12 luglio 2010

Nuovi giornalisti freelance rompono il monopolio dell'informazione



televisione-old-mega
Mentre in molti paesi nel mondo i cittadini comuni familiarizzano con le nuove tecnologie per cercare di far sentire la propria voce, in Giappone sono soprattutto i giornalisti freelance a portare avanti la battaglia contro l'establishment dei media tradizionali, dai quali sono intenzionati a mantenere le distanze. Questo perché in Giappone la distribuzione dell'informazione é sotto il controllo dei media tradizionali attraverso un sistema chiamato ‘kisha club’.



Kisha club significa letteralmente club dei reporter o club della stampa ed é meglio definito come ‘associazione che si occupa della selezione delle notizie’: è presente in quasi tutte le istituzioni pubbliche come ministeri, polizia, e nelle strutture aziendali ecc. Tra i loro compiti rientra l'organizzazione delle conferenze stampa delle istituzioni che gestiscono.

Come specificato nelle loro linee guida :

In un'epoca in cui si va sempre più alla ricerca di informazioni accurate derivanti da selezioni basate sull'etica dell'informazione, i kisha club si assumono la responsabilità sociale di monitorare l'esercizio del potere da parte dei funzionari pubblici e di scovare rivelazioni autentiche di informazioni da parte delle istituzioni pubbliche. I membri dei kisha club e chi partecipa alle conferenze sono tenuti pertanto a ricoprire questi ruoli importanti.

Solamente i giornalisti che lavorano per alcune società nell'ambito dei media tradizionali possono esserne membri e, di conseguenza, partecipare alle conferenze stampa organizzate dai kisha club.
I giornalisti freelance e i media stranieri spesso non sono ammessi. Nel caso in cui possano partecipare, non possono fare domande.

Il 13 Febbraio Takashi Uesugi , uno dei più popolari giornalisti indipendenti, che richiede l'abolizione del sistema del kisha club , ha scritto su Twitter :

Twitter e Ustream hanno oggi superato i club della stampa, che in precedenza monopolizzavano la divulgazione dell'informazione. I dettagli del sistema basato sui kisha club sono poco noti anche in Giappone. L'essere contrari all'anonimità del potere pubblico è una regola ovvia per il giornalismo.
Foto di un kisha club

Hirakawa, kisha club del Partito Liberaldemocratico. Licenza CC di tomo honeycomb.

Con un cambio di direzione, alcuni rappresentanti del governo eletti lo scorso anno hanno deciso di aprire le loro conferenze stampa [en] a tutti i giornalisti professionisti. Chi lavorava nei media online ha colto l'opportunità e ha da subito cominciato a partecipare alle varie conferenze con la propria attrezzatura per poter trasmettere gli eventi in diretta.

Lo scorso settembre Tetsuo Jimbo , un videogiornalista veterano nonché editor e CEO di videonews.com ha commentato questa novità: conferenza stampa di un ministro aperta a tutti i giornalisti professionisti.


Enunciando il principio guida della nuova politica, il Ministro Okada ha detto: “In linea di massima aprirò (le conferenze stampa) a tutti i media, inclusi quelli che non appartengono al kisha club [del ministro degli esteri].”
[…] Fino ad ora i giornalisti appartenenti ad una società con un kisha club dovevano fare ricorso alla loro azienda per diventare membri di quel club. Anche a causa della politica interna di ciascuna società, i giornalisti non potevano presenziare a qualsiasi conferenza desiderassero.
D'ora in avanti, in linea con questa nuova politica, tutti i giornalisti [oltre a freelancer e reporters di riviste e mezzi di informazione online] che lavorano per un' organizzazione-membro possono prendere parte a qualsiasi conferenza. Questo significa che, ad esempio, un reporter di Asahi appartenente ad un certo gruppo non dovrà amareggiarsi all'idea di non poter partecipare alla conferenza di un altro gruppo, diverso da quello a cui é stato assegnato. Oppure un direttore del NHK che lavora per programmi come Close Up Gendai or NHK Special non verrà ostacolato nel riprendere o partecipare ad una conferenza del Ministero degli Esteri da un collega reporter del NHK che si occupa solitamente di quel ministero. E tali ridicoli incidenti (perchè si sono verificati realmente) non si ripeteranno.”

Ustream, in particolare, si propone come una fonte d'informazione alternativa per eludere i filtri dei media principali.

E' abbastanza conosciuto il caso del popolare sito web per la condivisione di video Nico Nico Douga, che dall'anno scorso ha fornito un servizio di trasmissione in diretta ai suoi utenti . Il suo staff é diventato una presenza regolare alle conferenze stampa settimanali del ministro degli esteri, permettendo al suo pubblico di interagire direttamente con il presentatore. Non solo il pubblico può assistere all'evento ma anche inviare domande alla pagina web che vengono scelte dallo staff di Nico Nico Douga e poste direttamente al ministro. Stando al sito Nico Nico Douga , i suoi utenti hanno potuto fare domande sulla questione della base militare americana , sugli attivisti di Sea Shepherd , sugli aiuti all'Afghanistan ecc.




Conferenza in diretta del Ministro degli Esteri Okada su Ustream di Yasumi Iwakami, 29 Giugno.

Il blogger nob1975 ha scritto un commento su questa opportunità dicendo che i cittadini e i netizen adesso devono riuscire a guardare le conferenze stampa dei loro politici prima che vengano riviste e filtrate dalla TV e dalla stampa.

I cittadini adesso hanno la possibilità di entrare in contatto con informazioni genuine. Mi chiedo se ci sia mai stato un'opportunità del genere in passato.
Questa é un'epoca un cui i politici possono parlare ai cittadini direttamente, senza passare attraverso i kisha club o partecipando a “programmi d'informazione”, che fanno parte di programmi d'intrattenimento, a “varietà” che vedono i politici come carne da macello per lo spettacolo, oppure a “talk shows” dove l'ospite porta avanti la conversazione.
Credo che questo sia fantastico.
[…]
Mi sembra un cambiamento epocale.

Giornalisti indipendenti come Takashi Uesugi, prima citato, o il premiato Yasumi Iwakami hanno reso Ustream uno strumento per creare dibattiti aperti focalizzati sul “sistema del kisha club”, per accrescere la consapevolezza dei giapponesi riguardo a come le informazioni a cui accedono siano spesso influenzate e limitate. Un esempio é il dibattito tra Uesugi e l'economista Nobuo Ikeda sulle rivelazioni delle forze dell'ordine ai media”.

Ecco quello che si trova nel profilo di Iwakami sulla sua pagina Ustream :

Il giornalista indipendente Yasumi Iwakami va ovunque, intervista chiunque e, quando possibile, trasmette direttamente le informazioni: interviste, dibattiti, conferenze stampa e così via.

In conclusione, Hiroshi Hirano, redattore del quotidiano online Electronic Journal, che critica il monopolio nell'informazione in quanto contrario ai principi di democrazia, ammonisce riguardo alla pericolosità del potere insito nei media.

Se l'informazione é monopolizzata da una fonte, si crea una nuova forma di potere che é facilmente manipolabile da politici, burocrati o altri per i loro scopi.
di Scilla Alecci

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12 luglio 2010

Nuovi giornalisti freelance rompono il monopolio dell'informazione



televisione-old-mega
Mentre in molti paesi nel mondo i cittadini comuni familiarizzano con le nuove tecnologie per cercare di far sentire la propria voce, in Giappone sono soprattutto i giornalisti freelance a portare avanti la battaglia contro l'establishment dei media tradizionali, dai quali sono intenzionati a mantenere le distanze. Questo perché in Giappone la distribuzione dell'informazione é sotto il controllo dei media tradizionali attraverso un sistema chiamato ‘kisha club’.



Kisha club significa letteralmente club dei reporter o club della stampa ed é meglio definito come ‘associazione che si occupa della selezione delle notizie’: è presente in quasi tutte le istituzioni pubbliche come ministeri, polizia, e nelle strutture aziendali ecc. Tra i loro compiti rientra l'organizzazione delle conferenze stampa delle istituzioni che gestiscono.

Come specificato nelle loro linee guida :

In un'epoca in cui si va sempre più alla ricerca di informazioni accurate derivanti da selezioni basate sull'etica dell'informazione, i kisha club si assumono la responsabilità sociale di monitorare l'esercizio del potere da parte dei funzionari pubblici e di scovare rivelazioni autentiche di informazioni da parte delle istituzioni pubbliche. I membri dei kisha club e chi partecipa alle conferenze sono tenuti pertanto a ricoprire questi ruoli importanti.

Solamente i giornalisti che lavorano per alcune società nell'ambito dei media tradizionali possono esserne membri e, di conseguenza, partecipare alle conferenze stampa organizzate dai kisha club.
I giornalisti freelance e i media stranieri spesso non sono ammessi. Nel caso in cui possano partecipare, non possono fare domande.

Il 13 Febbraio Takashi Uesugi , uno dei più popolari giornalisti indipendenti, che richiede l'abolizione del sistema del kisha club , ha scritto su Twitter :

Twitter e Ustream hanno oggi superato i club della stampa, che in precedenza monopolizzavano la divulgazione dell'informazione. I dettagli del sistema basato sui kisha club sono poco noti anche in Giappone. L'essere contrari all'anonimità del potere pubblico è una regola ovvia per il giornalismo.
Foto di un kisha club

Hirakawa, kisha club del Partito Liberaldemocratico. Licenza CC di tomo honeycomb.

Con un cambio di direzione, alcuni rappresentanti del governo eletti lo scorso anno hanno deciso di aprire le loro conferenze stampa [en] a tutti i giornalisti professionisti. Chi lavorava nei media online ha colto l'opportunità e ha da subito cominciato a partecipare alle varie conferenze con la propria attrezzatura per poter trasmettere gli eventi in diretta.

Lo scorso settembre Tetsuo Jimbo , un videogiornalista veterano nonché editor e CEO di videonews.com ha commentato questa novità: conferenza stampa di un ministro aperta a tutti i giornalisti professionisti.


Enunciando il principio guida della nuova politica, il Ministro Okada ha detto: “In linea di massima aprirò (le conferenze stampa) a tutti i media, inclusi quelli che non appartengono al kisha club [del ministro degli esteri].”
[…] Fino ad ora i giornalisti appartenenti ad una società con un kisha club dovevano fare ricorso alla loro azienda per diventare membri di quel club. Anche a causa della politica interna di ciascuna società, i giornalisti non potevano presenziare a qualsiasi conferenza desiderassero.
D'ora in avanti, in linea con questa nuova politica, tutti i giornalisti [oltre a freelancer e reporters di riviste e mezzi di informazione online] che lavorano per un' organizzazione-membro possono prendere parte a qualsiasi conferenza. Questo significa che, ad esempio, un reporter di Asahi appartenente ad un certo gruppo non dovrà amareggiarsi all'idea di non poter partecipare alla conferenza di un altro gruppo, diverso da quello a cui é stato assegnato. Oppure un direttore del NHK che lavora per programmi come Close Up Gendai or NHK Special non verrà ostacolato nel riprendere o partecipare ad una conferenza del Ministero degli Esteri da un collega reporter del NHK che si occupa solitamente di quel ministero. E tali ridicoli incidenti (perchè si sono verificati realmente) non si ripeteranno.”

Ustream, in particolare, si propone come una fonte d'informazione alternativa per eludere i filtri dei media principali.

E' abbastanza conosciuto il caso del popolare sito web per la condivisione di video Nico Nico Douga, che dall'anno scorso ha fornito un servizio di trasmissione in diretta ai suoi utenti . Il suo staff é diventato una presenza regolare alle conferenze stampa settimanali del ministro degli esteri, permettendo al suo pubblico di interagire direttamente con il presentatore. Non solo il pubblico può assistere all'evento ma anche inviare domande alla pagina web che vengono scelte dallo staff di Nico Nico Douga e poste direttamente al ministro. Stando al sito Nico Nico Douga , i suoi utenti hanno potuto fare domande sulla questione della base militare americana , sugli attivisti di Sea Shepherd , sugli aiuti all'Afghanistan ecc.




Conferenza in diretta del Ministro degli Esteri Okada su Ustream di Yasumi Iwakami, 29 Giugno.

Il blogger nob1975 ha scritto un commento su questa opportunità dicendo che i cittadini e i netizen adesso devono riuscire a guardare le conferenze stampa dei loro politici prima che vengano riviste e filtrate dalla TV e dalla stampa.

I cittadini adesso hanno la possibilità di entrare in contatto con informazioni genuine. Mi chiedo se ci sia mai stato un'opportunità del genere in passato.
Questa é un'epoca un cui i politici possono parlare ai cittadini direttamente, senza passare attraverso i kisha club o partecipando a “programmi d'informazione”, che fanno parte di programmi d'intrattenimento, a “varietà” che vedono i politici come carne da macello per lo spettacolo, oppure a “talk shows” dove l'ospite porta avanti la conversazione.
Credo che questo sia fantastico.
[…]
Mi sembra un cambiamento epocale.

Giornalisti indipendenti come Takashi Uesugi, prima citato, o il premiato Yasumi Iwakami hanno reso Ustream uno strumento per creare dibattiti aperti focalizzati sul “sistema del kisha club”, per accrescere la consapevolezza dei giapponesi riguardo a come le informazioni a cui accedono siano spesso influenzate e limitate. Un esempio é il dibattito tra Uesugi e l'economista Nobuo Ikeda sulle rivelazioni delle forze dell'ordine ai media”.

Ecco quello che si trova nel profilo di Iwakami sulla sua pagina Ustream :

Il giornalista indipendente Yasumi Iwakami va ovunque, intervista chiunque e, quando possibile, trasmette direttamente le informazioni: interviste, dibattiti, conferenze stampa e così via.

In conclusione, Hiroshi Hirano, redattore del quotidiano online Electronic Journal, che critica il monopolio nell'informazione in quanto contrario ai principi di democrazia, ammonisce riguardo alla pericolosità del potere insito nei media.

Se l'informazione é monopolizzata da una fonte, si crea una nuova forma di potere che é facilmente manipolabile da politici, burocrati o altri per i loro scopi.
di Scilla Alecci

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