16 agosto 2012
Simon Johnson spaventa i senatori sulla polveriera degli Euro-derivati
I membri del Senato USA riuniti alla Commissione Esteri per i Rapporti Europei il 1 agosto sul "futuro dell'eurozona: situazione e lezioni" sono rimasti sbigottiti quando l'ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale Simon Johnson ha insistito ripetutamente durante la sua audizione che l'Euro non durerà nella sua forma attuale, e che sta per esplodere la "polveriera" dei derivati legati all'Euro, quindi non sono affatto credibili le rassicurazioni del ministro del Tesoro Usa Tim Geithner o del presidente della BCE Draghi.
Johnson ha aggiunto che Draghi e gli altri si illudono: la BCE non potrà emettere abbastanza credito per salvare tutti, e più credito emette, più mina la credibilità di quel debito. L'Euro entra nella sua fase più pericolosa in cui domina il "rischio di dissoluzione" e come può chiunque firmare un contratto se non sa se esisterà l'Euro tra un anno, ha ammonito Johnson. Siamo seduti "su una polveriera di transazioni in derivati opache, fuori bilancio" legate all'Euribor per centinaia di trilioni di Euro, ha detto Johnson, e nessuno sa quale sia l'esposizione americana a questo, o che effetto avrà l'uscita della Grecia dall'Euro, che secondo Johnson è probabile al 90% prima della fine di quest'anno.
La Sen. Jeanne Shaheen, che presiedeva l'audizione, era chiaramente interdetta. Ha chiesto a Johnson come mai Geithner "assicuri costantemente" che l'esposizione del sistema bancario americano all'Europa è "limitata". Johnson ha ribadito quello che aveva detto in vari momenti della sua audizione: la complessità dei derivati è tale che neanche gli istituti che li detengono sanno quale sia la loro esposizione. Non è possibile che Geithner o altri membri del governo sappiano quale sia la vera esposizione. Ha citato l'esempio della JP Morgan, che nel suo "testamento biologico", pubblicato prima della perdita di 6 miliardi di dollari, stimava che una perdita di 30 miliardi di dollari li avrebbe mandati in bancarotta. La bancarotta della JP Morgan sarebbe un evento sistemico, e gli stress test condotti dalle agenzie federali di regolamentazione non hanno neanche preso in considerazione gli eventi a cui oggi assistiamo. Ha invitato i senatori a leggere il "testamento" della Morgan che è pubblico.
Johnson, che in altre occasioni si era detto favorevole alla legge Glass-Steagall, durante questa audizione ha purtroppo perso l'opportunità di raccomandare la separazione bancaria, anche quando gli è stato chiesto che fare delle banche europee ed americane "too big to fail" (troppo grosse per fallire).
by (MoviSol)
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16 agosto 2012
Simon Johnson spaventa i senatori sulla polveriera degli Euro-derivati
I membri del Senato USA riuniti alla Commissione Esteri per i Rapporti Europei il 1 agosto sul "futuro dell'eurozona: situazione e lezioni" sono rimasti sbigottiti quando l'ex funzionario del Fondo Monetario Internazionale Simon Johnson ha insistito ripetutamente durante la sua audizione che l'Euro non durerà nella sua forma attuale, e che sta per esplodere la "polveriera" dei derivati legati all'Euro, quindi non sono affatto credibili le rassicurazioni del ministro del Tesoro Usa Tim Geithner o del presidente della BCE Draghi.
Johnson ha aggiunto che Draghi e gli altri si illudono: la BCE non potrà emettere abbastanza credito per salvare tutti, e più credito emette, più mina la credibilità di quel debito. L'Euro entra nella sua fase più pericolosa in cui domina il "rischio di dissoluzione" e come può chiunque firmare un contratto se non sa se esisterà l'Euro tra un anno, ha ammonito Johnson. Siamo seduti "su una polveriera di transazioni in derivati opache, fuori bilancio" legate all'Euribor per centinaia di trilioni di Euro, ha detto Johnson, e nessuno sa quale sia l'esposizione americana a questo, o che effetto avrà l'uscita della Grecia dall'Euro, che secondo Johnson è probabile al 90% prima della fine di quest'anno.
La Sen. Jeanne Shaheen, che presiedeva l'audizione, era chiaramente interdetta. Ha chiesto a Johnson come mai Geithner "assicuri costantemente" che l'esposizione del sistema bancario americano all'Europa è "limitata". Johnson ha ribadito quello che aveva detto in vari momenti della sua audizione: la complessità dei derivati è tale che neanche gli istituti che li detengono sanno quale sia la loro esposizione. Non è possibile che Geithner o altri membri del governo sappiano quale sia la vera esposizione. Ha citato l'esempio della JP Morgan, che nel suo "testamento biologico", pubblicato prima della perdita di 6 miliardi di dollari, stimava che una perdita di 30 miliardi di dollari li avrebbe mandati in bancarotta. La bancarotta della JP Morgan sarebbe un evento sistemico, e gli stress test condotti dalle agenzie federali di regolamentazione non hanno neanche preso in considerazione gli eventi a cui oggi assistiamo. Ha invitato i senatori a leggere il "testamento" della Morgan che è pubblico.
Johnson, che in altre occasioni si era detto favorevole alla legge Glass-Steagall, durante questa audizione ha purtroppo perso l'opportunità di raccomandare la separazione bancaria, anche quando gli è stato chiesto che fare delle banche europee ed americane "too big to fail" (troppo grosse per fallire).
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