31 maggio 2012
Biagi: un sistema multiparametrico europeo può già prevedere i terremoti
Una rete di 50 ricevitori terrestri e una decina di satelliti su orbita geostazionaria sarebbe sufficiente, con un centro multiparametrico, a prevedere con un 'accuratezza del 90% i terremoti di magnitudo 6 della scala Richter nell'intera regione sismica europea, con dieci giorni di anticipo, ha dichiarato il fisico Pier Francesco Biagi all'EIR.
Ad esempio, un gruppo di sismologi di Trieste aveva previsto, con uno studio statistico, l'area esatta del terremoto che ha colpito la zona tra Modena e Ferrara il 20 maggio. Data la natura del metodo impiegato, i ricercatori non potevano indicare la data precisa, ma solo una finestra di parecchi mesi che allo scopo delle previsioni non serve a niente.
Tuttavia, combinando quel lavoro con altre osservazioni sperimentali sul terreno e nell'atmosfera, sarebbe stata possibile una previsione accurata. Nel contesto di un tale approccio multiparametrico, il risultato di Trieste è stato "eccellente", ha detto Biagi.
Il monitoraggio non si fa a causa della mentalità sbagliata. Eppure, un sisma di magnitudo 9, come quello giapponese del 2011, "è prevedibile". Il team di Biagi ha elaborato una nuova mappa dei precursori del terremoto giapponese, usando dati da 1280 ricevitori GPS. I segnali sono estremamente chiari.
Biagi ha potuto costruire una rete di 14 ricevitori interamente con finanziamenti privati organizzati personalmente. Questa rete ha prodotto risultati notevoli, ma c'è bisogno di un centro multiparametrico. Per coprire l'intera area sismica europea sarebbero sufficienti 50 ricevitori, mentre precursori molto importanti, come la variazione chimica dell'atmosfera, devono essere osservati dai satelliti. Circa 10 nano-satelliti, non più costosi di un milione di euro ciascuno, sarebbero sufficienti.
Come esempio del problema, che è di natura politico/ideologica/culturale, Biagi ha riferito che la domanda di finanziamenti per un progetto per valutare accuratamente le variazioni di emissioni di radon, un importante precursore, è stata rifiutata dal ministero della Ricerca Scientifica.
by Movisol
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31 maggio 2012
Biagi: un sistema multiparametrico europeo può già prevedere i terremoti
Una rete di 50 ricevitori terrestri e una decina di satelliti su orbita geostazionaria sarebbe sufficiente, con un centro multiparametrico, a prevedere con un 'accuratezza del 90% i terremoti di magnitudo 6 della scala Richter nell'intera regione sismica europea, con dieci giorni di anticipo, ha dichiarato il fisico Pier Francesco Biagi all'EIR.
Ad esempio, un gruppo di sismologi di Trieste aveva previsto, con uno studio statistico, l'area esatta del terremoto che ha colpito la zona tra Modena e Ferrara il 20 maggio. Data la natura del metodo impiegato, i ricercatori non potevano indicare la data precisa, ma solo una finestra di parecchi mesi che allo scopo delle previsioni non serve a niente.
Tuttavia, combinando quel lavoro con altre osservazioni sperimentali sul terreno e nell'atmosfera, sarebbe stata possibile una previsione accurata. Nel contesto di un tale approccio multiparametrico, il risultato di Trieste è stato "eccellente", ha detto Biagi.
Il monitoraggio non si fa a causa della mentalità sbagliata. Eppure, un sisma di magnitudo 9, come quello giapponese del 2011, "è prevedibile". Il team di Biagi ha elaborato una nuova mappa dei precursori del terremoto giapponese, usando dati da 1280 ricevitori GPS. I segnali sono estremamente chiari.
Biagi ha potuto costruire una rete di 14 ricevitori interamente con finanziamenti privati organizzati personalmente. Questa rete ha prodotto risultati notevoli, ma c'è bisogno di un centro multiparametrico. Per coprire l'intera area sismica europea sarebbero sufficienti 50 ricevitori, mentre precursori molto importanti, come la variazione chimica dell'atmosfera, devono essere osservati dai satelliti. Circa 10 nano-satelliti, non più costosi di un milione di euro ciascuno, sarebbero sufficienti.
Come esempio del problema, che è di natura politico/ideologica/culturale, Biagi ha riferito che la domanda di finanziamenti per un progetto per valutare accuratamente le variazioni di emissioni di radon, un importante precursore, è stata rifiutata dal ministero della Ricerca Scientifica.
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