14 gennaio 2007

Il capitalismo predatorio


Il business in forte aumento delle carte di credito è una delle industrie più lucrose e distruttive che siano mai emerse dall'inventiva mente capitalista. Citibank sta raccogliendo più denaro di Microsoft e Wal-Mart. Profitti osceni vengono realizzati senza sollevare un dito per compiere alcun lavoro fisico. Nel 2004 una singola compagnia di credito—la MBNA --ha realizzato una volta e mezzo i profitti del gigante del fast-food McDonald’s. Raccogliere i debiti fatti con le carte di credito è un business estremamente lucroso.

La moderna industria delle carte di credito, nata in South Dakota, ha iniziato a realizzare profitti osceni grazie alla deregolamentazione. La corte suprema ha anche giocato un ruolo fondamentale nel far espandere i profitti dell'industria bancaria sollevando i limiti al totale dei pagamenti addizionali che le compagnie di credito possono imporre ai loro clienti. Ora non c'è limite. La deregolamentazione ha avuto come risultato il sistematico furto ai danni dei consumatori tramite pratiche che possono essere solo descritte come intenzionalmente predatorie.

E’ stato da più parti stimato che quest'anno i debiti fatti con le carte di credito saranno responsabili del 26% delle vendite al dettaglio fatte nel periodo tra il giorno del Ringraziamento e le vacanze di Natale, un aumento del 3% rispetto al 2005. Il periodo di shopping più affollato dell'anno non è, come spesso riportato, nel giorno di Black Friday è compreso tra l'11 e il 17 di dicembre. Durante questo intervallo gli americani spenderanno probabilmente $ 34 miliardi in acquisti fatti con le carte di credito; e il totale sarà quasi di $ 86 miliardi per il periodo tra il giorno del Ringraziamento e Natale. Ulteriori miliardi saranno spesi con le carte di credito emesse dai negozi stessi. In totale, per queste vacanze, gli americani accumuleranno $ 135 miliardi in debiti fatti con le carte di credito.

Ad oggi il volume dei soldi spesi con le carte di credito è dell'11% maggiore rispetto all'anno scorso. La National Retail Federation ha stimato che più di $ 454 miliardi saranno spesi dei consumatori americani durante le vacanze quest'anno, comprendendo gli acquisti in contanti. Ciò rappresenta un incremento del 5% rispetto all'anno precedente, mentre VISA USA stima che le vendite per la stagione vacanziera 2006 aumenteranno del 7,5%. Questi numeri sono veramente stupefacenti e non vengono facilmente compresi.

Pagando solo il minimo mensile, come fanno molte famiglie non ricche, possono essere necessari più di trent'anni per pagare un vestito o un elettrodomestico acquistato nel supermercato locale. Ciò lo rende un regalo piuttosto dispendioso, e ogni anno ulteriore debito viene accumulato sul vecchio, rendendo difficile se non impossibile uscirne. Ma questa è la vera idea che sta dietro al capitalismo predatorio. I membri dell'industria definiscono ‘usausti’ la piccola percentuale di proprietari di carte di credito che non portano un saldo mensile. Trappole per i consumatori vengono pensate in modo da garantire che chi usa le carte di credito sia in ritardo con i pagamenti o ecceda i limiti di credito.

Quando chi usa le carte di credito è in ritardo con i pagamenti, come viene facilmente predetto dei complessi algoritmi usati da chi emette le carte, i tassi di interesse salgono drammaticamente e ulteriori pagamenti vengono aggiunti al conto mensile. Milioni di utilizzatori delle carte spendono gran parte del loro stipendio per pagare costi esorbitanti senza che il loro saldo diminuisca, o solo con una minima riduzione. I banchieri stanno raccogliendo miliardi, mentre le famiglie della classe lavoratrice stanno diventando schiavi indebitati dei capitalisti predatori dell'industria delle carte di credito. Ciò è stato reso possibile con la benedizione del Congresso che operava sotto l'influenza dei lobbisti delle corporation che infestano Capitol Hill come vermi in un cadavere.

Le leggi sulla bancarotta che un tempo fornivano ai lavoratori una strada per uscire dal debito non sono più disponibili come via di fuga. Si dovrebbe notare, però, che i tribunali per la bancarotta sono ancora aperti alle corporation e forniscono loro sollievo dai debiti ed una possibilità di iniziare una nuova vita.

Perciò i ladri delle banche continueranno a rapinare le famiglie dei lavoratori sino a che non sarà la morte a sottrargliele. E poi il carico del debito verrà passato ai parenti più stretti. Oltre che una gallina dalle uova d'oro costruita per sottrarre alla gente gli stipendi da loro duramente guadagnati, il debito fatto con le carte di credito è anche un modo per controllare i debitori e mantenerli in riga; ed è un grande fronte di battaglia per la guerra di classe che infuria nel continente.

Come il pollo modificato geneticamente per avere un petto di grandezza abnorme, il consumatore americano viene alimentato per consumare e per essere mangiato dai capitalisti predatori. I consumatori vengono sedotti da campagne pubblicitarie che li alimentano col bisogno di consumare, senza badare a quanto ciò sia distruttivo per se stessi o per il pianeta.

Gli accordi per le carte di credito sono così complessi e deliberatamente fuorvianti che pochi consumatori, se non addirittura avvocati, possono completamente comprenderli; e sono cosparsi di trappole nascoste e trabocchetti che garantiscono una vita intera di debito.

Dalle statistiche precedentemente citate dovrebbe essere chiaro che la gente è nuda e vulnerabile di fronte ai predatori capitalisti e alle loro truppe nel governo. Enormi debiti personali sono un ennesimo esempio di un sistema guidato dal profitto che non funziona per il bene dei lavoratori di questa nazione. La fiducia che dovrebbe fiorire tra la gente il governo non esiste più, e la maggioranza dei cittadini viene lasciata senza rappresentanza. Il capitalismo predatorio crea un'enorme ricchezza per pochi privilegiati sfruttando i lavoratori che cercano di sopravvivere con pochi o nessun beneficio, e facendo diversi lavori, ciascuno che fornisce uno stipendio insufficiente per vivere.

Praticamente tutte le istituzioni finanziarie di questo paese, compresa la Federal Reserve, sono aizzate contro le famiglie della classe lavoratrice. Il Congresso lavora per il grande business piuttosto che per i lavoratori, come evidenziato dalle decisioni politiche e dalle votazioni. Dobbiamo avere chiaro da che parte essi stanno.

Metodi sempre più creativi per derubare la gente vengono ideati nei consigli di amministrazione di tutta America e prontamente resi legge dal Congresso. Milioni di lavoratori si trovano perciò sepolti da valanghe di debiti da cui non potranno mai scappare. I debitori sono una gallina dalle uova d'oro per le industrie delle carte di credito e delle banche. Alla fine ci verrà chiesto di lavorare sino alla morte, mentre i nostri creditori e il Congresso lavorano in accordo per dissanguarci e ingozzarsi della nostra fatica e della nostra sofferenza.

La scarsa considerazione in cui i lavoratori sono tenuti in America dalla plutocrazia al governo sottolinea il fatto che non c’è nessuno che badi ai nostri interessi. Ma dobbiamo ricordarci invece che noi siamo il 95% della popolazione. La nostra bassa posizione economica fa si che rimarremo sempre ai gradini più bassi, o sopravvivendo o morendo sulle briciole che cadono dalla tavola dei ricchi e che garantiscono la nostra perpetua schiavitù nei loro confronti. Ciò dimostra anche la necessità di organizzarci come classe e sollevarci assieme contro i predatori delle corporation che ci dissanguano privandoci della vita, della libertà, e del diritto a cercare la felicità.

09 gennaio 2007

6.000.000 di morti, un Olocausto è storia vera o verosimile?


Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità. (goebbels)
Quando noi sentiamo i giornali e le televisioni parlare di 6.000.000 di
Ebrei uccisi nei campi di sterminio non ci viene mai indicata la fonte di
questa cifra. Ebbene la fonte é solo una ed é l'Enciclopedia Ebraica dove il
totale e di 5.820.960. Adesso, io sicuramente non sono uno storico, ma mi
hanno sempre insegnato che bisogna diffidare delle cifre che vengono fornite
da una delle due parti coinvolte, e che per lo meno più di una fonte deve
essere citata. La cifra di 6 000 000 dopo essere stata ripetuta per Milioni
di volte nei giornali, televisioni e film di Hollywood é diventata
ufficiale. Questo nonostante, gia alla fine della guerra, si fosse in
possesso di statistiche accurate sul numero degli Ebrei prima e dopo la
guerra, e dei loro movimenti migratori fuori dall'Europa, verso l'America la
Palestina e la Russia.
Secondo l'Appendice N°VII, "Statistiche sull'Affiliazione Religiosa", del
libro del Senato Americano "A Report of the Committee on the Judiciary of
the United States Senate" del 1950, il numero di Ebrei nel mondo in
quell'anno era di 15,713,638 (vedi foto a lato). La stessa fonte nel 1940
riporta il numero di Ebrei nel mondo a 15,319,359. Se lo studio statistico
del governo Americano é corretto la popolazione Ebraica non diminuì durante
la guerra, ma subì un piccolo incremento.
Se in 3/4 anni i tedeschi avessero fatto sparire 6 milioni di ebrei, si
potrebbe concludere che c'è stato un olocausto. Ma da dove proviene la cifra
di 6 milioni? Questa cifra ci viene presentata come derivante da studi
scientifici. In realtà è stata introdotta per la prima volta al Tribunale di
Norimberga, da Höttl, che non aveva veste di testimone, presentata in una
sua deposizione scritta, ma non davanti ai giudici. Höttl racconta che
Eichmann avrebbe detto d'essere saltato di gioia apprendendo che 6 milioni
di ebrei erano stati liquidati.
La testimonianza di Höttl fu accettata dalla corte senza che la difesa
potesse esaminare il teste. Höttl nonstante fosse stato un membro delle SS
che si macchio di crimini dopo la sua confessione fu rilasciato e comincio a
lavorare come agente per la CIA. Nel 2001 la CIA rese pubblica la cartella
su Höttl (scritto anche Hoettl) intitolata, "Analysis of the Name File of
Wilhelm Hoettl" di circa 600 pagine. Nel documento Höttl viene descritto
come una fonte poco attendibile che regolarmente fabbricava informazioni per
chiunque lo avrebbero pagato. Nelle parole di uno dei ricercatore della CIA:
«Hoettl's name file is approximately 600 pages, one of the largest of those
released to the public so far. The size of the file owes to Hoettl's postwar
career as a peddler of intelligence, good and bad, to anyone who would pay
him. Reports link Hoettl to twelve different intelligence services,
including the U.S., Yugoslav, Austrian, Israeli, Romanian, Vatican, Swiss,
French, West German, Russian, Hungarian and British.»
Dalla cartella della CIA emerge anche l`interessante fatto che Höttl poco
dopo il suo arresto nel maggio 1945 cominciò subito a lavorare per il U.S.
Office of Strategic Services (OSS) predecessore della CIA e che fu allora,
quando lavorava per l`OSS, che "confessò" la cifra di sei milioni. Nel
profilo della CIA su Höttl dopo il suo arresto egli viene descritto:
«Upon his arrest, Hoettl played to the interests of his captors ...»
La prima apparizione della cifra di "sei milioni di morti" avviene
nel`Ottobre del 1919 sulla rivista Ebraica di New York, The American Hebrew.
(clicca sull`immagine per leggere l`articolo)
Come se non bastasse la cifra dei Sei Milioni appare incredibilmente gia 25
anni prima! Nel 1919 un ex governatore dello stato di New York, Martin
Glynn, pubblico un`articolo intitolato, "The Crucifixion of Jews Must
Stop!," sul quotidiano ebraico americano, American Hebrew di New York, dove
egli ripetutamente parla "dell`imminete morte di sei milioni di ebrei in
europa" in quello che egli chiama un`"olocausto".
Nel 1983 un ricercatore, che si firma Walter Sanning, ha prodotto uno studio
statistico - "The dissolution of Eastern European Jewry" (La dissoluzione
dell'ebraismo est europeo) - sui trasferimenti delle popolazioni ebraiche
dell'Europa Orientale, ove precisa che una parte cospicua è emigrata,
durante la guerra e dopo, in Palestina, altri negli USA, in Cina, in Sud
America. Ad altri ebrei, fra quelli trasferiti all'est dai tedeschi, i
sovietici non consentirono di ritornare all'ovest. In conclusione, afferma
Sanning, gli ebrei che avrebbero potuto essere sterminati dai
nazionalsocialisti erano 3/400.000. Tutti gli altri ebrei si sa che non sono
morti, ma sopravvissuti alla guerra.
Di fronte alla serietà dello studio di Sanning, gli storici ebrei sono
costretti ad ammettere che non c'è stato sterminio, ma che vi sono comunque
stati massacri qua e là. Gli storici ebrei sanno che 6 milioni di morti è
una cifra, in quel contesto, impossibile (ciò è quanto sono costretti ad
ammettere nelle loro pubblicazioni che hanno diffusione ristretta, mentre al
grande pubblico le lobbies giornalistiche e televisive seguitano a propinare
la leggenda dei 6 milioni).
D'altronde in Das jüdische Paradox (Europaische Verlagsantstalt, 1976, p.
263), Nahum Goldmann, che fu per parecchi anni presidente del Congresso
mondiale ebraico, scrive questo:
«Ma nel 1945 c'erano circa 600.000 ebrei sopravvissuti nei campi di
concentramento che nessun paese voleva accogliere».
Se i nazisti avessero voluto sterminare gli ebrei, come mai 600.000 di essi
hanno potuto sopravvivere ai campi tedeschi? Fra la conferenza di Wannsee,
nella quale si dice sia stato deciso lo sterminio, e la fine della guerra,
itedeschi avevano avuto tre anni e tre mesi per compiere la loro opera.
Franco Deana

08 gennaio 2007

Promotori finanziari: una triste verità



Sono ormai da svariati anni che mi batto per portare a conoscenza dei risparmiatori la triste verità sul settore bancario e sulle reti di promozione finanziaria.
I recenti crack finanziari, con i relativi processi tuttora pendenti, non fanno altro che confermare, ancora una volta, quanto questi soggetti portino i loro clienti a compiere operazioni in pieno conflitto di interessi e a sottoscrivere prodotti troppo onerosi e sottoperformanti.
Questa figura professionale nasce circa quindici anni fa, con la legge 191 che istituiva le SIM (società d’intermediazione finanziaria) e, di fatto, non faceva altro che rendere il mercato della gestione del risparmio un autentico monopolio per i gruppi bancari.

Da questa riforma nasce il promotore finanziario: una figura il cui compito solleva non poche perplessità sui meccanismi d’efficienza e trasparenza con cui dovrebbero essere gestiti i risparmi e gli investimenti delle persone che si appoggiano al suo operato.
Tanto per iniziare, dovete sapere che il promotore finanziario è legato, attraverso un monomandato di rappresentanza, alla sua banca o sim, con la quale s’impegna a non promuovere o distribuire i prodotti di altri concorrenti. Il promotore percepisce la sua remunerazione sul volume dei prodotti che riesce a collocare tra il pubblico risparmiatore e viene pagato dalla stessa banca.

Già qui, possiamo fare una prima osservazione per comprendere la loro remunerazione: i prodotti che promuovono non hanno lo stesso tasso di provvigione, di solito, i più rischiosi per voi sono i più remunerativi per loro ( per esempio, i fondi azionari high tech).
Il conflitto d’interessi è sin troppo evidente: chi vi assicura che il vostro promotore non vi faccia sottoscrivere quel tipo di prodotto che magari a lui genera il massimo di retrocessione provvigionale? Nel dubbio, meglio starne fuori.

Come se questo non bastasse, immaginate che il vostro promotore sia un soggetto dinamico, preparato (ne ho conosciuti solo due sino ad ora) e sapiente conoscitore dell’andamento dei mercati, pur tuttavia, se fosse a conoscenza di un prodotto o forma di investimento particolarmente interessante, offerto magari da un concorrente, non potrebbe proporvelo. Eventualmente, se la sua etica professionale fosse significativamente ineccepibile, vi potrebbe indirizzare da un promotore a lui concorrente (in quanto appartenente ad un’altra rete di promozione e/o banca), ma con il rischio di perdervi definitivamente come cliente investitore, nel qual caso voi decideste di migrare tutte le vostre disponibilità su quella stessa banca. Farebbe bella figura, ma perderebbe un cliente.

Non dimenticate, a questo punto, le spiegazioni che devono dare gli stessi promotori alle direzioni d’area, quando perdono un cliente per interruzione del rapporto e/o migrazione verso un concorrente.
Nella maggior parte dei casi, invece, ho visto tutto il possibile per screditare l’avversario o il concorrente, arrivando a dire che di quella banca non c’è da fidarsi, che in passato i rendimenti erano stati mediocri, che il suo personale è incompetente e così via.

Recentemente ho potuto constatare di persona tutto questo proprio dal personale di sportello di alcune banche del mio territorio, le quali, in seguito alle mie recenti conferenze, in cui rappresentavo la convenienza di un noto conto di liquidità (di un gruppo bancario europeo), queste stesse, vedendo come molti loro correntisti volevano aderirvi, iniziarono a denigrarlo, affermando che non bisogna fidarsi, che la tale banca poteva fallire, che il tasso di rendimento non era poi così elevato e che loro avevano un prodotto migliore, meno rischioso e così via.

Tutto questo perché subirono un forte drenaggio di liquidità a scapito dei loro prodotti: mi piacerebbe farvi i nomi e cognomi di queste persone, ma, come al solito, rischierei una querela ed un mega-risarcimento di danni. Che ci volete fare: siamo in Italia.
Come se non bastasse, il promotore risulta essere anche un professionista la cui opera di consulenza non è indipendente, in quanto anche qui, come per il settore bancario, se la direzione di area della sua rete di promozione ha deciso che per il prossimo trimestre si deve raggiungere un determinato budget di raccolta su un nuovo prodotto da poco emesso, state certi che il vostro promotore vi telefonerà, dicendovi che dovete switchare dal vecchio prodotto, che vi aveva fatto sottoscrivere alcuni mesi fa, per entrare in quello nuovo fresco fresco che sta per uscire. Alla faccia dell’indipendenza e della trasparenza. Con molta probabilità, sarà un prodotto che contempla una commissione d’ingresso per la sua sottoscrizione.

Vi siete mai fermati a pensare a cosa servono le commissioni d’ingresso? Ve lo dico io: a pagare il vostro promotore. Eh sì, perché, quando investite 100.000 euro su un fondo azionario e vi dicono che per entrare su questo fondo dovete pagare una commissione pari al 2-4-5%, quel denaro serve per pagare anche lo stesso promotore !
Accidenti che servizio brillante, pagate per non avere nulla in cambio, anzi, per la verità, pagate per avere una persona che, con il vostro denaro, farà il possibile per massimizzare il proprio tornaconto (raramente coincide anche con il vostro, per non dire quasi mai).

Perciò, come dico sempre durante i miei show finanziari, chi è desideroso di continuare a sodomizzarsi con questo sistema, ne ha piene facoltà.
Quanto sopra potrebbe essere esteso anche al sistema bancario italiano: il vero cancro terminale del nostro paese. Tuttavia p rima di procedere alla rappresentazione dello stato del mercato bancario italiano, di fatto monopolizzato da quattro grandi gruppi, nati si e no da qualche anno in seguito a forzati meccanismi di accorpamento e concentrazione, ritengo opportuno schematizzare la situazione sul mercato statunitense, forse il più brillante al mondo da questo punto di vista.

Dopo il crack del 29, che portò al fallimento centinaia di banche private ed al collasso del sistema creditizio, il legislatore americano, sotto le vesti di Franklin Delano Roosevelt, all’interno del piano per rilanciare gli investimenti industriali e non, il famoso New Deal, fece varare il “Glass Steagall Act”, dal nome dei deputati che al Congresso proposero la legge.
Questa disposizione legislativa, concepita più di 75 anni fa, rappresenta, senza alcun dubbio, il più efficiente sistema per salvaguardare il denaro in tutte le sue forme ed usi, tutelando i suoi aventi diritto, sia essi risparmiatori che investitori.

Il Glass Steagall Act impone una netta ed inviolabile separazione tra due tipologie di banche: quelle di prestito e quelle d’investimento.
Ciò significa che la banca, una volta deciso di strutturare, distribuire e promuovere prodotti e formule per investire i risparmi, può fare solo ed esclusivamente quello. Lo stesso accade per la banca di credito commerciale, la quale può generare la sua redditività solo attraverso la remunerazione sul prestito del denaro.

Non entro nei meriti tecnici o giuridici della legge, immaginate che vi abbia sintetizzato al massimo la ratio che sta dietro a questa legge: innanzitutto creare soggetti fortemente specializzati, quasi di nicchia, con competenze molto dedicate.
In Italia invece che cosa avviene: abbiamo banche che vi possono vendere, come se fossero un grande discount ricco di merce di seconda qualità, polizze vita, assicurazioni auto, conti correnti, prestiti per cassa, piani di accumulo, telefoni cellulari in promozione e a rate, certificati di deposito, quote di fondi da loro stesse creati e altre forme succedanee di investimento generico o in qualche modo personalizzato.

Così facendo, abbiamo un soggetto autorizzato a vendere quasi tutto, con il solo scopo di generare una proliferazione di commissioni ad ogni richiesta di servizio dell’investitore.
Qui sta il problema principale del sistema bancario italiano, ovvero che ogni banca, presa nella sua genericità, per creare la propria redditività, punta sulle cosiddette aree di ricavo per prestazione di servizio: questo significa che il suo scopo è quello di chiedervi il massimo, per darvi un servizio che negli altri paesi europei e statunitensi si considera scontato all’interno del rapporto di conto corrente.

Quindi un bonifico vi può costare anche 5 euro, un invio di estratto conto 3 euro, una richiesta di elenco movimenti altri 3 euro, una telefonata che vi fanno per avvisarvi su una nuova emissione 2 euro e così via. Tutto questo crea a loro una redditività certa impressionante, priva tuttavia di rischio bancario, non male quindi come rapporto rischio/beneficio.
Mentre quando andate a chiedere un prestito o rinegoziate un vecchio fido, passano voi, vostra moglie e i vostri genitori ai raggi x, oppure vi chiedono in garanzia 100 per prestarvi 50: negli USA, invece, le banche finanziano sulla base di ipotesi di redditività e business plans, piuttosto che di sole garanzie.

Non mi esprimo sul personale che lavora in banca (anche se qualcuno fa eccezione) il cui grado di competenza e di efficienza è diretta conseguenza di quanto rappresentato sopra, in quanto, se nascono e si evolvono banche prive di una propria specializzazione, capite serenamente che il personale che vi lavora non deve avere chissà quali competenze e/o capacità per lavorarvi.
Anzi, nella maggior parte dei casi, trovate innanzi agli sportelli persone frustrate, impantanate in un lavoro che non ha futuro, destinate per anni a contare il denaro e gli assegni, oppure a passare carte su carte tra lo sportello e la direzione amministrativa.

Come se non bastasse, questo li demotiva ancora di più: pertanto scordatevi di trovare quello che conosce la vera evoluzione e l’andamento dei mercati azionari e ve li sa commentare, anche perché, se lo sapesse fare e vorrebbe consigliare come posizionarvi sul mercato in maniera efficiente, non lo potrebbe fare. Già, non lo potrebbe fare, in quanto, dall’alto, gli vengono imposti dei budget commerciali circa la vendita di questo o quel prodotto, da poco ideato dalla stessa banca per la quale lavora.
Ecco perché non vi dovete fidare di quello che vi propongono: primo, perché innanzi a voi ci sta una persona che del mercato e delle sue opportunità non sa quasi nulla; secondo, perché quello che vi presenta, o vi spinge ad acquistare, deve prima portare ricchezza alla stessa banca. Riprova di questo sono stati i disastrosi collocamenti delle obbligazioni Cirio e Parmalat, assieme a tanti altri prodotti porcheria, grazie a cui le banche hanno trasformato il credito, che vantavano nei confronti di questi due gruppi industriali, in prestiti obbligazionari da piazzare come super opportunità da non farsi sfuggire al pensionato mammalucco di turno. Chi pensa di recuperare qualcosa da questi collocamenti rimarrà ulteriormente deluso.

Eugenio Benetazzo

14 gennaio 2007

Il capitalismo predatorio


Il business in forte aumento delle carte di credito è una delle industrie più lucrose e distruttive che siano mai emerse dall'inventiva mente capitalista. Citibank sta raccogliendo più denaro di Microsoft e Wal-Mart. Profitti osceni vengono realizzati senza sollevare un dito per compiere alcun lavoro fisico. Nel 2004 una singola compagnia di credito—la MBNA --ha realizzato una volta e mezzo i profitti del gigante del fast-food McDonald’s. Raccogliere i debiti fatti con le carte di credito è un business estremamente lucroso.

La moderna industria delle carte di credito, nata in South Dakota, ha iniziato a realizzare profitti osceni grazie alla deregolamentazione. La corte suprema ha anche giocato un ruolo fondamentale nel far espandere i profitti dell'industria bancaria sollevando i limiti al totale dei pagamenti addizionali che le compagnie di credito possono imporre ai loro clienti. Ora non c'è limite. La deregolamentazione ha avuto come risultato il sistematico furto ai danni dei consumatori tramite pratiche che possono essere solo descritte come intenzionalmente predatorie.

E’ stato da più parti stimato che quest'anno i debiti fatti con le carte di credito saranno responsabili del 26% delle vendite al dettaglio fatte nel periodo tra il giorno del Ringraziamento e le vacanze di Natale, un aumento del 3% rispetto al 2005. Il periodo di shopping più affollato dell'anno non è, come spesso riportato, nel giorno di Black Friday è compreso tra l'11 e il 17 di dicembre. Durante questo intervallo gli americani spenderanno probabilmente $ 34 miliardi in acquisti fatti con le carte di credito; e il totale sarà quasi di $ 86 miliardi per il periodo tra il giorno del Ringraziamento e Natale. Ulteriori miliardi saranno spesi con le carte di credito emesse dai negozi stessi. In totale, per queste vacanze, gli americani accumuleranno $ 135 miliardi in debiti fatti con le carte di credito.

Ad oggi il volume dei soldi spesi con le carte di credito è dell'11% maggiore rispetto all'anno scorso. La National Retail Federation ha stimato che più di $ 454 miliardi saranno spesi dei consumatori americani durante le vacanze quest'anno, comprendendo gli acquisti in contanti. Ciò rappresenta un incremento del 5% rispetto all'anno precedente, mentre VISA USA stima che le vendite per la stagione vacanziera 2006 aumenteranno del 7,5%. Questi numeri sono veramente stupefacenti e non vengono facilmente compresi.

Pagando solo il minimo mensile, come fanno molte famiglie non ricche, possono essere necessari più di trent'anni per pagare un vestito o un elettrodomestico acquistato nel supermercato locale. Ciò lo rende un regalo piuttosto dispendioso, e ogni anno ulteriore debito viene accumulato sul vecchio, rendendo difficile se non impossibile uscirne. Ma questa è la vera idea che sta dietro al capitalismo predatorio. I membri dell'industria definiscono ‘usausti’ la piccola percentuale di proprietari di carte di credito che non portano un saldo mensile. Trappole per i consumatori vengono pensate in modo da garantire che chi usa le carte di credito sia in ritardo con i pagamenti o ecceda i limiti di credito.

Quando chi usa le carte di credito è in ritardo con i pagamenti, come viene facilmente predetto dei complessi algoritmi usati da chi emette le carte, i tassi di interesse salgono drammaticamente e ulteriori pagamenti vengono aggiunti al conto mensile. Milioni di utilizzatori delle carte spendono gran parte del loro stipendio per pagare costi esorbitanti senza che il loro saldo diminuisca, o solo con una minima riduzione. I banchieri stanno raccogliendo miliardi, mentre le famiglie della classe lavoratrice stanno diventando schiavi indebitati dei capitalisti predatori dell'industria delle carte di credito. Ciò è stato reso possibile con la benedizione del Congresso che operava sotto l'influenza dei lobbisti delle corporation che infestano Capitol Hill come vermi in un cadavere.

Le leggi sulla bancarotta che un tempo fornivano ai lavoratori una strada per uscire dal debito non sono più disponibili come via di fuga. Si dovrebbe notare, però, che i tribunali per la bancarotta sono ancora aperti alle corporation e forniscono loro sollievo dai debiti ed una possibilità di iniziare una nuova vita.

Perciò i ladri delle banche continueranno a rapinare le famiglie dei lavoratori sino a che non sarà la morte a sottrargliele. E poi il carico del debito verrà passato ai parenti più stretti. Oltre che una gallina dalle uova d'oro costruita per sottrarre alla gente gli stipendi da loro duramente guadagnati, il debito fatto con le carte di credito è anche un modo per controllare i debitori e mantenerli in riga; ed è un grande fronte di battaglia per la guerra di classe che infuria nel continente.

Come il pollo modificato geneticamente per avere un petto di grandezza abnorme, il consumatore americano viene alimentato per consumare e per essere mangiato dai capitalisti predatori. I consumatori vengono sedotti da campagne pubblicitarie che li alimentano col bisogno di consumare, senza badare a quanto ciò sia distruttivo per se stessi o per il pianeta.

Gli accordi per le carte di credito sono così complessi e deliberatamente fuorvianti che pochi consumatori, se non addirittura avvocati, possono completamente comprenderli; e sono cosparsi di trappole nascoste e trabocchetti che garantiscono una vita intera di debito.

Dalle statistiche precedentemente citate dovrebbe essere chiaro che la gente è nuda e vulnerabile di fronte ai predatori capitalisti e alle loro truppe nel governo. Enormi debiti personali sono un ennesimo esempio di un sistema guidato dal profitto che non funziona per il bene dei lavoratori di questa nazione. La fiducia che dovrebbe fiorire tra la gente il governo non esiste più, e la maggioranza dei cittadini viene lasciata senza rappresentanza. Il capitalismo predatorio crea un'enorme ricchezza per pochi privilegiati sfruttando i lavoratori che cercano di sopravvivere con pochi o nessun beneficio, e facendo diversi lavori, ciascuno che fornisce uno stipendio insufficiente per vivere.

Praticamente tutte le istituzioni finanziarie di questo paese, compresa la Federal Reserve, sono aizzate contro le famiglie della classe lavoratrice. Il Congresso lavora per il grande business piuttosto che per i lavoratori, come evidenziato dalle decisioni politiche e dalle votazioni. Dobbiamo avere chiaro da che parte essi stanno.

Metodi sempre più creativi per derubare la gente vengono ideati nei consigli di amministrazione di tutta America e prontamente resi legge dal Congresso. Milioni di lavoratori si trovano perciò sepolti da valanghe di debiti da cui non potranno mai scappare. I debitori sono una gallina dalle uova d'oro per le industrie delle carte di credito e delle banche. Alla fine ci verrà chiesto di lavorare sino alla morte, mentre i nostri creditori e il Congresso lavorano in accordo per dissanguarci e ingozzarsi della nostra fatica e della nostra sofferenza.

La scarsa considerazione in cui i lavoratori sono tenuti in America dalla plutocrazia al governo sottolinea il fatto che non c’è nessuno che badi ai nostri interessi. Ma dobbiamo ricordarci invece che noi siamo il 95% della popolazione. La nostra bassa posizione economica fa si che rimarremo sempre ai gradini più bassi, o sopravvivendo o morendo sulle briciole che cadono dalla tavola dei ricchi e che garantiscono la nostra perpetua schiavitù nei loro confronti. Ciò dimostra anche la necessità di organizzarci come classe e sollevarci assieme contro i predatori delle corporation che ci dissanguano privandoci della vita, della libertà, e del diritto a cercare la felicità.

09 gennaio 2007

6.000.000 di morti, un Olocausto è storia vera o verosimile?


Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità. (goebbels)
Quando noi sentiamo i giornali e le televisioni parlare di 6.000.000 di
Ebrei uccisi nei campi di sterminio non ci viene mai indicata la fonte di
questa cifra. Ebbene la fonte é solo una ed é l'Enciclopedia Ebraica dove il
totale e di 5.820.960. Adesso, io sicuramente non sono uno storico, ma mi
hanno sempre insegnato che bisogna diffidare delle cifre che vengono fornite
da una delle due parti coinvolte, e che per lo meno più di una fonte deve
essere citata. La cifra di 6 000 000 dopo essere stata ripetuta per Milioni
di volte nei giornali, televisioni e film di Hollywood é diventata
ufficiale. Questo nonostante, gia alla fine della guerra, si fosse in
possesso di statistiche accurate sul numero degli Ebrei prima e dopo la
guerra, e dei loro movimenti migratori fuori dall'Europa, verso l'America la
Palestina e la Russia.
Secondo l'Appendice N°VII, "Statistiche sull'Affiliazione Religiosa", del
libro del Senato Americano "A Report of the Committee on the Judiciary of
the United States Senate" del 1950, il numero di Ebrei nel mondo in
quell'anno era di 15,713,638 (vedi foto a lato). La stessa fonte nel 1940
riporta il numero di Ebrei nel mondo a 15,319,359. Se lo studio statistico
del governo Americano é corretto la popolazione Ebraica non diminuì durante
la guerra, ma subì un piccolo incremento.
Se in 3/4 anni i tedeschi avessero fatto sparire 6 milioni di ebrei, si
potrebbe concludere che c'è stato un olocausto. Ma da dove proviene la cifra
di 6 milioni? Questa cifra ci viene presentata come derivante da studi
scientifici. In realtà è stata introdotta per la prima volta al Tribunale di
Norimberga, da Höttl, che non aveva veste di testimone, presentata in una
sua deposizione scritta, ma non davanti ai giudici. Höttl racconta che
Eichmann avrebbe detto d'essere saltato di gioia apprendendo che 6 milioni
di ebrei erano stati liquidati.
La testimonianza di Höttl fu accettata dalla corte senza che la difesa
potesse esaminare il teste. Höttl nonstante fosse stato un membro delle SS
che si macchio di crimini dopo la sua confessione fu rilasciato e comincio a
lavorare come agente per la CIA. Nel 2001 la CIA rese pubblica la cartella
su Höttl (scritto anche Hoettl) intitolata, "Analysis of the Name File of
Wilhelm Hoettl" di circa 600 pagine. Nel documento Höttl viene descritto
come una fonte poco attendibile che regolarmente fabbricava informazioni per
chiunque lo avrebbero pagato. Nelle parole di uno dei ricercatore della CIA:
«Hoettl's name file is approximately 600 pages, one of the largest of those
released to the public so far. The size of the file owes to Hoettl's postwar
career as a peddler of intelligence, good and bad, to anyone who would pay
him. Reports link Hoettl to twelve different intelligence services,
including the U.S., Yugoslav, Austrian, Israeli, Romanian, Vatican, Swiss,
French, West German, Russian, Hungarian and British.»
Dalla cartella della CIA emerge anche l`interessante fatto che Höttl poco
dopo il suo arresto nel maggio 1945 cominciò subito a lavorare per il U.S.
Office of Strategic Services (OSS) predecessore della CIA e che fu allora,
quando lavorava per l`OSS, che "confessò" la cifra di sei milioni. Nel
profilo della CIA su Höttl dopo il suo arresto egli viene descritto:
«Upon his arrest, Hoettl played to the interests of his captors ...»
La prima apparizione della cifra di "sei milioni di morti" avviene
nel`Ottobre del 1919 sulla rivista Ebraica di New York, The American Hebrew.
(clicca sull`immagine per leggere l`articolo)
Come se non bastasse la cifra dei Sei Milioni appare incredibilmente gia 25
anni prima! Nel 1919 un ex governatore dello stato di New York, Martin
Glynn, pubblico un`articolo intitolato, "The Crucifixion of Jews Must
Stop!," sul quotidiano ebraico americano, American Hebrew di New York, dove
egli ripetutamente parla "dell`imminete morte di sei milioni di ebrei in
europa" in quello che egli chiama un`"olocausto".
Nel 1983 un ricercatore, che si firma Walter Sanning, ha prodotto uno studio
statistico - "The dissolution of Eastern European Jewry" (La dissoluzione
dell'ebraismo est europeo) - sui trasferimenti delle popolazioni ebraiche
dell'Europa Orientale, ove precisa che una parte cospicua è emigrata,
durante la guerra e dopo, in Palestina, altri negli USA, in Cina, in Sud
America. Ad altri ebrei, fra quelli trasferiti all'est dai tedeschi, i
sovietici non consentirono di ritornare all'ovest. In conclusione, afferma
Sanning, gli ebrei che avrebbero potuto essere sterminati dai
nazionalsocialisti erano 3/400.000. Tutti gli altri ebrei si sa che non sono
morti, ma sopravvissuti alla guerra.
Di fronte alla serietà dello studio di Sanning, gli storici ebrei sono
costretti ad ammettere che non c'è stato sterminio, ma che vi sono comunque
stati massacri qua e là. Gli storici ebrei sanno che 6 milioni di morti è
una cifra, in quel contesto, impossibile (ciò è quanto sono costretti ad
ammettere nelle loro pubblicazioni che hanno diffusione ristretta, mentre al
grande pubblico le lobbies giornalistiche e televisive seguitano a propinare
la leggenda dei 6 milioni).
D'altronde in Das jüdische Paradox (Europaische Verlagsantstalt, 1976, p.
263), Nahum Goldmann, che fu per parecchi anni presidente del Congresso
mondiale ebraico, scrive questo:
«Ma nel 1945 c'erano circa 600.000 ebrei sopravvissuti nei campi di
concentramento che nessun paese voleva accogliere».
Se i nazisti avessero voluto sterminare gli ebrei, come mai 600.000 di essi
hanno potuto sopravvivere ai campi tedeschi? Fra la conferenza di Wannsee,
nella quale si dice sia stato deciso lo sterminio, e la fine della guerra,
itedeschi avevano avuto tre anni e tre mesi per compiere la loro opera.
Franco Deana

08 gennaio 2007

Promotori finanziari: una triste verità



Sono ormai da svariati anni che mi batto per portare a conoscenza dei risparmiatori la triste verità sul settore bancario e sulle reti di promozione finanziaria.
I recenti crack finanziari, con i relativi processi tuttora pendenti, non fanno altro che confermare, ancora una volta, quanto questi soggetti portino i loro clienti a compiere operazioni in pieno conflitto di interessi e a sottoscrivere prodotti troppo onerosi e sottoperformanti.
Questa figura professionale nasce circa quindici anni fa, con la legge 191 che istituiva le SIM (società d’intermediazione finanziaria) e, di fatto, non faceva altro che rendere il mercato della gestione del risparmio un autentico monopolio per i gruppi bancari.

Da questa riforma nasce il promotore finanziario: una figura il cui compito solleva non poche perplessità sui meccanismi d’efficienza e trasparenza con cui dovrebbero essere gestiti i risparmi e gli investimenti delle persone che si appoggiano al suo operato.
Tanto per iniziare, dovete sapere che il promotore finanziario è legato, attraverso un monomandato di rappresentanza, alla sua banca o sim, con la quale s’impegna a non promuovere o distribuire i prodotti di altri concorrenti. Il promotore percepisce la sua remunerazione sul volume dei prodotti che riesce a collocare tra il pubblico risparmiatore e viene pagato dalla stessa banca.

Già qui, possiamo fare una prima osservazione per comprendere la loro remunerazione: i prodotti che promuovono non hanno lo stesso tasso di provvigione, di solito, i più rischiosi per voi sono i più remunerativi per loro ( per esempio, i fondi azionari high tech).
Il conflitto d’interessi è sin troppo evidente: chi vi assicura che il vostro promotore non vi faccia sottoscrivere quel tipo di prodotto che magari a lui genera il massimo di retrocessione provvigionale? Nel dubbio, meglio starne fuori.

Come se questo non bastasse, immaginate che il vostro promotore sia un soggetto dinamico, preparato (ne ho conosciuti solo due sino ad ora) e sapiente conoscitore dell’andamento dei mercati, pur tuttavia, se fosse a conoscenza di un prodotto o forma di investimento particolarmente interessante, offerto magari da un concorrente, non potrebbe proporvelo. Eventualmente, se la sua etica professionale fosse significativamente ineccepibile, vi potrebbe indirizzare da un promotore a lui concorrente (in quanto appartenente ad un’altra rete di promozione e/o banca), ma con il rischio di perdervi definitivamente come cliente investitore, nel qual caso voi decideste di migrare tutte le vostre disponibilità su quella stessa banca. Farebbe bella figura, ma perderebbe un cliente.

Non dimenticate, a questo punto, le spiegazioni che devono dare gli stessi promotori alle direzioni d’area, quando perdono un cliente per interruzione del rapporto e/o migrazione verso un concorrente.
Nella maggior parte dei casi, invece, ho visto tutto il possibile per screditare l’avversario o il concorrente, arrivando a dire che di quella banca non c’è da fidarsi, che in passato i rendimenti erano stati mediocri, che il suo personale è incompetente e così via.

Recentemente ho potuto constatare di persona tutto questo proprio dal personale di sportello di alcune banche del mio territorio, le quali, in seguito alle mie recenti conferenze, in cui rappresentavo la convenienza di un noto conto di liquidità (di un gruppo bancario europeo), queste stesse, vedendo come molti loro correntisti volevano aderirvi, iniziarono a denigrarlo, affermando che non bisogna fidarsi, che la tale banca poteva fallire, che il tasso di rendimento non era poi così elevato e che loro avevano un prodotto migliore, meno rischioso e così via.

Tutto questo perché subirono un forte drenaggio di liquidità a scapito dei loro prodotti: mi piacerebbe farvi i nomi e cognomi di queste persone, ma, come al solito, rischierei una querela ed un mega-risarcimento di danni. Che ci volete fare: siamo in Italia.
Come se non bastasse, il promotore risulta essere anche un professionista la cui opera di consulenza non è indipendente, in quanto anche qui, come per il settore bancario, se la direzione di area della sua rete di promozione ha deciso che per il prossimo trimestre si deve raggiungere un determinato budget di raccolta su un nuovo prodotto da poco emesso, state certi che il vostro promotore vi telefonerà, dicendovi che dovete switchare dal vecchio prodotto, che vi aveva fatto sottoscrivere alcuni mesi fa, per entrare in quello nuovo fresco fresco che sta per uscire. Alla faccia dell’indipendenza e della trasparenza. Con molta probabilità, sarà un prodotto che contempla una commissione d’ingresso per la sua sottoscrizione.

Vi siete mai fermati a pensare a cosa servono le commissioni d’ingresso? Ve lo dico io: a pagare il vostro promotore. Eh sì, perché, quando investite 100.000 euro su un fondo azionario e vi dicono che per entrare su questo fondo dovete pagare una commissione pari al 2-4-5%, quel denaro serve per pagare anche lo stesso promotore !
Accidenti che servizio brillante, pagate per non avere nulla in cambio, anzi, per la verità, pagate per avere una persona che, con il vostro denaro, farà il possibile per massimizzare il proprio tornaconto (raramente coincide anche con il vostro, per non dire quasi mai).

Perciò, come dico sempre durante i miei show finanziari, chi è desideroso di continuare a sodomizzarsi con questo sistema, ne ha piene facoltà.
Quanto sopra potrebbe essere esteso anche al sistema bancario italiano: il vero cancro terminale del nostro paese. Tuttavia p rima di procedere alla rappresentazione dello stato del mercato bancario italiano, di fatto monopolizzato da quattro grandi gruppi, nati si e no da qualche anno in seguito a forzati meccanismi di accorpamento e concentrazione, ritengo opportuno schematizzare la situazione sul mercato statunitense, forse il più brillante al mondo da questo punto di vista.

Dopo il crack del 29, che portò al fallimento centinaia di banche private ed al collasso del sistema creditizio, il legislatore americano, sotto le vesti di Franklin Delano Roosevelt, all’interno del piano per rilanciare gli investimenti industriali e non, il famoso New Deal, fece varare il “Glass Steagall Act”, dal nome dei deputati che al Congresso proposero la legge.
Questa disposizione legislativa, concepita più di 75 anni fa, rappresenta, senza alcun dubbio, il più efficiente sistema per salvaguardare il denaro in tutte le sue forme ed usi, tutelando i suoi aventi diritto, sia essi risparmiatori che investitori.

Il Glass Steagall Act impone una netta ed inviolabile separazione tra due tipologie di banche: quelle di prestito e quelle d’investimento.
Ciò significa che la banca, una volta deciso di strutturare, distribuire e promuovere prodotti e formule per investire i risparmi, può fare solo ed esclusivamente quello. Lo stesso accade per la banca di credito commerciale, la quale può generare la sua redditività solo attraverso la remunerazione sul prestito del denaro.

Non entro nei meriti tecnici o giuridici della legge, immaginate che vi abbia sintetizzato al massimo la ratio che sta dietro a questa legge: innanzitutto creare soggetti fortemente specializzati, quasi di nicchia, con competenze molto dedicate.
In Italia invece che cosa avviene: abbiamo banche che vi possono vendere, come se fossero un grande discount ricco di merce di seconda qualità, polizze vita, assicurazioni auto, conti correnti, prestiti per cassa, piani di accumulo, telefoni cellulari in promozione e a rate, certificati di deposito, quote di fondi da loro stesse creati e altre forme succedanee di investimento generico o in qualche modo personalizzato.

Così facendo, abbiamo un soggetto autorizzato a vendere quasi tutto, con il solo scopo di generare una proliferazione di commissioni ad ogni richiesta di servizio dell’investitore.
Qui sta il problema principale del sistema bancario italiano, ovvero che ogni banca, presa nella sua genericità, per creare la propria redditività, punta sulle cosiddette aree di ricavo per prestazione di servizio: questo significa che il suo scopo è quello di chiedervi il massimo, per darvi un servizio che negli altri paesi europei e statunitensi si considera scontato all’interno del rapporto di conto corrente.

Quindi un bonifico vi può costare anche 5 euro, un invio di estratto conto 3 euro, una richiesta di elenco movimenti altri 3 euro, una telefonata che vi fanno per avvisarvi su una nuova emissione 2 euro e così via. Tutto questo crea a loro una redditività certa impressionante, priva tuttavia di rischio bancario, non male quindi come rapporto rischio/beneficio.
Mentre quando andate a chiedere un prestito o rinegoziate un vecchio fido, passano voi, vostra moglie e i vostri genitori ai raggi x, oppure vi chiedono in garanzia 100 per prestarvi 50: negli USA, invece, le banche finanziano sulla base di ipotesi di redditività e business plans, piuttosto che di sole garanzie.

Non mi esprimo sul personale che lavora in banca (anche se qualcuno fa eccezione) il cui grado di competenza e di efficienza è diretta conseguenza di quanto rappresentato sopra, in quanto, se nascono e si evolvono banche prive di una propria specializzazione, capite serenamente che il personale che vi lavora non deve avere chissà quali competenze e/o capacità per lavorarvi.
Anzi, nella maggior parte dei casi, trovate innanzi agli sportelli persone frustrate, impantanate in un lavoro che non ha futuro, destinate per anni a contare il denaro e gli assegni, oppure a passare carte su carte tra lo sportello e la direzione amministrativa.

Come se non bastasse, questo li demotiva ancora di più: pertanto scordatevi di trovare quello che conosce la vera evoluzione e l’andamento dei mercati azionari e ve li sa commentare, anche perché, se lo sapesse fare e vorrebbe consigliare come posizionarvi sul mercato in maniera efficiente, non lo potrebbe fare. Già, non lo potrebbe fare, in quanto, dall’alto, gli vengono imposti dei budget commerciali circa la vendita di questo o quel prodotto, da poco ideato dalla stessa banca per la quale lavora.
Ecco perché non vi dovete fidare di quello che vi propongono: primo, perché innanzi a voi ci sta una persona che del mercato e delle sue opportunità non sa quasi nulla; secondo, perché quello che vi presenta, o vi spinge ad acquistare, deve prima portare ricchezza alla stessa banca. Riprova di questo sono stati i disastrosi collocamenti delle obbligazioni Cirio e Parmalat, assieme a tanti altri prodotti porcheria, grazie a cui le banche hanno trasformato il credito, che vantavano nei confronti di questi due gruppi industriali, in prestiti obbligazionari da piazzare come super opportunità da non farsi sfuggire al pensionato mammalucco di turno. Chi pensa di recuperare qualcosa da questi collocamenti rimarrà ulteriormente deluso.

Eugenio Benetazzo