06 giugno 2010

La Germania potrebbe uscire dall'Euro "dalla sera alla mattina"



Diversi notiziari e bollettini finanziari tedeschi riportano le forti dichiarazioni di Ansgar Belke, direttore di ricerca nell'Istituto tedesco per la Ricerca Economica (DIW - Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung): in perfetto accordo con i tempi, l'economista ha valutato che "legalmente, un'uscita volontaria dall'unione monetaria è possibile". Belke è entrato nei dettagli dicendo che "in primo luogo, il marco tedesco dovrebbe essere reintrodotto come unità di conto, con un cambio fisso [rispetto all'euro] per circa un anno. Durante tale periodo, l'euro rimarrebbe la moneta ufficiale mentre verrebbero stampate e coniate [rispettivamente] nuove banconote e monete, destinate a circolare [legalmente] l'anno successivo. Tutte le monete e le banconote in euro sarebbero quindi abolite e l'euro diventerebbe a sua volta una unità di conto. Nell'ultima fase, il cambio valutario tra le due monete sarebbe sospeso, e il marco tedesco ritornerebbe nuovamente indipendente".

Benché Belke ci stia spiegando come si potrebbe, a suo avviso, abbandonare l'euro, non è favorevole a queste misure.

Alfonso Tuor, economista e vicedirettore de Il Corriere del Ticino, già in colloquio con MoviSol sulle frequenze di Radio Padania, si è spinto oltre. In un'intervista per l'EIR, ha sostenuto che "l'uscita della Germania dall'euro deve avvenire dalla sera alla mattina. Non si può fare in un anno; deve essere fatto dalla sera alla mattina, o in un fine settimana. L'annuncio deve essere dato a sorpresa, per esempio dicendo: 'Avete tempo 30 giorni per convertire i vostri euro in marchi tedeschi, e decidere se volete che il vostro debito sia denominato in marchi o in euro'... Deve essere fatto come Nixon fece con l'oro".

La questione del changeover fisico tra le monete è irrilevante, per Tour. "Il denaro circolante è davvero poco. Le masse monetarie sono principalmente elettroniche". Il cambio tecnico tra banconote "è un gioco da ragazzi", da potersi fare successivamente.

Tuor è convinto che la Germania uscirà dall'unione monetaria nel giro di 2-3 mesi, "o anche in un mese". Infatti, nel sistema finanziario "sta venendo giù tutto". Ha poi aggiunto: "Non vedo chi possa intervenire" per fermare questo processo. Il crollo dei mercati azionari sta dando altri effetti, nello svalutare i collaterali delle banche. È una reazione a catena.

"Sono convinto che la partecipazione della Germania nel pacchetto di salvataggio sia il prezzo pagato da quella nazione per uscire dall'euro", ha concluso. In altre parole, presto la Germania dirà: abbiamo già dato, ma ora è finita. Torniamo al marco.

by (MoviSol)

05 giugno 2010

La Fame e la Sete... dei mercanti

Una marea di fesserie vengono buttate in pasto ai mass media, seppur partendo da dati reali sulle crisi di produttività dei terreni agricoli e sugli sconvolgimenti climatici,

che desertificano le terre insieme alla chimica dei Pesticidi e dei Disseccanti che distruggono l'Humus, e la salute degli Agricoltori e dei Consumatori

Si vuol preparare la gente alla fame e alla sete...

quella dei Mercanti che monopolizzano i mercati agricoli,

mentre i prezzi pagati agli agricoltori hanno raggiunto oggi il minimo storico

con la paglia (12 €/q.le) che vale più del grano (11,5 €/q.le)... mai successo nella storia umana !!!

come è possibile tutto ciò?

oggi alleviamo 10 miliardi di bovini equivalenti che mangiano almeno come 30 miliardi di persone in fabbriche di animali piene di medicinali ed ormoni

li nutriamo con Mais, Soia e altri prodotti e sottoprodotti agricoli e industriali che consumano più petrolio dell'energia solare fissata attraverso la fotosintesi dalle coltivazioni

In tal modo accumuliamo nelle carni moltissimi residui chimici, soprattutto Pesticidi

...mentre 1 miliardo di esseri umani soffrono la fame nera

basterebbe puntare alla sovranità alimentare autosufficiente dei singoli popoli

attraverso l'Agroecologia e le Produzioni Biologiche Tardizionali locali,

organizzate con filiere corte o dirette, dai produttori ai consumatori

"Mangiacomeparli"... è proprio il caso di dire.

E ne abbiamo fatto anche un marchio a garanzia dei consumatori, 100% Italiano, 100% OGM Free, secondo le norme di legge, 100% Biologico

Dobbiamo ridurre di almeno il 70% gli animali allevati al mondo

In Italia, invece di allevare 10 milioni di Unita Bovine Adulte equivalenti (UBA), ne basterebbero 3 milioni

Rimarrebbero a disposizione degli italiani ancora ben 500 grammi di carne procapite alla settimana (o qualcosa in pù in equivalenza nutrizionale, sotto forma di latte o formaggi)

Più un pò di pesce fresco pescato dai mari che ci circondano per migliaia di km (con un pò di bioaccumulo di residui chimici di tutti i tipi, che purtroppo attraverso i fiumi finiscono tutti a mare).

Se proprio non vogliamo diventare vegetariani.

Liberiamo l'agricoltura dall'Industria chimica dei Pesticidi e della trasformazione agro-alimentare... e, soprattutto, dal Commercio speculativo.

Questo prevedono le normative Europee da almeno 15 anni

L'Europa ha stanziato 200 miliardi di € per lo Sviluppo Rurale Agroecologico, dal 2007 al 2013

In Italia oggi abbiamo ancora oltre 17 miliardi di € da spendere per le finanziarie agricole, i Piani di Sviluppo Rurale Regionali (PSR).

Soldi che rischiano di tornare a Bruxelles, per mancanza di volontà di riconversione biologica dell'Agricoltura da parte delle regioni

tanto che il governo pensa a un Piano Nazionale di Sviluppo Rurale, scavalcando le Regioni stesse

Esiste l'obbligo di destinazione di almeno il 40% dei bilanci regionali dei PSR per i cosiddetti Pagamenti Agroambientali (con priorità fino al 70% in caso di domande degli agricoltori ed allevatori biologici)

Ciò a compensare tutti i mancati redditi, i maggiori costi + il 20% per la transazione all'Agricoltura Biologica o per la Sostituzione reale dei Pesticidi.

E non per fittizie presunte riduzioni degli inputs chimici denominate Agricoltura Integrata, censurate come non controllabili ne verificabili dalla Corte dei Conti UE (nota 3/2005)

attraverso la quale si stanno sperperando enormi risorse per sostenere i redditi degli agricoltori che acquistano Pesticidi

seguendo disciplinari che prevedono un numero di trattamenti chimici molto superiore alla normale pratica dei coltivatori.

In tal modo il mercato dei Pesticidi è continuamente cresciuto in Italia, superando il 30% di tutte le vendite europee

e le nostre acque sono per lo più inquinate da residui chimici oltre i limiti di legge (Agrisole 21-27 maggio 2010),

Residui che continuano ad accumularsi da decenni, finche non saremo più in grado di sopportarli fisicamente.

I tumori e il cancro aumentano in maniera impressionante, cosi come la spesa per la malattia, che oggi ha superato l'80% dei bilanci regionali (e la chiamano sanità

I nostri bambini e le nostre cellule riproduttive sono i più soggetti ai danni da Pesticidi e disseccanti arancione, che distruggono il paesaggio italiano e la salute,

creando dissesti idrogeologici per mancanza di copertura invernale e primaverile dei suoli,

quando piove e l'acqua si porta giù la terra nei fiumi, sulla case della gente, sui treni e nelle strade

Attraverso i progetto "Polline sicuro", guidato dalle Multinazionali del Glifosate, si sono irrorate di disseccante tutte le strade del Bel Paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini che passeggiano o viaggiano in macchina

I residui di tale prodotto sono rilevabili in tutte le acque sensibili analizzate, alla faccia della presunta biodegradabilità ed innocuità.

Roba da inchiesta per le Procure della Repubblica. In Francia sono partite multe salate ed in Argentina il prodotto è stato vietato dai tribunali

Non entrate nei Supermercati, signori miei... e state bene attenti a ciò che acquistate

Migliorerà la salute... del pianeta, vostra e degli agricoltori... soprattutto quella dei vostri figli

Torniamo alla Tradizione Agroecologica e all'Artigianato dei nostri Maestri dei campi e del Vino,

Del Grano e del Pane a un giusto prezzo.

La Madre Terra ha risorse abbondanti per tutti i propri figli...

ma non potrà mai sfamare l'avidità dei pochi che non la rispettano,

in nome del DIO denaro e del potere... di far del male agli altri

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento, insufficiente, oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha)

- Mais 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

Totale di spesa prevista: 4 miliardi di € all'anno

Ci potremmo aggiungere 400 € per unita bovina adulta allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €

per liberare la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM

avanzano anche fondi per il Tabacco Biologico: 40.000 ha x 5.000 €/ha

Abbiamo ancora a disposizione oltre 17 miliradi di € da spendere, con priorità fino al 70% per i Pagamenti Agroambientali all'Agricoltura Biologica (circa 12 miliardi di € disponibili) nel periodo 2010-2013

Possiamo quasi riconvertire tutta l'Italia al Biologico, oggi, non domani.

di Giuseppe Altieri

La globalizzazione della menzogna


Due notizie, trasmesse quasi in contemporanea, hanno occupato le pagine dei giornali nei giorni scorsi. La prima, ampiamente pubblicizzata, concerneva l’assalto israeliano al convoglio umanitario diretto a Gaza; la seconda, soffocata dalla prima, riportava le dichiarazioni di Horst Köhler, presidente della Repubblica federale tedesca e già direttore del Fondo Monetario Internazionale, circa gli interessi economici che starebbero alla base delle cosiddette operazioni di “peacekeeping”.
Un filo comune lega in qualche modo le due notizie. E’ assodato che se Israele, con la sua collocazione geografica in un’area altamente strategica, non rappresentasse un interesse per gli Stati Uniti e i loro alleati, lo Stato ebraico avrebbe smesso da tempo di fare impunemente i propri comodi. Meno assodato – e comunque insolito nella prassi diplomatica – è che una personalità come il Presidente della Repubblica Federale tedesca ci venga a dire senza mezzi termini che le guerre condotte in nome della libertà e per esportare democrazia in realtà nascondono fini tutt’altro che ideali e leciti.
Ma andiamo per gradi. Quello che è successo nel corso dell’assalto dei militari israeliani, in acque internazionali, al convoglio umanitario che trasportava viveri, medicinali, vestiario e prefabbricati alla popolazione di Gaza è ormai noto a tutti, nonostante i fragili tentativi di smentita dei responsabili della carneficina che avevano da tempo programmato l’azione dandole anche un nome: “Skywind”, Vento dal cielo. Così come è noto a tutti quello che i mandanti del terrorismo israeliano (cosa diversa dalla maggioranza della popolazione ebraica che non condivide le iniziative criminali dei Netanyahu, delle Tzipi Livni e della banda sionista) stanno facendo da anni infischiandosene delle continue risoluzioni delle Nazione Unite 1.
Nota a tutti è anche la posizione italiana in seno al Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ ONU, dove – con 32 voti favorevoli su 47 (contrari USA e Italia) - è stata adottata una risoluzione che chiede un’”inchiesta internazionale” sull’ultimo blitz israeliano. “Israele – ha spiegato il sottosegretario Vincenzo Scotti motivando il voto italiano – è un paese democratico in grado di condurre un’inchiesta indipendente”. Come dire che l’ assassino è in grado di emettere un giudizio obiettivo sul suo operato. In precedenza il sottosegretario Alfredo Mantica aveva affermato che quella della “Freedom Flottiglia” era stata “una provocazione voluta…per vedere fino a che punto Israele reagisce… Sperare che Israele non reagisse era un’illusione. Il principio della rappresaglia israeliana è un principio conosciuto nel mondo” (sarebbe interessante sapere come Mantica giudica oggi le rappresaglie tedesche del 1945, quelle contemplate dalla Convenzione di Ginevra del 1929).
Non risulta che i punti di vista dei suddetti politici, il primo ex vecchia volpe democristiana, l’altro già esponente di punta del MSI “né USA né URSS”, siano gli stessi espressi fino a ieri. Del resto, neanche il buon Ministro Frattini assomiglia più tanto al Franco Frattini che scriveva sul “Manifesto”e militava in aree politiche ben diverse dall’attuale. Vien da chiedersi se tanta puntuale sintonia tra persone provenienti da aree ideologiche così lontane tra loro, sia da considerarsi sentita e spontanea.
Anche quanto accade oggi in Afghanistan o in Iraq è noto ai più, ma la maggior distanza da quel teatro di operazioni e le differenze culturali con quel mondo rendono la comprensione di quei fenomeni più ardua. Certamente Sabra e Shatila, l’operazione “Piombo fuso” o l’assalto alla “Freedom Flotilla” sono episodi circoscritti, più facilmente individuabili e leggibili e quindi meno malleabili.
Ecco perché le dichiarazioni del Presidente della Repubblica di Germania sono state minimizzate dai media e accantonate in fretta: perché, pur lapalissiane, risultano alla cricca dominante di un’enormità e di una gravità inaudite. Perché aprono scenari incomprensibili in chi è stato addomesticato dai media asserviti alle lobbies a non considerare minimamente le ragioni di un popolo invaso, a credere alle menzogne delle “armi di distruzione di massa” e alla necessità di vietare la costruzione della bomba atomica all’Iran da parte dell’unico Paese, gli USA, che ne ha fatto uso fino ad oggi; a pretendere l’ impiccagione di un uomo, Saddam Hussein, che fu accettato come alleato dai suoi giustizieri, anche dopo aver compiuto i suoi genocidi.
Orbene, come si permette questo insigne signore di dire al mondo che dietro alle operazioni di “peacekeeping” vi sono solo interessi economici? Perché non si allinea alle posizioni comuni dei piccoli e grandi cialtroni di questo mondo globalizzato? Ha sbagliato. Il presidente della Repubblica Federale di Germania, rappresentante anche di quel 65% di tedeschi contrari all’intervento in Afghanistan, doveva ripetere quello che Angela Merkel non si stanca mai di ribadire: che la missione in quel Paese è necessaria per difendersi dal terrorismo internazionale.
Doveva fare quello che fanno il nostro Presidente della Repubblica e i nostri ministri economici: tacere e mettersi in riga. Fingendo di non sapere che, se la nostra economia non collassa, lo deve in gran parte all’ottima salute che gode il settore dell’esportazioni di armamenti che nel 2009 ha segnato un incremento del 64%; ignorando che nel 2008 le aziende italiane (per la maggior parte Finmeccanica) hanno firmato contratti per quasi 4 miliardi di dollari, superate solo dagli Stati Uniti che con i loro 37 miliardi controllano più dei due terzi del mercato mondiale.
Pensate a come sarebbe ridotta la nostra bilancia dei pagamenti se non ci fossero le guerre in Iraq ed in Afghanistan, il terrorismo, i movimenti di guerriglia sparsi in tutto il mondo. Pensate ai nostri istituti di credito, alle banche, che solo nel 2009 hanno movimentato qualcosa come 3.79 miliardi, il 61% in più rispetto al 2008. E pensate magari anche alla buonafede di quei clienti che, sottoscrivendo un fondo, non pensano minimamente che stanno finanziando il commercio di armi o di mine antiuomo2.
Ma questo non si deve dire: in nome del mercato l’umanità può anche perdere il suo volto. ”Geld macht frei”.

1) Assemblea Generale (AG): Risoluzione 194 (III) (11/12/1948): I profughi palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case in Israele

di Antonio Serena

06 giugno 2010

La Germania potrebbe uscire dall'Euro "dalla sera alla mattina"



Diversi notiziari e bollettini finanziari tedeschi riportano le forti dichiarazioni di Ansgar Belke, direttore di ricerca nell'Istituto tedesco per la Ricerca Economica (DIW - Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung): in perfetto accordo con i tempi, l'economista ha valutato che "legalmente, un'uscita volontaria dall'unione monetaria è possibile". Belke è entrato nei dettagli dicendo che "in primo luogo, il marco tedesco dovrebbe essere reintrodotto come unità di conto, con un cambio fisso [rispetto all'euro] per circa un anno. Durante tale periodo, l'euro rimarrebbe la moneta ufficiale mentre verrebbero stampate e coniate [rispettivamente] nuove banconote e monete, destinate a circolare [legalmente] l'anno successivo. Tutte le monete e le banconote in euro sarebbero quindi abolite e l'euro diventerebbe a sua volta una unità di conto. Nell'ultima fase, il cambio valutario tra le due monete sarebbe sospeso, e il marco tedesco ritornerebbe nuovamente indipendente".

Benché Belke ci stia spiegando come si potrebbe, a suo avviso, abbandonare l'euro, non è favorevole a queste misure.

Alfonso Tuor, economista e vicedirettore de Il Corriere del Ticino, già in colloquio con MoviSol sulle frequenze di Radio Padania, si è spinto oltre. In un'intervista per l'EIR, ha sostenuto che "l'uscita della Germania dall'euro deve avvenire dalla sera alla mattina. Non si può fare in un anno; deve essere fatto dalla sera alla mattina, o in un fine settimana. L'annuncio deve essere dato a sorpresa, per esempio dicendo: 'Avete tempo 30 giorni per convertire i vostri euro in marchi tedeschi, e decidere se volete che il vostro debito sia denominato in marchi o in euro'... Deve essere fatto come Nixon fece con l'oro".

La questione del changeover fisico tra le monete è irrilevante, per Tour. "Il denaro circolante è davvero poco. Le masse monetarie sono principalmente elettroniche". Il cambio tecnico tra banconote "è un gioco da ragazzi", da potersi fare successivamente.

Tuor è convinto che la Germania uscirà dall'unione monetaria nel giro di 2-3 mesi, "o anche in un mese". Infatti, nel sistema finanziario "sta venendo giù tutto". Ha poi aggiunto: "Non vedo chi possa intervenire" per fermare questo processo. Il crollo dei mercati azionari sta dando altri effetti, nello svalutare i collaterali delle banche. È una reazione a catena.

"Sono convinto che la partecipazione della Germania nel pacchetto di salvataggio sia il prezzo pagato da quella nazione per uscire dall'euro", ha concluso. In altre parole, presto la Germania dirà: abbiamo già dato, ma ora è finita. Torniamo al marco.

by (MoviSol)

05 giugno 2010

La Fame e la Sete... dei mercanti

Una marea di fesserie vengono buttate in pasto ai mass media, seppur partendo da dati reali sulle crisi di produttività dei terreni agricoli e sugli sconvolgimenti climatici,

che desertificano le terre insieme alla chimica dei Pesticidi e dei Disseccanti che distruggono l'Humus, e la salute degli Agricoltori e dei Consumatori

Si vuol preparare la gente alla fame e alla sete...

quella dei Mercanti che monopolizzano i mercati agricoli,

mentre i prezzi pagati agli agricoltori hanno raggiunto oggi il minimo storico

con la paglia (12 €/q.le) che vale più del grano (11,5 €/q.le)... mai successo nella storia umana !!!

come è possibile tutto ciò?

oggi alleviamo 10 miliardi di bovini equivalenti che mangiano almeno come 30 miliardi di persone in fabbriche di animali piene di medicinali ed ormoni

li nutriamo con Mais, Soia e altri prodotti e sottoprodotti agricoli e industriali che consumano più petrolio dell'energia solare fissata attraverso la fotosintesi dalle coltivazioni

In tal modo accumuliamo nelle carni moltissimi residui chimici, soprattutto Pesticidi

...mentre 1 miliardo di esseri umani soffrono la fame nera

basterebbe puntare alla sovranità alimentare autosufficiente dei singoli popoli

attraverso l'Agroecologia e le Produzioni Biologiche Tardizionali locali,

organizzate con filiere corte o dirette, dai produttori ai consumatori

"Mangiacomeparli"... è proprio il caso di dire.

E ne abbiamo fatto anche un marchio a garanzia dei consumatori, 100% Italiano, 100% OGM Free, secondo le norme di legge, 100% Biologico

Dobbiamo ridurre di almeno il 70% gli animali allevati al mondo

In Italia, invece di allevare 10 milioni di Unita Bovine Adulte equivalenti (UBA), ne basterebbero 3 milioni

Rimarrebbero a disposizione degli italiani ancora ben 500 grammi di carne procapite alla settimana (o qualcosa in pù in equivalenza nutrizionale, sotto forma di latte o formaggi)

Più un pò di pesce fresco pescato dai mari che ci circondano per migliaia di km (con un pò di bioaccumulo di residui chimici di tutti i tipi, che purtroppo attraverso i fiumi finiscono tutti a mare).

Se proprio non vogliamo diventare vegetariani.

Liberiamo l'agricoltura dall'Industria chimica dei Pesticidi e della trasformazione agro-alimentare... e, soprattutto, dal Commercio speculativo.

Questo prevedono le normative Europee da almeno 15 anni

L'Europa ha stanziato 200 miliardi di € per lo Sviluppo Rurale Agroecologico, dal 2007 al 2013

In Italia oggi abbiamo ancora oltre 17 miliardi di € da spendere per le finanziarie agricole, i Piani di Sviluppo Rurale Regionali (PSR).

Soldi che rischiano di tornare a Bruxelles, per mancanza di volontà di riconversione biologica dell'Agricoltura da parte delle regioni

tanto che il governo pensa a un Piano Nazionale di Sviluppo Rurale, scavalcando le Regioni stesse

Esiste l'obbligo di destinazione di almeno il 40% dei bilanci regionali dei PSR per i cosiddetti Pagamenti Agroambientali (con priorità fino al 70% in caso di domande degli agricoltori ed allevatori biologici)

Ciò a compensare tutti i mancati redditi, i maggiori costi + il 20% per la transazione all'Agricoltura Biologica o per la Sostituzione reale dei Pesticidi.

E non per fittizie presunte riduzioni degli inputs chimici denominate Agricoltura Integrata, censurate come non controllabili ne verificabili dalla Corte dei Conti UE (nota 3/2005)

attraverso la quale si stanno sperperando enormi risorse per sostenere i redditi degli agricoltori che acquistano Pesticidi

seguendo disciplinari che prevedono un numero di trattamenti chimici molto superiore alla normale pratica dei coltivatori.

In tal modo il mercato dei Pesticidi è continuamente cresciuto in Italia, superando il 30% di tutte le vendite europee

e le nostre acque sono per lo più inquinate da residui chimici oltre i limiti di legge (Agrisole 21-27 maggio 2010),

Residui che continuano ad accumularsi da decenni, finche non saremo più in grado di sopportarli fisicamente.

I tumori e il cancro aumentano in maniera impressionante, cosi come la spesa per la malattia, che oggi ha superato l'80% dei bilanci regionali (e la chiamano sanità

I nostri bambini e le nostre cellule riproduttive sono i più soggetti ai danni da Pesticidi e disseccanti arancione, che distruggono il paesaggio italiano e la salute,

creando dissesti idrogeologici per mancanza di copertura invernale e primaverile dei suoli,

quando piove e l'acqua si porta giù la terra nei fiumi, sulla case della gente, sui treni e nelle strade

Attraverso i progetto "Polline sicuro", guidato dalle Multinazionali del Glifosate, si sono irrorate di disseccante tutte le strade del Bel Paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini che passeggiano o viaggiano in macchina

I residui di tale prodotto sono rilevabili in tutte le acque sensibili analizzate, alla faccia della presunta biodegradabilità ed innocuità.

Roba da inchiesta per le Procure della Repubblica. In Francia sono partite multe salate ed in Argentina il prodotto è stato vietato dai tribunali

Non entrate nei Supermercati, signori miei... e state bene attenti a ciò che acquistate

Migliorerà la salute... del pianeta, vostra e degli agricoltori... soprattutto quella dei vostri figli

Torniamo alla Tradizione Agroecologica e all'Artigianato dei nostri Maestri dei campi e del Vino,

Del Grano e del Pane a un giusto prezzo.

La Madre Terra ha risorse abbondanti per tutti i propri figli...

ma non potrà mai sfamare l'avidità dei pochi che non la rispettano,

in nome del DIO denaro e del potere... di far del male agli altri

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento, insufficiente, oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha)

- Mais 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

Totale di spesa prevista: 4 miliardi di € all'anno

Ci potremmo aggiungere 400 € per unita bovina adulta allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €

per liberare la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM

avanzano anche fondi per il Tabacco Biologico: 40.000 ha x 5.000 €/ha

Abbiamo ancora a disposizione oltre 17 miliradi di € da spendere, con priorità fino al 70% per i Pagamenti Agroambientali all'Agricoltura Biologica (circa 12 miliardi di € disponibili) nel periodo 2010-2013

Possiamo quasi riconvertire tutta l'Italia al Biologico, oggi, non domani.

di Giuseppe Altieri

La globalizzazione della menzogna


Due notizie, trasmesse quasi in contemporanea, hanno occupato le pagine dei giornali nei giorni scorsi. La prima, ampiamente pubblicizzata, concerneva l’assalto israeliano al convoglio umanitario diretto a Gaza; la seconda, soffocata dalla prima, riportava le dichiarazioni di Horst Köhler, presidente della Repubblica federale tedesca e già direttore del Fondo Monetario Internazionale, circa gli interessi economici che starebbero alla base delle cosiddette operazioni di “peacekeeping”.
Un filo comune lega in qualche modo le due notizie. E’ assodato che se Israele, con la sua collocazione geografica in un’area altamente strategica, non rappresentasse un interesse per gli Stati Uniti e i loro alleati, lo Stato ebraico avrebbe smesso da tempo di fare impunemente i propri comodi. Meno assodato – e comunque insolito nella prassi diplomatica – è che una personalità come il Presidente della Repubblica Federale tedesca ci venga a dire senza mezzi termini che le guerre condotte in nome della libertà e per esportare democrazia in realtà nascondono fini tutt’altro che ideali e leciti.
Ma andiamo per gradi. Quello che è successo nel corso dell’assalto dei militari israeliani, in acque internazionali, al convoglio umanitario che trasportava viveri, medicinali, vestiario e prefabbricati alla popolazione di Gaza è ormai noto a tutti, nonostante i fragili tentativi di smentita dei responsabili della carneficina che avevano da tempo programmato l’azione dandole anche un nome: “Skywind”, Vento dal cielo. Così come è noto a tutti quello che i mandanti del terrorismo israeliano (cosa diversa dalla maggioranza della popolazione ebraica che non condivide le iniziative criminali dei Netanyahu, delle Tzipi Livni e della banda sionista) stanno facendo da anni infischiandosene delle continue risoluzioni delle Nazione Unite 1.
Nota a tutti è anche la posizione italiana in seno al Consiglio dei Diritti dell’Uomo dell’ ONU, dove – con 32 voti favorevoli su 47 (contrari USA e Italia) - è stata adottata una risoluzione che chiede un’”inchiesta internazionale” sull’ultimo blitz israeliano. “Israele – ha spiegato il sottosegretario Vincenzo Scotti motivando il voto italiano – è un paese democratico in grado di condurre un’inchiesta indipendente”. Come dire che l’ assassino è in grado di emettere un giudizio obiettivo sul suo operato. In precedenza il sottosegretario Alfredo Mantica aveva affermato che quella della “Freedom Flottiglia” era stata “una provocazione voluta…per vedere fino a che punto Israele reagisce… Sperare che Israele non reagisse era un’illusione. Il principio della rappresaglia israeliana è un principio conosciuto nel mondo” (sarebbe interessante sapere come Mantica giudica oggi le rappresaglie tedesche del 1945, quelle contemplate dalla Convenzione di Ginevra del 1929).
Non risulta che i punti di vista dei suddetti politici, il primo ex vecchia volpe democristiana, l’altro già esponente di punta del MSI “né USA né URSS”, siano gli stessi espressi fino a ieri. Del resto, neanche il buon Ministro Frattini assomiglia più tanto al Franco Frattini che scriveva sul “Manifesto”e militava in aree politiche ben diverse dall’attuale. Vien da chiedersi se tanta puntuale sintonia tra persone provenienti da aree ideologiche così lontane tra loro, sia da considerarsi sentita e spontanea.
Anche quanto accade oggi in Afghanistan o in Iraq è noto ai più, ma la maggior distanza da quel teatro di operazioni e le differenze culturali con quel mondo rendono la comprensione di quei fenomeni più ardua. Certamente Sabra e Shatila, l’operazione “Piombo fuso” o l’assalto alla “Freedom Flotilla” sono episodi circoscritti, più facilmente individuabili e leggibili e quindi meno malleabili.
Ecco perché le dichiarazioni del Presidente della Repubblica di Germania sono state minimizzate dai media e accantonate in fretta: perché, pur lapalissiane, risultano alla cricca dominante di un’enormità e di una gravità inaudite. Perché aprono scenari incomprensibili in chi è stato addomesticato dai media asserviti alle lobbies a non considerare minimamente le ragioni di un popolo invaso, a credere alle menzogne delle “armi di distruzione di massa” e alla necessità di vietare la costruzione della bomba atomica all’Iran da parte dell’unico Paese, gli USA, che ne ha fatto uso fino ad oggi; a pretendere l’ impiccagione di un uomo, Saddam Hussein, che fu accettato come alleato dai suoi giustizieri, anche dopo aver compiuto i suoi genocidi.
Orbene, come si permette questo insigne signore di dire al mondo che dietro alle operazioni di “peacekeeping” vi sono solo interessi economici? Perché non si allinea alle posizioni comuni dei piccoli e grandi cialtroni di questo mondo globalizzato? Ha sbagliato. Il presidente della Repubblica Federale di Germania, rappresentante anche di quel 65% di tedeschi contrari all’intervento in Afghanistan, doveva ripetere quello che Angela Merkel non si stanca mai di ribadire: che la missione in quel Paese è necessaria per difendersi dal terrorismo internazionale.
Doveva fare quello che fanno il nostro Presidente della Repubblica e i nostri ministri economici: tacere e mettersi in riga. Fingendo di non sapere che, se la nostra economia non collassa, lo deve in gran parte all’ottima salute che gode il settore dell’esportazioni di armamenti che nel 2009 ha segnato un incremento del 64%; ignorando che nel 2008 le aziende italiane (per la maggior parte Finmeccanica) hanno firmato contratti per quasi 4 miliardi di dollari, superate solo dagli Stati Uniti che con i loro 37 miliardi controllano più dei due terzi del mercato mondiale.
Pensate a come sarebbe ridotta la nostra bilancia dei pagamenti se non ci fossero le guerre in Iraq ed in Afghanistan, il terrorismo, i movimenti di guerriglia sparsi in tutto il mondo. Pensate ai nostri istituti di credito, alle banche, che solo nel 2009 hanno movimentato qualcosa come 3.79 miliardi, il 61% in più rispetto al 2008. E pensate magari anche alla buonafede di quei clienti che, sottoscrivendo un fondo, non pensano minimamente che stanno finanziando il commercio di armi o di mine antiuomo2.
Ma questo non si deve dire: in nome del mercato l’umanità può anche perdere il suo volto. ”Geld macht frei”.

1) Assemblea Generale (AG): Risoluzione 194 (III) (11/12/1948): I profughi palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case in Israele

di Antonio Serena