21 settembre 2009

Influenza suina: Garattini, su vaccino pressione delle aziende

Influenza A
Garattini: la vaccinazione al momento non è necessaria
ROMA - Lo dice senza mezzi termini il farmacologo Silvio Garattini: se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi "non è necessaria". Una corsa al vaccino, quella determinatasi nelle ultime settimane - mentre i vari colossi farmaceutici impegnati nella produzione si preparano ad avviare la sperimentazione clinica sull'uomo da agosto - che Garattini considera quanto meno eccessiva. Tutto si basa, dice in una intervista all'ANSA, su "ipotesi, di cui non si sa se siano vere o meno".

Perplessità, dunque, sulla reale opportunità ed efficacia dei piani di vaccinazione di massa. Ma non solo. Dietro quella che l'esperto definisce, appunto, una "corsa", si cela altro. Si celano, afferma, enormi interessi economici. Ed anche questo Garattini lo dice in modo chiaro: "Al momento c'é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche". Un'opinione fuori dal coro, quella del direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che invita anche a un'ulteriore riflessione: l'attenzione è tutta sulla nuova influenza e "si dimenticano - denuncia - le altre tragedie sanitarie in atto" come l'Aids e la malaria.

- C'E' ALLARMISMO, QUESTO E' UN VIRUS MITE - Il virus A/H1N1, ha spiegato Garattini già nelle scorse settimane, "ha una virulenza mite. Bisogna informare, ma il pericolo - sostiene - é per quelli che vengono dalle zone colpite". Quanto ai farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di contagio, come il Tamiflu, Garattini rileva che "in realtà l'attività del farmaco è poca. Nell'influenza normale si risparmia un giorno di malattia su cinque o sei. Però - avverte - ci sono effetti collaterali. Non è che si faccia un grande affare a prenderlo".

- SE VIRUS NON MUTA VACCINAZIONE DI MASSA NON SERVE - Se il virus A/H1N1 manterrà il livello di virulenza attuale con la bassa aggressività clinica sinora registrata, "non c'é la necessità di vaccinare tutta la popolazione" ma, afferma l'esperto, "sarebbe piuttosto opportuno valutare l'ipotesi di vaccinare solo gli operatori sanitari".

- L'OMBRA DEGLI INTERESSI DELLE AZIENDE - "Certamente - ha detto Garattini - c'é una grande pressione da parte dell'industria, che ne trarrà molte risorse economiche". Infatti, "solo fra alcuni mesi si potrà vedere se è veramente necessario questo quantitativo di vaccino in produzione oppure no. Ma se il virus rimane quello che è al momento, allora non ci sarà bisogno di vaccinazioni di massa".

- ANCHE SE VIRUS MUTASSE NON E' DETTO VACCINO FUNZIONI - Se invece il virus dovesse mutare, ha avvertito Garattini, "non è detto che il vaccino in produzione sia in grado di proteggere". Dunque, "realisticamente - ha commentato - quello che andrebbe fatto in questo momento è cercare di diminuire le possibilità di infezione, controllando le frontiere e invitando la gente ad evitare luoghi a rischio e affollati e ad adottare strette misure igieniche".

- SI DIMENTICANO TRAGEDIE VERE - Il punto, avverte, "é che si sta focalizzando l'attenzione solo sulla nuova influenza, dimenticando le altre emergenze sanitarie in atto, a partire dall'Aids". Al momento, ha concluso Garattini, "non siamo di fronte a un reale pericolo e il numero di contagio da virus A/H1N1 nel mondo, sebbene in crescita, resta comunque inferiore a quello relativo a una normale influenza stagionale".

by Terranauta

20 settembre 2009

Alchimia

Nel mondo profano, quando si parla di Alchimia, spesso si va con il pensiero ad evocare personaggi illustri di epoche passate che operavano segretamente in luoghi bui e nascosti, pieni di fumo, di fuochi ed alambicchi, personaggi che, per la loro dedizione alla Magia e spesso alla stesura di indecifrabili testi alchemici, sono stati avvolti in un aura di mistero che spesso sconfinava nella leggenda o addirittura nel mito.

Laboratorio alchemico

E’ l’esempio di alchimisti della caratura di Nicolas Flamel, Paracelso, Basilio Valentino, Raimondo Lullo, Cornelio Agrippa, Giordano Bruno, John Dee, William Blake, Cagliostro, Raimondo di Sangro principe di Sansevero, Fulcanelli, di donne alchimiste come Maria la profetessa, Ipazia d'Alessandria, Maria Cristina di Svezia e tantissimi altri ancora.

Moltissimi, per secoli, come la stessa Chiesa, hanno creduto che tali personaggi avessero, per certi versi, trovato la “formula magica” del potere sulla Natura e dell’eterna giovinezza, attraverso un patto col diavolo, credendo che l’Alchimia fosse legata a qualcosa di estremamente oscuro, arcano e di dubbia provenienza.

Quanti furono, infatti, gli alchimisti, uomini e donne, bruciati sui roghi dell’Inquisizione!

Ma ,ancora oggi, sono pochi quelli che sanno realmente di cosa realmente si tratti.

Quasi tutti credono che quest’Arte sia solamente legata alla “metallurgia”, al mito della trasformazione dei metalli vili in oro.

Alla scoperta di una pietra magica, la pietra filosofale, attraverso la quale tutto è possibile.

Credono che il fine di tutto questo si riduca all’esercizio di un potere magico destinato all’arricchimento materiale.

Testo alchemico del 1649

Ma in effetti è tutto il contrario.

L’Alchimia parte dalla Materia per arrivare allo Spirito, parte dall’Oscurità per arrivare alla Luce, parte dall’Uomo per arrivare a Dio.

L’Alchimia è la Via dell’Uomo che percorre e ripercorre il sentiero di se stesso, attraversando il proprio sangue e la propria anima, rettificandola attraverso il sacrificio del proprio principio vitale, liberandola dal giogo del “drago” attraverso la lancia della volontà e l’amore del ritmo.

L’Alchimia è la conoscenza diretta dell’Essere Uomo, la riscoperta del proprio corpo come laboratorio di vita, la consapevolezza di riconoscere in se stessi la chiave attraverso cui si aprono le porte del Cielo, il ponte attraverso il quale l’Uno abbraccia il molteplice e si rispecchia in esso.

L’Alchimia è la Riconciliazione con il proprio corpo, con la propria origine divina, con la Natura che lo compone, che da Matrigna torna ad essere Madre e Matrice di ogni cosa.

E’ difficile pensare a quanto grande sia il potere racchiuso all’interno del nostro corpo, a quante possibilità possa esso esprimere per la realizzazione della “Grande Opera”, la manifestazione del Cristo Trasfigurato nel corpo di Luce e di Gloria.

Eppure tutto questo è possibile. Possibile grazie alla profonda conoscenza di ciò che siamo.

Uomo conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei”: così citava il motto inciso sopra l’ingresso dell’oracolo di Delfi.

E questa è tutta la Verità.

Abbiamo parlato in precedenza di laboratori, di alambicchi e di fuochi, ebbene, dove si trovano tutti questi elementi?

Nel nostro corpo, microcosmo del Creato.

E’ da qui che dobbiamo partire: da ciò che ci è più vicino, da ciò che noi siamo, dall’unico elemento con cui possiamo intimamente confrontarci: la nostra natura umana. Fisica, psichica e spirituale.

Ci si può chiedere: “Come può un essere così “limitato”, pieno di fragilità, di condizionamenti e contraddizioni divenire ed essere la “chiave di volta” del cambiamento?"

Può esserlo nel momento in cui è collegato alla Sorgente Universale e fruisce da questa la Forza e la Potenza per esprimerne il progetto.

Ma perché tutto ciò si realizzi è necessario creare il luogo perché questa stessa Forza sia in grado di abitarvi.

Per questo il “Tempio” va preparato, per accogliere lo Spirito.

Uomo microcosmo misura del macrocosmo

La Natura volgare e rozza della materia che ci compone perirebbe al solo contatto con questa Forza se non venisse sublimata e “purificata” dalle basse vibrazioni in cui è immersa.

Tutto ciò è possibile attraverso un lungo e lento processo di trasformazione e di elevazione vibratoria che comporta un adeguata modifica delle informazioni genetiche riposte nel nostro DNA.

L’elevazione spirituale passa quindi attraverso un “adeguamento” materiale alle alte frequenze della Luce che il corpo fisico dovrà ospitare.

Dobbiamo renderci conto che l’Uomo è un essere in evoluzione e che quello che ora siamo è soltanto una fase transitoria di ciò che diventeremo.

E’ interessante scoprire quanta bellezza vi sia all’interno del nostro “laboratorio” fisico.

Una macchina che rasenta la perfezione. Un sistema talmente sofisticato da non poter fare a meno di credere all’origine di una “Mente Eterna” matrice di tale perfezione.

A volte basta soltanto adottare la legge ermetica per eccellenza: “come è in alto così è in basso…” per scoprire i segreti inimmaginabili che abbiamo sempre dinanzi ai nostri occhi.

Ultimamente sono stato attratto da qualcosa che fino ad oggi non avevo mai considerato. Qualcosa che, approfondendo l’argomento, ha suscitato in me tanta meraviglia e stupore: le ghiandole endocrine.!

Le ghiandole endocrine

Mai avrei creduto all’importanza esoterica di queste ghiandole.

Ma andiamo a guardarle più da vicino.

Le ghiandole endocrine nell’essere umano sono fondamentalmente sette.

Sette come i Chakra , sette come i sigilli del libro dell’Apocalisse, sette come le Chiese e sette come colori dell’iride, effetto della scomposizione della Luce.

Ma tornando all’Alchimia sono sette anche i metalli, i pianeti, i vizi e le virtù!

E tutto ciò non è un caso.

Queste ghiandole sono, in effetti, importantissime poiché sono quelle che regolano la nostra vita dalla nascita alla morte attraverso la produzione di ormoni.

Ed è qui che il velo si squarcia!

Cosa sono gli ormoni?

Questa è la loro classificazione scientifica:”…Un ormone (dalla lingua greca όρμάω - "mettere in movimento") è un messaggero chimico che trasmette segnali da una cellula(o un gruppo di cellule) ad un'altra cellula (o altro gruppo di cellule). Tale sostanza è prodotta da un organismo con il compito di modularne il metabolismo. Gli ormoni sono prodotti da ghiandole endocrine, che li riversano nei liquidi corporei.Ogni ormone raggiunge attraverso il sangue tutti i punti dell'organismo, ma ha poi azione solo sulle cellule dotate di opportuni ricettori”.

Cosa ancora più interessante è l’accostamento di ogni ghiandola al flusso energetico delle “ruote” Chakras, che, come sappiamo, svolgono un’azione di regolazione in entrata e in uscita dal corpo del flusso energetico, dal micro al macrocosmo e viceversa.

Questi centri, in poche parole, sono le stesse “porte” o sigilli di cui si parla nel libro dell’Apocalisse di san Giovanni e sono delle autentiche ruote che, a seconda del loro movimento, centrifugo o centripeto, regolano le comunicazioni sottili tra la Sorgente e la Manifestazione.

E’ quindi fondamentale conoscerne il funzionamento e agire con metodo affinché se ne possano sfruttare le qualità.
Le sette ghiandole si classificano in:

  • Gonadi divise in testicoli (maschili) e ovaie (femminili), corrispondenti al Chakra basale detto “Muladhara”, colore rosso.
  • Ghiandole Surrenali corrispondenti al Chakra sacrale detto “Svadhisthana”, colore arancione.
  • Pancreas (isole di Lanngherans) corrispondente al Chakra del plesso solare detto “Manipura”, colore giallo.
  • Timo corrispondente al Chakra del plesso cardiaco detto “Anahata”, colore verde.
  • Tiroide e Paratiroidi corrispondenti al Chakra del plesso faringeo detto “Visuddha”, colore blu.
  • Pituitaria (Ipofisi) corrispondente al Chakra frontale detto “Ajna”, colore viola.
  • Pineale (Epifisi) corrispondente al Chakra coronale detto “Sahasrara”, colore indaco.

Ognuno di questi centri secernano ormoni differenti che, come abbiamo detto, vengono liberati nel sangue e, attraversando tutto il corpo, raggiungono la destinazione aderendo alle cellule “ricettori”.

Corrispondenze tra ghiandole, influenze planetarie e chakras

E’ affascinante il compito di questi “Messaggeri” che portano informazioni continue a tutto il corpo rendendo possibile la vita stessa dell’intero organismo.

Il sistema ormonale, a differenza di quello neurovegetativo, agisce con velocità e modalità diverse.

Mentre il secondo agisce in maniera diretta sulle cellule, in modo ravvicinato e ad alta velocità, il primo agisce a distanza e molto più lentamente e, a seconda della qualità della cellula “ricettore”, può provocare effetti diversi, a volte anche di tipo opposto.

Ma non voglio dilungarmi sul carattere scientifico della questione, ma addentrarmi nell’aspetto esoterico ed alchemico.

Quando mi addentrai nel mondo dei “centri ormonali” fui colpito subito dall’etimologia del nome “ormone” che come abbiamo detto significa “mettere in movimento”.

Ebbene mi colpì anche il termine scientifico con cui era descritto: “….messaggero chimico”!

Immediato fu il richiamo a qualcosa che è nell’anima dell’Apocalisse di Giovanni: la realizzazione del progetto e l’apertura del Libro della Vita attraverso lo scioglimento dei sette sigilli per mano di sette Angeli attraverso il suono di sette trombe!

Il libro dei Sette Sigilli

Ma gli angeli cosa sono se non Messaggeri? Come ci dice l'etimologia del nome.

A questo punto è naturale la trasposizione tra la visione macrocosmica a quella microcosmica come ci insegna Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina.

Abbiamo anche detto che a queste sette ghiandole corrispondono anche le sette porte, Chakras, attraverso cui avviene la fruizione in entrata dell’energia cosmica dalla Sorgente all’uomo.

E’ chiaro, quindi, per conseguenza, che l’informazione vitale portata dagli ormoni all’interno di tutto il corpo proviene direttamente dalla Sorgente e attraverso il sangue è destinata alle cellule che gli competono.

Attraverso la Scienza sappiamo anche che gli ormoni sono composti da atomi di carbonio e che questi variano nel numero a seconda del tipo ormonale , tra i più noti il testosterone, 19 atomi di carbonio, prodotto in maggior parte dal testicolo, e il progesterone, 21 atomi di carbonio, prodotto dalle ovaie e dalla placenta.

Quello che stimola il mio pensiero è che il carbonio è anche il componente atomico del diamante, prodotto “trasmutato”del carbone o grafite.

E’ affascinante a questo punto credere che dal nero e oscuro carbone possa crearsi il più splendido, cristallino e luminoso diamante!

Come dalla Terra più Nera, in Alchimia, si ricava la Luce!

Non a caso il “Corpo di Luce “è anche chiamato “Corpo di Diamante”!

Ma andando oltre, altra differenza tra il carbone/grafite e il diamante risiede nella struttura atomico molecolare.

Carbone/grafite e diamante

Infatti, mentre il carbone ha una struttura a reticolo esagonale, che gli conferisce la qualità di minerale più fragile in Natura, il diamante è dotato di una struttura atomica “tetraedrica” che, in poche parole, corrisponde alla forma piramidale, forma che gli conferisce la durezza e resistenza maggiore rispetto a qualsiasi minerale!

Da qui la spiegazione della forma della Grande Piramide, luogo dedicato alla Trasformazione dell’uomo in Dio!

Tutto ciò è straordinario se si pensa che il passaggio da carbone a diamante avviene proprio grazie a condizioni estreme di pressione e di calore.

Non a caso l’Alchimia si fonda sul lavoro del Fuoco, o meglio dei Fuochi Sacri.

Ma il lavoro del Fuoco è accompagnato da quello sul ritmo che, lavorando in attrito con le Forze planetarie, genera “pressione”.

In breve, abbiamo tutti gli ingredienti per trasformare il “Carbone” in “Diamante”.

La velocità di azione dell’ormone, messaggero chimico, abbiamo costatato che è piuttosto lenta, rispetto all’azione neurovegetativa.

Tale azione a volte può impiegare anche più di 24 ore perché si realizzi.

L'azione ritmata del lavoro alchemico rappresentato nella XIV lama dei Tarocchi

Questa modalità temporale è un altro richiamo al sistema operativo alchemico che, nella maggior parte dei casi, si serve della modulazione del ritmo e del tempo per regolare le “tempeste ormonali”.

Gli ormoni, nel momento in cui entrano in circolo, soprattutto tra le donne, sono spesso motivo di alterazioni emotive, che a seconda dei casi sono causa di ricettività estrema, fungendo da veri e propri potenziatori di “antenne”.

E’ chiaro che appropriarsi di tale qualità, gestendone il potere, può soltanto che far evolvere bio-tecnologicamente il proprio corpo, avendo la possibilità di captare appieno e in maniera più sensibile, tutte le informazioni provenienti dalla Sorgente Universale, accelerando così il processo evolutivo.

Tutto ciò fa supporre che attraverso un lavoro adeguato sul fisico, legato agli ormoni, Messaggeri della Sorgente, è possibile trasformare la Materia su cui essi vanno ad aderire.

E’ chiaro che il lavoro è piuttosto arduo, ma non impossibile!

Come detto, ormone viene dal verbo greco “όρμάω” e significa mettere in movimento.

Non è un caso, trasposto sul piano esoterico, che l’azione di un “Messaggero” è quasi sempre all’origine di un grande cambiamento.

La Bibbia è piena di episodi che lo testimoniano.

Basti pensare all’Annunciazione di Maria ad opera del’Arcangelo Gabriele.

L'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria

Da quel fatto si mise in moto tutto il processo epocale che porterà alla nascita di Gesù, colui che ha manifestato il Cristo.

Come anche nell’Apocalisse, ogni volta che uno dei sette Angeli scioglie uno dei sette sigilli innesca un processo che porterà, alla fine, al compimento dell’Opera.

Così, nel corpo umano, l’ormone prodotto dalla ghiandola, stimolata dalla vibrazione cosmica attraverso il Chakra corrispondente, si getta nel flusso sanguigno e attraverso di esso arriva a destinazione “annunciando” la nuova “nascita” e produzione di elementi finalizzati alla Vita del corpo.

Quello che però comporta il vero cambiamento, come sopra citato, è l’azione di sintesi dello stesso ormone attraverso il convogliamento di questo all’interno dell’Athanor.

Questo è il luogo vero e proprio della trasformazione, dove, attraverso l’azione del fuoco sacro e del ritmo, il messaggero chimico diventa alchemico, sublimando l’informazione ormonale, portandola ad un livello e frequenza più alti, modificandone l’informazione che nel tempo andrà a riprogrammare il DNA, accelerando la frequenza vibratoria degli atomi che, aumentando in pressione e calore, genereranno, dal corpo materiale denso, un corpo materiale di Luce che permetterà all’Uomo di fare il salto quantico per “abitare” nuove dimensioni, diventando lui stesso “Messaggero” della Sorgente.

by Eleazar

15 settembre 2009

Il Club Bilderberg: i veri controllori del mondo

daniel estulin
Daniel Estulin vive in Spagna ed è un prestigioso giornalista investigativo
Alcuni la ritengono un’invenzione, un’esagerazione dettata dalla paranoia, altri una struttura legittima e per certi versi necessaria, altri ancora – pochi, purtroppo – la conoscono da tempo e in qualche modo cercano di combatterla o per lo meno di non piegarsi a essa. La stragrande maggioranza della gente tuttavia – e questa è proprio la sua forza maggiore – non ha la minima idea di cosa si stia parlando. Questa idea ce la possiamo fare grazie all’ultimo, imponente lavoro del giornalista investigativo Daniel Estulin e l’oggetto misterioso a cui si fa allusione nelle prime righe di questo articolo è proprio il famigerato gruppo Bilderberg, protagonista del libro dell’autore spagnolo Il Club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo .

Questa storia ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg. Lì, su iniziativa del principe olandese Bernhard, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, di quello economico, industriale e militare, ponendo le basi per la creazione di una sorta di conferenza, o se volete di società segreta, che da quel momento ogni anno, per un fine settimana, si sarebbe riunita in un paesino del mondo occidentale per confrontarsi sulle problematiche del pianeta e studiare delle soluzioni a esse da attuare attraverso gli strumenti a propria disposizione, a ben vedere sostanzialmente illimitati dato che si trattava di presidenti, governatori, potenti industriali, affermati giornalisti e personalità di elevatissimo calibro.

Se vogliamo essere meno diplomatici e più schietti, possiamo dire che dal 1954 un gruppo di persone estremamente influenti prende tutte le decisioni più importanti che riguardano il destino di tutti noi e lo fa lontano da occhi indiscreti e, soprattutto, dal controllo popolare.

Già, perché i meeting del Bilderberg hanno caratteristiche molto particolari: si tengono generalmente in piccole cittadine, dove l’opinione pubblica e l’informazione non sono massicciamente presenti (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). L’accesso è rigorosamente a invito, il quale avviene secondo criteri che prendono in considerazione l’influenza della posizione dell’ospite e il grado di controllo che egli ha su determinati settori chiave.

clinton
Il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo
I partecipanti hanno il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni ai giornali, così come è tassativamente vietato ai giornalisti anche solo avvicinarsi al luogo di svolgimento della manifestazione, pena l’arresto (lo stesso Estulin è stato arrestato diverse volte nel corso delle sue indagini sul campo); ovviamente fanno eccezione i giornalisti regolarmente invitati, come lo era Katherine Graham, direttrice del Washington Post, e come lo fu Fehru Koru, un giornalista turco propugnatore di posizioni aspramente critiche nei confronti del Bilderberg che cambiò magicamente idea dopo essere stato invitato all’edizione del 2006.

Segretezza è dunque una delle parole chiave del Gruppo Bilderberg. Un’altra è sicuramente controllo; come detto, uno dei requisiti fondamentali per essere invitati è quello di occupare una posizione di prestigio e potere, che permetta appunto di controllare i punti nodali di determinati settori.

Grazie a questo criterio, il Bilderberg ha sviluppato una rete formata da molte componenti: una di esse è per esempio la RCA, Radio Corporations of America, colosso dell’informazione che comprende NBC, CBS e ABC, mentre il suo omologo dal punto di vista politico-militare è la NATO, uno dei bracci armati della struttura.

Più in generale, il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo: ne fanno infatti parte Romano prodi, ex Primo Ministro italiano, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, Peter Sutherland, presidente della British Petroleum, Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, la Regina Beatrice d’Olanda, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di nomi. Ognuno di essi ricopre un ruolo di assoluto controllo del suo settore di competenza e appare chiaro che una rete che mette in sinergia queste personalità può controllare con facilità il mondo intero.

Fra i membri del Bilderberg ve ne sono alcuni che hanno alle spalle una militanza decennale e che hanno acquisito notevole potere all’interno della stessa organizzazione, tanto da essere considerati come organizzatori e gestori dei meeting. Uno di essi è certamente il rappresentante della corona olandese, solitamente indicato come il chairman, il padrone di casa.

kissinger
All'interno del gruppo è di assoluta preminenza la posizione di Henry Kissinger
Di assoluta preminenza è poi la posizione di Henry Kissinger, che nella sua vita ha fatto praticamente di tutto, occupando sempre posizioni di potere; potere che è cresciuto sempre più – paradossalmente – dopo il suo ritiro dalla vita politica e pubblica in generale. Un altro pezzo grosso del Bilderberg è David Rockfeller, ultimo discendente di John e rappresentante di una famiglia che da sempre, mascherandosi dietro organizzazioni umanitarie e iniziative benefiche, ha perseguito l’ambizioso intento di instaurare il cosiddetto nuovo ordine mondiale.

Altri membri importanti e influenti del Bilderberg sono Zbigniew Brzezinski, Vernon Jordan, Cyrus Vance e altre personalità che ciclicamente vengono impiegate nei posti chiave delle amministrazioni politiche americane e internazionali, indipendentemente dal loro schieramento


Il Bilderberg può inoltre contare su altre organizzazioni parallele che cooperano con esso per la realizzazione dei suoi intenti. Una di queste è il CFR, Council on Foreign Relations, creato nel 1921 su iniziativa di Edward House, potente e influente consigliere del presidente Wilson (già avvezzo a questo tipo di iniziative, come testimonia la sua idea della Lega delle Nazioni), e massicciamente finanziato guarda caso dalla Fondazione Rockfeller. Inizialmente il CFR fu concepito come distaccamento americano della Tavola Rotonda Mondiale, ma sin da subito i suoi intenti erano chiari: «creare un governo unico mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e socialismo, di opportunismo e di idealismo».

Inutile dirlo, tutti i più importanti protagonisti della recente storia politica americana – da Colin Powell a Madaleine Albright, da Condoleezza Rice a Donald Rumsfeld, da Dick Cheney a Richard Perle, ma non Gorge W. Bush – fanno parte del CFR. Così come facevano parte del CFR Bill Clinton, personaggio secondario nella scena politica statunitense fino al momento della sua elezione, e John Kerry, sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004 (della serie: proponendo un proprio candidato e appoggiando comunque quell’altro è impossibile perdere).

Un’altra organizzazione analoga, che si differenzia dal CFR per essere internazionale e non riservata agli americani, è la Trilateral Commission. La Trilateral è stata fondata e finanziata, ancora una volta, da David Rockfeller, che ebbe l’idea e la propose al meeting del Bilderberg del 1972, in Belgio. Pur privilegiando il settore della finanza e del commercio, l’obiettivo della Trilateral è sempre lo stesso: creare un governo unico mondiale.

il club bilderberg

La storia raccontata da Estulin ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg
Questo è dunque un breve schizzo dell’ampio e articolato quadro che Estulin delinea nel suo libro. Con particolare perizia, il giornalista spagnolo evita il qualunquismo che caratterizza spesso gli autori che affrontano queste tematiche e che inevitabilmente frutta loro le etichette di complottisti, paranoici e visionari. Il Club Bilderberg è infatti dotato di un’ampia ed esauriente appendice che propone fotografie, stralci di documenti, liste di partecipanti, verbali e resoconti riguardanti i meeting del Bilderberg che si sono tenuti dal 1954 a oggi.

Il reperimento di questo interessantissimo materiale è stato possibile grazie a una fitta rete di contatti che Estulin ha sapientemente intessuto, coinvolgendo funzionari, giornalisti, addetti ai lavori, fino ad agenti segreti e membri dei servizi di vari paesi. Interessanti e attuali – ma anche assai inquietanti – sono poi i collegamenti che vengono evidenziati fra importanti avvenimenti della seconda parte del ventesimo secolo e l’azione segreta del gruppo Bilderberg: il Piano Marshall, l’uccisione di Aldo Moro, il Watergate, il caso Iran-Contra, la guerra in Afghanistan e tanti altri episodi – incluso un presunto e clamoroso piano di annessione del Canada agli Stati Uniti – determinanti appartenenti alla recente storia mondiale vedono lo zampino dei propugnatori del nuovo ordine mondiale.

Estulin colpisce quindi questa organizzazione proprio dove fa più male: la priva della segretezza, della discrezione e dell’ombra di cui si è sempre servita e di cui necessita per attuare i suoi piani. La prova di ciò ce la fornisce lo stesso autore con la frase che fa da intestazione a Il Club Bilderberg: «Nel 1996 cercarono di uccidermi, nel 1998 di sequestrarmi, nel 1999 di corrompermi, nel 2000 di arrestarmi e l’anno dopo mi offrirono un assegno in bianco se avessi taciuto una volta per tutte». Per nostra fortuna, quell’assegno Estulin non lo accettò mai.

di Francesco Bevilacqua

21 settembre 2009

Influenza suina: Garattini, su vaccino pressione delle aziende

Influenza A
Garattini: la vaccinazione al momento non è necessaria
ROMA - Lo dice senza mezzi termini il farmacologo Silvio Garattini: se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi "non è necessaria". Una corsa al vaccino, quella determinatasi nelle ultime settimane - mentre i vari colossi farmaceutici impegnati nella produzione si preparano ad avviare la sperimentazione clinica sull'uomo da agosto - che Garattini considera quanto meno eccessiva. Tutto si basa, dice in una intervista all'ANSA, su "ipotesi, di cui non si sa se siano vere o meno".

Perplessità, dunque, sulla reale opportunità ed efficacia dei piani di vaccinazione di massa. Ma non solo. Dietro quella che l'esperto definisce, appunto, una "corsa", si cela altro. Si celano, afferma, enormi interessi economici. Ed anche questo Garattini lo dice in modo chiaro: "Al momento c'é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche". Un'opinione fuori dal coro, quella del direttore dell'Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, che invita anche a un'ulteriore riflessione: l'attenzione è tutta sulla nuova influenza e "si dimenticano - denuncia - le altre tragedie sanitarie in atto" come l'Aids e la malaria.

- C'E' ALLARMISMO, QUESTO E' UN VIRUS MITE - Il virus A/H1N1, ha spiegato Garattini già nelle scorse settimane, "ha una virulenza mite. Bisogna informare, ma il pericolo - sostiene - é per quelli che vengono dalle zone colpite". Quanto ai farmaci antivirali da utilizzarsi in caso di contagio, come il Tamiflu, Garattini rileva che "in realtà l'attività del farmaco è poca. Nell'influenza normale si risparmia un giorno di malattia su cinque o sei. Però - avverte - ci sono effetti collaterali. Non è che si faccia un grande affare a prenderlo".

- SE VIRUS NON MUTA VACCINAZIONE DI MASSA NON SERVE - Se il virus A/H1N1 manterrà il livello di virulenza attuale con la bassa aggressività clinica sinora registrata, "non c'é la necessità di vaccinare tutta la popolazione" ma, afferma l'esperto, "sarebbe piuttosto opportuno valutare l'ipotesi di vaccinare solo gli operatori sanitari".

- L'OMBRA DEGLI INTERESSI DELLE AZIENDE - "Certamente - ha detto Garattini - c'é una grande pressione da parte dell'industria, che ne trarrà molte risorse economiche". Infatti, "solo fra alcuni mesi si potrà vedere se è veramente necessario questo quantitativo di vaccino in produzione oppure no. Ma se il virus rimane quello che è al momento, allora non ci sarà bisogno di vaccinazioni di massa".

- ANCHE SE VIRUS MUTASSE NON E' DETTO VACCINO FUNZIONI - Se invece il virus dovesse mutare, ha avvertito Garattini, "non è detto che il vaccino in produzione sia in grado di proteggere". Dunque, "realisticamente - ha commentato - quello che andrebbe fatto in questo momento è cercare di diminuire le possibilità di infezione, controllando le frontiere e invitando la gente ad evitare luoghi a rischio e affollati e ad adottare strette misure igieniche".

- SI DIMENTICANO TRAGEDIE VERE - Il punto, avverte, "é che si sta focalizzando l'attenzione solo sulla nuova influenza, dimenticando le altre emergenze sanitarie in atto, a partire dall'Aids". Al momento, ha concluso Garattini, "non siamo di fronte a un reale pericolo e il numero di contagio da virus A/H1N1 nel mondo, sebbene in crescita, resta comunque inferiore a quello relativo a una normale influenza stagionale".

by Terranauta

20 settembre 2009

Alchimia

Nel mondo profano, quando si parla di Alchimia, spesso si va con il pensiero ad evocare personaggi illustri di epoche passate che operavano segretamente in luoghi bui e nascosti, pieni di fumo, di fuochi ed alambicchi, personaggi che, per la loro dedizione alla Magia e spesso alla stesura di indecifrabili testi alchemici, sono stati avvolti in un aura di mistero che spesso sconfinava nella leggenda o addirittura nel mito.

Laboratorio alchemico

E’ l’esempio di alchimisti della caratura di Nicolas Flamel, Paracelso, Basilio Valentino, Raimondo Lullo, Cornelio Agrippa, Giordano Bruno, John Dee, William Blake, Cagliostro, Raimondo di Sangro principe di Sansevero, Fulcanelli, di donne alchimiste come Maria la profetessa, Ipazia d'Alessandria, Maria Cristina di Svezia e tantissimi altri ancora.

Moltissimi, per secoli, come la stessa Chiesa, hanno creduto che tali personaggi avessero, per certi versi, trovato la “formula magica” del potere sulla Natura e dell’eterna giovinezza, attraverso un patto col diavolo, credendo che l’Alchimia fosse legata a qualcosa di estremamente oscuro, arcano e di dubbia provenienza.

Quanti furono, infatti, gli alchimisti, uomini e donne, bruciati sui roghi dell’Inquisizione!

Ma ,ancora oggi, sono pochi quelli che sanno realmente di cosa realmente si tratti.

Quasi tutti credono che quest’Arte sia solamente legata alla “metallurgia”, al mito della trasformazione dei metalli vili in oro.

Alla scoperta di una pietra magica, la pietra filosofale, attraverso la quale tutto è possibile.

Credono che il fine di tutto questo si riduca all’esercizio di un potere magico destinato all’arricchimento materiale.

Testo alchemico del 1649

Ma in effetti è tutto il contrario.

L’Alchimia parte dalla Materia per arrivare allo Spirito, parte dall’Oscurità per arrivare alla Luce, parte dall’Uomo per arrivare a Dio.

L’Alchimia è la Via dell’Uomo che percorre e ripercorre il sentiero di se stesso, attraversando il proprio sangue e la propria anima, rettificandola attraverso il sacrificio del proprio principio vitale, liberandola dal giogo del “drago” attraverso la lancia della volontà e l’amore del ritmo.

L’Alchimia è la conoscenza diretta dell’Essere Uomo, la riscoperta del proprio corpo come laboratorio di vita, la consapevolezza di riconoscere in se stessi la chiave attraverso cui si aprono le porte del Cielo, il ponte attraverso il quale l’Uno abbraccia il molteplice e si rispecchia in esso.

L’Alchimia è la Riconciliazione con il proprio corpo, con la propria origine divina, con la Natura che lo compone, che da Matrigna torna ad essere Madre e Matrice di ogni cosa.

E’ difficile pensare a quanto grande sia il potere racchiuso all’interno del nostro corpo, a quante possibilità possa esso esprimere per la realizzazione della “Grande Opera”, la manifestazione del Cristo Trasfigurato nel corpo di Luce e di Gloria.

Eppure tutto questo è possibile. Possibile grazie alla profonda conoscenza di ciò che siamo.

Uomo conosci te stesso, e conoscerai l'universo e gli Dei”: così citava il motto inciso sopra l’ingresso dell’oracolo di Delfi.

E questa è tutta la Verità.

Abbiamo parlato in precedenza di laboratori, di alambicchi e di fuochi, ebbene, dove si trovano tutti questi elementi?

Nel nostro corpo, microcosmo del Creato.

E’ da qui che dobbiamo partire: da ciò che ci è più vicino, da ciò che noi siamo, dall’unico elemento con cui possiamo intimamente confrontarci: la nostra natura umana. Fisica, psichica e spirituale.

Ci si può chiedere: “Come può un essere così “limitato”, pieno di fragilità, di condizionamenti e contraddizioni divenire ed essere la “chiave di volta” del cambiamento?"

Può esserlo nel momento in cui è collegato alla Sorgente Universale e fruisce da questa la Forza e la Potenza per esprimerne il progetto.

Ma perché tutto ciò si realizzi è necessario creare il luogo perché questa stessa Forza sia in grado di abitarvi.

Per questo il “Tempio” va preparato, per accogliere lo Spirito.

Uomo microcosmo misura del macrocosmo

La Natura volgare e rozza della materia che ci compone perirebbe al solo contatto con questa Forza se non venisse sublimata e “purificata” dalle basse vibrazioni in cui è immersa.

Tutto ciò è possibile attraverso un lungo e lento processo di trasformazione e di elevazione vibratoria che comporta un adeguata modifica delle informazioni genetiche riposte nel nostro DNA.

L’elevazione spirituale passa quindi attraverso un “adeguamento” materiale alle alte frequenze della Luce che il corpo fisico dovrà ospitare.

Dobbiamo renderci conto che l’Uomo è un essere in evoluzione e che quello che ora siamo è soltanto una fase transitoria di ciò che diventeremo.

E’ interessante scoprire quanta bellezza vi sia all’interno del nostro “laboratorio” fisico.

Una macchina che rasenta la perfezione. Un sistema talmente sofisticato da non poter fare a meno di credere all’origine di una “Mente Eterna” matrice di tale perfezione.

A volte basta soltanto adottare la legge ermetica per eccellenza: “come è in alto così è in basso…” per scoprire i segreti inimmaginabili che abbiamo sempre dinanzi ai nostri occhi.

Ultimamente sono stato attratto da qualcosa che fino ad oggi non avevo mai considerato. Qualcosa che, approfondendo l’argomento, ha suscitato in me tanta meraviglia e stupore: le ghiandole endocrine.!

Le ghiandole endocrine

Mai avrei creduto all’importanza esoterica di queste ghiandole.

Ma andiamo a guardarle più da vicino.

Le ghiandole endocrine nell’essere umano sono fondamentalmente sette.

Sette come i Chakra , sette come i sigilli del libro dell’Apocalisse, sette come le Chiese e sette come colori dell’iride, effetto della scomposizione della Luce.

Ma tornando all’Alchimia sono sette anche i metalli, i pianeti, i vizi e le virtù!

E tutto ciò non è un caso.

Queste ghiandole sono, in effetti, importantissime poiché sono quelle che regolano la nostra vita dalla nascita alla morte attraverso la produzione di ormoni.

Ed è qui che il velo si squarcia!

Cosa sono gli ormoni?

Questa è la loro classificazione scientifica:”…Un ormone (dalla lingua greca όρμάω - "mettere in movimento") è un messaggero chimico che trasmette segnali da una cellula(o un gruppo di cellule) ad un'altra cellula (o altro gruppo di cellule). Tale sostanza è prodotta da un organismo con il compito di modularne il metabolismo. Gli ormoni sono prodotti da ghiandole endocrine, che li riversano nei liquidi corporei.Ogni ormone raggiunge attraverso il sangue tutti i punti dell'organismo, ma ha poi azione solo sulle cellule dotate di opportuni ricettori”.

Cosa ancora più interessante è l’accostamento di ogni ghiandola al flusso energetico delle “ruote” Chakras, che, come sappiamo, svolgono un’azione di regolazione in entrata e in uscita dal corpo del flusso energetico, dal micro al macrocosmo e viceversa.

Questi centri, in poche parole, sono le stesse “porte” o sigilli di cui si parla nel libro dell’Apocalisse di san Giovanni e sono delle autentiche ruote che, a seconda del loro movimento, centrifugo o centripeto, regolano le comunicazioni sottili tra la Sorgente e la Manifestazione.

E’ quindi fondamentale conoscerne il funzionamento e agire con metodo affinché se ne possano sfruttare le qualità.
Le sette ghiandole si classificano in:

  • Gonadi divise in testicoli (maschili) e ovaie (femminili), corrispondenti al Chakra basale detto “Muladhara”, colore rosso.
  • Ghiandole Surrenali corrispondenti al Chakra sacrale detto “Svadhisthana”, colore arancione.
  • Pancreas (isole di Lanngherans) corrispondente al Chakra del plesso solare detto “Manipura”, colore giallo.
  • Timo corrispondente al Chakra del plesso cardiaco detto “Anahata”, colore verde.
  • Tiroide e Paratiroidi corrispondenti al Chakra del plesso faringeo detto “Visuddha”, colore blu.
  • Pituitaria (Ipofisi) corrispondente al Chakra frontale detto “Ajna”, colore viola.
  • Pineale (Epifisi) corrispondente al Chakra coronale detto “Sahasrara”, colore indaco.

Ognuno di questi centri secernano ormoni differenti che, come abbiamo detto, vengono liberati nel sangue e, attraversando tutto il corpo, raggiungono la destinazione aderendo alle cellule “ricettori”.

Corrispondenze tra ghiandole, influenze planetarie e chakras

E’ affascinante il compito di questi “Messaggeri” che portano informazioni continue a tutto il corpo rendendo possibile la vita stessa dell’intero organismo.

Il sistema ormonale, a differenza di quello neurovegetativo, agisce con velocità e modalità diverse.

Mentre il secondo agisce in maniera diretta sulle cellule, in modo ravvicinato e ad alta velocità, il primo agisce a distanza e molto più lentamente e, a seconda della qualità della cellula “ricettore”, può provocare effetti diversi, a volte anche di tipo opposto.

Ma non voglio dilungarmi sul carattere scientifico della questione, ma addentrarmi nell’aspetto esoterico ed alchemico.

Quando mi addentrai nel mondo dei “centri ormonali” fui colpito subito dall’etimologia del nome “ormone” che come abbiamo detto significa “mettere in movimento”.

Ebbene mi colpì anche il termine scientifico con cui era descritto: “….messaggero chimico”!

Immediato fu il richiamo a qualcosa che è nell’anima dell’Apocalisse di Giovanni: la realizzazione del progetto e l’apertura del Libro della Vita attraverso lo scioglimento dei sette sigilli per mano di sette Angeli attraverso il suono di sette trombe!

Il libro dei Sette Sigilli

Ma gli angeli cosa sono se non Messaggeri? Come ci dice l'etimologia del nome.

A questo punto è naturale la trasposizione tra la visione macrocosmica a quella microcosmica come ci insegna Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina.

Abbiamo anche detto che a queste sette ghiandole corrispondono anche le sette porte, Chakras, attraverso cui avviene la fruizione in entrata dell’energia cosmica dalla Sorgente all’uomo.

E’ chiaro, quindi, per conseguenza, che l’informazione vitale portata dagli ormoni all’interno di tutto il corpo proviene direttamente dalla Sorgente e attraverso il sangue è destinata alle cellule che gli competono.

Attraverso la Scienza sappiamo anche che gli ormoni sono composti da atomi di carbonio e che questi variano nel numero a seconda del tipo ormonale , tra i più noti il testosterone, 19 atomi di carbonio, prodotto in maggior parte dal testicolo, e il progesterone, 21 atomi di carbonio, prodotto dalle ovaie e dalla placenta.

Quello che stimola il mio pensiero è che il carbonio è anche il componente atomico del diamante, prodotto “trasmutato”del carbone o grafite.

E’ affascinante a questo punto credere che dal nero e oscuro carbone possa crearsi il più splendido, cristallino e luminoso diamante!

Come dalla Terra più Nera, in Alchimia, si ricava la Luce!

Non a caso il “Corpo di Luce “è anche chiamato “Corpo di Diamante”!

Ma andando oltre, altra differenza tra il carbone/grafite e il diamante risiede nella struttura atomico molecolare.

Carbone/grafite e diamante

Infatti, mentre il carbone ha una struttura a reticolo esagonale, che gli conferisce la qualità di minerale più fragile in Natura, il diamante è dotato di una struttura atomica “tetraedrica” che, in poche parole, corrisponde alla forma piramidale, forma che gli conferisce la durezza e resistenza maggiore rispetto a qualsiasi minerale!

Da qui la spiegazione della forma della Grande Piramide, luogo dedicato alla Trasformazione dell’uomo in Dio!

Tutto ciò è straordinario se si pensa che il passaggio da carbone a diamante avviene proprio grazie a condizioni estreme di pressione e di calore.

Non a caso l’Alchimia si fonda sul lavoro del Fuoco, o meglio dei Fuochi Sacri.

Ma il lavoro del Fuoco è accompagnato da quello sul ritmo che, lavorando in attrito con le Forze planetarie, genera “pressione”.

In breve, abbiamo tutti gli ingredienti per trasformare il “Carbone” in “Diamante”.

La velocità di azione dell’ormone, messaggero chimico, abbiamo costatato che è piuttosto lenta, rispetto all’azione neurovegetativa.

Tale azione a volte può impiegare anche più di 24 ore perché si realizzi.

L'azione ritmata del lavoro alchemico rappresentato nella XIV lama dei Tarocchi

Questa modalità temporale è un altro richiamo al sistema operativo alchemico che, nella maggior parte dei casi, si serve della modulazione del ritmo e del tempo per regolare le “tempeste ormonali”.

Gli ormoni, nel momento in cui entrano in circolo, soprattutto tra le donne, sono spesso motivo di alterazioni emotive, che a seconda dei casi sono causa di ricettività estrema, fungendo da veri e propri potenziatori di “antenne”.

E’ chiaro che appropriarsi di tale qualità, gestendone il potere, può soltanto che far evolvere bio-tecnologicamente il proprio corpo, avendo la possibilità di captare appieno e in maniera più sensibile, tutte le informazioni provenienti dalla Sorgente Universale, accelerando così il processo evolutivo.

Tutto ciò fa supporre che attraverso un lavoro adeguato sul fisico, legato agli ormoni, Messaggeri della Sorgente, è possibile trasformare la Materia su cui essi vanno ad aderire.

E’ chiaro che il lavoro è piuttosto arduo, ma non impossibile!

Come detto, ormone viene dal verbo greco “όρμάω” e significa mettere in movimento.

Non è un caso, trasposto sul piano esoterico, che l’azione di un “Messaggero” è quasi sempre all’origine di un grande cambiamento.

La Bibbia è piena di episodi che lo testimoniano.

Basti pensare all’Annunciazione di Maria ad opera del’Arcangelo Gabriele.

L'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria

Da quel fatto si mise in moto tutto il processo epocale che porterà alla nascita di Gesù, colui che ha manifestato il Cristo.

Come anche nell’Apocalisse, ogni volta che uno dei sette Angeli scioglie uno dei sette sigilli innesca un processo che porterà, alla fine, al compimento dell’Opera.

Così, nel corpo umano, l’ormone prodotto dalla ghiandola, stimolata dalla vibrazione cosmica attraverso il Chakra corrispondente, si getta nel flusso sanguigno e attraverso di esso arriva a destinazione “annunciando” la nuova “nascita” e produzione di elementi finalizzati alla Vita del corpo.

Quello che però comporta il vero cambiamento, come sopra citato, è l’azione di sintesi dello stesso ormone attraverso il convogliamento di questo all’interno dell’Athanor.

Questo è il luogo vero e proprio della trasformazione, dove, attraverso l’azione del fuoco sacro e del ritmo, il messaggero chimico diventa alchemico, sublimando l’informazione ormonale, portandola ad un livello e frequenza più alti, modificandone l’informazione che nel tempo andrà a riprogrammare il DNA, accelerando la frequenza vibratoria degli atomi che, aumentando in pressione e calore, genereranno, dal corpo materiale denso, un corpo materiale di Luce che permetterà all’Uomo di fare il salto quantico per “abitare” nuove dimensioni, diventando lui stesso “Messaggero” della Sorgente.

by Eleazar

15 settembre 2009

Il Club Bilderberg: i veri controllori del mondo

daniel estulin
Daniel Estulin vive in Spagna ed è un prestigioso giornalista investigativo
Alcuni la ritengono un’invenzione, un’esagerazione dettata dalla paranoia, altri una struttura legittima e per certi versi necessaria, altri ancora – pochi, purtroppo – la conoscono da tempo e in qualche modo cercano di combatterla o per lo meno di non piegarsi a essa. La stragrande maggioranza della gente tuttavia – e questa è proprio la sua forza maggiore – non ha la minima idea di cosa si stia parlando. Questa idea ce la possiamo fare grazie all’ultimo, imponente lavoro del giornalista investigativo Daniel Estulin e l’oggetto misterioso a cui si fa allusione nelle prime righe di questo articolo è proprio il famigerato gruppo Bilderberg, protagonista del libro dell’autore spagnolo Il Club Bilderberg – La storia segreta dei padroni del mondo .

Questa storia ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg. Lì, su iniziativa del principe olandese Bernhard, si riunirono le maggiori personalità del mondo politico, di quello economico, industriale e militare, ponendo le basi per la creazione di una sorta di conferenza, o se volete di società segreta, che da quel momento ogni anno, per un fine settimana, si sarebbe riunita in un paesino del mondo occidentale per confrontarsi sulle problematiche del pianeta e studiare delle soluzioni a esse da attuare attraverso gli strumenti a propria disposizione, a ben vedere sostanzialmente illimitati dato che si trattava di presidenti, governatori, potenti industriali, affermati giornalisti e personalità di elevatissimo calibro.

Se vogliamo essere meno diplomatici e più schietti, possiamo dire che dal 1954 un gruppo di persone estremamente influenti prende tutte le decisioni più importanti che riguardano il destino di tutti noi e lo fa lontano da occhi indiscreti e, soprattutto, dal controllo popolare.

Già, perché i meeting del Bilderberg hanno caratteristiche molto particolari: si tengono generalmente in piccole cittadine, dove l’opinione pubblica e l’informazione non sono massicciamente presenti (nel 2004 la riunione ha avuto luogo a Stresa, un piccolo comune sul Lago Maggiore). L’accesso è rigorosamente a invito, il quale avviene secondo criteri che prendono in considerazione l’influenza della posizione dell’ospite e il grado di controllo che egli ha su determinati settori chiave.

clinton
Il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo
I partecipanti hanno il divieto assoluto di rilasciare dichiarazioni ai giornali, così come è tassativamente vietato ai giornalisti anche solo avvicinarsi al luogo di svolgimento della manifestazione, pena l’arresto (lo stesso Estulin è stato arrestato diverse volte nel corso delle sue indagini sul campo); ovviamente fanno eccezione i giornalisti regolarmente invitati, come lo era Katherine Graham, direttrice del Washington Post, e come lo fu Fehru Koru, un giornalista turco propugnatore di posizioni aspramente critiche nei confronti del Bilderberg che cambiò magicamente idea dopo essere stato invitato all’edizione del 2006.

Segretezza è dunque una delle parole chiave del Gruppo Bilderberg. Un’altra è sicuramente controllo; come detto, uno dei requisiti fondamentali per essere invitati è quello di occupare una posizione di prestigio e potere, che permetta appunto di controllare i punti nodali di determinati settori.

Grazie a questo criterio, il Bilderberg ha sviluppato una rete formata da molte componenti: una di esse è per esempio la RCA, Radio Corporations of America, colosso dell’informazione che comprende NBC, CBS e ABC, mentre il suo omologo dal punto di vista politico-militare è la NATO, uno dei bracci armati della struttura.

Più in generale, il gruppo include praticamente tutti i dirigenti delle istituzioni, delle aziende e delle organizzazioni più importanti del mondo: ne fanno infatti parte Romano prodi, ex Primo Ministro italiano, Bill Clinton, ex Presidente americano, Jean-Claude Trichet, governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia, Peter Sutherland, presidente della British Petroleum, Robert Zoellick, presidente della Banca Mondiale, la Regina Beatrice d’Olanda, tanto per citarne alcuni, ma la lista include centinaia di nomi. Ognuno di essi ricopre un ruolo di assoluto controllo del suo settore di competenza e appare chiaro che una rete che mette in sinergia queste personalità può controllare con facilità il mondo intero.

Fra i membri del Bilderberg ve ne sono alcuni che hanno alle spalle una militanza decennale e che hanno acquisito notevole potere all’interno della stessa organizzazione, tanto da essere considerati come organizzatori e gestori dei meeting. Uno di essi è certamente il rappresentante della corona olandese, solitamente indicato come il chairman, il padrone di casa.

kissinger
All'interno del gruppo è di assoluta preminenza la posizione di Henry Kissinger
Di assoluta preminenza è poi la posizione di Henry Kissinger, che nella sua vita ha fatto praticamente di tutto, occupando sempre posizioni di potere; potere che è cresciuto sempre più – paradossalmente – dopo il suo ritiro dalla vita politica e pubblica in generale. Un altro pezzo grosso del Bilderberg è David Rockfeller, ultimo discendente di John e rappresentante di una famiglia che da sempre, mascherandosi dietro organizzazioni umanitarie e iniziative benefiche, ha perseguito l’ambizioso intento di instaurare il cosiddetto nuovo ordine mondiale.

Altri membri importanti e influenti del Bilderberg sono Zbigniew Brzezinski, Vernon Jordan, Cyrus Vance e altre personalità che ciclicamente vengono impiegate nei posti chiave delle amministrazioni politiche americane e internazionali, indipendentemente dal loro schieramento


Il Bilderberg può inoltre contare su altre organizzazioni parallele che cooperano con esso per la realizzazione dei suoi intenti. Una di queste è il CFR, Council on Foreign Relations, creato nel 1921 su iniziativa di Edward House, potente e influente consigliere del presidente Wilson (già avvezzo a questo tipo di iniziative, come testimonia la sua idea della Lega delle Nazioni), e massicciamente finanziato guarda caso dalla Fondazione Rockfeller. Inizialmente il CFR fu concepito come distaccamento americano della Tavola Rotonda Mondiale, ma sin da subito i suoi intenti erano chiari: «creare un governo unico mondiale, basato su un sistema finanziario centralizzato, caratterizzato da un particolare mix di capitalismo e socialismo, di opportunismo e di idealismo».

Inutile dirlo, tutti i più importanti protagonisti della recente storia politica americana – da Colin Powell a Madaleine Albright, da Condoleezza Rice a Donald Rumsfeld, da Dick Cheney a Richard Perle, ma non Gorge W. Bush – fanno parte del CFR. Così come facevano parte del CFR Bill Clinton, personaggio secondario nella scena politica statunitense fino al momento della sua elezione, e John Kerry, sfidante di Bush alle elezioni presidenziali del 2004 (della serie: proponendo un proprio candidato e appoggiando comunque quell’altro è impossibile perdere).

Un’altra organizzazione analoga, che si differenzia dal CFR per essere internazionale e non riservata agli americani, è la Trilateral Commission. La Trilateral è stata fondata e finanziata, ancora una volta, da David Rockfeller, che ebbe l’idea e la propose al meeting del Bilderberg del 1972, in Belgio. Pur privilegiando il settore della finanza e del commercio, l’obiettivo della Trilateral è sempre lo stesso: creare un governo unico mondiale.

il club bilderberg

La storia raccontata da Estulin ha inizio in un luogo e una data precisi, il 29 maggio del 1954 a Oosterbeek, una piccola cittadina dei Paesi Bassi, presso l’Hotel Bilderberg
Questo è dunque un breve schizzo dell’ampio e articolato quadro che Estulin delinea nel suo libro. Con particolare perizia, il giornalista spagnolo evita il qualunquismo che caratterizza spesso gli autori che affrontano queste tematiche e che inevitabilmente frutta loro le etichette di complottisti, paranoici e visionari. Il Club Bilderberg è infatti dotato di un’ampia ed esauriente appendice che propone fotografie, stralci di documenti, liste di partecipanti, verbali e resoconti riguardanti i meeting del Bilderberg che si sono tenuti dal 1954 a oggi.

Il reperimento di questo interessantissimo materiale è stato possibile grazie a una fitta rete di contatti che Estulin ha sapientemente intessuto, coinvolgendo funzionari, giornalisti, addetti ai lavori, fino ad agenti segreti e membri dei servizi di vari paesi. Interessanti e attuali – ma anche assai inquietanti – sono poi i collegamenti che vengono evidenziati fra importanti avvenimenti della seconda parte del ventesimo secolo e l’azione segreta del gruppo Bilderberg: il Piano Marshall, l’uccisione di Aldo Moro, il Watergate, il caso Iran-Contra, la guerra in Afghanistan e tanti altri episodi – incluso un presunto e clamoroso piano di annessione del Canada agli Stati Uniti – determinanti appartenenti alla recente storia mondiale vedono lo zampino dei propugnatori del nuovo ordine mondiale.

Estulin colpisce quindi questa organizzazione proprio dove fa più male: la priva della segretezza, della discrezione e dell’ombra di cui si è sempre servita e di cui necessita per attuare i suoi piani. La prova di ciò ce la fornisce lo stesso autore con la frase che fa da intestazione a Il Club Bilderberg: «Nel 1996 cercarono di uccidermi, nel 1998 di sequestrarmi, nel 1999 di corrompermi, nel 2000 di arrestarmi e l’anno dopo mi offrirono un assegno in bianco se avessi taciuto una volta per tutte». Per nostra fortuna, quell’assegno Estulin non lo accettò mai.

di Francesco Bevilacqua