Fissate bene nella mente queste parole poiché in esse c’è lo spirito della nostra epoca imperiale. Ma non solo della nostra, qui vi è proprio tutto, il passato come anche il destino del mondo, l’esegesi della Storia precedente e di quella che verrà. Mettete da parte i bei discorsi sulla democrazia, i diritti civili, la modernità, la libera scelta popolare, il voto, la preferenza, l’uguaglianza, il libero arbitrio, il rispetto per le comunità e tutte le altre baggianate con le quali ci condiscono un mondo immaginario che non aderisce alla vita concreta. Volete sapere come vanno le cose nel XXI secolo, come andranno nel XXX secolo e come sono andate ancor prima che la presente generazione arrivasse a calcare il palcoscenico dell’umanità? Abbeveratevi a questa fonte strategica. Si tratta della dichiarazione di uno spin doctor dell’entourage di Bush Junior ad un giornalista del NYT e ripresa in un articolo di Lucio Caracciolo su La Repubblica di ieri: “La gente come lei vive in quella che noi chiamiamo la comunità basata sulla realtà”. Dove ci si illude che le soluzioni emergano dal giudizioso studio di una realtà comprensibile. Oggi il mondo non funziona più così. Noi siamo un impero. E mentre agiamo, creiamo la nostra realtà. E mentre voi giudiziosamente studiate quella realtà, noi agiamo di nuovo, producendo nuove realtà, che voi potrete studiare. Noi siamo gli attori della storia. E a voi, a tutti voi, resta di studiarla”. Ma costoro, scrittorucoli da barzelletta e storici idealisti della domenica oppure semplici pennivendoli prezzolati e manieristi degli eventi non si sforzano nemmeno di comprendere ex-post la verità molteplice degli avvenimenti, dei fatti, delle circostanze. No, niente di tutto questo perché a lorsignori della parola a pagamento e del concetto in saldo interessa la comodità di convinzioni ossificate ed immobili che poi edulcorano con vacua originalità, idee mitopoietiche così innovative e rivoluzionarie che si adattano prima ancora di essere partorite dal cervello al potere e alla sua struttura. Spiegatevi con questa chiave di lettura le guerre del nostro maledetto tempo, quelle in Iraq, Afghanistan, Libia e forse domani in Siria, in Iran, in Corea, in Bielorussia ecc. ecc. Viene voglia di prendere a schiaffi in faccia i volenterosi della Comunità internazionale e a calci nel culo gli obbrobriosi politici nostrani che si sono messi in fila dietro la menzogna ed il pretesto guerrafondaio e davanti all'onestà e alla sincerità per giustificare i bombardamenti su Tripoli, per colpire Gheddafi, per sostenere i ribelli, per fare la festa al popolo italiano. Agli uomini di destra e a quelli di sinistra, ai centristi ed agli indecisi, ai piccoli statisti e agli alti papaveri, ai grigi burocrati ed ai portaborse, ai depravati e agli invertebrati, ai costituzionalisti e a principi del diritto, ai camerieri di governo e alla puttane di Stato, agli imbonitori venduti e agli utopisti rincretiniti, a tutta questa marmaglia dedichiamo tale lezione di consapevolezza che ci fa aprire gli occhi e ci rende insensibili ai loro riti istituzionali feriali e festivi. A proposito di questi mercanti di libertà e di progresso che sono contenti di vendere al popolo la loro chincaglieria democratica solo quando il prezzo risulta abbastanza alto per le loro carriere accademiche o giornalistiche, sapete chi ha invocato un bel colpo di Stato per sbarazzarsi di Berlusconi? L’esimio professor Asor Rosa, gran sacerdote della sinistra e sciamano della Costituzione che ha lanciato un appello “alle forze sane dello Stato perché evitino la crisi verticale della democrazia… ciò cui io penso è una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni… scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale “stato di emergenza”, si avvale più che di manifestanti generosi, dei carabinieri e della polizia di Stato, congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari...”. Guardateli per bene in faccia questi intellettuali pacifisti e liberaldemocratici i quali fino a ieri ci riempivano la testa parlandoci di sacralità della Suprema Legge dello Stato e di inviolabilità della Carta Fondamentale della Repubblica e che ora invocano le armi per abbattere il Premier. Non ho mai visto un dittatore presentarsi alle elezioni, vincerle o perderle, ed accettare in ogni caso il responso delle urne. Non ho mai visto un despota ancora in carica finire alla sbarra ed essere processato come un normale cittadino dai magistrati. Non ho mai visto un satrapo farsi attaccare e sputtanare dai giornali senza chiuderli e mandare in galera i suoi coraggiosi giornalisti. Non ho mai visto un tiranno lasciarsi insultare dalle piazze dell’opposizione e restare a guardare senza inviare l’esercito a sparare sulla folla e sugli avversari politici. Non ho visto nulla di tutto questo in Italia ma ho sentito un pensatore di sinistra invocare il sostegno degli apparati coercitivi dello Stato per abbattere un Presidente eletto dal popolo. In quale articolo della costituzione è scritto tutto ciò prof. Asor Rosa? Si vergogni di quello che ha detto e vada via da questo paese che, nonostante la sua voglia di golpe, sarà ancora una nazione nelle mani degli italiani!
di Gianni Petrosillo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
16 aprile 2011
Una lezione di storia sulle parole di Asor Rosa
Fissate bene nella mente queste parole poiché in esse c’è lo spirito della nostra epoca imperiale. Ma non solo della nostra, qui vi è proprio tutto, il passato come anche il destino del mondo, l’esegesi della Storia precedente e di quella che verrà. Mettete da parte i bei discorsi sulla democrazia, i diritti civili, la modernità, la libera scelta popolare, il voto, la preferenza, l’uguaglianza, il libero arbitrio, il rispetto per le comunità e tutte le altre baggianate con le quali ci condiscono un mondo immaginario che non aderisce alla vita concreta. Volete sapere come vanno le cose nel XXI secolo, come andranno nel XXX secolo e come sono andate ancor prima che la presente generazione arrivasse a calcare il palcoscenico dell’umanità? Abbeveratevi a questa fonte strategica. Si tratta della dichiarazione di uno spin doctor dell’entourage di Bush Junior ad un giornalista del NYT e ripresa in un articolo di Lucio Caracciolo su La Repubblica di ieri: “La gente come lei vive in quella che noi chiamiamo la comunità basata sulla realtà”. Dove ci si illude che le soluzioni emergano dal giudizioso studio di una realtà comprensibile. Oggi il mondo non funziona più così. Noi siamo un impero. E mentre agiamo, creiamo la nostra realtà. E mentre voi giudiziosamente studiate quella realtà, noi agiamo di nuovo, producendo nuove realtà, che voi potrete studiare. Noi siamo gli attori della storia. E a voi, a tutti voi, resta di studiarla”. Ma costoro, scrittorucoli da barzelletta e storici idealisti della domenica oppure semplici pennivendoli prezzolati e manieristi degli eventi non si sforzano nemmeno di comprendere ex-post la verità molteplice degli avvenimenti, dei fatti, delle circostanze. No, niente di tutto questo perché a lorsignori della parola a pagamento e del concetto in saldo interessa la comodità di convinzioni ossificate ed immobili che poi edulcorano con vacua originalità, idee mitopoietiche così innovative e rivoluzionarie che si adattano prima ancora di essere partorite dal cervello al potere e alla sua struttura. Spiegatevi con questa chiave di lettura le guerre del nostro maledetto tempo, quelle in Iraq, Afghanistan, Libia e forse domani in Siria, in Iran, in Corea, in Bielorussia ecc. ecc. Viene voglia di prendere a schiaffi in faccia i volenterosi della Comunità internazionale e a calci nel culo gli obbrobriosi politici nostrani che si sono messi in fila dietro la menzogna ed il pretesto guerrafondaio e davanti all'onestà e alla sincerità per giustificare i bombardamenti su Tripoli, per colpire Gheddafi, per sostenere i ribelli, per fare la festa al popolo italiano. Agli uomini di destra e a quelli di sinistra, ai centristi ed agli indecisi, ai piccoli statisti e agli alti papaveri, ai grigi burocrati ed ai portaborse, ai depravati e agli invertebrati, ai costituzionalisti e a principi del diritto, ai camerieri di governo e alla puttane di Stato, agli imbonitori venduti e agli utopisti rincretiniti, a tutta questa marmaglia dedichiamo tale lezione di consapevolezza che ci fa aprire gli occhi e ci rende insensibili ai loro riti istituzionali feriali e festivi. A proposito di questi mercanti di libertà e di progresso che sono contenti di vendere al popolo la loro chincaglieria democratica solo quando il prezzo risulta abbastanza alto per le loro carriere accademiche o giornalistiche, sapete chi ha invocato un bel colpo di Stato per sbarazzarsi di Berlusconi? L’esimio professor Asor Rosa, gran sacerdote della sinistra e sciamano della Costituzione che ha lanciato un appello “alle forze sane dello Stato perché evitino la crisi verticale della democrazia… ciò cui io penso è una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni… scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale “stato di emergenza”, si avvale più che di manifestanti generosi, dei carabinieri e della polizia di Stato, congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari...”. Guardateli per bene in faccia questi intellettuali pacifisti e liberaldemocratici i quali fino a ieri ci riempivano la testa parlandoci di sacralità della Suprema Legge dello Stato e di inviolabilità della Carta Fondamentale della Repubblica e che ora invocano le armi per abbattere il Premier. Non ho mai visto un dittatore presentarsi alle elezioni, vincerle o perderle, ed accettare in ogni caso il responso delle urne. Non ho mai visto un despota ancora in carica finire alla sbarra ed essere processato come un normale cittadino dai magistrati. Non ho mai visto un satrapo farsi attaccare e sputtanare dai giornali senza chiuderli e mandare in galera i suoi coraggiosi giornalisti. Non ho mai visto un tiranno lasciarsi insultare dalle piazze dell’opposizione e restare a guardare senza inviare l’esercito a sparare sulla folla e sugli avversari politici. Non ho visto nulla di tutto questo in Italia ma ho sentito un pensatore di sinistra invocare il sostegno degli apparati coercitivi dello Stato per abbattere un Presidente eletto dal popolo. In quale articolo della costituzione è scritto tutto ciò prof. Asor Rosa? Si vergogni di quello che ha detto e vada via da questo paese che, nonostante la sua voglia di golpe, sarà ancora una nazione nelle mani degli italiani!
di Gianni Petrosillo
di Gianni Petrosillo
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento