26 aprile 2009

Si delinea un confronto tra gli Stati Uniti ed Israele

americaisrael-781822
Si sta delineando un notevole confronto tra gli Stati Uniti ed Israele sulle scelte politiche che variano dalla Palestina all’Iran, secondo fonti dello State Department.

Il nuovo governo Likud / Yisrael Beiteinu d'Israele sta portando avanti un'agenda che va contro le politiche che gli Stati Uniti da lunga data stanno riservando al Medio Oriente. Il presidente del partito Yisrael Beiteinu, Avigdor Lieberman, nuovo Ministro degli Esteri israeliano, è considerato da una fonte dello State Department un “fascista est-europeo che pratica il razzismo”.

Le fonti dello State Department ora sono convinte che quello che a Washington è stato chiamato “Israel Lobby” presto si trasformerà in una “Likud / Lieberman Lobby”, ancor più problematica, che spingerà una politica pro-guerra e pro-coloni all'interno del Congresso e dell’Amministrazione di Barack Obama. Questa lobby, nuova e più aggressiva, userà il suo controllo soprattutto attraverso i deputati Steve Israele (Democratico-New York) e Mark Kirk (Repubblicano-Illinois), come anche attraverso il Senatore Charles Schumer (Democratico-New York), per assicurarsi che le nuove politiche d’Israele saranno trasmesse al Capo dello Staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel ed al consulente capo di Obama, David Axelrod, e che loro agiranno di conseguenza.

Ci sono, in ogni modo, molti punti di potenziale rottura tra l'amministrazione Obama ed il nuovo governo israeliano, secondo le fonti dello State Department. Uno sarà l’interazione degli Stati Uniti con Hamas, il legittimo governo eletto della Palestina. Il termine del Presidente palestinese Mahmoud Abbas è scaduto ed attualmente il potere legittimo in Palestina appartiene a Hamas. Questo fatto politico significa che gli Stati Uniti hanno nessun’alternativa che parlare direttamente con Hamas.

C'è anche il fatto che Hamas è un partito che favorisce le urne elettorali e non i tradizionali modi medio-orientali di impossessarsi del potere, siano questi principi, generali, figure religiose, o semplici furfanti. Secondo fonti dello State Department, Hamas ha dato una lavata di capo anche agli Hezbollah del Libano, che in passato si erano opposti alla presa di potere attraverso elezioni nel Libano, affinché divenissero generalmente più democratici. Questo cambio si è realizzato, secondo le fonti, con Hezbollah ora completamente impegnato nel processo democratico.

La popolarità di Hamas, specialmente in seguito alla guerra genocida d'Israele contro Gaza, ha agitato i governi dell'Egitto, d’Arabia Saudita e, in minor modo, della Giordania, a causa del suo zelo a guadagnare il potere attraverso elezioni e non attraverso un colpo di stato. Fonti dello State Department dicono che se l'Egitto avesse oneste e democratiche elezioni, la Fratellanza Musulmana (Muslim Brotherhood), che dava vita a Hamas in Palestina, vincerebbe comodamente e la dittatura di Hosni Mubarak avrebbe presto fine. La stessa situazione esiste in Arabia Saudita, dove c’è nervosismo nella famiglia Saud a causa della popolarità di Hamas, che è vista come potenziale minaccia alla Casata dei Saud.

Il personale dello State Department, da osservazioni sul campo, è consapevole che il movimento Fatah di Abbas in Palestina è visto dalla maggioranza dei Palestinesi come corrotto e truffaldino, mentre Hamas è visto come pulito, vigoroso, ed attraente.

Un altro confronto che si mette in evidenza tra gli Stati Uniti e l'Israele riguarda le 200 testate nucleari di Israele. Con gli Stati Uniti occupati in trattative dirette sul nucleare con Iran ed Arabia Saudita, che richiedono un regime internazionale per l’approvvigionamento di combustibile per centrali nucleari, assieme alla tutela che tale tecnologia non può essere convertita per lo sviluppo di armi, c'è anche la probabilità che ci sarà una notevole spinta per creare nel Medio Oriente una zona libera dal nucleare. Se gli Stati Uniti investono in tale piano, vuol dire che l'Israele dovrà smantellare il suo arsenale nucleare. Dato il fatto, che funzionari dello State Department descrivono come “complesso suicida di Masada” d’Israele, tale piano sarà pressoché impossibile da realizzare, dato la svolta corrente d'Israele verso regole più teocratiche e di destra. Una fonte dello State Department lo mise così: "Noi non possiamo indirizzare il programma nucleare iraniano senza indirizzare il programma d’armamento nucleare israeliano."

Funzionari dei Servizi Segreti statunitensi sono anche preparati a smettere di considerare informazioni che arrivano alla CIA ed alle altre agenzie dal Mossad e dalle altre agenzie d’intelligenza israeliane. La nuova squadra che si sta insediando nel Directorate of National Intelligence e nella CIA è acutamente consapevole che gli israeliani hanno, come un membro lo mise, "una lunga storia di disseminazione ingannevole di disinformazione" a funzionari dei Servizi statunitensi, aggiungendo che mentre alcune fonti straniere hanno offerto "cattiva intelligenza distrattamente, Israele è stato intenzionalmente disonesto".

Ufficiali della Difesa statunitense fanno notare che Israele non può attaccare l'Iran senza collusione con gli Stati Uniti, che controllano lo spazio aereo sopra l’Iraq ed il Golfo Persico e qualsiasi aggressione aerea israeliana richiederebbe l’approvazione degli Stati Uniti. Sotto l'amministrazione presente questo scenario è improbabile, come viene riferito a WMR (Wayne Madsen Report).

"L'unico modo di Bibi Netanyahu per attaccare l'Iran è, se lui fosse rassicurato che l'Iran risponderà colpendo forze militari statunitensi nella regione, che costringerebbe gli Stati Uniti ad una risposta militare", disse un funzionario a WMR. Poi aggiunse, "Israele, da solo, non può intraprendere un attacco aereo sostenuto contro l'Iran".

Il Vicepresidente Joe Biden recentemente ha messo in guardia Israele dal condurre qualsiasi azione militare contro l'Iran.

Wayne Madsen

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26 aprile 2009

Si delinea un confronto tra gli Stati Uniti ed Israele

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Si sta delineando un notevole confronto tra gli Stati Uniti ed Israele sulle scelte politiche che variano dalla Palestina all’Iran, secondo fonti dello State Department.

Il nuovo governo Likud / Yisrael Beiteinu d'Israele sta portando avanti un'agenda che va contro le politiche che gli Stati Uniti da lunga data stanno riservando al Medio Oriente. Il presidente del partito Yisrael Beiteinu, Avigdor Lieberman, nuovo Ministro degli Esteri israeliano, è considerato da una fonte dello State Department un “fascista est-europeo che pratica il razzismo”.

Le fonti dello State Department ora sono convinte che quello che a Washington è stato chiamato “Israel Lobby” presto si trasformerà in una “Likud / Lieberman Lobby”, ancor più problematica, che spingerà una politica pro-guerra e pro-coloni all'interno del Congresso e dell’Amministrazione di Barack Obama. Questa lobby, nuova e più aggressiva, userà il suo controllo soprattutto attraverso i deputati Steve Israele (Democratico-New York) e Mark Kirk (Repubblicano-Illinois), come anche attraverso il Senatore Charles Schumer (Democratico-New York), per assicurarsi che le nuove politiche d’Israele saranno trasmesse al Capo dello Staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel ed al consulente capo di Obama, David Axelrod, e che loro agiranno di conseguenza.

Ci sono, in ogni modo, molti punti di potenziale rottura tra l'amministrazione Obama ed il nuovo governo israeliano, secondo le fonti dello State Department. Uno sarà l’interazione degli Stati Uniti con Hamas, il legittimo governo eletto della Palestina. Il termine del Presidente palestinese Mahmoud Abbas è scaduto ed attualmente il potere legittimo in Palestina appartiene a Hamas. Questo fatto politico significa che gli Stati Uniti hanno nessun’alternativa che parlare direttamente con Hamas.

C'è anche il fatto che Hamas è un partito che favorisce le urne elettorali e non i tradizionali modi medio-orientali di impossessarsi del potere, siano questi principi, generali, figure religiose, o semplici furfanti. Secondo fonti dello State Department, Hamas ha dato una lavata di capo anche agli Hezbollah del Libano, che in passato si erano opposti alla presa di potere attraverso elezioni nel Libano, affinché divenissero generalmente più democratici. Questo cambio si è realizzato, secondo le fonti, con Hezbollah ora completamente impegnato nel processo democratico.

La popolarità di Hamas, specialmente in seguito alla guerra genocida d'Israele contro Gaza, ha agitato i governi dell'Egitto, d’Arabia Saudita e, in minor modo, della Giordania, a causa del suo zelo a guadagnare il potere attraverso elezioni e non attraverso un colpo di stato. Fonti dello State Department dicono che se l'Egitto avesse oneste e democratiche elezioni, la Fratellanza Musulmana (Muslim Brotherhood), che dava vita a Hamas in Palestina, vincerebbe comodamente e la dittatura di Hosni Mubarak avrebbe presto fine. La stessa situazione esiste in Arabia Saudita, dove c’è nervosismo nella famiglia Saud a causa della popolarità di Hamas, che è vista come potenziale minaccia alla Casata dei Saud.

Il personale dello State Department, da osservazioni sul campo, è consapevole che il movimento Fatah di Abbas in Palestina è visto dalla maggioranza dei Palestinesi come corrotto e truffaldino, mentre Hamas è visto come pulito, vigoroso, ed attraente.

Un altro confronto che si mette in evidenza tra gli Stati Uniti e l'Israele riguarda le 200 testate nucleari di Israele. Con gli Stati Uniti occupati in trattative dirette sul nucleare con Iran ed Arabia Saudita, che richiedono un regime internazionale per l’approvvigionamento di combustibile per centrali nucleari, assieme alla tutela che tale tecnologia non può essere convertita per lo sviluppo di armi, c'è anche la probabilità che ci sarà una notevole spinta per creare nel Medio Oriente una zona libera dal nucleare. Se gli Stati Uniti investono in tale piano, vuol dire che l'Israele dovrà smantellare il suo arsenale nucleare. Dato il fatto, che funzionari dello State Department descrivono come “complesso suicida di Masada” d’Israele, tale piano sarà pressoché impossibile da realizzare, dato la svolta corrente d'Israele verso regole più teocratiche e di destra. Una fonte dello State Department lo mise così: "Noi non possiamo indirizzare il programma nucleare iraniano senza indirizzare il programma d’armamento nucleare israeliano."

Funzionari dei Servizi Segreti statunitensi sono anche preparati a smettere di considerare informazioni che arrivano alla CIA ed alle altre agenzie dal Mossad e dalle altre agenzie d’intelligenza israeliane. La nuova squadra che si sta insediando nel Directorate of National Intelligence e nella CIA è acutamente consapevole che gli israeliani hanno, come un membro lo mise, "una lunga storia di disseminazione ingannevole di disinformazione" a funzionari dei Servizi statunitensi, aggiungendo che mentre alcune fonti straniere hanno offerto "cattiva intelligenza distrattamente, Israele è stato intenzionalmente disonesto".

Ufficiali della Difesa statunitense fanno notare che Israele non può attaccare l'Iran senza collusione con gli Stati Uniti, che controllano lo spazio aereo sopra l’Iraq ed il Golfo Persico e qualsiasi aggressione aerea israeliana richiederebbe l’approvazione degli Stati Uniti. Sotto l'amministrazione presente questo scenario è improbabile, come viene riferito a WMR (Wayne Madsen Report).

"L'unico modo di Bibi Netanyahu per attaccare l'Iran è, se lui fosse rassicurato che l'Iran risponderà colpendo forze militari statunitensi nella regione, che costringerebbe gli Stati Uniti ad una risposta militare", disse un funzionario a WMR. Poi aggiunse, "Israele, da solo, non può intraprendere un attacco aereo sostenuto contro l'Iran".

Il Vicepresidente Joe Biden recentemente ha messo in guardia Israele dal condurre qualsiasi azione militare contro l'Iran.

Wayne Madsen

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