Ho lasciato il messaggio che segue sul blog del vice direttore de Il Giornale Nicola Porro (ed egli non lo ha cassato quindi ritengo di non essere uscito fuori tema):” Mi scusi Porro, ma come? Arpisella le dice che dietro Fini ci sono quelli che c’erano dietro la D’Addario e a lei nemmeno la curiosità viene?
Anzi, liquida in fretta il suo interlocutore senza capire meglio di cosa stesse parlando. Ma che ca.zo! Dietro la D’Addario c’erano servizi segreti stranieri e dietro Fini ci sono “ambienti americani”... E voi che sprecate il tempo dietro la casa monegasca. Va bene, l’abbiamo capito che Fini si fa i cazzi suoi ed è pure peggio degli altri ma agli italiani la verità vera la volete raccontare? Questo è coraggio! Dire che siamo assediati e circondati da nemici e traditori e che nemici e traditori non sono Putin e Gheddafi ma i nostri alleati occidentali. Fate un’opera buona per una volta e non comportatevi come i botoli rumorosi di cui parlava Schopenhauer quando faceva riferimento ai giornalisti, questi operai pagati alla giornata…Volete fare casino? E fatelo ma almeno per una causa superiore…”
Oggi, sul quotidiano della famiglia Berlusconi, Gabriele Villa, riprendendo le parole di Arpisella portavoce della Marcegaglia, rilancia questa questione del cerchio sovrastrutturale (in realtà un fatto di forze materiali soverchianti che si raddoppiano sul palcoscenico politico ufficiale dove agiscono, almeno in Italia, finti partiti e ricole istituzioni completamente depotenziate) che decide le cose sulla testa di tutti e contro gli interessi del Paese. Bene, ancora una volta l'articolista si fa delle domande non peregrine ma evita accuratamente di dare quelle risposte che sono, tuttavia, nella mente di ognuno di noi. Se fossimo una nazione libera ed indipendente concentreremmo (da destra e da sinistra) le energie per spezzare questa situazione di subordinazione nei confronti di poteri ed ambienti stranieri che vogliono neutralizzare lo Stato per perpetuare la loro dominanza. Ed invece niente, si accenna a qualcosa ma senza squarciare quel velo di menzogne e di ipocrisia che da troppo tempo copre la verità. Ciò accade perché buona parte l'establishment nostrano è connivente con quel sistema di forze esterne mentre chi non lo è non ha la vitalità necessaria per opporre resistenza. Il risultato di questa situazione è un'impotenza generale che mortifica pesantemente il paese e lo spinge sempre di più sull'orlo del baratro. Siamo nella merda, se non ve ne foste accorti...
di Gabriele Villa (fonte il Giornale)
Cos'è il "cerchio sovrastrutturale che va oltre Berlusconi" di cui Arpisella parla al telefono? Per il portavoce il caso D'Addario sarebbe stato architettato da una sorte di "Spectre"
Abbiamo un cerchio alla testa, noi de «il Giornale». Anzi di più, abbiamo un «cerchio sovrastrutturale» sopra le nostre teste. Ne sentiamo il peso da qualche giorno, lo percepiamo. Sappiamo oramai con certezza, dopo le parole criptiche ma preoccupanti e preoccupate, pronunciate da Rinaldo Arpisella, l'uomo di fiducia di Emma Marcegaglia, nell'oramai famosa conversazione telefonica con Nicola Porro, che questo cerchio aleggia nell'aria. Ma dobbiamo, purtroppo, prendere atto che, almeno per il momento, questa strana, inquietante presenza, resta per noi, «relegati in via Negri, a Milano» (sempre per continuare a citare Il Grande Informato), come qualcosa di simile a un Unidentified Flying Object, un Ufo cioè. Che, ci crediate o no, sta girando e rigirando, attorno a un'Italia ignara, compiendo un'orbita particolarmente strana che, sempre parole di Arpisella, passa da Fini alla D'Addario, a Casini, attraversando praterie sconfinate, laghi, boschi, mari e monti ma anche, immaginiamo, piccole, medie e grandi industrie. Come si fa dunque a rimanere insensibili a questo grido di dolore? Come possiamo non farci delle domande o, meglio, non farle agli informati uomini (e donne) di Confindustria, per trovare risposte che possano rasserenare il nostro spirito e le nostre menti e consentirci di lavorare con più tranquillità nel nostro eremo di via Gaetano Negri a Milano? Ecco dunque la prima di queste nostre, crediamo più che lecite, domande:
1)Che cos'è questo misterioso «cerchio sovrastrutturale»? Chi ne fa parte e quali sono i suoi obbiettivi?
Dice Arpisella a Porro nel colloquio telefonico intercettato: «...Ci sono sovrastrutture che passano sopra la mia testa, la tua testa...». E ancora: «...Ma tu non sai che c... c'è altro in giro, ti parlo da amico cioè...è un'ottica corta cioè.. è allora il cerchio sovrastrutturale va oltre me...». La frase dell'uomo di fiducia della presidente di Confidustria somiglia a un messaggio in codice. Che come tale va necessariamente e urgentemente decodificato, soprattutto perché fa intuire che il «cerchio» potrebbe essere una sorta di organizzazione gerarchica clandestina, una struttura parallela che, in qualche modo, controlla tutte le leve del potere in Italia. Sarebbe interessante conoscere i nomi degli adepti che costituiscono gli anelli di questo cerchio e come questi personaggi si muovano all'interno dei palazzi e delle stanze dove si manifesta, invece, l'ufficialità del potere, quello che è noto a tutti.
2)Chi è o chi sono i misteriosi registi dell'operazione D'Addario?
«Ci sono quelli che c'erano dietro la D'Addario, dai su!». Rinaldo Arpisella sembra sicuro di sapere con esattezza chi siano i mandanti della vicenda D'Addario, la escort gettata nelle braccia del premier, con tanto di registratore nella borsetta. Sarebbe interessante conoscere che cosa sanno in Confindustria di questa vicenda.
3)Chi c'è dietro la svolta anti berlusconiana di Fini?
Arpisella: «Dai, secondo te chi c'è dietro Fini?». Porro: «Chi c'è dietro Fini, tu lo sai? Io no». Anche su questa delicatissima questione i vertici dell'imprenditoria italiana danno l'impressione di sapere esattamente come siano andate le cose e perché il presidente della Camera abbia cambiato radicalmente il suo atteggiamento nei riguardi del premier, arrivando addirittura a fondare un partito. C'è da dedurre che in Confindustria sappiano anche quale assicurazioni sulla futura carriera politica abbia ricevuto il manipolo dei seguaci di Fini e da chi le abbia ricevute.
4)Perché secondo la Confindustria le decisioni più importanti vengono prese all'insaputa dei politici?
«No, no fermati un attimo non sai alcune cose. Purtroppo voi siete relegati lì, in via Negri senza comprendere, capire che non esiste solamente la politica Fini, la politica Casini...». Anche in questo caso le parole dell'uomo di fiducia della Marcegaglia danno la netta sensazione che i giochi della politica italiana si facciano lontano dalla politica e dai politici italiani. In altre stanze, in altri luoghi. Perché non dirlo cortesemente anche a noi, perché non spiegarci dove si «fa» veramente la politica italiana, giusto per darci la possibilità di intervistare le persone appropriate d'ora in poi.
5)Chi fa parte di questa nuova e inquietante Spectre che governerebbe l'Italia?
«...Il cerchio sovrastrutturale va oltre me, va oltre Feltri, va oltre Berlusconi, va oltre...». E qui siamo all'apoteosi, alla Madre di tutte le inquietanti rivelazioni che Arpisella a mezza bocca fa o vorrebbe fare a Porro. È evidente che l'Italia deve fare i conti con una sorta di Spectre, acronimo come ben sa 007, di Supremo Progetto Esecutivo per il Controspionaggio, Terrorismo, Ritorsioni ed Estorsioni. Diteci dunque chi è il capo (che nella Spectre del cinema è noto come Numero 1) di questa Spectre nostrana e diteci anche, tra un planning e un report, signore e signori della Confindustria, chi sono gli altri affiliati di questa organizzazione cioè i Numero 2, 3, 4. E dove si riuniscono. Dentro vulcani, o su isole deserte o nelle sale Bingo?
Siamo sicuri che risponderete a tutte le nostre domande. Ma senza dare un colpo al Cerchio e uno alla botte, per favore.
di Gianni Petrosillo
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11 ottobre 2010
Il cerchio sovrastrutturale
Ho lasciato il messaggio che segue sul blog del vice direttore de Il Giornale Nicola Porro (ed egli non lo ha cassato quindi ritengo di non essere uscito fuori tema):” Mi scusi Porro, ma come? Arpisella le dice che dietro Fini ci sono quelli che c’erano dietro la D’Addario e a lei nemmeno la curiosità viene?
Anzi, liquida in fretta il suo interlocutore senza capire meglio di cosa stesse parlando. Ma che ca.zo! Dietro la D’Addario c’erano servizi segreti stranieri e dietro Fini ci sono “ambienti americani”... E voi che sprecate il tempo dietro la casa monegasca. Va bene, l’abbiamo capito che Fini si fa i cazzi suoi ed è pure peggio degli altri ma agli italiani la verità vera la volete raccontare? Questo è coraggio! Dire che siamo assediati e circondati da nemici e traditori e che nemici e traditori non sono Putin e Gheddafi ma i nostri alleati occidentali. Fate un’opera buona per una volta e non comportatevi come i botoli rumorosi di cui parlava Schopenhauer quando faceva riferimento ai giornalisti, questi operai pagati alla giornata…Volete fare casino? E fatelo ma almeno per una causa superiore…”
Oggi, sul quotidiano della famiglia Berlusconi, Gabriele Villa, riprendendo le parole di Arpisella portavoce della Marcegaglia, rilancia questa questione del cerchio sovrastrutturale (in realtà un fatto di forze materiali soverchianti che si raddoppiano sul palcoscenico politico ufficiale dove agiscono, almeno in Italia, finti partiti e ricole istituzioni completamente depotenziate) che decide le cose sulla testa di tutti e contro gli interessi del Paese. Bene, ancora una volta l'articolista si fa delle domande non peregrine ma evita accuratamente di dare quelle risposte che sono, tuttavia, nella mente di ognuno di noi. Se fossimo una nazione libera ed indipendente concentreremmo (da destra e da sinistra) le energie per spezzare questa situazione di subordinazione nei confronti di poteri ed ambienti stranieri che vogliono neutralizzare lo Stato per perpetuare la loro dominanza. Ed invece niente, si accenna a qualcosa ma senza squarciare quel velo di menzogne e di ipocrisia che da troppo tempo copre la verità. Ciò accade perché buona parte l'establishment nostrano è connivente con quel sistema di forze esterne mentre chi non lo è non ha la vitalità necessaria per opporre resistenza. Il risultato di questa situazione è un'impotenza generale che mortifica pesantemente il paese e lo spinge sempre di più sull'orlo del baratro. Siamo nella merda, se non ve ne foste accorti...
di Gabriele Villa (fonte il Giornale)
Cos'è il "cerchio sovrastrutturale che va oltre Berlusconi" di cui Arpisella parla al telefono? Per il portavoce il caso D'Addario sarebbe stato architettato da una sorte di "Spectre"
Abbiamo un cerchio alla testa, noi de «il Giornale». Anzi di più, abbiamo un «cerchio sovrastrutturale» sopra le nostre teste. Ne sentiamo il peso da qualche giorno, lo percepiamo. Sappiamo oramai con certezza, dopo le parole criptiche ma preoccupanti e preoccupate, pronunciate da Rinaldo Arpisella, l'uomo di fiducia di Emma Marcegaglia, nell'oramai famosa conversazione telefonica con Nicola Porro, che questo cerchio aleggia nell'aria. Ma dobbiamo, purtroppo, prendere atto che, almeno per il momento, questa strana, inquietante presenza, resta per noi, «relegati in via Negri, a Milano» (sempre per continuare a citare Il Grande Informato), come qualcosa di simile a un Unidentified Flying Object, un Ufo cioè. Che, ci crediate o no, sta girando e rigirando, attorno a un'Italia ignara, compiendo un'orbita particolarmente strana che, sempre parole di Arpisella, passa da Fini alla D'Addario, a Casini, attraversando praterie sconfinate, laghi, boschi, mari e monti ma anche, immaginiamo, piccole, medie e grandi industrie. Come si fa dunque a rimanere insensibili a questo grido di dolore? Come possiamo non farci delle domande o, meglio, non farle agli informati uomini (e donne) di Confindustria, per trovare risposte che possano rasserenare il nostro spirito e le nostre menti e consentirci di lavorare con più tranquillità nel nostro eremo di via Gaetano Negri a Milano? Ecco dunque la prima di queste nostre, crediamo più che lecite, domande:
1)Che cos'è questo misterioso «cerchio sovrastrutturale»? Chi ne fa parte e quali sono i suoi obbiettivi?
Dice Arpisella a Porro nel colloquio telefonico intercettato: «...Ci sono sovrastrutture che passano sopra la mia testa, la tua testa...». E ancora: «...Ma tu non sai che c... c'è altro in giro, ti parlo da amico cioè...è un'ottica corta cioè.. è allora il cerchio sovrastrutturale va oltre me...». La frase dell'uomo di fiducia della presidente di Confidustria somiglia a un messaggio in codice. Che come tale va necessariamente e urgentemente decodificato, soprattutto perché fa intuire che il «cerchio» potrebbe essere una sorta di organizzazione gerarchica clandestina, una struttura parallela che, in qualche modo, controlla tutte le leve del potere in Italia. Sarebbe interessante conoscere i nomi degli adepti che costituiscono gli anelli di questo cerchio e come questi personaggi si muovano all'interno dei palazzi e delle stanze dove si manifesta, invece, l'ufficialità del potere, quello che è noto a tutti.
2)Chi è o chi sono i misteriosi registi dell'operazione D'Addario?
«Ci sono quelli che c'erano dietro la D'Addario, dai su!». Rinaldo Arpisella sembra sicuro di sapere con esattezza chi siano i mandanti della vicenda D'Addario, la escort gettata nelle braccia del premier, con tanto di registratore nella borsetta. Sarebbe interessante conoscere che cosa sanno in Confindustria di questa vicenda.
3)Chi c'è dietro la svolta anti berlusconiana di Fini?
Arpisella: «Dai, secondo te chi c'è dietro Fini?». Porro: «Chi c'è dietro Fini, tu lo sai? Io no». Anche su questa delicatissima questione i vertici dell'imprenditoria italiana danno l'impressione di sapere esattamente come siano andate le cose e perché il presidente della Camera abbia cambiato radicalmente il suo atteggiamento nei riguardi del premier, arrivando addirittura a fondare un partito. C'è da dedurre che in Confindustria sappiano anche quale assicurazioni sulla futura carriera politica abbia ricevuto il manipolo dei seguaci di Fini e da chi le abbia ricevute.
4)Perché secondo la Confindustria le decisioni più importanti vengono prese all'insaputa dei politici?
«No, no fermati un attimo non sai alcune cose. Purtroppo voi siete relegati lì, in via Negri senza comprendere, capire che non esiste solamente la politica Fini, la politica Casini...». Anche in questo caso le parole dell'uomo di fiducia della Marcegaglia danno la netta sensazione che i giochi della politica italiana si facciano lontano dalla politica e dai politici italiani. In altre stanze, in altri luoghi. Perché non dirlo cortesemente anche a noi, perché non spiegarci dove si «fa» veramente la politica italiana, giusto per darci la possibilità di intervistare le persone appropriate d'ora in poi.
5)Chi fa parte di questa nuova e inquietante Spectre che governerebbe l'Italia?
«...Il cerchio sovrastrutturale va oltre me, va oltre Feltri, va oltre Berlusconi, va oltre...». E qui siamo all'apoteosi, alla Madre di tutte le inquietanti rivelazioni che Arpisella a mezza bocca fa o vorrebbe fare a Porro. È evidente che l'Italia deve fare i conti con una sorta di Spectre, acronimo come ben sa 007, di Supremo Progetto Esecutivo per il Controspionaggio, Terrorismo, Ritorsioni ed Estorsioni. Diteci dunque chi è il capo (che nella Spectre del cinema è noto come Numero 1) di questa Spectre nostrana e diteci anche, tra un planning e un report, signore e signori della Confindustria, chi sono gli altri affiliati di questa organizzazione cioè i Numero 2, 3, 4. E dove si riuniscono. Dentro vulcani, o su isole deserte o nelle sale Bingo?
Siamo sicuri che risponderete a tutte le nostre domande. Ma senza dare un colpo al Cerchio e uno alla botte, per favore.
di Gianni Petrosillo
Anzi, liquida in fretta il suo interlocutore senza capire meglio di cosa stesse parlando. Ma che ca.zo! Dietro la D’Addario c’erano servizi segreti stranieri e dietro Fini ci sono “ambienti americani”... E voi che sprecate il tempo dietro la casa monegasca. Va bene, l’abbiamo capito che Fini si fa i cazzi suoi ed è pure peggio degli altri ma agli italiani la verità vera la volete raccontare? Questo è coraggio! Dire che siamo assediati e circondati da nemici e traditori e che nemici e traditori non sono Putin e Gheddafi ma i nostri alleati occidentali. Fate un’opera buona per una volta e non comportatevi come i botoli rumorosi di cui parlava Schopenhauer quando faceva riferimento ai giornalisti, questi operai pagati alla giornata…Volete fare casino? E fatelo ma almeno per una causa superiore…”
Oggi, sul quotidiano della famiglia Berlusconi, Gabriele Villa, riprendendo le parole di Arpisella portavoce della Marcegaglia, rilancia questa questione del cerchio sovrastrutturale (in realtà un fatto di forze materiali soverchianti che si raddoppiano sul palcoscenico politico ufficiale dove agiscono, almeno in Italia, finti partiti e ricole istituzioni completamente depotenziate) che decide le cose sulla testa di tutti e contro gli interessi del Paese. Bene, ancora una volta l'articolista si fa delle domande non peregrine ma evita accuratamente di dare quelle risposte che sono, tuttavia, nella mente di ognuno di noi. Se fossimo una nazione libera ed indipendente concentreremmo (da destra e da sinistra) le energie per spezzare questa situazione di subordinazione nei confronti di poteri ed ambienti stranieri che vogliono neutralizzare lo Stato per perpetuare la loro dominanza. Ed invece niente, si accenna a qualcosa ma senza squarciare quel velo di menzogne e di ipocrisia che da troppo tempo copre la verità. Ciò accade perché buona parte l'establishment nostrano è connivente con quel sistema di forze esterne mentre chi non lo è non ha la vitalità necessaria per opporre resistenza. Il risultato di questa situazione è un'impotenza generale che mortifica pesantemente il paese e lo spinge sempre di più sull'orlo del baratro. Siamo nella merda, se non ve ne foste accorti...
di Gabriele Villa (fonte il Giornale)
Cos'è il "cerchio sovrastrutturale che va oltre Berlusconi" di cui Arpisella parla al telefono? Per il portavoce il caso D'Addario sarebbe stato architettato da una sorte di "Spectre"
Abbiamo un cerchio alla testa, noi de «il Giornale». Anzi di più, abbiamo un «cerchio sovrastrutturale» sopra le nostre teste. Ne sentiamo il peso da qualche giorno, lo percepiamo. Sappiamo oramai con certezza, dopo le parole criptiche ma preoccupanti e preoccupate, pronunciate da Rinaldo Arpisella, l'uomo di fiducia di Emma Marcegaglia, nell'oramai famosa conversazione telefonica con Nicola Porro, che questo cerchio aleggia nell'aria. Ma dobbiamo, purtroppo, prendere atto che, almeno per il momento, questa strana, inquietante presenza, resta per noi, «relegati in via Negri, a Milano» (sempre per continuare a citare Il Grande Informato), come qualcosa di simile a un Unidentified Flying Object, un Ufo cioè. Che, ci crediate o no, sta girando e rigirando, attorno a un'Italia ignara, compiendo un'orbita particolarmente strana che, sempre parole di Arpisella, passa da Fini alla D'Addario, a Casini, attraversando praterie sconfinate, laghi, boschi, mari e monti ma anche, immaginiamo, piccole, medie e grandi industrie. Come si fa dunque a rimanere insensibili a questo grido di dolore? Come possiamo non farci delle domande o, meglio, non farle agli informati uomini (e donne) di Confindustria, per trovare risposte che possano rasserenare il nostro spirito e le nostre menti e consentirci di lavorare con più tranquillità nel nostro eremo di via Gaetano Negri a Milano? Ecco dunque la prima di queste nostre, crediamo più che lecite, domande:
1)Che cos'è questo misterioso «cerchio sovrastrutturale»? Chi ne fa parte e quali sono i suoi obbiettivi?
Dice Arpisella a Porro nel colloquio telefonico intercettato: «...Ci sono sovrastrutture che passano sopra la mia testa, la tua testa...». E ancora: «...Ma tu non sai che c... c'è altro in giro, ti parlo da amico cioè...è un'ottica corta cioè.. è allora il cerchio sovrastrutturale va oltre me...». La frase dell'uomo di fiducia della presidente di Confidustria somiglia a un messaggio in codice. Che come tale va necessariamente e urgentemente decodificato, soprattutto perché fa intuire che il «cerchio» potrebbe essere una sorta di organizzazione gerarchica clandestina, una struttura parallela che, in qualche modo, controlla tutte le leve del potere in Italia. Sarebbe interessante conoscere i nomi degli adepti che costituiscono gli anelli di questo cerchio e come questi personaggi si muovano all'interno dei palazzi e delle stanze dove si manifesta, invece, l'ufficialità del potere, quello che è noto a tutti.
2)Chi è o chi sono i misteriosi registi dell'operazione D'Addario?
«Ci sono quelli che c'erano dietro la D'Addario, dai su!». Rinaldo Arpisella sembra sicuro di sapere con esattezza chi siano i mandanti della vicenda D'Addario, la escort gettata nelle braccia del premier, con tanto di registratore nella borsetta. Sarebbe interessante conoscere che cosa sanno in Confindustria di questa vicenda.
3)Chi c'è dietro la svolta anti berlusconiana di Fini?
Arpisella: «Dai, secondo te chi c'è dietro Fini?». Porro: «Chi c'è dietro Fini, tu lo sai? Io no». Anche su questa delicatissima questione i vertici dell'imprenditoria italiana danno l'impressione di sapere esattamente come siano andate le cose e perché il presidente della Camera abbia cambiato radicalmente il suo atteggiamento nei riguardi del premier, arrivando addirittura a fondare un partito. C'è da dedurre che in Confindustria sappiano anche quale assicurazioni sulla futura carriera politica abbia ricevuto il manipolo dei seguaci di Fini e da chi le abbia ricevute.
4)Perché secondo la Confindustria le decisioni più importanti vengono prese all'insaputa dei politici?
«No, no fermati un attimo non sai alcune cose. Purtroppo voi siete relegati lì, in via Negri senza comprendere, capire che non esiste solamente la politica Fini, la politica Casini...». Anche in questo caso le parole dell'uomo di fiducia della Marcegaglia danno la netta sensazione che i giochi della politica italiana si facciano lontano dalla politica e dai politici italiani. In altre stanze, in altri luoghi. Perché non dirlo cortesemente anche a noi, perché non spiegarci dove si «fa» veramente la politica italiana, giusto per darci la possibilità di intervistare le persone appropriate d'ora in poi.
5)Chi fa parte di questa nuova e inquietante Spectre che governerebbe l'Italia?
«...Il cerchio sovrastrutturale va oltre me, va oltre Feltri, va oltre Berlusconi, va oltre...». E qui siamo all'apoteosi, alla Madre di tutte le inquietanti rivelazioni che Arpisella a mezza bocca fa o vorrebbe fare a Porro. È evidente che l'Italia deve fare i conti con una sorta di Spectre, acronimo come ben sa 007, di Supremo Progetto Esecutivo per il Controspionaggio, Terrorismo, Ritorsioni ed Estorsioni. Diteci dunque chi è il capo (che nella Spectre del cinema è noto come Numero 1) di questa Spectre nostrana e diteci anche, tra un planning e un report, signore e signori della Confindustria, chi sono gli altri affiliati di questa organizzazione cioè i Numero 2, 3, 4. E dove si riuniscono. Dentro vulcani, o su isole deserte o nelle sale Bingo?
Siamo sicuri che risponderete a tutte le nostre domande. Ma senza dare un colpo al Cerchio e uno alla botte, per favore.
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