01 febbraio 2009

Un’altra crisi immobiliare è in arrivo

crisi-immobiliarePer avere un quadro della vera crisi immobiliare americana, immaginate New Orleans colpita dall’uragano Katrina e, addirittura prima ancora che l’acqua cominci a defluire, un secondo Katrina colpisce. I 1.200.000 posti di lavoro persi negli Stati Uniti nel 2008 sono un segnale che un secondo stadio della rovina immobiliare sta per colpire l’economia. Stavolta colpirà gli immobili commerciali – centri commerciali, negozi, magazzini e uffici.

Con la chiusura delle aziende e il calo degli affitti, scompare la capacità di onorare i mutui sugli immobili commerciali costruiti in sovrabbondanza. La costruzione di immobili in sovrabbondanza è stata favorita dai tassi d’interesse irresponsabilmente bassi, ma il maggior impulso è venuto dalla scivolata del tasso di risparmio americano a zero e dall’aumento dell’indebitamento delle famiglie. La contrazione dei risparmi e l’aumento del debito ha fatto aumentare la spesa dei consumatori al 72% del PIL. La proliferazione dei centri commerciali e dei magazzini che li forniscono riflettono l’aumento della spesa dei consumatori in quanto quota del PIL.

Allo stesso modo del governo federale, i consumatori hanno speso più di quanto hanno guadagnato e preso denaro a prestito per coprire la differenza. E’ chiaro che ciò non sarebbe potuto continuare per sempre, e il debito dei consumatori ha raggiunto il suo limite. I centri commerciali stanno perdendo i punti vendita più importanti e grandi catene stanno chiudendo negozi e addirittura fallendo completamente.

Gli speculatori edilizi che hanno avuto prestiti per finanziare queste imprese commerciali sono ora nei guai poiché sono i titolari dei mutui, dei derivati e dell’altra spazzatura finanziaria collegata ai prestiti. La fonte principale della crisi economica è il convincimento infantile dei politici degli Stati Uniti che un’economia potesse basarsi sull’espansione del debito. Poiché la delocalizzazione ha trasferito i posti di lavoro, i redditi e il PIL fuori dal paese, il debito si è espanso per sostituire il mancato introito. Quando i beni e servizi prodotti all’estero sono stati riportati per essere venduti agli americani, il deficit commerciale è aumentato, aggiungendo un altro livello di finanziamento ad un’economia che consuma più di quanto produce. La crescita del debito ha superato la crescita del prodotto reale.

Tuttavia la soluzione offerta dal team economico di Obama è di espandere ulteriormente il debito. Ciò non è affatto sorprendente in quanto il team economico di Obama è formato dalle stesse persone che hanno causato la crisi del debito. Ora si accingono a peggiorare la situazione. La domanda che non è stata posta è la seguente: chi finanzierà la prossima ondata di debito? Il deficit del bilancio americano per l’anno fiscale 2009 sembra già avviarsi verso i $2 bilioni, e questo ancora prima dell’attuazione del programma di incentivi di Obama.

Quello a cui stiamo assistendo è un deficit di bilancio di $3 bilioni se il programma di Obama sarà attuato in tempo per incidere sull’economia di quest’anno. I peasi esteri possono finanziare un deficit di bilancio americano di $500 miliardi dai loro surplus nei confronti degli USA. Ma gli stranieri non hanno i fondi per finanziare un deficit di bilancio americano nell’ordine dei bilioni di dollari, e non finanzierebbero un tale deficit nemmeno se avessero i fondi. Gli stranieri sono oberati di titoli in dollari e preferiscono alleggerire tali titoli piuttosto che aggiungerne altri. Le prospettive economiche dell’America sono appannate/buie come lo sono le prospettive del dollaro come moneta di riserva.

Un deficit di bilancio annuale nell’ordine dei bilioni di dollari rende le prospettive del dollaro ancora più buie. La probabile soluzione del problema del debito da parte del governo federale sarà quella di monetizzare il debito, cioè il governo finanzierà il suo debito stampando moneta. Il debito verrà gonfiato via. Ma per quegli americani senza lavoro o il cui reddito non aumenta con l’inflazione, la vita sarà molto dura. La vita è già dura per gli americani che vivono con i risparmi della pensione. Non solo il fallimento del mercato azionario ha ridotto della metà la loro ricchezza, ma le loro rimanenti disponibilità finanziarie non producono reddito.

I tassi di interesse sono così bassi che gli strumenti di debito non producono reddito e i guadagni nel mercato azionario sono scarsi. I pensionati vivono consumando il loro capitale. La politica economica americana dei bassi tassi d’interesse e dell’espansione del debito promette male per tutti coloro che vivono dei loro risparmi. Le loro prospettive future sono addirittura peggiori poiché l’inflazione distruggerà il valore dei loro risparmi, specialmente se sono in contanti o in strumenti di debito, inclusi i buoni del tesoro USA “sicuri”. Esistono modi più intelligenti per cercare di sfuggire all’attuale crisi economica. Tuttavia i gangster finanziari e i loro compari, che Obama ha messo a capo della politica economica, pensano solo ai loro propri interessi.

Quello che succede agli americani non è un problema. Un governo sensibile gestirebbe la crisi in questo modo: I bilioni di dollari di ‘credit defaulf swaps’ (CDS) dovrebbero essere dichiarati nulli e non validi. Questi “swaps” sono semplicemente scommesse che gli strumenti e le imprese finanziarie perderanno, la maggior parte delle scommesse sono fatte da gente e istituzioni che non possiedono strumenti finanziari o azioni nelle imprese. L’ideologia secondo cui i mercati finanziari si auto-regolano ha lasciato briglia sciolta alla speculazione illegale. Non c’è nessuna ragione plausibile sotto la luce del sole per cui i contribuenti debbano salvare i giocatori d’azzardo.

I soldi del salvataggio, invece di essere dati alle privilegiate istituzioni finanziarie per finanziare le acquisizioni di altre istituzioni, dovrebbero essere usati per rifinanziare i mutui inadempienti. Ciò rallenterebbe, se non riuscisse a fermare, il crescente numero di proprietà ipotecate che sta abbassando i prezzi degli immobili. La regola del prezzo di mercato dovrebbe essere sospesa finchè i veri valori delle proprietà e strumenti in difficoltà possono essere determinati. La sospensione della regola eviterebbe il fallimento di istituzioni sane e diminuirebbe la necessità di salvataggio. I tassi di interesse devono essere alzati in modo da incoraggiare il risparmio e fornire rendita ai pensionati. Per conservare lo status del dollaro come moneta di riserva, una politica credibile di riduzione del deficit del bilancio del commercio deve essere annunciata.

In tempi brevi il deficit del bilancio può essere ridotto di $500 miliardi con il ritiro dall’Iraq e dall’Afghanistan e tagliando il bilancio gonfiato della difesa che rappresenta ora l’obiettivo irraggiungibile dell’egemonia mondiale degli USA. Il deficit commerciale può essere notevolmente ridotto riportando in America i posti di lavoro che adesso sono all’estero. Un modo per fare ciò è tassare le società in base al valore aggiunto dei beni che producono negli USA. Le società che producono all’estero i loro beni per i mercati americani pagherebbero tasse più alte; quelle che producono in casa avrebbero tasse più basse. Questo approccio alla crisi economica si colloca in netto contrasto con quello dei gangster che gestiscono la politica economica americana.

I gangster stanno sfruttando la crisi come un’opportunità per derubare i contribuenti e finanziare i loro misfatti e le loro paghe esorbitanti attraverso i prestiti della Federal Reserve. I loro compari tra gli economisti e la stampa finanziaria dicono alla gente che la soluzione sta nell’ingrassare le banche di fondi così poi queste riprenderanno a prestare un pubblico super-indebitato che ritornerà così nei centri commerciali.

Questo approccio non realistico ad una grave crisi indica una crisi politica sopra/oltre a una crisi economica.

By Paul Craig Roberts

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01 febbraio 2009

Un’altra crisi immobiliare è in arrivo

crisi-immobiliarePer avere un quadro della vera crisi immobiliare americana, immaginate New Orleans colpita dall’uragano Katrina e, addirittura prima ancora che l’acqua cominci a defluire, un secondo Katrina colpisce. I 1.200.000 posti di lavoro persi negli Stati Uniti nel 2008 sono un segnale che un secondo stadio della rovina immobiliare sta per colpire l’economia. Stavolta colpirà gli immobili commerciali – centri commerciali, negozi, magazzini e uffici.

Con la chiusura delle aziende e il calo degli affitti, scompare la capacità di onorare i mutui sugli immobili commerciali costruiti in sovrabbondanza. La costruzione di immobili in sovrabbondanza è stata favorita dai tassi d’interesse irresponsabilmente bassi, ma il maggior impulso è venuto dalla scivolata del tasso di risparmio americano a zero e dall’aumento dell’indebitamento delle famiglie. La contrazione dei risparmi e l’aumento del debito ha fatto aumentare la spesa dei consumatori al 72% del PIL. La proliferazione dei centri commerciali e dei magazzini che li forniscono riflettono l’aumento della spesa dei consumatori in quanto quota del PIL.

Allo stesso modo del governo federale, i consumatori hanno speso più di quanto hanno guadagnato e preso denaro a prestito per coprire la differenza. E’ chiaro che ciò non sarebbe potuto continuare per sempre, e il debito dei consumatori ha raggiunto il suo limite. I centri commerciali stanno perdendo i punti vendita più importanti e grandi catene stanno chiudendo negozi e addirittura fallendo completamente.

Gli speculatori edilizi che hanno avuto prestiti per finanziare queste imprese commerciali sono ora nei guai poiché sono i titolari dei mutui, dei derivati e dell’altra spazzatura finanziaria collegata ai prestiti. La fonte principale della crisi economica è il convincimento infantile dei politici degli Stati Uniti che un’economia potesse basarsi sull’espansione del debito. Poiché la delocalizzazione ha trasferito i posti di lavoro, i redditi e il PIL fuori dal paese, il debito si è espanso per sostituire il mancato introito. Quando i beni e servizi prodotti all’estero sono stati riportati per essere venduti agli americani, il deficit commerciale è aumentato, aggiungendo un altro livello di finanziamento ad un’economia che consuma più di quanto produce. La crescita del debito ha superato la crescita del prodotto reale.

Tuttavia la soluzione offerta dal team economico di Obama è di espandere ulteriormente il debito. Ciò non è affatto sorprendente in quanto il team economico di Obama è formato dalle stesse persone che hanno causato la crisi del debito. Ora si accingono a peggiorare la situazione. La domanda che non è stata posta è la seguente: chi finanzierà la prossima ondata di debito? Il deficit del bilancio americano per l’anno fiscale 2009 sembra già avviarsi verso i $2 bilioni, e questo ancora prima dell’attuazione del programma di incentivi di Obama.

Quello a cui stiamo assistendo è un deficit di bilancio di $3 bilioni se il programma di Obama sarà attuato in tempo per incidere sull’economia di quest’anno. I peasi esteri possono finanziare un deficit di bilancio americano di $500 miliardi dai loro surplus nei confronti degli USA. Ma gli stranieri non hanno i fondi per finanziare un deficit di bilancio americano nell’ordine dei bilioni di dollari, e non finanzierebbero un tale deficit nemmeno se avessero i fondi. Gli stranieri sono oberati di titoli in dollari e preferiscono alleggerire tali titoli piuttosto che aggiungerne altri. Le prospettive economiche dell’America sono appannate/buie come lo sono le prospettive del dollaro come moneta di riserva.

Un deficit di bilancio annuale nell’ordine dei bilioni di dollari rende le prospettive del dollaro ancora più buie. La probabile soluzione del problema del debito da parte del governo federale sarà quella di monetizzare il debito, cioè il governo finanzierà il suo debito stampando moneta. Il debito verrà gonfiato via. Ma per quegli americani senza lavoro o il cui reddito non aumenta con l’inflazione, la vita sarà molto dura. La vita è già dura per gli americani che vivono con i risparmi della pensione. Non solo il fallimento del mercato azionario ha ridotto della metà la loro ricchezza, ma le loro rimanenti disponibilità finanziarie non producono reddito.

I tassi di interesse sono così bassi che gli strumenti di debito non producono reddito e i guadagni nel mercato azionario sono scarsi. I pensionati vivono consumando il loro capitale. La politica economica americana dei bassi tassi d’interesse e dell’espansione del debito promette male per tutti coloro che vivono dei loro risparmi. Le loro prospettive future sono addirittura peggiori poiché l’inflazione distruggerà il valore dei loro risparmi, specialmente se sono in contanti o in strumenti di debito, inclusi i buoni del tesoro USA “sicuri”. Esistono modi più intelligenti per cercare di sfuggire all’attuale crisi economica. Tuttavia i gangster finanziari e i loro compari, che Obama ha messo a capo della politica economica, pensano solo ai loro propri interessi.

Quello che succede agli americani non è un problema. Un governo sensibile gestirebbe la crisi in questo modo: I bilioni di dollari di ‘credit defaulf swaps’ (CDS) dovrebbero essere dichiarati nulli e non validi. Questi “swaps” sono semplicemente scommesse che gli strumenti e le imprese finanziarie perderanno, la maggior parte delle scommesse sono fatte da gente e istituzioni che non possiedono strumenti finanziari o azioni nelle imprese. L’ideologia secondo cui i mercati finanziari si auto-regolano ha lasciato briglia sciolta alla speculazione illegale. Non c’è nessuna ragione plausibile sotto la luce del sole per cui i contribuenti debbano salvare i giocatori d’azzardo.

I soldi del salvataggio, invece di essere dati alle privilegiate istituzioni finanziarie per finanziare le acquisizioni di altre istituzioni, dovrebbero essere usati per rifinanziare i mutui inadempienti. Ciò rallenterebbe, se non riuscisse a fermare, il crescente numero di proprietà ipotecate che sta abbassando i prezzi degli immobili. La regola del prezzo di mercato dovrebbe essere sospesa finchè i veri valori delle proprietà e strumenti in difficoltà possono essere determinati. La sospensione della regola eviterebbe il fallimento di istituzioni sane e diminuirebbe la necessità di salvataggio. I tassi di interesse devono essere alzati in modo da incoraggiare il risparmio e fornire rendita ai pensionati. Per conservare lo status del dollaro come moneta di riserva, una politica credibile di riduzione del deficit del bilancio del commercio deve essere annunciata.

In tempi brevi il deficit del bilancio può essere ridotto di $500 miliardi con il ritiro dall’Iraq e dall’Afghanistan e tagliando il bilancio gonfiato della difesa che rappresenta ora l’obiettivo irraggiungibile dell’egemonia mondiale degli USA. Il deficit commerciale può essere notevolmente ridotto riportando in America i posti di lavoro che adesso sono all’estero. Un modo per fare ciò è tassare le società in base al valore aggiunto dei beni che producono negli USA. Le società che producono all’estero i loro beni per i mercati americani pagherebbero tasse più alte; quelle che producono in casa avrebbero tasse più basse. Questo approccio alla crisi economica si colloca in netto contrasto con quello dei gangster che gestiscono la politica economica americana.

I gangster stanno sfruttando la crisi come un’opportunità per derubare i contribuenti e finanziare i loro misfatti e le loro paghe esorbitanti attraverso i prestiti della Federal Reserve. I loro compari tra gli economisti e la stampa finanziaria dicono alla gente che la soluzione sta nell’ingrassare le banche di fondi così poi queste riprenderanno a prestare un pubblico super-indebitato che ritornerà così nei centri commerciali.

Questo approccio non realistico ad una grave crisi indica una crisi politica sopra/oltre a una crisi economica.

By Paul Craig Roberts

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