23 luglio 2007

Leader Al Qaeda: professione attore



E a dirlo non è un complottista, ma il generale di brigata Kevin Bergner, attualmente operativo in Iraq.
La storia, riportata dal Los Angeles Times, è tanto spudoratamente incredibile che bisogna tradurre l'articolo della giornalista Tina Susman parola per parola :
«In marzo è stato dichiarato catturato. In maggio, è stato dichiarato ucciso, e il suo presunto cadavere è stato mostrato alla TV di Stato (irachena).
Ma mercoledì Abu Omar al-Baghdadi, il presunto capo di un gruppo iracheno affiliato ad Al Qaeda, è stato dichiarato non-esistente da ufficiali USA.
I quali hanno spiegato che si trattava di una persona fittizia creata per dare una faccia irachena ad una organizzazione terroristica straniera
».
«Un attore iracheno è stato usato per leggere dichiarazioni attribuite a Baghdadi, che da ottobre era stato indicato come il leader dello 'Stato Islamico in Iraq', ha detto il generale di brigata dell'esercito USA Kevin Bergner.
Bergner ha detto che la nuova informazione è venuta da un uomo catturato il 4 luglio, descritto come l'iracheno più alto in grado nello Stato Islamico in Iraq
».
Dunque per la prima volta un generale americano ammette che almeno un «leader di Al Qaeda» - della dozzina di tali personaggi che sono stati dichiarati uccisi, catturati, mostrati vivi o morti in video - è in realtà un attore pagato per impersonare la parte.
A questo punto, solo i ciechi e i sordi volontari evitano di porsi la domanda ovvia: quanti «Al Zarkhawi», quanti «Al Zawahiri» e quanti «Osama bin Laden» sono attori che recitano una parte?

La giornalista del Los Angeles Times non si pone esplicitamente la domanda (ne va della carriera) ma la adombra.
Questa rivelazione, scrive, «arriva nel momento in cui la Casa Bianca è sotto aumentata pressione per giustificare come mai continua a tenere le truppe in Iraq. Critici dell'amministrazione Bush dicono che il presidente cerca di giustificare la cosa collegando la rete terroristica Al Qaeda al conflitto in Iraq, benchè l'organizzazione non avesse alcuna presenza significativa qui fino all'invasione USA nel marzo 2003.
'La stessa gente che ci ha attaccato l'11 settembre è la gente che ora mette le bombe in Iraq', ha dichiarato Bush
».
Gli americani attribuiscono la finzione al governo collaborazionista iracheno.
E il ministro iracheno della Difesa, Mohamed Askari, nega tutto e sostiene: «Baghdadi esiste, abbiamo persino la sua foto».
Ma non è un segreto che gli occupanti hanno messo a fianco del governo iracheno tutta una troupe di esperti di propaganda per inventare storie da diffondere ai media locali.
Come ha rivelato il 30 marzo del 2006 il britannico Independent, il Pentagono aveva assegnato un contratto da 100 milioni di dollari ad una ditta di PR americana, il Lincoln Group, perché inventasse storie consolanti sui progressi della guerra da «rifilare» ai giornali iracheni.
A sua volta, il Lincoln Group pagava anche duemila dollari a botta a giornalisti iracheni perché piazzassero notizie come quella del 24 ottobre 2005, dal titolo «Al Qaeda minaccia tutti gli iracheni», dove si diceva che «Al Zarkhawi è apparso in vari siti mentre esalta il massacro di civili» commesso dai suoi con la solita auto-bomba.
Probabilmente, Al Zarkhawi è un'invenzione della ditta, che deve anche aver prodotto i video del super-terrorista vivo, mentre armeggia goffamente con un mitragliatore, e poi defunto, crivellato di proiettili e mostrato a giornalisti (o attori).
Una comparsata con effetti speciali alla Hollywood.
Ma questo è niente rispetto a ciò che esce dalle centrali di disinformazione israeliana.
Per esempio questa storia: «I terroristi islamici cuociono i bambini. Molti studiosi affermano che la cultura musulmana contempla la cottura di vittime umane» per poi mangiarle.
Non ci si crede?

Ma la notizia è stata data dal sito WorldNet Daily come una «esclusiva».
Questo scoop ne segue uno precedente, in cui lo stesso WorldNet rivelava che «terroristi di Al Qaeda» avevano «arrostito un ragazzino e l'avevano servito come pasto ai suoi genitori».
Evidentemente persino i più creduloni anti-islamici avevano avuto difficoltà a berla, perché il sito insiste con un altro articolo, firmato «Bob Unhru», giornalista sempre presente sul sito ebraico, cristianista sfegatato, ma di dubbia identità (manca una sua foto su internet).
E si cita un esperto di vaglia, che è andato anche alla CNN - il suo nome è «Michael Yon, un soldato delle forze speciali attualmente in Iraq» che «si è guadagnato ampio rispetto come giornalista indipendente» (tant'è vero che è stato intervistato dalla CNN).
Yon - nome evidentemente israeliano - assicura che «funzionari iracheni gli hanno parlato di terroristi di Al Qaeda che cuociono i bambini e li servono come piatto alle famiglie».
Probabilmente gli stessi funzionari iracheni che hanno arruolato un attore per impersonare il terrorista Baghdadi.
Ma su questa atrocità islamica c'è un'altra testimonianza, questa volta da parte del «Barnaba's Fund, un gruppo cristiano che aiuta i cristiani perseguitati dagli islamici» (dunque una organizzazione identica a quella che sta creando Magdi Allam, evidentemente su indicazioni della stessa centrale di propaganda).
Il Barnaba's Fund, fondato da un tal Patrick Sookhdeo, un nativo della Guyana di famiglia islamica convertitosi all'anglicanesimo, assicura che l'abitudine di mangiare i bambini ha solide radici nella storia islamica.
Difatti, dice colui che viene definito «il ricercatore della Barnaba's Fund», «tale fu il caso di Mohamed ibn Abu Bekre, fratello di Aisha, la moglie-bambina di Maometto. Dopo la morte del profeta, il quarto califfo Ali prese in moglie la madre di Mohamed Abu Bekre, e nominò il figlio adottivo governatore d'Egitto.
Ma cinque mesi dopo un califfo rivale
(sic) invase l'Egitto e uccise il ragazzo. Poi ne mise il corpo nella carcassa di un asino che arrostì e inviò come regalo ad Aisha. Da quel giorno Aisha non mangiò mai più carne arrostita».
La fonte pare essere il libro dell'antico storico Ibn Kathir, «Al Bidayah wa-Nihaya»: vera o no, essa testimonia che lungi dall'essere «solidamente radicata nell'Islam» l'abitudine di mangiare i bambini arrosto, essa ha un significato contrario: Aisha reagisce con orrore al pasto fratricida.

Ma la propaganda israeliana non va per il sottile, di questi tempi.
Sicura che un qualche Magdi Allam diffonderà questo genere di storie per alimentare l'islamofobia dei ciechi, dei sordi e dei cristianisti.
E qualche Radio Maria la diffonderà come oro colato questa calunnia.
Del resto, se da cristiani si è disposti a credere che tre grattacieli possano cadere da sé in perfetta verticale, si è disposti a tutto.
A noi non resta che ricordare l'ovvio: anche i primi cristiani furono accusati di mangiare carne umana.
E tutto questo era basato su un testo incontrovertibile: «Chi non mangia la mia carne e beve il mio sangue…».
Ma pare fosse una calunnia messa in giro dalla solita centrale.

Maurizio Blondet

21 luglio 2007

Bush: quando la Realtà supera la fantasia



Gli Statunitensi non credono più nella rivoluzione. Essa è diventata un insignificante evento di un passato lontano. Ma la verità è che abbiamo bisogno di una rivoluzione e ne abbiamo bisogno ora. Abbiamo bisogno di destituire l'attuale amministrazone e ripristinare la fiducia del popolo nel governo.
D'altronde l'amministrazione Bush non è un governo e basta. Lo sappiamo tutti. E' una famiglia criminale - un oligarchia di estorsori. Non hanno alcuna autorità morale, legittimità, diritto a governare. Sono criminali.
Chi ancora non lo sa?
Eppure, i nostri congressisti e senatori si rifiutano di fare il proprio lavoro. L'impeachment non è più tra le scelte disponibili. Sono d'accordo che Bush sia sopra la legge. Bene. Allora dovremmo persuaderli che sono nel torto, o trovare un altra strada. Ma Bush deve andarsene. In che altro modo possiamo ristabilire la democrazia negli Stati Uniti? Come possiamo ridare il legittimo potere al Congresso?
Ogni giorno c'è qualche nuovo attacco alla nostra libertà. Ogni giorno la nostra costituzione viene ulteriormente calpestata. Questa settimana Bush ha proibito le manifestazioni pubbliche contro la guerra. Lo scorso mese ha promulgato un ordine esecutivo che fa di lui un dittatore se un altro attacco terroristico avesse luogo negli Stati Uniti. Il mese prima il Congresso ha approvato una legge che rende più facile a Bush dichiarare la legge marziale e militarizzare il paese.
Non siamo addormentati. Sappiamo cosa sta avvenendo. Sappiamo che non si fermeranno finché qualcuno non li fermerà. Perché dovrebbero farlo da soli? Adorano il potere.
Guardate all'Iraq. I milioni di manifestanti nelle strade non hanno avuto assolutamente alcun effetto, e lo stesso vale per il Congresso, l'opinione pubblica mondiale, le Nazioni unite.
Allora cos'è accaduto?
Sono stati fermati in Iraq da uomini armati. Fine della storia.
Sarà differente in patria? Lo spero, ma chi può dirlo?
Il popolo della Sinistra, i liberali e i libertari sono grandiosi nell'evidenziare i dettagli dell'attacco di Bush alla Carta dei Diritti -- ma a che fine? Per ulteriori recriminazioni e torsioni di mani.
Non ne abbiamo bisogno. Conosciamo il problema e conosciamo la soluzione -- Bush deve andarsene.
Potrei sbagliarmi, ma penso che la rivoluzione stia avvicinandosi -- e che sia più vicina di quanto pensiate. Il popolo americano è stato raggirato per molto tempo, ma stiamo raggiungendo un punto di svolta laddove l'oltraggio pubblico vince la paura. E' quella la rivoluzione -- una rabbia organizzata diretta contro il governo. Ecco perché vogliono analizzare e spiare e seguire ogni singolo nostro movimento. Vogliono il potere assoluto. E' il loro sogno. E' il sogno di ogni uomo malvagio ovunque. Ma fallirà -- perché tutto quello che hanno provato così a lungo è fallito. Perché la cultura della libertà è più forte dei cinici programmi dei demagoghi.
Dobbiamo capire che non siamo soli. Dobbiamo capire che il 70 % del popolo americano la pensa proprio come noi. Sono folli. In guerra, al Congresso, nella testa di Bush. E anche noi dobbiamo essere pazzi -- pazzi come cavalli , finché le cose non cambiano. E cambieranno solo se lavoreremo insieme.

Ma prima dobbiamo incazzarci, impazzire.

MIKE WHITNEY

12 luglio 2007

Cina: cellulari solari al via!


ROMA - Sta per uscire il primo cellulare che si ricarica anche con l'energia solare: lo produce la cinese Hi-Tech Wealth e per ora sarà disponibile solo in Cina, al prezzo di 385 euro. Con un'ora di esposizione al sole permette di parlare per 40 minuti. È un'innovazione figlia di una tendenza in atto: adesso le aziende del settore sono tute impegnate per ribaltare i rapporti, finora piuttosto burrascosi, tra cellulari e ambiente.
fonte corriere.it

23 luglio 2007

Leader Al Qaeda: professione attore



E a dirlo non è un complottista, ma il generale di brigata Kevin Bergner, attualmente operativo in Iraq.
La storia, riportata dal Los Angeles Times, è tanto spudoratamente incredibile che bisogna tradurre l'articolo della giornalista Tina Susman parola per parola :
«In marzo è stato dichiarato catturato. In maggio, è stato dichiarato ucciso, e il suo presunto cadavere è stato mostrato alla TV di Stato (irachena).
Ma mercoledì Abu Omar al-Baghdadi, il presunto capo di un gruppo iracheno affiliato ad Al Qaeda, è stato dichiarato non-esistente da ufficiali USA.
I quali hanno spiegato che si trattava di una persona fittizia creata per dare una faccia irachena ad una organizzazione terroristica straniera
».
«Un attore iracheno è stato usato per leggere dichiarazioni attribuite a Baghdadi, che da ottobre era stato indicato come il leader dello 'Stato Islamico in Iraq', ha detto il generale di brigata dell'esercito USA Kevin Bergner.
Bergner ha detto che la nuova informazione è venuta da un uomo catturato il 4 luglio, descritto come l'iracheno più alto in grado nello Stato Islamico in Iraq
».
Dunque per la prima volta un generale americano ammette che almeno un «leader di Al Qaeda» - della dozzina di tali personaggi che sono stati dichiarati uccisi, catturati, mostrati vivi o morti in video - è in realtà un attore pagato per impersonare la parte.
A questo punto, solo i ciechi e i sordi volontari evitano di porsi la domanda ovvia: quanti «Al Zarkhawi», quanti «Al Zawahiri» e quanti «Osama bin Laden» sono attori che recitano una parte?

La giornalista del Los Angeles Times non si pone esplicitamente la domanda (ne va della carriera) ma la adombra.
Questa rivelazione, scrive, «arriva nel momento in cui la Casa Bianca è sotto aumentata pressione per giustificare come mai continua a tenere le truppe in Iraq. Critici dell'amministrazione Bush dicono che il presidente cerca di giustificare la cosa collegando la rete terroristica Al Qaeda al conflitto in Iraq, benchè l'organizzazione non avesse alcuna presenza significativa qui fino all'invasione USA nel marzo 2003.
'La stessa gente che ci ha attaccato l'11 settembre è la gente che ora mette le bombe in Iraq', ha dichiarato Bush
».
Gli americani attribuiscono la finzione al governo collaborazionista iracheno.
E il ministro iracheno della Difesa, Mohamed Askari, nega tutto e sostiene: «Baghdadi esiste, abbiamo persino la sua foto».
Ma non è un segreto che gli occupanti hanno messo a fianco del governo iracheno tutta una troupe di esperti di propaganda per inventare storie da diffondere ai media locali.
Come ha rivelato il 30 marzo del 2006 il britannico Independent, il Pentagono aveva assegnato un contratto da 100 milioni di dollari ad una ditta di PR americana, il Lincoln Group, perché inventasse storie consolanti sui progressi della guerra da «rifilare» ai giornali iracheni.
A sua volta, il Lincoln Group pagava anche duemila dollari a botta a giornalisti iracheni perché piazzassero notizie come quella del 24 ottobre 2005, dal titolo «Al Qaeda minaccia tutti gli iracheni», dove si diceva che «Al Zarkhawi è apparso in vari siti mentre esalta il massacro di civili» commesso dai suoi con la solita auto-bomba.
Probabilmente, Al Zarkhawi è un'invenzione della ditta, che deve anche aver prodotto i video del super-terrorista vivo, mentre armeggia goffamente con un mitragliatore, e poi defunto, crivellato di proiettili e mostrato a giornalisti (o attori).
Una comparsata con effetti speciali alla Hollywood.
Ma questo è niente rispetto a ciò che esce dalle centrali di disinformazione israeliana.
Per esempio questa storia: «I terroristi islamici cuociono i bambini. Molti studiosi affermano che la cultura musulmana contempla la cottura di vittime umane» per poi mangiarle.
Non ci si crede?

Ma la notizia è stata data dal sito WorldNet Daily come una «esclusiva».
Questo scoop ne segue uno precedente, in cui lo stesso WorldNet rivelava che «terroristi di Al Qaeda» avevano «arrostito un ragazzino e l'avevano servito come pasto ai suoi genitori».
Evidentemente persino i più creduloni anti-islamici avevano avuto difficoltà a berla, perché il sito insiste con un altro articolo, firmato «Bob Unhru», giornalista sempre presente sul sito ebraico, cristianista sfegatato, ma di dubbia identità (manca una sua foto su internet).
E si cita un esperto di vaglia, che è andato anche alla CNN - il suo nome è «Michael Yon, un soldato delle forze speciali attualmente in Iraq» che «si è guadagnato ampio rispetto come giornalista indipendente» (tant'è vero che è stato intervistato dalla CNN).
Yon - nome evidentemente israeliano - assicura che «funzionari iracheni gli hanno parlato di terroristi di Al Qaeda che cuociono i bambini e li servono come piatto alle famiglie».
Probabilmente gli stessi funzionari iracheni che hanno arruolato un attore per impersonare il terrorista Baghdadi.
Ma su questa atrocità islamica c'è un'altra testimonianza, questa volta da parte del «Barnaba's Fund, un gruppo cristiano che aiuta i cristiani perseguitati dagli islamici» (dunque una organizzazione identica a quella che sta creando Magdi Allam, evidentemente su indicazioni della stessa centrale di propaganda).
Il Barnaba's Fund, fondato da un tal Patrick Sookhdeo, un nativo della Guyana di famiglia islamica convertitosi all'anglicanesimo, assicura che l'abitudine di mangiare i bambini ha solide radici nella storia islamica.
Difatti, dice colui che viene definito «il ricercatore della Barnaba's Fund», «tale fu il caso di Mohamed ibn Abu Bekre, fratello di Aisha, la moglie-bambina di Maometto. Dopo la morte del profeta, il quarto califfo Ali prese in moglie la madre di Mohamed Abu Bekre, e nominò il figlio adottivo governatore d'Egitto.
Ma cinque mesi dopo un califfo rivale
(sic) invase l'Egitto e uccise il ragazzo. Poi ne mise il corpo nella carcassa di un asino che arrostì e inviò come regalo ad Aisha. Da quel giorno Aisha non mangiò mai più carne arrostita».
La fonte pare essere il libro dell'antico storico Ibn Kathir, «Al Bidayah wa-Nihaya»: vera o no, essa testimonia che lungi dall'essere «solidamente radicata nell'Islam» l'abitudine di mangiare i bambini arrosto, essa ha un significato contrario: Aisha reagisce con orrore al pasto fratricida.

Ma la propaganda israeliana non va per il sottile, di questi tempi.
Sicura che un qualche Magdi Allam diffonderà questo genere di storie per alimentare l'islamofobia dei ciechi, dei sordi e dei cristianisti.
E qualche Radio Maria la diffonderà come oro colato questa calunnia.
Del resto, se da cristiani si è disposti a credere che tre grattacieli possano cadere da sé in perfetta verticale, si è disposti a tutto.
A noi non resta che ricordare l'ovvio: anche i primi cristiani furono accusati di mangiare carne umana.
E tutto questo era basato su un testo incontrovertibile: «Chi non mangia la mia carne e beve il mio sangue…».
Ma pare fosse una calunnia messa in giro dalla solita centrale.

Maurizio Blondet

21 luglio 2007

Bush: quando la Realtà supera la fantasia



Gli Statunitensi non credono più nella rivoluzione. Essa è diventata un insignificante evento di un passato lontano. Ma la verità è che abbiamo bisogno di una rivoluzione e ne abbiamo bisogno ora. Abbiamo bisogno di destituire l'attuale amministrazone e ripristinare la fiducia del popolo nel governo.
D'altronde l'amministrazione Bush non è un governo e basta. Lo sappiamo tutti. E' una famiglia criminale - un oligarchia di estorsori. Non hanno alcuna autorità morale, legittimità, diritto a governare. Sono criminali.
Chi ancora non lo sa?
Eppure, i nostri congressisti e senatori si rifiutano di fare il proprio lavoro. L'impeachment non è più tra le scelte disponibili. Sono d'accordo che Bush sia sopra la legge. Bene. Allora dovremmo persuaderli che sono nel torto, o trovare un altra strada. Ma Bush deve andarsene. In che altro modo possiamo ristabilire la democrazia negli Stati Uniti? Come possiamo ridare il legittimo potere al Congresso?
Ogni giorno c'è qualche nuovo attacco alla nostra libertà. Ogni giorno la nostra costituzione viene ulteriormente calpestata. Questa settimana Bush ha proibito le manifestazioni pubbliche contro la guerra. Lo scorso mese ha promulgato un ordine esecutivo che fa di lui un dittatore se un altro attacco terroristico avesse luogo negli Stati Uniti. Il mese prima il Congresso ha approvato una legge che rende più facile a Bush dichiarare la legge marziale e militarizzare il paese.
Non siamo addormentati. Sappiamo cosa sta avvenendo. Sappiamo che non si fermeranno finché qualcuno non li fermerà. Perché dovrebbero farlo da soli? Adorano il potere.
Guardate all'Iraq. I milioni di manifestanti nelle strade non hanno avuto assolutamente alcun effetto, e lo stesso vale per il Congresso, l'opinione pubblica mondiale, le Nazioni unite.
Allora cos'è accaduto?
Sono stati fermati in Iraq da uomini armati. Fine della storia.
Sarà differente in patria? Lo spero, ma chi può dirlo?
Il popolo della Sinistra, i liberali e i libertari sono grandiosi nell'evidenziare i dettagli dell'attacco di Bush alla Carta dei Diritti -- ma a che fine? Per ulteriori recriminazioni e torsioni di mani.
Non ne abbiamo bisogno. Conosciamo il problema e conosciamo la soluzione -- Bush deve andarsene.
Potrei sbagliarmi, ma penso che la rivoluzione stia avvicinandosi -- e che sia più vicina di quanto pensiate. Il popolo americano è stato raggirato per molto tempo, ma stiamo raggiungendo un punto di svolta laddove l'oltraggio pubblico vince la paura. E' quella la rivoluzione -- una rabbia organizzata diretta contro il governo. Ecco perché vogliono analizzare e spiare e seguire ogni singolo nostro movimento. Vogliono il potere assoluto. E' il loro sogno. E' il sogno di ogni uomo malvagio ovunque. Ma fallirà -- perché tutto quello che hanno provato così a lungo è fallito. Perché la cultura della libertà è più forte dei cinici programmi dei demagoghi.
Dobbiamo capire che non siamo soli. Dobbiamo capire che il 70 % del popolo americano la pensa proprio come noi. Sono folli. In guerra, al Congresso, nella testa di Bush. E anche noi dobbiamo essere pazzi -- pazzi come cavalli , finché le cose non cambiano. E cambieranno solo se lavoreremo insieme.

Ma prima dobbiamo incazzarci, impazzire.

MIKE WHITNEY

12 luglio 2007

Cina: cellulari solari al via!


ROMA - Sta per uscire il primo cellulare che si ricarica anche con l'energia solare: lo produce la cinese Hi-Tech Wealth e per ora sarà disponibile solo in Cina, al prezzo di 385 euro. Con un'ora di esposizione al sole permette di parlare per 40 minuti. È un'innovazione figlia di una tendenza in atto: adesso le aziende del settore sono tute impegnate per ribaltare i rapporti, finora piuttosto burrascosi, tra cellulari e ambiente.
fonte corriere.it