Con la guerra russo-georgiana del mese scorso Mosca ha dimostrato che non intende continuare ad accettare ingerenze e atteggiamenti aggressivi della Nato e di Washington nel suo spazio geopolitico.
Un avvertimento che solo pochi nell’Occidente atlantico sembrano voler capire.
A questo riguardo venerdì è intervenuto l’ex cancelliere tedesco, Gerhard Schröder (nella foto), il quale ha avvertito che l’ingresso nella Nato della Georgia - insieme al suo “imprevedibile” presidente Mikhail Saakashvili - potrebbe provocare un conflitto armato con la Russia. Per maggiore chiarezza è utile ricordare che pochi mesi dopo la fine del suo mandato ha accettato la nomina della compagnia statale russa Gazprom a capo del consorzio Nord Stream AG, che si occupa della costruzione di un gasdotto che collegherà la costa russa nella regione di Vyborg alla costa tedesca nella regione di Greifswald, passando per il Mar Baltico.
“Chi sospinge la Georgia nella Nato deve sapere che - lo dirò garbatamente - alla luce della natura imprevedibile delle attuali leadership e di una politica di accerchiamento, che è sostenuta dagli Stati Uniti, la Nato potrebbe finire ottenere imbrigliata in un conflitto”, ha proseguito Schröder. “Ciò significherebbe - sia storicamente che per lo sviluppo delle future relazioni - per i soldati tedeschi partecipare a tale conflitto deve essere detto chiaramente”, ha dichiarato il membro del Partito Socialdemocratico tedesco (SPD), in un discorso ad una conferenza sull’energia.
La sua posizione è in contrasto con quella del suo compagno di partito e attuale cancelliere tedesco, Angela Merkel, che con altri membri dell’Unione europea, ha condannato la risposta militare della Russia contro l’aggressione georgiana all’Ossezia del Sud definendola sproporzionata. Schröder ha poi aggiunto che è quanto mai importante garantire l’approvvigionamento energetico dell’Europa, e che un approccio multilaterale, anche verso la Russia, è assolutamente necessario. “I piani per rendere la politica energetica uno strumento della Nato sono assurde e ci porterebbe a una situazione enormemente difficile per la sicurezza e la politica estera”, ha proseguito. innovare
La Germania importa gas dalla Russia per circa il 44%, e Schröder ha osservato che è importante che le rotte dell’energia siano rimodernate. Già in passato il politico dell’SPD aveva esortato l’Unione europea a mantenere un partenariato strategico con Mosca, sostenendo che l’Europa rischia di perdere la sua influenza se non mantiene la sua collaborazione con la Federazione.
Una risposta quella dell’ex cancelliere tedesco alle parole pronunciate giovedì dal segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, in un intervento pubblicato dal quotidiano spagnolo El Mundo, in cui ha dichiarato che l’Europa e gli Stati Uniti non permetteranno a Mosca di porre il veto all’ingresso della Georgia e dell’Ucraina nella Nato.
“Nello stesso tempo, gli Stati Uniti e l’Europa sostengono inequivocabilmente la sovranità, l’indipendenza e l‘integrità territoriale dei vicini della Russia”, ha aggiunto la Rice.
Il segretario di stato Usa ha sottolineato poi che questo messaggio è stato trasmesso in modo molto chiaro anche ai sodali ucraini del fronte filo-atlantico.
E a conferma che gli interessi imperiali di Washington e dei suoi sudditi nel Caucaso e nell’Europa centro-orientale continuano ad avere la meglio su quelli della pace e della cooperazione con Mosca, sia Praga sia Varsavia hanno rifiutato l’ipotesi di ospitare la presenza permanente dei russi presso le basi dello scudo antimissile nei due Paesi. La nota del Ministero degli Esteri ceco è stata diffusa dopo l’incontro a Praga fra il vice ministro degli Esteri ceco, Tomas Pojar e la sua controparte polacca, Przemyslaw Grudzinski. E per dimostrare quanto è importante e infinita la sudditanza di questi Paesi sono giunte da Varsavia le dichiarazioni del ministro della Difesa polacco, Bogdan Klich, il quale ha sostenuto di non essere assolutamente preoccupato per le decisioni del Congresso Usa di ridurre drasticamente i fondi per la realizzazione dello scudo spaziale da dislocare in Polonia e Repubblica Ceca, in chiave antirussa. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa polacca PAP.
di Andrea Perrone
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