29 ottobre 2007

La fucilazione del maresciallo D'auria


Per capirne di più ci siamo affidati alla trascrizione stenografica
della comunicazione al Parlamento e a "Pagine di Difesa" con un
risultato pressoché identico.

La percezione che ne abbiamo ricavato è quella di un pastone di
clamorosi depistaggi e di flagranti omissioni.

Il sospetto è che in ogni caso si tratti di un unico, maldestro,
tentativo di disinformazione dettato dall'esigenza di salvare
l'immagine dell'Italietta messaggera di "pace" in Afghanistan e
dell'inconsueto avventurismo (decisionista) del Presidente del
Consiglio che ha dato il via al blitz da New York, dopo un colloquio a
quattr'occhi con Karzai e Kalilzad.

A convincere il sempre problematico Prof "Titano", sembra che questa
volta siano state le pressioni del Segretario Generale Ban Ki Moon e
quelle dell'Ambasciatore USA al Palazzo di Vetro.

Le bufale propalate dai "media" sono partite dalla Toyota Corolla dove
sarebbero stati legati e imbavagliati Lorenzo D'Auria, l'altro
sottufficiale del Sismi e l'interprete afghano per arrivare al
presunto imbarco del plotone di Consubim sugli A 109 Mangusta.

Su "Repubblica" D'Avanzo contribuirà da par suo a rendere
ulteriormente inintelligibile il resto con un mix di tempi e
ricostruzioni ampiamente manipolate.

Per sapere che il Maresciallo del Sismi colpito gravemente alla testa
aveva prestato servizio nella Folgore, come il Sergente Marracino
(suicidato al Poligono Garibaldi di Nassiryia) del 185° RAO,
Reggimento di "eccellenza" da cui è spesso transitato personale per
il SISMI, si è dovuto aspettare, chissà perché, la sua morte.

Esaminando lo spazio del bagagliaio dello stesso modello di auto usata
da Calipari per la liberazione della Sgrena abbiamo trovato
problematico comprimerci un uomo, per un viaggio di trasferimento su
terreno fortemente accidentato, magari per conservare un briciolo di
sopravvivenza a un ostaggio prezioso, e valutato palesemente
insostenibile farcene stare 3 come si è voluto pervicacemente
accreditare.

Una ricostruzione confermata sia dal Ministro della Difesa Parisi sia
da tutti i giornali e tivvù, pubbliche e private.

L'autista che accompagnava il gruppo esplorante, stando ai resoconti,
sarebbe misteriosamente sfuggito alla cattura e al conflitto a fuoco.

Lo si è dato in una prima versione per rientrato al PRT di Herat e
successivamente per disperso, facendo intendere una sua presunta
collusione con la banda dei rapitori.

Anche in questo caso si tratta con tutta probabilità di una
ricostruzione finalizzata alla necessità di dare ai "liberatori" degli
italo-afghani, SBS e Consubim, un'immagine di operatività ad altissima
specializzazione.

Un morto, un ferito grave e due leggeri come risultato sul terreno
della liberazione di 4 ostaggi avrebbe potuto incrinare il mito
dell'efficienza militare delle truppe d'assalto di ISAF e di Enduring
Freedom e suggerire, in casi analoghi, la necessità di una trattativa
con i "terroristi" piuttosto che il ricorso alla forza, agli effetti
di ritorno del "fuoco amico".

Per l'uso degli elicotteri Agusta-Westland da parte degli Incursori
della Marina Militare poi si è addirittura entrati a vele spiegate nel
falso.

L'Amm. Branciforte, visto l'esito del blitz, ha fatto sapere a Palazzo
Chigi che d'ora in avanti, valutati i risultati, il metodo delle
"maniere forti" dovrà essere abbandonato anche alla luce di una
situazione sul terreno ampiamente compromessa per Nato e Usa nelle
province di confine col Pakistan. L'on Brutti al Copaco ha parlato di
un avvicinamento della guerriglia alle 4 provincie affidate al West
Rac a guida italiana di Herat.

L' 109 è un biposto da combattimento con 2 abitacoli separati, uno
per il pilota e uno per il navigatore-armiere. All'aereoporto
dell'"Italian Air Force" ne hanno in dotazione 3.

Lo Stato Maggiore del PRT sarebbe riuscito a infilarci, a quanto ci
hanno detto, fra andata e ritorno missione, 30 incursori del Varignano
con tanto di armi ed equipaggiamento.

Insomma, un bim-bum-bam da prestigiatori.

L'Afganistan è e rimane un osso particolarmente duro da far digerire
all'opinione pubblica del Bel Paese.

Dalla cartina pubblicata in data Venerdì 12 Ottobre sul giornalone
della Finegil ci sono tutte le "missioni italiane" all'estero con
tanti di scarponi impiegati sul terreno eccetto quelli che stazionano
ad Herat e a Kabul e i 300 che si apprestano a partire per il Darfur
con "asset privilegiati".

Ci sarà tempo per entrare nel linguaggio misterioso della Spectre e
dei suoi collaboratori ai "maccaroni" al Consiglio di Sicurezza:
l'esimio Vicepresidente del Consiglio e il suo tuttofare al Palazzo di
Vetro l'ambasciatore Spatafora.

Mancano invece i costi-missione semestrali e annui degli impegni
umanitari del Bel Paese all'estero.

Gli importi, parziali e totali, di finanziamento possono spaventare e
attirare critiche a cui è sempre più difficile replicare.

Specie quando l'"antipolitica" va alla grande e i Padroni delle
Ferriere cominciano a farsela addosso.

Passiamo ad altro di più serio.

Avevamo avanzato il dubbio, scrivendolo, che sul corpo di Lorenzo
D'Auria, per essere stato stabilizzato in un centro clinico di
Enduring Freedom, non sarebbero stati trovati proiettili ritenuti.

La dichiarazione del portavoce della NATO in Afghanistan che
attribuiva a terroristi patshun lo sparo dei colpi che avevano attinto
il Maresciallo Lorenzo D'Auria non lasciava alcun dubbio.

Non ci sarebbero né proiettili deformati né frammenti di calibro 5.56
degli M 16 di Consubim, né di 270 R delle SBS o di altre armi di
accompagnamento in calibro 7.62X 54 in dotazione alla NATO.

Gli AK 47 dei terroristi Taliban, come si sa, sputano 7,62x33. Roba
facilmente riconoscibile da quella NATO anche quando le camiciature si
deformano nell'impatto.

Ce lo suggeriva l'esperienza vissuta dal Capitano Roberto Punzo
dell'UNTSO colpito da schegge di granata alla colonna vertebrale in
Libano nel Luglio-Agosto 2006 a 40 km ad est di Naqura durante un
bombardamento di Tsahal.

L'ufficiale, che rimarrà inchiodato su una sedia a rotelle, sarà
prelevato da un Black Hawk e trasportato nell'ospedale di Rambam in
territorio israeliano per l'asportazione dei frammenti metallici e
"restituito" a Beirut, dopo l'intervento chirurgico, e da qui al Celio
dove rimarrà in cura nel Reparto Spinale 6 mesi.

È possibile che la "Toyota Corolla" e i pick-up siano rimasti dove
sono stati fermati dalle migliaia di proiettili proiettili sparati
(unicamente?) dalla SBS.

L'azione di fuoco è durata 4 minuti e 37 secondi. Almeno così si è
sostenuto. Un diluvio di piombo. Una fucilazione in abbondanza. E qui
si entra nel "giallo".

Bastano 2 Mangusta A 109, in scorta di protezione, un C 47 C e una
squadra di operatori del West Rac per trasportarne ad Herat la
carcassa e da lì imbarcarla su un C 130 J per farla arrivare nel giro
di meno di 8-10 ore a Ciampino.

Il Pm Franco Ionta potrebbe facilmente rendersi conto della
traiettoria, del tipo e del numero dei proiettili che hanno attinto il
bagagliaio dell'auto ancor prima di poter affidare una perizia
balistica ad un esperto del Tribunale di Roma e se ci sono tracce
organiche da cui ricavare la compatibilità con il DNA di D'Auria.
Tanto per essere certi della bontà della ricostruzione.

Non vorremmo sentirci dire tra qualche tempo che la Toyota Corolla è
sparita nel nulla o è stata imbottita di esplosivo e fatta detonare.
di Giancarlo Chetoni

28 ottobre 2007

Una macchinazione sempre perfetta


La situazione sembra semplice da interpretare: da un lato, un giudice integerrimo e determinato; dall'altra, alcuni uomini politici che vogliono impedire che il magistrato scopra verità compromettenti sui legami tra uomini delle istituzioni e logge massoniche. Con chi si schiererà mai l'opinione pubblica? Con De Magistris.

Sia ben chiaro: credo che egli sia una persona corretta e rispettosa della Costituzione, ma penso pure sia l'attore inconsapevole di un dramma la cui trama è stata scritta da un regista occulto. Costui ha deciso che è venuto il momento di screditare una casta "politica" già poco credibile, per far posto (Si vedano I protocolli dei savi di Sion) ad una nuova classe dirigente (in realtà non dirige né comanda alcunché) autorevole e carismatica, ma in realtà non solo scelta e comandata dalle solite èlites invisibili, ma anche assai peggiore perché infinitamente più scaltra, nonostante sia formata da persone che appaiono stupide. De Magistris è solo uno strumento per quanto inconsapevole: servirà forse ad eliminare qualche cariatide presto sostituita da una cricca di "salvatori". Non furono i magistrati milanesi ad affossare tutta quella classe politica che ruotava attorno a Craxi, Andreotti e Forlani, cui subentrarono poi barattieri ancora più sfacciati? L'operazione "mani pulite" fu gattopardesca: ieri, come oggi, la folla si infiamma per sostenere i suoi beniamini, ma non sa che è tutto un imbroglio architettato dai soliti ignoti.

Svegliamoci! Queste nuove figure sono dei pifferai magici: da Veltroni a Grullo, dall'idolo di Pietro al Pecoraro. Sono figuri che presto diverranno insigni esponenti di una classe dirigente polarizzata attorno all'aborto del Partito Demoncratico. Mentre il volgo si entusiasma e si infervora, acclamando i magistrati onesti, i burattinai, compiaciuti, si fregano le mani. Il popolino ancora una volta è stato gabbato: non sarà più costretto a sorbire una minestra insipida, perché è pronta una deliziosa pietanza... avvelenata.

Non si spiegherebbero altrimenti i messaggi in codice lanciati dal Dottor Balanzone e dal suo capo Hans: segni cornigeri mostrati, in modo più o meno palese, segni che sono un segno di appartenenza e non un gesto scaramantico, come potrebbero pensare gli ingenui. Questi messaggi, di solito, sono mandati in concomitanza di momenti cruciali, di punti di svolta. Il petrolio ha superato i 92 dollari al barile, l'E.N.E.L. preannuncia interruzioni dell'energia elettrica per il prossimo inverno, l’inflazione è sempre più inarrestabile, l'avvelenamento della biosfera continua serrato, divampano sempre nuove crisi e conflitti... e la gente si illude che, con le primarie, si possano risolvere i problemi e manifestare la propria volontà di partecipare alla vita "politica". Intanto il Pecoraro, sorriso ebete e voce suadente, raduna le sue mansuete, candide pecorelle per... sgozzarle.
Zret

26 ottobre 2007

L'altra faccia della LUNA


Martedì 30 Ottobre, 2007 alle 9:00 del mattino, un piccolo gruppo di ricerca privato, chiamato The Enterprise Mission, terrà una conferenza stampa alla National Press Club in Washington DC.

L’oggetto della conferenza sarà: perchè la NASA ha eseguito il lancio dello Space Shuttle “Discovery” il 23 di Ottobre scorso, nonostante i continui avvertimenti degli ingegneri e del Centro di Sicurezza di non eseguirlo?

E’ evidente che la NASA non ha imparato nulla dal suo precendente disastro del Challenger Columbia, oppure non era importante preoccuparsene.

E’ possibile che i documenti classificati della NASA circa il ritrovamento di speciali reperti lunari, siano una pressione per completare entro il 2010 il programma Shuttle e dar alito ad una nuova “Corsa alla Luna”?

Attualmente il Giappone sta sorvolando l’orbita lunare con la più sofisticata missione dai tempi dell’Apollo. La Cina ha eseguito ieri il lancio di una grandiosa missione lunare. Nell’Aprile del 2008, l’India lancerà la sua prima missione lunare, e recentemente la Russia ha annunciato il suo ambizioso piano, non solo di spedire dei cosmonauti sulla Luna entro il 2025, ma per costruire delle basi permanenti.

Tutto ciò sta accadendo proprio adesso che le “Visioni di una Esplorazione Spaziale” (VSE) di George W. Bush, in cui si sottolinea la decisione improvvisa di “restituire agli Americani l’esplorazione lunare”, sono state esternate inspiegabilmente proprio nel bel mezzo della sua Guerra.

Perché questo brusco cambio di rotta su un programma lunare del 21° secolo, dopo oltre trent’anni in cui la Luna è stata praticamente ignorata? L’Apollo ha davvero trovato qualcosa di grande importanza sul nostro satellite, che la NASA ha volutamente dimenticato di avvertirci? Questo ha qualcosa a che vedere con l’inspiegabile urgenza di lanciare il Discovery, nonostante gli avvertimenti degli organi di sicurezza?

Tutto questo mi da da pensare. Ci sono cambiamenti troppo bruschi nell’aria per essere ignorati, e mentre noi siamo qui a torcigliarci le budella sui grossi problemi di casa nostra, come il bavaglio a De Magistris per esempio, qualcuno altrove macchina delle vere e proprie manovre diversive per farci guardare nella direzione sbagliata, mentre qualcosa di grosso si sta muovendo all’orizzonte.

Proprio qualche giorno fà, sono rimasto a bocca aperta di fronte allo spudorato tentativo di far entrare nella testa della gente la minaccia Aliena. Di fronte ad un incredulo anchorman del colosso televisivo MSNBC, in diretta, l’ex Ministro della Difesa Hon Paul Hellyer, accusa George W. Bush di stare preparando un attacco intergalattico contro “visitatori che vanno e vengono…“, e vorrebbe acaparrarsi una posizione militare strategica sul suolo lunare in modo da avere “una migliore posizione d’attacco...”
A. Doria

29 ottobre 2007

La fucilazione del maresciallo D'auria


Per capirne di più ci siamo affidati alla trascrizione stenografica
della comunicazione al Parlamento e a "Pagine di Difesa" con un
risultato pressoché identico.

La percezione che ne abbiamo ricavato è quella di un pastone di
clamorosi depistaggi e di flagranti omissioni.

Il sospetto è che in ogni caso si tratti di un unico, maldestro,
tentativo di disinformazione dettato dall'esigenza di salvare
l'immagine dell'Italietta messaggera di "pace" in Afghanistan e
dell'inconsueto avventurismo (decisionista) del Presidente del
Consiglio che ha dato il via al blitz da New York, dopo un colloquio a
quattr'occhi con Karzai e Kalilzad.

A convincere il sempre problematico Prof "Titano", sembra che questa
volta siano state le pressioni del Segretario Generale Ban Ki Moon e
quelle dell'Ambasciatore USA al Palazzo di Vetro.

Le bufale propalate dai "media" sono partite dalla Toyota Corolla dove
sarebbero stati legati e imbavagliati Lorenzo D'Auria, l'altro
sottufficiale del Sismi e l'interprete afghano per arrivare al
presunto imbarco del plotone di Consubim sugli A 109 Mangusta.

Su "Repubblica" D'Avanzo contribuirà da par suo a rendere
ulteriormente inintelligibile il resto con un mix di tempi e
ricostruzioni ampiamente manipolate.

Per sapere che il Maresciallo del Sismi colpito gravemente alla testa
aveva prestato servizio nella Folgore, come il Sergente Marracino
(suicidato al Poligono Garibaldi di Nassiryia) del 185° RAO,
Reggimento di "eccellenza" da cui è spesso transitato personale per
il SISMI, si è dovuto aspettare, chissà perché, la sua morte.

Esaminando lo spazio del bagagliaio dello stesso modello di auto usata
da Calipari per la liberazione della Sgrena abbiamo trovato
problematico comprimerci un uomo, per un viaggio di trasferimento su
terreno fortemente accidentato, magari per conservare un briciolo di
sopravvivenza a un ostaggio prezioso, e valutato palesemente
insostenibile farcene stare 3 come si è voluto pervicacemente
accreditare.

Una ricostruzione confermata sia dal Ministro della Difesa Parisi sia
da tutti i giornali e tivvù, pubbliche e private.

L'autista che accompagnava il gruppo esplorante, stando ai resoconti,
sarebbe misteriosamente sfuggito alla cattura e al conflitto a fuoco.

Lo si è dato in una prima versione per rientrato al PRT di Herat e
successivamente per disperso, facendo intendere una sua presunta
collusione con la banda dei rapitori.

Anche in questo caso si tratta con tutta probabilità di una
ricostruzione finalizzata alla necessità di dare ai "liberatori" degli
italo-afghani, SBS e Consubim, un'immagine di operatività ad altissima
specializzazione.

Un morto, un ferito grave e due leggeri come risultato sul terreno
della liberazione di 4 ostaggi avrebbe potuto incrinare il mito
dell'efficienza militare delle truppe d'assalto di ISAF e di Enduring
Freedom e suggerire, in casi analoghi, la necessità di una trattativa
con i "terroristi" piuttosto che il ricorso alla forza, agli effetti
di ritorno del "fuoco amico".

Per l'uso degli elicotteri Agusta-Westland da parte degli Incursori
della Marina Militare poi si è addirittura entrati a vele spiegate nel
falso.

L'Amm. Branciforte, visto l'esito del blitz, ha fatto sapere a Palazzo
Chigi che d'ora in avanti, valutati i risultati, il metodo delle
"maniere forti" dovrà essere abbandonato anche alla luce di una
situazione sul terreno ampiamente compromessa per Nato e Usa nelle
province di confine col Pakistan. L'on Brutti al Copaco ha parlato di
un avvicinamento della guerriglia alle 4 provincie affidate al West
Rac a guida italiana di Herat.

L' 109 è un biposto da combattimento con 2 abitacoli separati, uno
per il pilota e uno per il navigatore-armiere. All'aereoporto
dell'"Italian Air Force" ne hanno in dotazione 3.

Lo Stato Maggiore del PRT sarebbe riuscito a infilarci, a quanto ci
hanno detto, fra andata e ritorno missione, 30 incursori del Varignano
con tanto di armi ed equipaggiamento.

Insomma, un bim-bum-bam da prestigiatori.

L'Afganistan è e rimane un osso particolarmente duro da far digerire
all'opinione pubblica del Bel Paese.

Dalla cartina pubblicata in data Venerdì 12 Ottobre sul giornalone
della Finegil ci sono tutte le "missioni italiane" all'estero con
tanti di scarponi impiegati sul terreno eccetto quelli che stazionano
ad Herat e a Kabul e i 300 che si apprestano a partire per il Darfur
con "asset privilegiati".

Ci sarà tempo per entrare nel linguaggio misterioso della Spectre e
dei suoi collaboratori ai "maccaroni" al Consiglio di Sicurezza:
l'esimio Vicepresidente del Consiglio e il suo tuttofare al Palazzo di
Vetro l'ambasciatore Spatafora.

Mancano invece i costi-missione semestrali e annui degli impegni
umanitari del Bel Paese all'estero.

Gli importi, parziali e totali, di finanziamento possono spaventare e
attirare critiche a cui è sempre più difficile replicare.

Specie quando l'"antipolitica" va alla grande e i Padroni delle
Ferriere cominciano a farsela addosso.

Passiamo ad altro di più serio.

Avevamo avanzato il dubbio, scrivendolo, che sul corpo di Lorenzo
D'Auria, per essere stato stabilizzato in un centro clinico di
Enduring Freedom, non sarebbero stati trovati proiettili ritenuti.

La dichiarazione del portavoce della NATO in Afghanistan che
attribuiva a terroristi patshun lo sparo dei colpi che avevano attinto
il Maresciallo Lorenzo D'Auria non lasciava alcun dubbio.

Non ci sarebbero né proiettili deformati né frammenti di calibro 5.56
degli M 16 di Consubim, né di 270 R delle SBS o di altre armi di
accompagnamento in calibro 7.62X 54 in dotazione alla NATO.

Gli AK 47 dei terroristi Taliban, come si sa, sputano 7,62x33. Roba
facilmente riconoscibile da quella NATO anche quando le camiciature si
deformano nell'impatto.

Ce lo suggeriva l'esperienza vissuta dal Capitano Roberto Punzo
dell'UNTSO colpito da schegge di granata alla colonna vertebrale in
Libano nel Luglio-Agosto 2006 a 40 km ad est di Naqura durante un
bombardamento di Tsahal.

L'ufficiale, che rimarrà inchiodato su una sedia a rotelle, sarà
prelevato da un Black Hawk e trasportato nell'ospedale di Rambam in
territorio israeliano per l'asportazione dei frammenti metallici e
"restituito" a Beirut, dopo l'intervento chirurgico, e da qui al Celio
dove rimarrà in cura nel Reparto Spinale 6 mesi.

È possibile che la "Toyota Corolla" e i pick-up siano rimasti dove
sono stati fermati dalle migliaia di proiettili proiettili sparati
(unicamente?) dalla SBS.

L'azione di fuoco è durata 4 minuti e 37 secondi. Almeno così si è
sostenuto. Un diluvio di piombo. Una fucilazione in abbondanza. E qui
si entra nel "giallo".

Bastano 2 Mangusta A 109, in scorta di protezione, un C 47 C e una
squadra di operatori del West Rac per trasportarne ad Herat la
carcassa e da lì imbarcarla su un C 130 J per farla arrivare nel giro
di meno di 8-10 ore a Ciampino.

Il Pm Franco Ionta potrebbe facilmente rendersi conto della
traiettoria, del tipo e del numero dei proiettili che hanno attinto il
bagagliaio dell'auto ancor prima di poter affidare una perizia
balistica ad un esperto del Tribunale di Roma e se ci sono tracce
organiche da cui ricavare la compatibilità con il DNA di D'Auria.
Tanto per essere certi della bontà della ricostruzione.

Non vorremmo sentirci dire tra qualche tempo che la Toyota Corolla è
sparita nel nulla o è stata imbottita di esplosivo e fatta detonare.
di Giancarlo Chetoni

28 ottobre 2007

Una macchinazione sempre perfetta


La situazione sembra semplice da interpretare: da un lato, un giudice integerrimo e determinato; dall'altra, alcuni uomini politici che vogliono impedire che il magistrato scopra verità compromettenti sui legami tra uomini delle istituzioni e logge massoniche. Con chi si schiererà mai l'opinione pubblica? Con De Magistris.

Sia ben chiaro: credo che egli sia una persona corretta e rispettosa della Costituzione, ma penso pure sia l'attore inconsapevole di un dramma la cui trama è stata scritta da un regista occulto. Costui ha deciso che è venuto il momento di screditare una casta "politica" già poco credibile, per far posto (Si vedano I protocolli dei savi di Sion) ad una nuova classe dirigente (in realtà non dirige né comanda alcunché) autorevole e carismatica, ma in realtà non solo scelta e comandata dalle solite èlites invisibili, ma anche assai peggiore perché infinitamente più scaltra, nonostante sia formata da persone che appaiono stupide. De Magistris è solo uno strumento per quanto inconsapevole: servirà forse ad eliminare qualche cariatide presto sostituita da una cricca di "salvatori". Non furono i magistrati milanesi ad affossare tutta quella classe politica che ruotava attorno a Craxi, Andreotti e Forlani, cui subentrarono poi barattieri ancora più sfacciati? L'operazione "mani pulite" fu gattopardesca: ieri, come oggi, la folla si infiamma per sostenere i suoi beniamini, ma non sa che è tutto un imbroglio architettato dai soliti ignoti.

Svegliamoci! Queste nuove figure sono dei pifferai magici: da Veltroni a Grullo, dall'idolo di Pietro al Pecoraro. Sono figuri che presto diverranno insigni esponenti di una classe dirigente polarizzata attorno all'aborto del Partito Demoncratico. Mentre il volgo si entusiasma e si infervora, acclamando i magistrati onesti, i burattinai, compiaciuti, si fregano le mani. Il popolino ancora una volta è stato gabbato: non sarà più costretto a sorbire una minestra insipida, perché è pronta una deliziosa pietanza... avvelenata.

Non si spiegherebbero altrimenti i messaggi in codice lanciati dal Dottor Balanzone e dal suo capo Hans: segni cornigeri mostrati, in modo più o meno palese, segni che sono un segno di appartenenza e non un gesto scaramantico, come potrebbero pensare gli ingenui. Questi messaggi, di solito, sono mandati in concomitanza di momenti cruciali, di punti di svolta. Il petrolio ha superato i 92 dollari al barile, l'E.N.E.L. preannuncia interruzioni dell'energia elettrica per il prossimo inverno, l’inflazione è sempre più inarrestabile, l'avvelenamento della biosfera continua serrato, divampano sempre nuove crisi e conflitti... e la gente si illude che, con le primarie, si possano risolvere i problemi e manifestare la propria volontà di partecipare alla vita "politica". Intanto il Pecoraro, sorriso ebete e voce suadente, raduna le sue mansuete, candide pecorelle per... sgozzarle.
Zret

26 ottobre 2007

L'altra faccia della LUNA


Martedì 30 Ottobre, 2007 alle 9:00 del mattino, un piccolo gruppo di ricerca privato, chiamato The Enterprise Mission, terrà una conferenza stampa alla National Press Club in Washington DC.

L’oggetto della conferenza sarà: perchè la NASA ha eseguito il lancio dello Space Shuttle “Discovery” il 23 di Ottobre scorso, nonostante i continui avvertimenti degli ingegneri e del Centro di Sicurezza di non eseguirlo?

E’ evidente che la NASA non ha imparato nulla dal suo precendente disastro del Challenger Columbia, oppure non era importante preoccuparsene.

E’ possibile che i documenti classificati della NASA circa il ritrovamento di speciali reperti lunari, siano una pressione per completare entro il 2010 il programma Shuttle e dar alito ad una nuova “Corsa alla Luna”?

Attualmente il Giappone sta sorvolando l’orbita lunare con la più sofisticata missione dai tempi dell’Apollo. La Cina ha eseguito ieri il lancio di una grandiosa missione lunare. Nell’Aprile del 2008, l’India lancerà la sua prima missione lunare, e recentemente la Russia ha annunciato il suo ambizioso piano, non solo di spedire dei cosmonauti sulla Luna entro il 2025, ma per costruire delle basi permanenti.

Tutto ciò sta accadendo proprio adesso che le “Visioni di una Esplorazione Spaziale” (VSE) di George W. Bush, in cui si sottolinea la decisione improvvisa di “restituire agli Americani l’esplorazione lunare”, sono state esternate inspiegabilmente proprio nel bel mezzo della sua Guerra.

Perché questo brusco cambio di rotta su un programma lunare del 21° secolo, dopo oltre trent’anni in cui la Luna è stata praticamente ignorata? L’Apollo ha davvero trovato qualcosa di grande importanza sul nostro satellite, che la NASA ha volutamente dimenticato di avvertirci? Questo ha qualcosa a che vedere con l’inspiegabile urgenza di lanciare il Discovery, nonostante gli avvertimenti degli organi di sicurezza?

Tutto questo mi da da pensare. Ci sono cambiamenti troppo bruschi nell’aria per essere ignorati, e mentre noi siamo qui a torcigliarci le budella sui grossi problemi di casa nostra, come il bavaglio a De Magistris per esempio, qualcuno altrove macchina delle vere e proprie manovre diversive per farci guardare nella direzione sbagliata, mentre qualcosa di grosso si sta muovendo all’orizzonte.

Proprio qualche giorno fà, sono rimasto a bocca aperta di fronte allo spudorato tentativo di far entrare nella testa della gente la minaccia Aliena. Di fronte ad un incredulo anchorman del colosso televisivo MSNBC, in diretta, l’ex Ministro della Difesa Hon Paul Hellyer, accusa George W. Bush di stare preparando un attacco intergalattico contro “visitatori che vanno e vengono…“, e vorrebbe acaparrarsi una posizione militare strategica sul suolo lunare in modo da avere “una migliore posizione d’attacco...”
A. Doria