"Un supertreno rosso Ferrari nel futuro dei trasporti. Da Milano a Roma in tre ore: nel 2011 nascerà l'alta velocità italiana, voluta dal gotha dell'imprenditoria nazionale".
Titola così l'articolo trionfalistico di P. Baroni su La Stampa del 15 luglio (dove non trova spazio l'annuncio di morte di una delle ultime fabbriche italiane, la MIVAR). E dove non c'è scritto, che questa "realtà tutta italiana" di italiano ha solo l'arredamento (oh! Giugiaro!), essendo progettato e costruito dal gruppo francese Alstom, perché le nostre fabbriche di treni sono già state svendutre e smantellate da anni.
"Il primo progetto privato per l'alta velocità è tutto italiano ed è nato nel 2006 con la creazione della società per azioni Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, da un dream team di superimprenditori come Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Fiat e Ferrari; Diego Della Valle, patron della Tod’s; Gianni Punzo, presidente del Cis Interporto di Nola e Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di Rtc, Railways Traction Company. Quest'anno all'iniziativa hanno detto sì altri azionisti di peso come Intesa Sanpaolo, Generali Holdings Fcp-Fis e Alberto Bombassei, alla guida della Brembo dal ’61 e attuale Vice Presidente di Confindustria. Da un punto di vista azionario Ntv è così composta: 54,50% suddiviso in quote paritetiche tra Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo; 21,40% Intesa Sanpaolo attraverso Imi Investimenti; 16,10% Generali Financial Holdings Fcp-Fis; 5,40% Alberto Bombassei; 2,60% Giuseppe Sciarrone. Presidente di Ntv Spa. Montezemolo, ad Sciarrone.
E' una sfida che Montezemolo sintetizza così: «Ci sarà una grande competizione e questo farà bene soprattutto ai cittadini». E di cui rivendica con orgoglio il taglio essenzialmente, esclusivamente imprenditoriale: «Non c’è neanche un euro di denaro pubblico e in momenti come questo credo sia anche importante predicare bene e razzolare bene e cioè investire, aver voglia di rischiare, di guardare in avanti e pensare che in Italia ci sono imprenditori che hanno voglia di far bene il loro mestiere». E quindi competere sul mercato, fare a gara per offrire reali servizi ai cittadini. Con Ntv aumenterà la concorrenza alle Ferrovie dello Stato. E «vincerà il treno migliore, vincerà chi offrirà il servizio migliore. E questo per tutte le categorie: i giovani, chi viaggia per turismo, chi per lavoro»."
Ricordatevi queste parole sfacciate. Lo Stato non ci mette neanche un euro, secondo Montezemolo! La privatizzazione dei treni significa invece esattamente l'opposto, perché il treno da sé non va da nessuna parte senza tutta l'infrastruttura - binari, stazioni, rete elettrica, personale di terra e di controllo - che, guarda caso, grava interamente sulle spalle di noi contribuenti, mentre Montezemolo e i suoi compagni di merenda staccano i biglietti di lusso, fingendo di competere e fare concorrenza (a chi?). Gli imprenditori (questi qui!!!) addirittura satrebbero "rischiando", mentre si accaparrano un altro pezzo del cadavere Italia!
Poi viene la categoria B, che si prodiga nel proprio mestiere:
"le reazioni al lancio del progetto, avvenuto a Roma, sono già tutte di segno positivo: per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Ntv «testimonia la vitalità degli imprenditori italiani», mentre il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha parlato di «iniziativa interamente privata che porta concorrenza in un settore delicato come quello ferroviario». Entusiasta il premier Berlusconi: «l’ingresso di imprenditori privati nel settore ferroviario - ha detto - porterà una forte competizione e produrrà vantaggi per i cittadini sia sotto il profilo della scelta del mezzo sia sotto quello del prezzo»."
Ricordate, ricordate questi nomi e questi entusiasmi sul cadavere del nostro Paese...
di Stefano Serafini
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23 luglio 2008
Gotha superveloce e giornali di bronzo
"Un supertreno rosso Ferrari nel futuro dei trasporti. Da Milano a Roma in tre ore: nel 2011 nascerà l'alta velocità italiana, voluta dal gotha dell'imprenditoria nazionale".
Titola così l'articolo trionfalistico di P. Baroni su La Stampa del 15 luglio (dove non trova spazio l'annuncio di morte di una delle ultime fabbriche italiane, la MIVAR). E dove non c'è scritto, che questa "realtà tutta italiana" di italiano ha solo l'arredamento (oh! Giugiaro!), essendo progettato e costruito dal gruppo francese Alstom, perché le nostre fabbriche di treni sono già state svendutre e smantellate da anni.
"Il primo progetto privato per l'alta velocità è tutto italiano ed è nato nel 2006 con la creazione della società per azioni Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, da un dream team di superimprenditori come Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Fiat e Ferrari; Diego Della Valle, patron della Tod’s; Gianni Punzo, presidente del Cis Interporto di Nola e Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di Rtc, Railways Traction Company. Quest'anno all'iniziativa hanno detto sì altri azionisti di peso come Intesa Sanpaolo, Generali Holdings Fcp-Fis e Alberto Bombassei, alla guida della Brembo dal ’61 e attuale Vice Presidente di Confindustria. Da un punto di vista azionario Ntv è così composta: 54,50% suddiviso in quote paritetiche tra Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo; 21,40% Intesa Sanpaolo attraverso Imi Investimenti; 16,10% Generali Financial Holdings Fcp-Fis; 5,40% Alberto Bombassei; 2,60% Giuseppe Sciarrone. Presidente di Ntv Spa. Montezemolo, ad Sciarrone.
E' una sfida che Montezemolo sintetizza così: «Ci sarà una grande competizione e questo farà bene soprattutto ai cittadini». E di cui rivendica con orgoglio il taglio essenzialmente, esclusivamente imprenditoriale: «Non c’è neanche un euro di denaro pubblico e in momenti come questo credo sia anche importante predicare bene e razzolare bene e cioè investire, aver voglia di rischiare, di guardare in avanti e pensare che in Italia ci sono imprenditori che hanno voglia di far bene il loro mestiere». E quindi competere sul mercato, fare a gara per offrire reali servizi ai cittadini. Con Ntv aumenterà la concorrenza alle Ferrovie dello Stato. E «vincerà il treno migliore, vincerà chi offrirà il servizio migliore. E questo per tutte le categorie: i giovani, chi viaggia per turismo, chi per lavoro»."
Ricordatevi queste parole sfacciate. Lo Stato non ci mette neanche un euro, secondo Montezemolo! La privatizzazione dei treni significa invece esattamente l'opposto, perché il treno da sé non va da nessuna parte senza tutta l'infrastruttura - binari, stazioni, rete elettrica, personale di terra e di controllo - che, guarda caso, grava interamente sulle spalle di noi contribuenti, mentre Montezemolo e i suoi compagni di merenda staccano i biglietti di lusso, fingendo di competere e fare concorrenza (a chi?). Gli imprenditori (questi qui!!!) addirittura satrebbero "rischiando", mentre si accaparrano un altro pezzo del cadavere Italia!
Poi viene la categoria B, che si prodiga nel proprio mestiere:
"le reazioni al lancio del progetto, avvenuto a Roma, sono già tutte di segno positivo: per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Ntv «testimonia la vitalità degli imprenditori italiani», mentre il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha parlato di «iniziativa interamente privata che porta concorrenza in un settore delicato come quello ferroviario». Entusiasta il premier Berlusconi: «l’ingresso di imprenditori privati nel settore ferroviario - ha detto - porterà una forte competizione e produrrà vantaggi per i cittadini sia sotto il profilo della scelta del mezzo sia sotto quello del prezzo»."
Ricordate, ricordate questi nomi e questi entusiasmi sul cadavere del nostro Paese...
di Stefano Serafini
Titola così l'articolo trionfalistico di P. Baroni su La Stampa del 15 luglio (dove non trova spazio l'annuncio di morte di una delle ultime fabbriche italiane, la MIVAR). E dove non c'è scritto, che questa "realtà tutta italiana" di italiano ha solo l'arredamento (oh! Giugiaro!), essendo progettato e costruito dal gruppo francese Alstom, perché le nostre fabbriche di treni sono già state svendutre e smantellate da anni.
"Il primo progetto privato per l'alta velocità è tutto italiano ed è nato nel 2006 con la creazione della società per azioni Ntv, Nuovo Trasporto Viaggiatori, da un dream team di superimprenditori come Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Fiat e Ferrari; Diego Della Valle, patron della Tod’s; Gianni Punzo, presidente del Cis Interporto di Nola e Giuseppe Sciarrone, amministratore delegato di Rtc, Railways Traction Company. Quest'anno all'iniziativa hanno detto sì altri azionisti di peso come Intesa Sanpaolo, Generali Holdings Fcp-Fis e Alberto Bombassei, alla guida della Brembo dal ’61 e attuale Vice Presidente di Confindustria. Da un punto di vista azionario Ntv è così composta: 54,50% suddiviso in quote paritetiche tra Luca di Montezemolo, Diego Della Valle e Gianni Punzo; 21,40% Intesa Sanpaolo attraverso Imi Investimenti; 16,10% Generali Financial Holdings Fcp-Fis; 5,40% Alberto Bombassei; 2,60% Giuseppe Sciarrone. Presidente di Ntv Spa. Montezemolo, ad Sciarrone.
E' una sfida che Montezemolo sintetizza così: «Ci sarà una grande competizione e questo farà bene soprattutto ai cittadini». E di cui rivendica con orgoglio il taglio essenzialmente, esclusivamente imprenditoriale: «Non c’è neanche un euro di denaro pubblico e in momenti come questo credo sia anche importante predicare bene e razzolare bene e cioè investire, aver voglia di rischiare, di guardare in avanti e pensare che in Italia ci sono imprenditori che hanno voglia di far bene il loro mestiere». E quindi competere sul mercato, fare a gara per offrire reali servizi ai cittadini. Con Ntv aumenterà la concorrenza alle Ferrovie dello Stato. E «vincerà il treno migliore, vincerà chi offrirà il servizio migliore. E questo per tutte le categorie: i giovani, chi viaggia per turismo, chi per lavoro»."
Ricordatevi queste parole sfacciate. Lo Stato non ci mette neanche un euro, secondo Montezemolo! La privatizzazione dei treni significa invece esattamente l'opposto, perché il treno da sé non va da nessuna parte senza tutta l'infrastruttura - binari, stazioni, rete elettrica, personale di terra e di controllo - che, guarda caso, grava interamente sulle spalle di noi contribuenti, mentre Montezemolo e i suoi compagni di merenda staccano i biglietti di lusso, fingendo di competere e fare concorrenza (a chi?). Gli imprenditori (questi qui!!!) addirittura satrebbero "rischiando", mentre si accaparrano un altro pezzo del cadavere Italia!
Poi viene la categoria B, che si prodiga nel proprio mestiere:
"le reazioni al lancio del progetto, avvenuto a Roma, sono già tutte di segno positivo: per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Ntv «testimonia la vitalità degli imprenditori italiani», mentre il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha parlato di «iniziativa interamente privata che porta concorrenza in un settore delicato come quello ferroviario». Entusiasta il premier Berlusconi: «l’ingresso di imprenditori privati nel settore ferroviario - ha detto - porterà una forte competizione e produrrà vantaggi per i cittadini sia sotto il profilo della scelta del mezzo sia sotto quello del prezzo»."
Ricordate, ricordate questi nomi e questi entusiasmi sul cadavere del nostro Paese...
di Stefano Serafini
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