Non so se lo avete notato, ma c'e' una guerra in corso. Essa non e' combattuta con armi convenzionali, ma con armi finanziarie. Nonostante ufficialmente USA e UK siano "alleati" militari, dal loro territorio stanno partendo attacchi devastanti a diverse nazioni europee, assalti che, se andiamo a misurare il danno che producono, sono ostili e distruttivi quanto un'azione militare. L'impatto del piano attuale , sul piano economico e' perfettamente equivalente alla nuclearizzazione di Atene.
Si', avete capito bene: se al posto di questa speculazione si fosse lanciata un'atomica su Atene , il danno economico sarebbe stato lo stesso. (1)Poiche' l'attacco parte da USA e UK, ancora non capisco per quale ragione i greci insistano nel rimanere nella NATO, per dire. Per quale motivo si dovrebbe considerare "alleata" o "amica" una nazione dalla quale partono attacchi distruttivi quanto un bombardamento nucleare?
In mezzo a questa guerra, sappiamo gia' quali saranno i prossimi bersagli di queste aggressioni con armi non convenzionali. Moody's ci ha appena avvisati che tra i prossimi bersagli ci saremo anche noi. Signori, siamo in guerra.
E' un modello di guerra non convenzionale, senza aerei e senza bombe. Gli attacchi stanno partendo dai paesi che consideriamo "alleati": molto buffamente la Grecia e' rimasta in ginocchio per via di attacchi partiti da Londra e New York, mentre tutto il mondo si preoccupa di difendere la Grecia da una ipotetica bomba atomica iraniana. La quale, per inciso, causerebbe gli stessi danni degli attacchi in corso oggi.
Siamo in guerra. E' semplicemente una forma di guerra moderna, che usa strumenti enormemente distruttivi al posto di cannoni e aerei e fucili. Ma non e' niente di diverso da una guerra. E i nemici si chiamano USA e UK, ovvero i territori da cui partono questi attacchi. Non e' nemmeno lontanamente pensabile che attacchi di questa portata distruttiva possano partire sennza il benestare dei loro governi. E no, non me ne frega un cazzo del fatto che i loro governi ritengano di non dover intervenire in tema di finanza: se dal tuo territorio partono missili e tu non ritieni di intervenire in tema di missilistica, non cambia una sega: dal tuo territorio partono missili punto e basta.
A mio avviso, questa situazione da sola dovrebbe mettere in dubbio la nostra appartenenza alla NATO e inficiare i rapporti diplomatici con USA e UK: la tua merdosa divisione d'assalto finanziario "Moody" ha iniziato a tirare salve di artiglieria su di me? Bene, non chiamarmi "amico" ne' "alleato", da oggi siamo nemici, punto e basta. E i nemici non sono alleati.
Stabilito che, chiamiamola guerra o meno, siamo entrati in una situazione di conflitto dalla quale potremmo uscire peggio che nella seconda guerra mondiale, il problema adesso e' di individuare i traditori.
Che cosa farebbe comodo al nemico, proprio in questo momento? Farebbe comodo che il governo italiano cada. E' ovvio. Questo e' proprio ed esattamente il momento nel quale la caduta del governo italiano potrebbe causare, nonostante tutto, il crollo del debito pubblico. Ma senza un vero ministro delle finanze a resistere, il risultato sarebbe quello greco. Vi piace?
Dunque , siamo in guerra.
Il rischio e' di subire un attacco come quello che ha subito la Grecia. Ovviamente, ci saranno delle quinte colonne e ci saranno dei traditori, degli infiltrati e delle spie, come in ogni guerra. Che cosa sta facendo, oggi, la quinta colonna del nemico? Sta minando il governo, nel tentativo di indebolirlo proprio nel momento nel quale il paese rischia moltissimo.
Forse non avete capito quale sia la posta in palio. Forse pensate che il vostro sia un lavoro "sicuro" perche' siete statali. Davvero? Beh, sappiate che una delle prime misure prese in grecia e' quella di ridurre gli stipendi agli statali. Pensate che la vostra pensione sia garantita? Beh, una delle prime misure in grecia e' quella di ridurre le pensioni. Pensate che i vostri beni siano al sicuro? Beh, una delle prime misure greche e' quella di imporre nuove tasse sui beni. Pensate che i vostri titoli siano al sicuro? Beh, le misure contengono tasse anche sui depositi bancari e sui titoli, e sul risparmio.
Questo e' l'effetto di una caduta del governo italiano, se avverra' adesso. E la divisione "Moody's" ha appena aperto il fuoco contro il nostro paese. Non possiamo permetterci, mai e per nessuna ragione, che il governo cada.
Perche' se cade, il default sara' pilotato da altri, i quali "altri" vogliono ridurci in briciole. Il nemico ha gia' chiarito le sue intenzioni: guadagnare speculando sul debito pubblico, in un momento di estrema crisi, provocandone il crollo. In Italia il crollo porterebbe in miseria, ad occhio e croce, 20 milioni di persone che oggi si considerano "normali". Avete capito bene: uno su tre diventera' povero. Perdera' il lavoro, la casa, non sapra' dove vivere e cosa mangiare. Pensate che non possa succedere? Non proprio a voi? Cambierete idea.
Questa e' la guerra in corso. La guerra che ci hanno dichiarato UK e USA, per mezzo delle loro milizie finanziarie.
Non appena la guerra e' scoppiata, e l'attacco ha chiarito i suoi bersagli, le quinte colonne del nemico si sono messe in azione. Potra' anche essere una coincidenza che Fini si sia messo a mettere in crisi il governo proprio in questo momento. Sara' una coincidenza che la Repubblica abbia iniziato con le sue "inchieste" contro Scajola ed altri proprio adesso. Sono tutte coincidenze. Matteotti, del resto, e' morto per una di queste coincidenze: capiti per caso sulla strada di Muti e puf, che sfiga.
Personalmente, non credo nelle coincidenze. Non in questo momento. Durante una guerra, il problema non e' "se sei paranoico", ma "se sei ABBASTANZA paranoico". E questa e' una guerra. Una guerra che parte da nazioni che nei fatti sono ostili e a parole si dichiarano "alleate" e "amiche": UK e USA.
Dunque, abbiamo un problema di traditori. Non mi interessa quali siano le miserabili spinte che li portino ad agire. Ogni traditore e' sempre spinto da qualche bassa motivazione, che magari a lui sembrera' nobile. Durante la seconda guerra mondiale, ci fu un complotto di nobili nazisti inglesi che volevano l'inghilterra alleata dei nazisti , con la fine della guerra. Sapete cosa dicevano? Dicevano "non e' tradimento desiderare che la propria nazione esca da una guerra". Non suona nobile?
Il traditore sventola sempre qualche nobile bandiera. Ha sempre degli intenti apparentemente nobili. Ma i risultati della sua azione sono la sconfitta e la distruzione.Non importa se il nemico li paghi, cioe' se siano esplicitamente al servizio dei nemici o se ne facciano il gioco senza ricevere nulla in cambio. Non e' questo il punto.
Il punto e' che il rischio e' sotto gli occhi di tutti: i nostri nemici americani e inglesi si apprestano ad iniziare un attacco con armi non convenzionali di tipo finanziario, il quale potenzialmente ha la stessa capacita' distruttiva di un bombardamento nucleare. In questa situazione, il governo NON DEVE cadere. Perche' se cade, perdiamo la guerra. E se perdiamo la guerra, loro vincono. E se vincono, sara' un disastro per tutti. TUTTI. Nessuno puo' essere certo di salvarsi. Ne' gli statali, ne' i pensionati, ne' i sindacalisti. Nessuno e' al sicuro.
La miseria sara' per tutti. Miseria nera.
Oggi, chi complotta contro il governo e' un TRADITORE. Non perche' il governo e' buono o cattivo. Non perche' piace o non piace. Non perche' sia onesto o meno. Perche' CI SERVE disperatamente un governo stabile durante questa crisi.
Sicuramente si potra' contestare che sia una guerra o meno. Se non vi piace il termine "guerra", potete usare "crisi" o qualsiasi altro termine vi piaccia. Ma il problema e' che una caduta del governo in questo momento avrebbe conseguenze catastrofiche per il paese. Che vi piaccia o meno, ADESSO serve un governo, e servira' fino a quando non ci sara' la fine di questo attacco.
Vedere i cani da penna di Repubblica che, in una situazione di guerra finanziaria , si affannano a far cadere il governo, rischiando di condannare il paese al default , e' un insulto a qualsiasi cosa possa essere responsabilita' civile verso il paese.
Repubblica, e tutti coloro che si stanno affannando per far cadere il governo, e' una semplice torma di cani senza controllo alcuno, dei quali frega nulla della propria nazione e della sua popolazione, la quale torma di cani agisce in preda ad un qualche riflesso pavloviano ereditato dal passato all' Unita' di alcuni di quei giornalisti e dei direttori.
Essi non si preoccupano del casino che rischiano di provocare. Non si preoccupano minimamente del fatto che sotto una simile tempesta finanziaria, la caduta del governo causerebbe un immediato declassamento e il default incontrollato. E se ne fregano dei milioni di nuovi poveri (tanto darebbero la colpa a BErlusconi e via, a loro l'odio riempie il piatto) , e di tutte le conseguenze.L'importante e' attaccare il governo della propria nazione nel momento in cui c'e' un disperato bisogno di istituzioni stabili.
Traditori.
Mi spiace, le merde umane come voi si fucilano sparando alle spalle per disprezzo, perche' non meritate l'onore di guardare in faccia i soldati di un plotone di esecuzione. Siete solo degli sciacalli, divorati dall'odio, che puntano ad una preda senza preoccuparsi della situazione, accecati dai peggiori istinti umani.
Che vi piaccia o meno, se cadra' il governo (con il default inevitabile) le conseguenze saranno analoghe ma peggiori, di quelle che vediamo in Grecia. Forse voi vi illudete che tutti si dimenticheranno di voi , e che bastera' dire "Colpa di Berlusconi". Certo, figlioli, ai seguaci della setta di strangolatori che chiamate partito forse bastera'.
Ma c'e' un'altra mezza italia che non vi crede, e che vedra' il governo crollare (insieme al paese) per colpa vostra. Loro verranno a cercare voi e non si dimenticheranno chi ha dato fuoco alle polveri.
Ci sara' sempre qualcuno con la memoria lunga a ricordarlo alla gente, chi ha scherzato col fuoco dentro una polveriera. Ci sara' sempre qualcuno che si ricordera' chi ha destabilizzato il paese, cari Fini e Colombo, facendo il gioco del NEMICO, proprio mentre bisognava fare quadrato e resistere.
E quando, nel bel mezzo della fame che verra', qualcuno puntera' il dito su di voi, sara' difficile tenere a bada il linciaggio. E' sempre difficile, quando c'e' fame. BAsta puntare il dito e gridare "e' stato lui!".
E qualcuno che lo ricordera' c'e'. Almeno uno. E si', puntero' il dito. E gridero' piu' forte possibile.
Perche' se cade il governo e andiamo al casino, siete stati voi.
Miserabili traditori del vostro paese e del vostro popolo.
Non mi interessa che cosa abbia fatto o meno Scajola.Potete anche avere ottime ragioni per fumare dentro un cavolo di arsenale, tranne una: c'e' rischio di saltare in aria.
C'e' RISCHIO DI SALTARE IN ARIA. Lo capite questo? Lo capite che ci sono miliardi di euro "in canna" degli speculatori per far salire i CDS? E lo capite che se ci prendiamo di mezzo, se mostriamo ora una minima crepa, le agenzie di rating (altra divisione d'assalto dei governi nemici) prenderanno la scusa per declassare il debito?
Non accetto che qualcuno critichi i MIEI toni: si sta rischiando uno dei peggiori disastri dopo la campagna di Russia, e solo perche' Repubblica e Fini ritengono che far cadere il governo adesso sarebbe fico.
Ci sara' da ridere a contare i vostri inserzionisti, dopo il default. No, perche' io lo spazio per un pollaio ce l'ho, idioti. Voi, no: vi servono proprio gli inserzionisti per vivere. E no, chiedete ai vostri colleghi greci, come vanno gli affari.
Affonderete insieme al paese che avete sabotato. Voi, e i coglioni che vi vengono appresso.
di Uriel
(1) Moltiplicate il GDP procapite greco per il numero di abitanti di Atene, e scoprirete che i 120 miliardi di euro di fatto sono il GDP di Atene. Un'atomica sulla capitale avrebbe causato lo stesso danno. Sarebbe stata piu' cruenta, ma nessuna guerra ha lo scopo di essere cruenta, quindi l'obiezione e' irrilevante.
09 maggio 2010
C'é una guerra in corso, è combattuta con armi finanziarie
08 maggio 2010
Tutta la nostra economia è costruita sulla frode
C’è stato uno strano momento la settimana passata durante il discorso del presidente Obama al Cooper Union College. Lui era lì, a strisciare dinanzi a una casta di criminali di Wall Street, tra cui il capo della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, implorando “Guardate dentro il vostro cuore!”, come John Turturro in Crocevia della morte… quand’ecco che all’improvviso il Presidente degli Stati Uniti ha sganciato la sua bomba: “Le sole persone che devono temere le misure di controllo e trasparenza che stiamo proponendo sono quelle la cui condotta non supererebbe tale supervisione”.
Il Grande Segreto, ovviamente, era che nessuna creatura vivente entro un raggio di 100 miglia dal Cooper Union avrebbe potuto superare questa supervisione: né questa supervisione, né una supervisione di qualunque altro tipo. Punto. Non solo in un raggio di 100 miglia, ma in qualunque luogo in cui ancora sopravvivano tracce di vita economica in questi 50 stati federati, il semplice odore della supervisione farebbe l’effetto di un gas nervino su ciò che rimane dell’economia. Perché nel 21° secolo, la frode è qualcosa di tipicamente americano quanto lo sono il baseball, la torta di mele e la Chevrolet Volts; la frode è tutto ciò che ci resta, amici. Spaventate la frode con le “supervisioni” di Obama e l’intero schema piramidale collasserà in un mucchietto di cambiali bruciacchiate.
Ecco come un mio conoscente, socio di un gruppo Private Equity, descrive la situazione: “Chiunque provasse a far scoppiare questa bolla della frode, dovrebbe fuggire sul primo volo in partenza più velocemente di quanto la famiglia Bin Laden abbia lasciato il Kentucky a bordo dei propri jet dopo gli eventi dell’11/9”.
Ed è per questo, secondo il tizio del Private Equity, che la recita con cui la SEC ha accusato Goldman Sachs di frode non è altro che un bluff negoziale mirante a fornire agli uomini di Obama un qualche strumento di pressione, o almeno a tentare di fornirglielo. Il mio conoscente ha escluso ogni possibilità che le indagini sulla frode possano coinvolgere altri conclamati criminali come Deutsche, Merrill, Paulson & Co., la Magnetar legata a Rahm Emanuel e così via.
“Tu non capisci, Ames. Perfino Khuzami, il tizio della SEC che si occupa del caso Goldman, è un truffatore; quello stronzo era Direttore degli Affari Legali della Deutsche quando la Deutsche ha fatto con le CDO gli stessi giochetti della Goldman. Non ti rendi conto quanto in profondità arrivi questa faccenda”.
E’ evidente che ci sono un sacco di persone consapevoli di quanto putrescenti siano diventate le cose, ma esse non osano ancora riconoscere l’enormità della truffa economica, preferendo baloccarsi con accuse specifiche.
La mia posizione su questo argomento era: “Bene, allora incriminiamo anche questi farabutti, non vedo dove sia il problema”.
Questo era esattamente ciò che affermavo una settimana fa, durante la schermaglia verbale con questo mio conoscente. Abbiamo dato vita ad una scenata in un ristorante yuppie di Midtown, discutendo quanti danni Wall Street avesse provocato e quali misure intraprendere per porvi rimedio.
La posizione del mio interlocutore era indifendibile, così decise di cambiare tattica.
“OK, Ames, quali banchieri vorresti incriminare? Stai dicendo che sono tutti colpevoli, no? Allora, quali di loro vorresti perseguire? Due di loro? Tre? La metà?”.
“Tutti, nessuno escluso. Rinchiuderli in una delle loro belle prigioni private”.
“Non succederà mai, Che”.
“Che? A me? Senti, Scarface, io credo nella legge e nell’ordine. Nessuno di voi degenerati delle Private Equity ci crede più?”
“OK, facciamo un patto, Che. Io ti spiego questa cosa lentamente e con calma, in modo che perfino un hippie rintronato come te possa capirla. Stammi dietro, sarà un po’ complicato. Sei pronto?”.
E così cominciò:
“Bene, supponiamo che un bel giorno il governo dica ‘Ehi, sapete, dovremmo dar retta al Che, incriminiamo ogni azienda e ogni esecutivo su cui i nostri uomini riescono a raccogliere prove. Perché cavolo, le cose che contano sono la legge e la giustizia uguale per tutti, proprio come dice il nostro Che’. OK, questo significherebbe naturalmente incriminare ogni attore finanziario di qualche rilievo, così loro fanno fuori Goldman Sachs, fanno fuori Citigroup, JP Morgan, BofA… e anche i grandi fondi che sono almeno altrettanto colpevoli, se non di più. Così tolgono di mezzo Pimco, Blackrock, Citadel… magari incriminano anche Geithner e Summers e sbattono dentro un po’ degli scagnozzi di Bush… va bene?”.
“Peccato che qui non vendano del popcorn, sta diventando divertente”.
“OK, lo sai che cosa avrai ottenuto a questo punto? Avrai ottenuto il totale affondamento dei mercati. Ricordi cosa successe dopo il collasso della Lehman? Ti ricordi quanta popolarità ne ricavarono i politici di Washington? E ti chiedi ancora perché abbiano sputato fuori un trilione di bigliettoni? Temevano per la propria vita; ecco perché hanno votato a favore del salvataggio. Al loro posto tu avresti fatto la stessa dannata cosa. Se incriminassimo chiunque si sia reso colpevole di frodi e ruberie, il crollo del mercato a cui questo paese dovrebbe assistere farebbe sembrare il 2008 un teatrino per bambini. Apri quella lattina di vermi denominata “Frode” e l’intera fottuta economia va in malora. Tanto varrebbe incriminare la gente perché si masturba. Nessuno potrebbe sapere quando si fermeranno le indagini e chi sarà il prossimo ad essere incriminato. Tutti passerebbero all’incasso e il mercato affonderebbe a zero. E indovina cosa succede se il mercato affonda a zero? Ogni dannato americano con un piano pensionistico o con un portfolio di investimenti o con un 401k… ogni piano pensionistico del paese, i fondi pensione di ogni insegnante, di ogni pompiere, fino all’ultimo centesimo, verrebbero spazzati via. Questo ci ha insegnato il crollo della Lehman”.
“Ci ha insegnato? Non ci ha insegnato un bel niente, a parte che viviamo in un paese governato da maniaci”.
“Gesù Cristo, Ames! Sei perfino più ingenuo degli idioti che hanno provocato il fallimento della Lehman. Voglio dire, veramante nessuno riesce a capire quanto sia grande il casino che questi idioti hanno fatto con la Lehman? E’ stato il casino più grosso che si sia mai visto in questo emisfero! Il Segretario di Stato Paulson e il capo della Fed, Bernanke, si grattavano il culo senza sapere cosa fare, e alla fine hanno detto: ‘Ok, in teoria noi dovremmo essere una libera economia di mercato e dovremmo essere i Repubblicani; quindi, una volta tanto, proviamo a fare qualcosa di diverso, visto che tutto il resto non funziona. Andiamo controcorrente e mettiamo alla prova questa storiella del “libero mercato”. Chi lo sa? Magari il “libero mercato” funziona sul serio nel modo che noi andiamo dicendo da sempre. Visto che nient’altro sembra funzionare, lasciamo che sia il “libero mercato” a decidere del destino della Lehman. Magari scopriamo che il socialismo corporativo non è la risposta giusta’. Così spediscono la Lehman sul libero mercato e… BAM! La merda colpisce le pale del ventilatore. Non dico stronzate, amico: il libero mercato è una favola per i coglioni, non ve l’ha spiegato il babbo a voi idioti? Non solo è crollata la Lehman: è crollato tutto. E’ crollata la fiducia nell’intero sistema. Ed è questo che sto cercando di spiegare ai sempliciotti come te: la nostra economia è fondata su una questione di fede. Non chiedermi come siamo arrivati a questo, non è importante”.
Io cercavo di dire qualcosa per insultarlo, ma lui sovrastava la mia voce, caracollando in avanti mentre metteva a nudo i denti bianco laser.
“Lo so cosa stai per dire, che tu, Ron Paul e tutti i samaritani liberisti strafatti di canapa ve l’eravate già immaginato. Ma quello che io sto dicendo è che, quando non c’è più fede, per un gioco fondato sulla fede è la fine. E’ questo che la Lehman ha mostrato a tutti. Ogni operatore della finanza si è trovato all’improvviso di fronte al problema fondamentale: quest’intera fottuta economia è fondata sulla fede, sulle menzogne, sull’immondizia. Così, quando la Lehman è crollata, ogni operatore è stato colto dal panico e ha pensato: ‘Se la Lehman non era altro che uno schema Ponzi – e so bene che io stesso sto manovrando uno schema Ponzi – cazzo, allora vuol dire che anche tutti gli altri stanno giocando con uno schema Ponzi! Si salvi chi può!’. Nessuno si fidava più di nessun altro, tutti si ritiravano dal gioco e l’intera economia globale è crollata all’improvviso. E questo significa che i tuoi genitori, i miei genitori, qualunque insegnante, pompiere, qualunque persona che stava per andare in pensione in questo paese, qualunque profitto su qualunque attivo, sono stati cancellati.
“E questo è ciò che sto cercando di farti capire: nel mondo degli adulti, quando i risparmi di un intero paese vengono spazzati via a causa di un manipolo di benpensanti, dei loro testi di legge e delle stronzate sul libero ed equo mercato di Thomas Jefferson, questo è un grosso problema. Alla gente non importa un cazzo di Jefferson e del suo mercato libero ed equo. Vuole solo che i suoi risparmi valgano qualcosa. E la gente ha ragione: Jefferson era un imbecille. Avrebbe dovuto fare il cantante folk, non il fottuto Padre Fondatore. Ma ecco un’altra cosa che proprio non riesci a capire: il punto è che se uno distrugge questa economia perché “è questa la cosa giusta da fare”, allora dovrà scappare per tutta la vita; e qualsiasi presidente o partito politico che si trovi al potere nel momento in cui viene presa questa decisione, dovrà dire addio al potere per i prossimi 200 anni. E’ per questo che Washington è andata in panico e ha fatto passare il bailout; non volevano essere loro i fessi che tutte le vittime dello schema Ponzi avrebbero incolpato di aver fatto crollare lo schema Ponzi, così hanno rotto il vetro e hanno pompato nel sistema un nuovo e più grande schema Ponzi. E’ stata una costosa lezione da 14 trilioni di dollari: ‘State alla larga dagli esperimenti col libero mercato, coglioni!’. Quanto sarete fessi voialtri per credere davvero a questa cazzata del libero mercato? Il problema sorge quando gli uomini al potere sono abbastanza fessi da dare retta alla gente come te: agli idealisti libertari e ai Repubblicani altruisti del libero mercato, i quali si sono dimenticati che il loro compito sarebbe quello di mentire. Svegliatevi!”.
“Libertario io? E da quando sarei un libertario?”.
“E’ quello che sto dicendo: gli scemi come te non sanno più nemmeno chi sono. Si dimenticano che dovrebbero solo raccontare un mucchio di balle su tutte quelle stronzate libertarie del libero mercato e tenerle ben lontane dalla politica. E invece, anziché limitarsi a mentire sul libero mercato incoraggiando segretamente la Lehman, questi idioti hanno provato sul serio a realizzare il miracolo del libero mercato, e così ci è toccato sborsare 14 trilioni di dollari soltanto per scoprire quello che io avrei potuto dirgli gratis, e cioè: ‘Ehi, coglioni, il vostro lavoro dovrebbe essere l’ipocrisia, OK? Dovreste mentire sul libero mercato con la vostra lingua biforcuta, non provocare terremoti per andar dietro agli idealismi libertari! Non siete pagati per credere in qualcosa. Il vostro lavoro è quello di andare di fronte al pubblico e raccontare bufale sul libero mercato. Punto”.
“E che cazzo ci vorrà mai? Guarda la mia faccia: con una metà dici una cosa, e con l’altra fai quella opposta. Chiaro? Lascia che siano gli altri a lamentarsi, a frignare ‘Ooh, che ingiustizia, ooh, il salvataggio, il socialismo, la corruzione’. Questo è ciò che fanno i perdenti: si lagnano per tutto il tempo. Come te ad esempio, Che. Non fai altro che frignare, e guardati: puoi per caso permetterti di pagare il conto di questo pranzo? Esiste forse qualche libertario sulla faccia della Terra che possa permettersi un pasto decente a Manhattan? E adesso guarda me: io sono un ipocrita. Cazzo se lo sono! Racconto balle ogni giorno della mia vita, racconto balle a me stesso perfino mentre dormo. Cavolo, le sto raccontando anche a te in questo preciso momento, anzi non so nemmeno più che cazzo sto dicendo, tanto sono abituato a mentire. E chi è di noi due quello che ha l’American Express? Chi è che pagherà il conto stasera? Quelli che hanno il potere, quelli come me, abituati a mentire. Capito? Mentire, to lie, come ‘il massacro di My Lai’, come ‘My Lai-senza libero mercato sono guai’. Il tuo compito è quello di distrarre gli allocchi con le cazzate sul libero mercato, perché - qualunque ne sia il motivo – è questo ciò che loro vogliono sentire. Non importa quali bubbole gli dai a bere, finché queste bubbole riescono a mantenerli in trance. Dopodiché, dietro le quinte, tu puoi fare l’esatto contrario: manipolare il gioco, coprire il tal problema qui con quei fondi là, spostare un po’ di merda in giro, scremare i budget e finanziare il sistema, coprire l’immondizia più grossa e ogni tanto dare un fallito in pasto ai lupi per tenere vivo l’interesse del pubblico. E’ così che funziona il sistema e qualsiasi persona che abbia raggiunto l’età adulta lo capisce. E se qualcuno non lo capisce, può sempre crearsi una bella chat libertaria online e frignare con i suoi amichetti libertari sul libero mercato e su Jekyll Island, ‘Gnààààà, non è giusto, gnààààà!’”.
“Che c’è di male a essere libertari?”
“E’ solo che a me sembrate tutti uguali. Libertari, hippie, c’è davvero una differenza? State tutti a frignare ‘Non è giusto, amico! Ooh! Non puoi farlo, questa è truffa, questa è corruzione, ooh no!’. Oppure: ‘La diseguaglianza di reddito, amico; Goldman Sachs ci controlla tutti, amico; questo è socialismo per ricchi; è tutto così spaventoso per il mio cervellino di libertario ritardato di 5 anni!’. No, sul serio, tutte le volte che incontro un libertario come te…”
“Senti, non sono un fottuto libertario, OK? Voglio una redistribuzione della ricchezza. In che lingua te lo devo dire? Io-redistribuzione. Io-Buon Governo. Voglio collettivizzare il denaro dei vostri profitti perché sono un invidioso parassita. Sei in grado di processare una singola parola di quel che sto dicendo, Spaz?”
“Uh-uh, certo, come vuoi. Cioè, io credo sia fantastico che tu e i tuoi amici siate riusciti a imparare a memoria La strada verso la schiavitù fra un episodio di Star Trek e l’altro. No, davvero, sono felice per voi. Già, siamo tutti così orgogliosi. Ma il punto è questo: noi adulti, in questo momento, siamo molto, molto occupati a cercare di rimediare al casino liberista che voi avete combinato con quella vostra mossa della Lehman. Quindi, perché non ve ne andate un po’ sulle vostre chat libertarie a chiacchierare di Jekyll Island e di gold standard? Questo vorrebbe dire molto per noi. E fatemi un fischio quando avete capito tutto, okay? Sparite solo dalla mia fottuta vista e lasciate lavorare gli adulti”.
La discussione degenerò in un battibecco ben più crudo e personale di questo, ma quando la nostra schermaglia verbale ebbe fine – e lui ebbe pagato il conto – io ripensai a ciò che aveva detto, e tutto aveva molto più senso. La frode è divenuta così endemica in questo paese che ha finito per fondersi con il DNA dell’America, creando una relazione simbiotica che non può essere spezzata senza uccidere l’organismo ospite. Se la spingeranno ancora oltre, l’intera economia americana potrebbe crollare, gli attivi patrimoniali potrebbero dissolversi e ciò significherebbe dover affrontare decine di milioni di pensionati e baby boomers incazzati neri. Come dicono i tipi di Wall Street: “Chiunque si renderà responsabile dell’esplosione di questa ennesima bolla mettendo a nudo tutte le frodi (e mandando a picco i mercati), non solo si ritroverà spodestato dal potere per almeno una generazione, ma dovrà sottoporsi ad un radicale intervento di chirurgia facciale e cercare asilo in qualche luogo remoto. Nessuno desidera essere colui che farà una cosa simile, ed è per questo che essa non si verificherà”.
Potrebbero anche aver ragione, ma tutte le bolle prima o poi scoppiano e tutti gli schemi Ponzi sono destinati a crollare ad un certo momento. L’unica incognita è quando. Per quelli di noi che non sono alla vigilia della pensione, prima arriverà questo giorno della verità e prima potremo farci i conti, meglio sarà per tutti.
da The New York Press
traduzione di Gianluca Freda
07 maggio 2010
Le rendite finanziarie sono come il latifondo: è una ricchezza che porta miseria
La vera novita' , quella che ha causato il disastro finanziario nel quale ci troviamo, e' la capacita' di produrre reddito dai rischi, approfitando del paradosso logico che lega le statistiche al calcolo delle probabilita'. Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo che per una data compagnia aerea, per motivi di varianza, si faccia la statistica (pesata con tutti i chi-square del caso) che le vittime di incidente aereo siano, sui passeggeri, sei uomini ogni dieci milioni,e quattro donne ogni dieci milioni.E' possibile , basta che per puro caso caschi un aereo pieno di giocatori di pallavolo , prima di recuperare l'equilibrio uomo/donna, al ritmo di incidenti , occorreranno decenni. Il ciclo teorico e' molto lungo per via della rarita' degli incidenti.
Cosi', in un certo senso i maschi sono stati , statisticamente, piu' sfortunati. Ma noi siamo un'azienda di assicurazioni, e teniamo conto del fatto che sei su dieci milioni sono uomini e quattro su dieci milioni siano donne.
Problema: se una coppia di due sole persone sale su un aereo, qual'e' la probabilita' che l'aereo precipiti? La risposta corretta e' che non c'e' relazione alcuna tra il sesso dei passeggeri e il rischio di caduta. Ma dal punto di vista della gestione del rischio classica, paradossalmente la donna "portera' fortuna" all'uomo. Perche' se la fisica degli aerei non risente del sesso dei passeggeri, alla fine assicureremo due persone alla media del cinque su dieci milioni. Ma con la passeggera donna ci abbiamo guadagnato, con l'uomo ci abbiamo rimesso.
Da dove nasce questo reddito?
Questo reddito nasce da un paradosso, nasce dalla confusione tra statistica e calcolo delle probabilita'. Si sta usando, cioe', una statistica come se fosse un calcolo delle probabilita'. Un metodo di misura a posteriori contro una predizione teorica a priori. E' un errore, sempre. Costa, a volte.
Quando il fenomeno che si assicura NON e' costante, non e' ciclico, non segue sempre le stesse leggi, e' lontano dal ciclo teorico statistico, i numeri sono troppo pochi, il costo dell'errore e' alto.
Cosi' le assicurazioni possono lavorare tranquillamente usando le statistiche come predizione SE i numeri sono alti, i fenomeni sono stabili e seguono le stesse regole di sempre, eccetera. Cosa succede se lo facciamo in presenza di fenomeni non del tutto regolari?
Eh. Succede che il costo aumenta, e ogni costo e' un reddito. Cosi', la definizione di "rendita" e' semplicemente un reddito prodotto dalla semplice esistenza di un rischio sul quale costruiamo un reddito che non proviene dal nostro lavoro, ma dal differenziale tra il rischio misurato sulle statistiche del passato e quello stimabile nel futuro.
Faccio un esempio di rendita: se lavorate come dipendenti, potrete comprare una casa col mutuo. E' una rendita? Si. Quello che state vendendo alla banca e' rischio basso, il rischio basso che avete di perdere ogni reddito. In cambio di questo basso rischio, la banca e' disposta a darvi dei soldi. Soldi che non avete guadagnato.
La banca non fa altro che prendere dei soldi con un rischio maggiore e darli a voi, maggiorando con l'interesse la differenza tra i due rischi. Nell'esempio di sopra, paga delle donne per salire sull'aereo.
La casa che avete comprato e' una forma di rendita. Avete venduto il basso rischio legato alla vostra posizione lavorativa. Anche quello che compra una casa lavora sul rischio: si assume il rischio che la casa deprezzi, pagandola senza sapere se, nel tempo lungo di vita della casa, l'investimento rendera'. In cambio di questo rischio, affitta la casa ad un tizio che ne gode SENZA avere alcun rischio di investimento: non ha comprato nulla.
Infine, la storia dei titoli di stato: voi stimate (1) che il rischio di fallimento dello stato sia tot, e chiedete allo stato di piu' per dargli dei soldi. Che vi verranno restituiti, piu' una percentuale di guadagno che ritenete superiore al rischio di fallimento.
Tutto questo e' semplicemente REDDITO prodotto da una differenza tra rischi.
Sia chiaro, le assicurazioni sono sempre esistite. E hanno sempre lavorato cosi'. Ma negli ultimi anni le rendite (sotto forma di prestiti, mutui, immobili, titoli finanziari) si sono diffuse e sono arrivate a divorare l'economia tradizionale. Questi strumenti che generano ricchezza partendo dal rischio sono arrivati ad essere disponibili a tutti.
Un investimento di "rendita" non e' altro che un investimento nel quale compriamo basso rischio, ovvero riteniamo che la resa sia superiore ai rischi. Oppure, vendiamo il nostro basso rischio (o se preferite: il buon rating) in cambio di un prestito che restituiremo a rate. In tutti i casi, stiamo commerciando rischi. Siamo , nell'esempio dell'aereo, una donna che si fa pagare per salire a bordo e abbassare la media delle polizze, come se portasse fortuna. Un catastrofico errore logico, ma convenzionalmente accettato.
Problema: esisteva questo fenomeno, prima? No.
Di conseguenza: esistono teorie di politica economica che se ne occupino? No.
Sic et simpliciter: tutte le ideologie politiche sono obsolete, perche' e' comparso nel mondo del reddito questo meccanismo (basato su un errore logico che a volte funziona, come un orologio fermo che indichi due volte al giorno l'ora esatta), mai apparso prima.
Il liberismo come ideologia viene meno, perche' vengono meno i suoi presupposti. Quando un imprenditore investe in una rendita, sta comprando basso rischio, ovvero buon rating. Ma il nostro liberista classico sostiene che il beneficio dell'impresa sia quello di produrre ricchezza, che inevitabilmente produrra' altra impresa. Invece, come avveniva nel passato col latifondo, i soldi vengono immobilizzati in una logica di basso rischio.
Se consideriamo il rischio di impresa, infatti, notiamo subito come l'impresa che investe su qualche rendita anziche' ingrandirsi non fa altro che preferire il basso rating della propria impresa al rating migliore di un investimento che so io immobiliare. Il nostro liberista classico pensa che la ricchezza sia la spinta che porta l'imprenditore a rischiare i propri soldi. Ma se esiste una forma di ricchezza che gli fornisce reddito ad un rischio PIU' BASSO di quello dell'impresa, tutto l'impianto liberista va a farsi fottere. Non e' piu' vero che la ricchezza spinge il nostro imprenditore a costruire, e no, le rendite non sono la stessa cosa.
L'impresa che ha un rischio del 10% deve avere un margine superiore al 10% per non rimetterci le penne alla prima crisi.Diciamo che sia l' 11% Se una casa rende il 3% ma ha un rischio di fallimento del 2%, abbiamo lo stesso 1% di differenza , ma su rischi quantitativamente minori. Questo non era previsto in NESSUNA teoria liberista: il guadagno a rischi bassi che possa "deviare" l'imprenditore dal cercare il "premio" che si ottiene col rischio d'impresa.
Anche il MArxismo non ne esce meglio. Qual'e' il plusvalore di un rischio? E quello di un meccanismo assicurativo? La fortuna? A Marx sarebbe piaciuta poco come risposta. Il plusvalore di Marx era la differenza tra costi e incassi. LA differenza tra rischi e rese non fa parte della teoria. Il rischio non e' un costo. Finche' tutto va bene , l'automobilista che non fa incidenti NON costa.
Questa nuova qualita' di redditi ha distrutto tutti i meccanismi che storicamente gestivano l'economia. L'imprenditore abbassa il rischio dedicandosi piu' alle rendite che all'impresa. Non produce lavoro. Le rendite sono basse quando il rischio e' basso, e alte quando il rischio e' alto.
E questo meccanismo si e' esteso a tutta la societa'. I risparmiatori non risparmiano perche' anziche' mettere in banca e sfruttare interessi positivi col risparmio, comprano vendendo il guadagno futuro PRIMA di guadagnarlo, in cambio di un ottimo rating familiare.
Questo non era mai successo prima. L'unica classe simile era quella dei latifondisti. Essi coltivavano enormi quantita' di terre con una resa bassa. Le terre, essendo molto estese, avevano poco rischio di offrire meno delle scarse rese, per cui un margine basso era sufficiente. Difficile che qualcosa potesse distruggere ettari ed ettari di pascolo o di foraggio , per dire. L'agricoltura intensiva, invece, rende di piu' ma parcellizzando i campi espone al rischio di un evento locale distruttivo.
Non e' vero, quindi, che l'imprenditore fa ricchezza COMUNQUE investa. Il latifondista buttava un sacco di soldi per terre che rendevano l' 1/1.5% annuo. Ed e' qui il problema delle rendite.
Voi siete soddisfatti se qualcuno vi promette, che so io, il 4% su dei titoli di stato. Un'azienda che renda il 4% e' da buttare via. Quando si passa da investimento nell'impresa a rendita, il rischio e' minore ed ovviamente sono minori anche le rese. Quando avevo il mio helpdesk il mio margine di contribuzione era sul 28%. Qualcuno di voi investe al 28% annuo? Eppure, per un'azienda non e' cosi' strano , come margine.
Le rendite, signori, sono basse. Per definizione. Perche' quando diventano alte o c'e' il trucco o c'e' molto rischio: ma allora tantovaleva correre il rischio d'impresa.Quando comprate con un prestito, se l'interesse e' basso c'e' la fregatura nel prodotto. Non c'e' alternativa: qualcuno sta comprando il vostro basso rischio di fallire, quindi nel bene che vi fornisce in cambio di deve essere un rischio maggiore. Che e' il rischio d'impresa del produttore se non vende abbastanza. Altrimenti NON avrebbe senso il baratto.
Quindi no, il nostro imprenditore che investe in rendite fa un DANNO all'economia, perche' nessuna rendita ha la resa pari al margine di contribuzione di un'azienda. E' l'equivalente finanziario del latifondo.
Questa e' l'economia del rischio. Il paradigma e' il rischio. Non il lavoro. Non la ricchezza. Non il plusvalore. La merce effettivamente scambiata e' il rischio.
Nessuna delle teorie del passato ha mai ipotizzato questo. E qui veniamo a Yossarian. Non c'e' alcuna traccia, nei lib-dem e nel loro programma, di un approccio al problema. Sembra che il problema non esista. Le rendite vengono ancora chiamate "proprieta'", come nel novecento.
Ma non e' cosi': quando vendete il fatto di essere dipendenti in cambio della proprieta' ipotecata di una casa che altrimenti NON potevate permettervi, state ricevendo reddito vendendo rating: e' una rendita. Si', quel debito e' una rendita. La rendita derivata dall'aver trovato un posto fisso.
L'unico modo razionale di affrontare la cosa e' capire che le rendite hanno rese piu' basse, nella media, rispetto al margine di contribuzione medio. Se prendiamo gli indici di borsa e facciamo una media , su 20 anni, di quanto crescono? . Non un dato eclatante. Non eclatante se lo paragoniamo al margine di contibuzione di un'azienda.
Ducati ha avuto, in un anno (il 2001) , un margine di contribuzione del 40.8%. Mi trovate un investimento di rendita che abbia questa resa annua? Non ce la fate.
Allora cosa facciamo, se domani Ducati decide di diventare una finanziaria e investire sul mercato della finanza? Che magari guadagnera' , rispetto al rischio d'impresa, di piu': una finanziaria di quelle dimensioni chiude quasi sempre in buon attivo. Ma non del 40.8%.
Questo e' il motivo per il quale paesi come Cina o India, molto manufatturieri, crescono di piu': il margine di contribuzione di un'industria e' MOLTO piu' alto di qualsiasi resa finanziaria. Le basse crescite del paesi occidentali sono tali anche per via di tutti i soldi che finiscono nella finanza, cioe' in un mondo dove i rischi sono bassi a parita' di reddito, con crescite molto, molto piccole.
Voi un invstimento da 40.8% annuo VE-LO-SOGNATE. L'unica cosa che potete fare e' costruire un'azienda di successo, se volete simili guadagni.
Allora dite: ma i finanzieri sono ricchissimi. Come mai? Perche' rischiano meno di Ducati, e come se non bastasse spendono meno. A parita' di guadagni, i loro rischi sono piu' bassi. Se guardate il rischio che ha ducati di cannare i nuovi prodotti, o di subire una crisi, scoprite che Ducati e' molto colpita dalle crisi. Dunque rischia MOLTO. Per questo deve guadagnare MOLTO. La differenza e' nel rischio.
Il finanziere magari non fa il 40.8% annuo. Ma rischia molto meno di Ducati. Questa e' la sua ricchezza: la ricchezza del latifondista: molta terra a bassa resa, ma con rischio basso che gli investimenti vengano vanificati, che so io, da una tempesta di grandine.
LA percezione del danno catastrofico che questi latifondisti della carta , i finanzieri, causano al paese, e' ancora poco diffusa. Si crede che le rendite siano convenienti rispetto alle aziende. Niente di piu' sbagliato, un'azienda che solo sopravviva ha un margine di contribuzione che nel mondo della finanza e' sogno puro.
Ma non importa.Giocando su grandi quantita' di risorse, come per i latifondisti, i nostri finanzieri e i nostri cercatori di rendita riescono a farsi il gruzzoletto. Solo che poi, nel sistema paese, la medie delle rese vi regala un bel PIL del +1-2% annuo. Basso rischio, bassa resa globale, quantita' investite sufficienti a garantire comunque un reddito alto A POCHI. Latifondo.
L'effetto che la finanza fa alle economie e' l'effetto che il latifondo faceva all'agricoltura: pochi grandi possidenti erano ricchi sfondati, ma non aumentavano il rischio investendo perche' le quantita' di terra garantivano una resa bassa, che tuttavia moltiplicata per le quantita' di terra li rendeva ricchi.
Ma la resa media, sul globale, dell'agricoltura, era penosa. E si faceva la fame.
Questo, caso Yoss, non e' nel programma dei liberisti. Non e' nel programma dei socialisti. Ne' in quello di Cameron. Nessun partito ha un bagaglio culturale per capire che occorre nel mondo della finanza l'equivalente delle riforme agrarie che finorono il latifondo.
Si voleva aumentare la resa delle terre. Una terra su cui si investisse era piu' rischiosa: tu investi e un uragano ti distrugge tutto. Se non investi ma hai molta terra, magari l'uragano ti distrugge il 90%del raccolto, ma hai molta terra e ce la farai a vivere. Solo che il paese e alla fame.
L'agricoltura intensiva invece e' rischio: investi per coltivare meglio, se va male , ci rimetti. Pero', la resa e' alta. E questo produce un dato macroeconomico buono. Il latifondo ha meno rischi anche se puo' fornire (a pochi) dei redditi molto alti, ma ovviamente il dato macroeconomico e' pessimo.
Allo stesso modo, l'industria e l'imprenditoria hanno rischi alti. Ma hanno rese alte. Il mondo delle rendite ha rischi bassi. Ma ha anche rese basse. Con l'industria, il dato macroeconomico e' alto. Con la rendita, chi possiede grandi rendite ha un buon reddito. MA il dato macroeconomico e' basso.
I paesi con le economie di rendita piu' forti sono quelli che hanno la crescita del PIL piu' BASSA. I paesi con le crescite alte sono quelli industrializzati. Quindi NO, sul piano macroeconomico spostare i soldi sulle rendite produrra' lo stop della crescita.
Questo, caro Yoss, non e' in NESSUN programma politico attuale. Non sentirai NESSUN politico accusare le rendite delle basse crescite dei paesi. Ti diranno che la bassa crescita del PIL e' tipica "dei paesi maturi", ma sono PALLE: e' tipica dei paesi dove l'economia delle rendite e' piu' diffusa.
Non esistono guadagni stellari in borsa. Mi spiace, ma anche il finanziere piu' brillante il 40.8% annuo sul bilancio di una multinazionale finanziaria SE-LO-SOGNA. L'industria lo fa: Ducati lo ha fatto.
Stiamo pensando che la finanza produca ricchezza perche' guardiamo i POCHI beneficiari ricchissimi. Ma e' come pensare che il latifondo sia bello guardando i POCHI latifondisti ricchissimi. Il dato macroeconomico invece mostra che il PIL delle nazioni piu' finanziarizzate tende ad abbassarsi rispetto a quello delle nazioni piu' manufatturiere.
Questa percezione NON fa parte di alcuna ideologia attuale.
Il fatto che le rendite siano, per il paese, una piaga analoga al latifondo non e' percepito.
E senza questo, nel mondo attuale, nessuna ideologia politica puo' curare il male. Ne' quelle di sinistra, ne' quelle liberali.
Occorre uno statalismo decisionista molto forte.Che non e' patrimonio ne' della sinistra di oggi ne' della destra di oggi. "lIberale" significa che spingo la gente la gente a finanziare la crescita perche' ci guadagna. Altrimenti non si muove.Socialista significa che spingo la gente a finanziare la crescita con le tasse. Ma quello che serve e' l'equivalente di una riforma agraria anti-latifondo.
by Uriel
09 maggio 2010
C'é una guerra in corso, è combattuta con armi finanziarie
Non so se lo avete notato, ma c'e' una guerra in corso. Essa non e' combattuta con armi convenzionali, ma con armi finanziarie. Nonostante ufficialmente USA e UK siano "alleati" militari, dal loro territorio stanno partendo attacchi devastanti a diverse nazioni europee, assalti che, se andiamo a misurare il danno che producono, sono ostili e distruttivi quanto un'azione militare. L'impatto del piano attuale , sul piano economico e' perfettamente equivalente alla nuclearizzazione di Atene.
Si', avete capito bene: se al posto di questa speculazione si fosse lanciata un'atomica su Atene , il danno economico sarebbe stato lo stesso. (1)Poiche' l'attacco parte da USA e UK, ancora non capisco per quale ragione i greci insistano nel rimanere nella NATO, per dire. Per quale motivo si dovrebbe considerare "alleata" o "amica" una nazione dalla quale partono attacchi distruttivi quanto un bombardamento nucleare?
In mezzo a questa guerra, sappiamo gia' quali saranno i prossimi bersagli di queste aggressioni con armi non convenzionali. Moody's ci ha appena avvisati che tra i prossimi bersagli ci saremo anche noi. Signori, siamo in guerra.
E' un modello di guerra non convenzionale, senza aerei e senza bombe. Gli attacchi stanno partendo dai paesi che consideriamo "alleati": molto buffamente la Grecia e' rimasta in ginocchio per via di attacchi partiti da Londra e New York, mentre tutto il mondo si preoccupa di difendere la Grecia da una ipotetica bomba atomica iraniana. La quale, per inciso, causerebbe gli stessi danni degli attacchi in corso oggi.
Siamo in guerra. E' semplicemente una forma di guerra moderna, che usa strumenti enormemente distruttivi al posto di cannoni e aerei e fucili. Ma non e' niente di diverso da una guerra. E i nemici si chiamano USA e UK, ovvero i territori da cui partono questi attacchi. Non e' nemmeno lontanamente pensabile che attacchi di questa portata distruttiva possano partire sennza il benestare dei loro governi. E no, non me ne frega un cazzo del fatto che i loro governi ritengano di non dover intervenire in tema di finanza: se dal tuo territorio partono missili e tu non ritieni di intervenire in tema di missilistica, non cambia una sega: dal tuo territorio partono missili punto e basta.
A mio avviso, questa situazione da sola dovrebbe mettere in dubbio la nostra appartenenza alla NATO e inficiare i rapporti diplomatici con USA e UK: la tua merdosa divisione d'assalto finanziario "Moody" ha iniziato a tirare salve di artiglieria su di me? Bene, non chiamarmi "amico" ne' "alleato", da oggi siamo nemici, punto e basta. E i nemici non sono alleati.
Stabilito che, chiamiamola guerra o meno, siamo entrati in una situazione di conflitto dalla quale potremmo uscire peggio che nella seconda guerra mondiale, il problema adesso e' di individuare i traditori.
Che cosa farebbe comodo al nemico, proprio in questo momento? Farebbe comodo che il governo italiano cada. E' ovvio. Questo e' proprio ed esattamente il momento nel quale la caduta del governo italiano potrebbe causare, nonostante tutto, il crollo del debito pubblico. Ma senza un vero ministro delle finanze a resistere, il risultato sarebbe quello greco. Vi piace?
Dunque , siamo in guerra.
Il rischio e' di subire un attacco come quello che ha subito la Grecia. Ovviamente, ci saranno delle quinte colonne e ci saranno dei traditori, degli infiltrati e delle spie, come in ogni guerra. Che cosa sta facendo, oggi, la quinta colonna del nemico? Sta minando il governo, nel tentativo di indebolirlo proprio nel momento nel quale il paese rischia moltissimo.
Forse non avete capito quale sia la posta in palio. Forse pensate che il vostro sia un lavoro "sicuro" perche' siete statali. Davvero? Beh, sappiate che una delle prime misure prese in grecia e' quella di ridurre gli stipendi agli statali. Pensate che la vostra pensione sia garantita? Beh, una delle prime misure in grecia e' quella di ridurre le pensioni. Pensate che i vostri beni siano al sicuro? Beh, una delle prime misure greche e' quella di imporre nuove tasse sui beni. Pensate che i vostri titoli siano al sicuro? Beh, le misure contengono tasse anche sui depositi bancari e sui titoli, e sul risparmio.
Questo e' l'effetto di una caduta del governo italiano, se avverra' adesso. E la divisione "Moody's" ha appena aperto il fuoco contro il nostro paese. Non possiamo permetterci, mai e per nessuna ragione, che il governo cada.
Perche' se cade, il default sara' pilotato da altri, i quali "altri" vogliono ridurci in briciole. Il nemico ha gia' chiarito le sue intenzioni: guadagnare speculando sul debito pubblico, in un momento di estrema crisi, provocandone il crollo. In Italia il crollo porterebbe in miseria, ad occhio e croce, 20 milioni di persone che oggi si considerano "normali". Avete capito bene: uno su tre diventera' povero. Perdera' il lavoro, la casa, non sapra' dove vivere e cosa mangiare. Pensate che non possa succedere? Non proprio a voi? Cambierete idea.
Questa e' la guerra in corso. La guerra che ci hanno dichiarato UK e USA, per mezzo delle loro milizie finanziarie.
Non appena la guerra e' scoppiata, e l'attacco ha chiarito i suoi bersagli, le quinte colonne del nemico si sono messe in azione. Potra' anche essere una coincidenza che Fini si sia messo a mettere in crisi il governo proprio in questo momento. Sara' una coincidenza che la Repubblica abbia iniziato con le sue "inchieste" contro Scajola ed altri proprio adesso. Sono tutte coincidenze. Matteotti, del resto, e' morto per una di queste coincidenze: capiti per caso sulla strada di Muti e puf, che sfiga.
Personalmente, non credo nelle coincidenze. Non in questo momento. Durante una guerra, il problema non e' "se sei paranoico", ma "se sei ABBASTANZA paranoico". E questa e' una guerra. Una guerra che parte da nazioni che nei fatti sono ostili e a parole si dichiarano "alleate" e "amiche": UK e USA.
Dunque, abbiamo un problema di traditori. Non mi interessa quali siano le miserabili spinte che li portino ad agire. Ogni traditore e' sempre spinto da qualche bassa motivazione, che magari a lui sembrera' nobile. Durante la seconda guerra mondiale, ci fu un complotto di nobili nazisti inglesi che volevano l'inghilterra alleata dei nazisti , con la fine della guerra. Sapete cosa dicevano? Dicevano "non e' tradimento desiderare che la propria nazione esca da una guerra". Non suona nobile?
Il traditore sventola sempre qualche nobile bandiera. Ha sempre degli intenti apparentemente nobili. Ma i risultati della sua azione sono la sconfitta e la distruzione.Non importa se il nemico li paghi, cioe' se siano esplicitamente al servizio dei nemici o se ne facciano il gioco senza ricevere nulla in cambio. Non e' questo il punto.
Il punto e' che il rischio e' sotto gli occhi di tutti: i nostri nemici americani e inglesi si apprestano ad iniziare un attacco con armi non convenzionali di tipo finanziario, il quale potenzialmente ha la stessa capacita' distruttiva di un bombardamento nucleare. In questa situazione, il governo NON DEVE cadere. Perche' se cade, perdiamo la guerra. E se perdiamo la guerra, loro vincono. E se vincono, sara' un disastro per tutti. TUTTI. Nessuno puo' essere certo di salvarsi. Ne' gli statali, ne' i pensionati, ne' i sindacalisti. Nessuno e' al sicuro.
La miseria sara' per tutti. Miseria nera.
Oggi, chi complotta contro il governo e' un TRADITORE. Non perche' il governo e' buono o cattivo. Non perche' piace o non piace. Non perche' sia onesto o meno. Perche' CI SERVE disperatamente un governo stabile durante questa crisi.
Sicuramente si potra' contestare che sia una guerra o meno. Se non vi piace il termine "guerra", potete usare "crisi" o qualsiasi altro termine vi piaccia. Ma il problema e' che una caduta del governo in questo momento avrebbe conseguenze catastrofiche per il paese. Che vi piaccia o meno, ADESSO serve un governo, e servira' fino a quando non ci sara' la fine di questo attacco.
Vedere i cani da penna di Repubblica che, in una situazione di guerra finanziaria , si affannano a far cadere il governo, rischiando di condannare il paese al default , e' un insulto a qualsiasi cosa possa essere responsabilita' civile verso il paese.
Repubblica, e tutti coloro che si stanno affannando per far cadere il governo, e' una semplice torma di cani senza controllo alcuno, dei quali frega nulla della propria nazione e della sua popolazione, la quale torma di cani agisce in preda ad un qualche riflesso pavloviano ereditato dal passato all' Unita' di alcuni di quei giornalisti e dei direttori.
Essi non si preoccupano del casino che rischiano di provocare. Non si preoccupano minimamente del fatto che sotto una simile tempesta finanziaria, la caduta del governo causerebbe un immediato declassamento e il default incontrollato. E se ne fregano dei milioni di nuovi poveri (tanto darebbero la colpa a BErlusconi e via, a loro l'odio riempie il piatto) , e di tutte le conseguenze.L'importante e' attaccare il governo della propria nazione nel momento in cui c'e' un disperato bisogno di istituzioni stabili.
Traditori.
Mi spiace, le merde umane come voi si fucilano sparando alle spalle per disprezzo, perche' non meritate l'onore di guardare in faccia i soldati di un plotone di esecuzione. Siete solo degli sciacalli, divorati dall'odio, che puntano ad una preda senza preoccuparsi della situazione, accecati dai peggiori istinti umani.
Che vi piaccia o meno, se cadra' il governo (con il default inevitabile) le conseguenze saranno analoghe ma peggiori, di quelle che vediamo in Grecia. Forse voi vi illudete che tutti si dimenticheranno di voi , e che bastera' dire "Colpa di Berlusconi". Certo, figlioli, ai seguaci della setta di strangolatori che chiamate partito forse bastera'.
Ma c'e' un'altra mezza italia che non vi crede, e che vedra' il governo crollare (insieme al paese) per colpa vostra. Loro verranno a cercare voi e non si dimenticheranno chi ha dato fuoco alle polveri.
Ci sara' sempre qualcuno con la memoria lunga a ricordarlo alla gente, chi ha scherzato col fuoco dentro una polveriera. Ci sara' sempre qualcuno che si ricordera' chi ha destabilizzato il paese, cari Fini e Colombo, facendo il gioco del NEMICO, proprio mentre bisognava fare quadrato e resistere.
E quando, nel bel mezzo della fame che verra', qualcuno puntera' il dito su di voi, sara' difficile tenere a bada il linciaggio. E' sempre difficile, quando c'e' fame. BAsta puntare il dito e gridare "e' stato lui!".
E qualcuno che lo ricordera' c'e'. Almeno uno. E si', puntero' il dito. E gridero' piu' forte possibile.
Perche' se cade il governo e andiamo al casino, siete stati voi.
Miserabili traditori del vostro paese e del vostro popolo.
Non mi interessa che cosa abbia fatto o meno Scajola.Potete anche avere ottime ragioni per fumare dentro un cavolo di arsenale, tranne una: c'e' rischio di saltare in aria.
C'e' RISCHIO DI SALTARE IN ARIA. Lo capite questo? Lo capite che ci sono miliardi di euro "in canna" degli speculatori per far salire i CDS? E lo capite che se ci prendiamo di mezzo, se mostriamo ora una minima crepa, le agenzie di rating (altra divisione d'assalto dei governi nemici) prenderanno la scusa per declassare il debito?
Non accetto che qualcuno critichi i MIEI toni: si sta rischiando uno dei peggiori disastri dopo la campagna di Russia, e solo perche' Repubblica e Fini ritengono che far cadere il governo adesso sarebbe fico.
Ci sara' da ridere a contare i vostri inserzionisti, dopo il default. No, perche' io lo spazio per un pollaio ce l'ho, idioti. Voi, no: vi servono proprio gli inserzionisti per vivere. E no, chiedete ai vostri colleghi greci, come vanno gli affari.
Affonderete insieme al paese che avete sabotato. Voi, e i coglioni che vi vengono appresso.
di Uriel
(1) Moltiplicate il GDP procapite greco per il numero di abitanti di Atene, e scoprirete che i 120 miliardi di euro di fatto sono il GDP di Atene. Un'atomica sulla capitale avrebbe causato lo stesso danno. Sarebbe stata piu' cruenta, ma nessuna guerra ha lo scopo di essere cruenta, quindi l'obiezione e' irrilevante.
08 maggio 2010
Tutta la nostra economia è costruita sulla frode
C’è stato uno strano momento la settimana passata durante il discorso del presidente Obama al Cooper Union College. Lui era lì, a strisciare dinanzi a una casta di criminali di Wall Street, tra cui il capo della Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, implorando “Guardate dentro il vostro cuore!”, come John Turturro in Crocevia della morte… quand’ecco che all’improvviso il Presidente degli Stati Uniti ha sganciato la sua bomba: “Le sole persone che devono temere le misure di controllo e trasparenza che stiamo proponendo sono quelle la cui condotta non supererebbe tale supervisione”.
Il Grande Segreto, ovviamente, era che nessuna creatura vivente entro un raggio di 100 miglia dal Cooper Union avrebbe potuto superare questa supervisione: né questa supervisione, né una supervisione di qualunque altro tipo. Punto. Non solo in un raggio di 100 miglia, ma in qualunque luogo in cui ancora sopravvivano tracce di vita economica in questi 50 stati federati, il semplice odore della supervisione farebbe l’effetto di un gas nervino su ciò che rimane dell’economia. Perché nel 21° secolo, la frode è qualcosa di tipicamente americano quanto lo sono il baseball, la torta di mele e la Chevrolet Volts; la frode è tutto ciò che ci resta, amici. Spaventate la frode con le “supervisioni” di Obama e l’intero schema piramidale collasserà in un mucchietto di cambiali bruciacchiate.
Ecco come un mio conoscente, socio di un gruppo Private Equity, descrive la situazione: “Chiunque provasse a far scoppiare questa bolla della frode, dovrebbe fuggire sul primo volo in partenza più velocemente di quanto la famiglia Bin Laden abbia lasciato il Kentucky a bordo dei propri jet dopo gli eventi dell’11/9”.
Ed è per questo, secondo il tizio del Private Equity, che la recita con cui la SEC ha accusato Goldman Sachs di frode non è altro che un bluff negoziale mirante a fornire agli uomini di Obama un qualche strumento di pressione, o almeno a tentare di fornirglielo. Il mio conoscente ha escluso ogni possibilità che le indagini sulla frode possano coinvolgere altri conclamati criminali come Deutsche, Merrill, Paulson & Co., la Magnetar legata a Rahm Emanuel e così via.
“Tu non capisci, Ames. Perfino Khuzami, il tizio della SEC che si occupa del caso Goldman, è un truffatore; quello stronzo era Direttore degli Affari Legali della Deutsche quando la Deutsche ha fatto con le CDO gli stessi giochetti della Goldman. Non ti rendi conto quanto in profondità arrivi questa faccenda”.
E’ evidente che ci sono un sacco di persone consapevoli di quanto putrescenti siano diventate le cose, ma esse non osano ancora riconoscere l’enormità della truffa economica, preferendo baloccarsi con accuse specifiche.
La mia posizione su questo argomento era: “Bene, allora incriminiamo anche questi farabutti, non vedo dove sia il problema”.
Questo era esattamente ciò che affermavo una settimana fa, durante la schermaglia verbale con questo mio conoscente. Abbiamo dato vita ad una scenata in un ristorante yuppie di Midtown, discutendo quanti danni Wall Street avesse provocato e quali misure intraprendere per porvi rimedio.
La posizione del mio interlocutore era indifendibile, così decise di cambiare tattica.
“OK, Ames, quali banchieri vorresti incriminare? Stai dicendo che sono tutti colpevoli, no? Allora, quali di loro vorresti perseguire? Due di loro? Tre? La metà?”.
“Tutti, nessuno escluso. Rinchiuderli in una delle loro belle prigioni private”.
“Non succederà mai, Che”.
“Che? A me? Senti, Scarface, io credo nella legge e nell’ordine. Nessuno di voi degenerati delle Private Equity ci crede più?”
“OK, facciamo un patto, Che. Io ti spiego questa cosa lentamente e con calma, in modo che perfino un hippie rintronato come te possa capirla. Stammi dietro, sarà un po’ complicato. Sei pronto?”.
E così cominciò:
“Bene, supponiamo che un bel giorno il governo dica ‘Ehi, sapete, dovremmo dar retta al Che, incriminiamo ogni azienda e ogni esecutivo su cui i nostri uomini riescono a raccogliere prove. Perché cavolo, le cose che contano sono la legge e la giustizia uguale per tutti, proprio come dice il nostro Che’. OK, questo significherebbe naturalmente incriminare ogni attore finanziario di qualche rilievo, così loro fanno fuori Goldman Sachs, fanno fuori Citigroup, JP Morgan, BofA… e anche i grandi fondi che sono almeno altrettanto colpevoli, se non di più. Così tolgono di mezzo Pimco, Blackrock, Citadel… magari incriminano anche Geithner e Summers e sbattono dentro un po’ degli scagnozzi di Bush… va bene?”.
“Peccato che qui non vendano del popcorn, sta diventando divertente”.
“OK, lo sai che cosa avrai ottenuto a questo punto? Avrai ottenuto il totale affondamento dei mercati. Ricordi cosa successe dopo il collasso della Lehman? Ti ricordi quanta popolarità ne ricavarono i politici di Washington? E ti chiedi ancora perché abbiano sputato fuori un trilione di bigliettoni? Temevano per la propria vita; ecco perché hanno votato a favore del salvataggio. Al loro posto tu avresti fatto la stessa dannata cosa. Se incriminassimo chiunque si sia reso colpevole di frodi e ruberie, il crollo del mercato a cui questo paese dovrebbe assistere farebbe sembrare il 2008 un teatrino per bambini. Apri quella lattina di vermi denominata “Frode” e l’intera fottuta economia va in malora. Tanto varrebbe incriminare la gente perché si masturba. Nessuno potrebbe sapere quando si fermeranno le indagini e chi sarà il prossimo ad essere incriminato. Tutti passerebbero all’incasso e il mercato affonderebbe a zero. E indovina cosa succede se il mercato affonda a zero? Ogni dannato americano con un piano pensionistico o con un portfolio di investimenti o con un 401k… ogni piano pensionistico del paese, i fondi pensione di ogni insegnante, di ogni pompiere, fino all’ultimo centesimo, verrebbero spazzati via. Questo ci ha insegnato il crollo della Lehman”.
“Ci ha insegnato? Non ci ha insegnato un bel niente, a parte che viviamo in un paese governato da maniaci”.
“Gesù Cristo, Ames! Sei perfino più ingenuo degli idioti che hanno provocato il fallimento della Lehman. Voglio dire, veramante nessuno riesce a capire quanto sia grande il casino che questi idioti hanno fatto con la Lehman? E’ stato il casino più grosso che si sia mai visto in questo emisfero! Il Segretario di Stato Paulson e il capo della Fed, Bernanke, si grattavano il culo senza sapere cosa fare, e alla fine hanno detto: ‘Ok, in teoria noi dovremmo essere una libera economia di mercato e dovremmo essere i Repubblicani; quindi, una volta tanto, proviamo a fare qualcosa di diverso, visto che tutto il resto non funziona. Andiamo controcorrente e mettiamo alla prova questa storiella del “libero mercato”. Chi lo sa? Magari il “libero mercato” funziona sul serio nel modo che noi andiamo dicendo da sempre. Visto che nient’altro sembra funzionare, lasciamo che sia il “libero mercato” a decidere del destino della Lehman. Magari scopriamo che il socialismo corporativo non è la risposta giusta’. Così spediscono la Lehman sul libero mercato e… BAM! La merda colpisce le pale del ventilatore. Non dico stronzate, amico: il libero mercato è una favola per i coglioni, non ve l’ha spiegato il babbo a voi idioti? Non solo è crollata la Lehman: è crollato tutto. E’ crollata la fiducia nell’intero sistema. Ed è questo che sto cercando di spiegare ai sempliciotti come te: la nostra economia è fondata su una questione di fede. Non chiedermi come siamo arrivati a questo, non è importante”.
Io cercavo di dire qualcosa per insultarlo, ma lui sovrastava la mia voce, caracollando in avanti mentre metteva a nudo i denti bianco laser.
“Lo so cosa stai per dire, che tu, Ron Paul e tutti i samaritani liberisti strafatti di canapa ve l’eravate già immaginato. Ma quello che io sto dicendo è che, quando non c’è più fede, per un gioco fondato sulla fede è la fine. E’ questo che la Lehman ha mostrato a tutti. Ogni operatore della finanza si è trovato all’improvviso di fronte al problema fondamentale: quest’intera fottuta economia è fondata sulla fede, sulle menzogne, sull’immondizia. Così, quando la Lehman è crollata, ogni operatore è stato colto dal panico e ha pensato: ‘Se la Lehman non era altro che uno schema Ponzi – e so bene che io stesso sto manovrando uno schema Ponzi – cazzo, allora vuol dire che anche tutti gli altri stanno giocando con uno schema Ponzi! Si salvi chi può!’. Nessuno si fidava più di nessun altro, tutti si ritiravano dal gioco e l’intera economia globale è crollata all’improvviso. E questo significa che i tuoi genitori, i miei genitori, qualunque insegnante, pompiere, qualunque persona che stava per andare in pensione in questo paese, qualunque profitto su qualunque attivo, sono stati cancellati.
“E questo è ciò che sto cercando di farti capire: nel mondo degli adulti, quando i risparmi di un intero paese vengono spazzati via a causa di un manipolo di benpensanti, dei loro testi di legge e delle stronzate sul libero ed equo mercato di Thomas Jefferson, questo è un grosso problema. Alla gente non importa un cazzo di Jefferson e del suo mercato libero ed equo. Vuole solo che i suoi risparmi valgano qualcosa. E la gente ha ragione: Jefferson era un imbecille. Avrebbe dovuto fare il cantante folk, non il fottuto Padre Fondatore. Ma ecco un’altra cosa che proprio non riesci a capire: il punto è che se uno distrugge questa economia perché “è questa la cosa giusta da fare”, allora dovrà scappare per tutta la vita; e qualsiasi presidente o partito politico che si trovi al potere nel momento in cui viene presa questa decisione, dovrà dire addio al potere per i prossimi 200 anni. E’ per questo che Washington è andata in panico e ha fatto passare il bailout; non volevano essere loro i fessi che tutte le vittime dello schema Ponzi avrebbero incolpato di aver fatto crollare lo schema Ponzi, così hanno rotto il vetro e hanno pompato nel sistema un nuovo e più grande schema Ponzi. E’ stata una costosa lezione da 14 trilioni di dollari: ‘State alla larga dagli esperimenti col libero mercato, coglioni!’. Quanto sarete fessi voialtri per credere davvero a questa cazzata del libero mercato? Il problema sorge quando gli uomini al potere sono abbastanza fessi da dare retta alla gente come te: agli idealisti libertari e ai Repubblicani altruisti del libero mercato, i quali si sono dimenticati che il loro compito sarebbe quello di mentire. Svegliatevi!”.
“Libertario io? E da quando sarei un libertario?”.
“E’ quello che sto dicendo: gli scemi come te non sanno più nemmeno chi sono. Si dimenticano che dovrebbero solo raccontare un mucchio di balle su tutte quelle stronzate libertarie del libero mercato e tenerle ben lontane dalla politica. E invece, anziché limitarsi a mentire sul libero mercato incoraggiando segretamente la Lehman, questi idioti hanno provato sul serio a realizzare il miracolo del libero mercato, e così ci è toccato sborsare 14 trilioni di dollari soltanto per scoprire quello che io avrei potuto dirgli gratis, e cioè: ‘Ehi, coglioni, il vostro lavoro dovrebbe essere l’ipocrisia, OK? Dovreste mentire sul libero mercato con la vostra lingua biforcuta, non provocare terremoti per andar dietro agli idealismi libertari! Non siete pagati per credere in qualcosa. Il vostro lavoro è quello di andare di fronte al pubblico e raccontare bufale sul libero mercato. Punto”.
“E che cazzo ci vorrà mai? Guarda la mia faccia: con una metà dici una cosa, e con l’altra fai quella opposta. Chiaro? Lascia che siano gli altri a lamentarsi, a frignare ‘Ooh, che ingiustizia, ooh, il salvataggio, il socialismo, la corruzione’. Questo è ciò che fanno i perdenti: si lagnano per tutto il tempo. Come te ad esempio, Che. Non fai altro che frignare, e guardati: puoi per caso permetterti di pagare il conto di questo pranzo? Esiste forse qualche libertario sulla faccia della Terra che possa permettersi un pasto decente a Manhattan? E adesso guarda me: io sono un ipocrita. Cazzo se lo sono! Racconto balle ogni giorno della mia vita, racconto balle a me stesso perfino mentre dormo. Cavolo, le sto raccontando anche a te in questo preciso momento, anzi non so nemmeno più che cazzo sto dicendo, tanto sono abituato a mentire. E chi è di noi due quello che ha l’American Express? Chi è che pagherà il conto stasera? Quelli che hanno il potere, quelli come me, abituati a mentire. Capito? Mentire, to lie, come ‘il massacro di My Lai’, come ‘My Lai-senza libero mercato sono guai’. Il tuo compito è quello di distrarre gli allocchi con le cazzate sul libero mercato, perché - qualunque ne sia il motivo – è questo ciò che loro vogliono sentire. Non importa quali bubbole gli dai a bere, finché queste bubbole riescono a mantenerli in trance. Dopodiché, dietro le quinte, tu puoi fare l’esatto contrario: manipolare il gioco, coprire il tal problema qui con quei fondi là, spostare un po’ di merda in giro, scremare i budget e finanziare il sistema, coprire l’immondizia più grossa e ogni tanto dare un fallito in pasto ai lupi per tenere vivo l’interesse del pubblico. E’ così che funziona il sistema e qualsiasi persona che abbia raggiunto l’età adulta lo capisce. E se qualcuno non lo capisce, può sempre crearsi una bella chat libertaria online e frignare con i suoi amichetti libertari sul libero mercato e su Jekyll Island, ‘Gnààààà, non è giusto, gnààààà!’”.
“Che c’è di male a essere libertari?”
“E’ solo che a me sembrate tutti uguali. Libertari, hippie, c’è davvero una differenza? State tutti a frignare ‘Non è giusto, amico! Ooh! Non puoi farlo, questa è truffa, questa è corruzione, ooh no!’. Oppure: ‘La diseguaglianza di reddito, amico; Goldman Sachs ci controlla tutti, amico; questo è socialismo per ricchi; è tutto così spaventoso per il mio cervellino di libertario ritardato di 5 anni!’. No, sul serio, tutte le volte che incontro un libertario come te…”
“Senti, non sono un fottuto libertario, OK? Voglio una redistribuzione della ricchezza. In che lingua te lo devo dire? Io-redistribuzione. Io-Buon Governo. Voglio collettivizzare il denaro dei vostri profitti perché sono un invidioso parassita. Sei in grado di processare una singola parola di quel che sto dicendo, Spaz?”
“Uh-uh, certo, come vuoi. Cioè, io credo sia fantastico che tu e i tuoi amici siate riusciti a imparare a memoria La strada verso la schiavitù fra un episodio di Star Trek e l’altro. No, davvero, sono felice per voi. Già, siamo tutti così orgogliosi. Ma il punto è questo: noi adulti, in questo momento, siamo molto, molto occupati a cercare di rimediare al casino liberista che voi avete combinato con quella vostra mossa della Lehman. Quindi, perché non ve ne andate un po’ sulle vostre chat libertarie a chiacchierare di Jekyll Island e di gold standard? Questo vorrebbe dire molto per noi. E fatemi un fischio quando avete capito tutto, okay? Sparite solo dalla mia fottuta vista e lasciate lavorare gli adulti”.
La discussione degenerò in un battibecco ben più crudo e personale di questo, ma quando la nostra schermaglia verbale ebbe fine – e lui ebbe pagato il conto – io ripensai a ciò che aveva detto, e tutto aveva molto più senso. La frode è divenuta così endemica in questo paese che ha finito per fondersi con il DNA dell’America, creando una relazione simbiotica che non può essere spezzata senza uccidere l’organismo ospite. Se la spingeranno ancora oltre, l’intera economia americana potrebbe crollare, gli attivi patrimoniali potrebbero dissolversi e ciò significherebbe dover affrontare decine di milioni di pensionati e baby boomers incazzati neri. Come dicono i tipi di Wall Street: “Chiunque si renderà responsabile dell’esplosione di questa ennesima bolla mettendo a nudo tutte le frodi (e mandando a picco i mercati), non solo si ritroverà spodestato dal potere per almeno una generazione, ma dovrà sottoporsi ad un radicale intervento di chirurgia facciale e cercare asilo in qualche luogo remoto. Nessuno desidera essere colui che farà una cosa simile, ed è per questo che essa non si verificherà”.
Potrebbero anche aver ragione, ma tutte le bolle prima o poi scoppiano e tutti gli schemi Ponzi sono destinati a crollare ad un certo momento. L’unica incognita è quando. Per quelli di noi che non sono alla vigilia della pensione, prima arriverà questo giorno della verità e prima potremo farci i conti, meglio sarà per tutti.
da The New York Press
traduzione di Gianluca Freda
07 maggio 2010
Le rendite finanziarie sono come il latifondo: è una ricchezza che porta miseria
La vera novita' , quella che ha causato il disastro finanziario nel quale ci troviamo, e' la capacita' di produrre reddito dai rischi, approfitando del paradosso logico che lega le statistiche al calcolo delle probabilita'. Cerco di spiegarmi con un esempio.
Supponiamo che per una data compagnia aerea, per motivi di varianza, si faccia la statistica (pesata con tutti i chi-square del caso) che le vittime di incidente aereo siano, sui passeggeri, sei uomini ogni dieci milioni,e quattro donne ogni dieci milioni.E' possibile , basta che per puro caso caschi un aereo pieno di giocatori di pallavolo , prima di recuperare l'equilibrio uomo/donna, al ritmo di incidenti , occorreranno decenni. Il ciclo teorico e' molto lungo per via della rarita' degli incidenti.
Cosi', in un certo senso i maschi sono stati , statisticamente, piu' sfortunati. Ma noi siamo un'azienda di assicurazioni, e teniamo conto del fatto che sei su dieci milioni sono uomini e quattro su dieci milioni siano donne.
Problema: se una coppia di due sole persone sale su un aereo, qual'e' la probabilita' che l'aereo precipiti? La risposta corretta e' che non c'e' relazione alcuna tra il sesso dei passeggeri e il rischio di caduta. Ma dal punto di vista della gestione del rischio classica, paradossalmente la donna "portera' fortuna" all'uomo. Perche' se la fisica degli aerei non risente del sesso dei passeggeri, alla fine assicureremo due persone alla media del cinque su dieci milioni. Ma con la passeggera donna ci abbiamo guadagnato, con l'uomo ci abbiamo rimesso.
Da dove nasce questo reddito?
Questo reddito nasce da un paradosso, nasce dalla confusione tra statistica e calcolo delle probabilita'. Si sta usando, cioe', una statistica come se fosse un calcolo delle probabilita'. Un metodo di misura a posteriori contro una predizione teorica a priori. E' un errore, sempre. Costa, a volte.
Quando il fenomeno che si assicura NON e' costante, non e' ciclico, non segue sempre le stesse leggi, e' lontano dal ciclo teorico statistico, i numeri sono troppo pochi, il costo dell'errore e' alto.
Cosi' le assicurazioni possono lavorare tranquillamente usando le statistiche come predizione SE i numeri sono alti, i fenomeni sono stabili e seguono le stesse regole di sempre, eccetera. Cosa succede se lo facciamo in presenza di fenomeni non del tutto regolari?
Eh. Succede che il costo aumenta, e ogni costo e' un reddito. Cosi', la definizione di "rendita" e' semplicemente un reddito prodotto dalla semplice esistenza di un rischio sul quale costruiamo un reddito che non proviene dal nostro lavoro, ma dal differenziale tra il rischio misurato sulle statistiche del passato e quello stimabile nel futuro.
Faccio un esempio di rendita: se lavorate come dipendenti, potrete comprare una casa col mutuo. E' una rendita? Si. Quello che state vendendo alla banca e' rischio basso, il rischio basso che avete di perdere ogni reddito. In cambio di questo basso rischio, la banca e' disposta a darvi dei soldi. Soldi che non avete guadagnato.
La banca non fa altro che prendere dei soldi con un rischio maggiore e darli a voi, maggiorando con l'interesse la differenza tra i due rischi. Nell'esempio di sopra, paga delle donne per salire sull'aereo.
La casa che avete comprato e' una forma di rendita. Avete venduto il basso rischio legato alla vostra posizione lavorativa. Anche quello che compra una casa lavora sul rischio: si assume il rischio che la casa deprezzi, pagandola senza sapere se, nel tempo lungo di vita della casa, l'investimento rendera'. In cambio di questo rischio, affitta la casa ad un tizio che ne gode SENZA avere alcun rischio di investimento: non ha comprato nulla.
Infine, la storia dei titoli di stato: voi stimate (1) che il rischio di fallimento dello stato sia tot, e chiedete allo stato di piu' per dargli dei soldi. Che vi verranno restituiti, piu' una percentuale di guadagno che ritenete superiore al rischio di fallimento.
Tutto questo e' semplicemente REDDITO prodotto da una differenza tra rischi.
Sia chiaro, le assicurazioni sono sempre esistite. E hanno sempre lavorato cosi'. Ma negli ultimi anni le rendite (sotto forma di prestiti, mutui, immobili, titoli finanziari) si sono diffuse e sono arrivate a divorare l'economia tradizionale. Questi strumenti che generano ricchezza partendo dal rischio sono arrivati ad essere disponibili a tutti.
Un investimento di "rendita" non e' altro che un investimento nel quale compriamo basso rischio, ovvero riteniamo che la resa sia superiore ai rischi. Oppure, vendiamo il nostro basso rischio (o se preferite: il buon rating) in cambio di un prestito che restituiremo a rate. In tutti i casi, stiamo commerciando rischi. Siamo , nell'esempio dell'aereo, una donna che si fa pagare per salire a bordo e abbassare la media delle polizze, come se portasse fortuna. Un catastrofico errore logico, ma convenzionalmente accettato.
Problema: esisteva questo fenomeno, prima? No.
Di conseguenza: esistono teorie di politica economica che se ne occupino? No.
Sic et simpliciter: tutte le ideologie politiche sono obsolete, perche' e' comparso nel mondo del reddito questo meccanismo (basato su un errore logico che a volte funziona, come un orologio fermo che indichi due volte al giorno l'ora esatta), mai apparso prima.
Il liberismo come ideologia viene meno, perche' vengono meno i suoi presupposti. Quando un imprenditore investe in una rendita, sta comprando basso rischio, ovvero buon rating. Ma il nostro liberista classico sostiene che il beneficio dell'impresa sia quello di produrre ricchezza, che inevitabilmente produrra' altra impresa. Invece, come avveniva nel passato col latifondo, i soldi vengono immobilizzati in una logica di basso rischio.
Se consideriamo il rischio di impresa, infatti, notiamo subito come l'impresa che investe su qualche rendita anziche' ingrandirsi non fa altro che preferire il basso rating della propria impresa al rating migliore di un investimento che so io immobiliare. Il nostro liberista classico pensa che la ricchezza sia la spinta che porta l'imprenditore a rischiare i propri soldi. Ma se esiste una forma di ricchezza che gli fornisce reddito ad un rischio PIU' BASSO di quello dell'impresa, tutto l'impianto liberista va a farsi fottere. Non e' piu' vero che la ricchezza spinge il nostro imprenditore a costruire, e no, le rendite non sono la stessa cosa.
L'impresa che ha un rischio del 10% deve avere un margine superiore al 10% per non rimetterci le penne alla prima crisi.Diciamo che sia l' 11% Se una casa rende il 3% ma ha un rischio di fallimento del 2%, abbiamo lo stesso 1% di differenza , ma su rischi quantitativamente minori. Questo non era previsto in NESSUNA teoria liberista: il guadagno a rischi bassi che possa "deviare" l'imprenditore dal cercare il "premio" che si ottiene col rischio d'impresa.
Anche il MArxismo non ne esce meglio. Qual'e' il plusvalore di un rischio? E quello di un meccanismo assicurativo? La fortuna? A Marx sarebbe piaciuta poco come risposta. Il plusvalore di Marx era la differenza tra costi e incassi. LA differenza tra rischi e rese non fa parte della teoria. Il rischio non e' un costo. Finche' tutto va bene , l'automobilista che non fa incidenti NON costa.
Questa nuova qualita' di redditi ha distrutto tutti i meccanismi che storicamente gestivano l'economia. L'imprenditore abbassa il rischio dedicandosi piu' alle rendite che all'impresa. Non produce lavoro. Le rendite sono basse quando il rischio e' basso, e alte quando il rischio e' alto.
E questo meccanismo si e' esteso a tutta la societa'. I risparmiatori non risparmiano perche' anziche' mettere in banca e sfruttare interessi positivi col risparmio, comprano vendendo il guadagno futuro PRIMA di guadagnarlo, in cambio di un ottimo rating familiare.
Questo non era mai successo prima. L'unica classe simile era quella dei latifondisti. Essi coltivavano enormi quantita' di terre con una resa bassa. Le terre, essendo molto estese, avevano poco rischio di offrire meno delle scarse rese, per cui un margine basso era sufficiente. Difficile che qualcosa potesse distruggere ettari ed ettari di pascolo o di foraggio , per dire. L'agricoltura intensiva, invece, rende di piu' ma parcellizzando i campi espone al rischio di un evento locale distruttivo.
Non e' vero, quindi, che l'imprenditore fa ricchezza COMUNQUE investa. Il latifondista buttava un sacco di soldi per terre che rendevano l' 1/1.5% annuo. Ed e' qui il problema delle rendite.
Voi siete soddisfatti se qualcuno vi promette, che so io, il 4% su dei titoli di stato. Un'azienda che renda il 4% e' da buttare via. Quando si passa da investimento nell'impresa a rendita, il rischio e' minore ed ovviamente sono minori anche le rese. Quando avevo il mio helpdesk il mio margine di contribuzione era sul 28%. Qualcuno di voi investe al 28% annuo? Eppure, per un'azienda non e' cosi' strano , come margine.
Le rendite, signori, sono basse. Per definizione. Perche' quando diventano alte o c'e' il trucco o c'e' molto rischio: ma allora tantovaleva correre il rischio d'impresa.Quando comprate con un prestito, se l'interesse e' basso c'e' la fregatura nel prodotto. Non c'e' alternativa: qualcuno sta comprando il vostro basso rischio di fallire, quindi nel bene che vi fornisce in cambio di deve essere un rischio maggiore. Che e' il rischio d'impresa del produttore se non vende abbastanza. Altrimenti NON avrebbe senso il baratto.
Quindi no, il nostro imprenditore che investe in rendite fa un DANNO all'economia, perche' nessuna rendita ha la resa pari al margine di contribuzione di un'azienda. E' l'equivalente finanziario del latifondo.
Questa e' l'economia del rischio. Il paradigma e' il rischio. Non il lavoro. Non la ricchezza. Non il plusvalore. La merce effettivamente scambiata e' il rischio.
Nessuna delle teorie del passato ha mai ipotizzato questo. E qui veniamo a Yossarian. Non c'e' alcuna traccia, nei lib-dem e nel loro programma, di un approccio al problema. Sembra che il problema non esista. Le rendite vengono ancora chiamate "proprieta'", come nel novecento.
Ma non e' cosi': quando vendete il fatto di essere dipendenti in cambio della proprieta' ipotecata di una casa che altrimenti NON potevate permettervi, state ricevendo reddito vendendo rating: e' una rendita. Si', quel debito e' una rendita. La rendita derivata dall'aver trovato un posto fisso.
L'unico modo razionale di affrontare la cosa e' capire che le rendite hanno rese piu' basse, nella media, rispetto al margine di contribuzione medio. Se prendiamo gli indici di borsa e facciamo una media , su 20 anni, di quanto crescono? . Non un dato eclatante. Non eclatante se lo paragoniamo al margine di contibuzione di un'azienda.
Ducati ha avuto, in un anno (il 2001) , un margine di contribuzione del 40.8%. Mi trovate un investimento di rendita che abbia questa resa annua? Non ce la fate.
Allora cosa facciamo, se domani Ducati decide di diventare una finanziaria e investire sul mercato della finanza? Che magari guadagnera' , rispetto al rischio d'impresa, di piu': una finanziaria di quelle dimensioni chiude quasi sempre in buon attivo. Ma non del 40.8%.
Questo e' il motivo per il quale paesi come Cina o India, molto manufatturieri, crescono di piu': il margine di contribuzione di un'industria e' MOLTO piu' alto di qualsiasi resa finanziaria. Le basse crescite del paesi occidentali sono tali anche per via di tutti i soldi che finiscono nella finanza, cioe' in un mondo dove i rischi sono bassi a parita' di reddito, con crescite molto, molto piccole.
Voi un invstimento da 40.8% annuo VE-LO-SOGNATE. L'unica cosa che potete fare e' costruire un'azienda di successo, se volete simili guadagni.
Allora dite: ma i finanzieri sono ricchissimi. Come mai? Perche' rischiano meno di Ducati, e come se non bastasse spendono meno. A parita' di guadagni, i loro rischi sono piu' bassi. Se guardate il rischio che ha ducati di cannare i nuovi prodotti, o di subire una crisi, scoprite che Ducati e' molto colpita dalle crisi. Dunque rischia MOLTO. Per questo deve guadagnare MOLTO. La differenza e' nel rischio.
Il finanziere magari non fa il 40.8% annuo. Ma rischia molto meno di Ducati. Questa e' la sua ricchezza: la ricchezza del latifondista: molta terra a bassa resa, ma con rischio basso che gli investimenti vengano vanificati, che so io, da una tempesta di grandine.
LA percezione del danno catastrofico che questi latifondisti della carta , i finanzieri, causano al paese, e' ancora poco diffusa. Si crede che le rendite siano convenienti rispetto alle aziende. Niente di piu' sbagliato, un'azienda che solo sopravviva ha un margine di contribuzione che nel mondo della finanza e' sogno puro.
Ma non importa.Giocando su grandi quantita' di risorse, come per i latifondisti, i nostri finanzieri e i nostri cercatori di rendita riescono a farsi il gruzzoletto. Solo che poi, nel sistema paese, la medie delle rese vi regala un bel PIL del +1-2% annuo. Basso rischio, bassa resa globale, quantita' investite sufficienti a garantire comunque un reddito alto A POCHI. Latifondo.
L'effetto che la finanza fa alle economie e' l'effetto che il latifondo faceva all'agricoltura: pochi grandi possidenti erano ricchi sfondati, ma non aumentavano il rischio investendo perche' le quantita' di terra garantivano una resa bassa, che tuttavia moltiplicata per le quantita' di terra li rendeva ricchi.
Ma la resa media, sul globale, dell'agricoltura, era penosa. E si faceva la fame.
Questo, caso Yoss, non e' nel programma dei liberisti. Non e' nel programma dei socialisti. Ne' in quello di Cameron. Nessun partito ha un bagaglio culturale per capire che occorre nel mondo della finanza l'equivalente delle riforme agrarie che finorono il latifondo.
Si voleva aumentare la resa delle terre. Una terra su cui si investisse era piu' rischiosa: tu investi e un uragano ti distrugge tutto. Se non investi ma hai molta terra, magari l'uragano ti distrugge il 90%del raccolto, ma hai molta terra e ce la farai a vivere. Solo che il paese e alla fame.
L'agricoltura intensiva invece e' rischio: investi per coltivare meglio, se va male , ci rimetti. Pero', la resa e' alta. E questo produce un dato macroeconomico buono. Il latifondo ha meno rischi anche se puo' fornire (a pochi) dei redditi molto alti, ma ovviamente il dato macroeconomico e' pessimo.
Allo stesso modo, l'industria e l'imprenditoria hanno rischi alti. Ma hanno rese alte. Il mondo delle rendite ha rischi bassi. Ma ha anche rese basse. Con l'industria, il dato macroeconomico e' alto. Con la rendita, chi possiede grandi rendite ha un buon reddito. MA il dato macroeconomico e' basso.
I paesi con le economie di rendita piu' forti sono quelli che hanno la crescita del PIL piu' BASSA. I paesi con le crescite alte sono quelli industrializzati. Quindi NO, sul piano macroeconomico spostare i soldi sulle rendite produrra' lo stop della crescita.
Questo, caro Yoss, non e' in NESSUN programma politico attuale. Non sentirai NESSUN politico accusare le rendite delle basse crescite dei paesi. Ti diranno che la bassa crescita del PIL e' tipica "dei paesi maturi", ma sono PALLE: e' tipica dei paesi dove l'economia delle rendite e' piu' diffusa.
Non esistono guadagni stellari in borsa. Mi spiace, ma anche il finanziere piu' brillante il 40.8% annuo sul bilancio di una multinazionale finanziaria SE-LO-SOGNA. L'industria lo fa: Ducati lo ha fatto.
Stiamo pensando che la finanza produca ricchezza perche' guardiamo i POCHI beneficiari ricchissimi. Ma e' come pensare che il latifondo sia bello guardando i POCHI latifondisti ricchissimi. Il dato macroeconomico invece mostra che il PIL delle nazioni piu' finanziarizzate tende ad abbassarsi rispetto a quello delle nazioni piu' manufatturiere.
Questa percezione NON fa parte di alcuna ideologia attuale.
Il fatto che le rendite siano, per il paese, una piaga analoga al latifondo non e' percepito.
E senza questo, nel mondo attuale, nessuna ideologia politica puo' curare il male. Ne' quelle di sinistra, ne' quelle liberali.
Occorre uno statalismo decisionista molto forte.Che non e' patrimonio ne' della sinistra di oggi ne' della destra di oggi. "lIberale" significa che spingo la gente la gente a finanziare la crescita perche' ci guadagna. Altrimenti non si muove.Socialista significa che spingo la gente a finanziare la crescita con le tasse. Ma quello che serve e' l'equivalente di una riforma agraria anti-latifondo.
by Uriel