Lo scontro tra gli enti locali italiani e le banche internazionali sui contratti derivati sarà il banco di prova per vedere se il diritto costituzionale sarà in grado di tener testa al "post-Westfalico" diritto europeo, basato sul furto. Dopo che numerosi enti locali hanno fatto ricorso ai tribunali per ripudiare i fraudolenti contratti derivati, le banche si sono rivolte a Londra per proteggere i loro cosiddetti diritti.
J.P. Morgan Chase & Co., UBS e Bank of America sono tra le banche che hanno denunciato diverse amministrazioni comunali e le regioni Lazio, Toscana e Piemonte, al tribunale di Londra. I precedenti indicano che il giudice darà l'autorizzazione a procedere. Lo scorso maggio, Dexia Crediop e Depfa hanno ottenuto che si tenesse il processo contro la città di Pisa e lo scorso ottobre un giudice di Londra ha accettato la denuncia presentata da UBS contro un comune tedesco.
Da un punto di vista strettamente legale, le banche sono protette da clausole nei contratti stipulati, che indicano Londra come sede di giurisdizione esclusiva. Inoltre, la legge europea non permette ai tribunali di uno stato membro di intervenire nelle controversie aperte in un altro stato membro. Però esiste una legge superiore, che è quella costituzionale, che protegge il Bene Comune basandosi sul diritto naturale. Questa legge superiore condanna le pratiche basate sull'usura e sul gioco d'azzardo, che costituiscono la vera natura dei derivati. Perciò, sui derivati italiani si gioca una partita legale cruciale per il futuro dell'Europa.
L'intelligence italiana ha già suonato il campanello d'allarme sui 32 miliardi di derivati degli enti locali, classificando il problema come una minaccia alla sicurezza nazionale. (cfr. "Germania, Italia: i derivati minacciano la democrazia").
Benché il caso italiano sia quello più rilevante in Europa, altri casi legali stanno emergendo nelle altre nazioni. In Germania, in un caso che potrebbe aprire la strada a numerosi altri ricorsi, la Caritas ha sporto denuncia contro Kommerzbank per frode. La banca aveva consigliato alla sede di Francoforte dell'ente umanitario di investire mezzo milione di euro in cartolarizzazioni ad alto rischio che contenevano mutui subprime americani, sostenendo che si trattasse di un investimento sicuro come un titolo di stato. La Caritas ha perso la metà dei soldi investiti.
by (MoviSol)
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