25 marzo 2013

Sull'uscita dall'euro. Parte seconda


Ho ricevuto numerose richieste di chiarimenti ... anche questo è un segno della nuova era che s'è aperta alla fine del 2012, quando l'Italia ed il mondo hanno cominciato a vibrare su una frequenza più alta.
La curiosità di sapere aumenta la vibrazione, l'ignoranza e l'indolenza la schiacciano come l'encefalogramma piatto degli instupiditi.
Se la gente vuol sapere, i ladri ed i corrotti hanno i giorni contati... Ed è esattamente ciò che sta succedendo in Italia.
Chi mai avrebbe potuto immaginare che un partito (il Pd) sicuro di vincere, fosse, invece, costretto a chiedere la "fiducia" al M5S?
Peccato per loro che continuino con i vecchi giochetti... le stesse parole... le stesse facce... senza rendersi conto che sono dead men walking (morti che camminano)... come quei condannati a morte che si avviano alle camere a gas.
Non si capacitano che, dall'altra parte, il M5S non darà mai la fiducia ad un governo a guida Bersani... D'Alema... Bindi... ed il resto della scellerata nomenklatura che ha contribuito a rovinare l'Italia.
L'ha capito persino Casini... e questi, invece, sperano ancora di tornare a spartirsi pingui rimborsi elettorali, comode poltrone e compiacenti spazi televisivi, nei quali mostrarsi come fossero ancora vivi al loro scarso pubblico, che ormai da molto tempo non applaude più... anzi, comincia a fischiarli.
Sembrano i personaggi di una patetica Stardust... vecchi attori ed attrici sul viale del tramonto che, però, ancora si imbellettano e sorridono con denti ingialliti tra un pubblico che, al massimo, gli tributa solo la tenerezza che si deve ai vecchi...
E che impressione fa quel Bersani che chiede insistentemente di "darla" a quei ragazzi del M5S... e ne viene respinto, come una attempata signora che non si rassegna al declino fisico e fa delle avances clamorose a giovani uomini che pensano ad altre...
... E' finita signori... il vostro PD è finito...
Potete solo evitare il disgregamento e la dissoluzione se rinnovate programmi, facce e parole... ma finitela con i giochetti da bocciofila domenicale... magari dopo qualche generosa bottiglia di pessimo Barbera...
... E' finita... voi siete finiti; e smettetela di rendervi oltremodo ridicoli. Avete rovinato l'Italia, ma avete pure una qualche dignità da salvare... Non dilapidate pure quella.
Fatevi da parte... chiedete scusa agli italiani... e siate pronti a pagare i danni che avete inflitto a questa nazione...
E' la vostra unica speranza di non essere consegnati all'ignominia della storia come i tanti Fiorito, Belsito, Penati che avete allevato ed istruito.
... Stat sua cuique dies... Ognuno ha il suo giorno...
Il vostro è passato.
Domanda: Provi a spiegare meglio perché sono aumentati i costi di produzione...
Chiariamo che non è necessario che aumentino; l'effetto è uguale se i tuoi costi restano costanti e quelli del tuo concorrente diminuiscono... il fattore critico, dunque, è il differenziale tra i tuoi ed i suoi...
Il mercato è come un campo di calcio dove due squadre giocano per vincere: non importa quanto forte sia una, se l'altra lo è di più.
Perché, dunque, i costi italiani aumentano più di quelli tedeschi (ed è così da almeno un secolo)?
Perché loro hanno uno Stato più efficiente che gli da servizi migliori... e ciò, per le aziende, si traduce in minori costi di trasporto, dell'energia, di amministrazione interna... etc...
Lo Stato, da una parte prende (sotto forma di tasse e contributi) e dall'altra da (sotto forma di servizi... strade, giustizia, protezione... etc..); ebbene quello italiano prende 3 punti più di quello tedesco e da 3 punti in meno...
Un azienda italiana, dunque, parte svantaggiata di 6 punti (in termini di fatturato) rispetto all'omologa tedesca.
Quando la Germania ha firmato i trattati di Maastricht sapeva perfettamente che la classe politica italiana costituiva il migliore alleato dell'industria tedesca... bastava impedire agli italiani di svalutare e poi ci avrebbero pensato i politici a "zavorrare" l'industria nazionale con un differenziale di costi che, se non "svalutato", avrebbe schiacciato l'economia italiana.
Il calcolo si è rivelato corretto.
Nessun governo ha mai messo mano a questo problema... e men che meno il governo Monti che anzi lo ha sensibilmente aggravato aumentando a dismisura le tasse senza intervenire in alcun modo sull'efficienza della macchina statale (che, anzi, è diventata più inefficiente e costosa)...
Il governo Monti, a quel differenziale di 6 punti ereditato da Berlusconi, ne ha aggiunto altri 2... portandolo a 8...
Se si voleva appesantire ulteriormente la competitività italiana, il governo Monti ha pienamente centrato l'obiettivo...
Un altro motivo per cui i costi aumentano?
Il calo della produzione...
Se tu produci 100 ed ogni pezzo prodotto ti costa 100... se produci 80, il costo di un pezzo non scende anch'esso a 80... ma a 86...
Il perché è facile da capire: le aziende hanno costi variabili (proporzionali alla produzione) e costi fissi (indipendenti dalla produzione). Se i primi rappresentano il 70% del totale ed i secondi il 30%, nel passare da 100 a 80 della produzione, il costi variabili scendono a 80, ma quelli fissi restano 100...
Sicché i nuovi costi saranno 70% x 80 + 30% x 100= 86
Ad un tuo concorrente, quindi, basta costringerti a produrre di meno, per innescare una spirale perversa di aumento dei tuoi costi che ti costringeranno ad aumentare i prezzi... a produrre di meno... ad aumentare i costi... etc...
Ovviamente la stessa cosa funziona al contrario: se tu produci 120, i tuoi costi non passano da 100 a 120... ma a 114... (in questo caso si chiama "economia di scala").
Capite perché è fondamentale prendere quote di mercato (cioè produzione) ai concorrenti?
... Questo (il vantaggio competitivo) è ciò che i tedeschi non erano mai riusciti ad ottenere (perché noi svalutavamo la lira)... e che finalmente hanno ottenuto con l'euro... ma anche grazie all'aiuto dei kapo italiani i quali hanno condannato alla miseria milioni di loro connazionali... per un piatto di wurstel e crauti...
Una volta che l'industria italiana ha cominciato ad accumulare un differenziale negativo con i costi tedeschi (per effetto dell'inefficienza dello Stato italiano rispetto al tedesco), ciò ha provocato il primo calo della produzione industriale (anno 2002) che, anno dopo anno, ha messo in moto il meccanismo perverso visto sopra...
Badate bene: l'inefficienza dello Stato italiano c'è sempre stata... ed il meccanismo perverso di aumento dei costi a causa della riduzione della produzione è noto a tutti quelli che si occupano di economia aziendale... Così come era noto che l'Italia li aveva entrambi e, periodicamente, rimediava con le svalutazioni della lira.
Chi ha deciso di farci entrare nell'euro, dunque, doveva avere ben chiaro in mente quali problemi si dovevano risolvere per non svantaggiarci rispetto ai tedeschi: innanzitutto l'efficienza della Stato...
Vi risulta che dal 1999 (anno di adesione all'euro) ad oggi, qualche governo (di destra o sinistra) abbia cercato, non dico di risolverlo, ma solo di affrontarlo, quel problema?
Eppure era noto che, se non risolto, ci avrebbe condotto al punto in cui siamo...
Ci sono, o no, gli estremi per pensare che abbiano agito in malafede?
Ma, ed è un'altra domande ricorrente, non ci sono anche motivi di vantaggio tecnologico e organizzativo dei tedeschi che li rendono più competitivi rispetto a noi?
Lo vedremo nel prossimo report.
Passiamo all'attualità cominciando con le probabilità di uscita dall'euro...

... calate al 34.5% dopo il 35.5% del dopo-elezioni.
Significa che il "mercato" non teme più così tanto l'umore anti-euro degli italiani?
No, non significa quello: sul minimo del 25 Gennaio scorso è partito un nuovo ciclo annuale e, quindi, la tendenza di quelle probabilità è in crescita... quella riduzione è un movimento discendente su un ciclo minore...
Significa che stiamo uscendo dall'euro?
... Nighese... probabilità inferiori al 50.0% significano il contrario...  Possiamo solo ipotizzare che, in costanza della tendenza in atto (0.15 punti ogni giorno solare), a fine maggio saremmo intorno al 50%... ed a giugno oltre...
Ma queste sono proiezioni matematiche che servono a dire che "a parità di condizioni attuali" quello sarà il risultato...
... Ma "a parità di condizioni attuali" è un'astrazione mentale che "addomestica" convenientemente lo scenario per evitare di fare i conti con le novità o gli imprevisti che, come è noto, accadono con altissima frequenza.

di G. Migliorino

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25 marzo 2013

Sull'uscita dall'euro. Parte seconda


Ho ricevuto numerose richieste di chiarimenti ... anche questo è un segno della nuova era che s'è aperta alla fine del 2012, quando l'Italia ed il mondo hanno cominciato a vibrare su una frequenza più alta.
La curiosità di sapere aumenta la vibrazione, l'ignoranza e l'indolenza la schiacciano come l'encefalogramma piatto degli instupiditi.
Se la gente vuol sapere, i ladri ed i corrotti hanno i giorni contati... Ed è esattamente ciò che sta succedendo in Italia.
Chi mai avrebbe potuto immaginare che un partito (il Pd) sicuro di vincere, fosse, invece, costretto a chiedere la "fiducia" al M5S?
Peccato per loro che continuino con i vecchi giochetti... le stesse parole... le stesse facce... senza rendersi conto che sono dead men walking (morti che camminano)... come quei condannati a morte che si avviano alle camere a gas.
Non si capacitano che, dall'altra parte, il M5S non darà mai la fiducia ad un governo a guida Bersani... D'Alema... Bindi... ed il resto della scellerata nomenklatura che ha contribuito a rovinare l'Italia.
L'ha capito persino Casini... e questi, invece, sperano ancora di tornare a spartirsi pingui rimborsi elettorali, comode poltrone e compiacenti spazi televisivi, nei quali mostrarsi come fossero ancora vivi al loro scarso pubblico, che ormai da molto tempo non applaude più... anzi, comincia a fischiarli.
Sembrano i personaggi di una patetica Stardust... vecchi attori ed attrici sul viale del tramonto che, però, ancora si imbellettano e sorridono con denti ingialliti tra un pubblico che, al massimo, gli tributa solo la tenerezza che si deve ai vecchi...
E che impressione fa quel Bersani che chiede insistentemente di "darla" a quei ragazzi del M5S... e ne viene respinto, come una attempata signora che non si rassegna al declino fisico e fa delle avances clamorose a giovani uomini che pensano ad altre...
... E' finita signori... il vostro PD è finito...
Potete solo evitare il disgregamento e la dissoluzione se rinnovate programmi, facce e parole... ma finitela con i giochetti da bocciofila domenicale... magari dopo qualche generosa bottiglia di pessimo Barbera...
... E' finita... voi siete finiti; e smettetela di rendervi oltremodo ridicoli. Avete rovinato l'Italia, ma avete pure una qualche dignità da salvare... Non dilapidate pure quella.
Fatevi da parte... chiedete scusa agli italiani... e siate pronti a pagare i danni che avete inflitto a questa nazione...
E' la vostra unica speranza di non essere consegnati all'ignominia della storia come i tanti Fiorito, Belsito, Penati che avete allevato ed istruito.
... Stat sua cuique dies... Ognuno ha il suo giorno...
Il vostro è passato.
Domanda: Provi a spiegare meglio perché sono aumentati i costi di produzione...
Chiariamo che non è necessario che aumentino; l'effetto è uguale se i tuoi costi restano costanti e quelli del tuo concorrente diminuiscono... il fattore critico, dunque, è il differenziale tra i tuoi ed i suoi...
Il mercato è come un campo di calcio dove due squadre giocano per vincere: non importa quanto forte sia una, se l'altra lo è di più.
Perché, dunque, i costi italiani aumentano più di quelli tedeschi (ed è così da almeno un secolo)?
Perché loro hanno uno Stato più efficiente che gli da servizi migliori... e ciò, per le aziende, si traduce in minori costi di trasporto, dell'energia, di amministrazione interna... etc...
Lo Stato, da una parte prende (sotto forma di tasse e contributi) e dall'altra da (sotto forma di servizi... strade, giustizia, protezione... etc..); ebbene quello italiano prende 3 punti più di quello tedesco e da 3 punti in meno...
Un azienda italiana, dunque, parte svantaggiata di 6 punti (in termini di fatturato) rispetto all'omologa tedesca.
Quando la Germania ha firmato i trattati di Maastricht sapeva perfettamente che la classe politica italiana costituiva il migliore alleato dell'industria tedesca... bastava impedire agli italiani di svalutare e poi ci avrebbero pensato i politici a "zavorrare" l'industria nazionale con un differenziale di costi che, se non "svalutato", avrebbe schiacciato l'economia italiana.
Il calcolo si è rivelato corretto.
Nessun governo ha mai messo mano a questo problema... e men che meno il governo Monti che anzi lo ha sensibilmente aggravato aumentando a dismisura le tasse senza intervenire in alcun modo sull'efficienza della macchina statale (che, anzi, è diventata più inefficiente e costosa)...
Il governo Monti, a quel differenziale di 6 punti ereditato da Berlusconi, ne ha aggiunto altri 2... portandolo a 8...
Se si voleva appesantire ulteriormente la competitività italiana, il governo Monti ha pienamente centrato l'obiettivo...
Un altro motivo per cui i costi aumentano?
Il calo della produzione...
Se tu produci 100 ed ogni pezzo prodotto ti costa 100... se produci 80, il costo di un pezzo non scende anch'esso a 80... ma a 86...
Il perché è facile da capire: le aziende hanno costi variabili (proporzionali alla produzione) e costi fissi (indipendenti dalla produzione). Se i primi rappresentano il 70% del totale ed i secondi il 30%, nel passare da 100 a 80 della produzione, il costi variabili scendono a 80, ma quelli fissi restano 100...
Sicché i nuovi costi saranno 70% x 80 + 30% x 100= 86
Ad un tuo concorrente, quindi, basta costringerti a produrre di meno, per innescare una spirale perversa di aumento dei tuoi costi che ti costringeranno ad aumentare i prezzi... a produrre di meno... ad aumentare i costi... etc...
Ovviamente la stessa cosa funziona al contrario: se tu produci 120, i tuoi costi non passano da 100 a 120... ma a 114... (in questo caso si chiama "economia di scala").
Capite perché è fondamentale prendere quote di mercato (cioè produzione) ai concorrenti?
... Questo (il vantaggio competitivo) è ciò che i tedeschi non erano mai riusciti ad ottenere (perché noi svalutavamo la lira)... e che finalmente hanno ottenuto con l'euro... ma anche grazie all'aiuto dei kapo italiani i quali hanno condannato alla miseria milioni di loro connazionali... per un piatto di wurstel e crauti...
Una volta che l'industria italiana ha cominciato ad accumulare un differenziale negativo con i costi tedeschi (per effetto dell'inefficienza dello Stato italiano rispetto al tedesco), ciò ha provocato il primo calo della produzione industriale (anno 2002) che, anno dopo anno, ha messo in moto il meccanismo perverso visto sopra...
Badate bene: l'inefficienza dello Stato italiano c'è sempre stata... ed il meccanismo perverso di aumento dei costi a causa della riduzione della produzione è noto a tutti quelli che si occupano di economia aziendale... Così come era noto che l'Italia li aveva entrambi e, periodicamente, rimediava con le svalutazioni della lira.
Chi ha deciso di farci entrare nell'euro, dunque, doveva avere ben chiaro in mente quali problemi si dovevano risolvere per non svantaggiarci rispetto ai tedeschi: innanzitutto l'efficienza della Stato...
Vi risulta che dal 1999 (anno di adesione all'euro) ad oggi, qualche governo (di destra o sinistra) abbia cercato, non dico di risolverlo, ma solo di affrontarlo, quel problema?
Eppure era noto che, se non risolto, ci avrebbe condotto al punto in cui siamo...
Ci sono, o no, gli estremi per pensare che abbiano agito in malafede?
Ma, ed è un'altra domande ricorrente, non ci sono anche motivi di vantaggio tecnologico e organizzativo dei tedeschi che li rendono più competitivi rispetto a noi?
Lo vedremo nel prossimo report.
Passiamo all'attualità cominciando con le probabilità di uscita dall'euro...

... calate al 34.5% dopo il 35.5% del dopo-elezioni.
Significa che il "mercato" non teme più così tanto l'umore anti-euro degli italiani?
No, non significa quello: sul minimo del 25 Gennaio scorso è partito un nuovo ciclo annuale e, quindi, la tendenza di quelle probabilità è in crescita... quella riduzione è un movimento discendente su un ciclo minore...
Significa che stiamo uscendo dall'euro?
... Nighese... probabilità inferiori al 50.0% significano il contrario...  Possiamo solo ipotizzare che, in costanza della tendenza in atto (0.15 punti ogni giorno solare), a fine maggio saremmo intorno al 50%... ed a giugno oltre...
Ma queste sono proiezioni matematiche che servono a dire che "a parità di condizioni attuali" quello sarà il risultato...
... Ma "a parità di condizioni attuali" è un'astrazione mentale che "addomestica" convenientemente lo scenario per evitare di fare i conti con le novità o gli imprevisti che, come è noto, accadono con altissima frequenza.

di G. Migliorino

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