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08 maggio 2008

Nibiru e, il tempio di Dendera


l Tempio di Dendera, situato a 2,4 km a sud-est della località di Dendera, sulla riva occidentale del Nilo, è uno dei tempi meglio conservati di tutto l’antico Egitto.

La città di Dendera fu il capoluogo del 6° distretto dell’Alto Egitto e nei pressi del tempio è stata anche rinvenuta una necropoli, databile tra il 3150 a.C. - 2700 a.C. (periodo arcaico) e il 2200 a.C. - 2040 a.C. (primo periodo intermedio).

L’intera area templare copre una zona di circa 40.000 mq.; è interamente circondata da un muro di mattoni a secco e comprende:
Portale nord (epoca romana)
Mammisi di epoca romana
Chiesa cristiana
Mammisi attribuito a Nectanebo II
Sanitarium
Tempio dedicato alla dea Hathor (tempio principale)
Pozzo
Lago sacro
Tempio di Iside

Al complesso templare di Dendera sono legate due dispute tra archeologia ufficiale e archeologia alternativa: lo zodiaco e le lampade di Dendera.



Lo zodiaco.

Il famoso “Zodiaco di Dendera” si trova da anni al Museo Louvre di Parigi, e al suo posto, nel tempio di Dendera, non c’è l’originale, ma solo una copia ben fatta. È la più antica nonché importante rappresentazione delle costellazioni egizie dello zodiaco. Grazie a questo reperto si riscontra chiaramente l’influenza della cultura assiro-babilonese attraverso i greci nella seconda metà del primo millennio a.C.; infatti, in esso sono disposte in cerchio le 12 costellazioni zodiacali, che hanno molto probabilmente una nascita sulle rive del Tigri e dell’Eufrate, circondate dalle costellazioni egizie illustrate sotto. Questa risulta essere la mappa più completa di tutto il cielo antico.


Recenti studi hanno rilevato come la datazione di Joseph Fourier, che esaminò lo zodiaco nel 1800, fosse esatta per quanto riguarda la concezione del cielo: lo zodiaco di Dendera riproduce abbastanza fedelmente zodiaci mesopotamici risalenti appunto al 2500 a.C. circa.
Alcuni fautori delle teorie misteriche riguardo alla civiltà egizia affermano che analizzando attraverso sistemi computerizzati i dati ricavabili dallo zodiaco di Dendera questo dovrebbe risalire almeno al 4500 a.C., ossia prima della nascita della civiltà egizia.

L’analisi di una rappresentazione egizia ci lascia assai spesso perplessi e sorpresi, constatata l’apparente mancanza di “metodo” e l’evidente difficoltà di comprensione degli elementi figurativi. Nel caso di rappresentazioni astronomiche, e dunque con l’introduzione di elementi tecnico-scientifici, l’incertezza aumenta ancor più.

Il cielo era stato suddiviso dagli antichi astrologi egizi e babilonesi in 360 gradi, grosso modo corrispondenti ai giorni di un anno; i gradi erano riuniti in trentasei decadi (o «decani») e le decadi in dodici segni zodiacali (costellazioni dello zodiaco). Ad ogni grado, decade e segno corrispondeva un «genio» (divinità o intelligenza cosmica) che determinava il carattere e il destino delle persone nate nel giorno, decade o mese corrispondente.

In questa intrigante scenografia allegorica ci sono animali e uomini che si spostano come pedine, all’interno di una scacchiera zodiacale dove sono dipinti tutti i corpi celesti: le costellazioni, il Sole, i pianeti conosciuti, e il decimo pianeta (che evidentemente l’autore conosceva). Del pianeta X o decimo pianeta si parla anche oggi, ma solo come una fantasia, un’invenzione letteraria, un mito... e questo benché molti astronomi abbiano trascorso tutta la vita a scoprire sue tracce in cielo, convinti della sua esistenza.

È ragionevole pensare che lo zodiaco raffiguri quella parte emisferica del cielo, che era visibile all’autore o all’ideatore dello schema; in altre parole, l’emisfero celeste che contiene le costellazioni circumpolari del Nord. A quanto pare, invece, lo zodiaco rappresenta le costellazioni circumpolari dell’emisfero celeste del Sud (quelle visibili dall’emisfero Sud della Terra, ossia dall’Australia, dal Brasile, ecc.)...


E dato che l’Egitto si trova nell’emisfero Nord della Terra, non è possibile che lo zodiaco di Dendera rappresenti le costellazioni circumpolari... del Sud. A meno che, e solo in quel caso, la Terra non si sia capovolta e di conseguenza il Polo Nord sia diventato Polo Sud e viceversa. Le direzioni e le posizioni delle stelle e delle costellazioni corrispondono guardando l’immagine come se fossimo davanti allo specchio, e proprio questo potrebbe dimostrare - se un’ipotesi del genere non venisse scartata a priori senza nemmeno essere presa in considerazione - che in tempi antichissimi ci sia stato un capovolgimento dell’asse terrestre.


Nell’immagine qui sopra è documentata la posizione del pianeta X - che da questo momento in poi chiameremo Nibiru - rispetto agli altri astri, così come erano visibili nel cielo all’epoca. Supponiamo che Nibiru fosse stato avvistato - ad esempio - a 25° sopra la Costellazione del Capricorno, questa posizione sarà documentata nello zodiaco di Dendera a 25° sopra il segno del capricorno in direzione verso il centro della “mappa” zodiacale. Dobbiamo ragionevolmente pensare a questi avvistamenti nelle notti primaverili e negli equinozi autunnali, ammesso che non esistessero strumenti tecnici “moderni” per scrutare il cielo come i cannocchiali (il fatto che non ne siano state trovate tracce di alcun genere in Egitto non dimostra affatto che non siano mai esistiti). Cominciando dall’esterno, il primo segno zodiacale incontrato durante la sua orbita da Nibiru, è il Leone. Ha le zampe posate su segni d’acqua: l’acqua è rappresentata dalle comete e dagli asteroidi di Keplero che formano quella nebulosa alcuni miliardi di chilometri dietro l’orbita di Plutone... scoperta soltanto alcune decine di anni fa. Ogni figura umana, segno, animale può avere più di un significato, nell’intenzione dell’ignoto autore.

Per capire di volta in volta il vero significato bisogna innanzitutto osservare la direzione del percorso, indicato con gesti delle mani, o dal movimento dei piedi, dalla parte cui volge lo sguardo il viso o da specifici dettagli presenti in altre parti di corpo. Nella parte centrale del grande zodiaco intero di Dendera non ci sono i percorsi noti dei pianeti del nostro Sistema Solare e della ruota zodiacale, cioè tutti quei modelli geometrici di forma circolare. Ci sono esclusivamente i percorsi dei corpi celesti che attraversano la parte centrale di questo grande zodiaco, nella quale si trovano le costellazioni circumpolari.

Partendo dal Leone il percorso passa per la donna, quindi per il Sagittario verso i Pesci e poi con movimento spiralico continua verso la parte centrale della raffigurazione - simbolicamente viene descritto il movimento dall’esterno verso il centro del nostro Sistema Solare - in direzione del Sagittario, che sta indicando con la freccia il percorso di Nibiru (che dipende dalle posizioni orbitali di Nettuno e Urano). Se Nettuno, Urano e Saturno sono lontani dal punto d’incrocio tra Nibiru e le loro orbite, significa che Nibiru è in rotta verso l’orbita di Giove (il cerchio con l’occhio rivolto all’atmosfera di Giove). Vicino a Giove c’è il segno d’acqua, che indica l’acqua delle comete, degli asteroidi e dei piccoli pianeti della fascia di asteroidi fra Giove e Marte (anche questa fascia, tra l’altro, è stata scoperta poco tempo fa). Verso Giove ci sono più opzioni a raffigurare le traiettorie di Nibiru.

Se Giove è lontano dall’orbita di Nibiru, allora Nibiru ha due possibili traiettorie orbitali entrambe verso l’incrocio della fascia degli asteroidi. La prima è la direzione indicata dal lungo bastone in mano dall’uomo: Nibiru, provenendo dall’orbita di Saturno, sta passando dal segno dell’Acquario e si avvicina a Giove nel segno del Sagittario, per trovarsi nella posizione dove si trova il Regulum, che è il simbolo di Venere. L’uomo continua a camminare verso Mercurio in Vergine e si espone al Sole nel segno del Leone. Quando questa figura umana è nel segno del Sagittario/Sagittario-Giove, intende dare due scelte a Nibiru. Se Giove è in orbita dietro a Nibiru, l’orbita di questo - dopo l’influenza gravitazionale di Giove - è più lenta e in direzione del Sole.

Dopo avere fatto arco intorno al Sole, Nibiru sta facendo ora un altro arco al lato opposto, dal momento che il Sole incrocia la sua orbita. Evidentemente questo accade perché la massa interna di Nibiru non è poi tanto piccola - paragonata a quella del Sole e il Sole si trova in avvicinamento a Nibiru. La forma della traiettoria di Nibiru assomiglia a una linea ondulata (percorso 3 sull’immagine Nibiru1), e assomiglia al simbolo Ynn-Yang. Se Giove - mentre arriva Nibiru - si sta avvicinando al centro del Sistema Solare precedendo Nibiru, questo evidentemente si trova a poca distanza da Giove. In tale circostanza il percorso di Nibiru deve assomigliare al percorso 2 sull’immagine Nibiru1.

Sono stati appena descritti i casi estremi, quando Nibiru - durante il suo approssimarsi alla Terra - è passato altrettanto da vicino a un pianeta più pesante. La maggior parte delle volte in cui Nibiru si avvicina alla Terra, non incontra pianeti più pesanti, né incrocia le loro orbite intorno al Sole; il percorso orbitale di Nibiru si deforma solo quando subisce l’influenza dei pianeti e del Sole e allora assomiglia a un’ellisse deformata (sguardo perpendicolare sulla metà - la croce – dell’asse principale del percorso di Nibiru). Nibiru va dal Leone alla luna del Cancro, dove la distanza fra Nibiru e la terra è minima. L’uomo qui cambia improvvisamente direzione. Il segno del Cancro, se paragonato alla posizione standard delle altre costellazioni - è spostato di oltre 30° verso l’area centrale dello zodiaco (il diametro dello zodiaco è di 180°).

Proprio questo è il punto focale, ovvero il momento in cui l’asse terrestre era girata o inclinata diversamente da ora. Potrebbe essere avvenuto questo capovolgimento a causa della forza di gravità di Nibiru. La prima inclinazione dell’asse terrestre avvenne nel segno della Bilancia, quando il percorso orbitale di Nibiru era molto vicino alla Terra. Lo spostamento fu di oltre 30°. Questi spostamenti segnano che la posizione di Nibiru nel cielo era maggiore di 30° sopra (o sotto) il piano ellittico. Nella parte seguente saranno descritti gli altri percorsi possibili di Nibiru nel nostro Sistema Solare e anche altre scoperte collegate al lo zodiaco di Dendera e ai miti di Osiride, Horus, Seth e altre divinità egizie.

Si è giunti a queste conclusioni a proposito di Nibiru dopo seri calcoli astro-fisici e matematici e dopo lo studio delle orbite dei pianeti e delle stelle binarie e triple. Ogni stella binaria è formata da due stelle le cui due orbite ruotano intorno allo stesso punto che è denominato “centro di massa del sistema”. Le leggi di Keplero insegnano che ogni stella orbita intorno al centro di massa. In questo esempio, le due stelle viaggiano su orbite ellittiche, che possono essere diverse di volta in volta.



Dopo aver capito anche solo in minima parte lo zodiaco di Dendera, si fa strada un po’ alla volta, sempre più chiaramente, che si tratta del messaggio di un’antica civiltà o di quanto ne rimaneva. I nostri predecessori hanno desiderato farci sapere che cosa aveva distrutto il loro mondo e che cosa potrebbe capitarci in futuro.

Fonte: misteria.org

01 gennaio 2007

L'Oro Dei Annunaki


Zacharia Sitchin, sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, docente universitario ed esperto di lingue semitiche, sostiene ormai da anni che alcune tavolette sumere descrivono la storia di una antica colonizzazione della Terra ad opera di visitatori extraterrestri chiamati Nephilim.
450000 Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra. Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru.
445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico.
430000 Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico.
416000 Poiché la produzione d’oro scarseggia, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Africa.
Gli abitanti di Nibiru erano, guarda caso, divisi in due categorie: gli spirituali (ma dispotici) Nephilim, probabilmente biondi e gli Annunaki "dai capelli scuri", a cui toccavano i lavori più ingrati, nella fattispecie scendere sulla Terra ed estrarre dei minerali preziosi necessari alla loro tecnologia. A capo della spedizione sulla Terra vi è il dio Enki (chiamato anche Ea), mentre sul pianeta Nibiru regnava il "dio del cielo" Enlil. Dopo un po’ gli Annunaki, stanchi dei lavori massacranti, si ribellano, dando luogo ad un’autentica battaglia con i Nephilim.

Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell'area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la "Dea Madre" o la "Signora che dà la vita") che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l'Homo Sapiens. Sia come sia, alla fine l’ingegneria genetica Nephilim/Annunaki ebbe successo e nacque Adamo. O meglio "Adam", una creatura ermafrodita che poi verrà scissa in maschio e femmina. Le sue fattezze sono perfette, inequivocabilmente umane. E i "Servi del Signore" iniziano la loro vita di duro lavoro nelle miniere e anche altrove. Tutti sono soddisfatti, Nephilim e Annunaki. Gli uomini un po’ meno. Enki, non più vincolato al suo compito di "capo cantiere minerario" inizia a dedicarsi allo sfruttamento delle risorse ittiche e in breve i Sumeri, invece che come divinità sotterranea e delle ricchezze nascoste, lo idolatrano quale dio del Mare.
Al principio questo "novello schiavo" venne utilizzato nella "terra delle miniere" (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L'uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l'approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l'epica della creazione dell'uomo secondo la mitologia sumera. Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: "Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte". Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l'umanità.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un'immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all'incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l'uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell'umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una "famiglia prescelta" ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di "un'arca" dove venissero preservate le specie terrestri dall'imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all'immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l'umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all'uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell'Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava "dedicata, riservata") e alla quale l'uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun ("il luogo dei missili") e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare "l'albero della vita", capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l'energia contenuta nel proprio nucleo. Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale.

Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall'approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da "divinità celesti". Andrea Carusi, ricercatore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l'orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole. Quindi, Nibiru dev'essere stato "catturato" nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i "miti" sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Anunnaki. Fin qui le ipotesi argomentate da reperti antichi, ma una domanda giunge spontanea :
Se veramente esistessero delle civiltà aliene più progredite, sotto il profilo tecnologico, rispetto a quella terrestre, queste avrebbero già invaso il pianeta”. Siamo così sicuri che per conquistare un pianeta sia necessaria un’invasione?
Non è forse più efficace un piano di lenta, ma pervasiva infiltrazione, rispetto ad una guerra guerreggiata? Come un virus attacca un organismo, insediandosi nella cellula ospite. Una tattica del genere si rivelerebbe molto più efficiente, perché il nemico sarebbe soggiogato con calma, in modo pressoché impercettibile, reso inoffensivo, quasi senza colpo ferire.
Penso che gli Annunaki od i loro discendenti dominino la Terra da tempo immemorabile, ma non tanto con le armi della coercizione quanto con l’astuzia. Una delle più scaltre invenzioni escogitate dagli Arconti fu la religione, intesa come culto dogmatico e narcotico per lo spirito, come instrumentum regni. Che poi tale religione coincida con l’adorazione di “dèi” assetati di sangue animale ed umano, come molti idoli medio-orientali o che, con un po’ di maquillage, sia stata resa un briciolo più degna ed appetibile e diffusa col nome di Ebraismo, “Cristianesimo”, Islam etc. poco importa. Sono sempre sistemi dottrinari assurdi e, in gran parte, falsi, ma di grandissima presa sulle masse ora blandite con la promessa di un paradiso ultraterreno, ora spaventate e controllate con la minaccia dell’inferno.E’ evidente che, per assoggettare l’umanità, non occorrono né un conflitto né un’imposizione violenta, essendo molto più utile la manipolazione delle coscienze. In questo modo si evitano le ribellioni e, anzi, si ottiene il consenso ed il sostegno degli schiavi che non sanno di esserlo.
Fin qui le ipotesi, secondo Tesla, sulla Terra vivono da millenni creature di un altro pianeta; infiltrate tra noi, controllerebbero eventi e persone per guidare secondo un piano preciso l'”evoluzione” dell'umanità. Si tratterebbe dei creatori della prima razza umana sul nostro pianeta. Lo scienziato serbo si convinse di ciò quando nel 1899, come rivelano i suoi diari, si trovava a Colorado Springs. Qui intercettò casualmente diverse comunicazioni di esseri extraterrestri che starebbero controllando di nascosto il genere umano, preparandolo molto lentamente ad un'eventuale dominazione, mediante un programma in atto.
L’Oro degli Annunaki
Tutto inizia con Dei alla ricerca dell’Oro per schermare le protezioni atmosferiche del loro pianeta. Ma, una volta sulla Terra se ne innamorarono e crearono gli schiavi per i loro interessi . Anzi, una volta creati gli schiavi "Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e le presero per mogli”.
E l'oro ... continua
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08 maggio 2008

Nibiru e, il tempio di Dendera


l Tempio di Dendera, situato a 2,4 km a sud-est della località di Dendera, sulla riva occidentale del Nilo, è uno dei tempi meglio conservati di tutto l’antico Egitto.

La città di Dendera fu il capoluogo del 6° distretto dell’Alto Egitto e nei pressi del tempio è stata anche rinvenuta una necropoli, databile tra il 3150 a.C. - 2700 a.C. (periodo arcaico) e il 2200 a.C. - 2040 a.C. (primo periodo intermedio).

L’intera area templare copre una zona di circa 40.000 mq.; è interamente circondata da un muro di mattoni a secco e comprende:
Portale nord (epoca romana)
Mammisi di epoca romana
Chiesa cristiana
Mammisi attribuito a Nectanebo II
Sanitarium
Tempio dedicato alla dea Hathor (tempio principale)
Pozzo
Lago sacro
Tempio di Iside

Al complesso templare di Dendera sono legate due dispute tra archeologia ufficiale e archeologia alternativa: lo zodiaco e le lampade di Dendera.



Lo zodiaco.

Il famoso “Zodiaco di Dendera” si trova da anni al Museo Louvre di Parigi, e al suo posto, nel tempio di Dendera, non c’è l’originale, ma solo una copia ben fatta. È la più antica nonché importante rappresentazione delle costellazioni egizie dello zodiaco. Grazie a questo reperto si riscontra chiaramente l’influenza della cultura assiro-babilonese attraverso i greci nella seconda metà del primo millennio a.C.; infatti, in esso sono disposte in cerchio le 12 costellazioni zodiacali, che hanno molto probabilmente una nascita sulle rive del Tigri e dell’Eufrate, circondate dalle costellazioni egizie illustrate sotto. Questa risulta essere la mappa più completa di tutto il cielo antico.


Recenti studi hanno rilevato come la datazione di Joseph Fourier, che esaminò lo zodiaco nel 1800, fosse esatta per quanto riguarda la concezione del cielo: lo zodiaco di Dendera riproduce abbastanza fedelmente zodiaci mesopotamici risalenti appunto al 2500 a.C. circa.
Alcuni fautori delle teorie misteriche riguardo alla civiltà egizia affermano che analizzando attraverso sistemi computerizzati i dati ricavabili dallo zodiaco di Dendera questo dovrebbe risalire almeno al 4500 a.C., ossia prima della nascita della civiltà egizia.

L’analisi di una rappresentazione egizia ci lascia assai spesso perplessi e sorpresi, constatata l’apparente mancanza di “metodo” e l’evidente difficoltà di comprensione degli elementi figurativi. Nel caso di rappresentazioni astronomiche, e dunque con l’introduzione di elementi tecnico-scientifici, l’incertezza aumenta ancor più.

Il cielo era stato suddiviso dagli antichi astrologi egizi e babilonesi in 360 gradi, grosso modo corrispondenti ai giorni di un anno; i gradi erano riuniti in trentasei decadi (o «decani») e le decadi in dodici segni zodiacali (costellazioni dello zodiaco). Ad ogni grado, decade e segno corrispondeva un «genio» (divinità o intelligenza cosmica) che determinava il carattere e il destino delle persone nate nel giorno, decade o mese corrispondente.

In questa intrigante scenografia allegorica ci sono animali e uomini che si spostano come pedine, all’interno di una scacchiera zodiacale dove sono dipinti tutti i corpi celesti: le costellazioni, il Sole, i pianeti conosciuti, e il decimo pianeta (che evidentemente l’autore conosceva). Del pianeta X o decimo pianeta si parla anche oggi, ma solo come una fantasia, un’invenzione letteraria, un mito... e questo benché molti astronomi abbiano trascorso tutta la vita a scoprire sue tracce in cielo, convinti della sua esistenza.

È ragionevole pensare che lo zodiaco raffiguri quella parte emisferica del cielo, che era visibile all’autore o all’ideatore dello schema; in altre parole, l’emisfero celeste che contiene le costellazioni circumpolari del Nord. A quanto pare, invece, lo zodiaco rappresenta le costellazioni circumpolari dell’emisfero celeste del Sud (quelle visibili dall’emisfero Sud della Terra, ossia dall’Australia, dal Brasile, ecc.)...


E dato che l’Egitto si trova nell’emisfero Nord della Terra, non è possibile che lo zodiaco di Dendera rappresenti le costellazioni circumpolari... del Sud. A meno che, e solo in quel caso, la Terra non si sia capovolta e di conseguenza il Polo Nord sia diventato Polo Sud e viceversa. Le direzioni e le posizioni delle stelle e delle costellazioni corrispondono guardando l’immagine come se fossimo davanti allo specchio, e proprio questo potrebbe dimostrare - se un’ipotesi del genere non venisse scartata a priori senza nemmeno essere presa in considerazione - che in tempi antichissimi ci sia stato un capovolgimento dell’asse terrestre.


Nell’immagine qui sopra è documentata la posizione del pianeta X - che da questo momento in poi chiameremo Nibiru - rispetto agli altri astri, così come erano visibili nel cielo all’epoca. Supponiamo che Nibiru fosse stato avvistato - ad esempio - a 25° sopra la Costellazione del Capricorno, questa posizione sarà documentata nello zodiaco di Dendera a 25° sopra il segno del capricorno in direzione verso il centro della “mappa” zodiacale. Dobbiamo ragionevolmente pensare a questi avvistamenti nelle notti primaverili e negli equinozi autunnali, ammesso che non esistessero strumenti tecnici “moderni” per scrutare il cielo come i cannocchiali (il fatto che non ne siano state trovate tracce di alcun genere in Egitto non dimostra affatto che non siano mai esistiti). Cominciando dall’esterno, il primo segno zodiacale incontrato durante la sua orbita da Nibiru, è il Leone. Ha le zampe posate su segni d’acqua: l’acqua è rappresentata dalle comete e dagli asteroidi di Keplero che formano quella nebulosa alcuni miliardi di chilometri dietro l’orbita di Plutone... scoperta soltanto alcune decine di anni fa. Ogni figura umana, segno, animale può avere più di un significato, nell’intenzione dell’ignoto autore.

Per capire di volta in volta il vero significato bisogna innanzitutto osservare la direzione del percorso, indicato con gesti delle mani, o dal movimento dei piedi, dalla parte cui volge lo sguardo il viso o da specifici dettagli presenti in altre parti di corpo. Nella parte centrale del grande zodiaco intero di Dendera non ci sono i percorsi noti dei pianeti del nostro Sistema Solare e della ruota zodiacale, cioè tutti quei modelli geometrici di forma circolare. Ci sono esclusivamente i percorsi dei corpi celesti che attraversano la parte centrale di questo grande zodiaco, nella quale si trovano le costellazioni circumpolari.

Partendo dal Leone il percorso passa per la donna, quindi per il Sagittario verso i Pesci e poi con movimento spiralico continua verso la parte centrale della raffigurazione - simbolicamente viene descritto il movimento dall’esterno verso il centro del nostro Sistema Solare - in direzione del Sagittario, che sta indicando con la freccia il percorso di Nibiru (che dipende dalle posizioni orbitali di Nettuno e Urano). Se Nettuno, Urano e Saturno sono lontani dal punto d’incrocio tra Nibiru e le loro orbite, significa che Nibiru è in rotta verso l’orbita di Giove (il cerchio con l’occhio rivolto all’atmosfera di Giove). Vicino a Giove c’è il segno d’acqua, che indica l’acqua delle comete, degli asteroidi e dei piccoli pianeti della fascia di asteroidi fra Giove e Marte (anche questa fascia, tra l’altro, è stata scoperta poco tempo fa). Verso Giove ci sono più opzioni a raffigurare le traiettorie di Nibiru.

Se Giove è lontano dall’orbita di Nibiru, allora Nibiru ha due possibili traiettorie orbitali entrambe verso l’incrocio della fascia degli asteroidi. La prima è la direzione indicata dal lungo bastone in mano dall’uomo: Nibiru, provenendo dall’orbita di Saturno, sta passando dal segno dell’Acquario e si avvicina a Giove nel segno del Sagittario, per trovarsi nella posizione dove si trova il Regulum, che è il simbolo di Venere. L’uomo continua a camminare verso Mercurio in Vergine e si espone al Sole nel segno del Leone. Quando questa figura umana è nel segno del Sagittario/Sagittario-Giove, intende dare due scelte a Nibiru. Se Giove è in orbita dietro a Nibiru, l’orbita di questo - dopo l’influenza gravitazionale di Giove - è più lenta e in direzione del Sole.

Dopo avere fatto arco intorno al Sole, Nibiru sta facendo ora un altro arco al lato opposto, dal momento che il Sole incrocia la sua orbita. Evidentemente questo accade perché la massa interna di Nibiru non è poi tanto piccola - paragonata a quella del Sole e il Sole si trova in avvicinamento a Nibiru. La forma della traiettoria di Nibiru assomiglia a una linea ondulata (percorso 3 sull’immagine Nibiru1), e assomiglia al simbolo Ynn-Yang. Se Giove - mentre arriva Nibiru - si sta avvicinando al centro del Sistema Solare precedendo Nibiru, questo evidentemente si trova a poca distanza da Giove. In tale circostanza il percorso di Nibiru deve assomigliare al percorso 2 sull’immagine Nibiru1.

Sono stati appena descritti i casi estremi, quando Nibiru - durante il suo approssimarsi alla Terra - è passato altrettanto da vicino a un pianeta più pesante. La maggior parte delle volte in cui Nibiru si avvicina alla Terra, non incontra pianeti più pesanti, né incrocia le loro orbite intorno al Sole; il percorso orbitale di Nibiru si deforma solo quando subisce l’influenza dei pianeti e del Sole e allora assomiglia a un’ellisse deformata (sguardo perpendicolare sulla metà - la croce – dell’asse principale del percorso di Nibiru). Nibiru va dal Leone alla luna del Cancro, dove la distanza fra Nibiru e la terra è minima. L’uomo qui cambia improvvisamente direzione. Il segno del Cancro, se paragonato alla posizione standard delle altre costellazioni - è spostato di oltre 30° verso l’area centrale dello zodiaco (il diametro dello zodiaco è di 180°).

Proprio questo è il punto focale, ovvero il momento in cui l’asse terrestre era girata o inclinata diversamente da ora. Potrebbe essere avvenuto questo capovolgimento a causa della forza di gravità di Nibiru. La prima inclinazione dell’asse terrestre avvenne nel segno della Bilancia, quando il percorso orbitale di Nibiru era molto vicino alla Terra. Lo spostamento fu di oltre 30°. Questi spostamenti segnano che la posizione di Nibiru nel cielo era maggiore di 30° sopra (o sotto) il piano ellittico. Nella parte seguente saranno descritti gli altri percorsi possibili di Nibiru nel nostro Sistema Solare e anche altre scoperte collegate al lo zodiaco di Dendera e ai miti di Osiride, Horus, Seth e altre divinità egizie.

Si è giunti a queste conclusioni a proposito di Nibiru dopo seri calcoli astro-fisici e matematici e dopo lo studio delle orbite dei pianeti e delle stelle binarie e triple. Ogni stella binaria è formata da due stelle le cui due orbite ruotano intorno allo stesso punto che è denominato “centro di massa del sistema”. Le leggi di Keplero insegnano che ogni stella orbita intorno al centro di massa. In questo esempio, le due stelle viaggiano su orbite ellittiche, che possono essere diverse di volta in volta.



Dopo aver capito anche solo in minima parte lo zodiaco di Dendera, si fa strada un po’ alla volta, sempre più chiaramente, che si tratta del messaggio di un’antica civiltà o di quanto ne rimaneva. I nostri predecessori hanno desiderato farci sapere che cosa aveva distrutto il loro mondo e che cosa potrebbe capitarci in futuro.

Fonte: misteria.org

01 gennaio 2007

L'Oro Dei Annunaki


Zacharia Sitchin, sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, docente universitario ed esperto di lingue semitiche, sostiene ormai da anni che alcune tavolette sumere descrivono la storia di una antica colonizzazione della Terra ad opera di visitatori extraterrestri chiamati Nephilim.
450000 Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra. Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru.
445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico.
430000 Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico.
416000 Poiché la produzione d’oro scarseggia, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Africa.
Gli abitanti di Nibiru erano, guarda caso, divisi in due categorie: gli spirituali (ma dispotici) Nephilim, probabilmente biondi e gli Annunaki "dai capelli scuri", a cui toccavano i lavori più ingrati, nella fattispecie scendere sulla Terra ed estrarre dei minerali preziosi necessari alla loro tecnologia. A capo della spedizione sulla Terra vi è il dio Enki (chiamato anche Ea), mentre sul pianeta Nibiru regnava il "dio del cielo" Enlil. Dopo un po’ gli Annunaki, stanchi dei lavori massacranti, si ribellano, dando luogo ad un’autentica battaglia con i Nephilim.

Dopo un lunghissimo tempo gli Anunnaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell'area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la "Dea Madre" o la "Signora che dà la vita") che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l'Homo Sapiens. Sia come sia, alla fine l’ingegneria genetica Nephilim/Annunaki ebbe successo e nacque Adamo. O meglio "Adam", una creatura ermafrodita che poi verrà scissa in maschio e femmina. Le sue fattezze sono perfette, inequivocabilmente umane. E i "Servi del Signore" iniziano la loro vita di duro lavoro nelle miniere e anche altrove. Tutti sono soddisfatti, Nephilim e Annunaki. Gli uomini un po’ meno. Enki, non più vincolato al suo compito di "capo cantiere minerario" inizia a dedicarsi allo sfruttamento delle risorse ittiche e in breve i Sumeri, invece che come divinità sotterranea e delle ricchezze nascoste, lo idolatrano quale dio del Mare.
Al principio questo "novello schiavo" venne utilizzato nella "terra delle miniere" (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L'uomo, creato in serie dagli Anunnaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l'approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l'epica della creazione dell'uomo secondo la mitologia sumera. Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: "Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte". Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l'umanità.

Il Diluvio e la rinascita della civiltà

Gli Anunnaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un'immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all'incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l'uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell'umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una "famiglia prescelta" ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di "un'arca" dove venissero preservate le specie terrestri dall'imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all'immane evento.

A quel punto, per intercessione di Enki, l'umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all'uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell'Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava "dedicata, riservata") e alla quale l'uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun ("il luogo dei missili") e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare "l'albero della vita", capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri.
Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l'energia contenuta nel proprio nucleo. Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale.

Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall'approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da "divinità celesti". Andrea Carusi, ricercatore dell'Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l'orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole. Quindi, Nibiru dev'essere stato "catturato" nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i "miti" sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Anunnaki. Fin qui le ipotesi argomentate da reperti antichi, ma una domanda giunge spontanea :
Se veramente esistessero delle civiltà aliene più progredite, sotto il profilo tecnologico, rispetto a quella terrestre, queste avrebbero già invaso il pianeta”. Siamo così sicuri che per conquistare un pianeta sia necessaria un’invasione?
Non è forse più efficace un piano di lenta, ma pervasiva infiltrazione, rispetto ad una guerra guerreggiata? Come un virus attacca un organismo, insediandosi nella cellula ospite. Una tattica del genere si rivelerebbe molto più efficiente, perché il nemico sarebbe soggiogato con calma, in modo pressoché impercettibile, reso inoffensivo, quasi senza colpo ferire.
Penso che gli Annunaki od i loro discendenti dominino la Terra da tempo immemorabile, ma non tanto con le armi della coercizione quanto con l’astuzia. Una delle più scaltre invenzioni escogitate dagli Arconti fu la religione, intesa come culto dogmatico e narcotico per lo spirito, come instrumentum regni. Che poi tale religione coincida con l’adorazione di “dèi” assetati di sangue animale ed umano, come molti idoli medio-orientali o che, con un po’ di maquillage, sia stata resa un briciolo più degna ed appetibile e diffusa col nome di Ebraismo, “Cristianesimo”, Islam etc. poco importa. Sono sempre sistemi dottrinari assurdi e, in gran parte, falsi, ma di grandissima presa sulle masse ora blandite con la promessa di un paradiso ultraterreno, ora spaventate e controllate con la minaccia dell’inferno.E’ evidente che, per assoggettare l’umanità, non occorrono né un conflitto né un’imposizione violenta, essendo molto più utile la manipolazione delle coscienze. In questo modo si evitano le ribellioni e, anzi, si ottiene il consenso ed il sostegno degli schiavi che non sanno di esserlo.
Fin qui le ipotesi, secondo Tesla, sulla Terra vivono da millenni creature di un altro pianeta; infiltrate tra noi, controllerebbero eventi e persone per guidare secondo un piano preciso l'”evoluzione” dell'umanità. Si tratterebbe dei creatori della prima razza umana sul nostro pianeta. Lo scienziato serbo si convinse di ciò quando nel 1899, come rivelano i suoi diari, si trovava a Colorado Springs. Qui intercettò casualmente diverse comunicazioni di esseri extraterrestri che starebbero controllando di nascosto il genere umano, preparandolo molto lentamente ad un'eventuale dominazione, mediante un programma in atto.
L’Oro degli Annunaki
Tutto inizia con Dei alla ricerca dell’Oro per schermare le protezioni atmosferiche del loro pianeta. Ma, una volta sulla Terra se ne innamorarono e crearono gli schiavi per i loro interessi . Anzi, una volta creati gli schiavi "Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e le presero per mogli”.
E l'oro ... continua