un rapporto debito/PIL simile o addirittura migliore rispetto a quello della “virtuosa” Germania. La parte destra della tabella conferma quel che abbiamo già avuto modo di affermare: il problema non è il debito pubblico. La Germania ha beneficiato di una minore inflazione (ultima colonna) grazie al contenimento del costo del lavoro (penultima colonna) ed oggi vanta il “record” del maggior numero percentuale di lavoratori a basso reddito di tutta l’Europa occidentale (il 22.2%, secondo Eurostat). In questo modo ha aumentato la propria competitività, a discapito dei partners europei (terzultima colonna) mandandoli in crisi.
Dunque, i dati indicano che la tesi corretta è la seconda, la quale infatti è sostenuta da numerosi esperti nazionali ed internazionali. Tuttavia la quasi totalità dei media sposa la prima chiave di lettura, l’unica ad essere ufficialmente accettata da tutte le élite di governo europee, di destra come di sinistra. Questo non deve stupire: sia ai governanti dei Paesi forti che a quelli degli Stati in crisi conviene far credere che il problema principale siano la spesa dello Stato e il debito pubblico. In questo modo, infatti, i primi possono proseguire il contenimento della domanda interna, arricchendosi grazie alle esportazioni e garantendosi surplus utili ad acquisire aziende pregiate dei Paesi in crisi (come testimonia, per esempio, la recente acquisizione di Ducati da parte di Audi-Volkswagen). I secondi (gli stati in crisi) ottengono di poter sbandierare un “vincolo esterno” grazie al quale imporre ai cittadini quello che altrimenti sarebbe stato impossibile realizzare: tagli ai servizi pubblici e alle pensioni, restringimento delle tutele dei lavoratori, privatizzazioni, continue manovre finanziarie “lacrime e sangue”.
Così, mentre smantellano lo stato sociale, i governi di Italia, Francia e Germania danno vita ad un insulso gioco delle parti: quando Monti e Hollande spingono per introdurre forme di condivisione dei debiti sovrani, la Merkel risponde pretendendo cessioni di sovranità verso le istituzioni UE. Due facce della stessa medaglia, entrambe riconducibili alla chiave di lettura 1. Quella sbagliata.
In seno al Consiglio Europeo è stata già siglato l’accordo che consentirà a ciascun leader di cantare vittoria nella propria patria: da Giugno 2013 la Commissione UE potrà far sottoscrivere ad ogni Stato un vero e proprio contratto, ove indicherà le “riforme” da attuare e le modalità con cui realizzarle; eventuali “meccanismi di solidarietà” saranno riservati ai Paesi che avranno sottoscritto tali intese.
Ecco quindi il leitmotiv che ascolteremo nel 2013: “solidarietà” in cambio di cessioni di sovranità. Lo conferma il presidente del consiglio europeo, Van Rompuy, che però omette di precisare che la solidarietà sarà fasulla: le eventuali forme di mutualizzazione dei debiti saranno parziali e temporanee, come ha già chiarito Angela Merkel, intervenendo al Bundestag. E in ogni caso esse non potranno mai risolvere gli squilibri strutturali fra le economie.
Pertanto c’è da aspettarsi che la crisi riesploda. Anche perché dal primo gennaio 2013 è entrato in vigore il fiscal compact, che statuisce, tra le altre cose, che il rapporto debito/PIL deve assestarsi al 60%. L’Italia, per tentare di raggiungere l’obiettivo, dovrà varare manovre su manovre, ogni anno, per decine e decine di miliardi. In assenza di una crescita sostenuta, le conseguenze saranno inimmaginabili, come testimoniano le analisi della Corte dei Conti e l’ISPI. L’Italia e gli altri PIGS resteranno intrappolati in una spirale recessiva, senza via di uscita. Ma gli alfieri della chiave di lettura sbagliata non si fermeranno. Anzi, rincareranno la dose. Quelli italiani hanno già nel mirino la privatizzazione della sanità, che non a caso si sta già realizzando in Spagna.
Uno dopo l’altro i Paesi dell’eurozona dovranno richiedere gli “aiuti” del MES e, in cambio, dovranno cedere ogni residua forma di sovranità nazionale. Così, le decisioni verranno prese direttamente a Bruxelles e Francoforte, senza che né i cittadini né i Parlamenti nazionali possano opporvi resistenza. Ma ciò che è più drammatico è che alla gran parte dell’opinione pubblica, tutto ciò apparirà come necessario, in quanto coerente con la teoria della crisi dei debiti sovrani, propagandata dalla stragrande maggioranza dei media.
Per questo, il primo fronte sul quale schierare le forze che vogliono impedire lo sfacelo è quello dell’informazione. Un’informazione corretta sulle reali cause della crisi.

di Fabrizio Tringali -