La popolazione greca muore. Quella irlandese emigra in massa. Anche
spagnoli e portoghesi emigrano, rovistano nelle pattumiere e nei loro
paesi crolla la natalità. Sottolineando l'assurdità della situazione, un
alto funzionario del ministero della Sanità portoghese si è appellato
ai cittadini il 28 dicembre a non ammalarsi, perché rischierebbero di
far fallire il sistema sanitario nazionale! Ora l'economista capo del
FMI, Olivier Blanchard, assieme al collega Daniel Leigh, ha pubblicato
un rapporto in cui si afferma che il Fondo ha sbagliato formulando,
chiedendo e imponendo l'austerità alla Grecia, senza capire quali
sarebbero stati i risultati. Il Washington Post del 4 gennaio l'ha definito un "mea culpa sommerso in un profondo pozzo di calcoli".
Nell'elaborare il primo pacchetto di "salvataggio" nel 2010, gli
economisti del FMI ritennero che la Grecia avrebbe potuto "tagliare
profondamente la spesa pubblica e rapidamente tornare alla crescita
economica e all'aumento dell'occupazione". Invece, 30 mesi dopo,
l'economia si contrae al ritmo annuale dell'8 per cento e il debito
pubblico è salito al 175% del PIL.
"Le previsioni sottovalutarono significativamente l'aumento della
disoccupazione e il declino nella domanda interna associati al
consolidamento fiscale", scrivono Blanchard e Leigh. Infatti, essi
calcolarono – senza spiegare il perché – che per ogni punto di PIL
tagliato dal bilancio si sarebbe verificato un calo del PIL dello 0,5%.
Invece, "le circostanze dell'economia europea" hanno portato la
contrazione almeno all'1,5%, producendo la "spirale del debito" che
affligge la Grecia almeno dal 2010.
I tagli hanno provocato una catastrofe umanitaria in Grecia, ma
ciononostante il direttore del FMI Christine Lagarde chiedeva ulteriori
"correzioni" e tasse ad ogni stadio, lanciando invettive contro gli
evasori. I cosiddetti memoranda hanno provocato l'emigrazione di massa,
distrutto i diritti dei lavoratori con la scusa della produttività ma in
realtà per pagare un debito impagabile. Sono probabilmente responsabili
della morte precoce di migliaia di persone e minacciano la vita di
milioni di cittadini in un paese di 10 milioni di abitanti.
I crimini che ora il FMI sostiene essere frutto del caso comprendono la
riduzione dei salari dei dipendenti pubblici del 25-50%, la riduzione
del salario minimo del 50% e la disoccupazione ufficiale al 26% (58% tra
i giovani), non tenendo conto dell'emigrazione. Sono state aumentate le
imposte senza riguardo per gli strati più poveri. Un litro di olio da
riscaldamento costa più della benzina diesel. Si brucia legno per
riscaldare le case, il che ha portato ad un aumento del 400%
dell'inquinamento ad Atene.
Mentre i suicidi sono aumentati di almeno il 50%, si muore veramente a
causa della distruzione del sistema sanitario, i cui fondi sono stati
tagliati del 30%. Il governo non rimborsa le farmacie e i pazienti sono
costretti a pagare in contanti, il che significa per molti rinunciare
alle cure per i cuore, il cancro e ad altri medicinali costosi. In molti
casi, le imprese farmaceutiche internazionali hanno sospeso le vendite
alla Grecia. E nonostante il blocco delle assunzioni negli ultimi tre
anni, il memorandum firmato a dicembre esige un'ulteriore riduzione del
10% nel numero dei medici.
by (MoviSol)
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