Il gabinetto Letta è la continuazione di quello Monti con altri dementi o delinquenti. Fate voi che tanto una opzione non esclude l’altra e tutte e due fanno una certezza.
I sistemi per percuotere la popolazione sono stati edulcorati ma le finalità e i principi guida non sono mutati: occorre fare dell’Italia un’appendice geografica, priva di peso internazionale e di forza decisionale, a disposizione delle potenze occidentali e dei loro disegni mondiali.
Persino i partiti che lo sostengono sono gli stessi di ieri, anche se più deviati e sbandati di prima, così come intonsa persiste quella suprema volontà quirinalizia che ha sancito la nascita e la sussistenza di questo e di quell’altro esecutivo, beffandosi della fantomatica democrazia, del voto degli elettori e della tanto declamata sacralità costituzionale.
E’ ormai una corsa ad ostacoli per raggiungere un equilibrio centrista dopo l’esaurimento di una lunga fase di personalismo, pro e contro Berlusconi, che ha sfilacciato il tessuto connettivo della società italiana portandoci sull’orlo dell’abisso, una metafora usurata per segnalare l’assenza di segni vitali della Penisola. Adesso, pretenderebbero di chiudere il buco nero ideologico che hanno alimentato per decenni e che rischia di risucchiarli tutti con una mera manovra di palazzo studiata a tavolino tra filibustieri e farabutti di Stato. Vent’anni di surrogazione della politica con moralismo, oltranzismo etico, ubbie democraticistiche, servilismo volontario alla causa europeistica e atlantica, spettacolarizzazione televisiva, vuotezza di contenuti programmatici, assenza di visione globale, incapacità ed incompetenza organizzativa non possono essere nascosti sotto il tappeto.
Da tempo sosteniamo che destra e sinistra sono due sfumature della stessa presa per i fondelli, due punti nello spazio sociale dai quali passa un solo retto, il nostro. Non c’è più dubbio che sia così, tanto che costoro non hanno timore di allearsi alla luce del sole – pur costruendosi intorno fossati di distinzioni fantasmagoriche e muretti di differenziazioni evanescenti – inaugurando compagini allargate di servizio al Paese, che provano a completare il servizio ai nostri danni. Si tratta di accelerare sulla svendita dei tesori pubblici che passa, necessariamente, da un’ulteriore debilitazione della sovranità nazionale e dalla dismissione della sua dignità deliberativa.
Diluendo le decisioni, smontando pezzo per pezzo le strutture industriali della nazione, delegando all’esterno i propri doveri e abusando dei loro diritti, annunciando salassi economici per legittimare più modeste ma ripetute ferite allo Stato sociale, in maniera da garantirsi un dissanguamento lento e costante, sperano di guadagnare tempo per la propria sopravvivenza e ugualmente raggiungere quei risultati devastanti che sono stati imposti dai loro padroni internazionali.
Per dimostrarvi che questa tattica di terrorismo psicologico sulla popolazione è sempre in atto riporto una notizia fresca fresca. Vogliono ancora impoverirci mettendo mano alle pensioni. Quest’ennesimo annuncio sconvolgente, dopo aver concretizzato una delle riforme più severe d’Europa sulla previdenza sociale, serve a spaventare il volgo, a dissimulare una fucilata al petto per rendere più accettabile un’altra gambizzazione. Naturalmente, stanno cercando di giustificare l’operazione ricorrendo ai sempiterni stratagemmi che fanno andare in brodo di giuggiole gli azionisti dell’equità sociale e i missionari del livellamento censuale. In pratica, propongono di alzare le pensioni minime a 750 euro creando un fondo comune per l’equità previdenziale alimentato da chi percepisce pensioni elevate MA ANCHE DAI CONTRIBUTI VERSATI DAI LAVORATORI. E’ palesemente una trappola per succhiarci altra linfa. Se ne sta occupando il pluripensionato aureo Giuliano Amato, un impunito della Prima Repubblica che dopo averci regalato l’euro vorrebbe costringerci alla neuro.
Nonostante la morfina di fiducia che di tanto in tanto viene iniettata in una collettività depressa e repressa come la nostra, sparando dati a casaccio su una impossibile ripresa del Belpaese (la quale non è più tanto impedita da una generale congiuntura sfavorevole essendo, soprattutto, il risultato diretto di una congiura antinazionale) la loro azione liquidatoria del benessere pubblico non conosce sosta. Del resto, non hanno alternative, o recitano la commedia fino in fondo oppure rischiano di finire davanti ai plotoni di esecuzione della Storia. Non ci sarà però sempre uno spread a salvarli e man mano che la situazione si farà più grave la loro fantasia apparirà per quel che realmente è: un raggiro ai danni della comunità.
Al pari, se sperano di coprire quattro lustri di malgoverno, equamente suddivisi tra cdx e csx (almeno nelle volte che si sono avvicendati al potere), riproponendo un intruglio di moderatismo, solidarismo interclassista e interraziale, senso di responsabilità, dottorismo bocconiano, supremazia dirittocivilistica ed altre amenità del genere, a fronte di una disperazione e depauperazione collettiva inarrestabile, il palcoscenico sotto i loro piedi finirà per incendiarsi svelando gli sporchi giochetti dietro le quinte. Speriamo che accada presto ma non dobbiamo illuderci. Senza una scintilla sapientemente alimentata proseguiranno le docce fredde. O ci armiamo di volontà politica critica e implacabile contro i traditori antinazionali o ci attrezziamo per il peggio che non potremo comunque evitare. Il disastro incombe ed il tempo stringe.
di Gianni Petrosillo
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