E’ politica di Stato in Israele dal 1948 (e prima col Sionismo) ammazzare i civili. Non sono “tragici errori”, non “danni collaterali”, non c’è alcun “rammarico per l’accaduto”. Ammazzare civili è ciò su cui Israele è nata con la pulizia etnica della Palestina, ed è ciò su cui sopravvive. A questo si aggiunge l’impunità totale di cui Israele gode grazie al fatto di essere la base militare americana più grande del pianeta, e solo marginalmente al fatto di essere Stato ebraico discendente dall’Olocausto. Unendo la politica congenita di Israele di ammazzare i civili con la sua assoluta impunità si ottiene precisamente ciò che è accaduto sulla Gaza Freedom Flotilla. Nel gennaio del 1948, i padri fondatori d’Israele Yigal Allon e Ben Gurion dichiaravano che “C’è bisogno di una reazione brutale. Dobbiamo essere precisi su chi colpiamo, se accusiamo una famiglia palestinese dobbiamo colpirli senza pietà, donne e bambini inclusi… non dobbiamo distinguere fra colpevoli e innocenti”. Nel 1978, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito d’Israele, Mordechai Gur, dichiarò all’analista militare israeliano Ze’ev Schiff che “Per 30 anni abbiamo combattuto una guerra contro civili che vivono in villaggi… abbiamo colpito civili consciamente perché se lo meritano… il nostro esercito non ha mai fatto distinzione fra target militari e civili, ma ha attaccato di proposito target civili”. Nel 2000, Dan Halutz, che sarà Capo di Stato Maggiore dell’esercito di Tel Aviv, dopo un attacco aereo da lui stesso condotto su Gaza e dove furono massacrati dei civili dichiarò “Cosa ho provato? Solo una piccola scossa al mio aereo per lo sgancio della bomba, ma dopo un secondo passa tutto”. Le invasioni del Libano da parte d’Israele, la sue condotte nei Territori Occupati, sono un litania continua e reiterata di massacri intenzionali di civili. Le condanne che ha ricevuto da ogni singolo organo di legalità internazionale e organizzazione per i diritti umani sono esplicite e consultabili da chiunque. Nulla sarebbe cambiato se i morti della Gaza Freedom Flotilla fossero tutti stati pacifisti americani. Rachel Corrie lo era, e l’hanno massacrata, Tristan Anderson era americano e gli hanno sparato nella testa a sangue freddo, e così Tom Hurndall, James Miller e Brian Avery erano nomi occidentali, anglosassoni. La lezione che se ne deve trarre è che questi giovani eroi che diedero la vita e che l’hanno data per fermare il crimine contro l’umanità della Pulizia Etinica della Palestina – perché è esattamente ciò che Israele sta facendo da 60 anni e che oggi fa affamando e strangolando vivi i civili palestinesi sotto gli occhi di noi Paesi vigliacchi e complici, con il benestare dei nostri presidenti complici di crimini contro l’umanità come Giorgio Napolitano - non hanno destinato bene il loro supremo sacrificio. Perché fino a che le opinioni pubbliche occidentali continueranno a credere che “SI’ Israele uccide e sbaglia, MA Israele è l’unica democrazia, MA Israele deve difendersi, MA Israele è vittima del terrorismo arabo, MA Israele è comunque il meno peggio ecc.”, non vi sarà massacro, non vi sarà giovane vita sacrificata, non vi sarà eroismo che farà una qualsivoglia differenza per la giustizia in Palestina. Basta mettere la propria vita a repentaglio laggiù, non serve a nulla. Usiamo le nostre vite per creare nelle opinioni pubbliche occidentali la consapevolezza di cosa veramente è Israele – che non è una democrazia, che non deve difendersi, che è il vero terrorista, che è il peggior pericolo in Medioriente - e di quanto abominevole sia la sua totale impunità, perché come disse Noam Chomsky “la Storia ci insegna che quando la gente scopre la barbarie, si mobilita per fermarla”. E’ l’unica strada. di Paolo Barnard |
02 giugno 2010
Israele ammazza civili per politica
01 giugno 2010
Il segreto più sporco dell'economia
Alla fine degli anni '80, le maggiori banche del mondo (Citibank, Chase Manhattan, HSBC, Midland Bank e molte altre) sono state sull'orlo della bancarotta. Da qualche parte, qualcuno, -nessuno sa chi, oppure non lo dice- "ha preso la decisione di venire in soccorso di enti la cui spericolata politica di prestiti durante la fine degli anni '70 e '80 li aveva portati all' insolvenza, e salvare in questo modo il sistema bancario". In questo modo si creò un sistema in cui quantità inimmaginabili di denaro sono apparse come per magia. Da allora stanno usando questo sistema segreto al momento di affrontare le crisi finanziarie. Lo scorso 6 maggio, abbiamo visto con stupore come un calo del 9% a Wall Street è stato trasformato, alla fine della giornata in un calo molto più moderato. Che cosa è successo in realtà? Nella foto: Alan Greenspan Per quanto gli analisti finanziari e le autorità statunitensi si affannino per offrire una spiegazione credibile, sono poche le persone che sanno cosa è successo. La verità è alla portata di mano della sola élite. Il Progetto Hammer, avviato nel 1988 e che durò approssimativamente fino al 1992, fu il primo di una serie di pratiche bancarie altamente segrete (note come Programmi di Negoziazione e Garanzia), che sono stati utilizzati per creare, come per magia, enormi quantità denaro per l'utilizzo in progetti specifici. Dietro Hammer ci sono la CIA, l' FBI, agenzie di sicurezza nazionale di tutti i generi, il Pentagono, il Tesoro statunitense e la Federal Reserve. Hammer tratta di denaro. E' una forma di creazione di denaro che sfugge a qualsiasi forma di controllo o di responsabilità pubblica. Tanto denaro, infatti, che metterebbe in dubbio qualsiasi certezza che si pensa di avere sul mondo delle banche, la finanza e l'economia. E' anche il mondo sotterraneo della banca e della finanza, di cui si nega la loro esistenza. Però esiste. Il mondo finanziario, bancario ed economico nell'ombra in cui il Progetto Hammer è vissuto, ha respirato e fabbricato soldi dall' aria ed è il segreto più sporco dell'economia occidentale. Spesso questa terra di nessuno del sistema bancario internazionale si nasconde dal controllo pubblico mediante l'uso intelligente di due tipi di libri: uno che viene reso disponibile al controllo pubblico e l'altro solo per uso privato. Queste enormi quantità di fondi neri, occultate sotto la categoria dei Programmi di Investimento, ad Alto Rendimento, sono utilizzati per finanziare una serie di attività clandestine, che includono progetti militari segreti o necessità geopolitiche, senza dimenticare la salvaguardia della stabilità finanziaria globale. Successivamente si istituì una versione più sofisticata di Hammer, che è stato battezzato come EFG Jacobe. Per avviare i programmi di trading vengono usati come garanzia grandi quantità di oro nero, contanti o altri strumenti convertibili. Rientrano tra queste anche alcune classi di cambiali ed obbligazioni emesse dal Tesoro USA che si collocano in via confidenziale tra le grandi banche occidentali. Questi attivi non verranno mai alla luce e le grandi banche li usano per sostenere l'emissione delle proprie obbligazioni parallele, che possono ammontare a centinaia di miliardi. Si negoziano operazioni di compra/vendita concordate in anticipo con sconti sul valore nominale delle emissioni di attivi della banca. Perché, al momento di negoziazione sui mercati finanziari è elettronica e si realizza in microsecondi, è impossibile individuare tali operazioni eccetto si si sta osservando lo schermo del computer nel momento stesso in cui si verificano. L'importo dei fondi illeciti generato in questo modo ammonta a centinaia di miliardi, secondo fonti interne, totalmente affidabili. Una stima prudente indica che ci sono abbastanza soldi per pagare il debito nazionale degli Stati Uniti e quello di tutto il mondo, ma la stima è più alta. Questi programmi costituiscono il fondamento stesso della copertura finanziaria per operazioni la cui esistenza i governi negheranno sempre. Ciò è confermato nella dichiarazione del generale di brigata Erle Cocke, che ha contribuito a creare l' Hammer originale. Cocke, Gran Maestro dei Cavalieri di Malta, ordine segreto del Vaticano che vanta molti membri da parte dei militari e servizi segreti d'Occidente, morì di cancro al pancreas 10 giorni dopo la sua dichiarazione. Assicurò che il programma Hammer è stato valutato in un trilione di dollari nel 1989. Ciò è confermato da un documento rilasciato da un avvocato svizzero dell' ultimo barone Krupp, rivelando prestazioni "12.000 miliardi". Secondo diversi partecipanti al sistema con i quali l'autore ha parlato, Hammer ha iniziato ad operare nel novembre 1989. Pochi di coloro che sono coinvolti nelle operazioni sanno esattamente che attivi sono utilizzati per garantire le operazioni, anche se tutti sono d'accordo sull'oro nero - l' oro che giapponesi e tedeschi hanno rubato e nascosto nelle Filippine e in Indonesia durante la II Guerra Mondiale è uno di questi attivi. La quantità di questo oro nero sminuisce le cifre ufficiali sugli stocks e trasforma in uno scherzo la convinzione che l'oro è un metallo prezioso. Una cabala segreta Insieme ad Hammer e EFH Jacobe, ci sono altri programmi meno noti come Kadillak e Grandmother. Tuttavia, il Progetto Hammer sottolinea perchè i fondi sono stati sottratti illegalmente e fu utilizzata una cabala segreta chiamata Plunge Protection Team, che opera sotto la protezione del governo statunitense per salvare diverse grandi banche che, alla fine degli anni '80, erano vicine fallimento. Si stima che PPT può agire in qualsiasi momento in cui il Dow Jones scende per un lungo periodo di tempo. Il Washington Post nella sua edizione del 23 Febbraio 1997, ha pubblicato un articolo intitolato Plunge Protection Team, in cui ha riconosciuto l'esistenza di un gruppo di quattro persone che potrebbero intervenire nei mercati per evitare enormi fuoriuscite di capitali e una debacle nelle azioni, che potrebbero causare un collasso economico se non ci fosse sufficiente liquidità nel corso di una massiccia vendita. Il giornale identificò Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve, Arthur Levitt, presidente della Securities and Exchange Commission (SEC, la CNMV statunitense), Brooksley Born, presidente della Commodities Futures Trading Commission (Commissione Futures Market materie prime) e Robert E. Rubin, segretario al Tesoro, come il team di giocatori chiave. Dalla creazione di Jacobe, entità private, come Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Merrill Lynch e altre grandi banche sono state coinvolte. In relazione con il crak del mercato azionario del 1987, la più grande caduta nella storia in una sola volta, il Washington Post ha osservato che "la Fed mantiene i mercati in funzione inondando il sistema bancario con riserve e dichiarando pubblicamente che è pronta a fornire crediti se necessario, alle più grandi istituzioni finanziarie". Successivamente, il 5 Aprile, 2000, il New York Post ha riferito che la borsa era fuori dal baratro. Dopo una caduta di 500 punti che sembrava volesse provocare una vera crisi", qualcuno iniziò ad acquistare grandi quantità di contratti futures su indici azionari attraverso due società di intermediazione: Goldman Sachs e Merrill Lynch" pubblicò il giornale. Siccome i dollari USA sono la pietra angolare di ogni attività del programma, il governo degli Stati Uniti, ovviamente, prende una parte. Una percentuale di entrate si riscuote attraverso accordi fiscali negoziati con entità off shore, ubicati in paradisi fiscali. Parte della partecipazione del Governo agli utili delle operazioni erano destinati al Exchange Stabilisation Fund (Fondo di stabilizzazione dei mercati). Qui ci sono collegamenti con altri fondi e si utilizzano per sostenere l'economia americana, tra le altre manovre, manipolando il prezzo dell'oro per mantenerlo sotto un livello predeterminato. Nella sua forma più semplice, è preso in prestito, ad un tasso d'interesse ridicolo, l'oro di un terzo- se è quello di America, Germania, Regno Unito o Goldman Sachs- e viene venduto sul mercato. Ciò fornisce un enorme profitto in dollari quasi esenti da interessi. Quando il mercato sembra agitato, o le azioni chiave sono sotto pressione, si lanciano a comprare, comprare, comprare. I programmi di negoziazione come Hammer e Jacobe sono di proprietà di molti governi, i loro ministeri delle Finanze e delle più importanti banche a livello internazionale, in particolare delle nazioni del G-7. Nel rivedere le tecniche utilizzate nella costituzione di Hammer, si rimane colpiti non solo dalla complessità di tutta la rete, ma anche per il modo in cui le banche e servizi segreti coinvolti, come la CIA, strutturano le cose per proteggere se stessi da ogni responsabilità. Fonte: www.danielestulin.com |
31 maggio 2010
La freedom flotilla va avanti!
Larnaka/Nicosia,Cipro
Mentre ci apprestiamo a "festeggiare" l' anniversario del primo
ingresso di PBC a Gaza,alla guida della Carovana della Speranza,
avvenuto proprio un anno fa, cominciamo ad avere maggiori informazioni
sulla nostra missione.
Abbiamo cambiato albergo poiche' hanno sistemato tutti partecipanti,
prima sparsi in vari alloggi, in un unico hotel in modo da essere
pronti al momento della partenza e per poter fornire eventuali
aggiornamenti in tempo reale. In mattinata siamo andati a Nicosia, la
capitale, dove abbiamo conosciuto altri nostri compagni di viaggio,
provenienti dall' Irlanda, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla
Bulgaria, dall' Inghilterra, dagli USA e dalla Russia (oltre a due
cittadini israeliani che condividono la necessita' di fermare l'
atroce assedio contro la Striscia).
Gli organizzatori ci hanno spiegato come averra' la partenza (preparo
il pezzo dedicato, che per ragioni di sicurezza sara' pubblicato solo
dopo l' avvenuto imbarco) e sara' un'operazione...davvero
rocambolesca! Non potremo portare le nostre valigie, ma dobbiamo
attrezzarci con il minimo necessario per qualche giorno (la sosta a
Gaza e' prevista per due soli giorni) e con eventuali medicinali.
Fortunatamente c'e' una bella notizia: ci ricongiungeremo con Anglea
Lano (Infopal) sulla stessa imbarcazione della European Campaign to
end the siege on Gaza, unificando di fatto la delegazione italiana.
Ci aspettano quattro tipi di scenari, uno solo del quale e'
entusiasmante: l'arrivo a Gaza per sabato dopo una traversata in mare
di poco piu di un giorno. Ma tenuto conto di quanto fermamente Israele
abbia ribadito il proprio impegno a contrastare duramente la missione
umanitaria, c' e' poco da sperare in una simile situazione. Gli
organizzatori ci hanno fatto sottoscrivere un foglio con il quale ci
assumiamo l'intera responsabilita' per cio' che ci accadra',
osservando l'impegno a mantenere un atteggiamento non violento di
fornte a qualunque tipo di provocazione israeliana. Le prospettive
vanno dal 'fermo in mare' (ovvero potrebbero bloccare le imbarcazioni
per vari giorni in mare), al sequestro dei cargo, all'assalto delle
navi (con cannoni ad acqua o con altro tipo di minacce), sino
all'arresto e alla detenzione, per non dimenticare che altri mezzi di
Free Gaza sono stati pesantemente attaccati con armi da fuoco e
danneggiati irreparabilmente. I giornali israeliani in questi giorni
riportano addirittura la notizia che Israele avrebbe provveduto alla
preparazione di un campo di detenzione per gli attivisti della
Freedom Flotilla ad Ashkelon. Ci sono state date indicazioni in merito
ai nostri diritti e all'atteggiamento che dovremo seguire in caso di
arresto e/o interrogatorio e ci hanno fornito i numeri di emergenza e
informazioni sull'avvocato che nell'eventualita' gli organizzatori
metterebbero immediatamente a nostra disposizione.
In ogni caso siamo sereni: sappiamo che Israele fara' di tutto per
minacciarci e spaventarci, ma sappiamo che stiamo compiendo una
missione importantissima di aiuto e solidarieta' con un intero popolo:
la Turchia accompagnera' la carovana via mare e avremo un telefono
satellitare in nave in caso di emergenza. Vogliamo fare la nostra
parte: gli aiuti (materiali da costruzione, generatori di corrente,
generi alimentari per bambini, sedie a rotelle elettriche, medicinali,
materiali per le scuole) ora ammontano a quasi 10.000 tonnellate!!! La
mia speranza e' quella di poter testimoniare questa avventura,
dimostrando la crudelta' (che polverizza ogni parola di propaganda che
in questi giorni si sta spendendo allegramente su blog, siti, commenti
ad articoli di stampo indiscutibilmente filosionista) del governo e
dell'esercito israeliano verso Gaza, ma soprattutto consegnando aiuti
fondamentali per i cittadini palestinesi. Se non fosse drammatico, ci
sarebbere da ridere dei Governi italiani che si sono avvicendati,
sottoscrivendo ed approvando accordi militari di cooperazione con
Israele...saranno proprio i soldi dei cittadini italiani, il denaro
pubblico del nostro paese, che sara' utilizzato per tentare di
fermarci ed eventualmente detenerci in campi israeliani! L'Italia che
butta nel cesso i quattrini dei propri cittadini, per ubbidire all'
odio feroce dei sionisti: chissa' cosa ne penserebbero i disoccupati,
i ricercatori universitari, le aziende in crisi, le forze di polizia
senza benzina per la lotta contro la criminalita'...Ma ovviamente il
regime politico e mediatico italiano non fara' passare una sola riga
su questa missione umanitaria e sui rischi che sta correndo: meglio
non parlarne...e' il modo migliore per dimostrare che non esiste.
Noi di Per il bene comune, invece, ci siamo e faremo del nostro
meglio, insieme a tanti rappresentanti di paesi europei, dell' Asia,
dell' America (Latina, ma anche USA): e' una spedizione di portata
mondiale e credo che, mentre non basteranno i colpi di arma da fuoco
degli Israeliani a svegliare chi finge di dormire, la nostra missione
potra' svegliare le coscienze assopite che riusciranno ad averne
informazione. Per la giustizia, per l'interesse, per il bene
comune...noi andiamo avanti!
di Monia Benini
Purtroppo nessuna poteva immaginare il bagno di sangue versato dagli israeliani. Qualsiasi commento al momento è superfluo.
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02 giugno 2010
Israele ammazza civili per politica
E’ politica di Stato in Israele dal 1948 (e prima col Sionismo) ammazzare i civili. Non sono “tragici errori”, non “danni collaterali”, non c’è alcun “rammarico per l’accaduto”. Ammazzare civili è ciò su cui Israele è nata con la pulizia etnica della Palestina, ed è ciò su cui sopravvive. A questo si aggiunge l’impunità totale di cui Israele gode grazie al fatto di essere la base militare americana più grande del pianeta, e solo marginalmente al fatto di essere Stato ebraico discendente dall’Olocausto. Unendo la politica congenita di Israele di ammazzare i civili con la sua assoluta impunità si ottiene precisamente ciò che è accaduto sulla Gaza Freedom Flotilla. Nel gennaio del 1948, i padri fondatori d’Israele Yigal Allon e Ben Gurion dichiaravano che “C’è bisogno di una reazione brutale. Dobbiamo essere precisi su chi colpiamo, se accusiamo una famiglia palestinese dobbiamo colpirli senza pietà, donne e bambini inclusi… non dobbiamo distinguere fra colpevoli e innocenti”. Nel 1978, il Capo di Stato Maggiore dell’esercito d’Israele, Mordechai Gur, dichiarò all’analista militare israeliano Ze’ev Schiff che “Per 30 anni abbiamo combattuto una guerra contro civili che vivono in villaggi… abbiamo colpito civili consciamente perché se lo meritano… il nostro esercito non ha mai fatto distinzione fra target militari e civili, ma ha attaccato di proposito target civili”. Nel 2000, Dan Halutz, che sarà Capo di Stato Maggiore dell’esercito di Tel Aviv, dopo un attacco aereo da lui stesso condotto su Gaza e dove furono massacrati dei civili dichiarò “Cosa ho provato? Solo una piccola scossa al mio aereo per lo sgancio della bomba, ma dopo un secondo passa tutto”. Le invasioni del Libano da parte d’Israele, la sue condotte nei Territori Occupati, sono un litania continua e reiterata di massacri intenzionali di civili. Le condanne che ha ricevuto da ogni singolo organo di legalità internazionale e organizzazione per i diritti umani sono esplicite e consultabili da chiunque. Nulla sarebbe cambiato se i morti della Gaza Freedom Flotilla fossero tutti stati pacifisti americani. Rachel Corrie lo era, e l’hanno massacrata, Tristan Anderson era americano e gli hanno sparato nella testa a sangue freddo, e così Tom Hurndall, James Miller e Brian Avery erano nomi occidentali, anglosassoni. La lezione che se ne deve trarre è che questi giovani eroi che diedero la vita e che l’hanno data per fermare il crimine contro l’umanità della Pulizia Etinica della Palestina – perché è esattamente ciò che Israele sta facendo da 60 anni e che oggi fa affamando e strangolando vivi i civili palestinesi sotto gli occhi di noi Paesi vigliacchi e complici, con il benestare dei nostri presidenti complici di crimini contro l’umanità come Giorgio Napolitano - non hanno destinato bene il loro supremo sacrificio. Perché fino a che le opinioni pubbliche occidentali continueranno a credere che “SI’ Israele uccide e sbaglia, MA Israele è l’unica democrazia, MA Israele deve difendersi, MA Israele è vittima del terrorismo arabo, MA Israele è comunque il meno peggio ecc.”, non vi sarà massacro, non vi sarà giovane vita sacrificata, non vi sarà eroismo che farà una qualsivoglia differenza per la giustizia in Palestina. Basta mettere la propria vita a repentaglio laggiù, non serve a nulla. Usiamo le nostre vite per creare nelle opinioni pubbliche occidentali la consapevolezza di cosa veramente è Israele – che non è una democrazia, che non deve difendersi, che è il vero terrorista, che è il peggior pericolo in Medioriente - e di quanto abominevole sia la sua totale impunità, perché come disse Noam Chomsky “la Storia ci insegna che quando la gente scopre la barbarie, si mobilita per fermarla”. E’ l’unica strada. di Paolo Barnard |
01 giugno 2010
Il segreto più sporco dell'economia
Alla fine degli anni '80, le maggiori banche del mondo (Citibank, Chase Manhattan, HSBC, Midland Bank e molte altre) sono state sull'orlo della bancarotta. Da qualche parte, qualcuno, -nessuno sa chi, oppure non lo dice- "ha preso la decisione di venire in soccorso di enti la cui spericolata politica di prestiti durante la fine degli anni '70 e '80 li aveva portati all' insolvenza, e salvare in questo modo il sistema bancario". In questo modo si creò un sistema in cui quantità inimmaginabili di denaro sono apparse come per magia. Da allora stanno usando questo sistema segreto al momento di affrontare le crisi finanziarie. Lo scorso 6 maggio, abbiamo visto con stupore come un calo del 9% a Wall Street è stato trasformato, alla fine della giornata in un calo molto più moderato. Che cosa è successo in realtà? Nella foto: Alan Greenspan Per quanto gli analisti finanziari e le autorità statunitensi si affannino per offrire una spiegazione credibile, sono poche le persone che sanno cosa è successo. La verità è alla portata di mano della sola élite. Il Progetto Hammer, avviato nel 1988 e che durò approssimativamente fino al 1992, fu il primo di una serie di pratiche bancarie altamente segrete (note come Programmi di Negoziazione e Garanzia), che sono stati utilizzati per creare, come per magia, enormi quantità denaro per l'utilizzo in progetti specifici. Dietro Hammer ci sono la CIA, l' FBI, agenzie di sicurezza nazionale di tutti i generi, il Pentagono, il Tesoro statunitense e la Federal Reserve. Hammer tratta di denaro. E' una forma di creazione di denaro che sfugge a qualsiasi forma di controllo o di responsabilità pubblica. Tanto denaro, infatti, che metterebbe in dubbio qualsiasi certezza che si pensa di avere sul mondo delle banche, la finanza e l'economia. E' anche il mondo sotterraneo della banca e della finanza, di cui si nega la loro esistenza. Però esiste. Il mondo finanziario, bancario ed economico nell'ombra in cui il Progetto Hammer è vissuto, ha respirato e fabbricato soldi dall' aria ed è il segreto più sporco dell'economia occidentale. Spesso questa terra di nessuno del sistema bancario internazionale si nasconde dal controllo pubblico mediante l'uso intelligente di due tipi di libri: uno che viene reso disponibile al controllo pubblico e l'altro solo per uso privato. Queste enormi quantità di fondi neri, occultate sotto la categoria dei Programmi di Investimento, ad Alto Rendimento, sono utilizzati per finanziare una serie di attività clandestine, che includono progetti militari segreti o necessità geopolitiche, senza dimenticare la salvaguardia della stabilità finanziaria globale. Successivamente si istituì una versione più sofisticata di Hammer, che è stato battezzato come EFG Jacobe. Per avviare i programmi di trading vengono usati come garanzia grandi quantità di oro nero, contanti o altri strumenti convertibili. Rientrano tra queste anche alcune classi di cambiali ed obbligazioni emesse dal Tesoro USA che si collocano in via confidenziale tra le grandi banche occidentali. Questi attivi non verranno mai alla luce e le grandi banche li usano per sostenere l'emissione delle proprie obbligazioni parallele, che possono ammontare a centinaia di miliardi. Si negoziano operazioni di compra/vendita concordate in anticipo con sconti sul valore nominale delle emissioni di attivi della banca. Perché, al momento di negoziazione sui mercati finanziari è elettronica e si realizza in microsecondi, è impossibile individuare tali operazioni eccetto si si sta osservando lo schermo del computer nel momento stesso in cui si verificano. L'importo dei fondi illeciti generato in questo modo ammonta a centinaia di miliardi, secondo fonti interne, totalmente affidabili. Una stima prudente indica che ci sono abbastanza soldi per pagare il debito nazionale degli Stati Uniti e quello di tutto il mondo, ma la stima è più alta. Questi programmi costituiscono il fondamento stesso della copertura finanziaria per operazioni la cui esistenza i governi negheranno sempre. Ciò è confermato nella dichiarazione del generale di brigata Erle Cocke, che ha contribuito a creare l' Hammer originale. Cocke, Gran Maestro dei Cavalieri di Malta, ordine segreto del Vaticano che vanta molti membri da parte dei militari e servizi segreti d'Occidente, morì di cancro al pancreas 10 giorni dopo la sua dichiarazione. Assicurò che il programma Hammer è stato valutato in un trilione di dollari nel 1989. Ciò è confermato da un documento rilasciato da un avvocato svizzero dell' ultimo barone Krupp, rivelando prestazioni "12.000 miliardi". Secondo diversi partecipanti al sistema con i quali l'autore ha parlato, Hammer ha iniziato ad operare nel novembre 1989. Pochi di coloro che sono coinvolti nelle operazioni sanno esattamente che attivi sono utilizzati per garantire le operazioni, anche se tutti sono d'accordo sull'oro nero - l' oro che giapponesi e tedeschi hanno rubato e nascosto nelle Filippine e in Indonesia durante la II Guerra Mondiale è uno di questi attivi. La quantità di questo oro nero sminuisce le cifre ufficiali sugli stocks e trasforma in uno scherzo la convinzione che l'oro è un metallo prezioso. Una cabala segreta Insieme ad Hammer e EFH Jacobe, ci sono altri programmi meno noti come Kadillak e Grandmother. Tuttavia, il Progetto Hammer sottolinea perchè i fondi sono stati sottratti illegalmente e fu utilizzata una cabala segreta chiamata Plunge Protection Team, che opera sotto la protezione del governo statunitense per salvare diverse grandi banche che, alla fine degli anni '80, erano vicine fallimento. Si stima che PPT può agire in qualsiasi momento in cui il Dow Jones scende per un lungo periodo di tempo. Il Washington Post nella sua edizione del 23 Febbraio 1997, ha pubblicato un articolo intitolato Plunge Protection Team, in cui ha riconosciuto l'esistenza di un gruppo di quattro persone che potrebbero intervenire nei mercati per evitare enormi fuoriuscite di capitali e una debacle nelle azioni, che potrebbero causare un collasso economico se non ci fosse sufficiente liquidità nel corso di una massiccia vendita. Il giornale identificò Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve, Arthur Levitt, presidente della Securities and Exchange Commission (SEC, la CNMV statunitense), Brooksley Born, presidente della Commodities Futures Trading Commission (Commissione Futures Market materie prime) e Robert E. Rubin, segretario al Tesoro, come il team di giocatori chiave. Dalla creazione di Jacobe, entità private, come Goldman Sachs, JP Morgan Chase, Merrill Lynch e altre grandi banche sono state coinvolte. In relazione con il crak del mercato azionario del 1987, la più grande caduta nella storia in una sola volta, il Washington Post ha osservato che "la Fed mantiene i mercati in funzione inondando il sistema bancario con riserve e dichiarando pubblicamente che è pronta a fornire crediti se necessario, alle più grandi istituzioni finanziarie". Successivamente, il 5 Aprile, 2000, il New York Post ha riferito che la borsa era fuori dal baratro. Dopo una caduta di 500 punti che sembrava volesse provocare una vera crisi", qualcuno iniziò ad acquistare grandi quantità di contratti futures su indici azionari attraverso due società di intermediazione: Goldman Sachs e Merrill Lynch" pubblicò il giornale. Siccome i dollari USA sono la pietra angolare di ogni attività del programma, il governo degli Stati Uniti, ovviamente, prende una parte. Una percentuale di entrate si riscuote attraverso accordi fiscali negoziati con entità off shore, ubicati in paradisi fiscali. Parte della partecipazione del Governo agli utili delle operazioni erano destinati al Exchange Stabilisation Fund (Fondo di stabilizzazione dei mercati). Qui ci sono collegamenti con altri fondi e si utilizzano per sostenere l'economia americana, tra le altre manovre, manipolando il prezzo dell'oro per mantenerlo sotto un livello predeterminato. Nella sua forma più semplice, è preso in prestito, ad un tasso d'interesse ridicolo, l'oro di un terzo- se è quello di America, Germania, Regno Unito o Goldman Sachs- e viene venduto sul mercato. Ciò fornisce un enorme profitto in dollari quasi esenti da interessi. Quando il mercato sembra agitato, o le azioni chiave sono sotto pressione, si lanciano a comprare, comprare, comprare. I programmi di negoziazione come Hammer e Jacobe sono di proprietà di molti governi, i loro ministeri delle Finanze e delle più importanti banche a livello internazionale, in particolare delle nazioni del G-7. Nel rivedere le tecniche utilizzate nella costituzione di Hammer, si rimane colpiti non solo dalla complessità di tutta la rete, ma anche per il modo in cui le banche e servizi segreti coinvolti, come la CIA, strutturano le cose per proteggere se stessi da ogni responsabilità. Fonte: www.danielestulin.com |
31 maggio 2010
La freedom flotilla va avanti!
Larnaka/Nicosia,Cipro
Mentre ci apprestiamo a "festeggiare" l' anniversario del primo
ingresso di PBC a Gaza,alla guida della Carovana della Speranza,
avvenuto proprio un anno fa, cominciamo ad avere maggiori informazioni
sulla nostra missione.
Abbiamo cambiato albergo poiche' hanno sistemato tutti partecipanti,
prima sparsi in vari alloggi, in un unico hotel in modo da essere
pronti al momento della partenza e per poter fornire eventuali
aggiornamenti in tempo reale. In mattinata siamo andati a Nicosia, la
capitale, dove abbiamo conosciuto altri nostri compagni di viaggio,
provenienti dall' Irlanda, dalla Norvegia, dalla Svezia, dalla
Bulgaria, dall' Inghilterra, dagli USA e dalla Russia (oltre a due
cittadini israeliani che condividono la necessita' di fermare l'
atroce assedio contro la Striscia).
Gli organizzatori ci hanno spiegato come averra' la partenza (preparo
il pezzo dedicato, che per ragioni di sicurezza sara' pubblicato solo
dopo l' avvenuto imbarco) e sara' un'operazione...davvero
rocambolesca! Non potremo portare le nostre valigie, ma dobbiamo
attrezzarci con il minimo necessario per qualche giorno (la sosta a
Gaza e' prevista per due soli giorni) e con eventuali medicinali.
Fortunatamente c'e' una bella notizia: ci ricongiungeremo con Anglea
Lano (Infopal) sulla stessa imbarcazione della European Campaign to
end the siege on Gaza, unificando di fatto la delegazione italiana.
Ci aspettano quattro tipi di scenari, uno solo del quale e'
entusiasmante: l'arrivo a Gaza per sabato dopo una traversata in mare
di poco piu di un giorno. Ma tenuto conto di quanto fermamente Israele
abbia ribadito il proprio impegno a contrastare duramente la missione
umanitaria, c' e' poco da sperare in una simile situazione. Gli
organizzatori ci hanno fatto sottoscrivere un foglio con il quale ci
assumiamo l'intera responsabilita' per cio' che ci accadra',
osservando l'impegno a mantenere un atteggiamento non violento di
fornte a qualunque tipo di provocazione israeliana. Le prospettive
vanno dal 'fermo in mare' (ovvero potrebbero bloccare le imbarcazioni
per vari giorni in mare), al sequestro dei cargo, all'assalto delle
navi (con cannoni ad acqua o con altro tipo di minacce), sino
all'arresto e alla detenzione, per non dimenticare che altri mezzi di
Free Gaza sono stati pesantemente attaccati con armi da fuoco e
danneggiati irreparabilmente. I giornali israeliani in questi giorni
riportano addirittura la notizia che Israele avrebbe provveduto alla
preparazione di un campo di detenzione per gli attivisti della
Freedom Flotilla ad Ashkelon. Ci sono state date indicazioni in merito
ai nostri diritti e all'atteggiamento che dovremo seguire in caso di
arresto e/o interrogatorio e ci hanno fornito i numeri di emergenza e
informazioni sull'avvocato che nell'eventualita' gli organizzatori
metterebbero immediatamente a nostra disposizione.
In ogni caso siamo sereni: sappiamo che Israele fara' di tutto per
minacciarci e spaventarci, ma sappiamo che stiamo compiendo una
missione importantissima di aiuto e solidarieta' con un intero popolo:
la Turchia accompagnera' la carovana via mare e avremo un telefono
satellitare in nave in caso di emergenza. Vogliamo fare la nostra
parte: gli aiuti (materiali da costruzione, generatori di corrente,
generi alimentari per bambini, sedie a rotelle elettriche, medicinali,
materiali per le scuole) ora ammontano a quasi 10.000 tonnellate!!! La
mia speranza e' quella di poter testimoniare questa avventura,
dimostrando la crudelta' (che polverizza ogni parola di propaganda che
in questi giorni si sta spendendo allegramente su blog, siti, commenti
ad articoli di stampo indiscutibilmente filosionista) del governo e
dell'esercito israeliano verso Gaza, ma soprattutto consegnando aiuti
fondamentali per i cittadini palestinesi. Se non fosse drammatico, ci
sarebbere da ridere dei Governi italiani che si sono avvicendati,
sottoscrivendo ed approvando accordi militari di cooperazione con
Israele...saranno proprio i soldi dei cittadini italiani, il denaro
pubblico del nostro paese, che sara' utilizzato per tentare di
fermarci ed eventualmente detenerci in campi israeliani! L'Italia che
butta nel cesso i quattrini dei propri cittadini, per ubbidire all'
odio feroce dei sionisti: chissa' cosa ne penserebbero i disoccupati,
i ricercatori universitari, le aziende in crisi, le forze di polizia
senza benzina per la lotta contro la criminalita'...Ma ovviamente il
regime politico e mediatico italiano non fara' passare una sola riga
su questa missione umanitaria e sui rischi che sta correndo: meglio
non parlarne...e' il modo migliore per dimostrare che non esiste.
Noi di Per il bene comune, invece, ci siamo e faremo del nostro
meglio, insieme a tanti rappresentanti di paesi europei, dell' Asia,
dell' America (Latina, ma anche USA): e' una spedizione di portata
mondiale e credo che, mentre non basteranno i colpi di arma da fuoco
degli Israeliani a svegliare chi finge di dormire, la nostra missione
potra' svegliare le coscienze assopite che riusciranno ad averne
informazione. Per la giustizia, per l'interesse, per il bene
comune...noi andiamo avanti!
di Monia Benini
Purtroppo nessuna poteva immaginare il bagno di sangue versato dagli israeliani. Qualsiasi commento al momento è superfluo.
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