Più volte su questo blog abbiamo criticato le tre agenzie di rating, evidenziandone la scarsa credibilità. Ce ne sono soltanto tre, operano in regime di oligopolio e sono finanziate dalle stesse società che sono chiamate a giudicare. Nel giorno in cui Moody’s abbassa la valutazione del debito portoghese, Pechino annuncia la nascita della propria agenzia di rating. Si chiama Dagong e va a rompere l’oligopolio perfetto.
Ci vorrà del tempo valutarne l’affidabilità, ma Dagong ha iniziato col botto, dando i voti ai debiti dei Paesi sovrani. Voti che risultano alquanto diversi da quelli di Moody’s, S& P, Fitch.
Gli Usa, ad esempio, non meritano AAA, ma solo AA, come l’Arabia Saudita. ll debito debito cinese in valuta locale è più sicuro di quello americano: AA+ con outlook stabile. Stesso voto per Germania, Canada, Olanda.
Giappone, Regno Unito, Corea, Francia valgono meno e meritano AA-.
E l’Italia? Cattive notizie. Il rating è nettamente inferiore («A-») ed è lo stesso di Spagna, Portogallo, Belgio, Brasile,Cile, Sudafrica, Malaysia, Estonia, Russia, Polonia, Israele.
Il rating massimo AAA è attribuito solo a Norvegia, Australia, Danimarca, Lussemburgo, Svizzera, Singapore, Nuova Zelanda, nonché al debito cinese in valuta estera.
Da qui alcune domande:
1) Visto il livello di corruzione e di inaffidabilità delle tre agenzie occidentali, il voto dei cinesi fotografa meglio la realtà? Qualcuno potrebbe pensare che Pechino è stata generosa con se stessa; è possibile; però Pechino ha un debito irrisorio e ha enormi riserve, dunque la valutazione appare realistica.
2) L’Italia è messa davvero peggio di quanto ammesso finora dalle nostre autorità e dalle agenzie di rating? Valiamo davvero quanto i bistrattati Portogallo, Estonia, Spagna? Spero che la risposta sia no , ma se fosse sì, la tempesta potrebbe essere dietro l’angolo…
di Marcello Foa -
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