25 aprile 2011

Dannati di tutta Italia unitevi

Chissà perché nel Belpaese quando qualcuno ha da farsi i fatti suoi si butta in politica autoannunciandosi come il redentore disceso in terra per rimettere a posto la situazione. Oggi però la concorrenza comincia a farsi serrata, si moltiplicano i falsi profeti, le sacre scritture messianiche, le sette religioso-politiche e le facili divinazioni sociali proiettate a lunga scadenza poiché a corto raggio nessuno sa che pesci pigliare. Ogni campo sociale ha il suo Gesù Cristo che cammina sulle acque della crisi declamando miracoli industriali, moltiplicazioni di generi economici, effetti sociali paradisiaci, salvo evitare accuratamente di confrontarsi con l’inferno di questa fase storica per non svelare il trucco che c’è dietro la macchina del fumo e delle chiacchiere. Come si dice in questi casi il paradiso può attendere, soprattutto se è sufficiente la sua rappresentazione onirica a scopi elettorali per raggirare le persone, fare incetta di voti e poi fottere ancora i poveri diavoli di questa generazione. In breve però ci si accorge che l’atteso Salvatore della patria è il solito imbroglione luciferino venuto al mondo per gabbare il prossimo. Prendiamo, per esempio, Montezemolo. Da quando le sue imprese vanno maluccio fa il diavolo a quattro accusando il governo di incapacità ed arretratezza politica, le Ferrovie di ostruzionismo e di scarsa apertura alla concorrenza e al mercato, la magistratura di ingerenze nelle sue proprietà abusive laddove dovrebbe occuparsi d’altro, cioè di Berlusconi. Un vero esempio di moralità diabolica al servizio del Paese che per Luca ha la stessa estensione delle sue aziende. Ma Montezemolo ha studiato molto per diventare quello che è ora. Gli aspiranti satanassi fanno il loro apprendistato prima di essere nominati belzebù di primo grado. Cinzano, Juventus, Italia ’90, Fiat, sono state le imprese fallimentari che lo hanno portato alla ribalta. Del resto si sa, quando il demonio ci mette lo zampino il disastro è assicurato. Montezemolo ha fatto carriera e si è trovato un aiutante, un certo Diego della Valle di Fuoco, l’uomo che ha cambiato la tradizione dell’Ade, fabbricando scarpe più che pentole. I due insieme sono un’accoppiata mefistofelica che anche se non farà strada farà molta rotaia, Moretti permettendo. Da ieri la notizia è ufficiale, Montezemolo ci metterà la faccia ed anche la coda per conquistare il premierato e tentare di incenerire quel porco demonio di Arcore. La Finanza nostrana ed estera, i consigli di amministrazione, i salotti buoni fanno festa con disco inferno e cocktail all’angelo azzurro. Si accendono sigari con lo sterco del demonio e si sgozzano caproni in attesa di sacrificare gli italiani. E' Il marchio della bestia su un contesto politico nazionale già di per sé bestiale. Anime dannate di tutta Italia preparatevi all'apocalisse.
di Gianni Petrosillo

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25 aprile 2011

Dannati di tutta Italia unitevi

Chissà perché nel Belpaese quando qualcuno ha da farsi i fatti suoi si butta in politica autoannunciandosi come il redentore disceso in terra per rimettere a posto la situazione. Oggi però la concorrenza comincia a farsi serrata, si moltiplicano i falsi profeti, le sacre scritture messianiche, le sette religioso-politiche e le facili divinazioni sociali proiettate a lunga scadenza poiché a corto raggio nessuno sa che pesci pigliare. Ogni campo sociale ha il suo Gesù Cristo che cammina sulle acque della crisi declamando miracoli industriali, moltiplicazioni di generi economici, effetti sociali paradisiaci, salvo evitare accuratamente di confrontarsi con l’inferno di questa fase storica per non svelare il trucco che c’è dietro la macchina del fumo e delle chiacchiere. Come si dice in questi casi il paradiso può attendere, soprattutto se è sufficiente la sua rappresentazione onirica a scopi elettorali per raggirare le persone, fare incetta di voti e poi fottere ancora i poveri diavoli di questa generazione. In breve però ci si accorge che l’atteso Salvatore della patria è il solito imbroglione luciferino venuto al mondo per gabbare il prossimo. Prendiamo, per esempio, Montezemolo. Da quando le sue imprese vanno maluccio fa il diavolo a quattro accusando il governo di incapacità ed arretratezza politica, le Ferrovie di ostruzionismo e di scarsa apertura alla concorrenza e al mercato, la magistratura di ingerenze nelle sue proprietà abusive laddove dovrebbe occuparsi d’altro, cioè di Berlusconi. Un vero esempio di moralità diabolica al servizio del Paese che per Luca ha la stessa estensione delle sue aziende. Ma Montezemolo ha studiato molto per diventare quello che è ora. Gli aspiranti satanassi fanno il loro apprendistato prima di essere nominati belzebù di primo grado. Cinzano, Juventus, Italia ’90, Fiat, sono state le imprese fallimentari che lo hanno portato alla ribalta. Del resto si sa, quando il demonio ci mette lo zampino il disastro è assicurato. Montezemolo ha fatto carriera e si è trovato un aiutante, un certo Diego della Valle di Fuoco, l’uomo che ha cambiato la tradizione dell’Ade, fabbricando scarpe più che pentole. I due insieme sono un’accoppiata mefistofelica che anche se non farà strada farà molta rotaia, Moretti permettendo. Da ieri la notizia è ufficiale, Montezemolo ci metterà la faccia ed anche la coda per conquistare il premierato e tentare di incenerire quel porco demonio di Arcore. La Finanza nostrana ed estera, i consigli di amministrazione, i salotti buoni fanno festa con disco inferno e cocktail all’angelo azzurro. Si accendono sigari con lo sterco del demonio e si sgozzano caproni in attesa di sacrificare gli italiani. E' Il marchio della bestia su un contesto politico nazionale già di per sé bestiale. Anime dannate di tutta Italia preparatevi all'apocalisse.
di Gianni Petrosillo

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