14 giugno 2009

Israele, la lobby Usa dei coloni

Come il re dei casinò californiani finanzia l'estensione degli insediamenti



Per scoprire quanto stabili e intimi siano i legami tra governo e coloni in Israele, bastava presenziare alla consegna dei Premi 'Moskovitz' per il Sionismo, il 22 maggio scorso a Gerusalemme. A dispetto delle richieste di Obama, che verranno sicuramente reiterate domani nel corso della sua visita al Cairo, il governo di Netanyahu ha annunciato l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Il perchè lo spiega la storica e profonda influenza esercitata dal partito dei coloni nella politica israeliana. Una contiguità, se non una compenetrazione vera e propria, ben palpabile nella cerimonia del 22 maggio.

'Scarso aiuto alla pace'. A rivelare tali legami è Max Blumenthal, un giornalista ebreo statunitense, tanto acuto quanto ironico, detestato dalla comunità ebraica Usa per la sua critica feroce della destra ultraortodossa. Blumenthal è riuscito a farsi invitare alla cerimonia di premiazione del Premio Moskovitz per il Sionismo tenutosi una decina di giorni fa a Gerusalemme Est. Alcune migliaia di ebrei radicali si sono riuniti di fronte a un palco con mega-schermo montato (provocatoriamente?) a poche decine di metri dal quartiere di Silwan, dove le autorità municipali prevedono di demolire 88 case di cittadini palestinesi per costruire un parco tematico archeologico, espellendo quasi 1.500 residenti. Un'operazione definita eufemisticamente dal Segretario di Stato Usa Hillary Clinton 'di scarso aiuto' alla causa della pace.

Nomen omen, il premio Moskovitz è stato organizzato da Irvin Moskovitz, padrone della catena californiana di casinò 'Hawaiian Gardes'. Denunciato più volte per lo sfruttamento di lavoratori irregolari, Moskovitz da anni convoglia milioni di dollari verso Israele per sostenere l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Solo chi si distingue per particolari meriti alla causa sionista viene insignito dell'omonimo premio. Moskovitz è ricordato da Blumenthal per la sua amicizia con il Primo ministro Netanyahu, convinto proprio da lui a costruire nel 1996 un'uscita del tunnel sotto la Spianata delle Moschee: tale decisione fu all'origine degli scontri che condussero alla Seconda Intifada. L'impronta di Moskovitz sulla terra ove sorgono i 'settlement' dei coloni è però visibilmente impressa nell'espansione di Kiryat Arba, focolaio di estremismo ortodosso. A palesarne l'evidenza, il Premio Moskovitz 2009, attribuito, con i suoi bei 50 mila dollari, proprio al fondatore di Kiryat Arba, Noam Arnon. Dopo la consegna, il giornalista Blumenthal ha avvicinato il colono Arnon, che gli ha confessato la seguente verità: "Crediamo che gli arabi abbiano ormai preso il controllo dei media e degli umori internazionali, convincendo il mondo a credere che esista un popolo palestinese che merita un proprio Stato. E questo è totalmente falso".

Premi Nobel e ministri. Il premio è stato consegnato da Robert John Aumann, premio Nobel per l'Economia nel 2a005 (per la Teoria dei giochi), alla presenza del ministro israeliano per le Infrastrutture, Uzi Landau. Aumann si oppose allo sgombero della Striscia di Gaza del 2005, definendolo un crimine contro le colonie di Gush Katif, nonché un serio pericolo per la sicurezza di Israele. Il docente utilizzò persino la sua Teoria dei giochi per giustificare l'occupazione dei Territori palestinesi. Prima della consegna del Nobel, una petizione di oltre mille firme era già stata inviata all'Accademia svedese per chiedere la cancellazione del Premio ad Aumann. Un collega canadese del giornalista statunitense, Jesse Rosenfeld, è riuscito a eludere la sicurezza e ha avvicinato il ministro delle Infrastrutture, mentre gigioneggiava tra la platea dei coloni. Gli ha chiesto che ne pensasse del richiamo di Obama alla necessità di congelare l'ampliamento degli insdediamenti. La risposta non lascia dubbi sulla posizione sua, del suo partito (Yisrael Beiteynu) e del suo governo: "Qualcuno dice che gli arabi possono costruire a destra e a manca e gli ebrei no. Questa posizione va rifiutata in toto".

Da come Netanyahu riuscirà a tenersi in equilibrio tra gli ultra-ortodossi del partito Yisrael Beiteynu e gli appelli di Obama dipenderà non solo il futuro del suo governo ma anche quello dell''amicizia particolare' tra Washington e Tel Aviv.


12 giugno 2009

Skyfarming, l'orto verticale il progetto piace alle metropoli




Un progetto di Chris Jacobs



IL profilo urbano di posti come Manhattan e Chicago potrebbe essere presto trasformato dallo skyfarming, ovvero dall'introduzione di torri agricole per la produzione di cibo a basso costo e di basso impatto ambientale. Edifici nei quali i suini verrebbero allevati al quinto piano, i polli al sesto e gli ovini al settimo (tanto per fare un esempio) mentre ai piani più alti si coltiverebbero legumi, vigne, ortaggi e tutte le varietà vegetali che hanno bisogno di tanta acqua per crescere. Non solo un tentativo di fornire le città di un modo per garantirsi l'approvvigionamento di cibi coltivati localmente e con metodi organici, ma anche una risposta ai problemi ambientali più pressanti del momento.

Impostate secondo i più stretti principi dello "zero waste", cioè "rifiuti zero", le fattorie verticali, nel progetto, tendono a utilizzare al massimo le risorse e a riutilizzare gli scarti. L'acqua usata per irrigare i raccolti situati ai piani superiori percolerebbe lentamente verso i piani inferiori per irrigare grano, frutta e verdura mentre i rifiuti - quelli non utilizzati come mangime per gli animali dei piani più bassi - finirebbero nei sotterranei con gli altri scarti organici per essere trasformati, grazie a fornaci termovoltaiche, in "bio-palline" di combustibile ultracompresso che, producendo tanta energia, finirebbe col generare l'elettricità utilizzata dall'edificio.

Quanti ai rifiuti, questi verrebbero ridotti al minimo attraverso un rigorosissimo programa di riciclaggio che finirebbe col recuperare anche il vapore acqueo emesso da piante e animali. Trasformato in acqua pura, verrebbe imbottigliato per la vendita al dettaglio nei ristoranti e nei supermercati situati ai livelli più bassi dell'edificio. Il tutto in un ambiente superclimatizzato.


L'idea dello skyfarming, finora sperimentata solo in piccoli edifici di comunità ecosostenibili dell'Arizona e della California, ha ricevuto un improvviso impulso dalla crisi immobiliare statunitense. Colpito dall'ondata di fallimenti aziendali, il settore immobiliare per il commercio sta registrando un'incidenza di edifici vuoti che ricorda quella degli inzi degli anni '80, quando interi isolati erano completamente spopolati. Nelle downtown (i centri finanziari) delle metropoli, ora abbondano edifici vuoti che potrebbero essere riconvertiti in aziende agricole a carattere urbano.

Secondo gli esperti, nella sola New York se ne potrebbero costruire in poco tempo oltre una quindicina, ciascuna in grado di produrre cibo sufficiente a soddisfare oltre 75 mila persone. Se se ne costruissero 160, si potrebbe sfamare l'intera popolazione della Big Apple.

Il numero dei centri urbani che hanno espresso interesse per la nuova proposta, oltre a New York, va da Toronto a Seattle e da San Francisco a Los Angeles. Anche Las Vegas, dove quella di ricreare i simboli architettonici di altri luoghi del mondo è un'arte, sta pianificando una skyfarm di trenta piani. Mentre Shangai, Corea del Sud, Abu Dabi e Emirati Arabi - dove la disponibilità di suolo coltivabile è per ragioni di forza maggiore una risorsa scarseggiante - si sono affrettati a chiedere progetti di fattibilità.

Lanciata circa cinque anni fa in maniera provocatoria da Dickson Despommier, docente di Salute pubblica e microbiologia alla Columbia University, l'idea del vertical farming non ci ha messo molto ad attecchire accendendo la fantasia di amministratori locali e architetti di grido. Il sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, ne è un sotenitore convinto mentre a New York l'ipotesi è stata abbracciata da Scott Stringer, presidente del consiglio di quartiere di Manhattan, che ha ordinato uno studio di fattibilità da presentare al sindaco Michael Bloomberg, entro la fine di Febbraio. "Non disponiamo di molta terra coltivabile, ma a Manhattan il cielo non ha limiti", ha detto Stringer.

In una fase in cui gli Stati Uniti si apprestano a lanciarsi in un'opera di riconversione ecosostenibile delle metropoli, i sindaci sono disposti a sposare anche le idee più futuristiche pur di ridurre la dipendenza da risorse straniere. Tra gli architetti di grido attratti dall'idea si distinguono invece il francese Pierre Satroux, l'americano Chris Jacobs, l'australiano Oliver Foster, il canadese Gordon Graff e il polacco Daniel Libeskind. I loro progetti sono degli ibridi architettonici con riferimenti stilistici che spaziano dai giardini pendenti di Babilonia alla Biosfera del deserto dell'Arizona con un tocco di SimCity e Second Life.

Ma non tutti sono entusiasti dell'idea di Despommier, che alla sua idea ha dedicato un sito internet. Secondo Jeffrey Kaufman, professore di Pianificazione urbana all'Università del Wisconsin a Madison, Despommier tende a strafare. "Perché trenta piani? Sei basterebbero. Il concetto è interessante ma è estremizzato". Per Armand Carbonell, direttore del Dipartimento di Pianificazione urbana del Lincoln Institute of Land Policy, il problema è di un altro ordine: a un costo nominale di circa 200 milioni di dollari l'impresa rischia di essere antieconomica. "Siamo sicuri - osserva Carbonell - che un pomodoro risucirebbe a battere un banchiere per l'affitto di di un grattacielo nella parte sud di Mahattan? Scommetto che il banchiere pagherebbe di più".

a parte sud di Mahattan? Scommetto che il banchiere pagherebbe di più".
di PAOLO PONTONIERE

11 giugno 2009

Il barometro dell'ingiustizia

censura

Vi va un test sul vostro barometro dell'ingiustizia?


Potreste pensare che le multinazionali avventate, avare, gigantesche (che hanno contratto l'economia, sono costate milioni di posti di lavoro e faranno pagare ai contribuenti, in futuro, i salvataggi miliardari) mostrassero un pentimento, del rammarico o un'auto - limitazione del loro potere su Washington. Dimenticate questo! Esse vi stanno alle spalle!


La loro avarizia e potenza sono talmente elevate da mettere in ginocchio Washington e te il contribuente, tu genitore, tu consumatore, tu il lavoratore.


Ecco un esempio delle dinamiche terribili dell'avarizia aziendale e degli inganni quotidiani nella vostra capitale.


1. Proprio quando si pensava che la truffa del prestito studentesco aziendale sussidiato dai tassati fosse fermata dai Democratici, Sallie Mae, con schiere e lobbisti, come J. S. Gorelick (noto per Fannie Mae) è andata al Congresso. L'indipendente Congressional Budget Office ha concluso che la sostituzione dei prestiti sussidiati con rimesse dirette del Department of Education salverebbe $ 94 miliardi in 10 anni.


E' scaduta da tempo questa industria super compensata in modo osceno della bustarella marchiata, data dal college; agli studenti va dato un sistema di prestiti ragionevole e efficiente. Ancora, Sallie Mae, Gitigroup, Bank of America e altri affollano il Congresso per contenere gran parte della riforma. "Perché non abbiamo bisogno di prestiti privati?" chiese correttamente il congressista Timothy H. Bishop, un ex rettore di Sauthampton College.


2. ABC News informa che le banche alzano gli alti tassi delle credit card e gli onorari loro dovuti: "Le Banche hanno avuto miliardi di dollari di denaro statali e lo danno solo in prestito se i clienti cercano di pagare i diritti di estorsione", disse T. Cesnik che vive a Concord, California.


Cesnik aggiunse: "Alle banche serve la sculacciata legale. Agiscono come mocciosi viziati!"


Elizabeth Warren, professore di legge a Harvard e capo del Congressional Oversight Panel concorda: "Chiediamo al contribuente di pagare doppio".


3. Le grandi compagnie del gas e del petrolio saturano le TV con spot allarmati perché l'amministrazione Obama dichiara di volerli tassare per $ 400 miliardi. Questo costerà posti di lavoro e ridurrà la scoperta di altro petrolio e gas, dicono.


Da dove si calcolano questi $ 400 miliardi? L'ambizione di Obama non va molto oltre la revoca delle esenzioni che Bush dette agli amici petrolieri per perforare il Golfo del Messico quando il petrolio non costava 40 dollari. Qualche portavoce dell'industria petrolifera ammise lo scorso anno che il loro argomento era debole davanti ai prezzi alti del petrolio e ai profitti fatti negli ultimi anni. Perciò cosa fanno le grandi multinazionali del petrolio come Exxon con i loro super profitti che fecero il record di $ 45 miliardi lo scorso anno? Non stanno perforando i due terzi della superficie che hanno diritto ad esplorare. Al contrario Exxon spende $ 35 miliardi per ricomprare le sue azioni e fare cassa. Quando il nuovo shock petrolifero arriverà, Exxon chiederà sconti fiscali e altre dispense per finanziare le perforazioni.


Noi abbiamo visto prima quel gioco fatto alla pompa del gas.


4. Ora arriva Michael Hirsh ad informarci di un recente incontro privato fra sei senatori e Obama alla Casa Bianca durante il quale il presidente ha udito i lamenti sul fatto che le sue riforme di regolazioni proposte siano troppo deboli e siano state escogitate dai suoi ministri nominati che erano parte del problema a Wall Street.


Bene, siete sorpresi che una nuova e potente lobby creata da quelli di Citigroup, JPMorgan, e Goldman Sachs stia aumentando la velocità per fermare la regolazione adeguata dei derivati "sul mercato", per mantenere segrete queste transazioni, e continuare a permettere quello che Hirsh chiamò "il rischio sistematico che condusse al disastro".


Questa impudenza nata dalle banche incorreggibili è in corso da quando furono salvate da Washington. Badate che potrebbero ancora chiedere e ricevere un altro grande pacco.


5. Con i lavoratori che perdono milioni di lavori, la U.S. Chamber of Commerce, la National Association of Manufacturers, e l'intero moloch degli affari ammucchiano decine di milioni di $ per fermare la legge sul "card-check" di aiuto sindacale e ogni sforzo per portare il salario minimo federale ai livelli del 1968 secondo i dati sull'inflazione. Mancano 3 dollari per quel modesto obiettivo dei lavoratori molto pressati; molti senza assicurazione sanitaria.


6. E oh, come combattono questi capi delle imprese per ricevere ancora i loro grandi bonus come premio per ringraziare le loro molte imprese. Chiamate questo orgoglio, arroganza, disprezzo per le decenze comuni della gente americana; questo riflette il troppo potere aziendale sulle nostre vite - il giudizio è condiviso dal 75% degli americani.


Tutto questo lobbying al Congresso e alla White House è liquidato anno dopo anno.


Uno studio di tre professori di Kansas University mostrò che una sola esenzione fiscale nel 2004 procurò alle imprese del farmaco, industriali e altro $ 220 per ogni dollaro che avevano speso nel loro registro di cassa per la politica.


Ad oggi, Lockheed Martin spende milioni dei nostri dollari delle tasse per opporsi al Defense Secretary di Obama, R. Gates e a molti altri esperti della difesa che finalmente vogliono eliminare il costoso F-22 disegnato in modo stravagante per combattere al tempo dell'Unione Sovietica.


***


Quindi, siete più turbati di quando avete iniziato a leggere questo articolo?


Vi sentite frustrati e senza potere?


Con i vostri amici, interrogate i vostri Senatori e Congressisti durante le loro frequenti vacanze per tre ore di sessione di responsabilità pubblica.


Se voi riuscite a riunire 300 o più residenti, in seguito voi esalterete la vostra comunità, sarà come far venire i vostri rappresentanti eletti in un auditorium nel quale voi vivete e lavorate.


Se loro pensassero che siete in 500, sarebbe anche meglio.


Specialmente se voi siete organizzati e dite loro che questo è solo l'inizio. Solo l'inizio!


Senza il brontolio della gente sotto casa, una maggioranza dei 535 membri del Congresso continuerà a inchinarsi alle quasi 1500 grandi imprese e voi pagherete il conto ancora molte volte.


Perciò, brontolate, brontolate, brontolate!



14 giugno 2009

Israele, la lobby Usa dei coloni

Come il re dei casinò californiani finanzia l'estensione degli insediamenti



Per scoprire quanto stabili e intimi siano i legami tra governo e coloni in Israele, bastava presenziare alla consegna dei Premi 'Moskovitz' per il Sionismo, il 22 maggio scorso a Gerusalemme. A dispetto delle richieste di Obama, che verranno sicuramente reiterate domani nel corso della sua visita al Cairo, il governo di Netanyahu ha annunciato l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Il perchè lo spiega la storica e profonda influenza esercitata dal partito dei coloni nella politica israeliana. Una contiguità, se non una compenetrazione vera e propria, ben palpabile nella cerimonia del 22 maggio.

'Scarso aiuto alla pace'. A rivelare tali legami è Max Blumenthal, un giornalista ebreo statunitense, tanto acuto quanto ironico, detestato dalla comunità ebraica Usa per la sua critica feroce della destra ultraortodossa. Blumenthal è riuscito a farsi invitare alla cerimonia di premiazione del Premio Moskovitz per il Sionismo tenutosi una decina di giorni fa a Gerusalemme Est. Alcune migliaia di ebrei radicali si sono riuniti di fronte a un palco con mega-schermo montato (provocatoriamente?) a poche decine di metri dal quartiere di Silwan, dove le autorità municipali prevedono di demolire 88 case di cittadini palestinesi per costruire un parco tematico archeologico, espellendo quasi 1.500 residenti. Un'operazione definita eufemisticamente dal Segretario di Stato Usa Hillary Clinton 'di scarso aiuto' alla causa della pace.

Nomen omen, il premio Moskovitz è stato organizzato da Irvin Moskovitz, padrone della catena californiana di casinò 'Hawaiian Gardes'. Denunciato più volte per lo sfruttamento di lavoratori irregolari, Moskovitz da anni convoglia milioni di dollari verso Israele per sostenere l'espansione degli insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Solo chi si distingue per particolari meriti alla causa sionista viene insignito dell'omonimo premio. Moskovitz è ricordato da Blumenthal per la sua amicizia con il Primo ministro Netanyahu, convinto proprio da lui a costruire nel 1996 un'uscita del tunnel sotto la Spianata delle Moschee: tale decisione fu all'origine degli scontri che condussero alla Seconda Intifada. L'impronta di Moskovitz sulla terra ove sorgono i 'settlement' dei coloni è però visibilmente impressa nell'espansione di Kiryat Arba, focolaio di estremismo ortodosso. A palesarne l'evidenza, il Premio Moskovitz 2009, attribuito, con i suoi bei 50 mila dollari, proprio al fondatore di Kiryat Arba, Noam Arnon. Dopo la consegna, il giornalista Blumenthal ha avvicinato il colono Arnon, che gli ha confessato la seguente verità: "Crediamo che gli arabi abbiano ormai preso il controllo dei media e degli umori internazionali, convincendo il mondo a credere che esista un popolo palestinese che merita un proprio Stato. E questo è totalmente falso".

Premi Nobel e ministri. Il premio è stato consegnato da Robert John Aumann, premio Nobel per l'Economia nel 2a005 (per la Teoria dei giochi), alla presenza del ministro israeliano per le Infrastrutture, Uzi Landau. Aumann si oppose allo sgombero della Striscia di Gaza del 2005, definendolo un crimine contro le colonie di Gush Katif, nonché un serio pericolo per la sicurezza di Israele. Il docente utilizzò persino la sua Teoria dei giochi per giustificare l'occupazione dei Territori palestinesi. Prima della consegna del Nobel, una petizione di oltre mille firme era già stata inviata all'Accademia svedese per chiedere la cancellazione del Premio ad Aumann. Un collega canadese del giornalista statunitense, Jesse Rosenfeld, è riuscito a eludere la sicurezza e ha avvicinato il ministro delle Infrastrutture, mentre gigioneggiava tra la platea dei coloni. Gli ha chiesto che ne pensasse del richiamo di Obama alla necessità di congelare l'ampliamento degli insdediamenti. La risposta non lascia dubbi sulla posizione sua, del suo partito (Yisrael Beiteynu) e del suo governo: "Qualcuno dice che gli arabi possono costruire a destra e a manca e gli ebrei no. Questa posizione va rifiutata in toto".

Da come Netanyahu riuscirà a tenersi in equilibrio tra gli ultra-ortodossi del partito Yisrael Beiteynu e gli appelli di Obama dipenderà non solo il futuro del suo governo ma anche quello dell''amicizia particolare' tra Washington e Tel Aviv.


12 giugno 2009

Skyfarming, l'orto verticale il progetto piace alle metropoli




Un progetto di Chris Jacobs



IL profilo urbano di posti come Manhattan e Chicago potrebbe essere presto trasformato dallo skyfarming, ovvero dall'introduzione di torri agricole per la produzione di cibo a basso costo e di basso impatto ambientale. Edifici nei quali i suini verrebbero allevati al quinto piano, i polli al sesto e gli ovini al settimo (tanto per fare un esempio) mentre ai piani più alti si coltiverebbero legumi, vigne, ortaggi e tutte le varietà vegetali che hanno bisogno di tanta acqua per crescere. Non solo un tentativo di fornire le città di un modo per garantirsi l'approvvigionamento di cibi coltivati localmente e con metodi organici, ma anche una risposta ai problemi ambientali più pressanti del momento.

Impostate secondo i più stretti principi dello "zero waste", cioè "rifiuti zero", le fattorie verticali, nel progetto, tendono a utilizzare al massimo le risorse e a riutilizzare gli scarti. L'acqua usata per irrigare i raccolti situati ai piani superiori percolerebbe lentamente verso i piani inferiori per irrigare grano, frutta e verdura mentre i rifiuti - quelli non utilizzati come mangime per gli animali dei piani più bassi - finirebbero nei sotterranei con gli altri scarti organici per essere trasformati, grazie a fornaci termovoltaiche, in "bio-palline" di combustibile ultracompresso che, producendo tanta energia, finirebbe col generare l'elettricità utilizzata dall'edificio.

Quanti ai rifiuti, questi verrebbero ridotti al minimo attraverso un rigorosissimo programa di riciclaggio che finirebbe col recuperare anche il vapore acqueo emesso da piante e animali. Trasformato in acqua pura, verrebbe imbottigliato per la vendita al dettaglio nei ristoranti e nei supermercati situati ai livelli più bassi dell'edificio. Il tutto in un ambiente superclimatizzato.


L'idea dello skyfarming, finora sperimentata solo in piccoli edifici di comunità ecosostenibili dell'Arizona e della California, ha ricevuto un improvviso impulso dalla crisi immobiliare statunitense. Colpito dall'ondata di fallimenti aziendali, il settore immobiliare per il commercio sta registrando un'incidenza di edifici vuoti che ricorda quella degli inzi degli anni '80, quando interi isolati erano completamente spopolati. Nelle downtown (i centri finanziari) delle metropoli, ora abbondano edifici vuoti che potrebbero essere riconvertiti in aziende agricole a carattere urbano.

Secondo gli esperti, nella sola New York se ne potrebbero costruire in poco tempo oltre una quindicina, ciascuna in grado di produrre cibo sufficiente a soddisfare oltre 75 mila persone. Se se ne costruissero 160, si potrebbe sfamare l'intera popolazione della Big Apple.

Il numero dei centri urbani che hanno espresso interesse per la nuova proposta, oltre a New York, va da Toronto a Seattle e da San Francisco a Los Angeles. Anche Las Vegas, dove quella di ricreare i simboli architettonici di altri luoghi del mondo è un'arte, sta pianificando una skyfarm di trenta piani. Mentre Shangai, Corea del Sud, Abu Dabi e Emirati Arabi - dove la disponibilità di suolo coltivabile è per ragioni di forza maggiore una risorsa scarseggiante - si sono affrettati a chiedere progetti di fattibilità.

Lanciata circa cinque anni fa in maniera provocatoria da Dickson Despommier, docente di Salute pubblica e microbiologia alla Columbia University, l'idea del vertical farming non ci ha messo molto ad attecchire accendendo la fantasia di amministratori locali e architetti di grido. Il sindaco di San Francisco, Gavin Newsom, ne è un sotenitore convinto mentre a New York l'ipotesi è stata abbracciata da Scott Stringer, presidente del consiglio di quartiere di Manhattan, che ha ordinato uno studio di fattibilità da presentare al sindaco Michael Bloomberg, entro la fine di Febbraio. "Non disponiamo di molta terra coltivabile, ma a Manhattan il cielo non ha limiti", ha detto Stringer.

In una fase in cui gli Stati Uniti si apprestano a lanciarsi in un'opera di riconversione ecosostenibile delle metropoli, i sindaci sono disposti a sposare anche le idee più futuristiche pur di ridurre la dipendenza da risorse straniere. Tra gli architetti di grido attratti dall'idea si distinguono invece il francese Pierre Satroux, l'americano Chris Jacobs, l'australiano Oliver Foster, il canadese Gordon Graff e il polacco Daniel Libeskind. I loro progetti sono degli ibridi architettonici con riferimenti stilistici che spaziano dai giardini pendenti di Babilonia alla Biosfera del deserto dell'Arizona con un tocco di SimCity e Second Life.

Ma non tutti sono entusiasti dell'idea di Despommier, che alla sua idea ha dedicato un sito internet. Secondo Jeffrey Kaufman, professore di Pianificazione urbana all'Università del Wisconsin a Madison, Despommier tende a strafare. "Perché trenta piani? Sei basterebbero. Il concetto è interessante ma è estremizzato". Per Armand Carbonell, direttore del Dipartimento di Pianificazione urbana del Lincoln Institute of Land Policy, il problema è di un altro ordine: a un costo nominale di circa 200 milioni di dollari l'impresa rischia di essere antieconomica. "Siamo sicuri - osserva Carbonell - che un pomodoro risucirebbe a battere un banchiere per l'affitto di di un grattacielo nella parte sud di Mahattan? Scommetto che il banchiere pagherebbe di più".

a parte sud di Mahattan? Scommetto che il banchiere pagherebbe di più".
di PAOLO PONTONIERE

11 giugno 2009

Il barometro dell'ingiustizia

censura

Vi va un test sul vostro barometro dell'ingiustizia?


Potreste pensare che le multinazionali avventate, avare, gigantesche (che hanno contratto l'economia, sono costate milioni di posti di lavoro e faranno pagare ai contribuenti, in futuro, i salvataggi miliardari) mostrassero un pentimento, del rammarico o un'auto - limitazione del loro potere su Washington. Dimenticate questo! Esse vi stanno alle spalle!


La loro avarizia e potenza sono talmente elevate da mettere in ginocchio Washington e te il contribuente, tu genitore, tu consumatore, tu il lavoratore.


Ecco un esempio delle dinamiche terribili dell'avarizia aziendale e degli inganni quotidiani nella vostra capitale.


1. Proprio quando si pensava che la truffa del prestito studentesco aziendale sussidiato dai tassati fosse fermata dai Democratici, Sallie Mae, con schiere e lobbisti, come J. S. Gorelick (noto per Fannie Mae) è andata al Congresso. L'indipendente Congressional Budget Office ha concluso che la sostituzione dei prestiti sussidiati con rimesse dirette del Department of Education salverebbe $ 94 miliardi in 10 anni.


E' scaduta da tempo questa industria super compensata in modo osceno della bustarella marchiata, data dal college; agli studenti va dato un sistema di prestiti ragionevole e efficiente. Ancora, Sallie Mae, Gitigroup, Bank of America e altri affollano il Congresso per contenere gran parte della riforma. "Perché non abbiamo bisogno di prestiti privati?" chiese correttamente il congressista Timothy H. Bishop, un ex rettore di Sauthampton College.


2. ABC News informa che le banche alzano gli alti tassi delle credit card e gli onorari loro dovuti: "Le Banche hanno avuto miliardi di dollari di denaro statali e lo danno solo in prestito se i clienti cercano di pagare i diritti di estorsione", disse T. Cesnik che vive a Concord, California.


Cesnik aggiunse: "Alle banche serve la sculacciata legale. Agiscono come mocciosi viziati!"


Elizabeth Warren, professore di legge a Harvard e capo del Congressional Oversight Panel concorda: "Chiediamo al contribuente di pagare doppio".


3. Le grandi compagnie del gas e del petrolio saturano le TV con spot allarmati perché l'amministrazione Obama dichiara di volerli tassare per $ 400 miliardi. Questo costerà posti di lavoro e ridurrà la scoperta di altro petrolio e gas, dicono.


Da dove si calcolano questi $ 400 miliardi? L'ambizione di Obama non va molto oltre la revoca delle esenzioni che Bush dette agli amici petrolieri per perforare il Golfo del Messico quando il petrolio non costava 40 dollari. Qualche portavoce dell'industria petrolifera ammise lo scorso anno che il loro argomento era debole davanti ai prezzi alti del petrolio e ai profitti fatti negli ultimi anni. Perciò cosa fanno le grandi multinazionali del petrolio come Exxon con i loro super profitti che fecero il record di $ 45 miliardi lo scorso anno? Non stanno perforando i due terzi della superficie che hanno diritto ad esplorare. Al contrario Exxon spende $ 35 miliardi per ricomprare le sue azioni e fare cassa. Quando il nuovo shock petrolifero arriverà, Exxon chiederà sconti fiscali e altre dispense per finanziare le perforazioni.


Noi abbiamo visto prima quel gioco fatto alla pompa del gas.


4. Ora arriva Michael Hirsh ad informarci di un recente incontro privato fra sei senatori e Obama alla Casa Bianca durante il quale il presidente ha udito i lamenti sul fatto che le sue riforme di regolazioni proposte siano troppo deboli e siano state escogitate dai suoi ministri nominati che erano parte del problema a Wall Street.


Bene, siete sorpresi che una nuova e potente lobby creata da quelli di Citigroup, JPMorgan, e Goldman Sachs stia aumentando la velocità per fermare la regolazione adeguata dei derivati "sul mercato", per mantenere segrete queste transazioni, e continuare a permettere quello che Hirsh chiamò "il rischio sistematico che condusse al disastro".


Questa impudenza nata dalle banche incorreggibili è in corso da quando furono salvate da Washington. Badate che potrebbero ancora chiedere e ricevere un altro grande pacco.


5. Con i lavoratori che perdono milioni di lavori, la U.S. Chamber of Commerce, la National Association of Manufacturers, e l'intero moloch degli affari ammucchiano decine di milioni di $ per fermare la legge sul "card-check" di aiuto sindacale e ogni sforzo per portare il salario minimo federale ai livelli del 1968 secondo i dati sull'inflazione. Mancano 3 dollari per quel modesto obiettivo dei lavoratori molto pressati; molti senza assicurazione sanitaria.


6. E oh, come combattono questi capi delle imprese per ricevere ancora i loro grandi bonus come premio per ringraziare le loro molte imprese. Chiamate questo orgoglio, arroganza, disprezzo per le decenze comuni della gente americana; questo riflette il troppo potere aziendale sulle nostre vite - il giudizio è condiviso dal 75% degli americani.


Tutto questo lobbying al Congresso e alla White House è liquidato anno dopo anno.


Uno studio di tre professori di Kansas University mostrò che una sola esenzione fiscale nel 2004 procurò alle imprese del farmaco, industriali e altro $ 220 per ogni dollaro che avevano speso nel loro registro di cassa per la politica.


Ad oggi, Lockheed Martin spende milioni dei nostri dollari delle tasse per opporsi al Defense Secretary di Obama, R. Gates e a molti altri esperti della difesa che finalmente vogliono eliminare il costoso F-22 disegnato in modo stravagante per combattere al tempo dell'Unione Sovietica.


***


Quindi, siete più turbati di quando avete iniziato a leggere questo articolo?


Vi sentite frustrati e senza potere?


Con i vostri amici, interrogate i vostri Senatori e Congressisti durante le loro frequenti vacanze per tre ore di sessione di responsabilità pubblica.


Se voi riuscite a riunire 300 o più residenti, in seguito voi esalterete la vostra comunità, sarà come far venire i vostri rappresentanti eletti in un auditorium nel quale voi vivete e lavorate.


Se loro pensassero che siete in 500, sarebbe anche meglio.


Specialmente se voi siete organizzati e dite loro che questo è solo l'inizio. Solo l'inizio!


Senza il brontolio della gente sotto casa, una maggioranza dei 535 membri del Congresso continuerà a inchinarsi alle quasi 1500 grandi imprese e voi pagherete il conto ancora molte volte.


Perciò, brontolate, brontolate, brontolate!