02 aprile 2010

La Storia non si dimentica, si subisce. Il caso della Lega

In tutta la gloriosa guerra garibaldina per la "liberazione delle due Sicilie" (... che suona come l'esportazione della democrazia dell'America di Bush in Iraq ... cioè una palla confezionata su misura per i tanti idioti incapaci di pensare in proprio ...), in tutte le mitiche battaglie (Calatafimi, Milazzo, etc..) in cui i "liberatori" si trovarono al cospetto dei difensori borbonici, questi ultimi, un moderno esercito di centomila uomini, subirono otto morti e diciotto feriti ....

Si, avete capito bene: otto morti e diciotto feriti in tutti quegli scontri che i libri di storia ci raccontano essere stati all'ultimo sangue ...

Nelle battaglie vere (ad esempio a Solferino e San Martino), i morti si contavano a migliaia ... i campi restavano allagati dal sangue dei caduti per giorni e, proprio a San Martino, fu tale l'orrore per i numerosissimi morti e feriti, che si decise di istituire la Croce Rossa: un organismo super-partes che si incaricasse delle migliaia di caduti.

Non nelle epiche battaglie garibaldine ... li si vinceva a tavolino ...

Voglio dire che, se uno non è proprio completamente cretino, capisce da solo che l'esercito borbonico non ha combattuto ... e quando i garibaldini le stavano "per prendere", i generali borbonici facevano suonare le trombe della ritirata ... e Garibaldi vinceva ...

La barzelletta che circolava, difatti, era che più di Garibaldi, poterono i trombettieri borbonici a sconfiggere l'esercito di Francesco II.

Perché, dunque, i generali "sudisti" preferirono "perdere"?

Per soldi ... per promesse di futuri benefici ... per mafia.

Cavour, uno spericolato intrallazzatore e speculatore di Borsa, mandò i suoi agenti segreti a ... trattare con la nascente mafia ... iniziando una pratica che, da allora, non si è mai fermata: appoggiarsi alla criminalità organizzata del Sud per "acquisire" consenso e potere da spendere al Nord (basti pensare ai nostri ultimi 17 anni, dal 1993 ad oggi).

E grazie alle generose "provviste" di denaro messe a disposizioni dagli inglesi e dai massoni, gli agenti di Cavour comprarono quasi tutti i generali "nemici" ... che consentirono a Garibaldi di passare alla storia come un grande condottiero ... lui, un ladro di cavalli che portava i capelli lunghi per nascondere l'orecchio mozzato in Sud America ... dalla polizia locale che l'aveva preso con le mani nel sacco (a rubare cavalli) ...

Ma com'era il Sud prima dell'invasione del 1960?

Alla fiera di Parigi del 1856, il regno delle due Sicilie fu "riconosciuto" essere la terza "nazione" più ricca del mondo ... già, una "nazione" ... da ben 14 secoli. Dalla caduta dell'Impero romano, gli stati del Sud Italia erano "nazione" ... e insieme all'Inghilterra erano la più antica "nazione" europea. La prima "costituzione democratica" del mondo, fu promulgata proprio nella "nazione Sud Italia".

Il centro-nord Italia, invece, nello stesso periodo, era stato sempre frantumato in piccoli staterelli.

Napoli era la seconda città europea per abitanti ed eccelleva nelle arti, nell'industria, nella marina (la marina mercantile era la seconda al mondo e quella militare la terza) e ... nell'economia.

A Napoli nacque la prima scuola Universitaria di economia del mondo ... la famosa scuola napoletana che avrebbe influenzato l'intero pensiero economico mondiale.

La Borsa delle merci era la seconda in Europa e quella valori la terza ... e già allora, i nobili si "occupavano" di investimenti e trading ...

I titoli di stato del Sud quotavano 120 (rispetto al valore nominale di 100), mentre quelli piemontesi 70 (sempre rispetto ad un nominale di 100) ... e questo, meglio di ogni altro indicatore, la dice lunga sullo stato dell'economia e della finanza al Sud ed al Nord.

Le tasse al Sud erano le più basse d'Europa (20% in meno di quelle francesi e 30% in meno delle inglesi), mentre al nord, i Savoia imponevano tasse altissime (le più alte d'Europa) per finanziare le tante guerre perse, e per potere ... rubare di più (forse non loro direttamente, ma certamente i loro "cortigiani" e "soci").

Ma sapevano i Borboni dell'imminente invasione?

Certo, non erano mica cretini ... tutti lo sapevano: la notizia circolava da tempo anche sui giornali.

Mandarono i loro ambasciatori a chiedere aiuto in tutta Europa e ottennero promesse, impegni, alleanze ... ma nessuno si mosse quando Garibaldi sbarcò a Marsala ... anzi, si mossero gli inglesi ... ma per aiutare gli "italiani" del Nord.

E non solo gli inglesi: tra le file degli "invasori" si contavano migliaia di ungheresi, boemi, marocchini, serbi, francesi, spagnoli, olandesi ... c'era pure qualche scandinavo ... mancavano solo gli ... italiani ... se si escludono gli avanzi di galera al seguito di Garibaldi.

Erano tutti li per inseguire il miraggio della ricchezza ... saccheggiavano tutto ciò su cui potevano mettere le mani ... portavano via anche le posate ... i piatti ... le lenzuola. E naturalmente stupravano le donne.

Il miraggio dell'Unità d'Italia, se c'era, interessava una piccola minoranza di "romantici" ... tutti gli altri erano volgari ladri.

Francesco II, capì subito che era tutto perso quando la sua flotta, la terza d'Europa, non "fermò" i tre piroscafi garibaldini.

E perché sbarcarono a Marsala?

Perché a Marsala abitavano più inglesi che siciliani: gli piaceva quel vino carico di zuccheri arricchiti dal sole, e adoravano i piccioli che facevano con il commercio di zolfo di cui quella terra era ricca.

I Borboni gli avevano fatto causa (perché volevano fargli "pagare" parte dei profitti) ... loro la vinsero e se la legarono al dito ...

Quando Cavour gli comunicò che il Piemonte non poteva rimborsare i titoli del debito pubblico in mano inglese ... lo incoraggiarono a "impadronirsi" dell'oro dei Borboni (un po come hanno fatto le Banche italiane con Callisto Tanzi). E per essere certi che i Savoia non facessero casini (avevano perso tutte le guerre e, quindi, non davano molto affidamento) misero la loro flotta a disposizione, fornirono il denaro necessario per corrompere i generali borbonici e si incaricarono di arruolare "schiere" di avventurieri in ogni angolo d'Europa.

Francesco II, dunque, sapeva ... tutti lo sapevano ... anche se i cugini "piemontesi" (i Borboni ed i Savoia erano cugini) negarono fino all'ultimo di essere coinvolti in quella "vile aggressione" (furono queste le parole testuali usate da Vittorio Emanuele II).

Prima del 1860, dunque, il tenore di vita al Sud era molto più alto del Nord ... le industrie meridionali erano all'avanguardia in molti settori e facevano una concorrenza spietata (e vincente) a quelle settentrionali.

Vinte a tavolino le "epiche" battaglie garibaldine e fatta l'Unita d'Italia, finalmente i Savoia si manifestarono mandando i loro "sbirri" a "civilizzare" il meridione ...

Le fabbriche furono distrutte ... gli operai fucilati ... e tutto ciò che c'era di buono ed all'avanguardia fu trasportato al Nord. In un colpo solo si eliminarono dei temibili concorrenti e ci si appropriò delle loro ricchezze materiali ed intellettuali.

L'industria del Nord, che non era mai riuscita a decollare, finalmente decollò.

Come vi sembra questa "verità storica" al cospetto della "minchiata" che è circolata negli ultimi 150 anni che il Sud è indietro perché i meridionali non sanno fare un cazzo ...?? Quante volte avete sentito questa stronzata (da bambini mongoloidi) che la miseria del Sud risale addirittura alla caduta dell'Impero romano ...??

La verità documentata è che il Sud è stato prima derubato e poi (per evitare possibili concorrenze) mantenuto DELIBERATAMENTE in condizione di inferiorità ...

Nonostante le rapine ... il milione di morti ... i cinque milioni di emigrati ... ancora 30 anni dopo l'Unità (quindi nel 1890) il tenore di vita nel Sud era allo stesso livello del Nord (ricordiamoci che prima del 1860 era nettamente superiore) ...

Solo nel 1920 i "nordisti" riuscirono a fare arretrare il Sud del 15% (rispetto al nord); poi arrivò Mussolini e compì il capolavoro ... quel poco di Industria che era rimasta lo trasferì al Nord ... e ai meridionali promise un ... "posto al sole" in Africa.

La differenza tra Nord e Sud si amplificò ... e così rimase fino ai giorni nostri.

Ora capitemi bene: a tutti quelli (mi riferisco ai leghisti dichiarati e a quelli "in pectore") che vanno ripetendo il famoso ritornello che i meridionali sono "geneticamente" inferiori ... che sanno solo lamentarsi e che non sanno darsi da fare ... si può solo rispondere che l'unica cosa che è geneticamente certa ... è la loro ignoranza.

Hanno impiegato gli ultimi 150 anni a coltivarla e nutrirla e, oggi, primeggiano a livello mondiale.

Un meridionale serio ed intelligente, con tremila anni di patrimonio culturale in dotazione genetica, non si "berrebbe" mai le minchiate dei 100 000 fucili bergamaschi pronti a sparare, delle sacre acque del Po dove ci sarebbe lo spirito (celtico?) del Nord, e tutto l'armamentario di supercazzole che solo una grande ignoranza può alimentare e nutrire ... li occorre la stupidità di chi, da secoli, non è abituato a pensare, né a leggere ... men che meno a ragionare.

Andatevi a leggere cosa gli austriaci pensavano dei sudditi "lombardi": ... "chiagni e fotti" ... eterni piagnoni, lavativi, ladri ed inaffidabili ... Esattamente ciò che i lombardi oggi pensano degli extracomunitari.

Si può fare una stima (approssimata per difetto) della "rapina" ai danni del Sud?

Certo: l'oro che i "piemontesi" prelevarono dalle Banche del Sud ammontava a circa 1500 miliardi di euro di oggi. I beni confiscati (immobili, terreni, macchinari, etc..) circa 1300 miliardi di euro e gli altri beni immateriali (brevetti, know how, etc..) circa 200 miliardi di euro. Totale: 3000 miliardi di euro; il doppio del Pil italiano odierno e poco meno del doppio del debito pubblico.

In parole povere: i piemontesi che erano con le pezze al culo come lo Stato italiano di oggi (debito pubblico superiore al Pil), ripianarono quel loro immenso debito e gli restarono molti altri piccioli per fare altre guerre e per investire "pesantemente" nel famoso triangolo industriale (Genova, Torino, Milano) ... che, finalmente, decollò.

Non solo: dal 1860 in poi, il Sud (che abbiamo visto aveva il sistema fiscale più leggero d'Europa) fu sovraccaricato di tasse che, di fatto, vennero tutte dirottate al Nord .... (le spese statali a Napoli erano 200 volte inferiori che a Milano, ma le tasse erano maggiori).

Il Sud, dunque, fu "spogliato" delle sue ricchezze subito, e caricato di tasse per gli anni a venire. Praticamente: fu prima "annientato" nel suo capitale umano, quindi "derubato" di tutte le sue ricchezze accumulate, e poi "sfruttato e spremuto" come uno schiavo.

Com'era la storia di ... Roma ladrona??

La verità storica e che le vere "ladrone" furono Torino (sede dei delinquenti che "idearono" quella rapina) e Milano (dove i soldi, in massima parte, furono investiti).

Ed è, francamente, ridicolo che i ladroni storici conclamati ... si lamentino (oggi) esattamente della stessa cosa che loro hanno già fatto (allora) ed a cui devono la propria fortuna.

Picciotti .... un po di pudore per piacere ....!!

A chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, suggerisco: "Terroni" di Pino Aprile ... è l'ultimo uscito ed è meticolosamente documentato e ben scritto. Se conoscete qualche leghista (di quelli pateticamente ignoranti), suggeritegli di leggerlo: gli risparmierete di continuare a fare le figure del cazzo che sistematicamente fa quando, restando serio, spara quelle sue solite, colossali minchiate.

g.migliorino

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02 aprile 2010

La Storia non si dimentica, si subisce. Il caso della Lega

In tutta la gloriosa guerra garibaldina per la "liberazione delle due Sicilie" (... che suona come l'esportazione della democrazia dell'America di Bush in Iraq ... cioè una palla confezionata su misura per i tanti idioti incapaci di pensare in proprio ...), in tutte le mitiche battaglie (Calatafimi, Milazzo, etc..) in cui i "liberatori" si trovarono al cospetto dei difensori borbonici, questi ultimi, un moderno esercito di centomila uomini, subirono otto morti e diciotto feriti ....

Si, avete capito bene: otto morti e diciotto feriti in tutti quegli scontri che i libri di storia ci raccontano essere stati all'ultimo sangue ...

Nelle battaglie vere (ad esempio a Solferino e San Martino), i morti si contavano a migliaia ... i campi restavano allagati dal sangue dei caduti per giorni e, proprio a San Martino, fu tale l'orrore per i numerosissimi morti e feriti, che si decise di istituire la Croce Rossa: un organismo super-partes che si incaricasse delle migliaia di caduti.

Non nelle epiche battaglie garibaldine ... li si vinceva a tavolino ...

Voglio dire che, se uno non è proprio completamente cretino, capisce da solo che l'esercito borbonico non ha combattuto ... e quando i garibaldini le stavano "per prendere", i generali borbonici facevano suonare le trombe della ritirata ... e Garibaldi vinceva ...

La barzelletta che circolava, difatti, era che più di Garibaldi, poterono i trombettieri borbonici a sconfiggere l'esercito di Francesco II.

Perché, dunque, i generali "sudisti" preferirono "perdere"?

Per soldi ... per promesse di futuri benefici ... per mafia.

Cavour, uno spericolato intrallazzatore e speculatore di Borsa, mandò i suoi agenti segreti a ... trattare con la nascente mafia ... iniziando una pratica che, da allora, non si è mai fermata: appoggiarsi alla criminalità organizzata del Sud per "acquisire" consenso e potere da spendere al Nord (basti pensare ai nostri ultimi 17 anni, dal 1993 ad oggi).

E grazie alle generose "provviste" di denaro messe a disposizioni dagli inglesi e dai massoni, gli agenti di Cavour comprarono quasi tutti i generali "nemici" ... che consentirono a Garibaldi di passare alla storia come un grande condottiero ... lui, un ladro di cavalli che portava i capelli lunghi per nascondere l'orecchio mozzato in Sud America ... dalla polizia locale che l'aveva preso con le mani nel sacco (a rubare cavalli) ...

Ma com'era il Sud prima dell'invasione del 1960?

Alla fiera di Parigi del 1856, il regno delle due Sicilie fu "riconosciuto" essere la terza "nazione" più ricca del mondo ... già, una "nazione" ... da ben 14 secoli. Dalla caduta dell'Impero romano, gli stati del Sud Italia erano "nazione" ... e insieme all'Inghilterra erano la più antica "nazione" europea. La prima "costituzione democratica" del mondo, fu promulgata proprio nella "nazione Sud Italia".

Il centro-nord Italia, invece, nello stesso periodo, era stato sempre frantumato in piccoli staterelli.

Napoli era la seconda città europea per abitanti ed eccelleva nelle arti, nell'industria, nella marina (la marina mercantile era la seconda al mondo e quella militare la terza) e ... nell'economia.

A Napoli nacque la prima scuola Universitaria di economia del mondo ... la famosa scuola napoletana che avrebbe influenzato l'intero pensiero economico mondiale.

La Borsa delle merci era la seconda in Europa e quella valori la terza ... e già allora, i nobili si "occupavano" di investimenti e trading ...

I titoli di stato del Sud quotavano 120 (rispetto al valore nominale di 100), mentre quelli piemontesi 70 (sempre rispetto ad un nominale di 100) ... e questo, meglio di ogni altro indicatore, la dice lunga sullo stato dell'economia e della finanza al Sud ed al Nord.

Le tasse al Sud erano le più basse d'Europa (20% in meno di quelle francesi e 30% in meno delle inglesi), mentre al nord, i Savoia imponevano tasse altissime (le più alte d'Europa) per finanziare le tante guerre perse, e per potere ... rubare di più (forse non loro direttamente, ma certamente i loro "cortigiani" e "soci").

Ma sapevano i Borboni dell'imminente invasione?

Certo, non erano mica cretini ... tutti lo sapevano: la notizia circolava da tempo anche sui giornali.

Mandarono i loro ambasciatori a chiedere aiuto in tutta Europa e ottennero promesse, impegni, alleanze ... ma nessuno si mosse quando Garibaldi sbarcò a Marsala ... anzi, si mossero gli inglesi ... ma per aiutare gli "italiani" del Nord.

E non solo gli inglesi: tra le file degli "invasori" si contavano migliaia di ungheresi, boemi, marocchini, serbi, francesi, spagnoli, olandesi ... c'era pure qualche scandinavo ... mancavano solo gli ... italiani ... se si escludono gli avanzi di galera al seguito di Garibaldi.

Erano tutti li per inseguire il miraggio della ricchezza ... saccheggiavano tutto ciò su cui potevano mettere le mani ... portavano via anche le posate ... i piatti ... le lenzuola. E naturalmente stupravano le donne.

Il miraggio dell'Unità d'Italia, se c'era, interessava una piccola minoranza di "romantici" ... tutti gli altri erano volgari ladri.

Francesco II, capì subito che era tutto perso quando la sua flotta, la terza d'Europa, non "fermò" i tre piroscafi garibaldini.

E perché sbarcarono a Marsala?

Perché a Marsala abitavano più inglesi che siciliani: gli piaceva quel vino carico di zuccheri arricchiti dal sole, e adoravano i piccioli che facevano con il commercio di zolfo di cui quella terra era ricca.

I Borboni gli avevano fatto causa (perché volevano fargli "pagare" parte dei profitti) ... loro la vinsero e se la legarono al dito ...

Quando Cavour gli comunicò che il Piemonte non poteva rimborsare i titoli del debito pubblico in mano inglese ... lo incoraggiarono a "impadronirsi" dell'oro dei Borboni (un po come hanno fatto le Banche italiane con Callisto Tanzi). E per essere certi che i Savoia non facessero casini (avevano perso tutte le guerre e, quindi, non davano molto affidamento) misero la loro flotta a disposizione, fornirono il denaro necessario per corrompere i generali borbonici e si incaricarono di arruolare "schiere" di avventurieri in ogni angolo d'Europa.

Francesco II, dunque, sapeva ... tutti lo sapevano ... anche se i cugini "piemontesi" (i Borboni ed i Savoia erano cugini) negarono fino all'ultimo di essere coinvolti in quella "vile aggressione" (furono queste le parole testuali usate da Vittorio Emanuele II).

Prima del 1860, dunque, il tenore di vita al Sud era molto più alto del Nord ... le industrie meridionali erano all'avanguardia in molti settori e facevano una concorrenza spietata (e vincente) a quelle settentrionali.

Vinte a tavolino le "epiche" battaglie garibaldine e fatta l'Unita d'Italia, finalmente i Savoia si manifestarono mandando i loro "sbirri" a "civilizzare" il meridione ...

Le fabbriche furono distrutte ... gli operai fucilati ... e tutto ciò che c'era di buono ed all'avanguardia fu trasportato al Nord. In un colpo solo si eliminarono dei temibili concorrenti e ci si appropriò delle loro ricchezze materiali ed intellettuali.

L'industria del Nord, che non era mai riuscita a decollare, finalmente decollò.

Come vi sembra questa "verità storica" al cospetto della "minchiata" che è circolata negli ultimi 150 anni che il Sud è indietro perché i meridionali non sanno fare un cazzo ...?? Quante volte avete sentito questa stronzata (da bambini mongoloidi) che la miseria del Sud risale addirittura alla caduta dell'Impero romano ...??

La verità documentata è che il Sud è stato prima derubato e poi (per evitare possibili concorrenze) mantenuto DELIBERATAMENTE in condizione di inferiorità ...

Nonostante le rapine ... il milione di morti ... i cinque milioni di emigrati ... ancora 30 anni dopo l'Unità (quindi nel 1890) il tenore di vita nel Sud era allo stesso livello del Nord (ricordiamoci che prima del 1860 era nettamente superiore) ...

Solo nel 1920 i "nordisti" riuscirono a fare arretrare il Sud del 15% (rispetto al nord); poi arrivò Mussolini e compì il capolavoro ... quel poco di Industria che era rimasta lo trasferì al Nord ... e ai meridionali promise un ... "posto al sole" in Africa.

La differenza tra Nord e Sud si amplificò ... e così rimase fino ai giorni nostri.

Ora capitemi bene: a tutti quelli (mi riferisco ai leghisti dichiarati e a quelli "in pectore") che vanno ripetendo il famoso ritornello che i meridionali sono "geneticamente" inferiori ... che sanno solo lamentarsi e che non sanno darsi da fare ... si può solo rispondere che l'unica cosa che è geneticamente certa ... è la loro ignoranza.

Hanno impiegato gli ultimi 150 anni a coltivarla e nutrirla e, oggi, primeggiano a livello mondiale.

Un meridionale serio ed intelligente, con tremila anni di patrimonio culturale in dotazione genetica, non si "berrebbe" mai le minchiate dei 100 000 fucili bergamaschi pronti a sparare, delle sacre acque del Po dove ci sarebbe lo spirito (celtico?) del Nord, e tutto l'armamentario di supercazzole che solo una grande ignoranza può alimentare e nutrire ... li occorre la stupidità di chi, da secoli, non è abituato a pensare, né a leggere ... men che meno a ragionare.

Andatevi a leggere cosa gli austriaci pensavano dei sudditi "lombardi": ... "chiagni e fotti" ... eterni piagnoni, lavativi, ladri ed inaffidabili ... Esattamente ciò che i lombardi oggi pensano degli extracomunitari.

Si può fare una stima (approssimata per difetto) della "rapina" ai danni del Sud?

Certo: l'oro che i "piemontesi" prelevarono dalle Banche del Sud ammontava a circa 1500 miliardi di euro di oggi. I beni confiscati (immobili, terreni, macchinari, etc..) circa 1300 miliardi di euro e gli altri beni immateriali (brevetti, know how, etc..) circa 200 miliardi di euro. Totale: 3000 miliardi di euro; il doppio del Pil italiano odierno e poco meno del doppio del debito pubblico.

In parole povere: i piemontesi che erano con le pezze al culo come lo Stato italiano di oggi (debito pubblico superiore al Pil), ripianarono quel loro immenso debito e gli restarono molti altri piccioli per fare altre guerre e per investire "pesantemente" nel famoso triangolo industriale (Genova, Torino, Milano) ... che, finalmente, decollò.

Non solo: dal 1860 in poi, il Sud (che abbiamo visto aveva il sistema fiscale più leggero d'Europa) fu sovraccaricato di tasse che, di fatto, vennero tutte dirottate al Nord .... (le spese statali a Napoli erano 200 volte inferiori che a Milano, ma le tasse erano maggiori).

Il Sud, dunque, fu "spogliato" delle sue ricchezze subito, e caricato di tasse per gli anni a venire. Praticamente: fu prima "annientato" nel suo capitale umano, quindi "derubato" di tutte le sue ricchezze accumulate, e poi "sfruttato e spremuto" come uno schiavo.

Com'era la storia di ... Roma ladrona??

La verità storica e che le vere "ladrone" furono Torino (sede dei delinquenti che "idearono" quella rapina) e Milano (dove i soldi, in massima parte, furono investiti).

Ed è, francamente, ridicolo che i ladroni storici conclamati ... si lamentino (oggi) esattamente della stessa cosa che loro hanno già fatto (allora) ed a cui devono la propria fortuna.

Picciotti .... un po di pudore per piacere ....!!

A chi fosse interessato ad approfondire l'argomento, suggerisco: "Terroni" di Pino Aprile ... è l'ultimo uscito ed è meticolosamente documentato e ben scritto. Se conoscete qualche leghista (di quelli pateticamente ignoranti), suggeritegli di leggerlo: gli risparmierete di continuare a fare le figure del cazzo che sistematicamente fa quando, restando serio, spara quelle sue solite, colossali minchiate.

g.migliorino

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