10 settembre 2012
La manipolazione spirituale dei mass media
Per anni ho amato la TV come mezzo, ma anche come fine.
Uno dei miei piaceri più grandi era vedermi un bel telefilm, magari sgranocchiando noccioline, bevendo una bibita o un caffè e poi fumando una sigaretta.
Avevo la TV anche al bagno, perché mi piaceva vedermi il TG5 mentre mi facevo la barba e trovavo che si trattasse di un’invenzione eccezionale. Pensavo ad esempio ai malati costretti per mesi o anni a letto, alle persone sofferenti di insonnia, e al cambiamento in positivo che potevano ricevere dall’avere un’ampia scelta di programmi TV, film, telefilm, documentari, notiziari, ecc.
Sentivo spesso parlare della TV come un mezzo di condizionamento mentale; Pasolini disse “niente di più feroce della banalissima televisione”, e pare che Berlinguer quando venne inaugurato il primo programma RAI disse “è la fine della democrazia”.
Con gli anni ho imparato a capire che in effetti c’era una parte di verità in quello che loro dicevano. Ma pensavo si trattasse pur sempre di un’esagerazione perché dentro di me ero convinto che l’ascoltatore avesse comunque un certo senso critico; se un programma non piace – pensavo – basta spegnere la TV. Consideravo quindi come esagerati quei genitori che non volevano assolutamente che i propri figli guardassero la TV.
Ci fu però un momento della mia vita in cui percepii vastità del problema rimanendo anche scioccato dalla sua gravità, un momento in cui mi sono reso conto che i mass media sono un vero e proprio strumento di controllo mentale della popolazione, straordinario e più potente di quanto si immagini; fu quando presi consapevolezza del fatto che giornali e TV presentano costantemente, senza eccezione alcuna, una visione completamente falsa e distorta della realtà giudiziaria. Sarah Scazzi, Cogne, Garlasco, Erba, Mostro di Firenze, Bestie di Satana, presentano sempre come capri espiatori degli improbabili assassini (contadini analfabeti, spazzini, madri casalinghe, studenti), nascondendo la realtà, cioè che i veri assassini sono spesso avvocati, magistrati, ufficiali dei carabinieri, architetti, ingegneri, commercialisti, preti…
Quando un professore universitario uccide la moglie a martellate la notizia non viene riportata dai giornali.
Quando un generale dell’esercito uccide la figlia piccola (caso di Milica Cupic), tutto tace.
In altri casi può capitare che ad uccidere sia un gruppo di letterati, artisti, professionisti, comprendenti addirittura il magistrato che coordina le indagini (come nel caso del Mostro di Firenze); quando l’opinione pubblica reclama a gran voce un colpevole, si trovano quattro contadini analfabeti e il caso è risolto. Mentre i veri assassini scrivono libri sulla giustizia, tengono conferenze sulla legalità e insegnano nelle scuole di polizia, oppure vanno a Chi l’ha Visto come esperti della vicenda del Mostro di Firenze a discutere l’ultima pista investigativa sulla vicenda.
Da anni, insomma, avevo capito che vengono manipolate le informazioni relative a medicina, politica, finanza. Ma resomi conto che nella realtà TV e giornali arrivavano a manipolare addirittura i delitti, trasformando gli assassini in investigatori, e degli innocenti in assassini, rimasi shockato, e ho capito che la potenza dei mass media come fattore di condizionamento mentale è superiore a qualsiasi immaginazione.
Una gran parte delle manipolazioni mediatiche dell’informazione è stata da me presa in considerazione in altre sedi quando mi sono occupato di alcuni dei delitti più importanti;
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2011/08/lomicidio-massonico-parte-8-lo-schema.html
Solange, in un articolo sulla funzione della televisione, ha citato i casi di Al Qaeda e altri.
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2010/09/la-funzione-della-televisione.html
Riflettendo su questi argomenti mi sono accorto però che la manipolazione più grave, e più grande, che viene effettuata in grande stile è un'altra, molto più sottile e proprio per questo molto più efficace e pericolosa di qualsiasi altra. E’ una manipolazione difficile da smascherare in parte perché è sotto gli occhi di tutti, e come tutte le cose cui siamo abituati da sempre non riusciamo a percepirle come distorte; in secondo luogo perché per percepirla occorre essere dotati di una visione spirituale della vita, che la maggior parte della gente non ha, anche quando – a parole – si dichiara cattolica, protestante, buddista, ecc.
La manipolazione di cui parlo è quella spirituale. La manipolazione consiste, cioè, nel presentarci un mondo completamente privo di parte spirituale.
Facciamo prima alcune premesse.
2. Il potere dei mass media.
Partiamo dal presupposto che la TV ha l’immenso potere di influenzare comportamenti, idee, costumi e addirittura cambiare radicalmente abitudini di vita o credenze.
Se la TV comincia a mandare in onda notizie di rumeni che uccidono italiani, dopo poco tempo si diffonderà un odio diffuso verso i rumeni.
Se la TV presenta Forza Nuova come un covo di fascisti, nazisti, violenti e privi di cervello, la gente si sarà fatta quell’idea, anche se mediamente le persone iscritte a Forza Nuova sono maggiormente impegnate nel sociale rispetto al resto della popolazione e si occupano di temi importantissimi dal punto di vista sociale.
Come ha ben evidenziato Solange, Al Qaeda non esiste più dal 2002, ma per il 99 per cento della popolazione esiste ancora, e Osama Bin Laden il cattivo è stato ucciso di recente dai buoni americani.
Per il 99 per cento della popolazione europea gli islamici sono intolleranti e guerrafondai, e vogliono la guerra santa contro gli infedeli.
Anche se questa affermazione è in palese contrasto con la realtà che viviamo quotidianamente, ove si incontrano arabi – che hanno pizzerie, kebaberie, o negozi vari – gentili, rispettosi, sereni, spesso generosi, la gente continua ad avere questa idea.
In compenso, siccome la TV non nomina mai i cinesi, nessuno si accorge che fra pochi mesi, quando la crisi finanziaria sarà al suo massimo apice, la nostra economia sarà distrutta a vantaggio di quella cinese.
Siccome gli assassini che vengono presentati in TV sono sempre contadini, spazzini, studenti, casalinghe, drogati, la gente normalmente si fa l’idea che i magistrati, i politici, gli architetti, gli avvocati, i commercialisti, non uccidano nessuno e nella società si crea quindi la ridicola equazione “professionista = persona per bene”.
Talvolta la TV è un modello positivo.
Quando ero giovane, vivendo in una famiglia conflittuale dove le idee venivano in genere espresse con una certa violenza verbale, avevo preso a modello di comportamento familiare i vari telefilm come “I Robinson” o “Genitori in blue jeans”. Decisi che avrei imparato a discutere come facevano nei telefilm dei Robinson, e quindi quando il mio fratellino, di quindici anni più piccolo, faceva una sciocchezza, anziché insultarlo gli dicevo con calma ciò che pensavo.
Guardando telefilm come “RIS” o come “La piovra”, un giovane laureato può decidere di entrare in polizia o in magistratura.
La TV, insomma, propone modelli di comportamento, propone fini, ispira stili di vita, e inculca, che ce ne rendiamo conto o no, idee e pensieri.
3. La strana caratteristica dei personaggi TV. La mancanza di una vita spirituale.
Fin da piccolo, essendo appassionato di telefilm, di cui colleziono varie serie (X-Files, Magnum PI, A-Team, Robinson, Casa Keaton), avevo notato che i protagonisti non hanno mai idee politiche, e men che meno hanno una vita spirituale o religiosa.
I vari personaggi discutono tra loro, amano, odiano, uccidono, lavorano, ma straordinariamente non fanno mai discorsi relativi a religione e politica.
Pensiamo alle trame di film e telefilm.
In essi i personaggi hanno crisi di identità, hanno problemi di coppia, familiari, lavorativi. Ma mai hanno crisi religiose o mistiche, non si domandano mai il senso della vita e della morte, non discutono mai di Dio, di Cristo, Allah, Buddha.
Le trame sono costituite da protagonisti che trovano il lavoro dopo anni di ricerca, che trovano un assassino dopo anni di indagine, che trovano l’amore dopo anni di solitudine, che ritrovano qualcosa (amici, parenti, felicità) dopo anni; si narra di guerre, battaglie, intrighi di corte nazionali o internazionali, ma mai – sottolineo mai – persone che sono alla ricerca del senso della vita e lo trovano, quale che sia il modo; mai si narra di persone che si interrogano sul senso della morte e arrivano a spiegarlo.
I film sulla vita di Gesù sono diversi in realtà, ma la maggior parte si soffermano sugli aspetti formali e biografici della sua vita e nessuno affronta il problema del suo reale messaggio e della diversità di esso rispetto agli insegnamenti misterici precedenti. Men che meno poi si affronta il discorso della sua formazione spirituale prima dei 29 anni, o quello della permanenza del suo messaggio dopo la crocifissione.
Anche i film sui vari santi, come quelli su San Francesco di Assisi, si soffermano sugli aspetti più biografici che spirituali.
I film veramente spirituali sono pochi; per quanto mi ricordo “Hollywood Buddha”, “Conversazioni con Dio”, “Powder”, “Il pianeta verde”, “Peaceful warrior”, “Incontri con uomini straordinari”, “Samsara”, “Siddharta” "Bab Aziz" e pochi altri (e alcuni di essi sono poi incomprensibili per qualsiasi spettatore anche di cultura elevate, come ad esempio "La montagna sacra" di Jodorosky).
Ma tali film non vengono mai mandati in onda nelle TV nazionali, mentre i palinsesti continuano a propinare i vari Fantozzi o i film di Trinità.
Nei talk show si parla di politica, di moda, di gossip vario, ma raramente, per non dire mai, si accenna alla vita spirituale dei vari personaggi che intervengono, pubblici o non.
Il motivo è presto detto.
4. La manipolazione spirituale dei mass media.
Se un regista facesse un film sulla vita di Buddha, di Maometto, di Krishna, se si affrontasse l’aspetto della meditazione nella vita di ogni giorno, il giorno dopo la proiezione del film migliaia di persone andrebbero a cercare un centro buddista, islamico o di Yoga per approfondire gli aspetti spirituali della vita.
Se il protagonista di un film o telefilm (siano essi i membri dell’A-Team, i protagonisti di X-Files, o il papà del telefilm Casa Keaton) trovasse la forza interiore per risolvere i suoi problemi in una qualunque religione, migliaia di persone si interesserebbero a quella religione per vedere se davvero sia possibile attingere la stessa forza.
Se un film narrasse di una persona nevrotica che trova la calma e la serenità non con una psicoterapia o con l’amore, ma grazie a sessioni di meditazione, il giorno dopo ci sarebbe un sovraffollamento di persone che andrebbero a cercare insegnanti di discipline spirituali.
Anche i film più belli e con un contenuto apparentemente profondo come “L’attimo fuggente” con Robin Williams, “Big Kahuna” e altri, sono solo apparentemente profondi ma in realtà funzionali ad una mancanza di spiritualità; ne “L’attimo fuggente” infatti il protagonista dice “siamo vermi, e prima o poi non esisteremo più”; nel discorso sulla vita del film “Big Kahuna” (bello, indubbiamente, anche se un po’ retorico) il succo del discorso è “prendi la vita come viene, tanto non puoi farci nulla” e “non prendertela se non sai che fare con la tua vita” e “le tue scelte sono scommesse”.
Uno dei pochi film con il titolo espressamente dedicato alla felicità (“La ricerca della felicità”, che narra la storia vera dell’industriale Chris Gardner) è incentrato, in buona sostanza, sul modo di diventare straricchi quando si è poveri.
Straordinariamente poi la Chiesa cattolica, che in questi anni è intervenuta spesso in materia morale, dicendo cosa un film può dire e cosa non può dire, lo ha fatto intromettendosi su aspetti del tutto marginali, e assolutamente non spirituali. Le critiche della Chiesa si sono appuntate sull’eccessiva sessualità nei film, sul fatto che un film fosse favorevole o meno all’omosessualità, ma non sulla totale assenza di valori spirituali nelle opere in circolazione.
Un film come “Je vous salue, Marie” di Godard, dove erano presenti anche piccoli aspetti spirituali, venne attaccato prevalentemente perché ritenuto “irrispettoso” nei confronti della religione cattolica, e per le scene di nudo in cui appariva Maria.
Non mi risulta però che la Chiesa abbia mai sponsorizzato o promosso, o comunque stimolato, la produzione di film dal contenuto spirituale e che trattassero i temi della ricerca interiore, del senso della vita, dell’umanità, o anche solo del rapporto tra le varie religioni.
Il discorso è identico quando dai film e telefilm si passa a talk show, o programmi di intrattenimento vari.
Documentari e programmi di intrattenimento si occupano degli usi e costumi di paesi e città, delle tradizioni culinarie delle varie regioni, parlando di videogiochi, di moda, di auto, moto, gossip, sentimenti, ecc. Abbiamo programmi in cui la gente si fidanza, si lascia, litiga, fa sesso, parla di problemi personali, gare di vario tipo, giochi, addirittura programmi con cui si realizzano a comando desideri; ma nessun programma parla mai di Dio, dell’anima, di discipline spirituali, Yoga, meditazione, mantra, cristalloterapia; banditi quasi del tutto gli argomenti del vegetarianesimo o della dieta vegana.
Ovviamente è anche bandito qualsiasi programma di approfondimento sulle varie religioni del mondo.
Anche per quanto riguarda la carta stampata il discorso è identico.
I personaggi principali dei romanzi più famosi sono pervasi da una totale assenza di spiritualità.
Romanzi e/o racconti dal contenuto spirituale sono relegati ai margini della letteratura, pubblicati da editori semi-sconosciuti o di nicchia, e oggetto di una pubblicità fatta solo col passa parola. Penso a romanzi molto belli come “Il lama delle cinque saggezze”, ad opere monumentali come il Vangelo di Maria Valtorta, o libri stupendi come “Memorie di un esseno” di Daniel Givaudan, fino a romanzi più semplici, ma comunque godibili, come “Il Budda, Geoff e io” pubblicato da Esperia.
Libri biografici che possono cambiare la vita di una persona, come “Bagliori di un’infanzia dorata” di Osho, “Autobiografia di uno yogi” di Paramahansa Yogananda o “Vita di Siddhartha il Buddha” di Thich Nhat Hanh, che pure hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, restano sconosciuti ai più; mentre quasi tutti, prima o poi, hanno letto una biografia di Berlusconi, della famiglia Agnelli, di Hitler, di Mussolini, Garibaldi, Mazzini, quando non di giocatori di calcio o inutili personaggi della TV.
Ovviamente da queste biografie, vengono omesse tutte le parti strettamente esoteriche, così ad esempio dalla biografia di Hitler viene sempre taciuta l’influenza che ebbe su di lui il personaggio di Crowley.
Quotidiani, settimanali e mensili vari, seguono il modello di ispirazione televisivo. Le riviste abbondano di consigli dietetici (dieta della pasta, dieta della pizza, dieta solo proteine, diete solo uva, solo pesche, solo albicocche, dieta a punti) ma mai viene approfondito il discorso vegetariano e vegano da un’ottica spirituale; abbondano i consigli per aumentare il numero di orgasmi maschili e femminili, le lettere al direttore che parlano delle corna che vengono messe al partner, ma mai che si faccia un discorso spirituale, religioso, meditativo.
In particolare, lo Yoga viene sempre e solo presentato come una disciplina per stare bene e in forma, in sostanza come una variante dell’idromassaggio o della sauna, ma mai si precisa che lo Yoga è la scienza della meditazione per chi vuole trovare Dio. Yoga significa infatti unione, e in particolare unione con Dio.
Analogo discorso vale per la musica di largo consumo, dove i contenuti spirituali, se si fa eccezione per alcune perle rare come Battiato, sono del tutto assenti. Il solo settore i cui testi sono intrisi di spiritualità sono quelli di autori metal come gli Iron Maiden, ma si tratta di un settore di nicchia e per giunta demonizzato come satanico.
Chi non si piega, come Rino Gaetano, De Andrè, Michael Jackson, Luigi Tenco, viene ucciso; chi azzarda troppo con i suoi testi, come Jovanotti o Roberto Vecchioni (che col suo lamento di un cavaliere dell’ordine di rosacroce prova a criticare il sistema rosacrociano e che in molti testi accenna comunque a contenuti spirituali) riceve una bella denuncia o subisce un incidente, per rientrare nei ranghi, magari vincendo anche Sanremo.
5. Gli attacchi alla spiritualità.
Parallelamente alla privazione di qualsiasi contenuto spirituale, i mass media operano spesso attacchi verso chi potrebbe elevare la spiritualità degli individui.
I maestri spirituali che emergono con prepotenza nella società vengono regolarmente attaccati e viene distorto il loro messaggio.
Ai tempi in cui il movimento hippie si ispirava a Paramahansa Yogananda, partì l’operazione mediatica Charles Manson e gli hippie divennero automaticamente nullafacenti assassini.
Ai tempi in cui Sai Baba iniziava ad essere conosciuto in Occidente, Corrado Leoni (padre del più famoso Paolo Leoni, in carcere per essere il capo delle Bestie di Satana) uccide una donna di nome Maddalena Russo, e siccome era seguace di Sai Baba, i giornali accosteranno la figura di Corrado Leoni al satanismo e a Sai Baba; da quel momento molti faranno l’accostamento Sai Baba – Satana, e questo maestro spirituale verrà presentato ovunque come un ciarlatano indiano che faceva finti miracoli per attirare le folle.
L’operazione di marketing negativo si ripete con il figlio di Corrado Leoni, Paolo; questa volta l’attacco è alla musica metal e al mondo dei metallari; a partire dalla storia delle Bestie di Satana, infatti, il metal verrà ogni volta ostinatamente presentato come un mondo di satanisti.
Di Osho, che verrà assassinato dalla CIA mediante avvelenamento da tallio, le tv e i giornali in genere puntano il loro indice contro le sue 99 Rolls Royce e contro le (presunte) orge che si effettuavano all’interno della comunità degli arancioni.
Il movimento degli Hare Krishna viene presentato come un movimento di rincoglioniti che tutto il giorno si limita a cantare “hare krishna hare hare”.
In generale, tutto il mondo della magia e dell’esoterismo è presentato utilizzando come testimonial Vanna Marchi e il Mago Otelma.
Per finire, senza che gli stessi cristiani se ne rendano conto, un attacco costante e continuo alla figura di Cristo è portato dai mass media ogni volta che si presenta al mondo il volto meno presentabile della Chiesa; cardinali bigotti, papi impresentabili che appoggiano mafiosi e piduisti, discorsi demenziali sul sesso e sulle parolacce, preti pedofili, ovverosia tutto il peggio che il Cristianesimo ha prodotto.
Operazioni il cui vero obiettivo è allontanare la gente da tutto ciò che è Dio, religione, spirito, anima, senso della vita.
6. Gli obiettivi della manipolazione spirituale.
Questa manipolazione spirituale ha due obiettivi, uno mediato e uno immediato.
Il motivo immediato è evitare che la gente si faccia domande, che effettui ricerche spirituali, che indaghi il motivo per cui l’uomo è sulla terra e si addentri nei misteri dell’anima.
Il motivo mediato è la creazione di una massa di persone schiave del sistema e docili al volere di chi comanda.
La creazione di una popolazione dotata di una forte spiritualità infatti provocherebbe il collasso del sistema capitalistico, e il potere non avrebbe più armi per rendere schiavo il cittadino.
Osho, Krishnamurti, Gurdjieff, Tolle, Evola, De Mello, Sai Baba, Yogananda, Aivanhov, Steiner, Guenon, Padre Pio, erano giganti dell’umanità e totalmente inattaccabili dal sistema in cui viviamo; e persone che ragionino seguendo le loro linee di pensiero non sarebbero più pecore, ma esseri pensanti.
Un libro come “Gesù di Nazaret” di Benedetto XVI, idoneo a far odiare anche al cattolico più incallito la figura di Cristo, viene venduto negli autogrill, unitamente ai libri di Paolo Brosio; libri come il Vangelo di Maria Valtorta o “Memorie di un esseno”, idonei a far innamorare della figura di Cristo chi ancora non la conoscesse, sono quasi sconosciuti ai più.
Stesso discorso vale per testi come “Le religioni del mondo” di Huston Smith.
Infine, controcorrente rispetto alle cose che ho sempre sostenuto fino ad oggi, penso che la vera ragione per cui i media non parlano mai del dibattito secolare tra Chiesa e Massoneria, non sia quello di nascondere la trama di poteri occulti che governa il mondo. Infatti la maggior parte delle persone affiliate alla massoneria è inconsapevole di quanto avviene ai piani alti, come la maggior parte dei cattolici ignora tutto ciò che riguarda lo IOR, i rapporti con la massoneria, i Templari, i Cavalieri di Malta, ecc., e continuerebbe ad ignorare il sistema di potere occulto che ci governa anche se nei media si parlasse più spesso di massoneria e società segrete.
Credo invece che la ragione dell’occultamento di queste problematiche sia quella di evitare che la gente si faccia domande di tipo spirituale; la lotta tra Chiesa e Massoneria nei secoli (compresa la lotta tra Chiesa e Templari, e prima ancora tra seguaci delle dottrine paoline e giovanniti) è in realtà una lotta spirituale, che aveva – ed ha ancora oggi – come obiettivo le coscienze dei popoli, e il sistematico appiattimento di ogni aspetto spirituale nella vita delle persone.
Chiunque inizi a interessarsi dello scontro titanico e secolare tra Templari, Rosacroce, Massoneria, e Chiesa cattolica, finisce inevitabilmente prima o poi per sviluppare un proprio percorso spirituale, ed è quello il vero obiettivo di chi non parla mai di queste tematiche.
Infatti chiunque voglia capire e approfondire la figura di cristo con uno spirito di ricerca libero da dogmi, prima o poi deve studiare la storia della chiesa; dopodichè inevitabilmente deve passare allo studio della massoneria e successivamente, e necessariamente, deve approfondire templari e rosacroce. A quel punto finisce in una sorta di vortice che porta ad approfondire ebraismo, islamismo, e a chiedersi il senso di tutto ciò, e a capire l’origine del caos sociale in cui ci troviamo.
Gli effetti di questa manipolazione in particolare sono i seguenti.
Innanzitutto il cittadino ignorante è docile al sistema. Infatti la persona con una forte spiritualità non è controllabile e manipolabile. I maestri spirituali di ogni tempo spesso hanno avuto grandi ricchezze, ma in linea di massima erano e sono insensibili al concetto di ricchezza o povertà. Si fanno la galera piuttosto che aderire alle richieste del sistema (qui il mio pensiero corre al primo presidente della Soka Gakkai, che preferì morire in carcere piuttosto che accettare le richieste di chi voleva che il suo movimento si piegasse al potere allora dominante; ai primi cristiani che preferivano morire piuttosto che cambiare religione; ai catari che si fecero sterminare piuttosto che obbedire al papa; ma con esempi più piccoli penso ai ragazzi in galera per la vicenda delle Bestie di Satana, che hanno preferito la galera piuttosto che accusare gli amici di delitti mai commessi; penso a Rino Gaetano che sapeva i rischi che correva ma non ha rinunciato a mettere in musica sotto forma simbolica quello che sapeva del sistema; ecc.). La persona priva di spiritualità aderirà sempre alle richieste del sistema con la scusa dei figli, del lavoro, della famiglia; una persona che vive in una dimensione spirituale piena sa che figli, famiglia, lavoro, e se stesso, sono solo mezzi per realizzare fini più elevati.
In secondo luogo si fornisce “più potere a chi sta al potere”. La conoscenza è potere, e tenere milioni di persone all’oscuro delle verità spirituali più importanti equivale ad avere un maggior controllo su di loro. Le persone che ricoprono posizioni di vertice nella società, infatti, sono a conoscenza di concetti e dominano informazioni completamente sconosciute ai più. Mentre nei mass media si relega l’esoterismo a una questione da mago Otelma o da mago Silvan, i grandi della terra sono spesso esperti di esoterismo, dotati quindi di una forte spiritualità. Una spiritualità negativa, nera, satanica direbbe qualcuno da un’ottica cattolicocentrica, ma comunque una spiritualità che li rende diversi dalla maggior parte delle persone. E’ noto che tutti i presidenti degli USA sono stati e sono massoni; Berlusconi, come dice Gioele Magaldi nel suo sito Grande oriente democratico, non solo è un esperto di esoterismo, ma ha fondato addirittura una sua massoneria; Hitler faceva parte e si avvaleva della società Thule e aveva come consigliere Aleister Crowley; in linea di massima sono massoni e praticano e studiano discipline esoteriche la maggior parte delle persone del mondo della politica e dello spettacolo (anche un soggetto come Borghezio infatti è stato definito un esperto di Cabala).
Infine, si rende impossibile alle masse la comprensione dei meccanismi dei principali avvenimenti della storia e della politica. La totale ignoranza sul significato del termine “spiritualità” ed “esoterismo” rende impossibile capire perché avvengono certe guerre, perché si fanno determinate scelte politiche, e il motivo di alcuni accadimenti di natura politica.
Alcuni esempi chiariranno il concetto.
Non ho avuto difficoltà a spiegare le ragioni dell’operazione “Bestie di Satana” a Paolo Leoni, considerato uno dei leader della setta delle Bestie di Satana e in galera con l’ergastolo, perché è una persona che pratica la meditazione, che legge riviste come X Times, e aveva letto – solo per fare un esempio – alcune opere di Rudolf Steiner; mi è stato impossibile spiegarlo ad altre persone coinvolte, perché non conoscevano neanche lontanamente il significato del termine esoterismo, e ovviamente ne ignoravano l’importanza nella comprensione della realtà quotidiana.
Non si può capire il conflitto con l’Islam senza prendere in considerazione la parte spirituale ed esoterica della questione. In un colloquio avuto tempo fa, Fausto Carotenuto (ex funzionario dei servizi segreti, ora dedito ad attività spirituali e che ha il sito Coscienze in rete) mi disse che non si possono spiegare le guerre senza capire la parte esoterica e spirituale. Le motivazioni del conflitto infatti, siano esse quelle ufficiali o quelle meno note tipicamente complottiste, non reggono ad una prova logica e dei fatti; gli USA infatti sanno bene che gli stati islamici non userebbe mai la bomba atomica o altre armi contro la Nato perché tutto il mondo islamico verrebbe spazzato via in un soffio e nessuno stato islamico è così folle da decidere di attaccare le potenze occidentali; il conflitto non ha ad oggetto il petrolio perché le società petrolifere mondiali sono già praticamente sotto il controllo totale delle multinazionali occidentali; il terrorismo non è un problema perché i nostri servizi segreti hanno mezzi e uomini a sufficienza per impedire attacchi terroristici; non esiste insomma un motivo logico al mondo per una guerra all’Islam, che può essere spiegata unicamente sotto il profilo esoterico e spirituale.
Non mi è mai stato difficile spiegare le ragioni per cui è stato ucciso Aldo Moro a chi è dotato di una forte spiritualità, anche quando era un ignorante di politica e cronaca e non leggeva mai un giornale. Mi è invece stato assolutamente impossibile spiegarlo a persone che pure hanno studiato il caso Moro per decenni e sono considerati degli esperti in materia, che erano totalmente a digiuno di esoterismo e ignoravano il significato del termine spiritualità. Non si rapisce infatti un personaggio politico della statura di Aldo Moro per 55 giorni, creando un casino unico al mondo, solo perché questi era un personaggio scomodo e voleva il compromesso storico e l’apertura a sinistra; in altre parole, non si pone in essere un evento come quello, senza una regia di altissimo livello e senza ragioni diverse da quelle meramente politiche, che possono essere spiegate solo in termini esoterici, e inquadrando tutto il fatto nell’ambito di un processo di politica internazionale che prendeva le mosse da decenni prima, e che continua ancora oggi. Ho quindi rinunciato al dialogo con persone pure preparatissime ed umanamente eccezionali per la semplice ragione che non capiscono, e il dialogo su questi punti è impossibile.
Mi è stato impossibile spiegare a Salvatore Borsellino – persona stupenda, che stimo molto – il motivo dell’uccisione di suo fratello (non credo abbia mai neanche letto l’articolo che ho scritto sulla morte di suo fratello) per il semplice motivo che non ha mai voluto approfondire il modus operandi della massoneria, e tantomeno ovviamente ha mai voluto sapere nulla di esoterismo.
7. Conclusioni.
La manipolazione spirituale è molto difficile da smascherare per una serie di motivi.
La manipolazione relativa al Mostro di Firenze, in fondo, può essere smascherata semplicemente facendo ricerche o indagini anche personali.
Alla manipolazione riguardante le guerre scatenate per fini sbagliati, ci si può arrivare talvolta anche con la sola logica, e sicuramente con documenti ufficiali.
Una manipolazione così grande ed evidente come quella spirituale, invece, non può essere percepita facilmente perché occorre in primo luogo essere dotati di una visione spirituale della vita, quale che essa sia; e poi occorre analizzare molto bene il sistema dei mass media.
La maggior parte delle persone ha della religione un’immagine solo formale. Per rimanere in Italia, una parte dei cittadini si definisce cattolica o cristiana solo perché va a messa la domenica, e qualcuno vi si definisce solo perché ci va a Pasqua e Natale, e rispetta il principio del non uccidere e non rubare.
Un’altra si vanta di essere atea e di non credere in nulla.
Si può dire quindi che il 99 per cento delle persone non ha una vita spirituale e non sa neanche cosa essa sia.
Ai propri figli quindi non insegna il significato della vita e della morte, perché non lo conosce lui stesso; non insegna a dare una lettura spirituale ai gesti quotidiani, perché non ne è capace e non sa neanche cosa significhi una cosa del genere.
Con gli amici discute sempre e solo di calcio, auto, vacanze, lavoro, e quando si entra in discorsi socialmente impegnati, al massimo si toccano sentimenti, politica e giustizia.
Non potendo accorgersi quindi dell’assoluta assenza di contenuti spirituali in ciò che vede o legge, senza saperlo forma le sue idee, le sue aspirazioni e i suoi comportamenti, su ciò che sente in TV o nei mass media.
Nessuno ci insegna, fin da piccoli, la verità molto banale che il parametro di realizzazione dell’individuo deve essere la felicità individuale, non gli aspetti materiali della vita, e soprattutto nessuno ci insegna come realizzare questa felicità senza tali aspetti materiali.
La totale assenza di valori spirituali dalla vita quotidiana di tutti fa sì che non si percepisca il reale problema di fondo della politica, cioè che una società completamente priva di parametri spirituali nelle proprie scelte è destinata al fallimento.
In fondo, la crisi che è in atto e i disastri che stanno per arrivare sono unicamente il risultato della totale assenza di spiritualità nella cultura occidentale; una spiritualità che anche la Chiesa cattolica ha ridotto a dilemmi come “aborto sì o no”, “crocifisso nelle scuole sì o no”, “nudo nei film sì o no”, contribuendo a sopprimere tutto ciò che nell’uomo è più importante (l’anima) per esaltare (male e mortificandola) la parte corporale.
Questo, secondo un disegno ben preciso da parte dell’élite dominante, il cui fine è chiaro solo a chi ragiona in termini spirituali e colloca gli eventi – singoli e collettivi – in una dimensione globale e millenaria: trasformare le masse in una comunità di zombie, il cui unico fine sia avere un auto di grossa cilindrata e una bella casa, che prediliga certi lavori a discapito di altri, che vesta in modo giusto, si comporti in modo giusto, mangi cibi giusti, il cui unico svago sia uscire a cena fuori mangiando in una serata quello che potrebbe sfamare un intero villaggio africano per una settimana, docili al sistema perché con la minaccia di perdere il lavoro e la casa, saranno costretti a subire umiliazioni, ordini demenziali, commettere infrazioni, illeciti penali; una moltitudine di schiavi del sistema che lavori sei giorni su sette, affinché il settimo giorno questa moltitudine possa uscire dalle città ammassata come in un formicaio, per invadere supermercati d’inverno e spiagge d’estate, affinché in età pensionabile possano dire “l’ho fatto per i miei figli”, e successivamente i figli possano dire la stessa cosa, in una ruota senza fine in cui mai nessuno possa dire a se stesso “questo l’ho fatto per me stesso” o anche “l’ho fatto per l’umanità”.
Il risultato è altresì una schiera di intellettuali che hanno biblioteche di migliaia di volumi, che conoscono la letteratura, la storia, la filosofia, la psicologia, che conoscono complessi saggi di psicologia delle folle, che hanno letto Marx, Freud, Eco, ma che, se gli domandi "perchè viviamo e moriamo?, esiste Dio?", non sanno rispondere, ma non sanno rispondere neanche alla più banale domanda: "qual è la cosa più importante da insegnare ad un figlio, e che come prima cosa dobbiamo imparare noi stessi?"
di Paolo Franceschetti
05 settembre 2012
USA: l'impero in sofferenza
“Giuriamo fedeltà alla repubblica per la quale sono schierati gli Stati Uniti e non al loro impero, a causa del quale essi stanno ora soffrendo.” [1]
Luigi XVI ha avuto bisogno di una rivoluzione, Napoleone ha avuto bisogno di due storiche sconfitte militari, l’Impegno Spagnolo nel Nuovo Mondo ha avuto bisogno di numerose rivoluzioni, la Zar di Russia ha avuto bisogno di una rivoluzione comunista, gli imperi Austro-Ungarico e Ottomano hanno avuto bisogno della Prima Guerra Mondiale, il Terzo Reich ha avuto bisogno della Seconda Guerra Mondiale, la Terra del Sol Levante ha avuto bisogno di due bombe atomiche, l’Impero Portoghese in Africa ha avuto bisogno di un colpo di stato militare in patria. Di cosa avrà bisogno l’Impero Statunitense?
Forse di perdere l’ammirazione e il sostegno di lunga data di un gruppo dopo l’altro, un paese dopo l’altro, mentre le guerre, i bombardamenti, le occupazioni, le torture e le bugie dell’impero si mangiano la facciata di un’“America” amata e leggendaria; un impero senza pari nella storia, che è intervenuto pesantemente e luttuosamente, in guerra e in pace, nella maggior parte dei paesi del pianeta, mentre predicava al mondo che lo stile di vita statunitense era un esempio luminoso per tutta l’umanità e che soprattutto gli Stati Uniti erano necessari come guida del mondo.
I video e i documenti di WikiLeaks hanno impartito un’umiliazione dietro l’altra … menzogne sbugiardate, manipolazioni politiche rivelate, ipocrisie grossolane, uccisioni a sangue freddo … seguite dalle torture di Bradley Manning e dalla persecuzione di Julian Assange. Washington definisce le rivelazioni “minacce alla sicurezza nazionale”, ma il mondo può ben vedere che si tratta semplicemente del buon vecchio imbarazzo. Gli avvocati della difesa di Manning hanno chiesto in numerose occasioni al tribunale militare di specificare i danni esatti inferti alla sicurezza nazionale. Il tribunale non ha mai risposto. Se l’inferno non conosce furia peggiore di quella di una donna rifiutata, si prenda in considerazione la furia di un impero imbarazzato.
E ora abbiamo la telenovela internazionale, L’Affaire Assange, personaggi la Svezia, il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’Ecuador e Julian Assange. Le neo-colonie degli Stati Uniti, Svezia (un attivo membro combattente della NATO in tutto fuorché nel nome) e Regno Unito (con le sue “speciali relazioni” con gli Stati Uniti) sanno cosa ci aspetta da loro per ricevere una carezza sulla testolina dallo zio di Washington. Possiamo dedurre che la Svezia non abbia alcun motivo legittimo per richiedere l’estradizione di Julian Assange da Londra dal fatto che essa ha ripetutamente rifiutato le offerte di interrogare Assange nel Regno Unito e che ha ripetutamente rifiutato di spiegare perché ha rifiutato di farlo.
I britanni, sotto l’”immensa pressione dell’amministrazione Obama”, come riferito all’ex ambasciatore britannico Craig Murray dal Foreign Office inglese [2], hanno minacciato, in una lettera al governo ecuadoriano, di fare irruzione nell’ambasciata ecuadoriana di Londra per portarsi via Assange: “Dovreste essere consapevoli che esiste una base legale nel Regno Unito, la Legge del 1987 sulle Sedi Diplomatiche e Consolari che ci consente di agire per arrestare il signor Assange negli attuali locali dell’ambasciata.” Nel corso del fine settimana del 18 agosto la polizia di Londra si è effettivamente fatta strada sulla scala antincendio interna dell’edificio, arrivando a pochi metri dalla stanza di Assange, come egli poteva sentire. La legge citata dai britanni, naturalmente, è la loro legge, non necessariamente una legge che abbia portata internazionale.
Il Regno Unito ha ora formalmente ritirato la sua minaccia contro l’ambasciata, probabilmente in conseguenza della grande indignazione internazionale nei confronti del Governo di Sua Maestà. Il sistema internazionale dell’asilo andrebbe a pezzi se una nazione che concedesse asilo fosse punita per questo. In questo mondo violento di terroristi, imperialisti e di altre cose orribili è confortante sapere che un valore vecchio stile come l’asilo politico possa essere ancora onorato.
Uno sguardo indietro al comportamento degli Stati Uniti e del Regno Unito riguardo alle ambasciate e all’asilo politico è sia interessante sia rivelatore.
Nel 1954, quando gli Stati Uniti rovesciarono il socialdemocratico democraticamente eletto Jacobo Arbenz in Guatemala e lo sostituirono con un governo militare guidato dal colonnello Carlos Castillo Armas, molti guatemaltechi trovarono rifugio in ambasciate straniere. Il Segretario di Stato statunitense John Foster Dulles insistette che il nuovo governo guatemalteco facesse irruzione in tali ambasciate e arrestasse quelle persone alle quali egli si riferiva come a “comunisti”. Ma Castillo Armas si rifiutò di accondiscendere ai desideri di Dulles su questo argomento. Stephen Schlesinger e Stephen Kinzer, nella loro storia dettagliata del colpo di stato [3], affermano:
“Alla fine Castillo Armas ignorò il suggerimento di Dulles. Egli stesso era un prodotto della convinzione diffusa in America Latina che l’asilo e il salvacondotto in ambasciata erano una soluzione equa ai conflitti politici. Virtualmente ogni guatemalteco politicamente attivo, compreso Castillo Arma, aveva cercato asilo in un’ambasciata in un’occasione o nell’altra e aveva ottenuto un salvacondotto dal governo. Il suggerimento di Dallas di una “modifica” della dottrina dell’asilo non era popolare neppure presso l’ambasciata statunitense.”
Andrebbe notato che uno di quelli che cercarono asilo presso l’ambasciata argentina in Guatemala fu un venticinquenne medico argentino di nome Ernesto “Che” Guevara.
Baltasar Garzon, il giudice spagnolo che è uno degli avvocati di Assange, pervenne all’attenzione internazionale nel 1998 quando incriminò l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet mentre era in Inghilterra. Ma gli inglesi si rifiutarono di inviare Pinochet in Spagna ad affrontare le accuse, dandogli in effetti asilo politico, e consentirono al proverbiale assassino e torturatore di massa di muoversi liberamente e alla fine di tornare in Cile. Julian Assange, non accusato né trovato colpevole di nulla, è un prigioniero de facto del Regno Unito; anche se il New York Times e la BBC numerosi altri giganti mediatici che hanno fatto esattamente quel che ha fatto Assange, pubblicando gli articolo di WikiLeaks e trasmettendo i video di WikiLeaks, sono in libertà.
Lo scorso aprile il dissidente cinese Che Guangcheng è sfuggito all’arresto in China e ha trovato rifugio presso l’ambasciata statunitense di Pechino, innescando tensioni diplomatiche tra i due paesi. Ma l’”autoritario” governo cinese non ha minacciato di penetrare nell’ambasciata statunitense per arrestare Chen e gli ha subito concesso di accettare l’offerta statunitense di un ingresso sicuro sul suolo statunitense. Come otterrà mai Julian Assange un trasferimento sicuro in Ecuador?
Nell’agosto del 1989, mentre ancora dominava la guerra fredda, molti tedeschi dell’est attraversarono il confine della Cecoslovacchia, anch’essa stato appartenente al blocco sovietico, e ottennero asilo politico presso l’ambasciata della Germania Occidentale. Come avrebbero reagito gli Stati Uniti – che non hanno detto una parola contro la minaccia britannica di invadere l’ambasciata ecuadoriana – se la Germania dell’Est o i cechi avessero fatto irruzione nell’ambasciata della Germania Occidentale o avessero impedito ai tedeschi dell’Est di lasciarla? Così come si sono svolte le cose, la Germania Occidentale trasferì i richiedenti asilo nella Germania Occidentale con un treno senza essere ostacolata dal blocco sovietico. Alcuni mesi dopo l’”Impero del Male” più debole crollò, abbandonando l’intero terreno di gioco, noto come il mondo, alla mercé del più forte “Impero del Male”, che da allora ha innestato il pilota automatico della belligeranza.
Nel 1986, dopo che il governo francese aveva rifiutato l’uso del suo spazio aereo agli aerei da guerra degli Stati Uniti per andare a bombardare la Libia, gli aerei furono costretti a percorrere una rotta diversa, più lunga. Quando giunsero in Libia bombardarono in tale prossimità dell’ambasciata francese che l’edificio fu danneggiato e tutte le comunicazioni furono interrotte. [4]
Nel 1999 la NATO (alias gli Stati Uniti) bombardò di proposito (sic) l’ambasciata cinese a Belgrado, in Jugoslavia. [5]
Dopo che Assange ha trovato rifugio nell’ambasciata ecuadoriana e che gli è stato concesso asilo dal paese sudamericano, il Dipartimento di Stato statunitense ha dichiarato: “Gli Stati Uniti non aderiscono alla Convenzione dell’OAS (Organizzazione degli Stati Americani) del 1954 sull’Asilo Diplomatico e non riconoscono il concetto di asilo diplomatico come questione di legge internazionale.” [6]
L’Ecuador ha richiesto una riunione presso l’OAS dei ministri degli esteri dei paesi membri per discutere l’intera situazione. Gli Stati Uniti si sono opposti alla richiesta. Per Washington il tema era semplice: il Regno Unito ottempera alla legge internazionale ed estrada Assange in Svezia. (e poi, risatina soffocata, la Svezia manda il bastardo da noi). Fine della discussione. Washington non vuole che il problema esploda e si protragga ulteriormente. Ma delle 26 nazioni votanti all’OAS solo tre hanno votato contro la riunione: gli Stati Uniti, il Canada e Trinidad & Tobago; forse un altro esempio di ciò che è stato citato più sopra a proposito della perdita, da parte dell’impero morente, dell’ammirazione e del sostegno per tanto tempo ricevuti da un paese dopo l’altro.
Quanto al prezzo che l’Ecuador può dover pagare per il suo coraggio …. Editoriale del Washington Post del 20 giugno 2012:
“C’è un controllo potenziale delle ambizioni di Correa [il presidente ecuadoriano]. L’’impero’ USA che egli professa di disprezzare si dà il caso che accordi all’Ecuador (che utilizza il dollaro come propria moneta) speciali preferenze commerciali che gli consentono di esportare molte merci esenti da dazi. Un buon terzo delle vendite ecuadoriane all’estero (10 miliardi di dollari nel 2011) va negli Stati Uniti, sostenendo circa 400.000 posti di lavoro in un paese di 14 milioni di persone. Tali preferenze scadono, per il rinnovo da parte del Congresso, agli inizi dell’anno prossimo. Se Correa cerca di nominarsi capo dei nemici latinoamericani degli Stati Uniti e protettore di Assange tra ora e allora, l’esito non è difficile da immaginare.”
In diverse occasioni il presidente Obama, quando pressato per indagare Bush e Cheney per crimini di guerra, ha dichiarato: “Preferisco guardare avanti piuttosto che indietro.” Immaginatevi un imputato davanti a un giudice che chieda di essere giudicato innocente in base a un argomento simile. Rende semplicemente irrilevanti le leggi, l’applicazione delle leggi, i reati, la giustizia e i fatti. Immaginate Julian Assange davanti a un tribunale militare in Virginia che utilizzi quella tesi. Immaginate la reazione a ciò da parte di Barack Obama, che è diventato il principale persecutore di fonti confidenziali della storia degli Stati Uniti.
Poiché L’Affaire Assange si è impossessato dei titoli in tutto il mondo, gli Stati Uniti, e il Regno Unito, hanno in diverse occasioni diffuso dichiarazioni a proposito dell’obbligo profondamente radicato delle nazioni di onorare le richieste di estradizione di altre nazioni. Gli Stati Uniti, tuttavia, hanno un passato di elusioni di tali richieste, presentate formalmente o informalmente, riguardanti persone residenti negli Stati Uniti che sono alleati ideologici. Ecco un campione parziale degli anni recenti:
L’ex presidente venezuelano Carlo Andres Perez, di cui il governo venezuelano ha chiesto la consegna per essere sottoposto a un processo per il suo ruolo nella repressione delle rivolte nel 1989. E’ morto nel 2010 a Miami. (Associated Press, 27 dicembre 2010).
L’ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, fuggito negli Stati Uniti nel 2003 per evitare un processo per la morte di circa 60 persone a La Paz durante una repressione militare di manifestanti. Nel 2008 la Bolivia ha sottoposto formalmente al governo degli Stati Uniti una richiesta di estradarlo in Bolivia, richiesta che non è stata accolta. (Associated Press, 13 febbraio 2006; vedere anche la relativa voce su Wikipedia)
Nel 2010 un giudice federale statunitense ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dall’Argentina contro l’ufficiale dell’esercito Roberto Bravo, che doveva rispondere di sedici accuse di omicidio conseguenti al massacro di guerriglieri di sinistra nel suo paese nel 1972. (Associated Press, 2 novembre 2010).
Luis Posada, un cittadino venezuelano nato a Cuba, è stato la mente dell’attentato a un areo di linea cubano nel 1976 che uccise 73 civili. Visto che parte del complotto aveva avuto luogo in Venezuela, quel governo ha richiesto formalmente agli Stati Uniti la sua estradizione nel 2005. Ma invece di estradarlo gli Stati Uniti lo hanno processato per minori infrazioni alle norme sull’immigrazione che si sono risolte in nulla. Posada continua a vivere da uomo libero negli Stati Uniti.
Nel 2007 procuratori tedeschi hanno emesso mandati d’arresto per 13 sospetti agenti della CIA che aveva sequestrato il cittadino tedesco Khaled el-Masri nel 2003 e lo avevano trasferito in Afghanistan per essere interrogato (leggasi torturato). La CIA si è poi resa conto di aver rapito l’uomo sbagliato e ha scaricato el-Masri su lato di una strada albanese. In seguito il ministro della giustizia tedesco ha annunciato che non avrebbe più richiesto l’estradizione, adducendo il rifiuto statunitense di arrestare e consegnare gli agenti. (The Guardian, Londra, 7 gennaio 2011).
Nel novembre del 2009 un giudice italiano ha condannato un capo della stazione CIA e 22 altri statunitensi, tutti agenti della CIA eccetto uno, per il rapimento di un religioso mussulmano, Abu Omar, nelle strade di Milano nel 2003 e per averlo trasferito in Egitto per i consueti interrogatori. Tutti i condannati avevano lasciato l’Italia all’epoca della sentenza del giudice e sono stati perciò processati in contumacia. In Italia sono considerati latitanti. Anche se in questo caso ci sono state sentenze, mandati d’arresto e richieste di estradizione, il governo italiano si è rifiutato di far formalmente procedere le richieste ai suoi stretti alleati, gli statunitensi; il che, comunque, sarebbe stato naturalmente inutile. (Der Spiegel (Germania) online, 17 dicembre 2010, sulla base di un dispaccio USA diffuso da WikiLeaks).
Il pregiudizio nascosto, evidente, peculiare, fatale e onnipresente dei media convenzionali statunitensi riguardo alla politica estera USA
Ci sono più di 1.400 quotidiani negli Stati Uniti. Potete citare un singolo giornale, o una singola rete televisiva, che si sia inequivocabilmente opposto alle guerre statunitensi contro la Libia, l’Iraq, l’Afghanistan, la Jugoslavia, Panama, Grenada e il Vietnam? O anche opposto a un paio qualsiasi di tali guerre? O anche a una sola? (Pongo questa domanda da anni e finora ho ricevuto soltanto una risposta. Qualcuno mi ha detto che il Seattle Post-Intelligence si era inequivocabilmente opposto all’invasione dell’Iraq. Qualcuno è in grado di verificarlo, o di citare un altro caso?).
Nel 1968, a sei anni dall’inizio della guerra del Vietnam, il Boston Globe passò in rassegna le posizioni editoriali di 39 principali giornali statunitensi riguardo alla guerra e rilevò che “nessuno sosteneva un ritiro” [7].
Ora, potete fare il nome di un quotidiano o di una rete televisiva statunitense che più o meno offra un qualche sostegno a un qualsiasi ODE (Officially Designated Enemy – nemico designato ufficialmente) del governo degli Stati Uniti? Come Hugo Chàvez del Venezuela, Fidel o Raul Castro di Cuba, Bashar al-Assad della Siria, Mahmoud Ahmadinejad dell’Iran, Rafael Correa dell’Ecuador (anche prima dell’attuale vicenda di Assange), o Evo Morales della Bolivia? Voglio dire, che presenti il punto di vista dell’ODE in modo ragionevolmente equilibrato per la maggior parte del tempo? O a proposito di qualsiasi ODE del passato recente, come Slobodan Milosevic della Serbia, Moammar Gheddafi della Libia, Robert Mugabe dello Zimbabwe o Jean-Bertrand Aristide di Haiti?
Chi, nei media convenzionali, sostiene Hamas di Gaza? O Hezbollah del Libano?
Chi, nei media convenzionali, è schiettamente critico della politica interna o estera di Israele? E conserva il suo posto di lavoro?
Chi, nei media convenzionali, tratta Julian Assange o Bradley Manning come gli eroi che sono?
E questi stessi media convenzionali ci raccontano che Cuba, il Venezuela, l’Ecuador, eccetera, non hanno veri media di opposizione.
L’ideologia dei media convenzionali statunitensi è ritenere di non avere alcuna ideologia; sono, invece, quelli che definiscono media “obiettivi”.
E’ stato detto che lo spettro politico riguardante la politica estera nei media convenzionali statunitensi “copre la gamma da A a B”.
Molto prima che l’Unione Sovietica si dissolvesse, un gruppo di scrittori russi in visita negli Stati Uniti restò sconcertato nello scoprire che, dopo aver letto i giornali e guardato la televisione, quasi tutte le opinioni su temi vitali erano le stesse. “Nel nostro paese”, disse uno di loro, “per ottenere questo risultato abbiamo la dittatura. Incarceriamo la gente. Strappiamo loro le unghie. Qui voi non avete nulla di tutto questo. Come fate? Qual è il segreto?” [8]
L’8 ottobre 2001, il secondo giorno dei bombardamenti statunitensi in Afghanistan, furono bombardate le emittenti della Radio Shari, del governo talebano, e poco tempo dopo gli Stati Uniti bombardarono circa venti emittenti radio locali. Il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld difese gli attacchi a queste strutture affermando: “Naturalmente non possono essere considerate canali mediatici liberi. Sono portavoce dei talebani e di quelli che ospitano i terroristi.” [9]
di William Blum
04 settembre 2012
La telefonata
M: Pronto? Presidente sono Mancino.
N: Pure io. Chi parla?
M: Ma Presidente, io sono Mancino di nome!
N: e ché io no? Mancino solo nominalmente, e da una vita poi!
M: Presidente, ho un grosso problema.
N: Dimmi compare, cioè volevo dire compagno!
M: I magistrati di Palermo mi vogliono incastrare.
N: Come si permettono? E’ un tiro mancino!
M: Presidente sia serio. Qui rischiamo tutti.
N: Voi forse! Io sono inviolabile e infallibile e chi mi tocca iddio lo fulmini.
M: Quello è il Papa, Presidente!
N: E chi sono io? Il Papa rosso, come Kautsky, buonanima dei rinnegati.
M: Presidente, Martelli!
N: Magari, qui non si batte più chiodo. Mica sono come Berlusconi io, non posso permettermi certe cadute di stile, lui è basso ed io sua altezza, se casco da quassù mi rompo!
M: Ma che ha capito? Martelli, Claudio Martelli. I giudici vogliono un contradditorio tra me e lui sulla trattativa Stato-Mafia degli anni ’90.
N. Eccoli lì gli incorreggibili, credono ancora di essere all’epoca di Tangentopoli, quando lasciavamo fare perché eravamo sicuri che avrebbero colpito solo dall’altra parte. Adesso utilizzano pure Martelli, falce e Martelli, questi giudici sono tutti dei comunisti! Aveva ragione B. che per sbattere fuori non si faceva sbattere dentro. Finché si faceva le governanti vabbé, del resto pure noi nella famiglia politica abbiamo avuto qualcuno che, si narra, allungasse un po’ le mani nonostante le sue battaglie morali. Poi però si è messo in testa di fare il governante ed allora…sta ancora sbattendosi tra un tribunale e l’altro il nanetto.
M: Presidente adesso però ci sono io nelle grinfie dei giudici, la situazione è grave, se finisco di fronte all’ex Ministro socialista mi ritrovo tra l’incudine e il Martelli, e se mi faccio male io in tanti sentiranno dolore. Capito?
N: Si si, stai tranquillo. Tu sai che io con queste quisquiglie non c’entro, tenevo i fili di ben altri discorsi internazionali. Vediamo, adesso escogitiamo qualcosa per seppellire la verità che non è mai rivoluzionaria ma piuttosto pericolosa, contrariamente a quel che diceva il povero Gramsci, uno di quei comunisti illusi e coerenti di una diversa epoca storica.
M: Presidente, sono molto preoccupato, la prego faccia qualcosa di sinistro.
N: ah, fammi pensare un momento! Non insabbiamento, non sotterramento, forse ostacolamento? Impedimento? Intralciamento?… no, no, non va bene…ma ecco ci sono, ho trovato! Invento un bel Coordinamento togato!
M: Grazie Presidente, lo Stato le è riconoscente!
N: dovere Mancino… dovere mancino.
di Gianni Petrosillo
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10 settembre 2012
La manipolazione spirituale dei mass media
Per anni ho amato la TV come mezzo, ma anche come fine.
Uno dei miei piaceri più grandi era vedermi un bel telefilm, magari sgranocchiando noccioline, bevendo una bibita o un caffè e poi fumando una sigaretta.
Avevo la TV anche al bagno, perché mi piaceva vedermi il TG5 mentre mi facevo la barba e trovavo che si trattasse di un’invenzione eccezionale. Pensavo ad esempio ai malati costretti per mesi o anni a letto, alle persone sofferenti di insonnia, e al cambiamento in positivo che potevano ricevere dall’avere un’ampia scelta di programmi TV, film, telefilm, documentari, notiziari, ecc.
Sentivo spesso parlare della TV come un mezzo di condizionamento mentale; Pasolini disse “niente di più feroce della banalissima televisione”, e pare che Berlinguer quando venne inaugurato il primo programma RAI disse “è la fine della democrazia”.
Con gli anni ho imparato a capire che in effetti c’era una parte di verità in quello che loro dicevano. Ma pensavo si trattasse pur sempre di un’esagerazione perché dentro di me ero convinto che l’ascoltatore avesse comunque un certo senso critico; se un programma non piace – pensavo – basta spegnere la TV. Consideravo quindi come esagerati quei genitori che non volevano assolutamente che i propri figli guardassero la TV.
Ci fu però un momento della mia vita in cui percepii vastità del problema rimanendo anche scioccato dalla sua gravità, un momento in cui mi sono reso conto che i mass media sono un vero e proprio strumento di controllo mentale della popolazione, straordinario e più potente di quanto si immagini; fu quando presi consapevolezza del fatto che giornali e TV presentano costantemente, senza eccezione alcuna, una visione completamente falsa e distorta della realtà giudiziaria. Sarah Scazzi, Cogne, Garlasco, Erba, Mostro di Firenze, Bestie di Satana, presentano sempre come capri espiatori degli improbabili assassini (contadini analfabeti, spazzini, madri casalinghe, studenti), nascondendo la realtà, cioè che i veri assassini sono spesso avvocati, magistrati, ufficiali dei carabinieri, architetti, ingegneri, commercialisti, preti…
Quando un professore universitario uccide la moglie a martellate la notizia non viene riportata dai giornali.
Quando un generale dell’esercito uccide la figlia piccola (caso di Milica Cupic), tutto tace.
In altri casi può capitare che ad uccidere sia un gruppo di letterati, artisti, professionisti, comprendenti addirittura il magistrato che coordina le indagini (come nel caso del Mostro di Firenze); quando l’opinione pubblica reclama a gran voce un colpevole, si trovano quattro contadini analfabeti e il caso è risolto. Mentre i veri assassini scrivono libri sulla giustizia, tengono conferenze sulla legalità e insegnano nelle scuole di polizia, oppure vanno a Chi l’ha Visto come esperti della vicenda del Mostro di Firenze a discutere l’ultima pista investigativa sulla vicenda.
Da anni, insomma, avevo capito che vengono manipolate le informazioni relative a medicina, politica, finanza. Ma resomi conto che nella realtà TV e giornali arrivavano a manipolare addirittura i delitti, trasformando gli assassini in investigatori, e degli innocenti in assassini, rimasi shockato, e ho capito che la potenza dei mass media come fattore di condizionamento mentale è superiore a qualsiasi immaginazione.
Una gran parte delle manipolazioni mediatiche dell’informazione è stata da me presa in considerazione in altre sedi quando mi sono occupato di alcuni dei delitti più importanti;
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2011/08/lomicidio-massonico-parte-8-lo-schema.html
Solange, in un articolo sulla funzione della televisione, ha citato i casi di Al Qaeda e altri.
http://paolofranceschetti.blogspot.it/2010/09/la-funzione-della-televisione.html
Riflettendo su questi argomenti mi sono accorto però che la manipolazione più grave, e più grande, che viene effettuata in grande stile è un'altra, molto più sottile e proprio per questo molto più efficace e pericolosa di qualsiasi altra. E’ una manipolazione difficile da smascherare in parte perché è sotto gli occhi di tutti, e come tutte le cose cui siamo abituati da sempre non riusciamo a percepirle come distorte; in secondo luogo perché per percepirla occorre essere dotati di una visione spirituale della vita, che la maggior parte della gente non ha, anche quando – a parole – si dichiara cattolica, protestante, buddista, ecc.
La manipolazione di cui parlo è quella spirituale. La manipolazione consiste, cioè, nel presentarci un mondo completamente privo di parte spirituale.
Facciamo prima alcune premesse.
2. Il potere dei mass media.
Partiamo dal presupposto che la TV ha l’immenso potere di influenzare comportamenti, idee, costumi e addirittura cambiare radicalmente abitudini di vita o credenze.
Se la TV comincia a mandare in onda notizie di rumeni che uccidono italiani, dopo poco tempo si diffonderà un odio diffuso verso i rumeni.
Se la TV presenta Forza Nuova come un covo di fascisti, nazisti, violenti e privi di cervello, la gente si sarà fatta quell’idea, anche se mediamente le persone iscritte a Forza Nuova sono maggiormente impegnate nel sociale rispetto al resto della popolazione e si occupano di temi importantissimi dal punto di vista sociale.
Come ha ben evidenziato Solange, Al Qaeda non esiste più dal 2002, ma per il 99 per cento della popolazione esiste ancora, e Osama Bin Laden il cattivo è stato ucciso di recente dai buoni americani.
Per il 99 per cento della popolazione europea gli islamici sono intolleranti e guerrafondai, e vogliono la guerra santa contro gli infedeli.
Anche se questa affermazione è in palese contrasto con la realtà che viviamo quotidianamente, ove si incontrano arabi – che hanno pizzerie, kebaberie, o negozi vari – gentili, rispettosi, sereni, spesso generosi, la gente continua ad avere questa idea.
In compenso, siccome la TV non nomina mai i cinesi, nessuno si accorge che fra pochi mesi, quando la crisi finanziaria sarà al suo massimo apice, la nostra economia sarà distrutta a vantaggio di quella cinese.
Siccome gli assassini che vengono presentati in TV sono sempre contadini, spazzini, studenti, casalinghe, drogati, la gente normalmente si fa l’idea che i magistrati, i politici, gli architetti, gli avvocati, i commercialisti, non uccidano nessuno e nella società si crea quindi la ridicola equazione “professionista = persona per bene”.
Talvolta la TV è un modello positivo.
Quando ero giovane, vivendo in una famiglia conflittuale dove le idee venivano in genere espresse con una certa violenza verbale, avevo preso a modello di comportamento familiare i vari telefilm come “I Robinson” o “Genitori in blue jeans”. Decisi che avrei imparato a discutere come facevano nei telefilm dei Robinson, e quindi quando il mio fratellino, di quindici anni più piccolo, faceva una sciocchezza, anziché insultarlo gli dicevo con calma ciò che pensavo.
Guardando telefilm come “RIS” o come “La piovra”, un giovane laureato può decidere di entrare in polizia o in magistratura.
La TV, insomma, propone modelli di comportamento, propone fini, ispira stili di vita, e inculca, che ce ne rendiamo conto o no, idee e pensieri.
3. La strana caratteristica dei personaggi TV. La mancanza di una vita spirituale.
Fin da piccolo, essendo appassionato di telefilm, di cui colleziono varie serie (X-Files, Magnum PI, A-Team, Robinson, Casa Keaton), avevo notato che i protagonisti non hanno mai idee politiche, e men che meno hanno una vita spirituale o religiosa.
I vari personaggi discutono tra loro, amano, odiano, uccidono, lavorano, ma straordinariamente non fanno mai discorsi relativi a religione e politica.
Pensiamo alle trame di film e telefilm.
In essi i personaggi hanno crisi di identità, hanno problemi di coppia, familiari, lavorativi. Ma mai hanno crisi religiose o mistiche, non si domandano mai il senso della vita e della morte, non discutono mai di Dio, di Cristo, Allah, Buddha.
Le trame sono costituite da protagonisti che trovano il lavoro dopo anni di ricerca, che trovano un assassino dopo anni di indagine, che trovano l’amore dopo anni di solitudine, che ritrovano qualcosa (amici, parenti, felicità) dopo anni; si narra di guerre, battaglie, intrighi di corte nazionali o internazionali, ma mai – sottolineo mai – persone che sono alla ricerca del senso della vita e lo trovano, quale che sia il modo; mai si narra di persone che si interrogano sul senso della morte e arrivano a spiegarlo.
I film sulla vita di Gesù sono diversi in realtà, ma la maggior parte si soffermano sugli aspetti formali e biografici della sua vita e nessuno affronta il problema del suo reale messaggio e della diversità di esso rispetto agli insegnamenti misterici precedenti. Men che meno poi si affronta il discorso della sua formazione spirituale prima dei 29 anni, o quello della permanenza del suo messaggio dopo la crocifissione.
Anche i film sui vari santi, come quelli su San Francesco di Assisi, si soffermano sugli aspetti più biografici che spirituali.
I film veramente spirituali sono pochi; per quanto mi ricordo “Hollywood Buddha”, “Conversazioni con Dio”, “Powder”, “Il pianeta verde”, “Peaceful warrior”, “Incontri con uomini straordinari”, “Samsara”, “Siddharta” "Bab Aziz" e pochi altri (e alcuni di essi sono poi incomprensibili per qualsiasi spettatore anche di cultura elevate, come ad esempio "La montagna sacra" di Jodorosky).
Ma tali film non vengono mai mandati in onda nelle TV nazionali, mentre i palinsesti continuano a propinare i vari Fantozzi o i film di Trinità.
Nei talk show si parla di politica, di moda, di gossip vario, ma raramente, per non dire mai, si accenna alla vita spirituale dei vari personaggi che intervengono, pubblici o non.
Il motivo è presto detto.
4. La manipolazione spirituale dei mass media.
Se un regista facesse un film sulla vita di Buddha, di Maometto, di Krishna, se si affrontasse l’aspetto della meditazione nella vita di ogni giorno, il giorno dopo la proiezione del film migliaia di persone andrebbero a cercare un centro buddista, islamico o di Yoga per approfondire gli aspetti spirituali della vita.
Se il protagonista di un film o telefilm (siano essi i membri dell’A-Team, i protagonisti di X-Files, o il papà del telefilm Casa Keaton) trovasse la forza interiore per risolvere i suoi problemi in una qualunque religione, migliaia di persone si interesserebbero a quella religione per vedere se davvero sia possibile attingere la stessa forza.
Se un film narrasse di una persona nevrotica che trova la calma e la serenità non con una psicoterapia o con l’amore, ma grazie a sessioni di meditazione, il giorno dopo ci sarebbe un sovraffollamento di persone che andrebbero a cercare insegnanti di discipline spirituali.
Anche i film più belli e con un contenuto apparentemente profondo come “L’attimo fuggente” con Robin Williams, “Big Kahuna” e altri, sono solo apparentemente profondi ma in realtà funzionali ad una mancanza di spiritualità; ne “L’attimo fuggente” infatti il protagonista dice “siamo vermi, e prima o poi non esisteremo più”; nel discorso sulla vita del film “Big Kahuna” (bello, indubbiamente, anche se un po’ retorico) il succo del discorso è “prendi la vita come viene, tanto non puoi farci nulla” e “non prendertela se non sai che fare con la tua vita” e “le tue scelte sono scommesse”.
Uno dei pochi film con il titolo espressamente dedicato alla felicità (“La ricerca della felicità”, che narra la storia vera dell’industriale Chris Gardner) è incentrato, in buona sostanza, sul modo di diventare straricchi quando si è poveri.
Straordinariamente poi la Chiesa cattolica, che in questi anni è intervenuta spesso in materia morale, dicendo cosa un film può dire e cosa non può dire, lo ha fatto intromettendosi su aspetti del tutto marginali, e assolutamente non spirituali. Le critiche della Chiesa si sono appuntate sull’eccessiva sessualità nei film, sul fatto che un film fosse favorevole o meno all’omosessualità, ma non sulla totale assenza di valori spirituali nelle opere in circolazione.
Un film come “Je vous salue, Marie” di Godard, dove erano presenti anche piccoli aspetti spirituali, venne attaccato prevalentemente perché ritenuto “irrispettoso” nei confronti della religione cattolica, e per le scene di nudo in cui appariva Maria.
Non mi risulta però che la Chiesa abbia mai sponsorizzato o promosso, o comunque stimolato, la produzione di film dal contenuto spirituale e che trattassero i temi della ricerca interiore, del senso della vita, dell’umanità, o anche solo del rapporto tra le varie religioni.
Il discorso è identico quando dai film e telefilm si passa a talk show, o programmi di intrattenimento vari.
Documentari e programmi di intrattenimento si occupano degli usi e costumi di paesi e città, delle tradizioni culinarie delle varie regioni, parlando di videogiochi, di moda, di auto, moto, gossip, sentimenti, ecc. Abbiamo programmi in cui la gente si fidanza, si lascia, litiga, fa sesso, parla di problemi personali, gare di vario tipo, giochi, addirittura programmi con cui si realizzano a comando desideri; ma nessun programma parla mai di Dio, dell’anima, di discipline spirituali, Yoga, meditazione, mantra, cristalloterapia; banditi quasi del tutto gli argomenti del vegetarianesimo o della dieta vegana.
Ovviamente è anche bandito qualsiasi programma di approfondimento sulle varie religioni del mondo.
Anche per quanto riguarda la carta stampata il discorso è identico.
I personaggi principali dei romanzi più famosi sono pervasi da una totale assenza di spiritualità.
Romanzi e/o racconti dal contenuto spirituale sono relegati ai margini della letteratura, pubblicati da editori semi-sconosciuti o di nicchia, e oggetto di una pubblicità fatta solo col passa parola. Penso a romanzi molto belli come “Il lama delle cinque saggezze”, ad opere monumentali come il Vangelo di Maria Valtorta, o libri stupendi come “Memorie di un esseno” di Daniel Givaudan, fino a romanzi più semplici, ma comunque godibili, come “Il Budda, Geoff e io” pubblicato da Esperia.
Libri biografici che possono cambiare la vita di una persona, come “Bagliori di un’infanzia dorata” di Osho, “Autobiografia di uno yogi” di Paramahansa Yogananda o “Vita di Siddhartha il Buddha” di Thich Nhat Hanh, che pure hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, restano sconosciuti ai più; mentre quasi tutti, prima o poi, hanno letto una biografia di Berlusconi, della famiglia Agnelli, di Hitler, di Mussolini, Garibaldi, Mazzini, quando non di giocatori di calcio o inutili personaggi della TV.
Ovviamente da queste biografie, vengono omesse tutte le parti strettamente esoteriche, così ad esempio dalla biografia di Hitler viene sempre taciuta l’influenza che ebbe su di lui il personaggio di Crowley.
Quotidiani, settimanali e mensili vari, seguono il modello di ispirazione televisivo. Le riviste abbondano di consigli dietetici (dieta della pasta, dieta della pizza, dieta solo proteine, diete solo uva, solo pesche, solo albicocche, dieta a punti) ma mai viene approfondito il discorso vegetariano e vegano da un’ottica spirituale; abbondano i consigli per aumentare il numero di orgasmi maschili e femminili, le lettere al direttore che parlano delle corna che vengono messe al partner, ma mai che si faccia un discorso spirituale, religioso, meditativo.
In particolare, lo Yoga viene sempre e solo presentato come una disciplina per stare bene e in forma, in sostanza come una variante dell’idromassaggio o della sauna, ma mai si precisa che lo Yoga è la scienza della meditazione per chi vuole trovare Dio. Yoga significa infatti unione, e in particolare unione con Dio.
Analogo discorso vale per la musica di largo consumo, dove i contenuti spirituali, se si fa eccezione per alcune perle rare come Battiato, sono del tutto assenti. Il solo settore i cui testi sono intrisi di spiritualità sono quelli di autori metal come gli Iron Maiden, ma si tratta di un settore di nicchia e per giunta demonizzato come satanico.
Chi non si piega, come Rino Gaetano, De Andrè, Michael Jackson, Luigi Tenco, viene ucciso; chi azzarda troppo con i suoi testi, come Jovanotti o Roberto Vecchioni (che col suo lamento di un cavaliere dell’ordine di rosacroce prova a criticare il sistema rosacrociano e che in molti testi accenna comunque a contenuti spirituali) riceve una bella denuncia o subisce un incidente, per rientrare nei ranghi, magari vincendo anche Sanremo.
5. Gli attacchi alla spiritualità.
Parallelamente alla privazione di qualsiasi contenuto spirituale, i mass media operano spesso attacchi verso chi potrebbe elevare la spiritualità degli individui.
I maestri spirituali che emergono con prepotenza nella società vengono regolarmente attaccati e viene distorto il loro messaggio.
Ai tempi in cui il movimento hippie si ispirava a Paramahansa Yogananda, partì l’operazione mediatica Charles Manson e gli hippie divennero automaticamente nullafacenti assassini.
Ai tempi in cui Sai Baba iniziava ad essere conosciuto in Occidente, Corrado Leoni (padre del più famoso Paolo Leoni, in carcere per essere il capo delle Bestie di Satana) uccide una donna di nome Maddalena Russo, e siccome era seguace di Sai Baba, i giornali accosteranno la figura di Corrado Leoni al satanismo e a Sai Baba; da quel momento molti faranno l’accostamento Sai Baba – Satana, e questo maestro spirituale verrà presentato ovunque come un ciarlatano indiano che faceva finti miracoli per attirare le folle.
L’operazione di marketing negativo si ripete con il figlio di Corrado Leoni, Paolo; questa volta l’attacco è alla musica metal e al mondo dei metallari; a partire dalla storia delle Bestie di Satana, infatti, il metal verrà ogni volta ostinatamente presentato come un mondo di satanisti.
Di Osho, che verrà assassinato dalla CIA mediante avvelenamento da tallio, le tv e i giornali in genere puntano il loro indice contro le sue 99 Rolls Royce e contro le (presunte) orge che si effettuavano all’interno della comunità degli arancioni.
Il movimento degli Hare Krishna viene presentato come un movimento di rincoglioniti che tutto il giorno si limita a cantare “hare krishna hare hare”.
In generale, tutto il mondo della magia e dell’esoterismo è presentato utilizzando come testimonial Vanna Marchi e il Mago Otelma.
Per finire, senza che gli stessi cristiani se ne rendano conto, un attacco costante e continuo alla figura di Cristo è portato dai mass media ogni volta che si presenta al mondo il volto meno presentabile della Chiesa; cardinali bigotti, papi impresentabili che appoggiano mafiosi e piduisti, discorsi demenziali sul sesso e sulle parolacce, preti pedofili, ovverosia tutto il peggio che il Cristianesimo ha prodotto.
Operazioni il cui vero obiettivo è allontanare la gente da tutto ciò che è Dio, religione, spirito, anima, senso della vita.
6. Gli obiettivi della manipolazione spirituale.
Questa manipolazione spirituale ha due obiettivi, uno mediato e uno immediato.
Il motivo immediato è evitare che la gente si faccia domande, che effettui ricerche spirituali, che indaghi il motivo per cui l’uomo è sulla terra e si addentri nei misteri dell’anima.
Il motivo mediato è la creazione di una massa di persone schiave del sistema e docili al volere di chi comanda.
La creazione di una popolazione dotata di una forte spiritualità infatti provocherebbe il collasso del sistema capitalistico, e il potere non avrebbe più armi per rendere schiavo il cittadino.
Osho, Krishnamurti, Gurdjieff, Tolle, Evola, De Mello, Sai Baba, Yogananda, Aivanhov, Steiner, Guenon, Padre Pio, erano giganti dell’umanità e totalmente inattaccabili dal sistema in cui viviamo; e persone che ragionino seguendo le loro linee di pensiero non sarebbero più pecore, ma esseri pensanti.
Un libro come “Gesù di Nazaret” di Benedetto XVI, idoneo a far odiare anche al cattolico più incallito la figura di Cristo, viene venduto negli autogrill, unitamente ai libri di Paolo Brosio; libri come il Vangelo di Maria Valtorta o “Memorie di un esseno”, idonei a far innamorare della figura di Cristo chi ancora non la conoscesse, sono quasi sconosciuti ai più.
Stesso discorso vale per testi come “Le religioni del mondo” di Huston Smith.
Infine, controcorrente rispetto alle cose che ho sempre sostenuto fino ad oggi, penso che la vera ragione per cui i media non parlano mai del dibattito secolare tra Chiesa e Massoneria, non sia quello di nascondere la trama di poteri occulti che governa il mondo. Infatti la maggior parte delle persone affiliate alla massoneria è inconsapevole di quanto avviene ai piani alti, come la maggior parte dei cattolici ignora tutto ciò che riguarda lo IOR, i rapporti con la massoneria, i Templari, i Cavalieri di Malta, ecc., e continuerebbe ad ignorare il sistema di potere occulto che ci governa anche se nei media si parlasse più spesso di massoneria e società segrete.
Credo invece che la ragione dell’occultamento di queste problematiche sia quella di evitare che la gente si faccia domande di tipo spirituale; la lotta tra Chiesa e Massoneria nei secoli (compresa la lotta tra Chiesa e Templari, e prima ancora tra seguaci delle dottrine paoline e giovanniti) è in realtà una lotta spirituale, che aveva – ed ha ancora oggi – come obiettivo le coscienze dei popoli, e il sistematico appiattimento di ogni aspetto spirituale nella vita delle persone.
Chiunque inizi a interessarsi dello scontro titanico e secolare tra Templari, Rosacroce, Massoneria, e Chiesa cattolica, finisce inevitabilmente prima o poi per sviluppare un proprio percorso spirituale, ed è quello il vero obiettivo di chi non parla mai di queste tematiche.
Infatti chiunque voglia capire e approfondire la figura di cristo con uno spirito di ricerca libero da dogmi, prima o poi deve studiare la storia della chiesa; dopodichè inevitabilmente deve passare allo studio della massoneria e successivamente, e necessariamente, deve approfondire templari e rosacroce. A quel punto finisce in una sorta di vortice che porta ad approfondire ebraismo, islamismo, e a chiedersi il senso di tutto ciò, e a capire l’origine del caos sociale in cui ci troviamo.
Gli effetti di questa manipolazione in particolare sono i seguenti.
Innanzitutto il cittadino ignorante è docile al sistema. Infatti la persona con una forte spiritualità non è controllabile e manipolabile. I maestri spirituali di ogni tempo spesso hanno avuto grandi ricchezze, ma in linea di massima erano e sono insensibili al concetto di ricchezza o povertà. Si fanno la galera piuttosto che aderire alle richieste del sistema (qui il mio pensiero corre al primo presidente della Soka Gakkai, che preferì morire in carcere piuttosto che accettare le richieste di chi voleva che il suo movimento si piegasse al potere allora dominante; ai primi cristiani che preferivano morire piuttosto che cambiare religione; ai catari che si fecero sterminare piuttosto che obbedire al papa; ma con esempi più piccoli penso ai ragazzi in galera per la vicenda delle Bestie di Satana, che hanno preferito la galera piuttosto che accusare gli amici di delitti mai commessi; penso a Rino Gaetano che sapeva i rischi che correva ma non ha rinunciato a mettere in musica sotto forma simbolica quello che sapeva del sistema; ecc.). La persona priva di spiritualità aderirà sempre alle richieste del sistema con la scusa dei figli, del lavoro, della famiglia; una persona che vive in una dimensione spirituale piena sa che figli, famiglia, lavoro, e se stesso, sono solo mezzi per realizzare fini più elevati.
In secondo luogo si fornisce “più potere a chi sta al potere”. La conoscenza è potere, e tenere milioni di persone all’oscuro delle verità spirituali più importanti equivale ad avere un maggior controllo su di loro. Le persone che ricoprono posizioni di vertice nella società, infatti, sono a conoscenza di concetti e dominano informazioni completamente sconosciute ai più. Mentre nei mass media si relega l’esoterismo a una questione da mago Otelma o da mago Silvan, i grandi della terra sono spesso esperti di esoterismo, dotati quindi di una forte spiritualità. Una spiritualità negativa, nera, satanica direbbe qualcuno da un’ottica cattolicocentrica, ma comunque una spiritualità che li rende diversi dalla maggior parte delle persone. E’ noto che tutti i presidenti degli USA sono stati e sono massoni; Berlusconi, come dice Gioele Magaldi nel suo sito Grande oriente democratico, non solo è un esperto di esoterismo, ma ha fondato addirittura una sua massoneria; Hitler faceva parte e si avvaleva della società Thule e aveva come consigliere Aleister Crowley; in linea di massima sono massoni e praticano e studiano discipline esoteriche la maggior parte delle persone del mondo della politica e dello spettacolo (anche un soggetto come Borghezio infatti è stato definito un esperto di Cabala).
Infine, si rende impossibile alle masse la comprensione dei meccanismi dei principali avvenimenti della storia e della politica. La totale ignoranza sul significato del termine “spiritualità” ed “esoterismo” rende impossibile capire perché avvengono certe guerre, perché si fanno determinate scelte politiche, e il motivo di alcuni accadimenti di natura politica.
Alcuni esempi chiariranno il concetto.
Non ho avuto difficoltà a spiegare le ragioni dell’operazione “Bestie di Satana” a Paolo Leoni, considerato uno dei leader della setta delle Bestie di Satana e in galera con l’ergastolo, perché è una persona che pratica la meditazione, che legge riviste come X Times, e aveva letto – solo per fare un esempio – alcune opere di Rudolf Steiner; mi è stato impossibile spiegarlo ad altre persone coinvolte, perché non conoscevano neanche lontanamente il significato del termine esoterismo, e ovviamente ne ignoravano l’importanza nella comprensione della realtà quotidiana.
Non si può capire il conflitto con l’Islam senza prendere in considerazione la parte spirituale ed esoterica della questione. In un colloquio avuto tempo fa, Fausto Carotenuto (ex funzionario dei servizi segreti, ora dedito ad attività spirituali e che ha il sito Coscienze in rete) mi disse che non si possono spiegare le guerre senza capire la parte esoterica e spirituale. Le motivazioni del conflitto infatti, siano esse quelle ufficiali o quelle meno note tipicamente complottiste, non reggono ad una prova logica e dei fatti; gli USA infatti sanno bene che gli stati islamici non userebbe mai la bomba atomica o altre armi contro la Nato perché tutto il mondo islamico verrebbe spazzato via in un soffio e nessuno stato islamico è così folle da decidere di attaccare le potenze occidentali; il conflitto non ha ad oggetto il petrolio perché le società petrolifere mondiali sono già praticamente sotto il controllo totale delle multinazionali occidentali; il terrorismo non è un problema perché i nostri servizi segreti hanno mezzi e uomini a sufficienza per impedire attacchi terroristici; non esiste insomma un motivo logico al mondo per una guerra all’Islam, che può essere spiegata unicamente sotto il profilo esoterico e spirituale.
Non mi è mai stato difficile spiegare le ragioni per cui è stato ucciso Aldo Moro a chi è dotato di una forte spiritualità, anche quando era un ignorante di politica e cronaca e non leggeva mai un giornale. Mi è invece stato assolutamente impossibile spiegarlo a persone che pure hanno studiato il caso Moro per decenni e sono considerati degli esperti in materia, che erano totalmente a digiuno di esoterismo e ignoravano il significato del termine spiritualità. Non si rapisce infatti un personaggio politico della statura di Aldo Moro per 55 giorni, creando un casino unico al mondo, solo perché questi era un personaggio scomodo e voleva il compromesso storico e l’apertura a sinistra; in altre parole, non si pone in essere un evento come quello, senza una regia di altissimo livello e senza ragioni diverse da quelle meramente politiche, che possono essere spiegate solo in termini esoterici, e inquadrando tutto il fatto nell’ambito di un processo di politica internazionale che prendeva le mosse da decenni prima, e che continua ancora oggi. Ho quindi rinunciato al dialogo con persone pure preparatissime ed umanamente eccezionali per la semplice ragione che non capiscono, e il dialogo su questi punti è impossibile.
Mi è stato impossibile spiegare a Salvatore Borsellino – persona stupenda, che stimo molto – il motivo dell’uccisione di suo fratello (non credo abbia mai neanche letto l’articolo che ho scritto sulla morte di suo fratello) per il semplice motivo che non ha mai voluto approfondire il modus operandi della massoneria, e tantomeno ovviamente ha mai voluto sapere nulla di esoterismo.
7. Conclusioni.
La manipolazione spirituale è molto difficile da smascherare per una serie di motivi.
La manipolazione relativa al Mostro di Firenze, in fondo, può essere smascherata semplicemente facendo ricerche o indagini anche personali.
Alla manipolazione riguardante le guerre scatenate per fini sbagliati, ci si può arrivare talvolta anche con la sola logica, e sicuramente con documenti ufficiali.
Una manipolazione così grande ed evidente come quella spirituale, invece, non può essere percepita facilmente perché occorre in primo luogo essere dotati di una visione spirituale della vita, quale che essa sia; e poi occorre analizzare molto bene il sistema dei mass media.
La maggior parte delle persone ha della religione un’immagine solo formale. Per rimanere in Italia, una parte dei cittadini si definisce cattolica o cristiana solo perché va a messa la domenica, e qualcuno vi si definisce solo perché ci va a Pasqua e Natale, e rispetta il principio del non uccidere e non rubare.
Un’altra si vanta di essere atea e di non credere in nulla.
Si può dire quindi che il 99 per cento delle persone non ha una vita spirituale e non sa neanche cosa essa sia.
Ai propri figli quindi non insegna il significato della vita e della morte, perché non lo conosce lui stesso; non insegna a dare una lettura spirituale ai gesti quotidiani, perché non ne è capace e non sa neanche cosa significhi una cosa del genere.
Con gli amici discute sempre e solo di calcio, auto, vacanze, lavoro, e quando si entra in discorsi socialmente impegnati, al massimo si toccano sentimenti, politica e giustizia.
Non potendo accorgersi quindi dell’assoluta assenza di contenuti spirituali in ciò che vede o legge, senza saperlo forma le sue idee, le sue aspirazioni e i suoi comportamenti, su ciò che sente in TV o nei mass media.
Nessuno ci insegna, fin da piccoli, la verità molto banale che il parametro di realizzazione dell’individuo deve essere la felicità individuale, non gli aspetti materiali della vita, e soprattutto nessuno ci insegna come realizzare questa felicità senza tali aspetti materiali.
La totale assenza di valori spirituali dalla vita quotidiana di tutti fa sì che non si percepisca il reale problema di fondo della politica, cioè che una società completamente priva di parametri spirituali nelle proprie scelte è destinata al fallimento.
In fondo, la crisi che è in atto e i disastri che stanno per arrivare sono unicamente il risultato della totale assenza di spiritualità nella cultura occidentale; una spiritualità che anche la Chiesa cattolica ha ridotto a dilemmi come “aborto sì o no”, “crocifisso nelle scuole sì o no”, “nudo nei film sì o no”, contribuendo a sopprimere tutto ciò che nell’uomo è più importante (l’anima) per esaltare (male e mortificandola) la parte corporale.
Questo, secondo un disegno ben preciso da parte dell’élite dominante, il cui fine è chiaro solo a chi ragiona in termini spirituali e colloca gli eventi – singoli e collettivi – in una dimensione globale e millenaria: trasformare le masse in una comunità di zombie, il cui unico fine sia avere un auto di grossa cilindrata e una bella casa, che prediliga certi lavori a discapito di altri, che vesta in modo giusto, si comporti in modo giusto, mangi cibi giusti, il cui unico svago sia uscire a cena fuori mangiando in una serata quello che potrebbe sfamare un intero villaggio africano per una settimana, docili al sistema perché con la minaccia di perdere il lavoro e la casa, saranno costretti a subire umiliazioni, ordini demenziali, commettere infrazioni, illeciti penali; una moltitudine di schiavi del sistema che lavori sei giorni su sette, affinché il settimo giorno questa moltitudine possa uscire dalle città ammassata come in un formicaio, per invadere supermercati d’inverno e spiagge d’estate, affinché in età pensionabile possano dire “l’ho fatto per i miei figli”, e successivamente i figli possano dire la stessa cosa, in una ruota senza fine in cui mai nessuno possa dire a se stesso “questo l’ho fatto per me stesso” o anche “l’ho fatto per l’umanità”.
Il risultato è altresì una schiera di intellettuali che hanno biblioteche di migliaia di volumi, che conoscono la letteratura, la storia, la filosofia, la psicologia, che conoscono complessi saggi di psicologia delle folle, che hanno letto Marx, Freud, Eco, ma che, se gli domandi "perchè viviamo e moriamo?, esiste Dio?", non sanno rispondere, ma non sanno rispondere neanche alla più banale domanda: "qual è la cosa più importante da insegnare ad un figlio, e che come prima cosa dobbiamo imparare noi stessi?"
di Paolo Franceschetti
05 settembre 2012
USA: l'impero in sofferenza
“Giuriamo fedeltà alla repubblica per la quale sono schierati gli Stati Uniti e non al loro impero, a causa del quale essi stanno ora soffrendo.” [1]
Luigi XVI ha avuto bisogno di una rivoluzione, Napoleone ha avuto bisogno di due storiche sconfitte militari, l’Impegno Spagnolo nel Nuovo Mondo ha avuto bisogno di numerose rivoluzioni, la Zar di Russia ha avuto bisogno di una rivoluzione comunista, gli imperi Austro-Ungarico e Ottomano hanno avuto bisogno della Prima Guerra Mondiale, il Terzo Reich ha avuto bisogno della Seconda Guerra Mondiale, la Terra del Sol Levante ha avuto bisogno di due bombe atomiche, l’Impero Portoghese in Africa ha avuto bisogno di un colpo di stato militare in patria. Di cosa avrà bisogno l’Impero Statunitense?
Forse di perdere l’ammirazione e il sostegno di lunga data di un gruppo dopo l’altro, un paese dopo l’altro, mentre le guerre, i bombardamenti, le occupazioni, le torture e le bugie dell’impero si mangiano la facciata di un’“America” amata e leggendaria; un impero senza pari nella storia, che è intervenuto pesantemente e luttuosamente, in guerra e in pace, nella maggior parte dei paesi del pianeta, mentre predicava al mondo che lo stile di vita statunitense era un esempio luminoso per tutta l’umanità e che soprattutto gli Stati Uniti erano necessari come guida del mondo.
I video e i documenti di WikiLeaks hanno impartito un’umiliazione dietro l’altra … menzogne sbugiardate, manipolazioni politiche rivelate, ipocrisie grossolane, uccisioni a sangue freddo … seguite dalle torture di Bradley Manning e dalla persecuzione di Julian Assange. Washington definisce le rivelazioni “minacce alla sicurezza nazionale”, ma il mondo può ben vedere che si tratta semplicemente del buon vecchio imbarazzo. Gli avvocati della difesa di Manning hanno chiesto in numerose occasioni al tribunale militare di specificare i danni esatti inferti alla sicurezza nazionale. Il tribunale non ha mai risposto. Se l’inferno non conosce furia peggiore di quella di una donna rifiutata, si prenda in considerazione la furia di un impero imbarazzato.
E ora abbiamo la telenovela internazionale, L’Affaire Assange, personaggi la Svezia, il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’Ecuador e Julian Assange. Le neo-colonie degli Stati Uniti, Svezia (un attivo membro combattente della NATO in tutto fuorché nel nome) e Regno Unito (con le sue “speciali relazioni” con gli Stati Uniti) sanno cosa ci aspetta da loro per ricevere una carezza sulla testolina dallo zio di Washington. Possiamo dedurre che la Svezia non abbia alcun motivo legittimo per richiedere l’estradizione di Julian Assange da Londra dal fatto che essa ha ripetutamente rifiutato le offerte di interrogare Assange nel Regno Unito e che ha ripetutamente rifiutato di spiegare perché ha rifiutato di farlo.
I britanni, sotto l’”immensa pressione dell’amministrazione Obama”, come riferito all’ex ambasciatore britannico Craig Murray dal Foreign Office inglese [2], hanno minacciato, in una lettera al governo ecuadoriano, di fare irruzione nell’ambasciata ecuadoriana di Londra per portarsi via Assange: “Dovreste essere consapevoli che esiste una base legale nel Regno Unito, la Legge del 1987 sulle Sedi Diplomatiche e Consolari che ci consente di agire per arrestare il signor Assange negli attuali locali dell’ambasciata.” Nel corso del fine settimana del 18 agosto la polizia di Londra si è effettivamente fatta strada sulla scala antincendio interna dell’edificio, arrivando a pochi metri dalla stanza di Assange, come egli poteva sentire. La legge citata dai britanni, naturalmente, è la loro legge, non necessariamente una legge che abbia portata internazionale.
Il Regno Unito ha ora formalmente ritirato la sua minaccia contro l’ambasciata, probabilmente in conseguenza della grande indignazione internazionale nei confronti del Governo di Sua Maestà. Il sistema internazionale dell’asilo andrebbe a pezzi se una nazione che concedesse asilo fosse punita per questo. In questo mondo violento di terroristi, imperialisti e di altre cose orribili è confortante sapere che un valore vecchio stile come l’asilo politico possa essere ancora onorato.
Uno sguardo indietro al comportamento degli Stati Uniti e del Regno Unito riguardo alle ambasciate e all’asilo politico è sia interessante sia rivelatore.
Nel 1954, quando gli Stati Uniti rovesciarono il socialdemocratico democraticamente eletto Jacobo Arbenz in Guatemala e lo sostituirono con un governo militare guidato dal colonnello Carlos Castillo Armas, molti guatemaltechi trovarono rifugio in ambasciate straniere. Il Segretario di Stato statunitense John Foster Dulles insistette che il nuovo governo guatemalteco facesse irruzione in tali ambasciate e arrestasse quelle persone alle quali egli si riferiva come a “comunisti”. Ma Castillo Armas si rifiutò di accondiscendere ai desideri di Dulles su questo argomento. Stephen Schlesinger e Stephen Kinzer, nella loro storia dettagliata del colpo di stato [3], affermano:
“Alla fine Castillo Armas ignorò il suggerimento di Dulles. Egli stesso era un prodotto della convinzione diffusa in America Latina che l’asilo e il salvacondotto in ambasciata erano una soluzione equa ai conflitti politici. Virtualmente ogni guatemalteco politicamente attivo, compreso Castillo Arma, aveva cercato asilo in un’ambasciata in un’occasione o nell’altra e aveva ottenuto un salvacondotto dal governo. Il suggerimento di Dallas di una “modifica” della dottrina dell’asilo non era popolare neppure presso l’ambasciata statunitense.”
Andrebbe notato che uno di quelli che cercarono asilo presso l’ambasciata argentina in Guatemala fu un venticinquenne medico argentino di nome Ernesto “Che” Guevara.
Baltasar Garzon, il giudice spagnolo che è uno degli avvocati di Assange, pervenne all’attenzione internazionale nel 1998 quando incriminò l’ex dittatore cileno Augusto Pinochet mentre era in Inghilterra. Ma gli inglesi si rifiutarono di inviare Pinochet in Spagna ad affrontare le accuse, dandogli in effetti asilo politico, e consentirono al proverbiale assassino e torturatore di massa di muoversi liberamente e alla fine di tornare in Cile. Julian Assange, non accusato né trovato colpevole di nulla, è un prigioniero de facto del Regno Unito; anche se il New York Times e la BBC numerosi altri giganti mediatici che hanno fatto esattamente quel che ha fatto Assange, pubblicando gli articolo di WikiLeaks e trasmettendo i video di WikiLeaks, sono in libertà.
Lo scorso aprile il dissidente cinese Che Guangcheng è sfuggito all’arresto in China e ha trovato rifugio presso l’ambasciata statunitense di Pechino, innescando tensioni diplomatiche tra i due paesi. Ma l’”autoritario” governo cinese non ha minacciato di penetrare nell’ambasciata statunitense per arrestare Chen e gli ha subito concesso di accettare l’offerta statunitense di un ingresso sicuro sul suolo statunitense. Come otterrà mai Julian Assange un trasferimento sicuro in Ecuador?
Nell’agosto del 1989, mentre ancora dominava la guerra fredda, molti tedeschi dell’est attraversarono il confine della Cecoslovacchia, anch’essa stato appartenente al blocco sovietico, e ottennero asilo politico presso l’ambasciata della Germania Occidentale. Come avrebbero reagito gli Stati Uniti – che non hanno detto una parola contro la minaccia britannica di invadere l’ambasciata ecuadoriana – se la Germania dell’Est o i cechi avessero fatto irruzione nell’ambasciata della Germania Occidentale o avessero impedito ai tedeschi dell’Est di lasciarla? Così come si sono svolte le cose, la Germania Occidentale trasferì i richiedenti asilo nella Germania Occidentale con un treno senza essere ostacolata dal blocco sovietico. Alcuni mesi dopo l’”Impero del Male” più debole crollò, abbandonando l’intero terreno di gioco, noto come il mondo, alla mercé del più forte “Impero del Male”, che da allora ha innestato il pilota automatico della belligeranza.
Nel 1986, dopo che il governo francese aveva rifiutato l’uso del suo spazio aereo agli aerei da guerra degli Stati Uniti per andare a bombardare la Libia, gli aerei furono costretti a percorrere una rotta diversa, più lunga. Quando giunsero in Libia bombardarono in tale prossimità dell’ambasciata francese che l’edificio fu danneggiato e tutte le comunicazioni furono interrotte. [4]
Nel 1999 la NATO (alias gli Stati Uniti) bombardò di proposito (sic) l’ambasciata cinese a Belgrado, in Jugoslavia. [5]
Dopo che Assange ha trovato rifugio nell’ambasciata ecuadoriana e che gli è stato concesso asilo dal paese sudamericano, il Dipartimento di Stato statunitense ha dichiarato: “Gli Stati Uniti non aderiscono alla Convenzione dell’OAS (Organizzazione degli Stati Americani) del 1954 sull’Asilo Diplomatico e non riconoscono il concetto di asilo diplomatico come questione di legge internazionale.” [6]
L’Ecuador ha richiesto una riunione presso l’OAS dei ministri degli esteri dei paesi membri per discutere l’intera situazione. Gli Stati Uniti si sono opposti alla richiesta. Per Washington il tema era semplice: il Regno Unito ottempera alla legge internazionale ed estrada Assange in Svezia. (e poi, risatina soffocata, la Svezia manda il bastardo da noi). Fine della discussione. Washington non vuole che il problema esploda e si protragga ulteriormente. Ma delle 26 nazioni votanti all’OAS solo tre hanno votato contro la riunione: gli Stati Uniti, il Canada e Trinidad & Tobago; forse un altro esempio di ciò che è stato citato più sopra a proposito della perdita, da parte dell’impero morente, dell’ammirazione e del sostegno per tanto tempo ricevuti da un paese dopo l’altro.
Quanto al prezzo che l’Ecuador può dover pagare per il suo coraggio …. Editoriale del Washington Post del 20 giugno 2012:
“C’è un controllo potenziale delle ambizioni di Correa [il presidente ecuadoriano]. L’’impero’ USA che egli professa di disprezzare si dà il caso che accordi all’Ecuador (che utilizza il dollaro come propria moneta) speciali preferenze commerciali che gli consentono di esportare molte merci esenti da dazi. Un buon terzo delle vendite ecuadoriane all’estero (10 miliardi di dollari nel 2011) va negli Stati Uniti, sostenendo circa 400.000 posti di lavoro in un paese di 14 milioni di persone. Tali preferenze scadono, per il rinnovo da parte del Congresso, agli inizi dell’anno prossimo. Se Correa cerca di nominarsi capo dei nemici latinoamericani degli Stati Uniti e protettore di Assange tra ora e allora, l’esito non è difficile da immaginare.”
In diverse occasioni il presidente Obama, quando pressato per indagare Bush e Cheney per crimini di guerra, ha dichiarato: “Preferisco guardare avanti piuttosto che indietro.” Immaginatevi un imputato davanti a un giudice che chieda di essere giudicato innocente in base a un argomento simile. Rende semplicemente irrilevanti le leggi, l’applicazione delle leggi, i reati, la giustizia e i fatti. Immaginate Julian Assange davanti a un tribunale militare in Virginia che utilizzi quella tesi. Immaginate la reazione a ciò da parte di Barack Obama, che è diventato il principale persecutore di fonti confidenziali della storia degli Stati Uniti.
Poiché L’Affaire Assange si è impossessato dei titoli in tutto il mondo, gli Stati Uniti, e il Regno Unito, hanno in diverse occasioni diffuso dichiarazioni a proposito dell’obbligo profondamente radicato delle nazioni di onorare le richieste di estradizione di altre nazioni. Gli Stati Uniti, tuttavia, hanno un passato di elusioni di tali richieste, presentate formalmente o informalmente, riguardanti persone residenti negli Stati Uniti che sono alleati ideologici. Ecco un campione parziale degli anni recenti:
L’ex presidente venezuelano Carlo Andres Perez, di cui il governo venezuelano ha chiesto la consegna per essere sottoposto a un processo per il suo ruolo nella repressione delle rivolte nel 1989. E’ morto nel 2010 a Miami. (Associated Press, 27 dicembre 2010).
L’ex presidente boliviano Gonzalo Sanchez de Lozada, fuggito negli Stati Uniti nel 2003 per evitare un processo per la morte di circa 60 persone a La Paz durante una repressione militare di manifestanti. Nel 2008 la Bolivia ha sottoposto formalmente al governo degli Stati Uniti una richiesta di estradarlo in Bolivia, richiesta che non è stata accolta. (Associated Press, 13 febbraio 2006; vedere anche la relativa voce su Wikipedia)
Nel 2010 un giudice federale statunitense ha respinto la richiesta di estradizione avanzata dall’Argentina contro l’ufficiale dell’esercito Roberto Bravo, che doveva rispondere di sedici accuse di omicidio conseguenti al massacro di guerriglieri di sinistra nel suo paese nel 1972. (Associated Press, 2 novembre 2010).
Luis Posada, un cittadino venezuelano nato a Cuba, è stato la mente dell’attentato a un areo di linea cubano nel 1976 che uccise 73 civili. Visto che parte del complotto aveva avuto luogo in Venezuela, quel governo ha richiesto formalmente agli Stati Uniti la sua estradizione nel 2005. Ma invece di estradarlo gli Stati Uniti lo hanno processato per minori infrazioni alle norme sull’immigrazione che si sono risolte in nulla. Posada continua a vivere da uomo libero negli Stati Uniti.
Nel 2007 procuratori tedeschi hanno emesso mandati d’arresto per 13 sospetti agenti della CIA che aveva sequestrato il cittadino tedesco Khaled el-Masri nel 2003 e lo avevano trasferito in Afghanistan per essere interrogato (leggasi torturato). La CIA si è poi resa conto di aver rapito l’uomo sbagliato e ha scaricato el-Masri su lato di una strada albanese. In seguito il ministro della giustizia tedesco ha annunciato che non avrebbe più richiesto l’estradizione, adducendo il rifiuto statunitense di arrestare e consegnare gli agenti. (The Guardian, Londra, 7 gennaio 2011).
Nel novembre del 2009 un giudice italiano ha condannato un capo della stazione CIA e 22 altri statunitensi, tutti agenti della CIA eccetto uno, per il rapimento di un religioso mussulmano, Abu Omar, nelle strade di Milano nel 2003 e per averlo trasferito in Egitto per i consueti interrogatori. Tutti i condannati avevano lasciato l’Italia all’epoca della sentenza del giudice e sono stati perciò processati in contumacia. In Italia sono considerati latitanti. Anche se in questo caso ci sono state sentenze, mandati d’arresto e richieste di estradizione, il governo italiano si è rifiutato di far formalmente procedere le richieste ai suoi stretti alleati, gli statunitensi; il che, comunque, sarebbe stato naturalmente inutile. (Der Spiegel (Germania) online, 17 dicembre 2010, sulla base di un dispaccio USA diffuso da WikiLeaks).
Il pregiudizio nascosto, evidente, peculiare, fatale e onnipresente dei media convenzionali statunitensi riguardo alla politica estera USA
Ci sono più di 1.400 quotidiani negli Stati Uniti. Potete citare un singolo giornale, o una singola rete televisiva, che si sia inequivocabilmente opposto alle guerre statunitensi contro la Libia, l’Iraq, l’Afghanistan, la Jugoslavia, Panama, Grenada e il Vietnam? O anche opposto a un paio qualsiasi di tali guerre? O anche a una sola? (Pongo questa domanda da anni e finora ho ricevuto soltanto una risposta. Qualcuno mi ha detto che il Seattle Post-Intelligence si era inequivocabilmente opposto all’invasione dell’Iraq. Qualcuno è in grado di verificarlo, o di citare un altro caso?).
Nel 1968, a sei anni dall’inizio della guerra del Vietnam, il Boston Globe passò in rassegna le posizioni editoriali di 39 principali giornali statunitensi riguardo alla guerra e rilevò che “nessuno sosteneva un ritiro” [7].
Ora, potete fare il nome di un quotidiano o di una rete televisiva statunitense che più o meno offra un qualche sostegno a un qualsiasi ODE (Officially Designated Enemy – nemico designato ufficialmente) del governo degli Stati Uniti? Come Hugo Chàvez del Venezuela, Fidel o Raul Castro di Cuba, Bashar al-Assad della Siria, Mahmoud Ahmadinejad dell’Iran, Rafael Correa dell’Ecuador (anche prima dell’attuale vicenda di Assange), o Evo Morales della Bolivia? Voglio dire, che presenti il punto di vista dell’ODE in modo ragionevolmente equilibrato per la maggior parte del tempo? O a proposito di qualsiasi ODE del passato recente, come Slobodan Milosevic della Serbia, Moammar Gheddafi della Libia, Robert Mugabe dello Zimbabwe o Jean-Bertrand Aristide di Haiti?
Chi, nei media convenzionali, sostiene Hamas di Gaza? O Hezbollah del Libano?
Chi, nei media convenzionali, è schiettamente critico della politica interna o estera di Israele? E conserva il suo posto di lavoro?
Chi, nei media convenzionali, tratta Julian Assange o Bradley Manning come gli eroi che sono?
E questi stessi media convenzionali ci raccontano che Cuba, il Venezuela, l’Ecuador, eccetera, non hanno veri media di opposizione.
L’ideologia dei media convenzionali statunitensi è ritenere di non avere alcuna ideologia; sono, invece, quelli che definiscono media “obiettivi”.
E’ stato detto che lo spettro politico riguardante la politica estera nei media convenzionali statunitensi “copre la gamma da A a B”.
Molto prima che l’Unione Sovietica si dissolvesse, un gruppo di scrittori russi in visita negli Stati Uniti restò sconcertato nello scoprire che, dopo aver letto i giornali e guardato la televisione, quasi tutte le opinioni su temi vitali erano le stesse. “Nel nostro paese”, disse uno di loro, “per ottenere questo risultato abbiamo la dittatura. Incarceriamo la gente. Strappiamo loro le unghie. Qui voi non avete nulla di tutto questo. Come fate? Qual è il segreto?” [8]
L’8 ottobre 2001, il secondo giorno dei bombardamenti statunitensi in Afghanistan, furono bombardate le emittenti della Radio Shari, del governo talebano, e poco tempo dopo gli Stati Uniti bombardarono circa venti emittenti radio locali. Il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld difese gli attacchi a queste strutture affermando: “Naturalmente non possono essere considerate canali mediatici liberi. Sono portavoce dei talebani e di quelli che ospitano i terroristi.” [9]
di William Blum
04 settembre 2012
La telefonata
M: Pronto? Presidente sono Mancino.
N: Pure io. Chi parla?
M: Ma Presidente, io sono Mancino di nome!
N: e ché io no? Mancino solo nominalmente, e da una vita poi!
M: Presidente, ho un grosso problema.
N: Dimmi compare, cioè volevo dire compagno!
M: I magistrati di Palermo mi vogliono incastrare.
N: Come si permettono? E’ un tiro mancino!
M: Presidente sia serio. Qui rischiamo tutti.
N: Voi forse! Io sono inviolabile e infallibile e chi mi tocca iddio lo fulmini.
M: Quello è il Papa, Presidente!
N: E chi sono io? Il Papa rosso, come Kautsky, buonanima dei rinnegati.
M: Presidente, Martelli!
N: Magari, qui non si batte più chiodo. Mica sono come Berlusconi io, non posso permettermi certe cadute di stile, lui è basso ed io sua altezza, se casco da quassù mi rompo!
M: Ma che ha capito? Martelli, Claudio Martelli. I giudici vogliono un contradditorio tra me e lui sulla trattativa Stato-Mafia degli anni ’90.
N. Eccoli lì gli incorreggibili, credono ancora di essere all’epoca di Tangentopoli, quando lasciavamo fare perché eravamo sicuri che avrebbero colpito solo dall’altra parte. Adesso utilizzano pure Martelli, falce e Martelli, questi giudici sono tutti dei comunisti! Aveva ragione B. che per sbattere fuori non si faceva sbattere dentro. Finché si faceva le governanti vabbé, del resto pure noi nella famiglia politica abbiamo avuto qualcuno che, si narra, allungasse un po’ le mani nonostante le sue battaglie morali. Poi però si è messo in testa di fare il governante ed allora…sta ancora sbattendosi tra un tribunale e l’altro il nanetto.
M: Presidente adesso però ci sono io nelle grinfie dei giudici, la situazione è grave, se finisco di fronte all’ex Ministro socialista mi ritrovo tra l’incudine e il Martelli, e se mi faccio male io in tanti sentiranno dolore. Capito?
N: Si si, stai tranquillo. Tu sai che io con queste quisquiglie non c’entro, tenevo i fili di ben altri discorsi internazionali. Vediamo, adesso escogitiamo qualcosa per seppellire la verità che non è mai rivoluzionaria ma piuttosto pericolosa, contrariamente a quel che diceva il povero Gramsci, uno di quei comunisti illusi e coerenti di una diversa epoca storica.
M: Presidente, sono molto preoccupato, la prego faccia qualcosa di sinistro.
N: ah, fammi pensare un momento! Non insabbiamento, non sotterramento, forse ostacolamento? Impedimento? Intralciamento?… no, no, non va bene…ma ecco ci sono, ho trovato! Invento un bel Coordinamento togato!
M: Grazie Presidente, lo Stato le è riconoscente!
N: dovere Mancino… dovere mancino.
di Gianni Petrosillo
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