Morsi si era insediato un anno fa dopo che l'alleanza anglo-saudita di
gruppi radicali islamici collegata ad Al Qaeda, cui la Fratellanza
Musulmana (FM) è associata, aveva dirottato la cosiddetta Primavera
Araba. Questa stessa alleanza aveva trasformato le proteste in Libia in
una sanguinosa guerra civile sostenuta dall'intervento militare di Gran
Bretagna, Francia e Stati Uniti, che ha gettato il paese nel caos e
lasciato la popolazione alla mercé delle bande armate. La trasformazione
della Primavera Araba in Siria si è spinta ancor più in là, minacciando
di creare un conflitto tra sunniti e sciiti in tutta la regione, come
preludio ad un attacco all'Iran e alla fine uno scontro nucleare tra gli
Stati Uniti e la Russia.
Le proteste in Egitto contro la Fratellanza Musulmana hanno fatto
seguito alle dimostrazioni di massa in Turchia, che erano dirette non
solo contro la politica sempre più autoritaria del partito Islamico
della Giustizia e dello Sviluppo, ma anche contro il sostegno alla
politica di aggressione alla Siria.
In Egitto, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata raggiunta
il mese scorso, quando il Presidente Obama e il suo security team alla
Casa Bianca hanno chiesto al Pentagono di bombardare le basi militari
siriane, richiesta alla quale si è opposto con forza il capo degli Stati
Maggiori Riuniti, il gen. Martin Dempsey. Nonostante questa
opposizione, Obama ha annunciato che gli USA avrebbero ufficialmente
cominciato ad armare i ribelli.
Entro pochi giorni dall'annuncio, il Presidente Morsi ha ordinato il
taglio delle relazioni diplomatiche con la Siria, mentre la FM indiva
una manifestazione a cui parlava Morsi incitando alla Jihad e
all'intervento militare straniero in Siria, chiamando "infedeli"
Hezbollah e gli sciiti iraniani che appoggiano Assad.
Un dispaccio della Reuters che cita fonti militari egiziane
anonime ha osservato che quella manifestazione di islamisti radicali è
stata la molla che ha scatenato "le preoccupazioni delle forze armate
per il modo in cui il Presidente Morsi stava governando il paese".
Non appena Morsi è stato deposto, il capo delle Forze Armate
Abdul-Fattah El-Sisi ha nominato Adly Mahmoud Mansour, capo della Corte
Costituzionale, capo del governo di transizione col mandato di
presiedere alla stesura di una nuova costituzione e a nuove elezioni. La
situazione rimane però pericolosa, perché la Fratellanza Musulmana
spinge all'insurrezione ed è noto che dispone di armi arrivate dalla
Libia.
Inoltre, la deposizione di Morsi è "bad news" per la Turchia, dove il
partito al governo non solo aveva allacciato forti legami con Morsi, ma
ne condivideva la politica anti-Siria. Mentre il governo turco
denunciava le FFAA egiziane per aver eseguito uno "sporco colpo di
stato", un commentatore turco scriveva sull'Hurriyet Daily News:
"Se si riesce a riconquistare la 'primavera' che era stata scippata in
Egitto… dobbiamo prepararci a vederne le ricadute nel resto della
regione".
by (MoviSol)