23 dicembre 2009

11/9: il volo AA77 non può essere stato dirottato

Documenti declassificati mostrano che la portiera della cabina è sempre rimasta chiusa a chiave. Sarebbe dunque stato impossibile per i dirottatori entrarvi o fare uscire il pilota durante il volo.

Secondo il rapporto della commissione presieduta da Kean-Hamilton, il volo AA77 sarebbe stato dirottato da alcuni pirati dell'aria l'11 settembre e si sarebbe schiantato contro il Pentagono.

Il rapporto precisa che il dirottamento sarebbe avvenuto tra le 8:51 (ora dell'ultimo contatto radio) e le 8:54 (ora in cui l'aereo cambia rotta); che, essendosi interrotto il contatto col transponder, le traccie dell'apparecchio sono state perse alle ore 8:56. Solo alle ore 9:32, l'aviazione civile nota un aereo in prossimità di Washington, che viene identificato, per deduzione, essere il volo AA77.



Il rapporto precisa altresì che le due passeggere Renée May e la giornalista Barbara Olson hanno indicato per telefono ai loro cari il fatto che sull'aereo ci fossero 6 dirottatori (e non cinque) armati di taglierini. Secondo la testimonianza di Ted Olson, procuratore generale degli Stati Uniti, sua moglie avrebbe precisato che i passeggeri sarebbero stati raggruppati nella parte finale del Boeing, e gli avrebbe chiesto quali istruzioni trasmettere al capitano, il quale si trovava con lei.

Le testimonianze dei passeggeri sono già state invalidate dall'indagine dell' FBI, al momento del processo Moussaoui. In quella occasione, è stato stabilito come non fosse possibile, al tempo, effettuare telefonate da una tale altitudine e che, del resto, non vi era traccia di queste conversazioni nei rilevamenti delle compagnie telefoniche.

I documenti del National Transportation Safety Board (NTSB), nuovamente declassificati su richiesta dell'associazione « Pilot for 9/11 Truth », fanno risultare la registrazione del parametro « CI » intitolato « Flight Deck Door ». Quest'ultimo mostra che la portiera della cabina è rimasta chiusa a chiave. Sarebbe dunque stato impossibile entrarvi o farne uscire il pilota durante il volo.

In queste condizioni, solo il comandante Charles F. Burlingame e il copilota David Charlebois si trovavano nella cabina nel momento in cui l'aereo ha cambiato rotta.

Il comandante Charles F. Burlingame era un ex-pilota di caccia della Navy. E' stato portavoce del Pentagono durante l'operazione Tempesta del deserto. E' ugualmente stato responsabile di un esercizio di simulazione che metteva in scena il possibile schianto di un aereo di linea sul Pentagono. In virtù di una legge ad hoc, i suoi presunti resti sono stati inumati nel prestigioso cimitero militare d'Arlington, seppure la sua sia stata considerata una morte in vesti civili. Sua sorella Debra Burlingame co-presiede assieme a Liz Cheney (figlia del vice-presidente Dick Ceney) l’associazione Keep America Safe.
di Reseau Voltaire

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23 dicembre 2009

11/9: il volo AA77 non può essere stato dirottato

Documenti declassificati mostrano che la portiera della cabina è sempre rimasta chiusa a chiave. Sarebbe dunque stato impossibile per i dirottatori entrarvi o fare uscire il pilota durante il volo.

Secondo il rapporto della commissione presieduta da Kean-Hamilton, il volo AA77 sarebbe stato dirottato da alcuni pirati dell'aria l'11 settembre e si sarebbe schiantato contro il Pentagono.

Il rapporto precisa che il dirottamento sarebbe avvenuto tra le 8:51 (ora dell'ultimo contatto radio) e le 8:54 (ora in cui l'aereo cambia rotta); che, essendosi interrotto il contatto col transponder, le traccie dell'apparecchio sono state perse alle ore 8:56. Solo alle ore 9:32, l'aviazione civile nota un aereo in prossimità di Washington, che viene identificato, per deduzione, essere il volo AA77.



Il rapporto precisa altresì che le due passeggere Renée May e la giornalista Barbara Olson hanno indicato per telefono ai loro cari il fatto che sull'aereo ci fossero 6 dirottatori (e non cinque) armati di taglierini. Secondo la testimonianza di Ted Olson, procuratore generale degli Stati Uniti, sua moglie avrebbe precisato che i passeggeri sarebbero stati raggruppati nella parte finale del Boeing, e gli avrebbe chiesto quali istruzioni trasmettere al capitano, il quale si trovava con lei.

Le testimonianze dei passeggeri sono già state invalidate dall'indagine dell' FBI, al momento del processo Moussaoui. In quella occasione, è stato stabilito come non fosse possibile, al tempo, effettuare telefonate da una tale altitudine e che, del resto, non vi era traccia di queste conversazioni nei rilevamenti delle compagnie telefoniche.

I documenti del National Transportation Safety Board (NTSB), nuovamente declassificati su richiesta dell'associazione « Pilot for 9/11 Truth », fanno risultare la registrazione del parametro « CI » intitolato « Flight Deck Door ». Quest'ultimo mostra che la portiera della cabina è rimasta chiusa a chiave. Sarebbe dunque stato impossibile entrarvi o farne uscire il pilota durante il volo.

In queste condizioni, solo il comandante Charles F. Burlingame e il copilota David Charlebois si trovavano nella cabina nel momento in cui l'aereo ha cambiato rotta.

Il comandante Charles F. Burlingame era un ex-pilota di caccia della Navy. E' stato portavoce del Pentagono durante l'operazione Tempesta del deserto. E' ugualmente stato responsabile di un esercizio di simulazione che metteva in scena il possibile schianto di un aereo di linea sul Pentagono. In virtù di una legge ad hoc, i suoi presunti resti sono stati inumati nel prestigioso cimitero militare d'Arlington, seppure la sua sia stata considerata una morte in vesti civili. Sua sorella Debra Burlingame co-presiede assieme a Liz Cheney (figlia del vice-presidente Dick Ceney) l’associazione Keep America Safe.
di Reseau Voltaire

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