31 marzo 2008

Il vaticano e, il papa nero


L'ex vescovo Gerard Bouffard del Guatemala ha affermato che il Vaticano è “il reale controllore spirituale” degli Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale, mentre i Gesuiti, tramite il Papa Nero, il generale padre Peter Hans Kolvenbach, controllano in modo effettivo la gerarchia vaticana e la Chiesa Cattolica Romana.

Il vescovo Bouffard, che ha lasciato la Chiesa ed ora è un Cristiano Rinato che vive in Canada, ha fondato la sua conclusione dopo aver lavorato sei anni come sacerdote in Vaticano, incaricato del compito di trasmettere la corrispondenza giornaliera e riservata tra il Papa ed i dirigenti dell'Ordine dei Gesuiti, che risiede in Borgo Santo Spirito n° 5, nei pressi della piazza di San Pietro.

“Si, l'uomo conosciuto come il Papa Nero controlla tutte le più importanti decisioni prese dal Papa e questi a sua volta controlla gli Illuminati,” ha dichiarato il vescovo Bouffard la settimana scorsa nel corso dello spettacolo svolto alla radio di Greg Szymanski, denominato “Il giornale investigativo”, presso , ove gli archivi delle sorprendenti dichiarazioni possono essere ascoltati nella loro interezza.

“So che questo è vero, dal momento che ho lavorato per anni in Vaticano ed ho viaggiato con Papa Giovanni Paolo II. Il Papa prende i suoi ordini di marcia dal Papa Nero, mentre i Gesuiti sono anche i leader del Nuovo Ordine Mondiale, con il compito di infiltrare le altre religioni ed i governi del mondo, allo scopo di realizzare un governo mondiale unico fascista ed una religione mondiale unica, basata su Satanismo e Lucifero.”

“Le persone non possono immaginare quanto male e quanta distruzione i Gesuiti hanno causato e causeranno, mentre contemporaneamente usano la perfetta copertura di nascondersi dietro tuniche nere e di professare di essere uomini di Dio.”

La conoscenza di prima mano da parte del vescovo Bouffard del male che aleggia all'interno della gerarchia del Vaticano e particolarmente entro l'Ordine dei Gesuiti conferma la testimonianza di altri ricercatori, compreso Bill Hughes, autore degli sconvolgenti libri “Il nemico non mascherato” ed “I terroristi segreti”, come pure il preminente ricercatore sull'Ordine dei Gesuiti Eric Jon Phelps, autore di “Assassini vaticani”.

Oltre a dipingere un cupo ritratto del Papa Nero in Roma, il vescovo Bouffard rivela che il potere malefico dei Gesuiti si estende da un capo all'altro del mondo, inclusa una solida infiltrazione del governo Usa, del Consiglio delle Relazioni Estere (CFR) e delle maggiori organizzazioni religiose.

Il vescovo Buffard proclama che i Gesuiti agiscono come perfetti camaleonti, assumendo l'identità' di Protestanti, Mormoni, Battisti e Giudei, con l'intenzione di causare il tracollo degli Usa così come di portare la nazione sotto una religione mondiale unica, fondata in Gerusalemme e sotto il controllo del loro leader, Lucifero.

“Io so di prima mano che il Vaticano controlla e monitora ogni cosa in Israele, con l'intenzione di distruggere i Giudei,” ha affermato il vescovo Bouffard, aggiungendo che l'autentico proposito dell'Ordine dei Gesuiti è quello di orchestrare e controllare tutti i leader del mondo, allo scopo di provocare un più importante conflitto esteso al mondo intero, che alla fine distruggerà gli Usa, il Medio Oriente ed Israele. “Essi distruggono ogni cosa dall'interno e vogliono provocare la distruzione pure della stessa Chiesa Cattolica, allo scopo di inaugurare una religione mondiale unica basata sul Satanismo. Ciò si vede anche nel modo in cui i sacerdoti svolgono i servizi religiosi nella Messa, in effetti venerando i morti (1). Inoltre segni di Satanismo si riscontrano in molti simboli esteriori, consuetudini e paramenti esibiti dalla Chiesa.”

Dopo aver prestato servizio in Roma, il vescovo Bouffard fu impiegato in Africa ed in Guatemala, salendo ad una posizione di potere all'interno della Chiesa. Comunque, insieme a questo potere religioso, sopravvenne l'affiliazione e la registrazione come Frammassone, e divenne membro massonico del 37.mo grado, un qualcosa che si suppone disapprovato nella Chiesa Cattolica Romana, dal momento che, secondo il Diritto canonico, l'appartenenza ad una Loggia massonica comporta l'immediata scomunica.

Secondo il vescovo Bouffard la Frammassoneria viene usata dalla Chiesa per realizzare i suoi piani segreti, perché molti altri sacerdoti di alto livello, ossia vescovi, cardinali e persino papi, si sono iscritti a società' segrete insieme ad altri in posizioni di potere in altre religioni e governi, la maggioranza di loro lavorando insieme per favorire la malefica agenda degli Illuminati.

E le sue dichiarazioni sostengono i rapporti che affiorarono sui giornali italiani e francesi nei primi anni '80, che recavano notizia di più di 150 sacerdoti di alto rango iscritti alla Frammassoneria, compresa la Loggia massonica P2, e ad altre società segrete.

“Alla fine rinacqui come cristiano e denunciai la Chiesa Cattolica,” ha affermato il vescovo Bouffard, che ora è un Cristiano praticante e segue la parola di Dio tramite la Bibbia. “Dobbiamo sempre pregare per i nostri dirigenti, denunciando apertamente il male e smascherando i Gesuiti per quello che realmente sono.”

Dopo aver lasciato la Chiesa, il vescovo Bouffard fece anche ammenda e chiese perdono all'ex sacerdote gesuita, padre Alberto Rivera. Padre Rivera fu uno dei pochi sacerdoti gesuiti con il coraggio di smascherare i malefici scopi della Società di Gesù, facendo un passo avanti per proclamare in che modo lavorasse, essendo uno degli infiltrati dell'Ordine dei Gesuiti in Usa, con il compito di penetrare nelle chiese Protestanti e Battiste, con l'intento di distruggerle dall'interno.

“Quando ero vescovo ed ancora fedele alla Chiesa, una volta scrissi una lettera, denunciando padre Rivera e proponendo la sua morte,” ha dichiarato il vescovo Bouffard. “Quando compresi la verità', cercai padre Rivera e chiesi il suo perdono. Diventammo buoni amici ed io so che diceva la verità. Era un uomo onesto, che, per giunta, trovò Dio.”

“Io so che i Gesuiti hanno cercato di alterare la verità, affermando che egli non era mai stato sacerdote e distruggendo ogni documentazione che lo attestasse. Hanno cercato di fare lo stesso a me, ma padre Rivera proclamava la verità senza dubbi. Conosco queste vicende come testimone e sono anche stato con lui molte settimane prima della sua morte. Soffriva terribilmente dopo essere stato avvelenato con acido. Come ho già detto, non potete immaginare la sofferenza e la distruzione che sono state causate e saranno causate dai Gesuiti.”

In un articolo intitolato “Alberto: il grande trambusto”, uno scrittore sconosciuto, che seguiva la carriera del vescovo Bouffard e la sua connessione con padre Rivera, scrisse quanto segue, compresa la difficoltà da parte del Vaticano nel cercare di censurare le accuse sia di Rivera che di Bouffard:

“A quel punto subentra la avvalorante testimonianza fornita da padre Gerard Bouffard. Egli era un vescovo di alto rango nato nel Quebec, Canada. Salì dai più bassi livelli del suo ordine sino a diventare assistente per molti anni di Papi quali Paolo VI e Giovanni Paolo II. Si convertì al protestantesimo e proclama di essere stato l'uomo che ricevette l'ordine di eliminare Rivera. In un documentario denominato “Svelare il mistero posto dietro i simboli cattolici”, Bouffard mostra una lussuosa penna placcata in oro 18 carati, che contiene uno speciale inchiostro che scompare, con cui le autorità del Sacro Uffizio firmano i documenti al massimo livello di segretezza. Bouffard proclama: “Con questa penna che ho in mano ho firmato l'ordine di uccidere il Dr. Rivera”. Considerevole e drammatica storia di cappa e spada ! La sua precedente posizione di alto profilo lo renderebbe facile bersaglio di discredito... Tuttavia il silenzio è assordante.”

“Il Vaticano ha anche i suoi propri problemi di credibilità con cui lottare. Da un contesto storico la proclamazione di Alberto di essere stato un gesuita che lavorava in segreto per distruggere le chiese protestanti non e' tanto inverosimile quanto potrebbe sembrare. I Gesuiti furono creati nel 1541 da Ignazio De Loyola per quel preciso proposito (sebbene, naturalmente, alcuni Gesuiti neghino ciò). Essi si sono impegnati in innumerevoli sporchi imbrogli, assassinii e congiure traditrici durante il periodo del loro maggiore successo e potere.”

L'Ufficio della Inquisizione fu un risultato della loro missione, che portò alla tortura e/o uccisione di milioni di persone innocenti per “eresia”. Quel dipartimento da allora è stato rinominato “Il Santo Uffizio”, ma i Gesuiti non si sono mai preoccupati per un cambio di nome. Quanto i loro obiettivi siano cambiati con il passare del tempo è anche incerto. Né l'organizzazione è molto trasparente e neanche serve gli interessi del Papa. Le cattive reputazioni non vengono facilmente dimenticate.

“Se la storia di Alberto fosse solo una montatura, sarebbe tuttavia un brillante brano di narrativa, con sbalorditiva coerenza. Esistono certamente altre cospirazioni che siano state escogitate, che sono egualmente vivide ed intricate. La congiura per l'assassinio di JFK e quella degli UFO / Majestic 12 (2) vengono per prime alla mente. Ma queste cospirazioni furono ideate e perfezionate da centinaia di persone nell'arco di un lungo periodo di tempo, quindi assemblate e rifinite, fino al punto in cui formassero una narrazione plausibile. Dopo circa venti anni di “apporti pubblici” e revisioni, viene adottata una versione semi “ufficiale”. Se qualche specifica parte di essa viene dimostrata falsa, la versione si modifica in una forma leggermente differente, privata delle parti confutate.”

Alberto non aveva nessuna di queste risorse. La sua storia personale provenne da lui solamente. Essa non fu revisionata e rifinita per decenni dalla commissione, prima che Chick la pubblicasse. Al contrario essa fu pubblicata nella sua interezza e solo allora arricchita con volumi addizionali (cinque più i fumetti), aggiungendo nomi e date, ma senza ritrattazioni. Se in effetti “avesse inventato tutto ciò”, allora egli certamente meriterebbe un premio per genio letterario. Specialmente quanto più i suoi personali intrecci biografici sono connessi (sorvolare, Barone von Munchausen ?).

Dopo venti anni di indagini tutte le risorse del Papa non sono riuscite a “provare” che la denuncia di Alberto fosse un falso. Naturalmente neanche Alberto riuscì a “provare” le sue accuse contro il Vaticano. Così, al meglio, la contesa è ancora un pareggio. Forse futuri sviluppi frutteranno qualche evento drammatico. Ma non fateci affidamento. Probabilmente non sapremo mai se Alberto fosse realmente quel personaggio che proclamava di essere, a meno che il Papa faccia un passo chiaro e netto, e lo confessi. (E ciò presenta circa le stesse probabilità di avvenire quanto quelle che un disco volante atterri sul prato della Casa Bianca). Esso, comunque, è precisamente delizioso nutrimento per la meditazione, e molto più terrificante di ogni trailer trasmesso riguardante X-files.

Nel corso della storia l'Ordine dei Gesuiti è stato collegato a guerra e genocidio, venendo formalmente bandito da molte nazioni, comprese Francia ed Inghilterra. Mentre i ricercatori proclamano che i Gesuiti sono i concreti controllori spirituali del Nuovo Ordine Mondiale, lo scrittore Phelps ha anche reclamato il bando dell'Ordine da questa nazione.

Comunque, con più di 28 università maggiori da costa a costa, l'Ordine ha costituito qui una forte base di appoggio politico e finanziario, compreso il controllo segreto del CFR ed il controllo di molte banche, come la “Bank of America” ed il “Federal Reserve banking system”, rendendo l'appello di Phelps per il bando una impresa difficile, se non addirittura proibitiva.
Greg Szymanski

Una invenzione chiamata “il popolo ebraico”


Gli antisionisti lo hanno sempre sostenuto. Gli ebrei non sono un popolo ma una religione. Gli ebrei che sono 'tornati' in Israele non discendono dagli ebrei di Palestina ma dai Kazari. I palestinesi discendono dagli ebrei di Palestina. Ora anche un libro dello storico ebraico Shlomo Zand sostiene e documento queste posizioni. La recensione è di un altro storico ebraico .


La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il popolo ebraico proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua patria. Ad ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il dominio romano, nell’anno 70 d.C.

La nazione rimase fedele alla sua terra, alla quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e stimolanti pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte. Non c’è mai stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l’esilio non è mai avvenuto – per cui non si è trattato di un ritorno. Zand rigetta la maggior parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una identità nazionale, incluso il racconto dell’esodo dall’Egitto e, in modo molto convincente, i racconti degli orrori della conquista da parte di Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come scusa per la fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.

Secondo Zand, i romani, che di solito non esiliavano intere nazioni, permisero alla maggior parte degli ebrei di restare nel paese. Il numero degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di migliaia. Quando il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si convertirono all’Islam e si assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i progenitori degli arabi palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa tesi; 30 anni prima della Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da David Ben-Gurion, Yitzhak Ben-Zvi ed altri.

Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata, come è successo allora che tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese della terra? Zand afferma che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra gli esiliati di Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a quanto si pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre fedi a convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano milioni di ebrei nel mondo. Nel Libro di Ester, per esempio, è scritto: “Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro”[1].

Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali scritti in Israele ma tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli descrive anche, e a lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica meridionale e gli ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di Spagna derivava da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che tolsero la Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano convertiti anch’essi al giudaismo.

I primi ebrei di Ashkenaz (Germania) non provenivano dalla Terra di Israele e non giunsero in Europa orientale dalla Germania, ma erano ebrei che si erano convertiti nel regno dei Kazari nel Caucaso. Zand spiega l’origine della cultura Yiddish: non si tratta di un’importazione ebraica dalla Germania, ma del risultato dell’incontro tra i discendenti dei Kazari e i tedeschi che si muovevano verso oriente, alcuni dei quali in veste di mercanti.

Scopriamo così che elementi di vari popoli e razze, dai capelli biondi o scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in gran numero. Secondo Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi una eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste furono elaborate espressamente dalle menti di coloro che promossero il movimento sionista, mentre altre furono presentate come i risultati di studi genetici svolti in Israele.

Il Prof. Zand insegna all’Università di Tel Aviv. Il suo libro, ‘When and How Was the Jewish People Invented’, (Quando è come fu inventato il popolo ebraico), pubblicato in ebraico dalla casa editrice Resling, vuole promuovere l’idea di un Israele come “stato di tutti i suoi cittadini” – ebrei, arabi ed altri – in contrasto con l’attuale dichiarata identità di stato “ ebraico e democratico”. Il racconto di avvenimenti personali, una prolungata discussione teoretica e abbondanti battute sarcastiche non rendono scorrevole il libro, ma i capitoli storici sono ben scritti e riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti israeliani resteranno sorpresi di leggere per la prima volta.
Tom Segev
Tradotto dall’inglese da Manno Mauro, membro di Tlaxcala, la rete dei traduttori per la diversità linguistica.

29 marzo 2008

Brogli a Palermo:il Diavolo scopre i coperchi?


“Gli arresti di oggi rappresentano solo l’inizio. Ho presentato alla Digos e alla magistratura documenti che testimoniano diverse violazioni nel corso delle elezioni per le amministrative a Palermo l’anno scorso. Il 4 aprile attendiamo il pronunciamento del Tar sugli aspetti amministrativi. Esistono tutte le premesse per annullarle”. Abbiamo raggiunto Leo Luca Orlando dopo la notizia dell’arresto dei due presidenti di seggi elettorali a Palermo per i presunti brogli che l’ex sindaco della primavera palermitana aveva denunciato prima in conferenza stampa poi con una serie di dettagliati esposti. Messi insieme, dimostrerebbero che nelle urne il vincitore sarebbe stato lui. Le manipolazioni, secondo valutazioni dei tecnici di Orlando, avrebbero invece cambiato destinatario a ben 40 mila voti. Dietro tutto questo per Leo Luca Orlando ci sarebbe anche la mafia.
"Il voto amministrativo di Palermo dello scorso autunno è stato prima controllato, poi comprato e infine, visto che era a tutti evidente che avrei comunque vinto al primo turno, è stato manipolato: gli arresti di oggi sono una piccola conferma alle tante e circostanziate denunce che con centinaia di cittadini, anche candidati, presentammo nei giorni successivi al voto." Insiste Leoluca Orlando. “Perché la mafia non si accontenta più di contrattare o comprare i voti. Non si accontenta di certi piccoli regali. Abbiamo dimostrato che in pochi giorni sono stati comprati novemila telefonini tutti dello stesso tipo. Trova meno costoso, più redditizio e più sicuro manipolare il voto. Con cento euro compri un voto. Con un presidente infedele ne sposti trecento. Molto meno rischioso e con maggiori probabilità di risultato di quelli che ottieni blandendo o minacciando trecento persone”.

Ci sono delle responsabilità in tutto questo?
“Ho denunciato con nome e cognome il responsabile della macchina elettorale. Mi auguro che in attesa che si concludano le indagini questa persona non torni a dirigire la macchina elettorale di Palermo. Come ci si può fidare di una persona che convoca i presidenti di seggio e affida loro le schede in assenza di scrutatori e rappresentanti di lista? Alcuni sono stati trovati a timbrare le schede in tutta solitudine. Ricordiamo i verbali sbianchettati, i voti scomparsi nel nulla e, soprattutto, il caos scientificamente organizzato a Palazzo delle Aquile per la ricezione dei plichi elettorali di cui nessuno accertava l'autenticità e la provenienza. Ci sono immagini televisive di plichi lanciati all’ingresso da ragazzi in motorino".

Insomma, non è a ischio solo il voto di chi per necessità è pronto a mercificarlo ma anche il mio, il suo, quelli di chiunque che possono essere contraffatti con un colpo di penna.
“Sì. E tutto questo potrebbe ripetersi tra due settimane”

Segnali di solidarietà politica?
“Pochi. Talvolta ho sentito di combattere questa battaglia quasi da solo. Per fortuna sono intervenute alcune autorevoli voci a condannare certi rumorosi silenzi. Perché è una battaglia che non riguarda solo la mia elezione. E’ una battaglia per il diritto disatteso di ogni singolo elettore. Abbiamo dimostrato che sono state manipolate 40 mila schede. Più che sufficienti a cambiare il corso delle elezioni. 15 mila sarebbero valse ad andare al ballottaggio. 40 mila significavano la vittoria al primo turno. Ne ho parlato con il ministro dell’Interno. Perché così come hanno cambiato il corso delle elezioni comunali simili sviste, errori, caos pianificato, possono incidere anche sulla composizione del Parlamento. Chiediamo garanzie, per gli elelettori”.
di Pino Finocchiaro

31 marzo 2008

Il vaticano e, il papa nero


L'ex vescovo Gerard Bouffard del Guatemala ha affermato che il Vaticano è “il reale controllore spirituale” degli Illuminati e del Nuovo Ordine Mondiale, mentre i Gesuiti, tramite il Papa Nero, il generale padre Peter Hans Kolvenbach, controllano in modo effettivo la gerarchia vaticana e la Chiesa Cattolica Romana.

Il vescovo Bouffard, che ha lasciato la Chiesa ed ora è un Cristiano Rinato che vive in Canada, ha fondato la sua conclusione dopo aver lavorato sei anni come sacerdote in Vaticano, incaricato del compito di trasmettere la corrispondenza giornaliera e riservata tra il Papa ed i dirigenti dell'Ordine dei Gesuiti, che risiede in Borgo Santo Spirito n° 5, nei pressi della piazza di San Pietro.

“Si, l'uomo conosciuto come il Papa Nero controlla tutte le più importanti decisioni prese dal Papa e questi a sua volta controlla gli Illuminati,” ha dichiarato il vescovo Bouffard la settimana scorsa nel corso dello spettacolo svolto alla radio di Greg Szymanski, denominato “Il giornale investigativo”, presso , ove gli archivi delle sorprendenti dichiarazioni possono essere ascoltati nella loro interezza.

“So che questo è vero, dal momento che ho lavorato per anni in Vaticano ed ho viaggiato con Papa Giovanni Paolo II. Il Papa prende i suoi ordini di marcia dal Papa Nero, mentre i Gesuiti sono anche i leader del Nuovo Ordine Mondiale, con il compito di infiltrare le altre religioni ed i governi del mondo, allo scopo di realizzare un governo mondiale unico fascista ed una religione mondiale unica, basata su Satanismo e Lucifero.”

“Le persone non possono immaginare quanto male e quanta distruzione i Gesuiti hanno causato e causeranno, mentre contemporaneamente usano la perfetta copertura di nascondersi dietro tuniche nere e di professare di essere uomini di Dio.”

La conoscenza di prima mano da parte del vescovo Bouffard del male che aleggia all'interno della gerarchia del Vaticano e particolarmente entro l'Ordine dei Gesuiti conferma la testimonianza di altri ricercatori, compreso Bill Hughes, autore degli sconvolgenti libri “Il nemico non mascherato” ed “I terroristi segreti”, come pure il preminente ricercatore sull'Ordine dei Gesuiti Eric Jon Phelps, autore di “Assassini vaticani”.

Oltre a dipingere un cupo ritratto del Papa Nero in Roma, il vescovo Bouffard rivela che il potere malefico dei Gesuiti si estende da un capo all'altro del mondo, inclusa una solida infiltrazione del governo Usa, del Consiglio delle Relazioni Estere (CFR) e delle maggiori organizzazioni religiose.

Il vescovo Buffard proclama che i Gesuiti agiscono come perfetti camaleonti, assumendo l'identità' di Protestanti, Mormoni, Battisti e Giudei, con l'intenzione di causare il tracollo degli Usa così come di portare la nazione sotto una religione mondiale unica, fondata in Gerusalemme e sotto il controllo del loro leader, Lucifero.

“Io so di prima mano che il Vaticano controlla e monitora ogni cosa in Israele, con l'intenzione di distruggere i Giudei,” ha affermato il vescovo Bouffard, aggiungendo che l'autentico proposito dell'Ordine dei Gesuiti è quello di orchestrare e controllare tutti i leader del mondo, allo scopo di provocare un più importante conflitto esteso al mondo intero, che alla fine distruggerà gli Usa, il Medio Oriente ed Israele. “Essi distruggono ogni cosa dall'interno e vogliono provocare la distruzione pure della stessa Chiesa Cattolica, allo scopo di inaugurare una religione mondiale unica basata sul Satanismo. Ciò si vede anche nel modo in cui i sacerdoti svolgono i servizi religiosi nella Messa, in effetti venerando i morti (1). Inoltre segni di Satanismo si riscontrano in molti simboli esteriori, consuetudini e paramenti esibiti dalla Chiesa.”

Dopo aver prestato servizio in Roma, il vescovo Bouffard fu impiegato in Africa ed in Guatemala, salendo ad una posizione di potere all'interno della Chiesa. Comunque, insieme a questo potere religioso, sopravvenne l'affiliazione e la registrazione come Frammassone, e divenne membro massonico del 37.mo grado, un qualcosa che si suppone disapprovato nella Chiesa Cattolica Romana, dal momento che, secondo il Diritto canonico, l'appartenenza ad una Loggia massonica comporta l'immediata scomunica.

Secondo il vescovo Bouffard la Frammassoneria viene usata dalla Chiesa per realizzare i suoi piani segreti, perché molti altri sacerdoti di alto livello, ossia vescovi, cardinali e persino papi, si sono iscritti a società' segrete insieme ad altri in posizioni di potere in altre religioni e governi, la maggioranza di loro lavorando insieme per favorire la malefica agenda degli Illuminati.

E le sue dichiarazioni sostengono i rapporti che affiorarono sui giornali italiani e francesi nei primi anni '80, che recavano notizia di più di 150 sacerdoti di alto rango iscritti alla Frammassoneria, compresa la Loggia massonica P2, e ad altre società segrete.

“Alla fine rinacqui come cristiano e denunciai la Chiesa Cattolica,” ha affermato il vescovo Bouffard, che ora è un Cristiano praticante e segue la parola di Dio tramite la Bibbia. “Dobbiamo sempre pregare per i nostri dirigenti, denunciando apertamente il male e smascherando i Gesuiti per quello che realmente sono.”

Dopo aver lasciato la Chiesa, il vescovo Bouffard fece anche ammenda e chiese perdono all'ex sacerdote gesuita, padre Alberto Rivera. Padre Rivera fu uno dei pochi sacerdoti gesuiti con il coraggio di smascherare i malefici scopi della Società di Gesù, facendo un passo avanti per proclamare in che modo lavorasse, essendo uno degli infiltrati dell'Ordine dei Gesuiti in Usa, con il compito di penetrare nelle chiese Protestanti e Battiste, con l'intento di distruggerle dall'interno.

“Quando ero vescovo ed ancora fedele alla Chiesa, una volta scrissi una lettera, denunciando padre Rivera e proponendo la sua morte,” ha dichiarato il vescovo Bouffard. “Quando compresi la verità', cercai padre Rivera e chiesi il suo perdono. Diventammo buoni amici ed io so che diceva la verità. Era un uomo onesto, che, per giunta, trovò Dio.”

“Io so che i Gesuiti hanno cercato di alterare la verità, affermando che egli non era mai stato sacerdote e distruggendo ogni documentazione che lo attestasse. Hanno cercato di fare lo stesso a me, ma padre Rivera proclamava la verità senza dubbi. Conosco queste vicende come testimone e sono anche stato con lui molte settimane prima della sua morte. Soffriva terribilmente dopo essere stato avvelenato con acido. Come ho già detto, non potete immaginare la sofferenza e la distruzione che sono state causate e saranno causate dai Gesuiti.”

In un articolo intitolato “Alberto: il grande trambusto”, uno scrittore sconosciuto, che seguiva la carriera del vescovo Bouffard e la sua connessione con padre Rivera, scrisse quanto segue, compresa la difficoltà da parte del Vaticano nel cercare di censurare le accuse sia di Rivera che di Bouffard:

“A quel punto subentra la avvalorante testimonianza fornita da padre Gerard Bouffard. Egli era un vescovo di alto rango nato nel Quebec, Canada. Salì dai più bassi livelli del suo ordine sino a diventare assistente per molti anni di Papi quali Paolo VI e Giovanni Paolo II. Si convertì al protestantesimo e proclama di essere stato l'uomo che ricevette l'ordine di eliminare Rivera. In un documentario denominato “Svelare il mistero posto dietro i simboli cattolici”, Bouffard mostra una lussuosa penna placcata in oro 18 carati, che contiene uno speciale inchiostro che scompare, con cui le autorità del Sacro Uffizio firmano i documenti al massimo livello di segretezza. Bouffard proclama: “Con questa penna che ho in mano ho firmato l'ordine di uccidere il Dr. Rivera”. Considerevole e drammatica storia di cappa e spada ! La sua precedente posizione di alto profilo lo renderebbe facile bersaglio di discredito... Tuttavia il silenzio è assordante.”

“Il Vaticano ha anche i suoi propri problemi di credibilità con cui lottare. Da un contesto storico la proclamazione di Alberto di essere stato un gesuita che lavorava in segreto per distruggere le chiese protestanti non e' tanto inverosimile quanto potrebbe sembrare. I Gesuiti furono creati nel 1541 da Ignazio De Loyola per quel preciso proposito (sebbene, naturalmente, alcuni Gesuiti neghino ciò). Essi si sono impegnati in innumerevoli sporchi imbrogli, assassinii e congiure traditrici durante il periodo del loro maggiore successo e potere.”

L'Ufficio della Inquisizione fu un risultato della loro missione, che portò alla tortura e/o uccisione di milioni di persone innocenti per “eresia”. Quel dipartimento da allora è stato rinominato “Il Santo Uffizio”, ma i Gesuiti non si sono mai preoccupati per un cambio di nome. Quanto i loro obiettivi siano cambiati con il passare del tempo è anche incerto. Né l'organizzazione è molto trasparente e neanche serve gli interessi del Papa. Le cattive reputazioni non vengono facilmente dimenticate.

“Se la storia di Alberto fosse solo una montatura, sarebbe tuttavia un brillante brano di narrativa, con sbalorditiva coerenza. Esistono certamente altre cospirazioni che siano state escogitate, che sono egualmente vivide ed intricate. La congiura per l'assassinio di JFK e quella degli UFO / Majestic 12 (2) vengono per prime alla mente. Ma queste cospirazioni furono ideate e perfezionate da centinaia di persone nell'arco di un lungo periodo di tempo, quindi assemblate e rifinite, fino al punto in cui formassero una narrazione plausibile. Dopo circa venti anni di “apporti pubblici” e revisioni, viene adottata una versione semi “ufficiale”. Se qualche specifica parte di essa viene dimostrata falsa, la versione si modifica in una forma leggermente differente, privata delle parti confutate.”

Alberto non aveva nessuna di queste risorse. La sua storia personale provenne da lui solamente. Essa non fu revisionata e rifinita per decenni dalla commissione, prima che Chick la pubblicasse. Al contrario essa fu pubblicata nella sua interezza e solo allora arricchita con volumi addizionali (cinque più i fumetti), aggiungendo nomi e date, ma senza ritrattazioni. Se in effetti “avesse inventato tutto ciò”, allora egli certamente meriterebbe un premio per genio letterario. Specialmente quanto più i suoi personali intrecci biografici sono connessi (sorvolare, Barone von Munchausen ?).

Dopo venti anni di indagini tutte le risorse del Papa non sono riuscite a “provare” che la denuncia di Alberto fosse un falso. Naturalmente neanche Alberto riuscì a “provare” le sue accuse contro il Vaticano. Così, al meglio, la contesa è ancora un pareggio. Forse futuri sviluppi frutteranno qualche evento drammatico. Ma non fateci affidamento. Probabilmente non sapremo mai se Alberto fosse realmente quel personaggio che proclamava di essere, a meno che il Papa faccia un passo chiaro e netto, e lo confessi. (E ciò presenta circa le stesse probabilità di avvenire quanto quelle che un disco volante atterri sul prato della Casa Bianca). Esso, comunque, è precisamente delizioso nutrimento per la meditazione, e molto più terrificante di ogni trailer trasmesso riguardante X-files.

Nel corso della storia l'Ordine dei Gesuiti è stato collegato a guerra e genocidio, venendo formalmente bandito da molte nazioni, comprese Francia ed Inghilterra. Mentre i ricercatori proclamano che i Gesuiti sono i concreti controllori spirituali del Nuovo Ordine Mondiale, lo scrittore Phelps ha anche reclamato il bando dell'Ordine da questa nazione.

Comunque, con più di 28 università maggiori da costa a costa, l'Ordine ha costituito qui una forte base di appoggio politico e finanziario, compreso il controllo segreto del CFR ed il controllo di molte banche, come la “Bank of America” ed il “Federal Reserve banking system”, rendendo l'appello di Phelps per il bando una impresa difficile, se non addirittura proibitiva.
Greg Szymanski

Una invenzione chiamata “il popolo ebraico”


Gli antisionisti lo hanno sempre sostenuto. Gli ebrei non sono un popolo ma una religione. Gli ebrei che sono 'tornati' in Israele non discendono dagli ebrei di Palestina ma dai Kazari. I palestinesi discendono dagli ebrei di Palestina. Ora anche un libro dello storico ebraico Shlomo Zand sostiene e documento queste posizioni. La recensione è di un altro storico ebraico .


La Dichiarazione di Indipendenza di Israele afferma che il popolo ebraico proviene dalla Terra di Israele e che fu esiliato dalla sua patria. Ad ogni scolaro israeliano si insegna che ciò accadde durante il dominio romano, nell’anno 70 d.C.

La nazione rimase fedele alla sua terra, alla quale iniziò a tornare dopo 2 millenni di esilio. Tutto sbagliato, dice lo storico Shlomo Zand, in uno dei libri più affascinanti e stimolanti pubblicati qui (in Israele) da molto tempo a questa parte. Non c’è mai stato un popolo ebraico, solo una religione ebraica, e l’esilio non è mai avvenuto – per cui non si è trattato di un ritorno. Zand rigetta la maggior parte dei racconti biblici riguardanti la formazione di una identità nazionale, incluso il racconto dell’esodo dall’Egitto e, in modo molto convincente, i racconti degli orrori della conquista da parte di Giosué. È tutta invenzione e mito che è servita come scusa per la fondazione dello Stato di Israele, egli assicura.

Secondo Zand, i romani, che di solito non esiliavano intere nazioni, permisero alla maggior parte degli ebrei di restare nel paese. Il numero degli esiliati ammontava al massimo a qualche decina di migliaia. Quando il paese fu conquistato dagli arabi, molti ebrei si convertirono all’Islam e si assimilarono con i conquistatori. Ne consegue che i progenitori degli arabi palestinesi erano ebrei. Zand non ha inventato questa tesi; 30 anni prima della Dichiarazione di Indipendenza, essa fu sostenuta da David Ben-Gurion, Yitzhak Ben-Zvi ed altri.

Se la maggioranza degli ebrei non fu esiliata, come è successo allora che tanti di loro si insediarono in quasi ogni paese della terra? Zand afferma che essi emigrarono di propria volontà o, se erano tra gli esiliati di Babilonia, rimasero colà per loro scelta. Contrariamente a quanto si pensa, la religione ebraica ha cercato di indurre persone di altre fedi a convertirsi al giudaismo, il che spiega come è successo che ci siano milioni di ebrei nel mondo. Nel Libro di Ester, per esempio, è scritto: “Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei Giudei era piombato su di loro”[1].

Zand cita molti precedenti studi, alcuni dei quali scritti in Israele ma tenuti fuori dal dibattito pubblico dominante. Egli descrive anche, e a lungo, il regno ebraico di Himyar nella penisola arabica meridionale e gli ebrei berberi del Nord Africa. La comunità degli ebrei di Spagna derivava da arabi convertiti al giudaismo che giunsero con le forze che tolsero la Spagna ai cristiani, e da individui di origine europea che si erano convertiti anch’essi al giudaismo.

I primi ebrei di Ashkenaz (Germania) non provenivano dalla Terra di Israele e non giunsero in Europa orientale dalla Germania, ma erano ebrei che si erano convertiti nel regno dei Kazari nel Caucaso. Zand spiega l’origine della cultura Yiddish: non si tratta di un’importazione ebraica dalla Germania, ma del risultato dell’incontro tra i discendenti dei Kazari e i tedeschi che si muovevano verso oriente, alcuni dei quali in veste di mercanti.

Scopriamo così che elementi di vari popoli e razze, dai capelli biondi o scuri, di pelle scura o gialla, divennero ebrei in gran numero. Secondo Zand, i sionisti per la necessità che hanno di inventarsi una eticità comune e una continuità storica, hanno prodotto una lunga serie di invenzioni e finzioni, ricorrendo anche a tesi razziste. Alcune di queste furono elaborate espressamente dalle menti di coloro che promossero il movimento sionista, mentre altre furono presentate come i risultati di studi genetici svolti in Israele.

Il Prof. Zand insegna all’Università di Tel Aviv. Il suo libro, ‘When and How Was the Jewish People Invented’, (Quando è come fu inventato il popolo ebraico), pubblicato in ebraico dalla casa editrice Resling, vuole promuovere l’idea di un Israele come “stato di tutti i suoi cittadini” – ebrei, arabi ed altri – in contrasto con l’attuale dichiarata identità di stato “ ebraico e democratico”. Il racconto di avvenimenti personali, una prolungata discussione teoretica e abbondanti battute sarcastiche non rendono scorrevole il libro, ma i capitoli storici sono ben scritti e riportano numerosi fatti e idee perspicaci che molti israeliani resteranno sorpresi di leggere per la prima volta.
Tom Segev
Tradotto dall’inglese da Manno Mauro, membro di Tlaxcala, la rete dei traduttori per la diversità linguistica.

29 marzo 2008

Brogli a Palermo:il Diavolo scopre i coperchi?


“Gli arresti di oggi rappresentano solo l’inizio. Ho presentato alla Digos e alla magistratura documenti che testimoniano diverse violazioni nel corso delle elezioni per le amministrative a Palermo l’anno scorso. Il 4 aprile attendiamo il pronunciamento del Tar sugli aspetti amministrativi. Esistono tutte le premesse per annullarle”. Abbiamo raggiunto Leo Luca Orlando dopo la notizia dell’arresto dei due presidenti di seggi elettorali a Palermo per i presunti brogli che l’ex sindaco della primavera palermitana aveva denunciato prima in conferenza stampa poi con una serie di dettagliati esposti. Messi insieme, dimostrerebbero che nelle urne il vincitore sarebbe stato lui. Le manipolazioni, secondo valutazioni dei tecnici di Orlando, avrebbero invece cambiato destinatario a ben 40 mila voti. Dietro tutto questo per Leo Luca Orlando ci sarebbe anche la mafia.
"Il voto amministrativo di Palermo dello scorso autunno è stato prima controllato, poi comprato e infine, visto che era a tutti evidente che avrei comunque vinto al primo turno, è stato manipolato: gli arresti di oggi sono una piccola conferma alle tante e circostanziate denunce che con centinaia di cittadini, anche candidati, presentammo nei giorni successivi al voto." Insiste Leoluca Orlando. “Perché la mafia non si accontenta più di contrattare o comprare i voti. Non si accontenta di certi piccoli regali. Abbiamo dimostrato che in pochi giorni sono stati comprati novemila telefonini tutti dello stesso tipo. Trova meno costoso, più redditizio e più sicuro manipolare il voto. Con cento euro compri un voto. Con un presidente infedele ne sposti trecento. Molto meno rischioso e con maggiori probabilità di risultato di quelli che ottieni blandendo o minacciando trecento persone”.

Ci sono delle responsabilità in tutto questo?
“Ho denunciato con nome e cognome il responsabile della macchina elettorale. Mi auguro che in attesa che si concludano le indagini questa persona non torni a dirigire la macchina elettorale di Palermo. Come ci si può fidare di una persona che convoca i presidenti di seggio e affida loro le schede in assenza di scrutatori e rappresentanti di lista? Alcuni sono stati trovati a timbrare le schede in tutta solitudine. Ricordiamo i verbali sbianchettati, i voti scomparsi nel nulla e, soprattutto, il caos scientificamente organizzato a Palazzo delle Aquile per la ricezione dei plichi elettorali di cui nessuno accertava l'autenticità e la provenienza. Ci sono immagini televisive di plichi lanciati all’ingresso da ragazzi in motorino".

Insomma, non è a ischio solo il voto di chi per necessità è pronto a mercificarlo ma anche il mio, il suo, quelli di chiunque che possono essere contraffatti con un colpo di penna.
“Sì. E tutto questo potrebbe ripetersi tra due settimane”

Segnali di solidarietà politica?
“Pochi. Talvolta ho sentito di combattere questa battaglia quasi da solo. Per fortuna sono intervenute alcune autorevoli voci a condannare certi rumorosi silenzi. Perché è una battaglia che non riguarda solo la mia elezione. E’ una battaglia per il diritto disatteso di ogni singolo elettore. Abbiamo dimostrato che sono state manipolate 40 mila schede. Più che sufficienti a cambiare il corso delle elezioni. 15 mila sarebbero valse ad andare al ballottaggio. 40 mila significavano la vittoria al primo turno. Ne ho parlato con il ministro dell’Interno. Perché così come hanno cambiato il corso delle elezioni comunali simili sviste, errori, caos pianificato, possono incidere anche sulla composizione del Parlamento. Chiediamo garanzie, per gli elelettori”.
di Pino Finocchiaro