29 aprile 2012

Se Berlusconi umiliava le donne, Monti le getta in mezzo ad una strada

Si potrebbero definire “borghesucce isteriche”, tanto care alla sinistra cresciuta a caviale e Manifesto (un giornale che è come l'erba maligna: non muore mai) e alla destra alla Fini, Polverini e Alemanno, sempre pronta perché prona a correre in soccorso al comune amico sionista a stelle e strisce. Queste serve isteriche, nonostante il loro pedigree da vermi, ottennero un notevole seguito di gente festosa, allegra e colorata (di solito preferendo il rosso e il viola ma non disdegnando l'arancione) per sentirle squittire contro un presidente del consiglio (ma sarebbe più opportuno scrivere “coniglio”) che le aveva offese come donne. Ora, che il mentecatto Berlusconi sia un povero idiota (per motivi che nulla hanno a che fare con le sue abitudini sessuali da miliardario) nessuno si sogna di metterlo in discussione, ma non ci sembra che ai tempi di Berlusconi gli operai e gli imprenditori si suicidassero. Monti, essendo un professore, secondo queste teste tanto raffinate quanto vuote, starebbe contribuendo a restituire l'onore delle verginelle piazzate dal paparino nelle redazioni della Rai e delle migliori testate (di cazzo) giornalistiche? Pensano veramente che l'onore femminile vituperato da Berlusconi sia stato finalmente lavato con il sangue dei tanti mariti che hanno scelto il suicidio? Adesso, che finalmente il sangue scorre davanti alle agenzie delle entrate, si sentono improvvisamente appagate come comari del cattivo augurio, da non sentire più il bisogno di esprimere il loro orgoglio femminile ferito? Le abbiamo viste ballare e cantare, sorridere e mostrare il lato più osceno di una donna: il cattivo gusto del perbenismo falso e ipocrita, neppure paragonabile con quello delle ragazze a contratto sessuale intorno a Berlusconi. Sono scomparse sotto l'onda anomala atlantica che, avendo finalmente travolto il Grande Puttaniere, poteva finalmente riversarsi sopra gli italiani senza nessun ritegno. Adesso, finalmente, per queste sgualdrine della carta stampata e televisiva, gli italiani hanno riacquistato il proprio onore essendo state ristabilite le garanzie costituzionali vituperate dal “dittatore” Berlusconi attraverso il colpo di stato tecnico di Napolitano, gettando per la strada intere famiglie, costringendo gli anziani a far la spesa nei secchioni della spazzatura. Secondo queste prezzolate paladine della sionistra colta e genuinamente antifascista siamo finalmente tornati ad essere un paese normale (secondo il loro cattivo gusto della genuflessione), sottomesso e spremuto come un pomodoro, dove la casa è diventata un privilegio che non tutti possono permettersi e, secondo le benpensanti semicolte, non devono evidentemente permettersi. Ai tempi di Monti, per le paladine dell'orgoglio femminile senza sé e senza ma, la donna ha finalmente ritrovato il proprio ruolo energico e dinamico, sottraendole dall'umiliante condizione di andare a lavorare e allo stesso tempo governare la casa con la geniale idea di fargli perdere il lavoro e pure la casa, restituendole alla loro vera natura creativa, colorata, festosa e gioiosa in quanto donne padrone solo di loro stesse. Bisognerebbe fargli capire la differenza tra un paese normale e un paese normalizzato ma sarebbe tempo sprecato verso chi, della propria indole sottomessa, ne ha fatto un vanto. di Stefano Moracchi

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29 aprile 2012

Se Berlusconi umiliava le donne, Monti le getta in mezzo ad una strada

Si potrebbero definire “borghesucce isteriche”, tanto care alla sinistra cresciuta a caviale e Manifesto (un giornale che è come l'erba maligna: non muore mai) e alla destra alla Fini, Polverini e Alemanno, sempre pronta perché prona a correre in soccorso al comune amico sionista a stelle e strisce. Queste serve isteriche, nonostante il loro pedigree da vermi, ottennero un notevole seguito di gente festosa, allegra e colorata (di solito preferendo il rosso e il viola ma non disdegnando l'arancione) per sentirle squittire contro un presidente del consiglio (ma sarebbe più opportuno scrivere “coniglio”) che le aveva offese come donne. Ora, che il mentecatto Berlusconi sia un povero idiota (per motivi che nulla hanno a che fare con le sue abitudini sessuali da miliardario) nessuno si sogna di metterlo in discussione, ma non ci sembra che ai tempi di Berlusconi gli operai e gli imprenditori si suicidassero. Monti, essendo un professore, secondo queste teste tanto raffinate quanto vuote, starebbe contribuendo a restituire l'onore delle verginelle piazzate dal paparino nelle redazioni della Rai e delle migliori testate (di cazzo) giornalistiche? Pensano veramente che l'onore femminile vituperato da Berlusconi sia stato finalmente lavato con il sangue dei tanti mariti che hanno scelto il suicidio? Adesso, che finalmente il sangue scorre davanti alle agenzie delle entrate, si sentono improvvisamente appagate come comari del cattivo augurio, da non sentire più il bisogno di esprimere il loro orgoglio femminile ferito? Le abbiamo viste ballare e cantare, sorridere e mostrare il lato più osceno di una donna: il cattivo gusto del perbenismo falso e ipocrita, neppure paragonabile con quello delle ragazze a contratto sessuale intorno a Berlusconi. Sono scomparse sotto l'onda anomala atlantica che, avendo finalmente travolto il Grande Puttaniere, poteva finalmente riversarsi sopra gli italiani senza nessun ritegno. Adesso, finalmente, per queste sgualdrine della carta stampata e televisiva, gli italiani hanno riacquistato il proprio onore essendo state ristabilite le garanzie costituzionali vituperate dal “dittatore” Berlusconi attraverso il colpo di stato tecnico di Napolitano, gettando per la strada intere famiglie, costringendo gli anziani a far la spesa nei secchioni della spazzatura. Secondo queste prezzolate paladine della sionistra colta e genuinamente antifascista siamo finalmente tornati ad essere un paese normale (secondo il loro cattivo gusto della genuflessione), sottomesso e spremuto come un pomodoro, dove la casa è diventata un privilegio che non tutti possono permettersi e, secondo le benpensanti semicolte, non devono evidentemente permettersi. Ai tempi di Monti, per le paladine dell'orgoglio femminile senza sé e senza ma, la donna ha finalmente ritrovato il proprio ruolo energico e dinamico, sottraendole dall'umiliante condizione di andare a lavorare e allo stesso tempo governare la casa con la geniale idea di fargli perdere il lavoro e pure la casa, restituendole alla loro vera natura creativa, colorata, festosa e gioiosa in quanto donne padrone solo di loro stesse. Bisognerebbe fargli capire la differenza tra un paese normale e un paese normalizzato ma sarebbe tempo sprecato verso chi, della propria indole sottomessa, ne ha fatto un vanto. di Stefano Moracchi

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