20 febbraio 2013

666 il numero della Bestia



 



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Ci siamo. Benedetto XVI ha dichiarato di volersi dimettere. La motivazione ufficiale è che non si sente più nelle condizioni di svolgere il suo ruolo, ma ha accompagnato la sua dichiarazione d’imminenti dimissioni con l’ennesima analisi della situazione interna al Vaticano, dichiarando nuovamente che i nemici della Chiesa sono al suo interno. È evidente che il Pontefice sta lanciando dei messaggi per far capire a chi ha orecchie per intendere che le dimissioni sono “obbligate” da eventi molto gravi che sconvolgano la Chiesa e il mondo. Basterebbe ricordarsi le parole che Ratzinger pronunciò, appena eletto, dichiarandosi “umile servitore nella Vigna del Signore”, un passo che si ricollega al messianismo e quindi agli eventi apocalittici.

È singolare che nessuno si sia mai chiesto perché Papa Giovanni Paolo II abbia cercato di resistere così tanto malgrado le sue precarie condizioni di salute, e perché a un tratto, giunto a una data precisa, smise di lottare e “si lasciò morire”. Ai vertici del Vaticano, sono a conoscenza di misteri che neppure noi immaginiamo. Pensare che il mondo sia governato solamente da questioni materiali, è un errore. Al di là del limite del pensiero fenomenologico, c’è da considerare che i fenomeni in questione non siano solo necessariamente quelli materiali, ma anche quelli metafisici. Giovanni Paolo II sentiva il dovere di resistere sino a una data precisa, perché potesse compiersi ciò che era previsto dalle profezie. Si è molto speculato, nella pessima narrativa e nella cinematografia americana, sul fatidico 21 12 2012, parlando a vanvera di “fine del mondo”. La Bibbia parla chiaro a proposito, dicendo che la Terra, creata da Dio, non ha data di termine e sarà eterna. Si può non essere credenti, ma se si ha la fede non è lecito credere a modo nostro. Apocalisse è un termine di derivazione greca che significa “Rivelazione”. La fine del mondo non fu mai annunziata, né dalla Bibbia, né dal Vangelo, e neppure dal Corano. La fine dei tempi – collegata alla oramai famosa data Maya del 21 12 2012 – non è la fine fisica dell’umanità, bensì la fine di un’era. Corrisponde alla fine dell’Età del ferro e il ritorno all’Età dell’oro, che Evola aveva spiegato in libri esemplari come “Rivolta contro il mondo moderno” e che gli hippie avevano presentito già tra gli anni 60 e 70. Eppure il 21 12 2012 è già passato, ma nulla è accaduto. Al di là di quanto ha affermato Margherita Hack che, pur atea, ha voluto precisare che la data 21 12 2012 era sbagliata, in quanto con il passare del tempo si era avuta una sfasatura dei calendari; c’è anche la teoria che il 21 12 2012 non fosse una data di “passaggio netto”, bensì di passaggio sfumato, un evento che, iniziato in quella data, si sarebbe compiuto entro la fine di Marzo (si dice il 21). Ebbene, è singolare che non si faccia sufficientemente notare che le elezioni politiche 2013 in Italia si avranno il 24 e il 25 Febbraio e che le dimissioni del Papa sono previste per il 28 dello stesso mese. E ancora che Mario Monti è entrato nel parlamento italiano esattamente il giorno 11.11.11 e che secondo alcune profezie il 21 marzo 2013 ci sarà “la caduta di Roma”.
Che cosa possa essere “questa caduta”, non è dato di sapere, ma potrebbe essere il crollo finanziario e politico del Vaticano e a tale proposito è bene ricordare che nello scandalo Monte dei Paschi di Siena pare essere coinvolto anche il Vaticano. Secondo le profezie, il conteggio dei papi dimostrerebbe che quello attuale è l’ultimo della storia, seguito da “Pietro il romano”. Secondo le profezie la Chiesa si sarebbe conclusa com’è iniziata, cioè con Pietro. E, infatti, proprio per queste ragioni il regolamento interno del Vaticano non consente a nessuno che si chiami Pietro di essere eletto Papa, almeno fin che non saremo giunti “alla fine”. Per questa stessa ragione, neppure il Segretario di Stato Vaticano può chiamarsi Pietro, in quanto, in caso di decesso del Papa, in attesa del Conclave, è il Segretario di Stato che siede sul trono di Pietro, perciò sarebbe come un “Papa ad interim”. Eppure l’attuale Segretario di Stato Vaticano si chiama, appunto, Tarcisio Pietro Evasio Bertone, ed è nato a Romano Canavese. È lui “Pietro il romano”? 

Certo si può tranquillamente pensare che siano tutte coincidenze, ma uno dei passaggi fondamentali dell’Apocalisse di Giovanni, recita così: “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei”. Già in miei precedenti articoli e interventi su “Il Giornale del Ribelle” ho scritto dell’intenzione di talune forze politiche italiane di abolire la moneta contante, per sostituirla con la carta di credito, e del fatto che in Usa la riforma Obama ha, di fatto, introdotto l’uso del microchip RFID. Quello che ancora non avevo detto è che si prevede che questo chip sia introdotto proprio sulla mano destra o sulla fronte e che al suo interno il conto bancario è contenuto attraverso un codice a barre. Quanti sanno che tutti i codici a barre hanno come numero di partenza un 6, nel mezzo un altro 6 e terminano con un terzo 6? 666, il numero della bestia, altro non sarebbe che il codice a barre contenuto nel chip RFID. Secondo le profezie, quando questo Papa si “allontanerà”, salirà al trono del mondo l’Anticristo che dominerà su una dittatura mondiale. Il suo regno dovrebbe durare poco e sarebbe sostituito dal Regno di Cristo, un Regno di pace e amore universale. Perciò l’Apocalisse non sarebbe un evento negativo, bensì positivo, ma prima di giungere a questo Regno di Cristo bisognerebbe superare delle tremende prove. Antonio Socci fu il primo ad annunciare che il Pontefice stava considerando la possibilità di dimettersi, e molti lo avevano preso per visionario, invece ci siamo, tra poco il Papa si dimetterà e vedremo se gli eventi delle profezie si avvereranno. Da parte nostra, non possiamo essere complici del male. Dobbiamo opporci alla carta di credito e al chip, dobbiamo opporci a ogni tentativo di unificazione europea e mondiale, dobbiamo opporci a ogni forma di tentativo di controllo della società. All’euromondialismo, rispondiamo con il nazional-localismo. Se è scritto che la dittatura mondiale si compia, si compirà, ma non con la nostra complicità, o almeno, non con la mia!  


di Gianluca Donati 

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20 febbraio 2013

666 il numero della Bestia



 



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Ci siamo. Benedetto XVI ha dichiarato di volersi dimettere. La motivazione ufficiale è che non si sente più nelle condizioni di svolgere il suo ruolo, ma ha accompagnato la sua dichiarazione d’imminenti dimissioni con l’ennesima analisi della situazione interna al Vaticano, dichiarando nuovamente che i nemici della Chiesa sono al suo interno. È evidente che il Pontefice sta lanciando dei messaggi per far capire a chi ha orecchie per intendere che le dimissioni sono “obbligate” da eventi molto gravi che sconvolgano la Chiesa e il mondo. Basterebbe ricordarsi le parole che Ratzinger pronunciò, appena eletto, dichiarandosi “umile servitore nella Vigna del Signore”, un passo che si ricollega al messianismo e quindi agli eventi apocalittici.

È singolare che nessuno si sia mai chiesto perché Papa Giovanni Paolo II abbia cercato di resistere così tanto malgrado le sue precarie condizioni di salute, e perché a un tratto, giunto a una data precisa, smise di lottare e “si lasciò morire”. Ai vertici del Vaticano, sono a conoscenza di misteri che neppure noi immaginiamo. Pensare che il mondo sia governato solamente da questioni materiali, è un errore. Al di là del limite del pensiero fenomenologico, c’è da considerare che i fenomeni in questione non siano solo necessariamente quelli materiali, ma anche quelli metafisici. Giovanni Paolo II sentiva il dovere di resistere sino a una data precisa, perché potesse compiersi ciò che era previsto dalle profezie. Si è molto speculato, nella pessima narrativa e nella cinematografia americana, sul fatidico 21 12 2012, parlando a vanvera di “fine del mondo”. La Bibbia parla chiaro a proposito, dicendo che la Terra, creata da Dio, non ha data di termine e sarà eterna. Si può non essere credenti, ma se si ha la fede non è lecito credere a modo nostro. Apocalisse è un termine di derivazione greca che significa “Rivelazione”. La fine del mondo non fu mai annunziata, né dalla Bibbia, né dal Vangelo, e neppure dal Corano. La fine dei tempi – collegata alla oramai famosa data Maya del 21 12 2012 – non è la fine fisica dell’umanità, bensì la fine di un’era. Corrisponde alla fine dell’Età del ferro e il ritorno all’Età dell’oro, che Evola aveva spiegato in libri esemplari come “Rivolta contro il mondo moderno” e che gli hippie avevano presentito già tra gli anni 60 e 70. Eppure il 21 12 2012 è già passato, ma nulla è accaduto. Al di là di quanto ha affermato Margherita Hack che, pur atea, ha voluto precisare che la data 21 12 2012 era sbagliata, in quanto con il passare del tempo si era avuta una sfasatura dei calendari; c’è anche la teoria che il 21 12 2012 non fosse una data di “passaggio netto”, bensì di passaggio sfumato, un evento che, iniziato in quella data, si sarebbe compiuto entro la fine di Marzo (si dice il 21). Ebbene, è singolare che non si faccia sufficientemente notare che le elezioni politiche 2013 in Italia si avranno il 24 e il 25 Febbraio e che le dimissioni del Papa sono previste per il 28 dello stesso mese. E ancora che Mario Monti è entrato nel parlamento italiano esattamente il giorno 11.11.11 e che secondo alcune profezie il 21 marzo 2013 ci sarà “la caduta di Roma”.
Che cosa possa essere “questa caduta”, non è dato di sapere, ma potrebbe essere il crollo finanziario e politico del Vaticano e a tale proposito è bene ricordare che nello scandalo Monte dei Paschi di Siena pare essere coinvolto anche il Vaticano. Secondo le profezie, il conteggio dei papi dimostrerebbe che quello attuale è l’ultimo della storia, seguito da “Pietro il romano”. Secondo le profezie la Chiesa si sarebbe conclusa com’è iniziata, cioè con Pietro. E, infatti, proprio per queste ragioni il regolamento interno del Vaticano non consente a nessuno che si chiami Pietro di essere eletto Papa, almeno fin che non saremo giunti “alla fine”. Per questa stessa ragione, neppure il Segretario di Stato Vaticano può chiamarsi Pietro, in quanto, in caso di decesso del Papa, in attesa del Conclave, è il Segretario di Stato che siede sul trono di Pietro, perciò sarebbe come un “Papa ad interim”. Eppure l’attuale Segretario di Stato Vaticano si chiama, appunto, Tarcisio Pietro Evasio Bertone, ed è nato a Romano Canavese. È lui “Pietro il romano”? 

Certo si può tranquillamente pensare che siano tutte coincidenze, ma uno dei passaggi fondamentali dell’Apocalisse di Giovanni, recita così: “Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte; e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome. Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei”. Già in miei precedenti articoli e interventi su “Il Giornale del Ribelle” ho scritto dell’intenzione di talune forze politiche italiane di abolire la moneta contante, per sostituirla con la carta di credito, e del fatto che in Usa la riforma Obama ha, di fatto, introdotto l’uso del microchip RFID. Quello che ancora non avevo detto è che si prevede che questo chip sia introdotto proprio sulla mano destra o sulla fronte e che al suo interno il conto bancario è contenuto attraverso un codice a barre. Quanti sanno che tutti i codici a barre hanno come numero di partenza un 6, nel mezzo un altro 6 e terminano con un terzo 6? 666, il numero della bestia, altro non sarebbe che il codice a barre contenuto nel chip RFID. Secondo le profezie, quando questo Papa si “allontanerà”, salirà al trono del mondo l’Anticristo che dominerà su una dittatura mondiale. Il suo regno dovrebbe durare poco e sarebbe sostituito dal Regno di Cristo, un Regno di pace e amore universale. Perciò l’Apocalisse non sarebbe un evento negativo, bensì positivo, ma prima di giungere a questo Regno di Cristo bisognerebbe superare delle tremende prove. Antonio Socci fu il primo ad annunciare che il Pontefice stava considerando la possibilità di dimettersi, e molti lo avevano preso per visionario, invece ci siamo, tra poco il Papa si dimetterà e vedremo se gli eventi delle profezie si avvereranno. Da parte nostra, non possiamo essere complici del male. Dobbiamo opporci alla carta di credito e al chip, dobbiamo opporci a ogni tentativo di unificazione europea e mondiale, dobbiamo opporci a ogni forma di tentativo di controllo della società. All’euromondialismo, rispondiamo con il nazional-localismo. Se è scritto che la dittatura mondiale si compia, si compirà, ma non con la nostra complicità, o almeno, non con la mia!  


di Gianluca Donati 

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