19 giugno 2008
Il piano segreto per eliminare la Rete. Nel 2010?
Alcuni si chiedono se l’articolo su una futura introduzione di un sistema pay-per-view sia una bufala, ma è documentata una più ampia iniziativa per regolamentare il web
Secondo un articolo diffuso clandestinamente, gli Internet Service Providers [fornitori di accesso ad Internet, n.d.t.] hanno deciso di limitare l’abbonamento ad Internet ad uno simile a quello televisivo, dove gli utenti saranno obbligati a pagare per visitare siti Internet selezionati di proprietà delle corporation entro il 2012, mentre gli altri saranno bloccati. Benché alcuni abbiano smentito la notizia definendola una bufala, esistono prove evidenti dell’esistenza di un più ampio piano avente lo scopo di distruggere la versione tradizionale di Internet e di rimpiazzarla con un Internet 2 regolamentato e controllato.
"Dipendenti di Bell Canada e TELUS (un tempo di proprietà di Verizon) confermano ufficialmente che entro il 2012 gli ISP di tutto il mondo ridurranno l’accesso ad Internet ad una tipologia di abbonamento simile a quella televisiva, consentendo l’accesso ad un numero standard e limitato di siti commerciali e richiedendo una spesa aggiuntiva per ogni altro sito che l’utente visiterà. Questi “altri” siti perderebbero quindi tutta la loro pubblicità e probabilmente chiuderebbero, provocando quella che potrebbe essere vista come la fine di Internet”, mette in guardia un articolo che si è diffuso in un lampo sul web negli ultimi giorni.
L’articolo, a cui è allegato un filmato pubblicato su You Tube [vedi sotto n.d.r.], afferma che il giornalista “Dylan Pattyn” del settimanale Time ha confermato la notizia e sta per pubblicare un articolo in merito – e che le manovre per far chiudere di fatto il web potrebbero avvenire già nel 2010.
Qualcuno ha espresso le proprie perplessità sull’accuratezza dell’articolo, poiché quanto vi si afferma non è documentato da nessun’altra fonte, solo la “promessa” di un articolo del settimanale Time è portata a sostegno della voce di corridoio. Nell’attesa che questo articolo venga pubblicato, in molti hanno sospeso il giudizio o hanno subito archiviato la notizia definendola una bufala.
Ciò che è documentato, come sottolineato dall’articolo, è il fatto che il il wireless web package della TELUS consente solo un accesso di tipo pay-per-view ad una selezione di siti aziendali e di informazione. Questo è il modello su cui si baserebbe Internet dopo il 2012.
Qualcuno ha constatato che gli autori del video sembrano maggiormente interessati a far iscrivere la gente al loro canale di You Tube piuttosto che a combattere a favore della neutralità della rete, dal momento che il contenuto del video è costituito in gran parte da una donna attraente che non ha nessuna paura a mettere in mostra il proprio décolleté. Un’ampia maggioranza degli altri video presenti sullo stesso canale di You Tube consiste in scenette stravaganti di satira d’avanguardia nell’interesse delle stesse persone che compaiono nel filmato sulla libertà di Internet.
Ciò ha spinto molti a sospettare che la notizia sul futuro di Internet sia semplicemente una scusa per attirare l’attenzione sul gruppo.
Indipendentemente dal fatto che l’articolo sia accurato o che si tratti semplicemente di una grossolana bufala, vi è un piano concreto volto a restringere, regolamentare e soffocare il libero utilizzo di Internet, del quale noi stiamo documentando da anni l’evoluzione.
I primi provvedimenti per far pagare ogni e-mail inviata sono già stati intrapresi. Con il pretesto di eliminare lo spam, Bill Gates e altri capitani d'industria hanno proposto agli utenti di Internet di acquistare francobolli - credito [credit stamps] che indicano quante e-mail saranno in grado di inviare. Questa è indubbiamente la campana a morto per le newsletter politiche e le mailing list.
Il New York Times ha reso noto che "America Online e Yahoo, due dei più grandi fornitori di servizi di posta elettronica, stanno per iniziare ad utilizzare un sistema che garantisce una corsia preferenziale ai messaggi provenienti dalle aziende che pagano una cifra compresa tra ¼ di cent ed un penny l’uno affinché giungano al destinatario. I mittenti devono promettere di contattare solo le persone che hanno dato il loro assenso a ricevere i loro messaggi, o rischiano di trovarsi [l’account] completamente bloccato".
La prima fase si limiterà semplicemente a scoraggiare le persone, attraverso il costo dei servizi, dall’utilizzare l’Internet convenzionale e ad obbligarli a passare ad Internet 2, un hub regolato dallo Stato dove sarà necessario ottenere un permesso direttamente dalla FCC [Commissione Federale per le Comunicazioni, n.d.t.] o da un ufficio governativo per poter aprire un sito Internet.
La versione originaria di Internet verrà quindi trasformata in un database per una sorveglianza di massa e in uno strumento di marketing. Il settimanale The Nation rivelò nel 2006 che: "Verizon, Comcast, Bell South e altri giganti della comunicazione stanno sviluppando strategie per registrare e conservare, all’interno di un ampio sistema di raccolta dati e di marketing, informazioni su ogni nostro movimento nel cyberspazio, la cui portata potrebbe competere con [quello del]la National Security Agency [1]. Secondo [quanto scritto nei] libri bianchi che stanno attualmente circolando all’interno delle aziende che si occupano di servizi via cavo, telefonici e delle telecomunicazioni, quelli con i portafogli più gonfi – le corporation, i gruppi d’interesse e i principali inserzionisti – otterebbero un trattamento preferenziale. I contenuti provenienti da questi fornitori avrebbero la priorità sugli schermi dei nostri computer e dei nostri televisori, mentre le informazioni viste come indesiderate, ad esempio [quelle relative alle] comunicazioni peer-to-peer, potrebbero avere meno visibilità o semplicemente essere bandite”.
Negli ultimi anni, è stata portata avanti da numerosi organismi dell’establishment una campagna propagandistica avente lo scopo di demonizzare Internet e successivamente condurlo sulla via di uno stretto controllo:
· Time magazine riferì lo scorso anno che dei ricercatori finanziati dal governo federale vogliono far chiudere Internet e ripartire da zero, citando il fatto che al momento vi sono delle falle nel sistema, dove gli utenti non possono essere costantemente pedinati e rintracciati.
Le voci sulle iniziative del progetto di cui abbiamo parlato in passato prevedono che vengano prese misure rigorose contro la neutralità della rete e che addirittura venga concepita una nuova forma di Internet conosciuta come Internet 2.
· In un clima bipartisan, è stato recentemente richiesto a tutti i fornitori di accesso ad Internet, sia da parte dei democratici che dei repubblicani, di spiare tutti i cittadini statunitensi.
· Una recente strategia della Casa Bianca non sottoposta a segreto di Stato per “vincere la guerra al terrorismo” individua le teorie complottiste [presenti su] Internet come un terreno fertile per l’arruolamento da parte dei terroristi e minaccia di “diminuire” la loro influenza.
· Il Pentagono ha recentemente annunciato il suo impegno per infiltrarsi su Internet e fare propaganda a favore della guerra al terrorismo.
· In un discorso tenuto lo scorso ottobre, il direttore del [Dipartimento] di Sicurezza Interna Michael Chertoff ha identificato il web come il "campo di addestramento del terrorismo" attraverso il quale “persone ostili e insoddisfatte che vivono negli Stati Uniti” stanno sviluppando “ideologie radicali e attività potenzialmente violente”. Egli propone come soluzione degli “intelligence fusion centers”, costituiti da personale della Sicurezza Interna che entrerà in funzione il prossimo anno.
· Il Governo degli Stati Uniti intende obbligare i blogger e gli attivisti di movimenti di base presenti online a registrare le loro attività e a riferirne con regolarità al Congresso. Per la mancata osservanza potrebbe essere previsto fino ad un anno di carcere come pena.
· Una storica causa legale a favore della Recording Industry Association of America [Associazione americana dei produttori discografici, n.d.t.] e altre organizzazioni del commercio globale cerca di criminalizzare ogni forma di scambio di file su Internet facendola passare per violazione dei diritti d’autore, condannando di fatto il world wide web a chiudere – e la loro tesi trova il sostegno del governo statunitense.
· Una sentenza storica emessa a Sydney costituisce l’atto più significativo nella costruzione del tranello per la distruzione di Internet come lo conosciamo e la fine dei siti e dei blog di informazione, stabilendo il precedente secondo cui la semplice pubblicazione di un link ad un altro sito è una violazione dei diritti d'autore e un atto di pirateria.
· L’Unione Europea, guidata dall’ex-stalinista e possibile futuro Primo Ministro britannico John Reid, ha anch'essa auspicato di imbavagliare i "terroristi" che utilizzano Internet per fare propaganda.
· La normativa UE sulla conservazione dei dati, passata lo scorso anno dopo un lungo dibattito e divenuta operativa alla fine del 2007, obbliga gli operatori telefonici e i fornitori di accesso ad Internet a conservare le informazioni su chi ha telefonato a chi e su chi ha inviato un’e-mail a chi per almeno sei mesi. In base a questa legge, gli inquirenti in qualsiasi Stato dell’Unione Europea, e, cosa assai curiosa, anche negli Stati Uniti, possono accedere ai dati su telefonate, SMS, e-mail e servizi di instant messaging riguardanti i cittadini europei.
· L’UE ha inoltre recentemente proposto una legge che impedirebbe agli utenti di caricare qualsiasi tipo di video senza autorizzazione.
· Secondo la rivista New Scientist il Governo degli Stati Uniti sta inoltre finanziando una ricerca all’interno dei siti di social networking nonché su come raccogliere e archiviare i dati pubblicati in questi. "Allo stesso tempo, i legislatori statunitensi stanno cercando di spingere gli stessi siti di social networking a controllare la quantità e la tipologia di informazioni che le persone, in particolare i bambini, possono pubblicare sui siti”.
Lo sviluppo di una nuova forma di Internet dotata di nuove regole è inoltre concepita per creare un sistema castale online per mezzo del quale sarebbe consentito agli hub della precedente versione di Internet di fermarsi e spegnersi definitivamente, costringendo le persone ad utilizzare il nuovo world wide web, tassabile, censurato e regolamentato.
Non fatevi ingannare, Internet, uno dei più grandi baluardi della libertà di espressione mai creati è sotto attacco costante da parte di persone potenti che non possono operare in una società dove l’informazione circola libera e indisturbata. Sia le iniziative americane che quelle europee richiamano alla mente le notizie di cui veniamo a sapere ogni settimana sulla Cina comunista sottoposta al controllo dello Stato, dove Internet è fortemente regolamentato ed esiste virtualmente come una entità a sé, distaccato dal resto della rete.
Internet è il migliore alleato della libertà e il fatto che possa essere sottoposto a controlli è un incubo che lascia sconvolti. La sua eliminazione è uno degli obiettivi a breve termine di coloro che cercano di centralizzare il potere e soggiogare le loro popolazioni sotto una tirannia eliminando il diritto di protestare e di informare gli altri attraverso uno spazio aperto di discussione in un world wide web libero.
Nota del traduttore
[1] La National Security Agency, o NSA, è l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale. In particolare è l'ente incaricato di proteggere i dati e i messaggi che giornalmente passano attraverso uffici governativi, Casa Bianca, ambasciate, ecc. Oltre a questo l'NSA controlla tutto il traffico telefonico e di posta elettronica americano, e ha a disposizione un numero imprecisato di satelliti sempre puntati sull'America. (fonte: Wikipedia)
DI PAUL JOSEPH WATSON
Fonte: http://prisonplanet.com/
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19 giugno 2008
Il piano segreto per eliminare la Rete. Nel 2010?
Alcuni si chiedono se l’articolo su una futura introduzione di un sistema pay-per-view sia una bufala, ma è documentata una più ampia iniziativa per regolamentare il web
Secondo un articolo diffuso clandestinamente, gli Internet Service Providers [fornitori di accesso ad Internet, n.d.t.] hanno deciso di limitare l’abbonamento ad Internet ad uno simile a quello televisivo, dove gli utenti saranno obbligati a pagare per visitare siti Internet selezionati di proprietà delle corporation entro il 2012, mentre gli altri saranno bloccati. Benché alcuni abbiano smentito la notizia definendola una bufala, esistono prove evidenti dell’esistenza di un più ampio piano avente lo scopo di distruggere la versione tradizionale di Internet e di rimpiazzarla con un Internet 2 regolamentato e controllato.
"Dipendenti di Bell Canada e TELUS (un tempo di proprietà di Verizon) confermano ufficialmente che entro il 2012 gli ISP di tutto il mondo ridurranno l’accesso ad Internet ad una tipologia di abbonamento simile a quella televisiva, consentendo l’accesso ad un numero standard e limitato di siti commerciali e richiedendo una spesa aggiuntiva per ogni altro sito che l’utente visiterà. Questi “altri” siti perderebbero quindi tutta la loro pubblicità e probabilmente chiuderebbero, provocando quella che potrebbe essere vista come la fine di Internet”, mette in guardia un articolo che si è diffuso in un lampo sul web negli ultimi giorni.
L’articolo, a cui è allegato un filmato pubblicato su You Tube [vedi sotto n.d.r.], afferma che il giornalista “Dylan Pattyn” del settimanale Time ha confermato la notizia e sta per pubblicare un articolo in merito – e che le manovre per far chiudere di fatto il web potrebbero avvenire già nel 2010.
Qualcuno ha espresso le proprie perplessità sull’accuratezza dell’articolo, poiché quanto vi si afferma non è documentato da nessun’altra fonte, solo la “promessa” di un articolo del settimanale Time è portata a sostegno della voce di corridoio. Nell’attesa che questo articolo venga pubblicato, in molti hanno sospeso il giudizio o hanno subito archiviato la notizia definendola una bufala.
Ciò che è documentato, come sottolineato dall’articolo, è il fatto che il il wireless web package della TELUS consente solo un accesso di tipo pay-per-view ad una selezione di siti aziendali e di informazione. Questo è il modello su cui si baserebbe Internet dopo il 2012.
Qualcuno ha constatato che gli autori del video sembrano maggiormente interessati a far iscrivere la gente al loro canale di You Tube piuttosto che a combattere a favore della neutralità della rete, dal momento che il contenuto del video è costituito in gran parte da una donna attraente che non ha nessuna paura a mettere in mostra il proprio décolleté. Un’ampia maggioranza degli altri video presenti sullo stesso canale di You Tube consiste in scenette stravaganti di satira d’avanguardia nell’interesse delle stesse persone che compaiono nel filmato sulla libertà di Internet.
Ciò ha spinto molti a sospettare che la notizia sul futuro di Internet sia semplicemente una scusa per attirare l’attenzione sul gruppo.
Indipendentemente dal fatto che l’articolo sia accurato o che si tratti semplicemente di una grossolana bufala, vi è un piano concreto volto a restringere, regolamentare e soffocare il libero utilizzo di Internet, del quale noi stiamo documentando da anni l’evoluzione.
I primi provvedimenti per far pagare ogni e-mail inviata sono già stati intrapresi. Con il pretesto di eliminare lo spam, Bill Gates e altri capitani d'industria hanno proposto agli utenti di Internet di acquistare francobolli - credito [credit stamps] che indicano quante e-mail saranno in grado di inviare. Questa è indubbiamente la campana a morto per le newsletter politiche e le mailing list.
Il New York Times ha reso noto che "America Online e Yahoo, due dei più grandi fornitori di servizi di posta elettronica, stanno per iniziare ad utilizzare un sistema che garantisce una corsia preferenziale ai messaggi provenienti dalle aziende che pagano una cifra compresa tra ¼ di cent ed un penny l’uno affinché giungano al destinatario. I mittenti devono promettere di contattare solo le persone che hanno dato il loro assenso a ricevere i loro messaggi, o rischiano di trovarsi [l’account] completamente bloccato".
La prima fase si limiterà semplicemente a scoraggiare le persone, attraverso il costo dei servizi, dall’utilizzare l’Internet convenzionale e ad obbligarli a passare ad Internet 2, un hub regolato dallo Stato dove sarà necessario ottenere un permesso direttamente dalla FCC [Commissione Federale per le Comunicazioni, n.d.t.] o da un ufficio governativo per poter aprire un sito Internet.
La versione originaria di Internet verrà quindi trasformata in un database per una sorveglianza di massa e in uno strumento di marketing. Il settimanale The Nation rivelò nel 2006 che: "Verizon, Comcast, Bell South e altri giganti della comunicazione stanno sviluppando strategie per registrare e conservare, all’interno di un ampio sistema di raccolta dati e di marketing, informazioni su ogni nostro movimento nel cyberspazio, la cui portata potrebbe competere con [quello del]la National Security Agency [1]. Secondo [quanto scritto nei] libri bianchi che stanno attualmente circolando all’interno delle aziende che si occupano di servizi via cavo, telefonici e delle telecomunicazioni, quelli con i portafogli più gonfi – le corporation, i gruppi d’interesse e i principali inserzionisti – otterebbero un trattamento preferenziale. I contenuti provenienti da questi fornitori avrebbero la priorità sugli schermi dei nostri computer e dei nostri televisori, mentre le informazioni viste come indesiderate, ad esempio [quelle relative alle] comunicazioni peer-to-peer, potrebbero avere meno visibilità o semplicemente essere bandite”.
Negli ultimi anni, è stata portata avanti da numerosi organismi dell’establishment una campagna propagandistica avente lo scopo di demonizzare Internet e successivamente condurlo sulla via di uno stretto controllo:
· Time magazine riferì lo scorso anno che dei ricercatori finanziati dal governo federale vogliono far chiudere Internet e ripartire da zero, citando il fatto che al momento vi sono delle falle nel sistema, dove gli utenti non possono essere costantemente pedinati e rintracciati.
Le voci sulle iniziative del progetto di cui abbiamo parlato in passato prevedono che vengano prese misure rigorose contro la neutralità della rete e che addirittura venga concepita una nuova forma di Internet conosciuta come Internet 2.
· In un clima bipartisan, è stato recentemente richiesto a tutti i fornitori di accesso ad Internet, sia da parte dei democratici che dei repubblicani, di spiare tutti i cittadini statunitensi.
· Una recente strategia della Casa Bianca non sottoposta a segreto di Stato per “vincere la guerra al terrorismo” individua le teorie complottiste [presenti su] Internet come un terreno fertile per l’arruolamento da parte dei terroristi e minaccia di “diminuire” la loro influenza.
· Il Pentagono ha recentemente annunciato il suo impegno per infiltrarsi su Internet e fare propaganda a favore della guerra al terrorismo.
· In un discorso tenuto lo scorso ottobre, il direttore del [Dipartimento] di Sicurezza Interna Michael Chertoff ha identificato il web come il "campo di addestramento del terrorismo" attraverso il quale “persone ostili e insoddisfatte che vivono negli Stati Uniti” stanno sviluppando “ideologie radicali e attività potenzialmente violente”. Egli propone come soluzione degli “intelligence fusion centers”, costituiti da personale della Sicurezza Interna che entrerà in funzione il prossimo anno.
· Il Governo degli Stati Uniti intende obbligare i blogger e gli attivisti di movimenti di base presenti online a registrare le loro attività e a riferirne con regolarità al Congresso. Per la mancata osservanza potrebbe essere previsto fino ad un anno di carcere come pena.
· Una storica causa legale a favore della Recording Industry Association of America [Associazione americana dei produttori discografici, n.d.t.] e altre organizzazioni del commercio globale cerca di criminalizzare ogni forma di scambio di file su Internet facendola passare per violazione dei diritti d’autore, condannando di fatto il world wide web a chiudere – e la loro tesi trova il sostegno del governo statunitense.
· Una sentenza storica emessa a Sydney costituisce l’atto più significativo nella costruzione del tranello per la distruzione di Internet come lo conosciamo e la fine dei siti e dei blog di informazione, stabilendo il precedente secondo cui la semplice pubblicazione di un link ad un altro sito è una violazione dei diritti d'autore e un atto di pirateria.
· L’Unione Europea, guidata dall’ex-stalinista e possibile futuro Primo Ministro britannico John Reid, ha anch'essa auspicato di imbavagliare i "terroristi" che utilizzano Internet per fare propaganda.
· La normativa UE sulla conservazione dei dati, passata lo scorso anno dopo un lungo dibattito e divenuta operativa alla fine del 2007, obbliga gli operatori telefonici e i fornitori di accesso ad Internet a conservare le informazioni su chi ha telefonato a chi e su chi ha inviato un’e-mail a chi per almeno sei mesi. In base a questa legge, gli inquirenti in qualsiasi Stato dell’Unione Europea, e, cosa assai curiosa, anche negli Stati Uniti, possono accedere ai dati su telefonate, SMS, e-mail e servizi di instant messaging riguardanti i cittadini europei.
· L’UE ha inoltre recentemente proposto una legge che impedirebbe agli utenti di caricare qualsiasi tipo di video senza autorizzazione.
· Secondo la rivista New Scientist il Governo degli Stati Uniti sta inoltre finanziando una ricerca all’interno dei siti di social networking nonché su come raccogliere e archiviare i dati pubblicati in questi. "Allo stesso tempo, i legislatori statunitensi stanno cercando di spingere gli stessi siti di social networking a controllare la quantità e la tipologia di informazioni che le persone, in particolare i bambini, possono pubblicare sui siti”.
Lo sviluppo di una nuova forma di Internet dotata di nuove regole è inoltre concepita per creare un sistema castale online per mezzo del quale sarebbe consentito agli hub della precedente versione di Internet di fermarsi e spegnersi definitivamente, costringendo le persone ad utilizzare il nuovo world wide web, tassabile, censurato e regolamentato.
Non fatevi ingannare, Internet, uno dei più grandi baluardi della libertà di espressione mai creati è sotto attacco costante da parte di persone potenti che non possono operare in una società dove l’informazione circola libera e indisturbata. Sia le iniziative americane che quelle europee richiamano alla mente le notizie di cui veniamo a sapere ogni settimana sulla Cina comunista sottoposta al controllo dello Stato, dove Internet è fortemente regolamentato ed esiste virtualmente come una entità a sé, distaccato dal resto della rete.
Internet è il migliore alleato della libertà e il fatto che possa essere sottoposto a controlli è un incubo che lascia sconvolti. La sua eliminazione è uno degli obiettivi a breve termine di coloro che cercano di centralizzare il potere e soggiogare le loro popolazioni sotto una tirannia eliminando il diritto di protestare e di informare gli altri attraverso uno spazio aperto di discussione in un world wide web libero.
Nota del traduttore
[1] La National Security Agency, o NSA, è l'organismo governativo degli Stati Uniti d'America che, insieme alla CIA e all’FBI, si occupa della sicurezza nazionale. In particolare è l'ente incaricato di proteggere i dati e i messaggi che giornalmente passano attraverso uffici governativi, Casa Bianca, ambasciate, ecc. Oltre a questo l'NSA controlla tutto il traffico telefonico e di posta elettronica americano, e ha a disposizione un numero imprecisato di satelliti sempre puntati sull'America. (fonte: Wikipedia)
DI PAUL JOSEPH WATSON
Fonte: http://prisonplanet.com/
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