05 ottobre 2010

La truffa in atto: quantitative easing

Le Banche sono insolventi. Fed (e BCE) giocano a "tre carte". E la illusione regge. Per ora.

Niente paura. Questi termini in lingua inglese - forse è meglio dire lingua economica - indicano un processo messo in atto dalla Fed (e dalla Bce) che non è complesso da capire. Come spesso accade, si tratta di terminologia in grado di suscitare appeal e suggerire meccanismi complessi (in modo da tenere distanti, e apposta, i non addetti ai lavori) ma si tratta in realtà di una cosa banalissima. E, dal nostro punto di vista, non solo in grado di far capire la situazione disastrosa dell'economia nel suo complesso, ma di anche di far comprendere a dovere la natura intrinsecamente fraudolenta delle due istituzioni che applicano tale processo.

Perché ne parliamo? Perché è argomento fondamentale da conoscere, per capire realmente cosa sta accadendo e di conseguenza potersi fare una opinione sulla natura della crisi in corso. E sul futuro.

Insomma la funzione che dovrebbe svolgere qualsiasi attore dell'informazione. Se non ne avete sentito parlare sino a ora, se nessuno ve lo ha spiegato, oppure se qualcuno ne ha fatto cenno senza spiegarne il significato, le cose sono due: o non siete attenti a ciò che accade (poco probabile, visto che siete lettori di questo giornale) oppure i media non hanno svolto il proprio compito (volutamente o meno... scegliete voi).

Il concetto si chiarisce davvero in poche righe: con i termini Quantitative Easing (letteralmente: alleggerimento quantitativo) si intende l'acquisto, da parte della Fed, di una parte ingente dei titoli tossici presenti nelle Banche statunitensi (fenomeno presente anche in Europa da parte della BCE). È fondamentale capire come avviene il meccanismo, perché avviene, a quali risultati ha portato fino a ora e - ecco il punto - a quali porterà la prossima volta che verrà applicata (perché ve ne è uno strenuo bisogno). Per il sistema intero e per ogni singolo cittadino.

Il meccanismo avviene in questi termini: la Fed crea denaro e lo dà alle Banche comperando asset tossici al valore nominale o contabile - e non reale: visto che è spazzatura - in modo che queste possano scaricare, in modo sistematico, le perdite, e possano rientrare nei requisiti di riserva (deposito di riserva frazionaria).

Questa soluzione (soluzione si fa per dire...) è avvenuta 18 mesi addietro, quando la caduta di Lehman Brothers e AIG ha aperto il tappo sulla reale situazione: le Banche - praticamente tutte e in tutto il mondo - erano talmente cariche di titoli tossici, ovvero spazzatura, da essere insolventi. Fallite. Impossibilitate a ripagare i propri debiti.

Fu l'oggetto della riunione storica in cui la Fed decise di creare 1000 miliardi di Dollari e di darli alle Banche, perché troppo grandi per farle fallire.

I risultati ai quali si è giunti attraverso il Quantitative Easing sono di due tipi, e hanno una terza conseguenza.

Il primo risultato è quasi nullo: le Banche - e il mondo intero - sono ancora piene di titoli tossici, negli Stati Uniti chiudono al ritmo di diverse al giorno (già centinaia, al momento) non sono riuscite a capitalizzare e per quanto attiene al secondo risultato c'è il fatto che la Fed, per fare l'operazione, ha creato dal nulla - letteralmente: creato dal nulla, con sistemi elettronici o altri mezzi - una quantità abnorme di denaro: ciò comporta la perdita di credibilità del Dollaro (se viene creato dal nulla varrà nulla, no?) dei titoli di stato statunitensi (oltre alla creazione dei debiti di ogni singolo cittadino Usa) e della stabilità economica del mondo (che ci coinvolge tutti). Sintesi: un disastro. Un vero e proprio crimine contro l'umanità. Perpetrato per "non far fallire le Banche", che invece proprio il fallimento avrebbero meritato.

A conferma di ciò, ecco la terza conseguenza, non si è verificato quello che la Fed sperava, ovvero che le Banche iniziassero e fare le Banche e offrissero credito a chi ne aveva bisogno (per far ripartire investimenti ed economia). Ciò non è avvenuto (e infatti non c'è stata iperinflazione perché, letteralmente, non c'è denaro in giro): le Banche sono talmente in deficit, hanno talmente poca liquidità (sono di fatto insolventi) hanno ancora una quantità così abnorme di asset tossici in cassa, tanto che non possono prestare denaro ad alcuno. In altre parole: hanno drenato ciò che la Fed e i cittadini americani gli hanno dato, e in cambio non hanno fatto nulla, se non - e il che è peggio - continuare a fare né più né meno ciò che hanno sempre fatto e che ha portato alla crisi. Ovvero usura, e affari e speculazioni sulla pelle dei cittadini. Tra le altre cose, e il cerchio si chiude, parte della liquidità offerta dalla Fed alle Banche, è stata utilizzata dalle stesse per acquistare dei Buoni del Tesoro Usa (obbligate a farlo?). Il circolo, come si capisce, è vizioso, oltre che capzioso: la Fed stampa denaro dal nulla e lo dà alle Banche per non farle fallire, e queste lo danno allo Stato (comprando i Buoni) per non farlo fallire. Il classico gioco delle tre carte.

Il denaro (si fa per dire) è ritornato alla Fed sotto forma di riserva: i titoli tossici delle Banche sono state considerate dalla Fed come "riserve in eccesso" (figuriamoci!) e l'illusione è sembrata reale.

La cosa è di stretta attualità perché la Fed, a brevissimo (novembre) dovrà scegliere se fare o meno (lo farà, of course) una operazione del genere bis. Un Quantitative Easing 2. Questa volta, per giunta, in modo molto più massiccio rispetto alla prima volta. Si parla, per l'esattezza, di un cifra attorno al trilione di dollari. Qualcosa di molto vicino al fantastiliardo di dollari che leggevamo sui fumetti di Paperon dei Paperoni. Fumetti, appunto.

Naturale, visto che la prima mossa era sbagliata in partenza e non ha, ovviamente, portato ad alcun risultato concreto (se non evitare il panico e salvare alcune Banche).

Ma il punto è: evitare il panico, cioè evitare che i correntisti si precipitassero agli sportelli per prelevare quanto è loro e dunque mandare in insolvenza immediata le Banche, è stata davvero la mossa migliore? Soprattutto considerando i danni immediati e soprattutto prossimi che l'operazione comporterà?

Che credibilità potrà avere, dalle nostre parti, una operazione analoga della BCE? Chi pagherà, direttamente, per questa mole di denaro creata dal nulla per salvare le Banche?

Naturalmente né la Fed (che si appresta a fare il Quantitative Easing 2) né le Banche possono dichiarare la cosa per la quale è - ovvero che la prima è piena di titoli che non valgono nulla e che le seconde sono insolventi - altrimenti scoppierebbe il caos agli sportelli bancari.

Cosa che avverrà, o prima, o poi, naturalmente: il gioco di prestigio, l'illusione, quanto potrà durare?

Valerio Lo Monaco



03 ottobre 2010

L'illusionismo politico e il collasso morale della Nazione


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C'è qualcosa di patologico nell'attenzione con cui da oltre due mesi si sta seguendo l'affaire monegasco: vera o falsa che sia, la vicenda è drammaticamente irrilevante rispetto allo stato di salute della Nazione.

Il triste spettacolo di questo scontro tra bande, scontro alimentato costantemente da scoop, smentite e contro-smentite, altro non è che un diversivo con cui si distrae l'attenzione dell'opinione pubblica (o di quel che ne rimane) dai problemi, ormai quasi irrisolvibili, che strangolano la società italiana, un abile esercizio di illusionismo politico con cui si cerca di accreditare la falsa idea che uno dei contendenti sia meglio (o meno peggio) dell'altro.

Con stimoli artificiali (ultimo quello della battuta di Bossi sul significato di S.P.Q.R.) si creano falsi impulsi di reazione sociale distogliendo l'attenzione dalle autentiche vergogne nazionali.

Che la vendita dell'appartamento di Montecarlo sia stato un affare per il venditore o configuri una regalia all'acquirente è questione di ben poco spessore di fronte alla condotta di una classe politica che tratta la cosa pubblica come un bene di sua esclusiva pertinenza e che cerca di consolidare le sue posizioni con una gestione clientelare del potere, anziché perseguire gli interessi della nazione.

Quello che dovrebbe indignare è il fatto che in Italia alligna e regna una classe politica (di destra, centrodestra, centro, centrosinistra e sinistra) che ha portato al collasso morale la società; alligna e regna un ceto politico che premia accoliti e famigli con consulenze e/o con stipendi di centinaia di migliaia di euro all'anno o con impieghi in società a partecipazione pubblica, mentre una generazione di precari non riesce a sbarcare il lunario e si vede preclusa la possibilità di una vita dignitosa.

Dovrebbe indignare il fatto che gli apparati di partito collochino i propri uomini di fiducia, spesso con doppi o tripli incarichi, in ruoli dirigenziali presso aziende, dipartimenti, società a partecipazione pubblica, mentre una moltitudine di giovani altamente qualificati è costretta ad emigrare oltreoceano per trovare un impiego che le è precluso dal sua non essere engagè.

Dovrebbe indignare, in alcuni casi, la vendita di case a prezzo agevolato (di proprietà di enti), acquistate da amici e conoscenti di politici, che, avvertiti per tempo, hanno potuto acquistarle “improvvisandosi inquilini” solo qualche mese prima della vendita, mentre giovani coppie senza santi in paradiso devono incatenarsi ad un mutuo trentennale per comprare una casa con vista tangenziale.

Dovrebbero indignare gli appalti frazionati in lotti di importo sotto soglia (cioè frazionati in modo da evitare il ricorso a gare di evidenza pubblica) per poter assegnare lavori e servizi ad imprese amiche.

Dovrebbe indignarci il fatto che questa classe politica ci sta togliendo la possibilità di pensare positivamente il futuro.

Insomma: dovremmo indignarci per quello che la classe politica fa quotidianamente e dovremmo agire di conseguenza, mandandoli tutti a lavorare -ma da precari- prima che sia troppo tardi.

Altro che Montecarlo.

Lorenzo Borrè

11 settembre, la madre di tutte le coincidenze


margolis_11_capid

Vi proponiamo la traduzione di un articolo sull’11/9 scritto da un giornalista statunitense, Eric S. Margolis, che ha collaborato spesso con i media mainstream, dai tradizionali «Toronto Sun» e «New York Times» al più recente aggregatore di notizie «Huffington Post». L’articolo sembra segnalare che tira un’aria diversa sul tema 11 settembre. Perfino un giornalista che finora non si è discostato troppo dalle versioni governative - un conservatore che fa parte del think tank International Institute of Strategic Studies, una vita da inviato globetrotter nelle aree di crisi - perfino lui riorganizza i discorsi, i ricordi, i collegamenti dei fatti connessi all’11/9, per concludere che la verità è stata insabbiata.

Rivela anche di aver incontrato Bin Laden negli anni novanta, sebbene questa rimanga solo una sua dichiarazione.

«Huffington Post» ha subito cancellato questo articolo scomodo. Non sarà l’unica resistenza ai ripensamenti, ma un giornalista a fine carriera si può concedere libertà sconosciute, e allargare l’area che rompe i tabù.

"Gli interessi economici degli Stati Uniti e strategici in Medio Oriente e il mondo musulmano sono minacciati dall’agonia della Palestina, che inevitabilmente si difende pianificando azioni terroristiche volte a colpire le ricchezze americane e persino gli stessi cittadini"

Eric Margolis. Sun Media. 2 settembre 2001.

Dall’11 settembre i lettori chiedono di continuo il mio parere su questi attacchi. Sono stato talmente sommerso da migliaia di e-mail che ancora mi gira la testa.

Una delle teorie più pittoresche è quella del generale Hamid Gul, ex direttore dell'ISI, (l’agenzia dei servizi di intelligence pakistani) Continua a sostenere che l’11-settembre fu organizzato dal Mossad israeliano e da un gruppuscolo di estrema destra formato da generali della US Air Force

Ho ispezionato le rovine delle Torri Gemelle a New York, dove mi era capitato abbastanza spesso di cenare al ristorante dell’ultimo piano. Il centro ("Downtown") di Manhattan era avvolto da miasmi orribili e maleodoranti dovuti agli attentati. Non avevo mai respirato niente di tanto nauseante. Ho impiegato giorni per liberarmi da questo odore. Come newyorkese, questi avvenimenti mi hanno fortemente sconvolto, ma non mi hanno sorpreso, giacché nove giorni prima avevo previsto un attacco di grande portata contro gli USA. [Vedere citazione sopra – NdT]

Nel corso di una delle mie visite al Pentagono per una riunione sul Medio Oriente, ho ispezionato anche il muro esterno colpito dal terzo aereo dirottato.

Ho visto delle foto del luogo dell'impatto e non comprendo cosa sia successo a tutti i detriti dell'aereo. Non ne restava praticamente nulla.

Nel 1993, il mio volo Lufthansa per il Cairo è stato dirottato mentre sorvolava la Germania. Il pirata dell'aria di origine etiope, ci ha riportato fino a New York. Minacciava di fare schiantare l'aereo su Wall Street.

Il nostro aereo fu intercettato dai caccia F15 americani che avevano ricevuto l'ordine di sparare in caso di necessità. Ma dov’era la difesa aerea l’11 settembre 2001?

All'indomani dell’11-settembre, la CNN mi ha chiesto se ci fosse Bin Laden dietro questi attacchi. «Dobbiamo ancora vedere le prove» ho risposto. E a tutt’oggi mantengo questa stessa posizione.

Bin Laden ha negato che lui o al-Qa‛ida fossero i responsabili degli attacchi aerei dell’11/9 e della morte di quasi 3000 persone. Il complotto è stato organizzato ad Amburgo in Germania e a Madrid in Spagna, non in Afghanistan. Un pakistano, Khalid Sheik Mohammed, ha affermato di essere lui la mente dell’11 settembre, ma questo dopo che la CIA lo ha torturato sottoponendolo a 183 sedute con simulazione di annegamento.

Pur negando ogni sua implicazione, Osama Bin Laden ha detto che secondo lui le motivazioni degli attacchi di New York erano da ricercarsi parzialmente nella distruzione da parte di l'Israele del centro di Beirut all'epoca dell'invasione del Libano nel 1982, che aveva provocato circa 18mila vittime civili.

I video trasmessi in seguito per confermare che Bin Laden era colpevole sono dei falsi mal confezionati. Sono stati ritrovati a loro dire in Afghanistan dagli uomini dell’Alleanza del Nord che combatte i taliban, che era stata creata e finanziata dai servizi segreti russi.

Ho incontrato Osama Bin Laden in Afghanistan e ho detto alla CNN che non era l'uomo che appariva su questi video.

Subito dopo l’11 settembre, il Segretario di Stato Colin Powell aveva promesso agli americani che il Dipartimento di Stato avrebbe divulgato un "White Paper" con le prove dettagliate della colpevolezza di Bin Laden. Il governo taliban dell'Afghanistan aveva richiesto questo documento come preliminare all'estradizione di Bin Laden richiesta dagli USA.

Ebbene, questo famoso "White Paper" non è mai stato diffuso, gli USA hanno ignorato le procedure legali in vigore e hanno invaso l'Afghanistan. Stiamo ancora aspettando queste famose prove.

Io non so ancora se Osama Bin Laden fosse davvero dietro questi attacchi. Numerosi elementi fattuali potrebbero far sospettare di lui e di al-Qa‛ida, ma mancano sempre all’appello le prove certe a sostegno di questa ipotesi. Una cosa è sicura: gli attacchi furono pianificati e organizzati in Germania, non in Afghanistan. Dei 19 pirati dell'aria, 15 erano sauditi, due erano originari degli Emirati arabi uniti, uno era egiziano e un altro libanesi.

Peraltro, ho detto e ripetuto fin dal giorno dell’11/9 come la pericolosità e le dimensioni di al-Qa‛ida fossero state immensamente esagerate, cosa del resto confermata dal prestigioso Istituto Internazionale di studi Strategici (IISS) nell’esplosivo rapporto pubblicato a Londra questa settimana. Il numero di membri di al-Qa‛ida nata per combattere i comunisti afgani non ha mai superato le 300 unità.

Attualmente, secondo Léon Panetta, capo della CIA, non ci sono non più di 50 uomini di al-Qa‛ida in Afghanistan. E tuttavia, il presidente Obama ha triplicato le truppe USA in Afghanistan, portando il loro numero a 120mila, a causa di ciò che lui definisce "la minaccia" al-Qa‛ida. Che cosa succede?

Sono tanti coloro che credono che al-Qa‛ida sia un'invenzione americana utilizzata per giustificare le operazioni militari all'estero. Non condivido questo punto di vista. Osama Bin Laden non è stato mai un agente della CIA, anche se il suo gruppo ha beneficiato indirettamente di fondi da parte della CIA per combattere i comunisti.

Tornando all’11 settembre, non riesco a capire come dei piloti dilettanti siano stati in grado di manovrare a bassa quota aerei di quelle dimensioni e colpire esattamente il WTC ed il Pentagono. Come mi faceva notare un agente dell’Intelligence pakistana, «se fossero stati veramente dei dilettanti, avrebbero fatto schiantare i loro aerei l'uno contro l'altro, non sul World Trade Center!».

L'arresto di "addetti ai traslochi" israeliani mentre filmavano gli attacchi danzando di gioia, e quello seguente di gruppi di studenti israeliani che avrebbero "seguito" i futuri pirati dell'aria, resta un profondo mistero per me. Stessa cosa dicasi per l’immobilità della difesa aerea.

La Commissione di inchiesta sull’11/9 e stata un'operazione di cancellazione, come tutte le commissioni governative. Esse nascono appositamente per occultare e non per rivelare la verità.

Nel 2006, un sondaggio di Scripps Howard e del «Washington Post» ha rivelato che il 36% di un campione di 1000 americani interrogati era convinto che dietro gli attacchi ci sia stato il governo USA. Sono molti gli americani che non credono nella versione ufficiale sull’11-settembre.

Stessa cosa per gli europei. Il mondo musulmano nel suo complesso pensa che l’11 settembre sia stato opera d’Israele e dell’estrema destra neoconservatrice guidata da Dick Cheney

Se la versione ufficiale sull’11/9 fosse vera significherebbe che gli attacchi hanno sorpreso l'amministrazione in piena letargia mentre al contrario, proprio in quel periodo, avrebbe dovuto essere in massima allerta. Condoleezza Rice, l’incompetente perfetta, la Consigliera nazionale per la sicurezza di George W. Bush, non solo ignorò tutta una serie di avvertimenti molto preoccupanti riguardo a probabili futuri attentati, ma tagliò persino i fondi la lotta antiterroristica proprio nel periodo antecedente l’ 11/9.

La Casa Bianca ed i media si sono precipitati ad incolpare i musulmani sostenendo che questi «odiavano lo stile di vita ed i valori americani», diffondendo così il concetto di «terrorismo islamico» che vuole che sia la fede musulmana, e non i problemi politici, all'origine degli attacchi.

Questo balla pericolosa ha contaminato l'America, e ha portato ai massimi livelli l'islamofobia. Il continuo fracasso creato attorno alla costruzione di una moschea nel centro di Manhattan, e le minacce di un prete della Florida di bruciare testi del Corano sono i due più recenti e deplorevoli esempi di quanto possa essersi inasprito l’odio religioso.

Il commando suicida che aveva attaccato New York e Washington aveva giustificato chiaramente il suo atto: a) punire gli Stati Uniti per il loro appoggio a Israele nella sua politica di repressione contro i palestinesi; b) ciò che essi definiscono come occupazione USA dell’Arabia saudita. Benché fossero tutti musulmani, la religione non era il fattore scatenante

Come ha ben fatto notare il veterano della del CIA Michael Scheuer, il mondo musulmano era furioso contro gli Stati Uniti per la loro politica nella regione, e non per i valori, le libertà o la religione americana.

Queste motivazioni all'origine degli attacchi dell’11/9 sono state largamente ignorate dall'isteria crescente per via del " terrorismo islamico." L’invio di lettere contenenti antrace spedite a New York, in Florida ed a Washington proprio subito dopo l’11/9 aveva chiaramente per scopo quello di aumentare la collera contro i musulmani.

Gli autori di queste missive avvelenate non sono mai stati identificati.

Tuttavia, questi attacchi all'antrace hanno accelerato l'approvazione delle leggi semi-totalitarie del PATRIOT ACT, che hanno limitato drasticamente le libertà individuali degli americani e hanno imposto nuove leggi draconiane.

I falsi video e le cassette audio di Bin Laden. Gli attacchi all'antrace. Il Corano ritrovato intatto in modo del tutto improbabile a Ground Zero. Le prove ritrovate nella valigia che uno dei pirati pare non fosse riuscito a far imbarcare sull’aereo poi dirottato. Le affermazioni immediatamente diffuse a solo poche ore di distanza dagli eventi secondo cui al-Qai‛da fosse dietro gli attentati. Questi piloti dilettanti kamikaze e l’anomalo velocissimo cedimento delle Torri.

Ma ancora più scioccante, la registrazione del colloquio a Londra tra il presidente George Bush e il primo ministro Tony Blair, laddove si sente il presidente degli USA fare questa terribile proposta per scatenare la guerra con l'Iraq: dipingere degli aerei USA con colori dell'ONU e provocare le difese aeree irachene per spingerle ad attaccare sparando ebcreando così un "casus belli". Bush avrebbe anche preannunciato a Blair che dopo l'Iraq, avrebbe attaccato l'Arabia saudita, la Siria ed il Pakistan.

Nel 1939, la Germania nazista aveva travestito i suoi soldati con le uniformi polacche al fine di provocare un incidente di frontiera e giustificare così l'invasione della Polonia da parte della Germania. I piani di Bush erano dello stesso stampo. Un presidente capace di concepire tali operazioni criminali potrebbe andare ben più oltre pur di realizzare i suoi sogni imperialistici.

Per un vecchio giornalista come me tutto ciò odora di marcio. Ci sono veramente troppe domande senza risposte, troppi sospetti, e poi non dimentichiamo la famosa locuzione di Cicerone che dice "cui bono", "a chi giova tutto ciò?"

Il 28 febbraio 1933, un incendio, scatenato da un ebreo olandese, distrusse il Parlamento tedesco, il Reichstag (dove Hitler non si sedette mai, NdT)

Mentre le rovine del Reichstag fumavano ancora, Adolf Hitler dichiarò «guerra al terrorismo».

Venne promulgato un decreto «per la Protezione del Popolo e dello Stato», che sospendeva tutte le protezioni legali in materia di libertà di parola, di riuniobe, di proprietà, e di libertà individuali. L'incendio del Reichstag permise al governo di fermare senza la benché minima procedura legale le persone sospettate di terrorismo e di dare praticamente i pieni poteri alla Polizia.

Tutto questo vi ricorda qualche cosa?

Ed ecco un'altra coincidenza sorprendente. Due anni prima dell’11/9, una serie di esplosioni in edifici abitativi in Russia uccise più di 200 persone. Si accusò il " terrorismo islamico" ceceno.

Il panico invase la Russia e favorì l'ascesa al potere dell'ex-agente del KGB Vladimir Putin.

Agenti della sicurezza russa appartenenti al FSB furono presi con le mani nel sacco mentre tentavano di piazzare esplosivi in un altro edificio, ma la storia fu soffocata.

Un ex agente del FSB, Alexander Litvinenko, che tentò di fa luce su questo episodio, fu assassinato a Londra avvelenato con polonio radioattivo.

Con lo stesso sistema i neoconservatori dell'amministrazione Bush utilizzarono sfacciatamente l’attentato dell’ 11/9 per promuovere l'invasione dell'Iraq.

Subito prima dell'invasione i sondaggi mostravano come l’80% degli americani fossero convinti, a torto, che Saddam Hussein fosse dietro gli attacchi dell’11/9.

Il Dottor Goebbels sarebbe stato fiero.

Alla fine cosa possiamo concludere?

1) Non sappiamo ancora che cosa sia veramente accaduto l’11 settembre.

2) La versione ufficiale non è credibile.

3) L’11 settembre è servito per giustificare le invasioni strategiche dell'Afghanistan e dell'Iraq ricco in petrolio.

4) gli attacchi hanno precipitato il popolo americano in guerre contro il mondo musulmano e hanno arricchito l'industria USA degli armamenti.

5) L’11 settembre ha favorito i neoconservatori pro-israeliani, dando le redini del potere a questo gruppo inizialmente marginale, e con questi ha rafforzato anche l'estrema destra totalitaria americana.

6) la guerra ingiustificata di Bush contro l'Iraq ha distrutto uno dei due grandi nemici dell'Israele.

7) L’11 settembre ha immerso l'America in quello che potrebbe essere definito uno stato di guerra permanente contro il mondo musulmano, il che era uno dei principali obiettivi dei neoconservatori.

Ma a tutt’oggi io non ho prove di come l’11 settembre sia stato un complotto ordito dall'estrema destra o da Israele oppure sia il risultato di una gigantesca operazione di depistaggio («cover-up»).

Forse fu soltanto la "madre" di tutte le coincidenze.

Oppure ha potuto non essere che l’azione di 19 arabi furibondi e un'amministrazione Bush maldestra alla ricerca di un capro espiatorio.

di Eric Margolis

05 ottobre 2010

La truffa in atto: quantitative easing

Le Banche sono insolventi. Fed (e BCE) giocano a "tre carte". E la illusione regge. Per ora.

Niente paura. Questi termini in lingua inglese - forse è meglio dire lingua economica - indicano un processo messo in atto dalla Fed (e dalla Bce) che non è complesso da capire. Come spesso accade, si tratta di terminologia in grado di suscitare appeal e suggerire meccanismi complessi (in modo da tenere distanti, e apposta, i non addetti ai lavori) ma si tratta in realtà di una cosa banalissima. E, dal nostro punto di vista, non solo in grado di far capire la situazione disastrosa dell'economia nel suo complesso, ma di anche di far comprendere a dovere la natura intrinsecamente fraudolenta delle due istituzioni che applicano tale processo.

Perché ne parliamo? Perché è argomento fondamentale da conoscere, per capire realmente cosa sta accadendo e di conseguenza potersi fare una opinione sulla natura della crisi in corso. E sul futuro.

Insomma la funzione che dovrebbe svolgere qualsiasi attore dell'informazione. Se non ne avete sentito parlare sino a ora, se nessuno ve lo ha spiegato, oppure se qualcuno ne ha fatto cenno senza spiegarne il significato, le cose sono due: o non siete attenti a ciò che accade (poco probabile, visto che siete lettori di questo giornale) oppure i media non hanno svolto il proprio compito (volutamente o meno... scegliete voi).

Il concetto si chiarisce davvero in poche righe: con i termini Quantitative Easing (letteralmente: alleggerimento quantitativo) si intende l'acquisto, da parte della Fed, di una parte ingente dei titoli tossici presenti nelle Banche statunitensi (fenomeno presente anche in Europa da parte della BCE). È fondamentale capire come avviene il meccanismo, perché avviene, a quali risultati ha portato fino a ora e - ecco il punto - a quali porterà la prossima volta che verrà applicata (perché ve ne è uno strenuo bisogno). Per il sistema intero e per ogni singolo cittadino.

Il meccanismo avviene in questi termini: la Fed crea denaro e lo dà alle Banche comperando asset tossici al valore nominale o contabile - e non reale: visto che è spazzatura - in modo che queste possano scaricare, in modo sistematico, le perdite, e possano rientrare nei requisiti di riserva (deposito di riserva frazionaria).

Questa soluzione (soluzione si fa per dire...) è avvenuta 18 mesi addietro, quando la caduta di Lehman Brothers e AIG ha aperto il tappo sulla reale situazione: le Banche - praticamente tutte e in tutto il mondo - erano talmente cariche di titoli tossici, ovvero spazzatura, da essere insolventi. Fallite. Impossibilitate a ripagare i propri debiti.

Fu l'oggetto della riunione storica in cui la Fed decise di creare 1000 miliardi di Dollari e di darli alle Banche, perché troppo grandi per farle fallire.

I risultati ai quali si è giunti attraverso il Quantitative Easing sono di due tipi, e hanno una terza conseguenza.

Il primo risultato è quasi nullo: le Banche - e il mondo intero - sono ancora piene di titoli tossici, negli Stati Uniti chiudono al ritmo di diverse al giorno (già centinaia, al momento) non sono riuscite a capitalizzare e per quanto attiene al secondo risultato c'è il fatto che la Fed, per fare l'operazione, ha creato dal nulla - letteralmente: creato dal nulla, con sistemi elettronici o altri mezzi - una quantità abnorme di denaro: ciò comporta la perdita di credibilità del Dollaro (se viene creato dal nulla varrà nulla, no?) dei titoli di stato statunitensi (oltre alla creazione dei debiti di ogni singolo cittadino Usa) e della stabilità economica del mondo (che ci coinvolge tutti). Sintesi: un disastro. Un vero e proprio crimine contro l'umanità. Perpetrato per "non far fallire le Banche", che invece proprio il fallimento avrebbero meritato.

A conferma di ciò, ecco la terza conseguenza, non si è verificato quello che la Fed sperava, ovvero che le Banche iniziassero e fare le Banche e offrissero credito a chi ne aveva bisogno (per far ripartire investimenti ed economia). Ciò non è avvenuto (e infatti non c'è stata iperinflazione perché, letteralmente, non c'è denaro in giro): le Banche sono talmente in deficit, hanno talmente poca liquidità (sono di fatto insolventi) hanno ancora una quantità così abnorme di asset tossici in cassa, tanto che non possono prestare denaro ad alcuno. In altre parole: hanno drenato ciò che la Fed e i cittadini americani gli hanno dato, e in cambio non hanno fatto nulla, se non - e il che è peggio - continuare a fare né più né meno ciò che hanno sempre fatto e che ha portato alla crisi. Ovvero usura, e affari e speculazioni sulla pelle dei cittadini. Tra le altre cose, e il cerchio si chiude, parte della liquidità offerta dalla Fed alle Banche, è stata utilizzata dalle stesse per acquistare dei Buoni del Tesoro Usa (obbligate a farlo?). Il circolo, come si capisce, è vizioso, oltre che capzioso: la Fed stampa denaro dal nulla e lo dà alle Banche per non farle fallire, e queste lo danno allo Stato (comprando i Buoni) per non farlo fallire. Il classico gioco delle tre carte.

Il denaro (si fa per dire) è ritornato alla Fed sotto forma di riserva: i titoli tossici delle Banche sono state considerate dalla Fed come "riserve in eccesso" (figuriamoci!) e l'illusione è sembrata reale.

La cosa è di stretta attualità perché la Fed, a brevissimo (novembre) dovrà scegliere se fare o meno (lo farà, of course) una operazione del genere bis. Un Quantitative Easing 2. Questa volta, per giunta, in modo molto più massiccio rispetto alla prima volta. Si parla, per l'esattezza, di un cifra attorno al trilione di dollari. Qualcosa di molto vicino al fantastiliardo di dollari che leggevamo sui fumetti di Paperon dei Paperoni. Fumetti, appunto.

Naturale, visto che la prima mossa era sbagliata in partenza e non ha, ovviamente, portato ad alcun risultato concreto (se non evitare il panico e salvare alcune Banche).

Ma il punto è: evitare il panico, cioè evitare che i correntisti si precipitassero agli sportelli per prelevare quanto è loro e dunque mandare in insolvenza immediata le Banche, è stata davvero la mossa migliore? Soprattutto considerando i danni immediati e soprattutto prossimi che l'operazione comporterà?

Che credibilità potrà avere, dalle nostre parti, una operazione analoga della BCE? Chi pagherà, direttamente, per questa mole di denaro creata dal nulla per salvare le Banche?

Naturalmente né la Fed (che si appresta a fare il Quantitative Easing 2) né le Banche possono dichiarare la cosa per la quale è - ovvero che la prima è piena di titoli che non valgono nulla e che le seconde sono insolventi - altrimenti scoppierebbe il caos agli sportelli bancari.

Cosa che avverrà, o prima, o poi, naturalmente: il gioco di prestigio, l'illusione, quanto potrà durare?

Valerio Lo Monaco



03 ottobre 2010

L'illusionismo politico e il collasso morale della Nazione


http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSZ1cBnyU-lP9ylErArOeqJMJG_SfNAsm60cnV59IUmZS03Us4&t=1&usg=__CEtc2DaoFZHgLnc-ZqngcNqZI2c=

C'è qualcosa di patologico nell'attenzione con cui da oltre due mesi si sta seguendo l'affaire monegasco: vera o falsa che sia, la vicenda è drammaticamente irrilevante rispetto allo stato di salute della Nazione.

Il triste spettacolo di questo scontro tra bande, scontro alimentato costantemente da scoop, smentite e contro-smentite, altro non è che un diversivo con cui si distrae l'attenzione dell'opinione pubblica (o di quel che ne rimane) dai problemi, ormai quasi irrisolvibili, che strangolano la società italiana, un abile esercizio di illusionismo politico con cui si cerca di accreditare la falsa idea che uno dei contendenti sia meglio (o meno peggio) dell'altro.

Con stimoli artificiali (ultimo quello della battuta di Bossi sul significato di S.P.Q.R.) si creano falsi impulsi di reazione sociale distogliendo l'attenzione dalle autentiche vergogne nazionali.

Che la vendita dell'appartamento di Montecarlo sia stato un affare per il venditore o configuri una regalia all'acquirente è questione di ben poco spessore di fronte alla condotta di una classe politica che tratta la cosa pubblica come un bene di sua esclusiva pertinenza e che cerca di consolidare le sue posizioni con una gestione clientelare del potere, anziché perseguire gli interessi della nazione.

Quello che dovrebbe indignare è il fatto che in Italia alligna e regna una classe politica (di destra, centrodestra, centro, centrosinistra e sinistra) che ha portato al collasso morale la società; alligna e regna un ceto politico che premia accoliti e famigli con consulenze e/o con stipendi di centinaia di migliaia di euro all'anno o con impieghi in società a partecipazione pubblica, mentre una generazione di precari non riesce a sbarcare il lunario e si vede preclusa la possibilità di una vita dignitosa.

Dovrebbe indignare il fatto che gli apparati di partito collochino i propri uomini di fiducia, spesso con doppi o tripli incarichi, in ruoli dirigenziali presso aziende, dipartimenti, società a partecipazione pubblica, mentre una moltitudine di giovani altamente qualificati è costretta ad emigrare oltreoceano per trovare un impiego che le è precluso dal sua non essere engagè.

Dovrebbe indignare, in alcuni casi, la vendita di case a prezzo agevolato (di proprietà di enti), acquistate da amici e conoscenti di politici, che, avvertiti per tempo, hanno potuto acquistarle “improvvisandosi inquilini” solo qualche mese prima della vendita, mentre giovani coppie senza santi in paradiso devono incatenarsi ad un mutuo trentennale per comprare una casa con vista tangenziale.

Dovrebbero indignare gli appalti frazionati in lotti di importo sotto soglia (cioè frazionati in modo da evitare il ricorso a gare di evidenza pubblica) per poter assegnare lavori e servizi ad imprese amiche.

Dovrebbe indignarci il fatto che questa classe politica ci sta togliendo la possibilità di pensare positivamente il futuro.

Insomma: dovremmo indignarci per quello che la classe politica fa quotidianamente e dovremmo agire di conseguenza, mandandoli tutti a lavorare -ma da precari- prima che sia troppo tardi.

Altro che Montecarlo.

Lorenzo Borrè

11 settembre, la madre di tutte le coincidenze


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Vi proponiamo la traduzione di un articolo sull’11/9 scritto da un giornalista statunitense, Eric S. Margolis, che ha collaborato spesso con i media mainstream, dai tradizionali «Toronto Sun» e «New York Times» al più recente aggregatore di notizie «Huffington Post». L’articolo sembra segnalare che tira un’aria diversa sul tema 11 settembre. Perfino un giornalista che finora non si è discostato troppo dalle versioni governative - un conservatore che fa parte del think tank International Institute of Strategic Studies, una vita da inviato globetrotter nelle aree di crisi - perfino lui riorganizza i discorsi, i ricordi, i collegamenti dei fatti connessi all’11/9, per concludere che la verità è stata insabbiata.

Rivela anche di aver incontrato Bin Laden negli anni novanta, sebbene questa rimanga solo una sua dichiarazione.

«Huffington Post» ha subito cancellato questo articolo scomodo. Non sarà l’unica resistenza ai ripensamenti, ma un giornalista a fine carriera si può concedere libertà sconosciute, e allargare l’area che rompe i tabù.

"Gli interessi economici degli Stati Uniti e strategici in Medio Oriente e il mondo musulmano sono minacciati dall’agonia della Palestina, che inevitabilmente si difende pianificando azioni terroristiche volte a colpire le ricchezze americane e persino gli stessi cittadini"

Eric Margolis. Sun Media. 2 settembre 2001.

Dall’11 settembre i lettori chiedono di continuo il mio parere su questi attacchi. Sono stato talmente sommerso da migliaia di e-mail che ancora mi gira la testa.

Una delle teorie più pittoresche è quella del generale Hamid Gul, ex direttore dell'ISI, (l’agenzia dei servizi di intelligence pakistani) Continua a sostenere che l’11-settembre fu organizzato dal Mossad israeliano e da un gruppuscolo di estrema destra formato da generali della US Air Force

Ho ispezionato le rovine delle Torri Gemelle a New York, dove mi era capitato abbastanza spesso di cenare al ristorante dell’ultimo piano. Il centro ("Downtown") di Manhattan era avvolto da miasmi orribili e maleodoranti dovuti agli attentati. Non avevo mai respirato niente di tanto nauseante. Ho impiegato giorni per liberarmi da questo odore. Come newyorkese, questi avvenimenti mi hanno fortemente sconvolto, ma non mi hanno sorpreso, giacché nove giorni prima avevo previsto un attacco di grande portata contro gli USA. [Vedere citazione sopra – NdT]

Nel corso di una delle mie visite al Pentagono per una riunione sul Medio Oriente, ho ispezionato anche il muro esterno colpito dal terzo aereo dirottato.

Ho visto delle foto del luogo dell'impatto e non comprendo cosa sia successo a tutti i detriti dell'aereo. Non ne restava praticamente nulla.

Nel 1993, il mio volo Lufthansa per il Cairo è stato dirottato mentre sorvolava la Germania. Il pirata dell'aria di origine etiope, ci ha riportato fino a New York. Minacciava di fare schiantare l'aereo su Wall Street.

Il nostro aereo fu intercettato dai caccia F15 americani che avevano ricevuto l'ordine di sparare in caso di necessità. Ma dov’era la difesa aerea l’11 settembre 2001?

All'indomani dell’11-settembre, la CNN mi ha chiesto se ci fosse Bin Laden dietro questi attacchi. «Dobbiamo ancora vedere le prove» ho risposto. E a tutt’oggi mantengo questa stessa posizione.

Bin Laden ha negato che lui o al-Qa‛ida fossero i responsabili degli attacchi aerei dell’11/9 e della morte di quasi 3000 persone. Il complotto è stato organizzato ad Amburgo in Germania e a Madrid in Spagna, non in Afghanistan. Un pakistano, Khalid Sheik Mohammed, ha affermato di essere lui la mente dell’11 settembre, ma questo dopo che la CIA lo ha torturato sottoponendolo a 183 sedute con simulazione di annegamento.

Pur negando ogni sua implicazione, Osama Bin Laden ha detto che secondo lui le motivazioni degli attacchi di New York erano da ricercarsi parzialmente nella distruzione da parte di l'Israele del centro di Beirut all'epoca dell'invasione del Libano nel 1982, che aveva provocato circa 18mila vittime civili.

I video trasmessi in seguito per confermare che Bin Laden era colpevole sono dei falsi mal confezionati. Sono stati ritrovati a loro dire in Afghanistan dagli uomini dell’Alleanza del Nord che combatte i taliban, che era stata creata e finanziata dai servizi segreti russi.

Ho incontrato Osama Bin Laden in Afghanistan e ho detto alla CNN che non era l'uomo che appariva su questi video.

Subito dopo l’11 settembre, il Segretario di Stato Colin Powell aveva promesso agli americani che il Dipartimento di Stato avrebbe divulgato un "White Paper" con le prove dettagliate della colpevolezza di Bin Laden. Il governo taliban dell'Afghanistan aveva richiesto questo documento come preliminare all'estradizione di Bin Laden richiesta dagli USA.

Ebbene, questo famoso "White Paper" non è mai stato diffuso, gli USA hanno ignorato le procedure legali in vigore e hanno invaso l'Afghanistan. Stiamo ancora aspettando queste famose prove.

Io non so ancora se Osama Bin Laden fosse davvero dietro questi attacchi. Numerosi elementi fattuali potrebbero far sospettare di lui e di al-Qa‛ida, ma mancano sempre all’appello le prove certe a sostegno di questa ipotesi. Una cosa è sicura: gli attacchi furono pianificati e organizzati in Germania, non in Afghanistan. Dei 19 pirati dell'aria, 15 erano sauditi, due erano originari degli Emirati arabi uniti, uno era egiziano e un altro libanesi.

Peraltro, ho detto e ripetuto fin dal giorno dell’11/9 come la pericolosità e le dimensioni di al-Qa‛ida fossero state immensamente esagerate, cosa del resto confermata dal prestigioso Istituto Internazionale di studi Strategici (IISS) nell’esplosivo rapporto pubblicato a Londra questa settimana. Il numero di membri di al-Qa‛ida nata per combattere i comunisti afgani non ha mai superato le 300 unità.

Attualmente, secondo Léon Panetta, capo della CIA, non ci sono non più di 50 uomini di al-Qa‛ida in Afghanistan. E tuttavia, il presidente Obama ha triplicato le truppe USA in Afghanistan, portando il loro numero a 120mila, a causa di ciò che lui definisce "la minaccia" al-Qa‛ida. Che cosa succede?

Sono tanti coloro che credono che al-Qa‛ida sia un'invenzione americana utilizzata per giustificare le operazioni militari all'estero. Non condivido questo punto di vista. Osama Bin Laden non è stato mai un agente della CIA, anche se il suo gruppo ha beneficiato indirettamente di fondi da parte della CIA per combattere i comunisti.

Tornando all’11 settembre, non riesco a capire come dei piloti dilettanti siano stati in grado di manovrare a bassa quota aerei di quelle dimensioni e colpire esattamente il WTC ed il Pentagono. Come mi faceva notare un agente dell’Intelligence pakistana, «se fossero stati veramente dei dilettanti, avrebbero fatto schiantare i loro aerei l'uno contro l'altro, non sul World Trade Center!».

L'arresto di "addetti ai traslochi" israeliani mentre filmavano gli attacchi danzando di gioia, e quello seguente di gruppi di studenti israeliani che avrebbero "seguito" i futuri pirati dell'aria, resta un profondo mistero per me. Stessa cosa dicasi per l’immobilità della difesa aerea.

La Commissione di inchiesta sull’11/9 e stata un'operazione di cancellazione, come tutte le commissioni governative. Esse nascono appositamente per occultare e non per rivelare la verità.

Nel 2006, un sondaggio di Scripps Howard e del «Washington Post» ha rivelato che il 36% di un campione di 1000 americani interrogati era convinto che dietro gli attacchi ci sia stato il governo USA. Sono molti gli americani che non credono nella versione ufficiale sull’11-settembre.

Stessa cosa per gli europei. Il mondo musulmano nel suo complesso pensa che l’11 settembre sia stato opera d’Israele e dell’estrema destra neoconservatrice guidata da Dick Cheney

Se la versione ufficiale sull’11/9 fosse vera significherebbe che gli attacchi hanno sorpreso l'amministrazione in piena letargia mentre al contrario, proprio in quel periodo, avrebbe dovuto essere in massima allerta. Condoleezza Rice, l’incompetente perfetta, la Consigliera nazionale per la sicurezza di George W. Bush, non solo ignorò tutta una serie di avvertimenti molto preoccupanti riguardo a probabili futuri attentati, ma tagliò persino i fondi la lotta antiterroristica proprio nel periodo antecedente l’ 11/9.

La Casa Bianca ed i media si sono precipitati ad incolpare i musulmani sostenendo che questi «odiavano lo stile di vita ed i valori americani», diffondendo così il concetto di «terrorismo islamico» che vuole che sia la fede musulmana, e non i problemi politici, all'origine degli attacchi.

Questo balla pericolosa ha contaminato l'America, e ha portato ai massimi livelli l'islamofobia. Il continuo fracasso creato attorno alla costruzione di una moschea nel centro di Manhattan, e le minacce di un prete della Florida di bruciare testi del Corano sono i due più recenti e deplorevoli esempi di quanto possa essersi inasprito l’odio religioso.

Il commando suicida che aveva attaccato New York e Washington aveva giustificato chiaramente il suo atto: a) punire gli Stati Uniti per il loro appoggio a Israele nella sua politica di repressione contro i palestinesi; b) ciò che essi definiscono come occupazione USA dell’Arabia saudita. Benché fossero tutti musulmani, la religione non era il fattore scatenante

Come ha ben fatto notare il veterano della del CIA Michael Scheuer, il mondo musulmano era furioso contro gli Stati Uniti per la loro politica nella regione, e non per i valori, le libertà o la religione americana.

Queste motivazioni all'origine degli attacchi dell’11/9 sono state largamente ignorate dall'isteria crescente per via del " terrorismo islamico." L’invio di lettere contenenti antrace spedite a New York, in Florida ed a Washington proprio subito dopo l’11/9 aveva chiaramente per scopo quello di aumentare la collera contro i musulmani.

Gli autori di queste missive avvelenate non sono mai stati identificati.

Tuttavia, questi attacchi all'antrace hanno accelerato l'approvazione delle leggi semi-totalitarie del PATRIOT ACT, che hanno limitato drasticamente le libertà individuali degli americani e hanno imposto nuove leggi draconiane.

I falsi video e le cassette audio di Bin Laden. Gli attacchi all'antrace. Il Corano ritrovato intatto in modo del tutto improbabile a Ground Zero. Le prove ritrovate nella valigia che uno dei pirati pare non fosse riuscito a far imbarcare sull’aereo poi dirottato. Le affermazioni immediatamente diffuse a solo poche ore di distanza dagli eventi secondo cui al-Qai‛da fosse dietro gli attentati. Questi piloti dilettanti kamikaze e l’anomalo velocissimo cedimento delle Torri.

Ma ancora più scioccante, la registrazione del colloquio a Londra tra il presidente George Bush e il primo ministro Tony Blair, laddove si sente il presidente degli USA fare questa terribile proposta per scatenare la guerra con l'Iraq: dipingere degli aerei USA con colori dell'ONU e provocare le difese aeree irachene per spingerle ad attaccare sparando ebcreando così un "casus belli". Bush avrebbe anche preannunciato a Blair che dopo l'Iraq, avrebbe attaccato l'Arabia saudita, la Siria ed il Pakistan.

Nel 1939, la Germania nazista aveva travestito i suoi soldati con le uniformi polacche al fine di provocare un incidente di frontiera e giustificare così l'invasione della Polonia da parte della Germania. I piani di Bush erano dello stesso stampo. Un presidente capace di concepire tali operazioni criminali potrebbe andare ben più oltre pur di realizzare i suoi sogni imperialistici.

Per un vecchio giornalista come me tutto ciò odora di marcio. Ci sono veramente troppe domande senza risposte, troppi sospetti, e poi non dimentichiamo la famosa locuzione di Cicerone che dice "cui bono", "a chi giova tutto ciò?"

Il 28 febbraio 1933, un incendio, scatenato da un ebreo olandese, distrusse il Parlamento tedesco, il Reichstag (dove Hitler non si sedette mai, NdT)

Mentre le rovine del Reichstag fumavano ancora, Adolf Hitler dichiarò «guerra al terrorismo».

Venne promulgato un decreto «per la Protezione del Popolo e dello Stato», che sospendeva tutte le protezioni legali in materia di libertà di parola, di riuniobe, di proprietà, e di libertà individuali. L'incendio del Reichstag permise al governo di fermare senza la benché minima procedura legale le persone sospettate di terrorismo e di dare praticamente i pieni poteri alla Polizia.

Tutto questo vi ricorda qualche cosa?

Ed ecco un'altra coincidenza sorprendente. Due anni prima dell’11/9, una serie di esplosioni in edifici abitativi in Russia uccise più di 200 persone. Si accusò il " terrorismo islamico" ceceno.

Il panico invase la Russia e favorì l'ascesa al potere dell'ex-agente del KGB Vladimir Putin.

Agenti della sicurezza russa appartenenti al FSB furono presi con le mani nel sacco mentre tentavano di piazzare esplosivi in un altro edificio, ma la storia fu soffocata.

Un ex agente del FSB, Alexander Litvinenko, che tentò di fa luce su questo episodio, fu assassinato a Londra avvelenato con polonio radioattivo.

Con lo stesso sistema i neoconservatori dell'amministrazione Bush utilizzarono sfacciatamente l’attentato dell’ 11/9 per promuovere l'invasione dell'Iraq.

Subito prima dell'invasione i sondaggi mostravano come l’80% degli americani fossero convinti, a torto, che Saddam Hussein fosse dietro gli attacchi dell’11/9.

Il Dottor Goebbels sarebbe stato fiero.

Alla fine cosa possiamo concludere?

1) Non sappiamo ancora che cosa sia veramente accaduto l’11 settembre.

2) La versione ufficiale non è credibile.

3) L’11 settembre è servito per giustificare le invasioni strategiche dell'Afghanistan e dell'Iraq ricco in petrolio.

4) gli attacchi hanno precipitato il popolo americano in guerre contro il mondo musulmano e hanno arricchito l'industria USA degli armamenti.

5) L’11 settembre ha favorito i neoconservatori pro-israeliani, dando le redini del potere a questo gruppo inizialmente marginale, e con questi ha rafforzato anche l'estrema destra totalitaria americana.

6) la guerra ingiustificata di Bush contro l'Iraq ha distrutto uno dei due grandi nemici dell'Israele.

7) L’11 settembre ha immerso l'America in quello che potrebbe essere definito uno stato di guerra permanente contro il mondo musulmano, il che era uno dei principali obiettivi dei neoconservatori.

Ma a tutt’oggi io non ho prove di come l’11 settembre sia stato un complotto ordito dall'estrema destra o da Israele oppure sia il risultato di una gigantesca operazione di depistaggio («cover-up»).

Forse fu soltanto la "madre" di tutte le coincidenze.

Oppure ha potuto non essere che l’azione di 19 arabi furibondi e un'amministrazione Bush maldestra alla ricerca di un capro espiatorio.

di Eric Margolis