14 maggio 2013

Dell’Odio e dell’Ingiustizia

La Presidente della Camera e il Presidente del Senato se lo chiedono e se lo chiede anche Mentana sbattendosi dietro la porta di Twitter e tanti altri il perchè di tanto odio sul web e quindi nel mondo… ovunque. Ci si chiede ultimamente come mai la libertà di espressione incanali tanto odio sui social network e blog e noi che sul web ci stiamo ci chiediamo preoccupati quanto durerà questa libertà.
“Hate groups” su FB ci sono sempre stati, contro i neri, contro i gay, contro le donne, contro i killer, contro Israele, contro i Musulmani , contro Equitalia, contro Berlusconi, contro la Casta, contro i pannolini Pamper che fanno male al sederino dei bebè … ecc ecc … c’è sempre stato di tutto e per noi che navighiamo è normalità imbatterci in gruppi di questo genere, segnalarli e farli cancellare qualora ci sono espressioni violente, minacce o istigazioni a violenza, razzismo, o odio. Esiste per questo una specifica procedura almeno su FB.
Ancora oggi le persone hanno la possibilità di esprimersi liberamente ma sia in Usa sia qui già si vocifera di mettere un bavaglio alla rete, e non è la prima volta. Cascano dalle nuvole i nostri Presidenti di Camera e Senato, ma dove vivono, in un convento di Orsoline o in un villaggio blindato all’americana? La rete non fa che rifletterci tutti nella nostra comune realtà e questa realtà per la maggioranza è molto dura.
Ma c’è chi di realtà se n’è costruita una a parte, che non è il mondo dove tutti noi viviamo e costoro rappresentano solo una esigua minoranza.
Questa minoranza è la cosiddetta società per-bene che ha porte blindate, allarmi a vetri e porte, cancelli di sicurezza, scorta, gorilla, finestre con gelosie e quando esce di casa ha paura e quando sta in casa anche.
Come non si può essere più che indignati di fronte a persone che fanno ed hanno fatto per oltre 50 anni del codice mafioso e dell’impunità i loro 10 comandamenti e poi vengono a sbatterci sotto al naso anche i loro immeritati privilegi?
E come se non bastasse dopo averla sfangata chi più e chi meno, vengono poi anche glorificati dalle istituzioni e dalla stampa, manco fossero i vati della patria: queste cari presidenti che anelate ai bavagli della rete, sono le fucine che alimentano e provocano un odio arcaico e irrefrenabile, che nulla può fermare, meno che mai un bavaglio. Lo insegna la storia.
E questa ridicola minoranza vestita a cerimonia, avvezza a praticare reiterate ingiustizie quotidiane, angherie, con la sua arroganza sistematica farcita di bugie mediatiche e ipocrisia è una minoranza che neppure un palazzo blindato in acciaio inox e migliaia di uomini potranno mai proteggere da quel che loro stessi con la loro pervicacia e ostinazione quotidiana provocano.
La misura è colma, dovreste comprendere, farvene una ragione e agire di conseguenza , cambiando registro invece di invocare leggi speciali, repressione e bavagli, come facevano i vecchi zar con i sudditi.
di Maria Marie Fadda

12 maggio 2013

In nome del DIO Denaro

“Io sono giunto alla conclusione che tutto ciò che di economia mi hanno insegnato alla università gli esperti della materia si è rivelato totalmente falso!”(F.D.Roosvelt a sir Halifax, il 10.08.1941).

Se volete leggere ed ascoltare questo video potete farlo, a patto che, il vostro passo sia sulla strada del cambiamento altrimenti, si rischia di rimanere imprigionati dalla spirale del "gattopardo".




Le mani invisibili del potere






I «misteri della Repubblica» che Andreotti si è portato nella tomba non sono così misteriosi. Basta leggere il libro «La repubblica delle stragi impunite» del magistrato Ferdinando Imposimato, oggi presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione. Resta da vedere se quella dei «misteri» sia una pagina ormai chiusa della storia italiana.
Imposimato, in base a documenti, mette sul banco degli imputati il gruppo Bilderberg. Nato nel 1954 per iniziativa di «eminenti cittadini» statunitensi ed europei, esso ha svolto un ruolo fondamentale nelle operazioni segrete in Europa durante e dopo la guerra fredda. «Il gruppo Bilderberg - conclude il magistrato - è uno dei responsabili della strategia della tensione e quindi anche delle stragi» a partire da quella di Piazza Fontana nel 1969. Di concerto con la Cia e i servizi segreti italiani, con Gladio e Stay Behind, con la P2 e le logge massoniche Usa nelle basi Nato, con i gruppi neofascisti e le gerarchie vaticane. In questo prestigioso club è stato ammesso Mario Monti che, cinque mesi dopo aver partecipato al meeting Bilderberg del giugno 2011, è stato nominato senatore a vita dal presidente della repubblica e incaricato di formare il governo. Nello stesso club esclusivo, che ha la regola del silenzio (gli atti degli incontri sono segreti), è stato ammesso Enrico Letta.
 Nel giugno 2012, dopo aver partecipato al meeting Bilderberg, ha confermato che «la discussione era a porte chiuse» (alla faccia della declamata «trasparenza») e che all'incontro c'erano «rappresentanti dell'opposizione siriana e russa». Per concordare che cosa è facilmente immaginabile. Monti e Letta sono stati chiamati anche nella Trilaterale, la commissione creata nel 1973 da Rockfeller e Brzezinski, che riunisce «esperti leader del settore privato» di Nordamerica, Europa e Asia su «questioni di interesse globale».
Riunisce cioè le più potenti oligarchie economiche e finanziarie che, assieme a servizi segreti e capi militari, concordano le strategie su scala globale: le grandi operazioni speculative per attaccare monete ed economie nazionali, le campagne mediatiche per demonizzare i nemici, le guerre aperte e segrete per disgregare interi paesi e impadronirsi delle loro risorse. Non a caso Mario Monti - consulente del gruppo bancario Goldman Sachs, uno dei maggiori artefici della crisi finanziaria che dagli Usa ha investito l'Europa - è stato presidente europeo della Trilaterale.
Ne fa parte anche Marta Dassù, prima consigliere del premier D'Alema durante la guerra alla Jugoslavia, poi viceministro degli esteri nei governi Monti e Letta, attiva nel gruppo intergovernativo «Amici della Siria» che arma i «ribelli». Quelli che - ha appurato la commissione Onu di Carla Del Ponte - hanno usato anche armi chimiche. Enrico Letta ha detto alla Camera che il suo è «il linguaggio "sovversivo" della verità». Il termine «sovversivo», in realtà, è più appropriato (senza virgolette) per definire quanto sta accadendo alla democrazia italiana.


di Manlio Dinucci 

14 maggio 2013

Dell’Odio e dell’Ingiustizia

La Presidente della Camera e il Presidente del Senato se lo chiedono e se lo chiede anche Mentana sbattendosi dietro la porta di Twitter e tanti altri il perchè di tanto odio sul web e quindi nel mondo… ovunque. Ci si chiede ultimamente come mai la libertà di espressione incanali tanto odio sui social network e blog e noi che sul web ci stiamo ci chiediamo preoccupati quanto durerà questa libertà.
“Hate groups” su FB ci sono sempre stati, contro i neri, contro i gay, contro le donne, contro i killer, contro Israele, contro i Musulmani , contro Equitalia, contro Berlusconi, contro la Casta, contro i pannolini Pamper che fanno male al sederino dei bebè … ecc ecc … c’è sempre stato di tutto e per noi che navighiamo è normalità imbatterci in gruppi di questo genere, segnalarli e farli cancellare qualora ci sono espressioni violente, minacce o istigazioni a violenza, razzismo, o odio. Esiste per questo una specifica procedura almeno su FB.
Ancora oggi le persone hanno la possibilità di esprimersi liberamente ma sia in Usa sia qui già si vocifera di mettere un bavaglio alla rete, e non è la prima volta. Cascano dalle nuvole i nostri Presidenti di Camera e Senato, ma dove vivono, in un convento di Orsoline o in un villaggio blindato all’americana? La rete non fa che rifletterci tutti nella nostra comune realtà e questa realtà per la maggioranza è molto dura.
Ma c’è chi di realtà se n’è costruita una a parte, che non è il mondo dove tutti noi viviamo e costoro rappresentano solo una esigua minoranza.
Questa minoranza è la cosiddetta società per-bene che ha porte blindate, allarmi a vetri e porte, cancelli di sicurezza, scorta, gorilla, finestre con gelosie e quando esce di casa ha paura e quando sta in casa anche.
Come non si può essere più che indignati di fronte a persone che fanno ed hanno fatto per oltre 50 anni del codice mafioso e dell’impunità i loro 10 comandamenti e poi vengono a sbatterci sotto al naso anche i loro immeritati privilegi?
E come se non bastasse dopo averla sfangata chi più e chi meno, vengono poi anche glorificati dalle istituzioni e dalla stampa, manco fossero i vati della patria: queste cari presidenti che anelate ai bavagli della rete, sono le fucine che alimentano e provocano un odio arcaico e irrefrenabile, che nulla può fermare, meno che mai un bavaglio. Lo insegna la storia.
E questa ridicola minoranza vestita a cerimonia, avvezza a praticare reiterate ingiustizie quotidiane, angherie, con la sua arroganza sistematica farcita di bugie mediatiche e ipocrisia è una minoranza che neppure un palazzo blindato in acciaio inox e migliaia di uomini potranno mai proteggere da quel che loro stessi con la loro pervicacia e ostinazione quotidiana provocano.
La misura è colma, dovreste comprendere, farvene una ragione e agire di conseguenza , cambiando registro invece di invocare leggi speciali, repressione e bavagli, come facevano i vecchi zar con i sudditi.
di Maria Marie Fadda

12 maggio 2013

In nome del DIO Denaro

“Io sono giunto alla conclusione che tutto ciò che di economia mi hanno insegnato alla università gli esperti della materia si è rivelato totalmente falso!”(F.D.Roosvelt a sir Halifax, il 10.08.1941).

Se volete leggere ed ascoltare questo video potete farlo, a patto che, il vostro passo sia sulla strada del cambiamento altrimenti, si rischia di rimanere imprigionati dalla spirale del "gattopardo".




Le mani invisibili del potere






I «misteri della Repubblica» che Andreotti si è portato nella tomba non sono così misteriosi. Basta leggere il libro «La repubblica delle stragi impunite» del magistrato Ferdinando Imposimato, oggi presidente onorario della Suprema Corte di Cassazione. Resta da vedere se quella dei «misteri» sia una pagina ormai chiusa della storia italiana.
Imposimato, in base a documenti, mette sul banco degli imputati il gruppo Bilderberg. Nato nel 1954 per iniziativa di «eminenti cittadini» statunitensi ed europei, esso ha svolto un ruolo fondamentale nelle operazioni segrete in Europa durante e dopo la guerra fredda. «Il gruppo Bilderberg - conclude il magistrato - è uno dei responsabili della strategia della tensione e quindi anche delle stragi» a partire da quella di Piazza Fontana nel 1969. Di concerto con la Cia e i servizi segreti italiani, con Gladio e Stay Behind, con la P2 e le logge massoniche Usa nelle basi Nato, con i gruppi neofascisti e le gerarchie vaticane. In questo prestigioso club è stato ammesso Mario Monti che, cinque mesi dopo aver partecipato al meeting Bilderberg del giugno 2011, è stato nominato senatore a vita dal presidente della repubblica e incaricato di formare il governo. Nello stesso club esclusivo, che ha la regola del silenzio (gli atti degli incontri sono segreti), è stato ammesso Enrico Letta.
 Nel giugno 2012, dopo aver partecipato al meeting Bilderberg, ha confermato che «la discussione era a porte chiuse» (alla faccia della declamata «trasparenza») e che all'incontro c'erano «rappresentanti dell'opposizione siriana e russa». Per concordare che cosa è facilmente immaginabile. Monti e Letta sono stati chiamati anche nella Trilaterale, la commissione creata nel 1973 da Rockfeller e Brzezinski, che riunisce «esperti leader del settore privato» di Nordamerica, Europa e Asia su «questioni di interesse globale».
Riunisce cioè le più potenti oligarchie economiche e finanziarie che, assieme a servizi segreti e capi militari, concordano le strategie su scala globale: le grandi operazioni speculative per attaccare monete ed economie nazionali, le campagne mediatiche per demonizzare i nemici, le guerre aperte e segrete per disgregare interi paesi e impadronirsi delle loro risorse. Non a caso Mario Monti - consulente del gruppo bancario Goldman Sachs, uno dei maggiori artefici della crisi finanziaria che dagli Usa ha investito l'Europa - è stato presidente europeo della Trilaterale.
Ne fa parte anche Marta Dassù, prima consigliere del premier D'Alema durante la guerra alla Jugoslavia, poi viceministro degli esteri nei governi Monti e Letta, attiva nel gruppo intergovernativo «Amici della Siria» che arma i «ribelli». Quelli che - ha appurato la commissione Onu di Carla Del Ponte - hanno usato anche armi chimiche. Enrico Letta ha detto alla Camera che il suo è «il linguaggio "sovversivo" della verità». Il termine «sovversivo», in realtà, è più appropriato (senza virgolette) per definire quanto sta accadendo alla democrazia italiana.


di Manlio Dinucci