21 dicembre 2010
Gli Euro Bond
In campo economico e monetario, oltre ad avere le idee chiare ed aver capito come si incastrano i vari meccanismi, da chi vengono orchestrati, a favore di chi e per quali inconfessabili scopi, è necessario soprattutto mantenere coerenza e comportamenti consequenziali con le proprie analisi ed i propri convincimenti maturati nel tempo, ancor più se questi si stanno rilevando più che utili, indispensabili alla normalizzazione della situazione economica ed occupazionale e funzionali al conseguimento del bene comune di tutti e di ciascuno. Non è possibile, dopo aver recentemente e pubblicamente modificato i propri convincimenti per quanto attiene all’emissione monetaria ed aver concluso e riconosciuto la necessità che sia lo Stato a ritornare a battere moneta in prima persona sulla scia della centennale e positiva esperienza pregressa, come ha recentemente affermato pubblicamente Marco Della Luna, e poi entusiasmarsi per gli Eurobond proposti dal Ministro Tremonti in campo europeo. Posso comprendere che la solita cricca ammantata dell'aureola bocconiana così cara alla cupola monetaria spinga per far si che ciò avvenga. Al banchiere interessa e si adopera affinché venga creato del debito da amministrare, qualunque sia ma sempre garantiti da titoli reali, sul quale lucrare e mediante il quale imporre le solite condizioni capestro che approdano come sempre accade, all’esproprio dei beni materiali di qualunque natura del debitore. Ovviamente per quanto riguarda i titoli ricevuti in garanzia, quelli di stato sono più graditi delle cambiali private, i titoli europei lo sono ancor dippiù, meglio ancora se garantiti dall'oro come già suggerito dalla cricca dei scodinzolanti economisti di vecchia memoria, sempre quelli per intenderci che sino al giorno prima non si erano accorti dell'incombenza dell'ultima devastante crisi economica. Se l’iniziativa di lanciare gli Eurobond del nostro Ministro, che tanto piace a questa razza di economisti, è una mossa che serve a dimostrare che anche questa strada non è percorribile per l’indisponibilità di alcuni Paesi, tra i quali Francia e Germania, di farsi carico dei pesi altrui, come ha evidenziato lo stesso Della Luna, allora, se non altro che per esclusione, occorre ricercare altre soluzioni capaci di reperire risorse per far ripartire l’economia e l’occupazione, senza creare nuovi debiti sia pubblici che privati. Il limite degli Eurobond è proprio questo, oltre all’assurdità di creare nuovo debito ed impastoiarsi ancor più nei confronti dei soliti banchieri. Sulle questioni economiche e monetarie non è possibile saltare i passaggi essenziali e non tenere conto degli interessi nazionali del proprio Paese, ne è pensabile voler unificare Nazioni diverse per cultura, per stato sociale, per capacità produttiva, ed ancor più per capacità creativa ed inventiva, che verrebbe definitivamente mortificata, attraverso ed utilizzando la leva del debito, che dovrebbe diventare comunitario e costruito con gli Eurobond. Come abbiamo dovuto prendere atto, il marchingegno degli Eurobond non funziona e contestualmente non può essere perso di vista quello che oggi per noi italiani è lo scopo prioritario che deve perseguire la Politica, indipendentemente dai contrasti tra governo ed d’opposizione. Ciò in primis riguarda proprio la ripresa dell'economia reale e delle attività economiche, quelle per intenderci capaci di riassorbire la disoccupazione che in barba a tutte le chiacchiere continua a crescere insieme e quasi di pari passo al debito pubblico. Non si riesce a far ripartire l’economia poiché non si dispongono le risorse necessarie per finanziare le attività vecchie o nuove che siano. Prima o al massimo contestualmente di perseguire il riassetto europeo sistemiamo casa nostra. Assistiamo alla violenta ed atavica disputa politica tra maggioranza ed opposizione per futili motivi, tra maggioranza ed ex pezzi della stessa per stabilire chi è più liberale, nella quale la maggioranza glissa sul come uscire dalla crisi economica e l’opposizione si guarda bene da avanzare proposte e denunciare in favore delle fasce sociali che si stanno sempre più impoverendo e degli imprenditori che stanno fallendo, che il tutto é causato dalle ingentissime risorse sottratte dal mercato, spesso a propria insaputa, a favore dei banchieri. Smettiamo di ricercare soluzioni attraverso l'ulteriore indebitamento così caro ai banchieri, liberiamoci della foglia di fico del liberalismo dietro la quale si annida la pattuglia dei dissidenti dell’attuale maggioranza, congeniale ai banchieri, smaniosi di acquisire, con il candido e innocente sussurro delle privatizzazioni, le migliori aziende dello Stato invidiateci da tutto il mondo, con la scusa di alleggerire il “debito pubblico” e per ammansire la canee dei famelici banchieri che con il giochino delle tre carte, con l’emissione monetaria taroccata, con le agenzie di rating, con l’esclusiva per grazia ricevuta, di battere moneta, amministrano il pseudo debito costruito appunto con i raggiri sopra descritti. Smettiamo di costruire debito mediante l’emissione di titoli di debito dello Stato per farli scontare alla solita cupola monetaria. Se i titoli di debito emessi dallo Stato, sono accettati allo sconto da questi avvedutissimi, prudentissimi ed insindacabili strozzini in guanti bianchi, debbono essere buoni per il mercato anche i titoli monetari emessi dalle stessa Pubblica Amministrazione. Poiché il trattato di Maastrikt è già stato ampiamente violato da Paesi ben più blasonati del nostro, ritorniamo senza esitazioni a battere moneta in proprio come abbiamo saputo fare così bene per
oltre 100 anni. Diamo risposte concrete all’opposizione poiché ci procuriamo la capacità di spesa per rilanciare le attività produttive e l‘occupazione senza indebitarci, salviamo gli imprenditori dalle angherie e dallo strangolo bancario e monetario ulteriormente pianificato da “Basilea 3”, con un colpo solo ci liberiamo dai ricatti e dall'assillo delle agenzie di rating ogni volta che si avvicina la data di scadenza o rinnovo dei titoli, risparmiamo la non lieve cifra degli interesii passivi (al tasso dell'1% 80 miliardi di euro all’anno e già si trama per aumentare tassi & affini vari), l’Esecutivo di qualunque colore sia, recupera la propria capacità politica di programmare la politica nazionale, attualmente miseramente relegata a rastrellare risorse dal mercato per convogliarle ai banchieri. Se poi la residua cupola bancaria-monetaria dovesse, come suo costume, influenzare le solite agenzie di rating e per alterare il livello dei cambi, saremmo felicissimi sia quando svalutano che quando rivalutano la moneta nazionale: disponiamo delle appropriate terapie per ogni circostanza. L'essenziale è che non siano i banchieri a gestirle.
Questo è il compito della politica seria e di tutti i cittadini consapevoli. Pensare di sottrarsi a queste incombenze è da irresponsabili sia nei confronti del prossimo ed ancor più dei propri figli.
La validità della instancabile proposta avanzata da sempre da Della Luna di espatriare per ricercare condizioni migliori, ma con il sottinteso messaggio subliminale di propagare la rassegnazione allo status quo, può essere ritenuta valida solamente dal concreto e pronto esempio di chi l’ha formulata.
di Savino Frigiola
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21 dicembre 2010
Gli Euro Bond
In campo economico e monetario, oltre ad avere le idee chiare ed aver capito come si incastrano i vari meccanismi, da chi vengono orchestrati, a favore di chi e per quali inconfessabili scopi, è necessario soprattutto mantenere coerenza e comportamenti consequenziali con le proprie analisi ed i propri convincimenti maturati nel tempo, ancor più se questi si stanno rilevando più che utili, indispensabili alla normalizzazione della situazione economica ed occupazionale e funzionali al conseguimento del bene comune di tutti e di ciascuno. Non è possibile, dopo aver recentemente e pubblicamente modificato i propri convincimenti per quanto attiene all’emissione monetaria ed aver concluso e riconosciuto la necessità che sia lo Stato a ritornare a battere moneta in prima persona sulla scia della centennale e positiva esperienza pregressa, come ha recentemente affermato pubblicamente Marco Della Luna, e poi entusiasmarsi per gli Eurobond proposti dal Ministro Tremonti in campo europeo. Posso comprendere che la solita cricca ammantata dell'aureola bocconiana così cara alla cupola monetaria spinga per far si che ciò avvenga. Al banchiere interessa e si adopera affinché venga creato del debito da amministrare, qualunque sia ma sempre garantiti da titoli reali, sul quale lucrare e mediante il quale imporre le solite condizioni capestro che approdano come sempre accade, all’esproprio dei beni materiali di qualunque natura del debitore. Ovviamente per quanto riguarda i titoli ricevuti in garanzia, quelli di stato sono più graditi delle cambiali private, i titoli europei lo sono ancor dippiù, meglio ancora se garantiti dall'oro come già suggerito dalla cricca dei scodinzolanti economisti di vecchia memoria, sempre quelli per intenderci che sino al giorno prima non si erano accorti dell'incombenza dell'ultima devastante crisi economica. Se l’iniziativa di lanciare gli Eurobond del nostro Ministro, che tanto piace a questa razza di economisti, è una mossa che serve a dimostrare che anche questa strada non è percorribile per l’indisponibilità di alcuni Paesi, tra i quali Francia e Germania, di farsi carico dei pesi altrui, come ha evidenziato lo stesso Della Luna, allora, se non altro che per esclusione, occorre ricercare altre soluzioni capaci di reperire risorse per far ripartire l’economia e l’occupazione, senza creare nuovi debiti sia pubblici che privati. Il limite degli Eurobond è proprio questo, oltre all’assurdità di creare nuovo debito ed impastoiarsi ancor più nei confronti dei soliti banchieri. Sulle questioni economiche e monetarie non è possibile saltare i passaggi essenziali e non tenere conto degli interessi nazionali del proprio Paese, ne è pensabile voler unificare Nazioni diverse per cultura, per stato sociale, per capacità produttiva, ed ancor più per capacità creativa ed inventiva, che verrebbe definitivamente mortificata, attraverso ed utilizzando la leva del debito, che dovrebbe diventare comunitario e costruito con gli Eurobond. Come abbiamo dovuto prendere atto, il marchingegno degli Eurobond non funziona e contestualmente non può essere perso di vista quello che oggi per noi italiani è lo scopo prioritario che deve perseguire la Politica, indipendentemente dai contrasti tra governo ed d’opposizione. Ciò in primis riguarda proprio la ripresa dell'economia reale e delle attività economiche, quelle per intenderci capaci di riassorbire la disoccupazione che in barba a tutte le chiacchiere continua a crescere insieme e quasi di pari passo al debito pubblico. Non si riesce a far ripartire l’economia poiché non si dispongono le risorse necessarie per finanziare le attività vecchie o nuove che siano. Prima o al massimo contestualmente di perseguire il riassetto europeo sistemiamo casa nostra. Assistiamo alla violenta ed atavica disputa politica tra maggioranza ed opposizione per futili motivi, tra maggioranza ed ex pezzi della stessa per stabilire chi è più liberale, nella quale la maggioranza glissa sul come uscire dalla crisi economica e l’opposizione si guarda bene da avanzare proposte e denunciare in favore delle fasce sociali che si stanno sempre più impoverendo e degli imprenditori che stanno fallendo, che il tutto é causato dalle ingentissime risorse sottratte dal mercato, spesso a propria insaputa, a favore dei banchieri. Smettiamo di ricercare soluzioni attraverso l'ulteriore indebitamento così caro ai banchieri, liberiamoci della foglia di fico del liberalismo dietro la quale si annida la pattuglia dei dissidenti dell’attuale maggioranza, congeniale ai banchieri, smaniosi di acquisire, con il candido e innocente sussurro delle privatizzazioni, le migliori aziende dello Stato invidiateci da tutto il mondo, con la scusa di alleggerire il “debito pubblico” e per ammansire la canee dei famelici banchieri che con il giochino delle tre carte, con l’emissione monetaria taroccata, con le agenzie di rating, con l’esclusiva per grazia ricevuta, di battere moneta, amministrano il pseudo debito costruito appunto con i raggiri sopra descritti. Smettiamo di costruire debito mediante l’emissione di titoli di debito dello Stato per farli scontare alla solita cupola monetaria. Se i titoli di debito emessi dallo Stato, sono accettati allo sconto da questi avvedutissimi, prudentissimi ed insindacabili strozzini in guanti bianchi, debbono essere buoni per il mercato anche i titoli monetari emessi dalle stessa Pubblica Amministrazione. Poiché il trattato di Maastrikt è già stato ampiamente violato da Paesi ben più blasonati del nostro, ritorniamo senza esitazioni a battere moneta in proprio come abbiamo saputo fare così bene per
oltre 100 anni. Diamo risposte concrete all’opposizione poiché ci procuriamo la capacità di spesa per rilanciare le attività produttive e l‘occupazione senza indebitarci, salviamo gli imprenditori dalle angherie e dallo strangolo bancario e monetario ulteriormente pianificato da “Basilea 3”, con un colpo solo ci liberiamo dai ricatti e dall'assillo delle agenzie di rating ogni volta che si avvicina la data di scadenza o rinnovo dei titoli, risparmiamo la non lieve cifra degli interesii passivi (al tasso dell'1% 80 miliardi di euro all’anno e già si trama per aumentare tassi & affini vari), l’Esecutivo di qualunque colore sia, recupera la propria capacità politica di programmare la politica nazionale, attualmente miseramente relegata a rastrellare risorse dal mercato per convogliarle ai banchieri. Se poi la residua cupola bancaria-monetaria dovesse, come suo costume, influenzare le solite agenzie di rating e per alterare il livello dei cambi, saremmo felicissimi sia quando svalutano che quando rivalutano la moneta nazionale: disponiamo delle appropriate terapie per ogni circostanza. L'essenziale è che non siano i banchieri a gestirle.
Questo è il compito della politica seria e di tutti i cittadini consapevoli. Pensare di sottrarsi a queste incombenze è da irresponsabili sia nei confronti del prossimo ed ancor più dei propri figli.
La validità della instancabile proposta avanzata da sempre da Della Luna di espatriare per ricercare condizioni migliori, ma con il sottinteso messaggio subliminale di propagare la rassegnazione allo status quo, può essere ritenuta valida solamente dal concreto e pronto esempio di chi l’ha formulata.
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