11 agosto 2011

L'INCONSISTENZA DELLA POLITICA E IL SOGNO DEL CAMBIAMENTO


"Totalmente inadeguata. Sostanzialmente i partiti politici italiani sono come i polli di Lorenzo nel Romanzo "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni che si beccano l'uno con l'altro senza capire che stanno finendo entrambi in padella.
Questo progetto di risanamento è una dichiarazione di guerra dei governi e del Governo europeo nei confronti dei popoli europei, questa è l'unica definizione possibile. Stanno pensando e progettando di far pagare alla gente europea, a tutti i popoli europei, in primo luogo ai greci, a noi, agli spagnoli, ai portoghesi, il disastro che la finanza mondiale ha compiuto. Non ci sono più dubbi in merito. La finanza mondiale ha letteralmente spolpato la ricchezza del pianeta a cominciare da quella americana, seguita naturalmente e fedelmente dalle posizioni assunte dalla Banca centrale europea, la quale ha, insieme alla Federal Reserve americana, praticamente salvato tutte le banche che erano andate in fallimento nel 2007/2008, indebitando tutti gli stati oltre ogni limite. Quindi, sostanzialmente noi stiamo pagando il disastro creato da Wall Street e dalle banche di investimento mondiali, tra cui molte banche europee e adesso pretenderebbero di imporci un programma di risanamento che significa letteralmente "spolpare" i redditi e il welfare state, o quello che ne resta, delle popolazioni europee: questa è la vera spiegazione e non ci dovrebbero essere discussioni in merito. In realtà, i partiti e i governi che hanno autorizzato questo disastro, sono tutti corresponsabili: questo non è un programma di risanamento, questa è la guerra dei finanzieri, della finanza, contro le popolazioni, si chiama così, questa è una dichiarazione di guerra della finanza europea e internazionale contro le popolazioni.
La mia proposta è molto semplice, non accettare questo ricatto, perché chi deve pagare sono i responsabili. Ci hanno detto e ci hanno ripetuto fino alla nausea che il mercato ha delle leggi, se queste leggi valgono, loro devono pagare perché avendo fatto male i banchieri ed essendo andati in fallimento, devono rispondere, non siamo noi che dobbiamo rispondere, prima di tutto perché non siamo noi cittadini che abbiamo preso queste scelte perché non sapevamo nulla di quello che stavano facendo, prima questione fondamentale. In secondo luogo, poiché nessuno era informato di ciò che è accaduto, loro hanno potuto fare quello che volevano, e adesso non possono chiedere a noi di pagare. Aggiungo questo piccolo dettaglio, noi siamo stati tutti educati negli ultimi 30 anni a consumare e a dilapidare tutte le risorse perché ci hanno detto che bisognava consumare e indebitarsi, adesso ci accusano di esserci indebitati e di avere consumato? Ma se ogni giorno da ogni televisione ci viene ripetuto che dobbiamo continuare a oltranza a consumare, come possono chiedere a noi di essere responsabili del fatto che milioni di persone hanno consumato? Io sto parlando dell'Europa ma l'America è 10 volte peggio da questo punto di vista, l'America è costretta di fatto a essere ormai in bancarotta, perché? Ma perché hanno consumato molto di più di quello che potevano consumare, è molto semplice, quindi tutta questa è una grande commedia, è una grande commedia che viene recitata in parte da veri e propri farabutti che sono i grandi detentori della finanza mondiale, veri e propri criminali, lo dico senza mezzo termine a cominciare da Alan Greenspan, che dopo avere trascinato il mondo intero nel disastro ha detto in un'intervista al New York Times circa un anno fa: "Scusatemi mi sono sbagliato". Se si è sbagliato una volta bisognerebbe dirgli di non parlare più per favore, questa gente dovrebbe andare tutta in galera direttamente.
Peraltro, i governi hanno consentito alle banche di emettere denaro più di quello che ne avevano, le banche non hanno nessun obbligo di mantenere delle riserve adeguate, prestano soldi che non hanno e su questi soldi che non hanno, chiedono l'interesse e in questo modo le banche hanno moltiplicato e ingigantito, parlo delle grandi banche naturalmente, la massa monetaria, interamente falsa. Noi stiamo vivendo la crisi che loro hanno creato letteralmente minuto per minuto negli ultimi 10 anni, quindi la gente deve essere capace di rispondere e di reagire organizzandosi, rifiutando di pagare e quindi anche ricorrendo a tutte le forme di difesa della propria esistenza e del proprio territorio, come stanno facendo per esempio quelli che si difendono contro l'alta velocità in Val di Susa, faccio questo esempio specifico che è esattamente la stessa cosa, è proprio questo che bisogna fare, bisogna dirgli: voi siete una manica di irresponsabili, noi non accettiamo le vostre decisioni e difendiamo la nostra vita e il nostro territorio, il nostro cervello, le nostre vite, i nostri corpi, la nostra salute, l'educazione dei nostri figli, i nostri ospedali, le nostre città. Noi questo dobbiamo dire, tutti insieme, e questa è una proposta politica.

Anche in Italia, come a Londra, c'è il rischio di uno scontro sociale?

"Io sono certo che questo scontro sociale sta per esplodere perché fino adesso noi non abbiamo ancora visto niente. Ho letto un editoriale di un certo Sensini, un economista, il quale addirittura dice: "Beh, bisogna abolire le pensioni di anzianità". Questa gente ci sta dichiarando guerra sul serio, stanno dichiarando che devono togliere le pensioni di anzianità a milioni di persone, il che vuol dire che praticamente un terzo della popolazione verrà gettata sul lastrico, se arrivano a fare queste proposte, vuol dire che sono convinti di potercela fare, bisogna spiegargli che non ce la faranno.
Io ritengo che quello che è successo e sta succedendo in Grecia è soltanto l'inizio, quando la gente a milioni verrà posta di fronte a condizioni insostenibili, si ribellerà, è evidente che si ribellerà, in che forma avverrà non lo so, a Londra sta avvenendo nella forma di una jacquerie assolutamente senza obiettivo, perché sfortunatamente non ci sono forze politicamente capaci di guidare questo movimento, dal momento che tutte le forze politiche sinistra, destra e centro sono tutte implicate in questa operazione. Quindi, siccome non ci sono forze politiche che guidano in modo responsabile un movimento di protesta, sfortunatamente questa protesta sarà violenta. Io non propongo di fare proteste violente, ma temo fortemente che quando queste misure verranno messe in atto, ci saranno risposte violente perché la gente non essendo organizzata e diretta, reagirà in modo immediato e spontaneo e quindi si andrà a degli scontri sociali di grandi proporzioni. La politica della Bce e dei governi centrali che sostengono quella linea sta incendiando l'Europa, le conseguenze sono interamente nelle loro mani e la loro responsabilità è in questo senso assoluta."

Le soluzioni proposte da alcuni esponenti dell'opposizione, come le elezioni anticipate o un governo di responsabilità nazionale, sono strade valide e percorribili?

"Questa intanto non è un'opposizione, perché non fa opposizione a niente. In sostanza cosa dice? Dice che, se dovessero sostituire l'attuale governo, faranno esattamente le cose che gli sono state imposte dall'Unione Europea e da Francia e Germania, questo è quello che dicono. Quindi se va al governo un'altra coalizione, farà esattamente le stesse cose che ha fatto questa, probabilmente le farà addirittura con maggiore spregiudicatezza, fidandosi del fatto che potranno dire di avere "il consenso" popolare, quindi non ho nessuna fiducia nell'opposizione e nelle loro proposte.
Naturalmente non ho neanche nessuna fiducia nei confronti di questo governo, la mia proposta è: via tutti questi cialtroni dalla direzione politica del Paese: ci vuole un gruppo di saggi al quale venga affidato il compito di gestire il rapporto con la popolazione italiana, di gestire il patto sociale che si regge sulla Costituzione, rifiutando innanzitutto le modifiche costituzionali che ci vengono imposte da questa Europa che è l'Europa dei banchieri. La soluzione politica in questo contesto, con queste forze non c'è, quindi bisogna trovare un'altra coalizione, un'altra forza politica che sia espressione della volontà popolare. E non mi si venga a dire che l'opposizione che dovesse andare al governo al posto di Berlusconi rappresenta questa forza popolare, perché non la rappresenta."
di Giulietto Chiesa -

10 agosto 2011

Un appello transatlantico per una soluzione di emergenza alla crisi attuale

L'intero sistema finanziario globale è crollato, e mentre il centro del crollo è la regione transatlantica, non c'è angolo del mondo che sia immune dalla disintegrazione già in corso. Un cambiamento radicale di politica è l'unico modo di evitare un crollo totale della civiltà che, a cominciare dalla regione transatlantica, decimerà la popolazione mondiale fino a ridurla a meno di due miliardi di persone in un breve periodo di tempo.

Non esiste più alcuna distinzione tra la disintegrazione del sistema finanziario e monetario europeo e la totale bancarotta delle cosiddette banche "too big to fail" di Wall Street. La scorsa settimana, quando il sistema interbancario europeo si è paralizzato, è stata la Federal Reserve ad aprire uno sportello di emergenza per le banche. Il Presidente Obama ha promesso al Cancelliere tedesco Angela Merkel che gli Stati Uniti saranno il prestatore di ultima istanza dell'intera Unione Monetaria Europea.

Questa promessa del Presidente Obama è non solo anticostituzionale e un atto di vero e proprio tradimento contro il popolo degli Stati Uniti, ma è anche un impegno all'iperinflazione in stile Repubblica di Weimar, stavolta però su scala globale. Questi schemi di salvataggio bancario iperinflazionistico allungano la vita del sistema moribondo di qualche settimana, ma al prezzo di un crollo ancor più drammatico nel caos sociale di massa e nella dittatura.

Ci sono soluzioni anche se siamo in ritardo. Queste soluzioni sono state ripetutamente formulate da anni dall'economista americano Lyndon LaRouche. E tuttavia nessuna di queste soluzioni, che devono cominciare negli Stati Uniti, può verosimilmente essere applicata in tempo a meno che il Presidente Barack Obama non sia rimosso immediatamente dalla carica con mezzi costituzionali. Obama ha ripetutamente violato la Costituzione.

La guerra in Libia è stata lanciata senza autorizzazione del Congresso, una violazione flagrante dell'Articolo 1, Sezione 8 della Costituzione. Il 'Supercongresso' stabilito come parte dell'accordo sul debito è una violazione ancora più eclatante della Costituzione, che conferisce l'autorità di deliberare la politica fiscale e del debito unicamente alla Camera dei Rappresentanti. Le violazioni costituzionali del Presidente sono ben note. Almeno due candidati alla Presidenza, Jon Huntsman e Ron Paul, hanno denunciato i capi di incriminazione, aggiungendosi a decine di parlamentari. È trasparente che il Presidente abbia commesso atti contro la Costituzione che richiedono il suo allontanamento immediato dalla carica prima che sia troppo tardi.

Similmente, i leaders dell'Unione Europea violano le proprie Costituzioni promovendo il salvataggio illegale delle grandi banche, mentre la Banca Centrale Europea viola i suoi principi statutari acquistando il debito sovrano degli stati da banche e assicurazioni di fatto in bancarotta, e dagli stati stessi che sono insolventi. L'emissione di denaro da Monopoli non solo è contrario alla legge, ma agendo da falsari, i capi di stato e di governo europei contribuiscono ad alimentare un'iperinflazione alla Weimar. Come Barack Obama, essi meritano di essere rimossi dalla carica per alto tradimento, seguendo le procedure in vigore nei rispettivi stati. L'infame Troika composta da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, che sta imponendo austerità senza precedenti sugli stati sovrani con la complicità attiva del Presidente Francese e del Cancelliere Tedesco, deve immediatamente cessare la sua attività di distruzione delle economie e dei popoli d'Europa.

Entro poche ore dalla rimozione dl Presidente Obama – per impeachment, dimissioni o ricorso al 25mo Emendamento sezione 4, che dà disposizioni per la rimozione del Presidente se egli non sia più mentalmente o fisicamente capace di svolgere le sue funzioni – il Congresso dovrà riunirsi per approvare una legge che ripristini la separazione delle banche commerciali da quelle che si occupano di trading e assicurazioni, come dal Glass-Steagall Act. In tal modo, almeno 17 mila miliardi di dollari di debito di Wall Street, prodotto da speculazioni finanziarie accollate al contribuente americano, sarebbero restituiti al mittente. Sottratta la garanzia statale a quel debito di Wall Street, il Congresso potrebbe procedere immediatamente a emettere credito statale per progetti infrastrutturali vitali, come la North American Water and Power Alliance (NAWAPA), che creerebbero immediatamente milioni di posti di lavoro produttivi. L'America può iniziare un processo di ripresa economica fisica dando l'esempio all'Europa Occidentale. Solo adottando queste misure la regione transatlantica può ribaltare un collasso verso un'epoca buia che altrimenti sarebbe irreversibile. Il primo, inevitabile passo è la rimozione del Presidente Obama. La stragrande maggioranza dei cittadini americani richiedono questa azione, ora. Una grande maggioranza dei cittadini delle nazioni dell'Europa occidentale chiedono la stessa cosa e vogliono un cambiamento di leadership. Ora è il momento di agire.
by Movisol

09 agosto 2011

I mercati non vanno rassicurati, ma mandati alla sbarra


- La scena è più o meno questa: interno giorno, seduto da una parte c'è John Pierpont Morgan, il leone di Wall Street col sigaro in bocca, che suda e balbetta perché non sa che cosa rispondere. Dall'altra parte c'è un immigrato dalla Sicilia, il figlio di un uomo di fatica, partito dalla sua terra per non dover sottostare alla mafia e al feudalesimo, Ferdinando Pecora, che lo interroga e lo incalza di domande sulle sue attività speculative a danno degli interessi degli Stati Uniti.

Che cosa ci ricorda questa scena? Che c'era un tempo in cui qualcuno, invece di "rassicurare" i mercati (leggi: gli speculatori), li metteva alla sbarra; che invece di riscrivere la Costituzione del proprio Paese per permettere la dittatura dei banchieri, la applicava in pieno e separava le attività bancarie speculative da quelle utili alla popolazione e ne vietava altre. Stiamo ovviamente parlando del Presidente F.D. Roosevelt, che fu per questo oggetto di attentati e tentativi di screditamento, (come ad esempio da parte di Ezra Pound), ma che sapeva esattamente che cosa fare per uscire da una crisi, quella iniziata nel 1929, e far sì che il proprio Paese ridiventasse la più grande superpotenza agro-industriale del pianeta, sconfiggere l'abominio nazi-fascista ed estendere questo slancio creativo e produttivo a gran parte delle nazioni sulla Terra.

C'era un tempo in cui anche l'Italia sapeva che cosa fare, in cui non esisteva l'Euro, in cui la Banca d'Italia non era separata dal Tesoro, in cui le "notizie economiche" non riguardavano gli indici di borsa (magari annunciavano l'ultimo impianto dell'ENI), eppure si viveva piuttosto bene, in cui l'economia cresceva più della Germania, non esistevano lavoratori precari e i sindacati davano battaglia per cose sacrosante, anziché invocare il pareggio di bilancio.

C'era un tempo in cui si sapeva a che cosa servisse il deficit di bilancio e chi comprava i titoli di Stato erano gli stessi cittadini che godevano dello sviluppo che, grazie a quel deficit, si veniva creando; oggi ci inginocchiamo di fronte alla BCE e preghiamo affinché i nostri titoli vengano acquistati da essa.

No, non siamo favorevoli al ritorno alla spesa pubblica folle, agli sprechi (a proposito, magari scriveremo qualcosa su quanto ci costa l'UE), all'assistenzialismo, queste sono aberrazioni indotte dalla stessa oligarchia finanziaria attraverso la progressiva distruzione e lo svuotamento dall'interno di quel sistema nato nel dopoguerra. Noi siamo per un ritorno ad una vera sovranità, in cui l'unico esecutivo col permesso di governare sia quello dedito al perseguimento del bene comune dei propri cittadini e, perché no, anche di quelli degli altri paesi.

L'Italia fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione) si appresta a varare riforme ancora più liberalizzanti del mercato del lavoro (che cosa ci sia ancora da liberalizzare in un Paese che ha legalizzato persino il lavoro nero [1] lo scopriremo a breve). L'Italia che ripudia la guerra partecipa alla coalizione che bombarda Paesi sovrani di cui uno, la Libia, alleato strategico fino all'altro giorno. L'Italia che ha dato al mondo geni come Enrico Fermi, padre dello sfruttamento dell'energia nucleare, ripudia l'atomo per affidarsi ai costosissimi, inefficienti e, ci si permetta, antiestetici pannelli solari.

Non stiamo criticando questo o quest'altro governo, purtroppo le misure, soprattutto la più aberrante, quella di inserire il pareggio di bilancio come vincolo nella Costituzione, che vengono indicate come indispensabili sono tristemente condivise da destre, sinistre, sindacati, industriali piccoli e grandi e, ovviamente, banchieri.

L'anno prossimo ricorrerà il cinquantennale della morte di Enrico Mattei; speriamo che non gli tocchi assistere, dall'alto, magari insieme a Ferdinand Pecora, alla scelta da parte dell'Italia di tornare ad essere esportatrice di camerieri, cantanti, magari calciatori, mafiosi di grosso calibro, e di avere come unica aspirazione quella di essere il giardino dei divertimenti d'Europa a disposizione degli oligarchi di mezzo mondo.

Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


Note:

[1] - Cfr. i cosiddetti "contratti a chiamata" in cui ufficialmente il lavoratore viene "chiamato" a lavorare in alcuni giorni o periodi, ma che in realtà fanno da paravento a veri e propri rapporti in nero; infatti le giornate lavorate vengono comunicate a posteriori e nella prassi sono una frazione di quelle reali.

11 agosto 2011

L'INCONSISTENZA DELLA POLITICA E IL SOGNO DEL CAMBIAMENTO


"Totalmente inadeguata. Sostanzialmente i partiti politici italiani sono come i polli di Lorenzo nel Romanzo "I Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni che si beccano l'uno con l'altro senza capire che stanno finendo entrambi in padella.
Questo progetto di risanamento è una dichiarazione di guerra dei governi e del Governo europeo nei confronti dei popoli europei, questa è l'unica definizione possibile. Stanno pensando e progettando di far pagare alla gente europea, a tutti i popoli europei, in primo luogo ai greci, a noi, agli spagnoli, ai portoghesi, il disastro che la finanza mondiale ha compiuto. Non ci sono più dubbi in merito. La finanza mondiale ha letteralmente spolpato la ricchezza del pianeta a cominciare da quella americana, seguita naturalmente e fedelmente dalle posizioni assunte dalla Banca centrale europea, la quale ha, insieme alla Federal Reserve americana, praticamente salvato tutte le banche che erano andate in fallimento nel 2007/2008, indebitando tutti gli stati oltre ogni limite. Quindi, sostanzialmente noi stiamo pagando il disastro creato da Wall Street e dalle banche di investimento mondiali, tra cui molte banche europee e adesso pretenderebbero di imporci un programma di risanamento che significa letteralmente "spolpare" i redditi e il welfare state, o quello che ne resta, delle popolazioni europee: questa è la vera spiegazione e non ci dovrebbero essere discussioni in merito. In realtà, i partiti e i governi che hanno autorizzato questo disastro, sono tutti corresponsabili: questo non è un programma di risanamento, questa è la guerra dei finanzieri, della finanza, contro le popolazioni, si chiama così, questa è una dichiarazione di guerra della finanza europea e internazionale contro le popolazioni.
La mia proposta è molto semplice, non accettare questo ricatto, perché chi deve pagare sono i responsabili. Ci hanno detto e ci hanno ripetuto fino alla nausea che il mercato ha delle leggi, se queste leggi valgono, loro devono pagare perché avendo fatto male i banchieri ed essendo andati in fallimento, devono rispondere, non siamo noi che dobbiamo rispondere, prima di tutto perché non siamo noi cittadini che abbiamo preso queste scelte perché non sapevamo nulla di quello che stavano facendo, prima questione fondamentale. In secondo luogo, poiché nessuno era informato di ciò che è accaduto, loro hanno potuto fare quello che volevano, e adesso non possono chiedere a noi di pagare. Aggiungo questo piccolo dettaglio, noi siamo stati tutti educati negli ultimi 30 anni a consumare e a dilapidare tutte le risorse perché ci hanno detto che bisognava consumare e indebitarsi, adesso ci accusano di esserci indebitati e di avere consumato? Ma se ogni giorno da ogni televisione ci viene ripetuto che dobbiamo continuare a oltranza a consumare, come possono chiedere a noi di essere responsabili del fatto che milioni di persone hanno consumato? Io sto parlando dell'Europa ma l'America è 10 volte peggio da questo punto di vista, l'America è costretta di fatto a essere ormai in bancarotta, perché? Ma perché hanno consumato molto di più di quello che potevano consumare, è molto semplice, quindi tutta questa è una grande commedia, è una grande commedia che viene recitata in parte da veri e propri farabutti che sono i grandi detentori della finanza mondiale, veri e propri criminali, lo dico senza mezzo termine a cominciare da Alan Greenspan, che dopo avere trascinato il mondo intero nel disastro ha detto in un'intervista al New York Times circa un anno fa: "Scusatemi mi sono sbagliato". Se si è sbagliato una volta bisognerebbe dirgli di non parlare più per favore, questa gente dovrebbe andare tutta in galera direttamente.
Peraltro, i governi hanno consentito alle banche di emettere denaro più di quello che ne avevano, le banche non hanno nessun obbligo di mantenere delle riserve adeguate, prestano soldi che non hanno e su questi soldi che non hanno, chiedono l'interesse e in questo modo le banche hanno moltiplicato e ingigantito, parlo delle grandi banche naturalmente, la massa monetaria, interamente falsa. Noi stiamo vivendo la crisi che loro hanno creato letteralmente minuto per minuto negli ultimi 10 anni, quindi la gente deve essere capace di rispondere e di reagire organizzandosi, rifiutando di pagare e quindi anche ricorrendo a tutte le forme di difesa della propria esistenza e del proprio territorio, come stanno facendo per esempio quelli che si difendono contro l'alta velocità in Val di Susa, faccio questo esempio specifico che è esattamente la stessa cosa, è proprio questo che bisogna fare, bisogna dirgli: voi siete una manica di irresponsabili, noi non accettiamo le vostre decisioni e difendiamo la nostra vita e il nostro territorio, il nostro cervello, le nostre vite, i nostri corpi, la nostra salute, l'educazione dei nostri figli, i nostri ospedali, le nostre città. Noi questo dobbiamo dire, tutti insieme, e questa è una proposta politica.

Anche in Italia, come a Londra, c'è il rischio di uno scontro sociale?

"Io sono certo che questo scontro sociale sta per esplodere perché fino adesso noi non abbiamo ancora visto niente. Ho letto un editoriale di un certo Sensini, un economista, il quale addirittura dice: "Beh, bisogna abolire le pensioni di anzianità". Questa gente ci sta dichiarando guerra sul serio, stanno dichiarando che devono togliere le pensioni di anzianità a milioni di persone, il che vuol dire che praticamente un terzo della popolazione verrà gettata sul lastrico, se arrivano a fare queste proposte, vuol dire che sono convinti di potercela fare, bisogna spiegargli che non ce la faranno.
Io ritengo che quello che è successo e sta succedendo in Grecia è soltanto l'inizio, quando la gente a milioni verrà posta di fronte a condizioni insostenibili, si ribellerà, è evidente che si ribellerà, in che forma avverrà non lo so, a Londra sta avvenendo nella forma di una jacquerie assolutamente senza obiettivo, perché sfortunatamente non ci sono forze politicamente capaci di guidare questo movimento, dal momento che tutte le forze politiche sinistra, destra e centro sono tutte implicate in questa operazione. Quindi, siccome non ci sono forze politiche che guidano in modo responsabile un movimento di protesta, sfortunatamente questa protesta sarà violenta. Io non propongo di fare proteste violente, ma temo fortemente che quando queste misure verranno messe in atto, ci saranno risposte violente perché la gente non essendo organizzata e diretta, reagirà in modo immediato e spontaneo e quindi si andrà a degli scontri sociali di grandi proporzioni. La politica della Bce e dei governi centrali che sostengono quella linea sta incendiando l'Europa, le conseguenze sono interamente nelle loro mani e la loro responsabilità è in questo senso assoluta."

Le soluzioni proposte da alcuni esponenti dell'opposizione, come le elezioni anticipate o un governo di responsabilità nazionale, sono strade valide e percorribili?

"Questa intanto non è un'opposizione, perché non fa opposizione a niente. In sostanza cosa dice? Dice che, se dovessero sostituire l'attuale governo, faranno esattamente le cose che gli sono state imposte dall'Unione Europea e da Francia e Germania, questo è quello che dicono. Quindi se va al governo un'altra coalizione, farà esattamente le stesse cose che ha fatto questa, probabilmente le farà addirittura con maggiore spregiudicatezza, fidandosi del fatto che potranno dire di avere "il consenso" popolare, quindi non ho nessuna fiducia nell'opposizione e nelle loro proposte.
Naturalmente non ho neanche nessuna fiducia nei confronti di questo governo, la mia proposta è: via tutti questi cialtroni dalla direzione politica del Paese: ci vuole un gruppo di saggi al quale venga affidato il compito di gestire il rapporto con la popolazione italiana, di gestire il patto sociale che si regge sulla Costituzione, rifiutando innanzitutto le modifiche costituzionali che ci vengono imposte da questa Europa che è l'Europa dei banchieri. La soluzione politica in questo contesto, con queste forze non c'è, quindi bisogna trovare un'altra coalizione, un'altra forza politica che sia espressione della volontà popolare. E non mi si venga a dire che l'opposizione che dovesse andare al governo al posto di Berlusconi rappresenta questa forza popolare, perché non la rappresenta."
di Giulietto Chiesa -

10 agosto 2011

Un appello transatlantico per una soluzione di emergenza alla crisi attuale

L'intero sistema finanziario globale è crollato, e mentre il centro del crollo è la regione transatlantica, non c'è angolo del mondo che sia immune dalla disintegrazione già in corso. Un cambiamento radicale di politica è l'unico modo di evitare un crollo totale della civiltà che, a cominciare dalla regione transatlantica, decimerà la popolazione mondiale fino a ridurla a meno di due miliardi di persone in un breve periodo di tempo.

Non esiste più alcuna distinzione tra la disintegrazione del sistema finanziario e monetario europeo e la totale bancarotta delle cosiddette banche "too big to fail" di Wall Street. La scorsa settimana, quando il sistema interbancario europeo si è paralizzato, è stata la Federal Reserve ad aprire uno sportello di emergenza per le banche. Il Presidente Obama ha promesso al Cancelliere tedesco Angela Merkel che gli Stati Uniti saranno il prestatore di ultima istanza dell'intera Unione Monetaria Europea.

Questa promessa del Presidente Obama è non solo anticostituzionale e un atto di vero e proprio tradimento contro il popolo degli Stati Uniti, ma è anche un impegno all'iperinflazione in stile Repubblica di Weimar, stavolta però su scala globale. Questi schemi di salvataggio bancario iperinflazionistico allungano la vita del sistema moribondo di qualche settimana, ma al prezzo di un crollo ancor più drammatico nel caos sociale di massa e nella dittatura.

Ci sono soluzioni anche se siamo in ritardo. Queste soluzioni sono state ripetutamente formulate da anni dall'economista americano Lyndon LaRouche. E tuttavia nessuna di queste soluzioni, che devono cominciare negli Stati Uniti, può verosimilmente essere applicata in tempo a meno che il Presidente Barack Obama non sia rimosso immediatamente dalla carica con mezzi costituzionali. Obama ha ripetutamente violato la Costituzione.

La guerra in Libia è stata lanciata senza autorizzazione del Congresso, una violazione flagrante dell'Articolo 1, Sezione 8 della Costituzione. Il 'Supercongresso' stabilito come parte dell'accordo sul debito è una violazione ancora più eclatante della Costituzione, che conferisce l'autorità di deliberare la politica fiscale e del debito unicamente alla Camera dei Rappresentanti. Le violazioni costituzionali del Presidente sono ben note. Almeno due candidati alla Presidenza, Jon Huntsman e Ron Paul, hanno denunciato i capi di incriminazione, aggiungendosi a decine di parlamentari. È trasparente che il Presidente abbia commesso atti contro la Costituzione che richiedono il suo allontanamento immediato dalla carica prima che sia troppo tardi.

Similmente, i leaders dell'Unione Europea violano le proprie Costituzioni promovendo il salvataggio illegale delle grandi banche, mentre la Banca Centrale Europea viola i suoi principi statutari acquistando il debito sovrano degli stati da banche e assicurazioni di fatto in bancarotta, e dagli stati stessi che sono insolventi. L'emissione di denaro da Monopoli non solo è contrario alla legge, ma agendo da falsari, i capi di stato e di governo europei contribuiscono ad alimentare un'iperinflazione alla Weimar. Come Barack Obama, essi meritano di essere rimossi dalla carica per alto tradimento, seguendo le procedure in vigore nei rispettivi stati. L'infame Troika composta da Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale, che sta imponendo austerità senza precedenti sugli stati sovrani con la complicità attiva del Presidente Francese e del Cancelliere Tedesco, deve immediatamente cessare la sua attività di distruzione delle economie e dei popoli d'Europa.

Entro poche ore dalla rimozione dl Presidente Obama – per impeachment, dimissioni o ricorso al 25mo Emendamento sezione 4, che dà disposizioni per la rimozione del Presidente se egli non sia più mentalmente o fisicamente capace di svolgere le sue funzioni – il Congresso dovrà riunirsi per approvare una legge che ripristini la separazione delle banche commerciali da quelle che si occupano di trading e assicurazioni, come dal Glass-Steagall Act. In tal modo, almeno 17 mila miliardi di dollari di debito di Wall Street, prodotto da speculazioni finanziarie accollate al contribuente americano, sarebbero restituiti al mittente. Sottratta la garanzia statale a quel debito di Wall Street, il Congresso potrebbe procedere immediatamente a emettere credito statale per progetti infrastrutturali vitali, come la North American Water and Power Alliance (NAWAPA), che creerebbero immediatamente milioni di posti di lavoro produttivi. L'America può iniziare un processo di ripresa economica fisica dando l'esempio all'Europa Occidentale. Solo adottando queste misure la regione transatlantica può ribaltare un collasso verso un'epoca buia che altrimenti sarebbe irreversibile. Il primo, inevitabile passo è la rimozione del Presidente Obama. La stragrande maggioranza dei cittadini americani richiedono questa azione, ora. Una grande maggioranza dei cittadini delle nazioni dell'Europa occidentale chiedono la stessa cosa e vogliono un cambiamento di leadership. Ora è il momento di agire.
by Movisol

09 agosto 2011

I mercati non vanno rassicurati, ma mandati alla sbarra


- La scena è più o meno questa: interno giorno, seduto da una parte c'è John Pierpont Morgan, il leone di Wall Street col sigaro in bocca, che suda e balbetta perché non sa che cosa rispondere. Dall'altra parte c'è un immigrato dalla Sicilia, il figlio di un uomo di fatica, partito dalla sua terra per non dover sottostare alla mafia e al feudalesimo, Ferdinando Pecora, che lo interroga e lo incalza di domande sulle sue attività speculative a danno degli interessi degli Stati Uniti.

Che cosa ci ricorda questa scena? Che c'era un tempo in cui qualcuno, invece di "rassicurare" i mercati (leggi: gli speculatori), li metteva alla sbarra; che invece di riscrivere la Costituzione del proprio Paese per permettere la dittatura dei banchieri, la applicava in pieno e separava le attività bancarie speculative da quelle utili alla popolazione e ne vietava altre. Stiamo ovviamente parlando del Presidente F.D. Roosevelt, che fu per questo oggetto di attentati e tentativi di screditamento, (come ad esempio da parte di Ezra Pound), ma che sapeva esattamente che cosa fare per uscire da una crisi, quella iniziata nel 1929, e far sì che il proprio Paese ridiventasse la più grande superpotenza agro-industriale del pianeta, sconfiggere l'abominio nazi-fascista ed estendere questo slancio creativo e produttivo a gran parte delle nazioni sulla Terra.

C'era un tempo in cui anche l'Italia sapeva che cosa fare, in cui non esisteva l'Euro, in cui la Banca d'Italia non era separata dal Tesoro, in cui le "notizie economiche" non riguardavano gli indici di borsa (magari annunciavano l'ultimo impianto dell'ENI), eppure si viveva piuttosto bene, in cui l'economia cresceva più della Germania, non esistevano lavoratori precari e i sindacati davano battaglia per cose sacrosante, anziché invocare il pareggio di bilancio.

C'era un tempo in cui si sapeva a che cosa servisse il deficit di bilancio e chi comprava i titoli di Stato erano gli stessi cittadini che godevano dello sviluppo che, grazie a quel deficit, si veniva creando; oggi ci inginocchiamo di fronte alla BCE e preghiamo affinché i nostri titoli vengano acquistati da essa.

No, non siamo favorevoli al ritorno alla spesa pubblica folle, agli sprechi (a proposito, magari scriveremo qualcosa su quanto ci costa l'UE), all'assistenzialismo, queste sono aberrazioni indotte dalla stessa oligarchia finanziaria attraverso la progressiva distruzione e lo svuotamento dall'interno di quel sistema nato nel dopoguerra. Noi siamo per un ritorno ad una vera sovranità, in cui l'unico esecutivo col permesso di governare sia quello dedito al perseguimento del bene comune dei propri cittadini e, perché no, anche di quelli degli altri paesi.

L'Italia fondata sul lavoro (art. 1 della Costituzione) si appresta a varare riforme ancora più liberalizzanti del mercato del lavoro (che cosa ci sia ancora da liberalizzare in un Paese che ha legalizzato persino il lavoro nero [1] lo scopriremo a breve). L'Italia che ripudia la guerra partecipa alla coalizione che bombarda Paesi sovrani di cui uno, la Libia, alleato strategico fino all'altro giorno. L'Italia che ha dato al mondo geni come Enrico Fermi, padre dello sfruttamento dell'energia nucleare, ripudia l'atomo per affidarsi ai costosissimi, inefficienti e, ci si permetta, antiestetici pannelli solari.

Non stiamo criticando questo o quest'altro governo, purtroppo le misure, soprattutto la più aberrante, quella di inserire il pareggio di bilancio come vincolo nella Costituzione, che vengono indicate come indispensabili sono tristemente condivise da destre, sinistre, sindacati, industriali piccoli e grandi e, ovviamente, banchieri.

L'anno prossimo ricorrerà il cinquantennale della morte di Enrico Mattei; speriamo che non gli tocchi assistere, dall'alto, magari insieme a Ferdinand Pecora, alla scelta da parte dell'Italia di tornare ad essere esportatrice di camerieri, cantanti, magari calciatori, mafiosi di grosso calibro, e di avere come unica aspirazione quella di essere il giardino dei divertimenti d'Europa a disposizione degli oligarchi di mezzo mondo.

Aureliano Ferri
Movimento Internazionale per i Diritti Civili - Solidarietà


Note:

[1] - Cfr. i cosiddetti "contratti a chiamata" in cui ufficialmente il lavoratore viene "chiamato" a lavorare in alcuni giorni o periodi, ma che in realtà fanno da paravento a veri e propri rapporti in nero; infatti le giornate lavorate vengono comunicate a posteriori e nella prassi sono una frazione di quelle reali.