Qualche tempo fa, Gulli.com riportò la notizia della ricerca di un team di scienziati indipendenti di Danimarca, Stati Uniti ed Australia. Essi sostengono di avere trovato una sostanza chiamata Nano Termite nella polvere del crollo World Trade Center dell’11 settembre 2001 a New York. La Nano Termite è un esplosivo, normalmente utilizzato solo dai militari, non disponibile nel normale mercato. E’ un parente della termite, una sostanza usata nei processi di saldatura.
Nel forum di Gulli.com board si scatenò una delle più grosse discussioni da sempre, tra i cosiddetti “teorici del complotto” e persone che credono alla versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre. Più di 28.000 accessi alle pagine. Più di 800 interventi. Abbiamo dato agli utenti scettici di Gulli.com l’opportunità di porre le loro domande direttamente al Dr. Niels Harrit, uno degli scienziati. Gli utenti Gulli hanno formulato domande davvero toste, e non abbiamo censurato nulla. Abbiamo passato tutte queste domande al dottor Harrit ed eravamo veramente curiosi su come egli avrebbe risposto. Ebbene, egli ha risposto. E quindi, ecco adesso la promessa intervista. L’intera intervista viene rilasciata con licenza Creative Commons, quindi potete copiarla e diffonderla ovunque senza dovere né pagare né chiedere. [Lo stesso si applica alla traduzione, purché mantenendo firma e link in calce, NdT].
Copenhagen / Düsseldorf, Maggio 2009
gulli.com: Il suo nome completo e titolo?
Dr. Niels Holger Harrit: Dr. Niels Harrit
gulli.com: La sua età?
Dr. Niels Harrit: 64
Dr. Niels Harrit, Copenhagen, Danimarca
gulli.com: Per favore spieghi esattamente in quale materia lei si è guadagnato il suo dottorato e quali sono i suoi studi ovvero in cosa lei è esperto.
Dr. Niels Harrit: Il mio master, che ho conseguito nel 1971, era basato sul lavoro che feci per un anno al Max-Planck-Institut per la Chimica delle Radiazioni , Mülheim an der Ruhr, Germania. La mia tesi di dottorato del 1975 alla Università di Copenhagen era in fotochimica meccanicistica. Ho speso un anno alla Columbia University, New York City per il post dottorato nel 1977.
gulli.com: La sua professione corrente?
Dr. Niels Harrit: Docente alla Università di Copenhagen.
gulli.com: Per favore ci spieghi che cosa esattamente lei insegna.
Dr. Niels Harrit: Insegno chimica organica, fotochimica e fotofisica a studenti di nanoscienze e di chimica. Supervisiono studenti per il master ed il Ph.D.
gulli.com: Ha delle referenze?
Dr. Niels Harrit: Ho pubblicato quasi 60 lavori nei migliori giornali soggetti a “peer-review” [Revisione scientifica degli articoli] .
gulli.com: Ci può cortesemente dire su quali temi lei ha pubblicato? Ci può fornire alcuni esempi in relazione a ciò? Quali giornali? Anche alcuni esempi?
Dr. Niels Harrit: Vi allego una lista di pubblicazioni. Il mio ultimo articolo è attualmente il “pezzo caldo del mese” su Angewandte Chemie, una delle riviste di punta nel mondo in tema di chimica. Sono un membro anziano di un “Centro di Eccellenza” Molecular Movies dove prevalentemente lavoro con fisici su “time resolved X-ray scattering”. Questo centro è una sottodivisione del Centro di Nano Scienze alla Università di Copenhagen, del quale sono stato un membro di facoltà fin dai suoi inizi nel 2001.
gulli.com: La sua opinione sull’11 settembre: lei è un credente o un interrogante?
Dr. Niels Harrit: Io sono avverso al crimine.
gulli.com: Il suo sito web?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Che cosa esattamente le permette di dire di essere un esperto di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Non ci sono esperti di nano termite senza connessioni ai militari.
gulli.com: Lei ed il suo team si aspettano benefici dalla divulgazione di questo studio? Dr. Niels Harrit: Ripristinare la giustizia, la democrazia e la stampa libera. Evitare il fascismo. Un migliore mondo per i miei nipoti.
gulli.com: Chi ha finanziato questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Quindi voi avete tutti lavorato nel vostro tempo libero in cambio di nulla - gratis - su questo studio della durata di due anni? Avete tuttavia utilizzato le infrastrutture universitarie?
Dr. Niels Harrit: Avete un concetto irreale su cosa significhi essere uno scienziato. Non è un mestiere. E’ un’esistenza. Io non ho tempo libero. Ovviamente utilizzo il mio ufficio all’università.
gulli.com: Per favore perdoni le nostre strane domande! Ma andiamo avanti: Molti della squadra di scienziati appartengono al Movimento per la Verità. Steven E. Jones, che da anni sta predicando la demolizione controllata WTC. Ci sono 2 colleghi della università di Jones nel vostro team: Jeffrey Farrer e Daniel Farnsworth. Kevin R. Ryan, Gregg Roberts e James R. Gourley sono anche del Movimento per la Verità. Come può questo team garantire neutralità rispetto a questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nel gioco del calcio, è considerato un fallo attaccare l’uomo anziché giocare la palla. A parte questo, sono orgoglioso di essere in una squadra di scienziati adulti che hanno combattuto per la verità sull’11 settembre più a lungo di me. Per favore, si legga lo studio, SI RELAZIONI AI FATTI e a nient’altro.
gulli.com: Va bene. Dove, quando e come esattamente avete ricevuto la polvere? Come vi siete accertati che è pura ed originale polvere dell’11 settembre? Erano presenti ufficiali quando avete prelevato i campioni?
Dr. Niels Harrit: Tutto questo è accuratamente spiegato nel nostro studio.
gulli.com: E’ vero che fu Steven Jones ad organizzare i campioni? Steven Jones è conosciuto come un credente assoluto nella cospirazione dell’11 settembre e c’è gente là fuori che non si fa problemi ad accusarlo di mescolare la polvere in oggetto con esplosivi allo scopo di avere infine la ”prova” della demolizione controllata.
Dr. Niels Harrit: Questa è un’offesa assoluta nei confronti di uno scienziato onesto. Inoltre, è una domanda stupida, dato che noi in effetti siamo teorici dell’anti-cospirazione. Ci opponiamo alla teoria ufficiale del complotto. Questo è tutto.
I luoghi dove sono stati prelevati i campioni di polvere.
gulli.com: Come fa ad essere sicuro al 100% che la polvere che ha analizzato non è stata alterata, o che qualcuno non l’abbia mescolata con Nano Termite prima che lei la analizzasse?
Dr. Niels Harrit: Veda la risposta alla domanda successiva.
gulli.com: OK. Lei ha confrontato i campioni di polvere con campioni non ottenuti da Steven E. Jones?
Dr. Niels Harrit: Sì. Ho due campioni a Copenhagen che mi sono stati spediti direttamente da chi li ha raccolti, ed anche questi contenevano i frammenti. C’è una manciata di altri scienziati che può testimoniarlo. Credo ci siano una ventina di campioni in giro, ma non so esattamente e non ho motivi per curarmene.
Frammenti rossi e grigi trovati nella polvere dei crolli del WTC.
gulli.com: Come è avvenuto che lei sia stato scelto per esaminare questa polvere?
Dr. Niels Harrit: Faccio parte del team. Sono stato invitato a farne parte.
gulli.com: Se lei dovesse fare una stima approssimativa, quanta Nano Termite c’era in giro nella Lower Manhattan dopo i crolli?
Dr. Niels Harrit: Molto, molto difficile stabilire un numero assoluto a tale riguardo. Diciamo 10 tonnellate. [Harrit probabilmente si riferisce alla nanotermite inesplosa, presente dopo i crolli; in un'altra intervista televisiva - riportata in calce a questo articolo - ipotizza da 10 a 100 tonnellate di esplosivo piazzata nelle torri prima dei crolli - NdT]
gulli.com: E’ possibile per dei terroristi venire in possesso di questo materiale? E’ un materiale così speciale, che solo persone all’interno delle forze armate statunitensi potrebbero entrarne in possesso. Dove si può comperare la Nano Termite? Possono comprarla anche persone normali? Oppure solo aziende o militari?
Dr. Niels Harrit: Questa roba è stata preparata solo nell’ambito di contratti militari negli USA e probabilmente in grandi nazioni alleate. Questa è ricerca militare segreta. Tragga le sue conseguenze e si legga l’articolo di Kevin Ryan su questo tema. Non è stata preparata in una caverna in Afghanistan.
foto: Uno strato rosso sopra uno strato grigio.
gulli.co: Cosa distingue la Nano Termite dalla Termite e dalla Termate? Qual’è la funzione speciale? Chi usa normalmente la Nano Termite e per quali usi la si utilizza?
Dr. Niels Harrit: La Termate è una termite che contiene zolfo.
gulli.com: Per cosa si usa normalmente la Termate?
Dr. Niels Harrit: Per fondere elementi di acciaio. Corazze, per esempio. Nanotermite è termite preparata con metodi nanotecnologici.
gulli.com: Quindi è molto più piccola e per questo ha una superficie maggiore che la fa reagire più velocemente ed in modo più energetico?
Dr. Niels Harrit: Sì, le particelle sono molto più piccole. Ma è preparata in un modo radicalmente differente rispetto alla ordinaria termite, ove le particelle piccole vengono ottenute riducendo la dimensione di particelle più grosse. Nei nanomateriali, le particelle vengono preparate a partire dagli atomi e le molecole. La nanotermite è l’esplosivo del futuro. “Smaller, cheaper and nastier” [Più piccola, più economica, più "cattiva"] (come dicono quelli che cercano sovvenzioni alle loro ricerche).
gulli.com: La Nano Termite ha più potenza rispetto ai normali esplosivi come il C4 o il TNT? Quali sono i maggiori benefici offerti dalla Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Potenza, sicurezza, versatilità. E’ anche a buon prezzo. ”Smaller, cheaper and nastier” rispetto agli ordinari esplosivi.
gulli.com: Lei dice che c’è ossido di ferro ed alluminio e ne conclude che questo significa che è Nano Termite. Non è normale che in un tale edificio ci sia ossido di ferro ed alluminio? Oppure non potrebbe essere che la sostanza Nano Termite sia stata prodotta come conseguenza del collasso?
Dr. Niels Harrit: Impossibile. Non ci si aspetta che una scatola di fiammiferi si venga a creare durante un incendio.
gulli.com: Aveva altri campioni di Nano Termite (non dalla polvere dei crolli) con i quali fare confronti mentre esaminava la polvere? Giusto per essere sicuro che sia autentica Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Sì. L’abbiamo preparata noi stessi, dato che ci sono alcune pubblicazioni scientifiche e relazioni di conferenze. Si comporta come previsto. Ma non è esattamente la stessa varietà della roba che abbiamo trovato nella polvere del WTC.
gulli.com: Può la Nano Termite venire preparata da un’università senza un via libera da parte di funzionari del governo? E’ una sostanza molto pericolosa, così che potrebbe rientrare nella legge sugli armamenti d’assato?
Dr. Niels Harrit: La Nanotermite è abbastanza sicura da maneggiare. Tutti i programmi noti (negli USA) sono finanziati da fondi militari e segreti. Guardi qui, il che riassume solo quanto noto al momento in cui scrivo. Buona parte del budget del Pentagono è segreto. Questa parte arriva a 60 miliardi di dollari quest’anno.
gulli.com: Come mai nessun cane antibomba ha abbaiato?
Dr. Niels Harrit: Tutti i cani antibomba sono stati mandati a casa dalla compagnia di sicurezza del WTC due settimane prima. Inoltre, essi sono addestrati sugli esplosivi tradizionali, i quali odorano in modo piuttosto caratteristico.
gulli.com: C’è qualcuno che non sia coinvolto nel Movimento per la Verità che abbia verificato e controverificato i suoi studi? Tipo artificieri indipendenti o produttori di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Lo studio è stato passato al vaglio del peer-review [Revisione scientifica degli articoli da parte di pari NdT] come si fa di routine con le pubblicazioni scientifiche.
gulli.com: Chi ha fatto queste peer-reviews? Ci può spiegare almeno che di che tipo di persone si è trattato? Funzionari della sua università?
Dr. Niels Harrit: Gli arbitri sono anonimi. Non sono funzionari della mia università. Nessuno nella mia università conosce questo argomento meglio di me. L’università non è responsabile per questa ricerca. Solo gli autori lo sono.
gulli.com: La Nano Termite è allo stesso tempo un esplosivo ed una sostanza per saldature?
Dr. Niels Harrit: No. Le saldature vengono fatte con termite convenzionale. Chiunque la può comprare. Non è un esplosivo. Produce solo rovente ferro fuso.
gulli.com: Lei ha qualche teoria su chi piazzò la sostanza nelle Torri? Potrebbe essere stata l’azienda “Controlled Demolition” il cui presidente Mark Loizeaux apertamente nega l’esistenza di Nano Termite, nonostante egli sia un esperto di demolizioni? La sua azienda intervenne per la rimozione delle macerie da Ground Zero poco dopo il collasso. Ci sono persone che lo accusano di avere tirato giù il WTC.
Dr. Niels Harrit: No. Io assolutamente non ho intenzione di speculare al di là dei dati. Insistiamo per una investigazione del crimine. Al momento non c’è stata ancora alcuna investigazione.
gulli.com: Cosa vuole esattamente raggiungere con il suo lavoro sulla Nano Termite e l’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: La verità.
gulli.com: Perché quasi nessun portale di notizie, stazione televisiva o addirittura rivista scientifica a parte i siti web complottisti hanno dato notizia dei suoi risultati?
Dr. Niels Harrit: Chieda a loro!
gulli.com: Come si rapporta alle persone che la chiamano “stupido complottista”?
Dr. Niels Harrit: Con una scrollata di spalle. Sono destinati a venire giù dai loro pulpiti. Io sono un anti-complottista. L’unica teoria del complotto di cui meriti parlare è la teoria ufficiale del complotto - quella con Osama Bin Laden ed i 19 dirottatori. Insomma, non è ben stupido credere alla teoria ufficiale del complotto senza che una sola prova ci sia stata mostrata? Chi sono gli stupidi?
gulli.com: E’ vero che qualcuno nel suo team ha perso il proprio lavoro a causa della vostra comune ricerca? E, se sì, come è potuto accadere?
Dr. Niels Harrit: No, non ancora. Ma alcuni di loro hanno perso il loro lavoro prima della nostra ricerca!!
gulli.com: Perché hanno perso il loro lavoro? In relazione al lavoro sull’11 settembre? Chi li ha sbattuti fuori e perché?
Dr. Niels Harrit: Hanno perso il loro lavoro perché sono critici rispetto alla Teoria Ufficiale del Complotto. Steven E. Jones è stato costretto al prepensionamento dalla Brigham Young University. Kevin Ryan è stato licenziato da Underwriters Laboratories, la società responsabile della certificazione dell’acciaio delle torri.
gulli.com: Come pensa che “loro” riescano ad ottenere che nessuno della squadra di specialisti in demolizioni abbia in seguito rivelato al pubblico che si è trattato di un delitto? Normalmente tutto trapela. Sono stati tutti imprigionati nella Torre WTC 7?
Dr. Niels Harrit: No. Lei deve accettare che assai di meno che tutto trapela, dato che non lei non è a conoscenza di ciò che non trapela. Questo è il più grosso insabbiamento della storia. Nessuno è stato ucciso nel WTC7.
gulli.com: Lei si aspetta che i risultati della sua ricerca risulteranno in futuro in qualche investigazione ufficiale della polizia o FBI o di altri funzionari? Ha spedito una copia dei suoi risultati all’FBI? Che cosa è capitato?
Dr. Niels Harrit: Sì. Una copia è stata effettivamente spedita all’FBI. Non sono nella posizione di dare un pieno resoconto della risposta, ma per quanto ricordi, è stata sorprendentemente ricettiva.
gulli.com: Come è connesso con gli altri specialisti che vogliono riaprire il caso dell’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: Non ho realmente tempo di connettermi. Sono completamente occupato a smaltire tutta l’attenzione che questa mia ultima pubblicazione ha ricevuto. Sono sopraffatto da ciò, nonostante il fatto che non abbiamo realmente detto qualcosa di nuovo. Faccio solo del mio meglio, le giornate hanno una quantità limitata di ore e ed io ho anche il mio lavoro.
gulli.com: Sì, se si googhela il suo nome al momento, si ottengono più di 260.000 risultati. Cosa suggerirebbe di fare a questo punto? Il prossimo passo per i media / il pubblico?
Dr. Niels Harrit: I media non hanno ancora reagito. E’ compito del pubblico di dire loro che se continuano a mentire ancora per molto, finiranno per perdere quel poco di credibilità che è loro ancora rimasta. Il silenzio fornisce consenso! Ponete domande! Crediate in voi stessi. Non è così difficile. C’erano due aerei, ma tre grattacieli. Non c’è bisogno di uno scienziato per contare fino a tre. Ognuno dovrebbe pigiare tutti i bottoni e pretendere la verità dalla stampa. E’ una faccenda molto seria. Ogni azione, non importa quanto piccola, conta. La cosa principale che vorrei dire è: Tutti stanno mentendo, tutti hanno paura. Dobbiamo credere in noi stessi, e non è così difficile.
gulli.com: Grazie per questa bella intervista, Dr. Harrit. Davvero apprezzata. Lei ha risposto a molti interrogativi posti dai membri di Gulli.com. Le facciamo tanti auguri per il futuro e speriamo che tutto ciò venga presto chiarito dalla polizia.
Dr. Niels Harrit: Grazie a voi per l’intervista. I miei auguri alla Germania!
Traduzione in italiano di R. Quaglia
09 giugno 2009
08 giugno 2009
Finanza bruciata
Il crollo della borsa e il fallimento di importanti banche sono state le premesse per la chiusura di imprese e l'aumento della disoccupazione. Questo è dovuto al fatto che la finanza non è più un aspetto parassitario dell'attività economica, ma una sua componente centrale. È venuta cioè meno la contrapposizione tra economia reale e finanza che ha segnato l'analisi storica del capitalismo. Un'anticipazione da «Finanza bruciata», volume pubblicato da Edizioni Casagrande
L'economia finanziaria è oggi pervasiva, si spalma cioè lungo tutto il ciclo economico, lo accompagna per così dire dall'inizio alla fine. Oggi si è nella finanza, per dirla con un'immagine, anche quando si va a fare shopping al supermercato, dal momento in cui si paga con la carta di credito. L'industria automobilistica, per fare solo un esempio, funziona interamente su meccanismi creditizi (acquisti rateali, leasing), tant'è vero che i problemi di una General Motors riguardano tanto la produzione di automobili quanto, se non soprattutto, la debolezza della Gmac, la sua filiale specializzata nel credito al consumo indispensabile per vendere i suoi prodotti ai consumatori. Siamo cioè in un periodo storico nel quale la finanza è consustanziale a tutta la produzione stessa di beni e servizi.
Oltre ai profitti industriali non reinvestiti in capitale strumentale e in salari, le fonti che alimentano la finanziarizzazione odierna si sono moltiplicate: vi sono i profitti che derivano dal rimpatrio di dividendi e royalties a seguito di investimenti diretti all'estero, i flussi di interessi provenienti dal debito del Terzo Mondo, ai quali si aggiungono i flussi di interessi sui prestiti bancari internazionali ai paesi emergenti, le plusvalenze derivanti dalle materie prime, le somme accumulate da individui e da famiglie facoltose investiti sui mercati borsistici, i fondi pensione e di investimento. La moltiplicazione e estensione delle fonti e degli agenti del «capitale portatore d'interesse» è senza dubbio uno dei tratti distintivi, inediti e problematici, del nuovo capitalismo finanziario, specie se si riflette sulla possibilità di modificare questo sistema, di «de-finanziarizzarlo», ristabilendo in tal modo un rapporto «più equilibrato» tra economia reale e economia finanziaria.
Accumulazione monetaria
Come le precedenti, questa finanziarizzazione parte anch'essa da un blocco dell'accumulazione intesa come non reinvestimento dei profitti nei processi direttamente produttivi (capitale costante, ossia beni strumentali, e capitale variabile, ossia salari). Infatti, essa inizia con la crisi di crescita del capitalismo fordista a partire dagli anni Settanta. Vi erano, in quegli anni, tutte le premesse per una riedizione della classica finanziarizzazione basata sulla dicotomia tra economia reale (industriale) e economia monetaria, con il conseguente dirottamento di quote di profitto sui mercati finanziari per assicurare una crescita dei profitti senza accumulazione. Dall'inizio degli anni '80, «La fonte principale delle bolle finanziarie è la crescita tendenziale del profitto non accumulato che risulta essa stessa da un duplice movimento: da una parte, l'arretramento generalizzato dei salari e, dall'altra parte, la stagnazione - vedi l'arretramento - del tasso di accumulazione malgrado il ristabilimento del tasso di profitto» (Michel Husson, Les enjeux de la crise, «La Brèche»). Per tasso d'accumulazione si intende il tasso di crescita del volume del capitale netto, mentre per tasso di profitto si intende il rapporto tra profitti e capitale: la divergenza tra i due tassi a partire dal 1980, rappresenta un indicatore certo, benché non il solo, della finanziarizzazione. Ma, come detto, ai profitti industriali non reinvestiti si sono via via aggiunte altre fonti di «accumulazione» di capitale finanziario, un fatto da tener presente per capire le trasformazioni del modello di sviluppo-crisi postfordista. In particolare, la finanziarizzazione ha comportato un processo di disintermediazione bancaria per quanto riguarda il finanziamento della crescita economica (prevalenza del modello anglo-sassone su quello renano), ma ha altresì conosciuto un processo di moltiplicazione degli intermediari finanziari come risultato della deregolamentazione e liberalizzazione dell'economia.
Il consumo del rentier
La transizione dal modo di produzione fordista al «capitalismo manageriale azionario» che sta alla base del capitalismo finanziario odierno si spiega infatti alla luce del calo dei profitti industriali (di circa il 50 per cento) tra gli anni Sessanta e Settanta dovuto all'esaurimento delle basi tecnologiche ed economiche del fordismo, in particolare la saturazione dei mercati per beni di consumo di massa, la rigidità dei processi produttivi, del capitale costante e del salario operaio politicamente «rigido verso il basso». All'apice del suo sviluppo, ad una determinata composizione organica del capitale (cioè del rapporto tra capitale costante e capitale variabile), il capitalismo fordista non è stato più in grado di «succhiare» plusvalore dal lavoro vivo operaio. «Pertanto, fin dai secondi anni '70 la principale forza propulsiva dell'economia mondiale è stato l'incessante tentativo delle imprese capitalistiche - sollecitato dai loro proprietari e investitori - di riportare con differenti mezzi il tasso di profitto ai maggiori livelli di vent'anni prima» (Luciano Gallino, L'impresa irresponsabile, Einaudi). Sappiamo come è andata: riduzione del costo del lavoro, attacco ai sindacati, automatizzazione e robotizzazione di interi processi lavorativi, delocalizzazione in paesi a bassi salari, precarizzazione del lavoro e diversificazione dei modelli di consumo. E, appunto, finanziarizzazione, ossia aumento dei profitti non come eccedenza dei ricavi sui costi (cioè non secondo la logica manifatturiera-fordista), ma come eccedenza del valore in Borsa.
Non c'è dubbio che, nella configurazione postfordista del capitalismo finanziario in cui la parte dei salari si riduce e si precarizza e gli investimenti in capitale stagnano, il problema della realizzazione dei profitti (ossia della vendita del plusvalore prodotto) rimanda al ruolo del consumo a mezzo di redditi non salariali. Sotto questo profilo distributivo, la riproduzione del capitale (con la polarizzazione della ricchezza estremamente elevata che lo caratterizza) si effettua in parte grazie all'aumento del consumo dei rentier e in parte grazie al consumo indebitato dei salariati. La finanziarizzazione ha redistribuito, per quanto in modo fortemente disuguale e precario (si pensi alle rendite pensionistiche derivanti dalla pensione integrativa secondo il primato delle contribuzioni), rendite finanziarie anche ai lavoratori salariati nella duplice forma di rendite mobiliari e immobiliari (negli Usa rispettivamente del 20 per cento e 80 per cento). C'è quindi una sorta di divenire rendita del salario, oltre che del profitto.
L'indebitamento delle economie domestiche, al quale corrisponde una riduzione più o meno pronunciata dei risparmi a seconda che ci si situi negli Usa o in Europa, è ciò che ha permesso al capitalismo finanziario di riprodursi su scala allargata e globale. Si può affermare che, parallelamente alla riduzione della funzione redistributiva dello Stato sociale, in questo periodo si è assistito ad una sorta di privatizzazione del deficit spending di keynesiana memoria, ossia la creazione di una domanda aggiuntiva a mezzo di debito privato (con relativo spostamento del rischio verso le economie domestiche private).
L'esplosione dell'indebitamento privato è stata facilitata, soprattutto dopo il crollo del Nasdaq del 2000-2002, da una politica monetaria molto espansiva e dalla deregulation bancaria, una politica che ha favorito la cartolarizzazione dei titoli poggianti sui debiti: Collaterized Debt Obligation e Collaterized Loans Obligations, ai quali si aggiungono i Credit Default Swaps, i titoli assicurativi derivati che vengono scambiati (di fatto barattati) tra gli operatori per proteggersi contro i rischi d'investimento. L'insieme di tutti questi derivati del credito ammonta oramai a qualcosa come 62 mila miliardi di dollari.
A partire dalla crisi della new economy del 2000-02, il mercato immobiliare statunitense conosce un'accelerazione spettacolare, soprattutto se si ricorda che già nel 2001 i prezzi dell'immobiliare erano già alquanto elevati, tanto elevati che gli analisti consideravano come già data la bolla del settore nel 2002. Grazie alla cartolarizzazione dei mutui subprime, invece, è stato possibile spingere l'inflazione del settore immobiliare fino allo scoppio della bolla nel 2007.
La povertà quotata in borsa
L'espansione dei mutui subprime dimostra che per crescere e fare profitti la finanza ha bisogno di coinvolgere, oltre al ceto medio, anche i poveri. Per funzionare, questo capitalismo deve investire sulla nuda vita di persone che non possono fornire alcuna garanzia, che non offrono nulla se non se stessi. E' un capitalismo che fa della nuda vita una fonte diretta di profitto. Lo fa sulla base di un calcolo delle probabilità secondo cui il mancato ripagamento di un prestito è considerato «gestibile», cioè trascurabile, se considerato su scala di un'intera popolazione. La logica finanziaria che sottende il calcolo delle probabilità è infatti particolarmente cinica: i titoli emessi a partire dal pool di crediti ipotecari raggruppati dalle banche d'affari sono costruiti secondo il principio della subordinazione, cioè di una gerarchia di rischi interna ai titoli emessi. Il primo lotto, quello inferiore, avrà un rischio elevato. Quello intermedio presenterà un rischio ridotto, e quello più elevato (super senior e senior), costituito dai titoli migliori, sarà considerato particolarmente sicuro. Il lotto superiore è così protetto da quelli inferiori, nel senso che sarà la parte dei titoli cartolarizzati più a rischio la prima a saltare in caso di perdite per gli investitori. L'accesso al bene casa è costruito sulla base di modelli matematici di rischio in cui la vita delle persone non conta assolutamente niente, in cui i poveri sono «giocati» contro i meno poveri, in cui il diritto sociale all'abitazione è artificialmente subordinato al diritto privato di realizzare un profitto. Con buona pace degli economisti accademici che in tutti questi anni hanno messo le loro competenze scientifiche e la loro dignità a disposizione dell'industria finanziaria (su come la crisi finanziari odierna riveli anche la crisi della scienza economica accademica, si veda: David Colander et al., The Financial Crisis and the Systemic Failure of Academic Economics, http://economistsview.typepad.com/economistsview/2009/02/the-financial-crisis-and-the-systemic-failure-of-academic-economics.html).
Il limite della proprietà sociale
La soglia di questo processo inclusivo è data dalla contraddizione tra diritti di proprietà sociale di un bene (come la casa) e diritti di proprietà privata, tra espansione dei bisogni sociali e logica privata della finanza di mercato. Su questa soglia si gioca il futuro del conflitto sociale, come pure la capacità o meno del capitale di uscire dalla sua stessa crisi. Si tratta di una soglia temporale, se solo si pensa, ad esempio, all'architettura dei contratti ipotecari tipici dei mutui subprime. La formula del 2 + 28, dove nei primi due anni gli interessi ipotecari sono fissi e bassi, appunto per cooptare sempre più «proprietari», e gli altri 28 anni sono a tassi variabili, quindi soggetti all'andamento generale della congiuntura e della politica monetaria, rappresenta un esempio di contraddizione tra diritti di proprietà sociale e diritti di proprietà privata. Dopo due anni di relativo predominio del valore d'uso (diritto d'accesso all'abitazione), si passa a ventotto anni di predominio del valore di scambio, con effetti di espulsione/esclusione estremamente violenti. In tal modo, la logica finanziaria produce un (bene) comune, che poi divide e privatizza con l'espulsione degli «abitanti del comune» a mezzo di creazione artificiale di scarsità di tutti i generi, scarsità di mezzi finanziari, di liquidità, di diritti, di desiderio, di potere. Un processo che ricorda l'epoca delle recinzioni seicentesche (enclosures), in cui i contadini, che vivevano sulla e della terra come bene comune, furono espulsi a causa dei processi di privatizzazione e di divisione della terra comune, processi che diedero origine al proletariato moderno e alla sua nuda vita.
di Christian Marazzi
07 giugno 2009
Il caso dei voli di Stato. Da Mastella a Apicella...
«Tempo di rumba, tempo di te / Ballo e non ballo: ma perché?», si chiede Mariano Apicella in una canzone. Pare ora per quelle foto che lo mostrano mentre scende da un volo-blu, dei giudici potrebbero farlo «ballare» sul serio. Tanto più che in un’intervista a Claudio Sabelli Fioretti il menestrello del Cavaliere confidava già tutto: «Quando lui ha bisogno mi telefona Marinella, la segretaria: “Mariano, se non hai problemi il dottore ti vorrebbe stasera”. Io vado a Roma, poso la macchina a Ciampino e parto con lui sull’aereo presidenziale. Quasi sempre per la Sardegna, qualche volta per Milano». A spese dei cittadini.
Si dirà: che c’entra? L’aereo pubblico partirebbe lo stesso e un passeggero in più non incide di un centesimo!
È esattamente ciò che disse Clemente Mastella, nel settembre 2007, dopo essere stato denunciato dall’Espresso mentre saliva col figlio sul volo di Stato che portava Francesco Rutelli a Monza per il Gran premio di F1: «Mio figlio non lo vedo mai, che male c’è se l’ho portato al Gran premio? Tanto, se in aereo eravamo 10 o 15 non cambiava niente».
Eh, no, è una questione di principio, titolò la Padania: «L’inGiustizia vola al Gran Premio ». Il Giornale berlusconiano rincarò: «Non dicevano di voler tagliare i costi della politica? Forse usare l'aereo di Stato più faraonico che ci sia per assistere al Gp di Monza non è il miglior modo di risparmiare. O no? Per dire: il Gran premio lo trasmettevano pure su RaiUno, il cui segnale, ci risulta, dovrebbe arrivare fino a Ceppaloni». E Alessandra Mussolini, furente: «Ho messo sul sito gli indirizzi e-mail di Rutelli e Mastella per consentire a tutti i cittadini di coprirli di “Vergogna!”» Dice oggi Palazzo Chigi che i «passaggi» offerti al cantautore personale del Cavaliere («Mi disse: “Vorrei avere qualcuno che mi fa un po’ rilassare nei fine settimana”») sono assolutamente legittimi: «La disciplina dell'impiego degli aerei di Stato è stabilità dalla Direttiva 25 luglio 2008, regolarmente registrata alla Corte dei Conti, che ne detta le regole per tutte le Autorità ammesse ad usufruirne». E cosa dice questa legge, che spazzò via quella più restrittiva fatta dal governo Prodi per arginare un andazzo che nel 2005 aveva visto impiegare i voli di Stato per 37 ore al giorno con una spesa di 65 milioni di euro pari al costo di 2.241 (duemiladuecentoquarantuno) biglietti andata e ritorno al giorno (al giorno!) da Milano a Londra con la Ryanair?
Dice quella legge (bollata allora da Libero con il titolo «Onorevoli e vip: Silvio allarga gli aerei blu» sotto l’occhiello: «Voli di Stato: la Casta mette le ali») che quelli che Luigi Einaudi chiamava «i padreterni» possono imbarcare persone estranee «purché accreditate al seguito della stessa, su indicazione dell'Autorità, anche in relazione alla natura del viaggio e al rango rivestito dalle personalità trasportate ». Di più: «L'imbarco di persone estranee alla delegazione non comporta quindi alcun aggravio degli oneri comunque a carico dell'erario ». Appunto: la tesi di Mastella.
Obiezioni? Ma per carità: la legge è legge. E non ci permettiamo di dubitare che sia stata rispettata fino in fondo. Un conto è il rispetto delle regole formali, però (tanto più se queste sono state cambiate apposta) e un altro è l'opportunità. È probabile che lo stesso Berlusconi avesse tutti i diritti mesi fa di prendere l’elicottero della protezione civile per andare a farsi un massaggio alla beauty farm di Mességué in Umbria, come documentò un filmato del TG3. L’opportunità, però è un’altra cosa. E dispiace che anche questi episodi, gravi o secondari che li si consideri, confermino una certa «rilassatezza» sui costi e i privilegi della politica. Come se la rovinosa sconfitta della sinistra alle elezioni dell'aprile 2008 avesse già saldato il conto tra la politica e i cittadini indignati.
Che la sinistra, incapace di capire l'insofferenza montante, meritasse la batosta, lo hanno ormai ammesso in tanti. Compreso Fausto Bertinotti, finito nel mirino proprio per i voli blu: «I nostri gruppi dirigenti? Sganciati e lontani dalla realtà dei lavoratori, autoreferenziali, così si è venuta formando anche a sinistra una vera e propria casta, un ceto politico interessato solo alla propria sopravvivenza».
Sarebbe davvero un peccato se la destra, che in gran parte cavalcò quei sentimenti di indignazione e oggi, secondo il Pd, triplica (da 150 a oltre 400 ore medie al mese) quei voli blu che ieri bollava con parole di fuoco, pensasse che la grande ondata di insofferenza si sia allontanata per sempre. Peggio ancora se pensasse che non c'è più bisogno di una robusta moralizzazione del sistema. Certo, alcune misure sono state prese. La Camera e il Quirinale, quest'anno, dovrebbero costare meno dell'anno scorso. Ma già al Senato, ad esempio, non sarà così. E molti episodi rivelano una sconfortante indifferenza nei confronti dei tagli e soprattutto delle riforme ancora necessari.
Basti pensare alla recentissima denuncia dei «portaborse» secondo i quali i presidenti delle Camere, dopo avere «annunciato solennemente un giro di vite radicale contro lo scandalo dei collaboratori parlamentari assunti in nero», hanno riciclato «parola per parola, i contenuti di una missiva analoga spedita il 28 marzo 2007» e da loro stessi giudicati «inadeguati». O all’assenteismo dei nostri euro- parlamentari, 10 dei quali sono tra gli ultimi 20 nella classifica. O alla decisione di varare l'area metropolitana di Reggio Calabria nonostante sia per abitanti al 44º posto tra gli agglomerati urbani perfino dietro Aversa, Varese, Chiari, Vigevano… O ancora alla timidezza nel prendere di petto temi politicamente spinosi come la gestione di carrozzoni quali la Tirrenia o l’Amia, la società che dovrebbe occuparsi dei rifiuti da cui è sommersa a Palermo e i cui capi (tra i quali il presidente, promosso a senatore) andavano negli Emirati Arabi a «vendere» la raccolta differenziata «alla palermitana» spendendo anche 500 euro a pasto.
di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
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09 giugno 2009
LA DISTRUZIONE DELLO WORLD TRADE CENTER
Qualche tempo fa, Gulli.com riportò la notizia della ricerca di un team di scienziati indipendenti di Danimarca, Stati Uniti ed Australia. Essi sostengono di avere trovato una sostanza chiamata Nano Termite nella polvere del crollo World Trade Center dell’11 settembre 2001 a New York. La Nano Termite è un esplosivo, normalmente utilizzato solo dai militari, non disponibile nel normale mercato. E’ un parente della termite, una sostanza usata nei processi di saldatura.
Nel forum di Gulli.com board si scatenò una delle più grosse discussioni da sempre, tra i cosiddetti “teorici del complotto” e persone che credono alla versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre. Più di 28.000 accessi alle pagine. Più di 800 interventi. Abbiamo dato agli utenti scettici di Gulli.com l’opportunità di porre le loro domande direttamente al Dr. Niels Harrit, uno degli scienziati. Gli utenti Gulli hanno formulato domande davvero toste, e non abbiamo censurato nulla. Abbiamo passato tutte queste domande al dottor Harrit ed eravamo veramente curiosi su come egli avrebbe risposto. Ebbene, egli ha risposto. E quindi, ecco adesso la promessa intervista. L’intera intervista viene rilasciata con licenza Creative Commons, quindi potete copiarla e diffonderla ovunque senza dovere né pagare né chiedere. [Lo stesso si applica alla traduzione, purché mantenendo firma e link in calce, NdT].
Copenhagen / Düsseldorf, Maggio 2009
gulli.com: Il suo nome completo e titolo?
Dr. Niels Holger Harrit: Dr. Niels Harrit
gulli.com: La sua età?
Dr. Niels Harrit: 64
Dr. Niels Harrit, Copenhagen, Danimarca
gulli.com: Per favore spieghi esattamente in quale materia lei si è guadagnato il suo dottorato e quali sono i suoi studi ovvero in cosa lei è esperto.
Dr. Niels Harrit: Il mio master, che ho conseguito nel 1971, era basato sul lavoro che feci per un anno al Max-Planck-Institut per la Chimica delle Radiazioni , Mülheim an der Ruhr, Germania. La mia tesi di dottorato del 1975 alla Università di Copenhagen era in fotochimica meccanicistica. Ho speso un anno alla Columbia University, New York City per il post dottorato nel 1977.
gulli.com: La sua professione corrente?
Dr. Niels Harrit: Docente alla Università di Copenhagen.
gulli.com: Per favore ci spieghi che cosa esattamente lei insegna.
Dr. Niels Harrit: Insegno chimica organica, fotochimica e fotofisica a studenti di nanoscienze e di chimica. Supervisiono studenti per il master ed il Ph.D.
gulli.com: Ha delle referenze?
Dr. Niels Harrit: Ho pubblicato quasi 60 lavori nei migliori giornali soggetti a “peer-review” [Revisione scientifica degli articoli] .
gulli.com: Ci può cortesemente dire su quali temi lei ha pubblicato? Ci può fornire alcuni esempi in relazione a ciò? Quali giornali? Anche alcuni esempi?
Dr. Niels Harrit: Vi allego una lista di pubblicazioni. Il mio ultimo articolo è attualmente il “pezzo caldo del mese” su Angewandte Chemie, una delle riviste di punta nel mondo in tema di chimica. Sono un membro anziano di un “Centro di Eccellenza” Molecular Movies dove prevalentemente lavoro con fisici su “time resolved X-ray scattering”. Questo centro è una sottodivisione del Centro di Nano Scienze alla Università di Copenhagen, del quale sono stato un membro di facoltà fin dai suoi inizi nel 2001.
gulli.com: La sua opinione sull’11 settembre: lei è un credente o un interrogante?
Dr. Niels Harrit: Io sono avverso al crimine.
gulli.com: Il suo sito web?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Che cosa esattamente le permette di dire di essere un esperto di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Non ci sono esperti di nano termite senza connessioni ai militari.
gulli.com: Lei ed il suo team si aspettano benefici dalla divulgazione di questo studio? Dr. Niels Harrit: Ripristinare la giustizia, la democrazia e la stampa libera. Evitare il fascismo. Un migliore mondo per i miei nipoti.
gulli.com: Chi ha finanziato questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Quindi voi avete tutti lavorato nel vostro tempo libero in cambio di nulla - gratis - su questo studio della durata di due anni? Avete tuttavia utilizzato le infrastrutture universitarie?
Dr. Niels Harrit: Avete un concetto irreale su cosa significhi essere uno scienziato. Non è un mestiere. E’ un’esistenza. Io non ho tempo libero. Ovviamente utilizzo il mio ufficio all’università.
gulli.com: Per favore perdoni le nostre strane domande! Ma andiamo avanti: Molti della squadra di scienziati appartengono al Movimento per la Verità. Steven E. Jones, che da anni sta predicando la demolizione controllata WTC. Ci sono 2 colleghi della università di Jones nel vostro team: Jeffrey Farrer e Daniel Farnsworth. Kevin R. Ryan, Gregg Roberts e James R. Gourley sono anche del Movimento per la Verità. Come può questo team garantire neutralità rispetto a questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nel gioco del calcio, è considerato un fallo attaccare l’uomo anziché giocare la palla. A parte questo, sono orgoglioso di essere in una squadra di scienziati adulti che hanno combattuto per la verità sull’11 settembre più a lungo di me. Per favore, si legga lo studio, SI RELAZIONI AI FATTI e a nient’altro.
gulli.com: Va bene. Dove, quando e come esattamente avete ricevuto la polvere? Come vi siete accertati che è pura ed originale polvere dell’11 settembre? Erano presenti ufficiali quando avete prelevato i campioni?
Dr. Niels Harrit: Tutto questo è accuratamente spiegato nel nostro studio.
gulli.com: E’ vero che fu Steven Jones ad organizzare i campioni? Steven Jones è conosciuto come un credente assoluto nella cospirazione dell’11 settembre e c’è gente là fuori che non si fa problemi ad accusarlo di mescolare la polvere in oggetto con esplosivi allo scopo di avere infine la ”prova” della demolizione controllata.
Dr. Niels Harrit: Questa è un’offesa assoluta nei confronti di uno scienziato onesto. Inoltre, è una domanda stupida, dato che noi in effetti siamo teorici dell’anti-cospirazione. Ci opponiamo alla teoria ufficiale del complotto. Questo è tutto.
I luoghi dove sono stati prelevati i campioni di polvere.
gulli.com: Come fa ad essere sicuro al 100% che la polvere che ha analizzato non è stata alterata, o che qualcuno non l’abbia mescolata con Nano Termite prima che lei la analizzasse?
Dr. Niels Harrit: Veda la risposta alla domanda successiva.
gulli.com: OK. Lei ha confrontato i campioni di polvere con campioni non ottenuti da Steven E. Jones?
Dr. Niels Harrit: Sì. Ho due campioni a Copenhagen che mi sono stati spediti direttamente da chi li ha raccolti, ed anche questi contenevano i frammenti. C’è una manciata di altri scienziati che può testimoniarlo. Credo ci siano una ventina di campioni in giro, ma non so esattamente e non ho motivi per curarmene.
Frammenti rossi e grigi trovati nella polvere dei crolli del WTC.
gulli.com: Come è avvenuto che lei sia stato scelto per esaminare questa polvere?
Dr. Niels Harrit: Faccio parte del team. Sono stato invitato a farne parte.
gulli.com: Se lei dovesse fare una stima approssimativa, quanta Nano Termite c’era in giro nella Lower Manhattan dopo i crolli?
Dr. Niels Harrit: Molto, molto difficile stabilire un numero assoluto a tale riguardo. Diciamo 10 tonnellate. [Harrit probabilmente si riferisce alla nanotermite inesplosa, presente dopo i crolli; in un'altra intervista televisiva - riportata in calce a questo articolo - ipotizza da 10 a 100 tonnellate di esplosivo piazzata nelle torri prima dei crolli - NdT]
gulli.com: E’ possibile per dei terroristi venire in possesso di questo materiale? E’ un materiale così speciale, che solo persone all’interno delle forze armate statunitensi potrebbero entrarne in possesso. Dove si può comperare la Nano Termite? Possono comprarla anche persone normali? Oppure solo aziende o militari?
Dr. Niels Harrit: Questa roba è stata preparata solo nell’ambito di contratti militari negli USA e probabilmente in grandi nazioni alleate. Questa è ricerca militare segreta. Tragga le sue conseguenze e si legga l’articolo di Kevin Ryan su questo tema. Non è stata preparata in una caverna in Afghanistan.
foto: Uno strato rosso sopra uno strato grigio.
gulli.co: Cosa distingue la Nano Termite dalla Termite e dalla Termate? Qual’è la funzione speciale? Chi usa normalmente la Nano Termite e per quali usi la si utilizza?
Dr. Niels Harrit: La Termate è una termite che contiene zolfo.
gulli.com: Per cosa si usa normalmente la Termate?
Dr. Niels Harrit: Per fondere elementi di acciaio. Corazze, per esempio. Nanotermite è termite preparata con metodi nanotecnologici.
gulli.com: Quindi è molto più piccola e per questo ha una superficie maggiore che la fa reagire più velocemente ed in modo più energetico?
Dr. Niels Harrit: Sì, le particelle sono molto più piccole. Ma è preparata in un modo radicalmente differente rispetto alla ordinaria termite, ove le particelle piccole vengono ottenute riducendo la dimensione di particelle più grosse. Nei nanomateriali, le particelle vengono preparate a partire dagli atomi e le molecole. La nanotermite è l’esplosivo del futuro. “Smaller, cheaper and nastier” [Più piccola, più economica, più "cattiva"] (come dicono quelli che cercano sovvenzioni alle loro ricerche).
gulli.com: La Nano Termite ha più potenza rispetto ai normali esplosivi come il C4 o il TNT? Quali sono i maggiori benefici offerti dalla Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Potenza, sicurezza, versatilità. E’ anche a buon prezzo. ”Smaller, cheaper and nastier” rispetto agli ordinari esplosivi.
gulli.com: Lei dice che c’è ossido di ferro ed alluminio e ne conclude che questo significa che è Nano Termite. Non è normale che in un tale edificio ci sia ossido di ferro ed alluminio? Oppure non potrebbe essere che la sostanza Nano Termite sia stata prodotta come conseguenza del collasso?
Dr. Niels Harrit: Impossibile. Non ci si aspetta che una scatola di fiammiferi si venga a creare durante un incendio.
gulli.com: Aveva altri campioni di Nano Termite (non dalla polvere dei crolli) con i quali fare confronti mentre esaminava la polvere? Giusto per essere sicuro che sia autentica Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Sì. L’abbiamo preparata noi stessi, dato che ci sono alcune pubblicazioni scientifiche e relazioni di conferenze. Si comporta come previsto. Ma non è esattamente la stessa varietà della roba che abbiamo trovato nella polvere del WTC.
gulli.com: Può la Nano Termite venire preparata da un’università senza un via libera da parte di funzionari del governo? E’ una sostanza molto pericolosa, così che potrebbe rientrare nella legge sugli armamenti d’assato?
Dr. Niels Harrit: La Nanotermite è abbastanza sicura da maneggiare. Tutti i programmi noti (negli USA) sono finanziati da fondi militari e segreti. Guardi qui, il che riassume solo quanto noto al momento in cui scrivo. Buona parte del budget del Pentagono è segreto. Questa parte arriva a 60 miliardi di dollari quest’anno.
gulli.com: Come mai nessun cane antibomba ha abbaiato?
Dr. Niels Harrit: Tutti i cani antibomba sono stati mandati a casa dalla compagnia di sicurezza del WTC due settimane prima. Inoltre, essi sono addestrati sugli esplosivi tradizionali, i quali odorano in modo piuttosto caratteristico.
gulli.com: C’è qualcuno che non sia coinvolto nel Movimento per la Verità che abbia verificato e controverificato i suoi studi? Tipo artificieri indipendenti o produttori di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Lo studio è stato passato al vaglio del peer-review [Revisione scientifica degli articoli da parte di pari NdT] come si fa di routine con le pubblicazioni scientifiche.
gulli.com: Chi ha fatto queste peer-reviews? Ci può spiegare almeno che di che tipo di persone si è trattato? Funzionari della sua università?
Dr. Niels Harrit: Gli arbitri sono anonimi. Non sono funzionari della mia università. Nessuno nella mia università conosce questo argomento meglio di me. L’università non è responsabile per questa ricerca. Solo gli autori lo sono.
gulli.com: La Nano Termite è allo stesso tempo un esplosivo ed una sostanza per saldature?
Dr. Niels Harrit: No. Le saldature vengono fatte con termite convenzionale. Chiunque la può comprare. Non è un esplosivo. Produce solo rovente ferro fuso.
gulli.com: Lei ha qualche teoria su chi piazzò la sostanza nelle Torri? Potrebbe essere stata l’azienda “Controlled Demolition” il cui presidente Mark Loizeaux apertamente nega l’esistenza di Nano Termite, nonostante egli sia un esperto di demolizioni? La sua azienda intervenne per la rimozione delle macerie da Ground Zero poco dopo il collasso. Ci sono persone che lo accusano di avere tirato giù il WTC.
Dr. Niels Harrit: No. Io assolutamente non ho intenzione di speculare al di là dei dati. Insistiamo per una investigazione del crimine. Al momento non c’è stata ancora alcuna investigazione.
gulli.com: Cosa vuole esattamente raggiungere con il suo lavoro sulla Nano Termite e l’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: La verità.
gulli.com: Perché quasi nessun portale di notizie, stazione televisiva o addirittura rivista scientifica a parte i siti web complottisti hanno dato notizia dei suoi risultati?
Dr. Niels Harrit: Chieda a loro!
gulli.com: Come si rapporta alle persone che la chiamano “stupido complottista”?
Dr. Niels Harrit: Con una scrollata di spalle. Sono destinati a venire giù dai loro pulpiti. Io sono un anti-complottista. L’unica teoria del complotto di cui meriti parlare è la teoria ufficiale del complotto - quella con Osama Bin Laden ed i 19 dirottatori. Insomma, non è ben stupido credere alla teoria ufficiale del complotto senza che una sola prova ci sia stata mostrata? Chi sono gli stupidi?
gulli.com: E’ vero che qualcuno nel suo team ha perso il proprio lavoro a causa della vostra comune ricerca? E, se sì, come è potuto accadere?
Dr. Niels Harrit: No, non ancora. Ma alcuni di loro hanno perso il loro lavoro prima della nostra ricerca!!
gulli.com: Perché hanno perso il loro lavoro? In relazione al lavoro sull’11 settembre? Chi li ha sbattuti fuori e perché?
Dr. Niels Harrit: Hanno perso il loro lavoro perché sono critici rispetto alla Teoria Ufficiale del Complotto. Steven E. Jones è stato costretto al prepensionamento dalla Brigham Young University. Kevin Ryan è stato licenziato da Underwriters Laboratories, la società responsabile della certificazione dell’acciaio delle torri.
gulli.com: Come pensa che “loro” riescano ad ottenere che nessuno della squadra di specialisti in demolizioni abbia in seguito rivelato al pubblico che si è trattato di un delitto? Normalmente tutto trapela. Sono stati tutti imprigionati nella Torre WTC 7?
Dr. Niels Harrit: No. Lei deve accettare che assai di meno che tutto trapela, dato che non lei non è a conoscenza di ciò che non trapela. Questo è il più grosso insabbiamento della storia. Nessuno è stato ucciso nel WTC7.
gulli.com: Lei si aspetta che i risultati della sua ricerca risulteranno in futuro in qualche investigazione ufficiale della polizia o FBI o di altri funzionari? Ha spedito una copia dei suoi risultati all’FBI? Che cosa è capitato?
Dr. Niels Harrit: Sì. Una copia è stata effettivamente spedita all’FBI. Non sono nella posizione di dare un pieno resoconto della risposta, ma per quanto ricordi, è stata sorprendentemente ricettiva.
gulli.com: Come è connesso con gli altri specialisti che vogliono riaprire il caso dell’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: Non ho realmente tempo di connettermi. Sono completamente occupato a smaltire tutta l’attenzione che questa mia ultima pubblicazione ha ricevuto. Sono sopraffatto da ciò, nonostante il fatto che non abbiamo realmente detto qualcosa di nuovo. Faccio solo del mio meglio, le giornate hanno una quantità limitata di ore e ed io ho anche il mio lavoro.
gulli.com: Sì, se si googhela il suo nome al momento, si ottengono più di 260.000 risultati. Cosa suggerirebbe di fare a questo punto? Il prossimo passo per i media / il pubblico?
Dr. Niels Harrit: I media non hanno ancora reagito. E’ compito del pubblico di dire loro che se continuano a mentire ancora per molto, finiranno per perdere quel poco di credibilità che è loro ancora rimasta. Il silenzio fornisce consenso! Ponete domande! Crediate in voi stessi. Non è così difficile. C’erano due aerei, ma tre grattacieli. Non c’è bisogno di uno scienziato per contare fino a tre. Ognuno dovrebbe pigiare tutti i bottoni e pretendere la verità dalla stampa. E’ una faccenda molto seria. Ogni azione, non importa quanto piccola, conta. La cosa principale che vorrei dire è: Tutti stanno mentendo, tutti hanno paura. Dobbiamo credere in noi stessi, e non è così difficile.
gulli.com: Grazie per questa bella intervista, Dr. Harrit. Davvero apprezzata. Lei ha risposto a molti interrogativi posti dai membri di Gulli.com. Le facciamo tanti auguri per il futuro e speriamo che tutto ciò venga presto chiarito dalla polizia.
Dr. Niels Harrit: Grazie a voi per l’intervista. I miei auguri alla Germania!
Traduzione in italiano di R. Quaglia
Nel forum di Gulli.com board si scatenò una delle più grosse discussioni da sempre, tra i cosiddetti “teorici del complotto” e persone che credono alla versione ufficiale sui fatti dell’11 settembre. Più di 28.000 accessi alle pagine. Più di 800 interventi. Abbiamo dato agli utenti scettici di Gulli.com l’opportunità di porre le loro domande direttamente al Dr. Niels Harrit, uno degli scienziati. Gli utenti Gulli hanno formulato domande davvero toste, e non abbiamo censurato nulla. Abbiamo passato tutte queste domande al dottor Harrit ed eravamo veramente curiosi su come egli avrebbe risposto. Ebbene, egli ha risposto. E quindi, ecco adesso la promessa intervista. L’intera intervista viene rilasciata con licenza Creative Commons, quindi potete copiarla e diffonderla ovunque senza dovere né pagare né chiedere. [Lo stesso si applica alla traduzione, purché mantenendo firma e link in calce, NdT].
Copenhagen / Düsseldorf, Maggio 2009
gulli.com: Il suo nome completo e titolo?
Dr. Niels Holger Harrit: Dr. Niels Harrit
gulli.com: La sua età?
Dr. Niels Harrit: 64
Dr. Niels Harrit, Copenhagen, Danimarca
gulli.com: Per favore spieghi esattamente in quale materia lei si è guadagnato il suo dottorato e quali sono i suoi studi ovvero in cosa lei è esperto.
Dr. Niels Harrit: Il mio master, che ho conseguito nel 1971, era basato sul lavoro che feci per un anno al Max-Planck-Institut per la Chimica delle Radiazioni , Mülheim an der Ruhr, Germania. La mia tesi di dottorato del 1975 alla Università di Copenhagen era in fotochimica meccanicistica. Ho speso un anno alla Columbia University, New York City per il post dottorato nel 1977.
gulli.com: La sua professione corrente?
Dr. Niels Harrit: Docente alla Università di Copenhagen.
gulli.com: Per favore ci spieghi che cosa esattamente lei insegna.
Dr. Niels Harrit: Insegno chimica organica, fotochimica e fotofisica a studenti di nanoscienze e di chimica. Supervisiono studenti per il master ed il Ph.D.
gulli.com: Ha delle referenze?
Dr. Niels Harrit: Ho pubblicato quasi 60 lavori nei migliori giornali soggetti a “peer-review” [Revisione scientifica degli articoli] .
gulli.com: Ci può cortesemente dire su quali temi lei ha pubblicato? Ci può fornire alcuni esempi in relazione a ciò? Quali giornali? Anche alcuni esempi?
Dr. Niels Harrit: Vi allego una lista di pubblicazioni. Il mio ultimo articolo è attualmente il “pezzo caldo del mese” su Angewandte Chemie, una delle riviste di punta nel mondo in tema di chimica. Sono un membro anziano di un “Centro di Eccellenza” Molecular Movies dove prevalentemente lavoro con fisici su “time resolved X-ray scattering”. Questo centro è una sottodivisione del Centro di Nano Scienze alla Università di Copenhagen, del quale sono stato un membro di facoltà fin dai suoi inizi nel 2001.
gulli.com: La sua opinione sull’11 settembre: lei è un credente o un interrogante?
Dr. Niels Harrit: Io sono avverso al crimine.
gulli.com: Il suo sito web?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Che cosa esattamente le permette di dire di essere un esperto di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Non ci sono esperti di nano termite senza connessioni ai militari.
gulli.com: Lei ed il suo team si aspettano benefici dalla divulgazione di questo studio? Dr. Niels Harrit: Ripristinare la giustizia, la democrazia e la stampa libera. Evitare il fascismo. Un migliore mondo per i miei nipoti.
gulli.com: Chi ha finanziato questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nessuno.
gulli.com: Quindi voi avete tutti lavorato nel vostro tempo libero in cambio di nulla - gratis - su questo studio della durata di due anni? Avete tuttavia utilizzato le infrastrutture universitarie?
Dr. Niels Harrit: Avete un concetto irreale su cosa significhi essere uno scienziato. Non è un mestiere. E’ un’esistenza. Io non ho tempo libero. Ovviamente utilizzo il mio ufficio all’università.
gulli.com: Per favore perdoni le nostre strane domande! Ma andiamo avanti: Molti della squadra di scienziati appartengono al Movimento per la Verità. Steven E. Jones, che da anni sta predicando la demolizione controllata WTC. Ci sono 2 colleghi della università di Jones nel vostro team: Jeffrey Farrer e Daniel Farnsworth. Kevin R. Ryan, Gregg Roberts e James R. Gourley sono anche del Movimento per la Verità. Come può questo team garantire neutralità rispetto a questo studio?
Dr. Niels Harrit: Nel gioco del calcio, è considerato un fallo attaccare l’uomo anziché giocare la palla. A parte questo, sono orgoglioso di essere in una squadra di scienziati adulti che hanno combattuto per la verità sull’11 settembre più a lungo di me. Per favore, si legga lo studio, SI RELAZIONI AI FATTI e a nient’altro.
gulli.com: Va bene. Dove, quando e come esattamente avete ricevuto la polvere? Come vi siete accertati che è pura ed originale polvere dell’11 settembre? Erano presenti ufficiali quando avete prelevato i campioni?
Dr. Niels Harrit: Tutto questo è accuratamente spiegato nel nostro studio.
gulli.com: E’ vero che fu Steven Jones ad organizzare i campioni? Steven Jones è conosciuto come un credente assoluto nella cospirazione dell’11 settembre e c’è gente là fuori che non si fa problemi ad accusarlo di mescolare la polvere in oggetto con esplosivi allo scopo di avere infine la ”prova” della demolizione controllata.
Dr. Niels Harrit: Questa è un’offesa assoluta nei confronti di uno scienziato onesto. Inoltre, è una domanda stupida, dato che noi in effetti siamo teorici dell’anti-cospirazione. Ci opponiamo alla teoria ufficiale del complotto. Questo è tutto.
I luoghi dove sono stati prelevati i campioni di polvere.
gulli.com: Come fa ad essere sicuro al 100% che la polvere che ha analizzato non è stata alterata, o che qualcuno non l’abbia mescolata con Nano Termite prima che lei la analizzasse?
Dr. Niels Harrit: Veda la risposta alla domanda successiva.
gulli.com: OK. Lei ha confrontato i campioni di polvere con campioni non ottenuti da Steven E. Jones?
Dr. Niels Harrit: Sì. Ho due campioni a Copenhagen che mi sono stati spediti direttamente da chi li ha raccolti, ed anche questi contenevano i frammenti. C’è una manciata di altri scienziati che può testimoniarlo. Credo ci siano una ventina di campioni in giro, ma non so esattamente e non ho motivi per curarmene.
Frammenti rossi e grigi trovati nella polvere dei crolli del WTC.
gulli.com: Come è avvenuto che lei sia stato scelto per esaminare questa polvere?
Dr. Niels Harrit: Faccio parte del team. Sono stato invitato a farne parte.
gulli.com: Se lei dovesse fare una stima approssimativa, quanta Nano Termite c’era in giro nella Lower Manhattan dopo i crolli?
Dr. Niels Harrit: Molto, molto difficile stabilire un numero assoluto a tale riguardo. Diciamo 10 tonnellate. [Harrit probabilmente si riferisce alla nanotermite inesplosa, presente dopo i crolli; in un'altra intervista televisiva - riportata in calce a questo articolo - ipotizza da 10 a 100 tonnellate di esplosivo piazzata nelle torri prima dei crolli - NdT]
gulli.com: E’ possibile per dei terroristi venire in possesso di questo materiale? E’ un materiale così speciale, che solo persone all’interno delle forze armate statunitensi potrebbero entrarne in possesso. Dove si può comperare la Nano Termite? Possono comprarla anche persone normali? Oppure solo aziende o militari?
Dr. Niels Harrit: Questa roba è stata preparata solo nell’ambito di contratti militari negli USA e probabilmente in grandi nazioni alleate. Questa è ricerca militare segreta. Tragga le sue conseguenze e si legga l’articolo di Kevin Ryan su questo tema. Non è stata preparata in una caverna in Afghanistan.
foto: Uno strato rosso sopra uno strato grigio.
gulli.co: Cosa distingue la Nano Termite dalla Termite e dalla Termate? Qual’è la funzione speciale? Chi usa normalmente la Nano Termite e per quali usi la si utilizza?
Dr. Niels Harrit: La Termate è una termite che contiene zolfo.
gulli.com: Per cosa si usa normalmente la Termate?
Dr. Niels Harrit: Per fondere elementi di acciaio. Corazze, per esempio. Nanotermite è termite preparata con metodi nanotecnologici.
gulli.com: Quindi è molto più piccola e per questo ha una superficie maggiore che la fa reagire più velocemente ed in modo più energetico?
Dr. Niels Harrit: Sì, le particelle sono molto più piccole. Ma è preparata in un modo radicalmente differente rispetto alla ordinaria termite, ove le particelle piccole vengono ottenute riducendo la dimensione di particelle più grosse. Nei nanomateriali, le particelle vengono preparate a partire dagli atomi e le molecole. La nanotermite è l’esplosivo del futuro. “Smaller, cheaper and nastier” [Più piccola, più economica, più "cattiva"] (come dicono quelli che cercano sovvenzioni alle loro ricerche).
gulli.com: La Nano Termite ha più potenza rispetto ai normali esplosivi come il C4 o il TNT? Quali sono i maggiori benefici offerti dalla Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Potenza, sicurezza, versatilità. E’ anche a buon prezzo. ”Smaller, cheaper and nastier” rispetto agli ordinari esplosivi.
gulli.com: Lei dice che c’è ossido di ferro ed alluminio e ne conclude che questo significa che è Nano Termite. Non è normale che in un tale edificio ci sia ossido di ferro ed alluminio? Oppure non potrebbe essere che la sostanza Nano Termite sia stata prodotta come conseguenza del collasso?
Dr. Niels Harrit: Impossibile. Non ci si aspetta che una scatola di fiammiferi si venga a creare durante un incendio.
gulli.com: Aveva altri campioni di Nano Termite (non dalla polvere dei crolli) con i quali fare confronti mentre esaminava la polvere? Giusto per essere sicuro che sia autentica Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Sì. L’abbiamo preparata noi stessi, dato che ci sono alcune pubblicazioni scientifiche e relazioni di conferenze. Si comporta come previsto. Ma non è esattamente la stessa varietà della roba che abbiamo trovato nella polvere del WTC.
gulli.com: Può la Nano Termite venire preparata da un’università senza un via libera da parte di funzionari del governo? E’ una sostanza molto pericolosa, così che potrebbe rientrare nella legge sugli armamenti d’assato?
Dr. Niels Harrit: La Nanotermite è abbastanza sicura da maneggiare. Tutti i programmi noti (negli USA) sono finanziati da fondi militari e segreti. Guardi qui, il che riassume solo quanto noto al momento in cui scrivo. Buona parte del budget del Pentagono è segreto. Questa parte arriva a 60 miliardi di dollari quest’anno.
gulli.com: Come mai nessun cane antibomba ha abbaiato?
Dr. Niels Harrit: Tutti i cani antibomba sono stati mandati a casa dalla compagnia di sicurezza del WTC due settimane prima. Inoltre, essi sono addestrati sugli esplosivi tradizionali, i quali odorano in modo piuttosto caratteristico.
gulli.com: C’è qualcuno che non sia coinvolto nel Movimento per la Verità che abbia verificato e controverificato i suoi studi? Tipo artificieri indipendenti o produttori di Nano Termite?
Dr. Niels Harrit: Lo studio è stato passato al vaglio del peer-review [Revisione scientifica degli articoli da parte di pari NdT] come si fa di routine con le pubblicazioni scientifiche.
gulli.com: Chi ha fatto queste peer-reviews? Ci può spiegare almeno che di che tipo di persone si è trattato? Funzionari della sua università?
Dr. Niels Harrit: Gli arbitri sono anonimi. Non sono funzionari della mia università. Nessuno nella mia università conosce questo argomento meglio di me. L’università non è responsabile per questa ricerca. Solo gli autori lo sono.
gulli.com: La Nano Termite è allo stesso tempo un esplosivo ed una sostanza per saldature?
Dr. Niels Harrit: No. Le saldature vengono fatte con termite convenzionale. Chiunque la può comprare. Non è un esplosivo. Produce solo rovente ferro fuso.
gulli.com: Lei ha qualche teoria su chi piazzò la sostanza nelle Torri? Potrebbe essere stata l’azienda “Controlled Demolition” il cui presidente Mark Loizeaux apertamente nega l’esistenza di Nano Termite, nonostante egli sia un esperto di demolizioni? La sua azienda intervenne per la rimozione delle macerie da Ground Zero poco dopo il collasso. Ci sono persone che lo accusano di avere tirato giù il WTC.
Dr. Niels Harrit: No. Io assolutamente non ho intenzione di speculare al di là dei dati. Insistiamo per una investigazione del crimine. Al momento non c’è stata ancora alcuna investigazione.
gulli.com: Cosa vuole esattamente raggiungere con il suo lavoro sulla Nano Termite e l’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: La verità.
gulli.com: Perché quasi nessun portale di notizie, stazione televisiva o addirittura rivista scientifica a parte i siti web complottisti hanno dato notizia dei suoi risultati?
Dr. Niels Harrit: Chieda a loro!
gulli.com: Come si rapporta alle persone che la chiamano “stupido complottista”?
Dr. Niels Harrit: Con una scrollata di spalle. Sono destinati a venire giù dai loro pulpiti. Io sono un anti-complottista. L’unica teoria del complotto di cui meriti parlare è la teoria ufficiale del complotto - quella con Osama Bin Laden ed i 19 dirottatori. Insomma, non è ben stupido credere alla teoria ufficiale del complotto senza che una sola prova ci sia stata mostrata? Chi sono gli stupidi?
gulli.com: E’ vero che qualcuno nel suo team ha perso il proprio lavoro a causa della vostra comune ricerca? E, se sì, come è potuto accadere?
Dr. Niels Harrit: No, non ancora. Ma alcuni di loro hanno perso il loro lavoro prima della nostra ricerca!!
gulli.com: Perché hanno perso il loro lavoro? In relazione al lavoro sull’11 settembre? Chi li ha sbattuti fuori e perché?
Dr. Niels Harrit: Hanno perso il loro lavoro perché sono critici rispetto alla Teoria Ufficiale del Complotto. Steven E. Jones è stato costretto al prepensionamento dalla Brigham Young University. Kevin Ryan è stato licenziato da Underwriters Laboratories, la società responsabile della certificazione dell’acciaio delle torri.
gulli.com: Come pensa che “loro” riescano ad ottenere che nessuno della squadra di specialisti in demolizioni abbia in seguito rivelato al pubblico che si è trattato di un delitto? Normalmente tutto trapela. Sono stati tutti imprigionati nella Torre WTC 7?
Dr. Niels Harrit: No. Lei deve accettare che assai di meno che tutto trapela, dato che non lei non è a conoscenza di ciò che non trapela. Questo è il più grosso insabbiamento della storia. Nessuno è stato ucciso nel WTC7.
gulli.com: Lei si aspetta che i risultati della sua ricerca risulteranno in futuro in qualche investigazione ufficiale della polizia o FBI o di altri funzionari? Ha spedito una copia dei suoi risultati all’FBI? Che cosa è capitato?
Dr. Niels Harrit: Sì. Una copia è stata effettivamente spedita all’FBI. Non sono nella posizione di dare un pieno resoconto della risposta, ma per quanto ricordi, è stata sorprendentemente ricettiva.
gulli.com: Come è connesso con gli altri specialisti che vogliono riaprire il caso dell’11 settembre?
Dr. Niels Harrit: Non ho realmente tempo di connettermi. Sono completamente occupato a smaltire tutta l’attenzione che questa mia ultima pubblicazione ha ricevuto. Sono sopraffatto da ciò, nonostante il fatto che non abbiamo realmente detto qualcosa di nuovo. Faccio solo del mio meglio, le giornate hanno una quantità limitata di ore e ed io ho anche il mio lavoro.
gulli.com: Sì, se si googhela il suo nome al momento, si ottengono più di 260.000 risultati. Cosa suggerirebbe di fare a questo punto? Il prossimo passo per i media / il pubblico?
Dr. Niels Harrit: I media non hanno ancora reagito. E’ compito del pubblico di dire loro che se continuano a mentire ancora per molto, finiranno per perdere quel poco di credibilità che è loro ancora rimasta. Il silenzio fornisce consenso! Ponete domande! Crediate in voi stessi. Non è così difficile. C’erano due aerei, ma tre grattacieli. Non c’è bisogno di uno scienziato per contare fino a tre. Ognuno dovrebbe pigiare tutti i bottoni e pretendere la verità dalla stampa. E’ una faccenda molto seria. Ogni azione, non importa quanto piccola, conta. La cosa principale che vorrei dire è: Tutti stanno mentendo, tutti hanno paura. Dobbiamo credere in noi stessi, e non è così difficile.
gulli.com: Grazie per questa bella intervista, Dr. Harrit. Davvero apprezzata. Lei ha risposto a molti interrogativi posti dai membri di Gulli.com. Le facciamo tanti auguri per il futuro e speriamo che tutto ciò venga presto chiarito dalla polizia.
Dr. Niels Harrit: Grazie a voi per l’intervista. I miei auguri alla Germania!
Traduzione in italiano di R. Quaglia
08 giugno 2009
Finanza bruciata
Il crollo della borsa e il fallimento di importanti banche sono state le premesse per la chiusura di imprese e l'aumento della disoccupazione. Questo è dovuto al fatto che la finanza non è più un aspetto parassitario dell'attività economica, ma una sua componente centrale. È venuta cioè meno la contrapposizione tra economia reale e finanza che ha segnato l'analisi storica del capitalismo. Un'anticipazione da «Finanza bruciata», volume pubblicato da Edizioni Casagrande
L'economia finanziaria è oggi pervasiva, si spalma cioè lungo tutto il ciclo economico, lo accompagna per così dire dall'inizio alla fine. Oggi si è nella finanza, per dirla con un'immagine, anche quando si va a fare shopping al supermercato, dal momento in cui si paga con la carta di credito. L'industria automobilistica, per fare solo un esempio, funziona interamente su meccanismi creditizi (acquisti rateali, leasing), tant'è vero che i problemi di una General Motors riguardano tanto la produzione di automobili quanto, se non soprattutto, la debolezza della Gmac, la sua filiale specializzata nel credito al consumo indispensabile per vendere i suoi prodotti ai consumatori. Siamo cioè in un periodo storico nel quale la finanza è consustanziale a tutta la produzione stessa di beni e servizi.
Oltre ai profitti industriali non reinvestiti in capitale strumentale e in salari, le fonti che alimentano la finanziarizzazione odierna si sono moltiplicate: vi sono i profitti che derivano dal rimpatrio di dividendi e royalties a seguito di investimenti diretti all'estero, i flussi di interessi provenienti dal debito del Terzo Mondo, ai quali si aggiungono i flussi di interessi sui prestiti bancari internazionali ai paesi emergenti, le plusvalenze derivanti dalle materie prime, le somme accumulate da individui e da famiglie facoltose investiti sui mercati borsistici, i fondi pensione e di investimento. La moltiplicazione e estensione delle fonti e degli agenti del «capitale portatore d'interesse» è senza dubbio uno dei tratti distintivi, inediti e problematici, del nuovo capitalismo finanziario, specie se si riflette sulla possibilità di modificare questo sistema, di «de-finanziarizzarlo», ristabilendo in tal modo un rapporto «più equilibrato» tra economia reale e economia finanziaria.
Accumulazione monetaria
Come le precedenti, questa finanziarizzazione parte anch'essa da un blocco dell'accumulazione intesa come non reinvestimento dei profitti nei processi direttamente produttivi (capitale costante, ossia beni strumentali, e capitale variabile, ossia salari). Infatti, essa inizia con la crisi di crescita del capitalismo fordista a partire dagli anni Settanta. Vi erano, in quegli anni, tutte le premesse per una riedizione della classica finanziarizzazione basata sulla dicotomia tra economia reale (industriale) e economia monetaria, con il conseguente dirottamento di quote di profitto sui mercati finanziari per assicurare una crescita dei profitti senza accumulazione. Dall'inizio degli anni '80, «La fonte principale delle bolle finanziarie è la crescita tendenziale del profitto non accumulato che risulta essa stessa da un duplice movimento: da una parte, l'arretramento generalizzato dei salari e, dall'altra parte, la stagnazione - vedi l'arretramento - del tasso di accumulazione malgrado il ristabilimento del tasso di profitto» (Michel Husson, Les enjeux de la crise, «La Brèche»). Per tasso d'accumulazione si intende il tasso di crescita del volume del capitale netto, mentre per tasso di profitto si intende il rapporto tra profitti e capitale: la divergenza tra i due tassi a partire dal 1980, rappresenta un indicatore certo, benché non il solo, della finanziarizzazione. Ma, come detto, ai profitti industriali non reinvestiti si sono via via aggiunte altre fonti di «accumulazione» di capitale finanziario, un fatto da tener presente per capire le trasformazioni del modello di sviluppo-crisi postfordista. In particolare, la finanziarizzazione ha comportato un processo di disintermediazione bancaria per quanto riguarda il finanziamento della crescita economica (prevalenza del modello anglo-sassone su quello renano), ma ha altresì conosciuto un processo di moltiplicazione degli intermediari finanziari come risultato della deregolamentazione e liberalizzazione dell'economia.
Il consumo del rentier
La transizione dal modo di produzione fordista al «capitalismo manageriale azionario» che sta alla base del capitalismo finanziario odierno si spiega infatti alla luce del calo dei profitti industriali (di circa il 50 per cento) tra gli anni Sessanta e Settanta dovuto all'esaurimento delle basi tecnologiche ed economiche del fordismo, in particolare la saturazione dei mercati per beni di consumo di massa, la rigidità dei processi produttivi, del capitale costante e del salario operaio politicamente «rigido verso il basso». All'apice del suo sviluppo, ad una determinata composizione organica del capitale (cioè del rapporto tra capitale costante e capitale variabile), il capitalismo fordista non è stato più in grado di «succhiare» plusvalore dal lavoro vivo operaio. «Pertanto, fin dai secondi anni '70 la principale forza propulsiva dell'economia mondiale è stato l'incessante tentativo delle imprese capitalistiche - sollecitato dai loro proprietari e investitori - di riportare con differenti mezzi il tasso di profitto ai maggiori livelli di vent'anni prima» (Luciano Gallino, L'impresa irresponsabile, Einaudi). Sappiamo come è andata: riduzione del costo del lavoro, attacco ai sindacati, automatizzazione e robotizzazione di interi processi lavorativi, delocalizzazione in paesi a bassi salari, precarizzazione del lavoro e diversificazione dei modelli di consumo. E, appunto, finanziarizzazione, ossia aumento dei profitti non come eccedenza dei ricavi sui costi (cioè non secondo la logica manifatturiera-fordista), ma come eccedenza del valore in Borsa.
Non c'è dubbio che, nella configurazione postfordista del capitalismo finanziario in cui la parte dei salari si riduce e si precarizza e gli investimenti in capitale stagnano, il problema della realizzazione dei profitti (ossia della vendita del plusvalore prodotto) rimanda al ruolo del consumo a mezzo di redditi non salariali. Sotto questo profilo distributivo, la riproduzione del capitale (con la polarizzazione della ricchezza estremamente elevata che lo caratterizza) si effettua in parte grazie all'aumento del consumo dei rentier e in parte grazie al consumo indebitato dei salariati. La finanziarizzazione ha redistribuito, per quanto in modo fortemente disuguale e precario (si pensi alle rendite pensionistiche derivanti dalla pensione integrativa secondo il primato delle contribuzioni), rendite finanziarie anche ai lavoratori salariati nella duplice forma di rendite mobiliari e immobiliari (negli Usa rispettivamente del 20 per cento e 80 per cento). C'è quindi una sorta di divenire rendita del salario, oltre che del profitto.
L'indebitamento delle economie domestiche, al quale corrisponde una riduzione più o meno pronunciata dei risparmi a seconda che ci si situi negli Usa o in Europa, è ciò che ha permesso al capitalismo finanziario di riprodursi su scala allargata e globale. Si può affermare che, parallelamente alla riduzione della funzione redistributiva dello Stato sociale, in questo periodo si è assistito ad una sorta di privatizzazione del deficit spending di keynesiana memoria, ossia la creazione di una domanda aggiuntiva a mezzo di debito privato (con relativo spostamento del rischio verso le economie domestiche private).
L'esplosione dell'indebitamento privato è stata facilitata, soprattutto dopo il crollo del Nasdaq del 2000-2002, da una politica monetaria molto espansiva e dalla deregulation bancaria, una politica che ha favorito la cartolarizzazione dei titoli poggianti sui debiti: Collaterized Debt Obligation e Collaterized Loans Obligations, ai quali si aggiungono i Credit Default Swaps, i titoli assicurativi derivati che vengono scambiati (di fatto barattati) tra gli operatori per proteggersi contro i rischi d'investimento. L'insieme di tutti questi derivati del credito ammonta oramai a qualcosa come 62 mila miliardi di dollari.
A partire dalla crisi della new economy del 2000-02, il mercato immobiliare statunitense conosce un'accelerazione spettacolare, soprattutto se si ricorda che già nel 2001 i prezzi dell'immobiliare erano già alquanto elevati, tanto elevati che gli analisti consideravano come già data la bolla del settore nel 2002. Grazie alla cartolarizzazione dei mutui subprime, invece, è stato possibile spingere l'inflazione del settore immobiliare fino allo scoppio della bolla nel 2007.
La povertà quotata in borsa
L'espansione dei mutui subprime dimostra che per crescere e fare profitti la finanza ha bisogno di coinvolgere, oltre al ceto medio, anche i poveri. Per funzionare, questo capitalismo deve investire sulla nuda vita di persone che non possono fornire alcuna garanzia, che non offrono nulla se non se stessi. E' un capitalismo che fa della nuda vita una fonte diretta di profitto. Lo fa sulla base di un calcolo delle probabilità secondo cui il mancato ripagamento di un prestito è considerato «gestibile», cioè trascurabile, se considerato su scala di un'intera popolazione. La logica finanziaria che sottende il calcolo delle probabilità è infatti particolarmente cinica: i titoli emessi a partire dal pool di crediti ipotecari raggruppati dalle banche d'affari sono costruiti secondo il principio della subordinazione, cioè di una gerarchia di rischi interna ai titoli emessi. Il primo lotto, quello inferiore, avrà un rischio elevato. Quello intermedio presenterà un rischio ridotto, e quello più elevato (super senior e senior), costituito dai titoli migliori, sarà considerato particolarmente sicuro. Il lotto superiore è così protetto da quelli inferiori, nel senso che sarà la parte dei titoli cartolarizzati più a rischio la prima a saltare in caso di perdite per gli investitori. L'accesso al bene casa è costruito sulla base di modelli matematici di rischio in cui la vita delle persone non conta assolutamente niente, in cui i poveri sono «giocati» contro i meno poveri, in cui il diritto sociale all'abitazione è artificialmente subordinato al diritto privato di realizzare un profitto. Con buona pace degli economisti accademici che in tutti questi anni hanno messo le loro competenze scientifiche e la loro dignità a disposizione dell'industria finanziaria (su come la crisi finanziari odierna riveli anche la crisi della scienza economica accademica, si veda: David Colander et al., The Financial Crisis and the Systemic Failure of Academic Economics, http://economistsview.typepad.com/economistsview/2009/02/the-financial-crisis-and-the-systemic-failure-of-academic-economics.html).
Il limite della proprietà sociale
La soglia di questo processo inclusivo è data dalla contraddizione tra diritti di proprietà sociale di un bene (come la casa) e diritti di proprietà privata, tra espansione dei bisogni sociali e logica privata della finanza di mercato. Su questa soglia si gioca il futuro del conflitto sociale, come pure la capacità o meno del capitale di uscire dalla sua stessa crisi. Si tratta di una soglia temporale, se solo si pensa, ad esempio, all'architettura dei contratti ipotecari tipici dei mutui subprime. La formula del 2 + 28, dove nei primi due anni gli interessi ipotecari sono fissi e bassi, appunto per cooptare sempre più «proprietari», e gli altri 28 anni sono a tassi variabili, quindi soggetti all'andamento generale della congiuntura e della politica monetaria, rappresenta un esempio di contraddizione tra diritti di proprietà sociale e diritti di proprietà privata. Dopo due anni di relativo predominio del valore d'uso (diritto d'accesso all'abitazione), si passa a ventotto anni di predominio del valore di scambio, con effetti di espulsione/esclusione estremamente violenti. In tal modo, la logica finanziaria produce un (bene) comune, che poi divide e privatizza con l'espulsione degli «abitanti del comune» a mezzo di creazione artificiale di scarsità di tutti i generi, scarsità di mezzi finanziari, di liquidità, di diritti, di desiderio, di potere. Un processo che ricorda l'epoca delle recinzioni seicentesche (enclosures), in cui i contadini, che vivevano sulla e della terra come bene comune, furono espulsi a causa dei processi di privatizzazione e di divisione della terra comune, processi che diedero origine al proletariato moderno e alla sua nuda vita.
di Christian Marazzi
07 giugno 2009
Il caso dei voli di Stato. Da Mastella a Apicella...
«Tempo di rumba, tempo di te / Ballo e non ballo: ma perché?», si chiede Mariano Apicella in una canzone. Pare ora per quelle foto che lo mostrano mentre scende da un volo-blu, dei giudici potrebbero farlo «ballare» sul serio. Tanto più che in un’intervista a Claudio Sabelli Fioretti il menestrello del Cavaliere confidava già tutto: «Quando lui ha bisogno mi telefona Marinella, la segretaria: “Mariano, se non hai problemi il dottore ti vorrebbe stasera”. Io vado a Roma, poso la macchina a Ciampino e parto con lui sull’aereo presidenziale. Quasi sempre per la Sardegna, qualche volta per Milano». A spese dei cittadini.
Si dirà: che c’entra? L’aereo pubblico partirebbe lo stesso e un passeggero in più non incide di un centesimo!
È esattamente ciò che disse Clemente Mastella, nel settembre 2007, dopo essere stato denunciato dall’Espresso mentre saliva col figlio sul volo di Stato che portava Francesco Rutelli a Monza per il Gran premio di F1: «Mio figlio non lo vedo mai, che male c’è se l’ho portato al Gran premio? Tanto, se in aereo eravamo 10 o 15 non cambiava niente».
Eh, no, è una questione di principio, titolò la Padania: «L’inGiustizia vola al Gran Premio ». Il Giornale berlusconiano rincarò: «Non dicevano di voler tagliare i costi della politica? Forse usare l'aereo di Stato più faraonico che ci sia per assistere al Gp di Monza non è il miglior modo di risparmiare. O no? Per dire: il Gran premio lo trasmettevano pure su RaiUno, il cui segnale, ci risulta, dovrebbe arrivare fino a Ceppaloni». E Alessandra Mussolini, furente: «Ho messo sul sito gli indirizzi e-mail di Rutelli e Mastella per consentire a tutti i cittadini di coprirli di “Vergogna!”» Dice oggi Palazzo Chigi che i «passaggi» offerti al cantautore personale del Cavaliere («Mi disse: “Vorrei avere qualcuno che mi fa un po’ rilassare nei fine settimana”») sono assolutamente legittimi: «La disciplina dell'impiego degli aerei di Stato è stabilità dalla Direttiva 25 luglio 2008, regolarmente registrata alla Corte dei Conti, che ne detta le regole per tutte le Autorità ammesse ad usufruirne». E cosa dice questa legge, che spazzò via quella più restrittiva fatta dal governo Prodi per arginare un andazzo che nel 2005 aveva visto impiegare i voli di Stato per 37 ore al giorno con una spesa di 65 milioni di euro pari al costo di 2.241 (duemiladuecentoquarantuno) biglietti andata e ritorno al giorno (al giorno!) da Milano a Londra con la Ryanair?
Dice quella legge (bollata allora da Libero con il titolo «Onorevoli e vip: Silvio allarga gli aerei blu» sotto l’occhiello: «Voli di Stato: la Casta mette le ali») che quelli che Luigi Einaudi chiamava «i padreterni» possono imbarcare persone estranee «purché accreditate al seguito della stessa, su indicazione dell'Autorità, anche in relazione alla natura del viaggio e al rango rivestito dalle personalità trasportate ». Di più: «L'imbarco di persone estranee alla delegazione non comporta quindi alcun aggravio degli oneri comunque a carico dell'erario ». Appunto: la tesi di Mastella.
Obiezioni? Ma per carità: la legge è legge. E non ci permettiamo di dubitare che sia stata rispettata fino in fondo. Un conto è il rispetto delle regole formali, però (tanto più se queste sono state cambiate apposta) e un altro è l'opportunità. È probabile che lo stesso Berlusconi avesse tutti i diritti mesi fa di prendere l’elicottero della protezione civile per andare a farsi un massaggio alla beauty farm di Mességué in Umbria, come documentò un filmato del TG3. L’opportunità, però è un’altra cosa. E dispiace che anche questi episodi, gravi o secondari che li si consideri, confermino una certa «rilassatezza» sui costi e i privilegi della politica. Come se la rovinosa sconfitta della sinistra alle elezioni dell'aprile 2008 avesse già saldato il conto tra la politica e i cittadini indignati.
Che la sinistra, incapace di capire l'insofferenza montante, meritasse la batosta, lo hanno ormai ammesso in tanti. Compreso Fausto Bertinotti, finito nel mirino proprio per i voli blu: «I nostri gruppi dirigenti? Sganciati e lontani dalla realtà dei lavoratori, autoreferenziali, così si è venuta formando anche a sinistra una vera e propria casta, un ceto politico interessato solo alla propria sopravvivenza».
Sarebbe davvero un peccato se la destra, che in gran parte cavalcò quei sentimenti di indignazione e oggi, secondo il Pd, triplica (da 150 a oltre 400 ore medie al mese) quei voli blu che ieri bollava con parole di fuoco, pensasse che la grande ondata di insofferenza si sia allontanata per sempre. Peggio ancora se pensasse che non c'è più bisogno di una robusta moralizzazione del sistema. Certo, alcune misure sono state prese. La Camera e il Quirinale, quest'anno, dovrebbero costare meno dell'anno scorso. Ma già al Senato, ad esempio, non sarà così. E molti episodi rivelano una sconfortante indifferenza nei confronti dei tagli e soprattutto delle riforme ancora necessari.
Basti pensare alla recentissima denuncia dei «portaborse» secondo i quali i presidenti delle Camere, dopo avere «annunciato solennemente un giro di vite radicale contro lo scandalo dei collaboratori parlamentari assunti in nero», hanno riciclato «parola per parola, i contenuti di una missiva analoga spedita il 28 marzo 2007» e da loro stessi giudicati «inadeguati». O all’assenteismo dei nostri euro- parlamentari, 10 dei quali sono tra gli ultimi 20 nella classifica. O alla decisione di varare l'area metropolitana di Reggio Calabria nonostante sia per abitanti al 44º posto tra gli agglomerati urbani perfino dietro Aversa, Varese, Chiari, Vigevano… O ancora alla timidezza nel prendere di petto temi politicamente spinosi come la gestione di carrozzoni quali la Tirrenia o l’Amia, la società che dovrebbe occuparsi dei rifiuti da cui è sommersa a Palermo e i cui capi (tra i quali il presidente, promosso a senatore) andavano negli Emirati Arabi a «vendere» la raccolta differenziata «alla palermitana» spendendo anche 500 euro a pasto.
di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella
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