05 maggio 2008

Quando la mafia gestisce i videopoker


Il piatto piange, lo stato deve ancora incassare i cento miliardi di euro ma, tutti fanno finta di niente. Continuiamo così, parliamo solo di cronaca vera. Giornalisti, ordinati solo nell'ordine dei morti ammazzati.
link articolo

E’ ormai divenuto un legame strettissimo quello tra la gestione delle slot-machine e la criminalità organizzata.

Decine di indagini in tutta Italia si sono svolte e tutt’ora sono in corso per tentare di fare luce sul racket che controlla il mercato dei giochi elettronici. In Sicilia, Calabria e Basilicata come in Liguria e Piemonte le pesanti porte degli istituti penitenziari si sono aperte per accogliere molti esponenti delle “famiglie” locali con l’accusa di associazione a delinquere legata ai traffici illeciti dei videopoker.

Possono venire imposti ai negozianti, come è successo...
a Bruno Piazzese di Siracusa, che pagava la “protezione” attraverso le “macchinette” o come spiega il collaboratore di Giustizia Filippo Battaglia, che racconta come a Brancaccio oltre al pizzo, Cosa nostra gestiva i videopoker acquistati con i soldi delle estorsioni e ne distribuiva alle famiglie mafiose il ricavato.

Nel rapporto della Confesercenti si parla del “racket dei videopoker come di una modalità indiretta dell’attività estorsiva classica”.
Maurizio De Lucia sostituto procuratore antimafia: "quella delle slot è un’attività che porta nelle famiglie di ciascun quartiere parecchi soldi ogni mese. Oltre tutto è un ottimo sistema per riciclare denaro sporco”.

Tutto ciò è possibile tecnicamente anche grazie alla possibilità di truccare le schede elettroniche delle macchinette e non collegandole come la legge impone telematicamente con la rete dei monopoli di stato.

Insomma mafia e videopoker abbiamo detto.

La mafia, questa organizzazione dai contorni assai vaghi, sfumati, indefiniti, che non sempre si capisce dove finisca per cedere il posto al Diritto, e queste macchinette che diventano sempre più spesso illegali, facendo fruttare con semplici accorgimenti milioni di euro. Non collegandole.

Molti soldi per tutti, per la mafia ma anche per l’alta finanza e la politica.

Nel girone più alto non ci sono forse le richieste estorsive convenzionali ma c’è sicuramente la convenienza per tutti.

Altre inchieste, altri indagati. Nomi illustri dell’Italia che conta. Soldi, molti soldi. Cento miliardi di euro.

Giorgio Tino direttore dei Monopoli di Stato e la moglie Anna Maria Barbarico dirigente Aams competente sulle slot.
Dopo la regolamentazione delle “macchinette mangiasoldi” voluta dal governo Berlusconi, era prevista il collegamento telematico di ogni apparecchio ad una rete per il controllo delle giocate al fine di ottenere sia l’impossibilità da parte della criminalità organizzata di potersi impossessare del giro del gioco d’azzardo, sia la certezza del prelievo fiscale del 13% del volume d’affari. La realizzazione di questa rete viene affidata ad alcune imprese private e alle stesse viene richiesto il controllo sull’effettiva funzionalità della stessa, il tutto entro settembre del 2004.

Insomma chi incassava gli euro dalle slot doveva fare la rete di collegamento per esercitare il controllo sulla regolarità delle schede installate e per stabilire il contributo da pagare. Ma cosa più paradossale doveva pure controllare che questa funzionasse. La rete però non parte. L’imposta non può essere calcolata e quindi non può essere prelevata.

Evasione fiscale.

Le aziende incassano senza pagare il giusto tributo.
In prima fila c’è la Atlantis Word. Con un danno erariale contestato di euro 31.390.000.000 . Ai monopoli sanno cosa accade ma nessuno interviene. Nel 2005 la guardia di finanza si accorge che qualcosa non funziona. Proprio dalle intercettazioni su cui sta indagando la procura di Potenza infatti la GdF si accorge di strani rapporti tra Giorgio Tino e Francesco Proietti braccio destro di Gianfranco Fini.

Da L’espresso autore Marco di Lillo
(…)il pm accusa Proietti di aver effettuato una sorta di baratto con Giorgio Tino, il direttore dell’AAMS, l’agenzia dei Monopoli di Stato che ha l’obbligo di vigilare sui giochi d’azzardo (il quale aveva fatto preparare una lettera di revoca per l’Atlantis dandone prontamente comunicazione riservata all’amministratore di Atlantis. N.d.r.). Per bloccare “l’iniziativa pesantissima” di Tino, Laboccetta (l’uomo che incarna il conflitto di interessi di An nel settore dell’azzardo. Laboccetta è un esponente storico di An a Napoli, amico personale di Gianfranco Fini, che da un paio di anni si è dato agli affari. È il rappresentante in Italia di Atlantis World) si rivolge a Francesco Proietti. Proietti ed i suoi amici di An, secondo la ricostruzione del magistrato, evitano la revoca della concessione per Atlantis World società (Atlantis Word società con base alle Antille che diventa provider dei Monopoli nonostante avesse come maggior socio Francesco Corallo, figlio del pregiudicato Gaetano, condannato per associazione a delinquere. Don Gaetano ha scontato la sua pena ed oggi gira tranquillamente per l’Italia ma negli anni Ottanta fu arrestato proprio per la scalata al casinò di Campion.In quella indagine emersero i rapporti di don Tano con il boss della mafia catanese Nitto Santapaola.e) e in cambio sostengono la conferma di Tino al vertice dei Monopoli. (…)si parla di milioni di euro che i Monopoli (e quindi lo Stato. N.d.r.) dovrebbero incassare e che mancano all’appello. Al confronto le macchinette che sono costate l’arresto a Vittorio Emanuele impallidiscono.
(…)a comprova delle salde e autorevoli entrature di cui può giovarsi presso i Monopoli, Proietti fissa un appuntamento tra il Laboccetta e Gabriella Alemanno, vicedirettore generale dei Monopoli di Stato e sorella dell’allora ministro di An.
(…) l’indagine di Potenza mette in luce che è proprio il braccio destro di Fini a muoversi per aiutare la società quando, nella primavera del 2005, Atlantis finisce sotto tiro per il mancato collegamento in rete delle macchinette e per i suoi presunti inadempimenti.
Il legame si allarga, videopoker, mafia e politica.
Allo stato attuale però nulla è cambiato.
Titoli di coda di una storia italiana:
Giorgio Tino e sua moglie restano ai Monopoli nonostante gli sia stato notificato una richiesta di risarcimento di circa 10 miliardi di euro, perché secondo la Corte dei conti, i funzionari avrebbero “abdicato alle funzioni che la Legge e la convenzione gli attribuivano ai fini della verifica del corretto adempimento degli obblighi di controllo”.
Laboccetta rappresentante della Atlantis Word è stato eletto in Campania alla camera dal PDL.
Le società concessionarie a cui vengono contestate evasioni per 100 miliardi di euro aspettano la soluzione politica del caso, magari da un deputato appena eletto come La boccetta con l’approvazione dei vecchi amici di AN.
La mafia continua a servirsi delle macchinette non collegandole alla rete (tanto non controlla nessuno) continuando ad arricchirsi divenendo sempre più potente.

stostretto

I Sauditi si preparano a un pericolo nucleare




Il mese scorso Cheney è stato in Arabia Saudita per un incontro ad alto livello con il Re saudita e i suoi ministri. Sabato è stato rivelato che, il Concilio saudita della Shura, il gruppo elitario a cui spettano le decisioni del circolo autocratico interno, sta preparando “ i piani nazionali per affrontare un improvviso pericolo nucleare e radioattivo che potrebbe colpire il regno, secondo le segnalazioni degli esperti riguardo a un possibile attacco al reattore nucleare di Bushehr in Iran”. La notizia è riportata da uno dei maggiori quotidiani, “Okaz”, riferita anche dal dpa news service in Germania.
Semplice prudenza...o infausto tempismo? Abbiamo già fatto presente precedentemente che,
un attacco americano in Iran è molto più verosimile e imminente, di quello che la maggior parte della gente sospetta. Abbiamo anche indicato le montagne di prove raccolte dall'esperto William R. Polk, uno dei principali consiglieri di Kennedy durante la crisi missilistica cubana, e per gli indizi di altre guerre imminenti.
La notizia di “Okaz”, che non sarebbe mai apparsa senza l' approvazione dei vertici in una dittatura che controlla tutto, costituisce un ulteriore importante prova nella graduatoria verso un nuovo orrendo conflitto nucleare.
Non sappiamo quello che i Sauditi hanno detto a Cheney privatamente, o meglio quello che >lui<>Finalmente questa “setta” paranoica ha raggiunto i più alti posti di commando del potere americano.
Inoltre hanno trovato un discepolo diligente, nel tronfio e ottuso piccoletto dell' Ufficio Ovale. Sotto la loro sinistra tutela, Bush ha svuotato di contenuti, quarant'anni di trattati sul controllo delle armi; ufficialmente “normalizzando” l'uso di armi nucleari, anche contro Stati non nucleari, premiando proliferatori fuorilegge, come l'India, il Pakistan e Israele, distruggendo ora le ultime e più efficaci remore contro la diffusione delle armi nucleari: il Trattato per la Non Proliferazione Nucleare.
Il Trattato garantisce ai segnatari, come l' Iran, il diritto di sviluppare programmi di energia nucleare in cambio di rigorose ispezioni internazionali di controllo. Ma Bush ha arbitrariamente deciso che l'Iran, il cui programma è stato probabilmente quello più ispezionato della storia, deve terminare le sue attività legittime.
Come mai? Perché il Paese è guidato da pazzi schiavi del male, sordi alla ragione, gente che potrebbe o non potrebbe un giorno minacciare l'America con armi che potrebbe avere o non avere.
Così il TNP è morto. La Convenzione di Ginevra e la Costituzione degli Stati Uniti sono ormai solo riferenti del pensiero di Bush.
La forza delle armi, non le norme della legge, rappresentano il Nuovo Ordine Mondiale.
L'attacco all'Iran è in dirittura d' arrivo. I “settari” del nucleare hanno aspettato decenni questo momento. Una occasione di questo genere potrebbe non verificarsi più. La lasceranno passare, quando con una sola parola e in sole dodici ore, potrebbero vedere il loro dio innalzarsi in una colonna di fumo sopra la Persia?
by Chris Floyd

04 maggio 2008

Il grande imbroglio NUCLEARE



Quando un politico-economista in una puntata televisiva ha dato del " poco competente" al Nobel Rubbia, si capisce dove sta il tono della polemica. I politici sanno tutto e possono anche, i premi Nobel ( vincite con serie di meriti) hanno solo l'intelligenza, non la capacità di creare. Il messaggio nascosto è voi potete studiare e capire quanto volete, tanto per realizzare le vs. idee lo dobbiamo fare noi. Che falso potere!

Le frasi magiche della offensiva nuclearista in Italia sono:
- in Europa vi sono 158 centrali nucleari, quindi il rischio ce l'abbiamo in casa, e visto che c'è, produciamo anche noi con l'uranio
- gli stranieri ci tengono in pugno poiché dipendiamo per l'88% da petrolio e gas e produciamo solo il 12% in rinnovabili autonomamente (geotermico, solare, fotovoltaico, eolico)
- le organizzazioni ecologiste sanno dire solo dei no e una crisi petrolifera ci coglierà impreparati
- rinunciando al nucleare il costo della elettricità costa il 60% in più della media europea.

Ci troviamo di fronte a persone senza scrupoli, legati internazionalmente alla lobby mondiale dell'atomo, che sono disposte ad inquinare in modo irreversibile molte zone della nostra terra con gravi rischi per la vita e la salute di milioni di persone, persone dal "profilo criminale" che mentono spudoratamente su tutto, soggetti "socialmente pericolosi" che possono legalmente determinare scelte sulla pelle di tutti, e di cui si dovrebbe occupare la magistratura.

- Primo imbroglio: gli stranieri ci tengono in pugno, vero, ma noi compriamo gas e petrolio in mezzo mondo, mentre l'uranio è poco, in esaurimento, ed è in mano a pochissimi soggetti che, nella migliore delle ipotesi, ci terrebbero anche essi in pugno
- gli ecologisti dicono "no" a carbone, rigassificatori, nucleare, ma dicono sì alla diffusione orizzontale sul territorio di microgenerazione fotovoltaica, e sì alla macrogenerazione del "solare termodinamico" del Nobel Rubbia, che, cacciato dall'Italia dal nuclearista Berlusconi, è stato accolto a braccia aperte in Spagna dove sono in costruzione venti grandi centrali con il suo brevetto, che in questi ultimi giorni è stato anche acquistato dai cinesi. Investendo massicciamente in questi due settori, microgenerazione fotovoltaica e solare termodinamico, si può fare fronte a qualsiasi domanda di energia e in modo sicuro e senza pericoli, basta solo costruirli in numero sufficiente
- il costo per kilowattora nucleare è più conveniente: la più grande balla a livello mondiale!

Per smantellare le 4 centrali nucleari del Garigliano, Latina, Trino e Caorso (25mila metri cubi di materiale radioattivo e 60.000 metri cubi di impianti da smantellare) finora sono stati spesi oltre 15mila miliardi di vecchie lire, in 20 anni, ma quasi nulla è stato fatto. Nel 1999, sotto la supervisione dell'Autorità per l'energia, è stata costituita la SOGIN, una SpA, che dovrebbe risolvere il problema nascondendo i rifiuti sotto terra, in un unico sito, ancora da trovare, dotata di un miliardo di Euro, che prevede però di spendere altri 4,3miliardi di Euro, con tempi che arrivano al 2024.
Comunque ogni anno vengono divorati 50 milioni di Euro per la manutenzione e la sorveglianza di questi mostri addormentati.
Dopo la rivolta di Scanzano, in Basilicata, dove era stato individuato un sito per lo stoccaggio di tutti i rifiuti nucleari e ospedalieri radioattivi, e siamo nel 2003, nulla è stato fatto per trovare la soluzione, anche se si sono moltiplicati studi, spese, consulenze, e nel frattempo i depositi di scorie sparsi in Italia mostrano preoccupanti segni di cedimento con pericoli reali e immediati di dispersione radioattiva.
Dio solo sa quanto andremo ancora avanti con questa situazione, quante spese (che paghiamo in bolletta elettrica) con la splendida prospettiva di rovinare la vita a quella popolazione che ospiterà questo sito, che resterà pericoloso e radioattivo per 250.000 anni, e che un forte terremoto potrebbe danneggiare.

Bisogna guardarsi da questi nuclearisti, che parlano di vantaggi del nucleare senza nemmeno essere in grado di dire quanto ci costerà l'intero ciclo, demolizione e stoccaggio compresi, e che ci vogliono esporre a pericoli futuri, mentre vi è già una tecnologia che è in grado di far fronte, in modo assolutamente pulito, a qualunque esigenza energetica.
fonte: Paolo de gregorio

05 maggio 2008

Quando la mafia gestisce i videopoker


Il piatto piange, lo stato deve ancora incassare i cento miliardi di euro ma, tutti fanno finta di niente. Continuiamo così, parliamo solo di cronaca vera. Giornalisti, ordinati solo nell'ordine dei morti ammazzati.
link articolo

E’ ormai divenuto un legame strettissimo quello tra la gestione delle slot-machine e la criminalità organizzata.

Decine di indagini in tutta Italia si sono svolte e tutt’ora sono in corso per tentare di fare luce sul racket che controlla il mercato dei giochi elettronici. In Sicilia, Calabria e Basilicata come in Liguria e Piemonte le pesanti porte degli istituti penitenziari si sono aperte per accogliere molti esponenti delle “famiglie” locali con l’accusa di associazione a delinquere legata ai traffici illeciti dei videopoker.

Possono venire imposti ai negozianti, come è successo...
a Bruno Piazzese di Siracusa, che pagava la “protezione” attraverso le “macchinette” o come spiega il collaboratore di Giustizia Filippo Battaglia, che racconta come a Brancaccio oltre al pizzo, Cosa nostra gestiva i videopoker acquistati con i soldi delle estorsioni e ne distribuiva alle famiglie mafiose il ricavato.

Nel rapporto della Confesercenti si parla del “racket dei videopoker come di una modalità indiretta dell’attività estorsiva classica”.
Maurizio De Lucia sostituto procuratore antimafia: "quella delle slot è un’attività che porta nelle famiglie di ciascun quartiere parecchi soldi ogni mese. Oltre tutto è un ottimo sistema per riciclare denaro sporco”.

Tutto ciò è possibile tecnicamente anche grazie alla possibilità di truccare le schede elettroniche delle macchinette e non collegandole come la legge impone telematicamente con la rete dei monopoli di stato.

Insomma mafia e videopoker abbiamo detto.

La mafia, questa organizzazione dai contorni assai vaghi, sfumati, indefiniti, che non sempre si capisce dove finisca per cedere il posto al Diritto, e queste macchinette che diventano sempre più spesso illegali, facendo fruttare con semplici accorgimenti milioni di euro. Non collegandole.

Molti soldi per tutti, per la mafia ma anche per l’alta finanza e la politica.

Nel girone più alto non ci sono forse le richieste estorsive convenzionali ma c’è sicuramente la convenienza per tutti.

Altre inchieste, altri indagati. Nomi illustri dell’Italia che conta. Soldi, molti soldi. Cento miliardi di euro.

Giorgio Tino direttore dei Monopoli di Stato e la moglie Anna Maria Barbarico dirigente Aams competente sulle slot.
Dopo la regolamentazione delle “macchinette mangiasoldi” voluta dal governo Berlusconi, era prevista il collegamento telematico di ogni apparecchio ad una rete per il controllo delle giocate al fine di ottenere sia l’impossibilità da parte della criminalità organizzata di potersi impossessare del giro del gioco d’azzardo, sia la certezza del prelievo fiscale del 13% del volume d’affari. La realizzazione di questa rete viene affidata ad alcune imprese private e alle stesse viene richiesto il controllo sull’effettiva funzionalità della stessa, il tutto entro settembre del 2004.

Insomma chi incassava gli euro dalle slot doveva fare la rete di collegamento per esercitare il controllo sulla regolarità delle schede installate e per stabilire il contributo da pagare. Ma cosa più paradossale doveva pure controllare che questa funzionasse. La rete però non parte. L’imposta non può essere calcolata e quindi non può essere prelevata.

Evasione fiscale.

Le aziende incassano senza pagare il giusto tributo.
In prima fila c’è la Atlantis Word. Con un danno erariale contestato di euro 31.390.000.000 . Ai monopoli sanno cosa accade ma nessuno interviene. Nel 2005 la guardia di finanza si accorge che qualcosa non funziona. Proprio dalle intercettazioni su cui sta indagando la procura di Potenza infatti la GdF si accorge di strani rapporti tra Giorgio Tino e Francesco Proietti braccio destro di Gianfranco Fini.

Da L’espresso autore Marco di Lillo
(…)il pm accusa Proietti di aver effettuato una sorta di baratto con Giorgio Tino, il direttore dell’AAMS, l’agenzia dei Monopoli di Stato che ha l’obbligo di vigilare sui giochi d’azzardo (il quale aveva fatto preparare una lettera di revoca per l’Atlantis dandone prontamente comunicazione riservata all’amministratore di Atlantis. N.d.r.). Per bloccare “l’iniziativa pesantissima” di Tino, Laboccetta (l’uomo che incarna il conflitto di interessi di An nel settore dell’azzardo. Laboccetta è un esponente storico di An a Napoli, amico personale di Gianfranco Fini, che da un paio di anni si è dato agli affari. È il rappresentante in Italia di Atlantis World) si rivolge a Francesco Proietti. Proietti ed i suoi amici di An, secondo la ricostruzione del magistrato, evitano la revoca della concessione per Atlantis World società (Atlantis Word società con base alle Antille che diventa provider dei Monopoli nonostante avesse come maggior socio Francesco Corallo, figlio del pregiudicato Gaetano, condannato per associazione a delinquere. Don Gaetano ha scontato la sua pena ed oggi gira tranquillamente per l’Italia ma negli anni Ottanta fu arrestato proprio per la scalata al casinò di Campion.In quella indagine emersero i rapporti di don Tano con il boss della mafia catanese Nitto Santapaola.e) e in cambio sostengono la conferma di Tino al vertice dei Monopoli. (…)si parla di milioni di euro che i Monopoli (e quindi lo Stato. N.d.r.) dovrebbero incassare e che mancano all’appello. Al confronto le macchinette che sono costate l’arresto a Vittorio Emanuele impallidiscono.
(…)a comprova delle salde e autorevoli entrature di cui può giovarsi presso i Monopoli, Proietti fissa un appuntamento tra il Laboccetta e Gabriella Alemanno, vicedirettore generale dei Monopoli di Stato e sorella dell’allora ministro di An.
(…) l’indagine di Potenza mette in luce che è proprio il braccio destro di Fini a muoversi per aiutare la società quando, nella primavera del 2005, Atlantis finisce sotto tiro per il mancato collegamento in rete delle macchinette e per i suoi presunti inadempimenti.
Il legame si allarga, videopoker, mafia e politica.
Allo stato attuale però nulla è cambiato.
Titoli di coda di una storia italiana:
Giorgio Tino e sua moglie restano ai Monopoli nonostante gli sia stato notificato una richiesta di risarcimento di circa 10 miliardi di euro, perché secondo la Corte dei conti, i funzionari avrebbero “abdicato alle funzioni che la Legge e la convenzione gli attribuivano ai fini della verifica del corretto adempimento degli obblighi di controllo”.
Laboccetta rappresentante della Atlantis Word è stato eletto in Campania alla camera dal PDL.
Le società concessionarie a cui vengono contestate evasioni per 100 miliardi di euro aspettano la soluzione politica del caso, magari da un deputato appena eletto come La boccetta con l’approvazione dei vecchi amici di AN.
La mafia continua a servirsi delle macchinette non collegandole alla rete (tanto non controlla nessuno) continuando ad arricchirsi divenendo sempre più potente.

stostretto

I Sauditi si preparano a un pericolo nucleare




Il mese scorso Cheney è stato in Arabia Saudita per un incontro ad alto livello con il Re saudita e i suoi ministri. Sabato è stato rivelato che, il Concilio saudita della Shura, il gruppo elitario a cui spettano le decisioni del circolo autocratico interno, sta preparando “ i piani nazionali per affrontare un improvviso pericolo nucleare e radioattivo che potrebbe colpire il regno, secondo le segnalazioni degli esperti riguardo a un possibile attacco al reattore nucleare di Bushehr in Iran”. La notizia è riportata da uno dei maggiori quotidiani, “Okaz”, riferita anche dal dpa news service in Germania.
Semplice prudenza...o infausto tempismo? Abbiamo già fatto presente precedentemente che,
un attacco americano in Iran è molto più verosimile e imminente, di quello che la maggior parte della gente sospetta. Abbiamo anche indicato le montagne di prove raccolte dall'esperto William R. Polk, uno dei principali consiglieri di Kennedy durante la crisi missilistica cubana, e per gli indizi di altre guerre imminenti.
La notizia di “Okaz”, che non sarebbe mai apparsa senza l' approvazione dei vertici in una dittatura che controlla tutto, costituisce un ulteriore importante prova nella graduatoria verso un nuovo orrendo conflitto nucleare.
Non sappiamo quello che i Sauditi hanno detto a Cheney privatamente, o meglio quello che >lui<>Finalmente questa “setta” paranoica ha raggiunto i più alti posti di commando del potere americano.
Inoltre hanno trovato un discepolo diligente, nel tronfio e ottuso piccoletto dell' Ufficio Ovale. Sotto la loro sinistra tutela, Bush ha svuotato di contenuti, quarant'anni di trattati sul controllo delle armi; ufficialmente “normalizzando” l'uso di armi nucleari, anche contro Stati non nucleari, premiando proliferatori fuorilegge, come l'India, il Pakistan e Israele, distruggendo ora le ultime e più efficaci remore contro la diffusione delle armi nucleari: il Trattato per la Non Proliferazione Nucleare.
Il Trattato garantisce ai segnatari, come l' Iran, il diritto di sviluppare programmi di energia nucleare in cambio di rigorose ispezioni internazionali di controllo. Ma Bush ha arbitrariamente deciso che l'Iran, il cui programma è stato probabilmente quello più ispezionato della storia, deve terminare le sue attività legittime.
Come mai? Perché il Paese è guidato da pazzi schiavi del male, sordi alla ragione, gente che potrebbe o non potrebbe un giorno minacciare l'America con armi che potrebbe avere o non avere.
Così il TNP è morto. La Convenzione di Ginevra e la Costituzione degli Stati Uniti sono ormai solo riferenti del pensiero di Bush.
La forza delle armi, non le norme della legge, rappresentano il Nuovo Ordine Mondiale.
L'attacco all'Iran è in dirittura d' arrivo. I “settari” del nucleare hanno aspettato decenni questo momento. Una occasione di questo genere potrebbe non verificarsi più. La lasceranno passare, quando con una sola parola e in sole dodici ore, potrebbero vedere il loro dio innalzarsi in una colonna di fumo sopra la Persia?
by Chris Floyd

04 maggio 2008

Il grande imbroglio NUCLEARE



Quando un politico-economista in una puntata televisiva ha dato del " poco competente" al Nobel Rubbia, si capisce dove sta il tono della polemica. I politici sanno tutto e possono anche, i premi Nobel ( vincite con serie di meriti) hanno solo l'intelligenza, non la capacità di creare. Il messaggio nascosto è voi potete studiare e capire quanto volete, tanto per realizzare le vs. idee lo dobbiamo fare noi. Che falso potere!

Le frasi magiche della offensiva nuclearista in Italia sono:
- in Europa vi sono 158 centrali nucleari, quindi il rischio ce l'abbiamo in casa, e visto che c'è, produciamo anche noi con l'uranio
- gli stranieri ci tengono in pugno poiché dipendiamo per l'88% da petrolio e gas e produciamo solo il 12% in rinnovabili autonomamente (geotermico, solare, fotovoltaico, eolico)
- le organizzazioni ecologiste sanno dire solo dei no e una crisi petrolifera ci coglierà impreparati
- rinunciando al nucleare il costo della elettricità costa il 60% in più della media europea.

Ci troviamo di fronte a persone senza scrupoli, legati internazionalmente alla lobby mondiale dell'atomo, che sono disposte ad inquinare in modo irreversibile molte zone della nostra terra con gravi rischi per la vita e la salute di milioni di persone, persone dal "profilo criminale" che mentono spudoratamente su tutto, soggetti "socialmente pericolosi" che possono legalmente determinare scelte sulla pelle di tutti, e di cui si dovrebbe occupare la magistratura.

- Primo imbroglio: gli stranieri ci tengono in pugno, vero, ma noi compriamo gas e petrolio in mezzo mondo, mentre l'uranio è poco, in esaurimento, ed è in mano a pochissimi soggetti che, nella migliore delle ipotesi, ci terrebbero anche essi in pugno
- gli ecologisti dicono "no" a carbone, rigassificatori, nucleare, ma dicono sì alla diffusione orizzontale sul territorio di microgenerazione fotovoltaica, e sì alla macrogenerazione del "solare termodinamico" del Nobel Rubbia, che, cacciato dall'Italia dal nuclearista Berlusconi, è stato accolto a braccia aperte in Spagna dove sono in costruzione venti grandi centrali con il suo brevetto, che in questi ultimi giorni è stato anche acquistato dai cinesi. Investendo massicciamente in questi due settori, microgenerazione fotovoltaica e solare termodinamico, si può fare fronte a qualsiasi domanda di energia e in modo sicuro e senza pericoli, basta solo costruirli in numero sufficiente
- il costo per kilowattora nucleare è più conveniente: la più grande balla a livello mondiale!

Per smantellare le 4 centrali nucleari del Garigliano, Latina, Trino e Caorso (25mila metri cubi di materiale radioattivo e 60.000 metri cubi di impianti da smantellare) finora sono stati spesi oltre 15mila miliardi di vecchie lire, in 20 anni, ma quasi nulla è stato fatto. Nel 1999, sotto la supervisione dell'Autorità per l'energia, è stata costituita la SOGIN, una SpA, che dovrebbe risolvere il problema nascondendo i rifiuti sotto terra, in un unico sito, ancora da trovare, dotata di un miliardo di Euro, che prevede però di spendere altri 4,3miliardi di Euro, con tempi che arrivano al 2024.
Comunque ogni anno vengono divorati 50 milioni di Euro per la manutenzione e la sorveglianza di questi mostri addormentati.
Dopo la rivolta di Scanzano, in Basilicata, dove era stato individuato un sito per lo stoccaggio di tutti i rifiuti nucleari e ospedalieri radioattivi, e siamo nel 2003, nulla è stato fatto per trovare la soluzione, anche se si sono moltiplicati studi, spese, consulenze, e nel frattempo i depositi di scorie sparsi in Italia mostrano preoccupanti segni di cedimento con pericoli reali e immediati di dispersione radioattiva.
Dio solo sa quanto andremo ancora avanti con questa situazione, quante spese (che paghiamo in bolletta elettrica) con la splendida prospettiva di rovinare la vita a quella popolazione che ospiterà questo sito, che resterà pericoloso e radioattivo per 250.000 anni, e che un forte terremoto potrebbe danneggiare.

Bisogna guardarsi da questi nuclearisti, che parlano di vantaggi del nucleare senza nemmeno essere in grado di dire quanto ci costerà l'intero ciclo, demolizione e stoccaggio compresi, e che ci vogliono esporre a pericoli futuri, mentre vi è già una tecnologia che è in grado di far fronte, in modo assolutamente pulito, a qualunque esigenza energetica.
fonte: Paolo de gregorio