Continuano le indagini sul terremoto finanziario ed i suoi risvolti che stanno scuotendo gli Stati Uniti. Dopo l’indagine di vari tribunali, dell’Fbi, e della Sec stessa, la Securities and Exchange Commission, ovvero la Consob statunitense, ha inviato diversi mandati di comparizione nei confronti di alcuni dei rappresentanti dei maggiori istituti finanziari del Nuovo Continente. Questa volta l’accusa è quella di aver manipolato i titoli di Bear Stearns, salvata in extremis prima del fallimento, e Lehman Brothers, pesantemente colpiti dalle speculazioni e a rischio bancarotta. Lo ha reso noto il canale televisivo Bloomberg, precisando come tra i colossi presenti nel provvedimento vi sono anche Deutsche Bank, Goldman Sachs e Merrill Lynch. La Sec ha fatto recapitare ieri dei mandati di comparizione nei confronti di oltre 50 società specializzate nella consulenza agli hedge funds sospettati di aver accentuato la speculazione al ribasso sui titoli di Bear e Lehman. Ad aver dato vita a tale indagine sembrano siano stati i top manager proprio di Lehman Brothers e Bear Stearns, che hanno chiesto all’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein di far luce sul ruolo che la banca d’affari Usa avrebbe giocato nelle manipolazioni. L’accusa è basata su alcune indiscrezioni secondo le quali, nei giorni precedenti al crollo, i trader di GS avrebbero manipolato il titolo del broker. A parlare a Blankfein sarebbe stato anche il numero uno di Lehman, Richard Fuld. Lo stesso Fuld, avrebbe contattato quei trader sospettati di aver provocato il crollo del titolo a Wall Street. Sempre ieri, in tarda serata, la Sec ha emesso un provvedimento di emergenza mirato a limitare alcune tipologie di vendite allo scoperto, cioè al ribasso, sui titoli di 19 delle principali società finanziarie di Wall Street, tra cui anche Fannie Mae e Freddie Mac. Il provvedimento sarà in vigore dal 21 luglio fino al 29 luglio, ma potrebbe essere esteso di 30 giorni. La norma di emergenza riguarderà 19 società finanziarie, tra le quali Lehman Brothers, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley, JPMorgan Chase & Co e Citigroup. La Sec ha affermato che una perdita di fiducia nel mercato potrebbe portare a panic selling, che potrebbe essere ulteriormente aggravato da alcune tipologie di vendita allo scoperto. di Marzio Paolo Rotondo' |
23 luglio 2008
La Sec indaga sulle manipolazioni di mercato
23 luglio 2008
La Sec indaga sulle manipolazioni di mercato
Continuano le indagini sul terremoto finanziario ed i suoi risvolti che stanno scuotendo gli Stati Uniti. Dopo l’indagine di vari tribunali, dell’Fbi, e della Sec stessa, la Securities and Exchange Commission, ovvero la Consob statunitense, ha inviato diversi mandati di comparizione nei confronti di alcuni dei rappresentanti dei maggiori istituti finanziari del Nuovo Continente. Questa volta l’accusa è quella di aver manipolato i titoli di Bear Stearns, salvata in extremis prima del fallimento, e Lehman Brothers, pesantemente colpiti dalle speculazioni e a rischio bancarotta. Lo ha reso noto il canale televisivo Bloomberg, precisando come tra i colossi presenti nel provvedimento vi sono anche Deutsche Bank, Goldman Sachs e Merrill Lynch. La Sec ha fatto recapitare ieri dei mandati di comparizione nei confronti di oltre 50 società specializzate nella consulenza agli hedge funds sospettati di aver accentuato la speculazione al ribasso sui titoli di Bear e Lehman. Ad aver dato vita a tale indagine sembrano siano stati i top manager proprio di Lehman Brothers e Bear Stearns, che hanno chiesto all’amministratore delegato di Goldman Sachs Lloyd Blankfein di far luce sul ruolo che la banca d’affari Usa avrebbe giocato nelle manipolazioni. L’accusa è basata su alcune indiscrezioni secondo le quali, nei giorni precedenti al crollo, i trader di GS avrebbero manipolato il titolo del broker. A parlare a Blankfein sarebbe stato anche il numero uno di Lehman, Richard Fuld. Lo stesso Fuld, avrebbe contattato quei trader sospettati di aver provocato il crollo del titolo a Wall Street. Sempre ieri, in tarda serata, la Sec ha emesso un provvedimento di emergenza mirato a limitare alcune tipologie di vendite allo scoperto, cioè al ribasso, sui titoli di 19 delle principali società finanziarie di Wall Street, tra cui anche Fannie Mae e Freddie Mac. Il provvedimento sarà in vigore dal 21 luglio fino al 29 luglio, ma potrebbe essere esteso di 30 giorni. La norma di emergenza riguarderà 19 società finanziarie, tra le quali Lehman Brothers, Goldman Sachs, Merrill Lynch, Morgan Stanley, JPMorgan Chase & Co e Citigroup. La Sec ha affermato che una perdita di fiducia nel mercato potrebbe portare a panic selling, che potrebbe essere ulteriormente aggravato da alcune tipologie di vendita allo scoperto. di Marzio Paolo Rotondo' |
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