Mala tempora currunt
Tutti coloro fortemente convinti del fatto che l'Italia avesse toccato il fondo durante lo scorso autunno, quando il governo golpista di Mario Monti, dopo avere dissanguato il paese, si apprestava ad esalare l'ultimo respiro, devono avere ormai compreso come in realtà al peggio non ci sia mai fine ed esista sempre un buco più profondo nel quale sprofondare.
L'accanimento terapeutico con il quale il circo mediatico tenta di mantenere in vita il fantasma di Berlusconi, unitamente alle migliaia di pagine dedicate alle diatribe, in perfetto stile mafioso, che intercorrono all'interno del PD ed alla spettacolarizzazione di qualsiasi litigio da bar dello sport che abbia fra i protagonisti qualche esponente del bestiario politico nostrano, dimostrano inequivocabilmente come l'ordine impartito alla scuderia del mainstream sia in fondo uno solo. Nascondere la spazzatura sotto il tappeto ed inebetire il cervello (o quel che ne resta) degli italiani con un chiacchiericcio petulante, commisto ad alte dosi di disinformazione urlata, fino ad ottenere l'effetto cacofonico voluto....
Gli italiani devono continuare a vivere nel proprio mondo di fantasia, all'interno del quale scannarsi (metaforicamente) nell'attaccare o difendere il salapuzio di Arcore, quasi ne andasse della loro vita. Devono continuare a sentirsi di destra o di sinistra, attori di un mondo dicotomo dove gli altri sono sempre i "cattivi" e loro i "buoni". Devono vivere nel profondo convincimento che Enrico Letta guidi realmente il paese ed abbia titolo per decidere del loro futuro, per abbassare o alzare le tasse e prendere le decisioni economiche. Devono restare convinti del fatto che la loro crocetta conti veramente qualcosa, che il progetto europeo sia stato imbastito per il bene dei popoli, che a regolare le loro vite ci sia una carta chiamata Costituzione e che prima o poi sarà possibile scorgere una luce in fondo a quel tunnel che la TV chiama crisi.
Non esiste alcuno spazio per la realtà e agli italiani deve essere impedito con ogni mezzo di alzare il tappeto per guardare cosa c'è sotto. Potrebbero trovarci il progetto della nuova società globalizzata e mondialista, dove i governi servono a tavola una portata unica ed uguale per tutti, cucinata a Bruxelles ed a Washington. Potrebbero scoprire che Berlusconi, Letta, Renzi, Monti e qualsiasi altro mestierante della politica, non sono altro che marionette prive di qualsiasi potere che prescinda dal recitare il loro copione e rimpinguare il proprio conto in banca. Potrebbero realizzare che dopo l'esproprio coatto della sovranità nazionale, inizieranno gli espropri altrettanto coatti dei beni famigliari, perché nel mondo che verrà ( e sta arrivando a grandi falcate) ci sarà posto per due sole categorie: gli schiavi e coloro che usano la frusta, con pochissime fruste ed una moltitudine di schiene sanguinanti.
Molto meglio il mondo di fantasia, vissuto all'insegna dei facili convincimenti e con gli occhi fissi allo specchietto retrovisore. Ci sarà tempo per guardare avanti, quando le catene saranno strette per bene e non sarà più possibile alcun movimento.
di Marco Cedolin
Mala tempora currunt
Tutti coloro fortemente convinti del fatto che l'Italia avesse toccato il fondo durante lo scorso autunno, quando il governo golpista di Mario Monti, dopo avere dissanguato il paese, si apprestava ad esalare l'ultimo respiro, devono avere ormai compreso come in realtà al peggio non ci sia mai fine ed esista sempre un buco più profondo nel quale sprofondare.
L'accanimento terapeutico con il quale il circo mediatico tenta di mantenere in vita il fantasma di Berlusconi, unitamente alle migliaia di pagine dedicate alle diatribe, in perfetto stile mafioso, che intercorrono all'interno del PD ed alla spettacolarizzazione di qualsiasi litigio da bar dello sport che abbia fra i protagonisti qualche esponente del bestiario politico nostrano, dimostrano inequivocabilmente come l'ordine impartito alla scuderia del mainstream sia in fondo uno solo. Nascondere la spazzatura sotto il tappeto ed inebetire il cervello (o quel che ne resta) degli italiani con un chiacchiericcio petulante, commisto ad alte dosi di disinformazione urlata, fino ad ottenere l'effetto cacofonico voluto....
Gli italiani devono continuare a vivere nel proprio mondo di fantasia, all'interno del quale scannarsi (metaforicamente) nell'attaccare o difendere il salapuzio di Arcore, quasi ne andasse della loro vita. Devono continuare a sentirsi di destra o di sinistra, attori di un mondo dicotomo dove gli altri sono sempre i "cattivi" e loro i "buoni". Devono vivere nel profondo convincimento che Enrico Letta guidi realmente il paese ed abbia titolo per decidere del loro futuro, per abbassare o alzare le tasse e prendere le decisioni economiche. Devono restare convinti del fatto che la loro crocetta conti veramente qualcosa, che il progetto europeo sia stato imbastito per il bene dei popoli, che a regolare le loro vite ci sia una carta chiamata Costituzione e che prima o poi sarà possibile scorgere una luce in fondo a quel tunnel che la TV chiama crisi.
Non esiste alcuno spazio per la realtà e agli italiani deve essere impedito con ogni mezzo di alzare il tappeto per guardare cosa c'è sotto. Potrebbero trovarci il progetto della nuova società globalizzata e mondialista, dove i governi servono a tavola una portata unica ed uguale per tutti, cucinata a Bruxelles ed a Washington. Potrebbero scoprire che Berlusconi, Letta, Renzi, Monti e qualsiasi altro mestierante della politica, non sono altro che marionette prive di qualsiasi potere che prescinda dal recitare il loro copione e rimpinguare il proprio conto in banca. Potrebbero realizzare che dopo l'esproprio coatto della sovranità nazionale, inizieranno gli espropri altrettanto coatti dei beni famigliari, perché nel mondo che verrà ( e sta arrivando a grandi falcate) ci sarà posto per due sole categorie: gli schiavi e coloro che usano la frusta, con pochissime fruste ed una moltitudine di schiene sanguinanti.
Molto meglio il mondo di fantasia, vissuto all'insegna dei facili convincimenti e con gli occhi fissi allo specchietto retrovisore. Ci sarà tempo per guardare avanti, quando le catene saranno strette per bene e non sarà più possibile alcun movimento.
di Marco Cedolin
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