19 aprile 2011

Cibo spazzatura: in Italia e nel mondo





bimbingozz

Ritengo che il Cibo Spazzatura sia l'estrema degenerazione dell'unione fra agricoltura e produzione industriale di cibo con il modello consumista e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali. Il termine cibo spazzatura (junk food o trashfood), comunemente riferito a qualsiasi alimento o bevanda ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale (calorie vuote), fu coniato nel 1972 da Michael Jacobson, direttore del Center for Science in the Public Interest di Washington.

In questo tipo di alimentazione c'è una mancanza assoluta dei fattori di prevenzione, come afferma il Prof. Umberto Veronesi (putroppo sostenitore anche del nucleare e degli OGM!), che non si stanca mai di richiamare il nesso tra tumori e cibo, spiegando che "i carnivori si ammalano di più e spesso muoiono a causa del loro tipo di alimentazione" (la Repubblica, 28 gennaio 2011) e che "in futuro la ricerca dovrà cercare i principi preventivi del cancro nei cibi, perché molti principi naturali protettivi sono contenuti nei vegetali e nella frutta (la Repubblica, 8 dicembre 2010).
E se l'Università di Oxford ci dice che prendere un'Aspirina al giorno per 5 anni riduce l'incidenza dei tumori del 20%, il professor Berrino, illustre epidemiologo, osserva che non è necessario prendere l'Aspirina, che può provocare emorragie, perché il metabolita dell'Acido Salicilico è presente in molti cibi vegetali, basta consumarli regolarmente.

Come ci ha ricordato il dott. Michele Riefoli, nutrizionista: " Noi siamo anatomicamente e fisiologicamente strutturati come animali che metabolizzano meglio e più produttivamente cibi vegetali, naturali ed integrali.
Il nostro apparato digerente è ottimizzato per digerire e assimilare cibi ricchi di enzimi, vitamine e minerali oltre che di fibre e macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine) di provenienza vegetale.
Siamo una macchina biologica che va a carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto provenienti da fonti prevalentemente vegetali; utilizzare carburanti diversi o sbagliati non faranno altro che rovinare nel medio e lungo termine la macchina stessa (infarti, ictus, ipertensione, tumori all'intestino, al seno alla prostata, allo stomaco, malattie degenerative del sistema nervoso come Parkinson, Alzheimer, ecc.. , ma anche allergie, asma, malattie della pelle, alterazioni ormonali...). Si consideri che l'80% dei tumori all'intestino è stato messo in relazioni con l'abuso di carne e salumi, una eventualità piuttosto diffusa come testimoniato dal continuo aumento dei casi di questa malattia."

Il consumo eccessivo di Merendine, patatine, snack, panini, bibite gassate è la prima causa di sovrappeso e obesità (secondo l'indagine "Okkio alla Salute" del Ministero della Salute, più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo).
Molte popolazioni sono sopravvissute per secoli mangiando per tutta la vita solo due/tre pietanze e non conoscevano Colesterolo, obesità, diabete. Nel 1960 un italiano mangiava 18 kg. di carne l'anno, oggi ne mangiamo 90 kg (negli USA 120!). Questo aumento non fa bene alla salute ed è del tutto insostenibile per l'ambiente.

Il fenomeno obesità, che è una malattia in sé, è più marcato in Nord America e in Europa: negli Stati Uniti il 65% della popolazione è soprappeso, e la percentuale di obesi raggiunge il 32%.
Per questo il termine cibo spazzatura è nato lì, purtroppo è poco conosciuto in Italia, dove è soprappeso solo (!) il 34% della popolazione adulta, di cui il 9% obesa. Nel Vecchio Mondo i sovrappeso sono 400 milioni, 130 milioni gli obesi.

In Europa sono permessi più di 300 additivi , dai coloranti, anche artificiali fino agli esaltatori di sapidità, come il glutammato e l'aspartame, eccitotossine presenti in moltissimi alimenti.
A proposito di Cibo Spazzatura ricordiamo anche l'Acrilamide, scoperta nel 2002 da alcuni ricercatori svedesi e cancerogena ad alti dosaggi, che è stata trovata in gran quantità nella carne del fast food; essa si sviluppa quando si gira l'alimento su entrambi i lati per raggiungere l'effetto "crosticina croccante": più è alta la temperatura, più l'alimento diventa croccante e più acrilamide si sviluppa.

Cibo spazzatura: il marketing dell'industria alimentare

Aumento dell'obesità infantile e marketing del "cibo spazzatura" sono legati a filo doppio. L' Institute of Medicine statunitense afferma che, a partire dai 2 anni di età i bambini americani ricordano il nome dei prodotti, preferiscono gli spot del junk food, e consumano junk food in proporzione all'intensità della pubblicità.
E i genitori sanno che nei supermercati il junk food è sistemato alla portata dei bambini o vicino alle casse!

La televisione, soprattutto le reti commerciali, sono un forte veicolo di induzione al consumo di junk food, ma ci sono altre forme di pubblicità che stanno prendendo sempre più piede: sulla stampa, a scuola, nello sport, su internet, nascosta nei video giochi, giocattoli, canzoni, cartoni animati, film e materiale educativo.

Oltre i 12 anni, le strategie pubblicitarie tendono a legare gli adolescenti al "brand", attraverso la promozione di stili di vita, mostrando personaggi famosi che usano quella marca, con gli sms, o attraverso gruppi di coetanei pagati dalle aziende per diffondere informazioni sui prodotti senza che si capisca che si tratta di pubblicità (il "marketing virale").

Vi sono state invece diminuzioni del consumo di junk food nei Paesi, tra quella cinquantina dove si è legiferato in materia, con norme più rigorose: in Australia (proibita la pubblicità di alimenti per i minori di 14 anni), Olanda (bandita la pubblicità dei dolci per i minori di 12), Svezia (non è permesso usare personaggi dei cartoni animati per la pubblicità) e Norvegia (proibita qualsiasi forma di pubblicità rivolta ai bambini).

Queste limitazioni non decollano nei paesi emergenti, alcuni dei quali (Cina, India, Brasile, ecc.) non solo rappresentano il far west per le multinazionali del junk food e del marketing, ma presentano anche le più alte velocità di crescita dell'epidemia di obesità.

I prezzi stracciati
Nei Paesi in via di sviluppo l'innalzamento del reddito e la migrazione massiccia verso le città permettono a persone fino a ieri vissute di agricoltura nel proprio villaggio di acquistare grandi quantità di cibo, scadente e a buon mercato, nei supermercati delle metropoli. Si pensi al Messico, all'Argentina, al Brasile, alla Cina e all'India.

La grande distribuzione attua una politica di prezzi estremamente aggressiva, con l'abbattimento dei costi tramite salari bassissimi ai lavoratori e margini altrettanto miseri per i produttori.

L'aumento dell'obesità, con percentuali elevatissime prossime a quelle degli USA, si sta registrando proprio nei Paesi con un basso livello di istruzione e nelle fasce sociali basse.
La vendita di prodotti trasformati (pietanze già pronte, bibite gassate, hamburger, dessert preconfezionati) nei paesi a reddito medio-basso aumenta del 30% ogni anno. I grassi saziano lo stomaco a basso prezzo.

Anche le mense, sia quelle scolastiche che quelle aziendali, l'imperativo per vincere gli appalti è abbattere i costi. Dunque sovrabbondanza di oli, burro e altri grassi per mascherare cibi e verdure senza sapore, uova, formaggi e carni provenienti da allevamenti intensivi, disumani in molte realtà del mondo.

Il palato si fa dunque ingannare, il portafoglio pure, soddisfatto dal risparmio spesso sorprendente: pacchi di biscotti e merendine a 1 euro, polli a 2 euro, uova e carne sempre più a buon mercato.

di Antonio Lupo

Antonio Lupo è medico, Comitato Amig@s Sem Terra Italia

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19 aprile 2011

Cibo spazzatura: in Italia e nel mondo





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Ritengo che il Cibo Spazzatura sia l'estrema degenerazione dell'unione fra agricoltura e produzione industriale di cibo con il modello consumista e lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali. Il termine cibo spazzatura (junk food o trashfood), comunemente riferito a qualsiasi alimento o bevanda ad alto contenuto calorico ma di scarso valore nutrizionale (calorie vuote), fu coniato nel 1972 da Michael Jacobson, direttore del Center for Science in the Public Interest di Washington.

In questo tipo di alimentazione c'è una mancanza assoluta dei fattori di prevenzione, come afferma il Prof. Umberto Veronesi (putroppo sostenitore anche del nucleare e degli OGM!), che non si stanca mai di richiamare il nesso tra tumori e cibo, spiegando che "i carnivori si ammalano di più e spesso muoiono a causa del loro tipo di alimentazione" (la Repubblica, 28 gennaio 2011) e che "in futuro la ricerca dovrà cercare i principi preventivi del cancro nei cibi, perché molti principi naturali protettivi sono contenuti nei vegetali e nella frutta (la Repubblica, 8 dicembre 2010).
E se l'Università di Oxford ci dice che prendere un'Aspirina al giorno per 5 anni riduce l'incidenza dei tumori del 20%, il professor Berrino, illustre epidemiologo, osserva che non è necessario prendere l'Aspirina, che può provocare emorragie, perché il metabolita dell'Acido Salicilico è presente in molti cibi vegetali, basta consumarli regolarmente.

Come ci ha ricordato il dott. Michele Riefoli, nutrizionista: " Noi siamo anatomicamente e fisiologicamente strutturati come animali che metabolizzano meglio e più produttivamente cibi vegetali, naturali ed integrali.
Il nostro apparato digerente è ottimizzato per digerire e assimilare cibi ricchi di enzimi, vitamine e minerali oltre che di fibre e macronutrienti (carboidrati, grassi e proteine) di provenienza vegetale.
Siamo una macchina biologica che va a carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto provenienti da fonti prevalentemente vegetali; utilizzare carburanti diversi o sbagliati non faranno altro che rovinare nel medio e lungo termine la macchina stessa (infarti, ictus, ipertensione, tumori all'intestino, al seno alla prostata, allo stomaco, malattie degenerative del sistema nervoso come Parkinson, Alzheimer, ecc.. , ma anche allergie, asma, malattie della pelle, alterazioni ormonali...). Si consideri che l'80% dei tumori all'intestino è stato messo in relazioni con l'abuso di carne e salumi, una eventualità piuttosto diffusa come testimoniato dal continuo aumento dei casi di questa malattia."

Il consumo eccessivo di Merendine, patatine, snack, panini, bibite gassate è la prima causa di sovrappeso e obesità (secondo l'indagine "Okkio alla Salute" del Ministero della Salute, più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo).
Molte popolazioni sono sopravvissute per secoli mangiando per tutta la vita solo due/tre pietanze e non conoscevano Colesterolo, obesità, diabete. Nel 1960 un italiano mangiava 18 kg. di carne l'anno, oggi ne mangiamo 90 kg (negli USA 120!). Questo aumento non fa bene alla salute ed è del tutto insostenibile per l'ambiente.

Il fenomeno obesità, che è una malattia in sé, è più marcato in Nord America e in Europa: negli Stati Uniti il 65% della popolazione è soprappeso, e la percentuale di obesi raggiunge il 32%.
Per questo il termine cibo spazzatura è nato lì, purtroppo è poco conosciuto in Italia, dove è soprappeso solo (!) il 34% della popolazione adulta, di cui il 9% obesa. Nel Vecchio Mondo i sovrappeso sono 400 milioni, 130 milioni gli obesi.

In Europa sono permessi più di 300 additivi , dai coloranti, anche artificiali fino agli esaltatori di sapidità, come il glutammato e l'aspartame, eccitotossine presenti in moltissimi alimenti.
A proposito di Cibo Spazzatura ricordiamo anche l'Acrilamide, scoperta nel 2002 da alcuni ricercatori svedesi e cancerogena ad alti dosaggi, che è stata trovata in gran quantità nella carne del fast food; essa si sviluppa quando si gira l'alimento su entrambi i lati per raggiungere l'effetto "crosticina croccante": più è alta la temperatura, più l'alimento diventa croccante e più acrilamide si sviluppa.

Cibo spazzatura: il marketing dell'industria alimentare

Aumento dell'obesità infantile e marketing del "cibo spazzatura" sono legati a filo doppio. L' Institute of Medicine statunitense afferma che, a partire dai 2 anni di età i bambini americani ricordano il nome dei prodotti, preferiscono gli spot del junk food, e consumano junk food in proporzione all'intensità della pubblicità.
E i genitori sanno che nei supermercati il junk food è sistemato alla portata dei bambini o vicino alle casse!

La televisione, soprattutto le reti commerciali, sono un forte veicolo di induzione al consumo di junk food, ma ci sono altre forme di pubblicità che stanno prendendo sempre più piede: sulla stampa, a scuola, nello sport, su internet, nascosta nei video giochi, giocattoli, canzoni, cartoni animati, film e materiale educativo.

Oltre i 12 anni, le strategie pubblicitarie tendono a legare gli adolescenti al "brand", attraverso la promozione di stili di vita, mostrando personaggi famosi che usano quella marca, con gli sms, o attraverso gruppi di coetanei pagati dalle aziende per diffondere informazioni sui prodotti senza che si capisca che si tratta di pubblicità (il "marketing virale").

Vi sono state invece diminuzioni del consumo di junk food nei Paesi, tra quella cinquantina dove si è legiferato in materia, con norme più rigorose: in Australia (proibita la pubblicità di alimenti per i minori di 14 anni), Olanda (bandita la pubblicità dei dolci per i minori di 12), Svezia (non è permesso usare personaggi dei cartoni animati per la pubblicità) e Norvegia (proibita qualsiasi forma di pubblicità rivolta ai bambini).

Queste limitazioni non decollano nei paesi emergenti, alcuni dei quali (Cina, India, Brasile, ecc.) non solo rappresentano il far west per le multinazionali del junk food e del marketing, ma presentano anche le più alte velocità di crescita dell'epidemia di obesità.

I prezzi stracciati
Nei Paesi in via di sviluppo l'innalzamento del reddito e la migrazione massiccia verso le città permettono a persone fino a ieri vissute di agricoltura nel proprio villaggio di acquistare grandi quantità di cibo, scadente e a buon mercato, nei supermercati delle metropoli. Si pensi al Messico, all'Argentina, al Brasile, alla Cina e all'India.

La grande distribuzione attua una politica di prezzi estremamente aggressiva, con l'abbattimento dei costi tramite salari bassissimi ai lavoratori e margini altrettanto miseri per i produttori.

L'aumento dell'obesità, con percentuali elevatissime prossime a quelle degli USA, si sta registrando proprio nei Paesi con un basso livello di istruzione e nelle fasce sociali basse.
La vendita di prodotti trasformati (pietanze già pronte, bibite gassate, hamburger, dessert preconfezionati) nei paesi a reddito medio-basso aumenta del 30% ogni anno. I grassi saziano lo stomaco a basso prezzo.

Anche le mense, sia quelle scolastiche che quelle aziendali, l'imperativo per vincere gli appalti è abbattere i costi. Dunque sovrabbondanza di oli, burro e altri grassi per mascherare cibi e verdure senza sapore, uova, formaggi e carni provenienti da allevamenti intensivi, disumani in molte realtà del mondo.

Il palato si fa dunque ingannare, il portafoglio pure, soddisfatto dal risparmio spesso sorprendente: pacchi di biscotti e merendine a 1 euro, polli a 2 euro, uova e carne sempre più a buon mercato.

di Antonio Lupo

Antonio Lupo è medico, Comitato Amig@s Sem Terra Italia

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