20 aprile 2010

Signore e signori il signoraggio s'ignora


Oggigiorno in tutto il mondo, risultato legalizzato di una continua evoluzione durata molti secoli, tutta la massa monetaria viene creata da un unico ente emittente: il Sistema Bancario, ovvero l’ insieme delle Banche Centrali e delle Banche Commerciali e d’ Affari concatenate secondo uno schema piramidale.
Tale moneta viene emessa esclusivamente con le seguenti caratteristiche contemporanee:

- come un debito, ovvero in contropartita a titoli di debito emessi dal richiedente, cioè PRESTANDO;
- senza alcuna contropartita economica, ovvero semplicemente STAMPANDOLA su carta filigranata o DIGITANDOLA al computer (moneta nominale), quindi creandola letteralmente DAL NULLA e perciò diventando una falsa cambiale;
- pretesa di GARANZIE REALI (beni, stipendi, rendite, prelievo fiscale, ecc.) dal debitore SOLTANTO, chiunque esso sia (privati, imprese, Stati e altre Pubbliche Amministrazioni), anziché dall’ ente emittente-prestatore stesso;
- pretesa di pagamento di un interesse e di restituzione del valore nominale del debito monetario contratto;
- distruzione del valore nominale della moneta restituita in quota capitale - moneta-debito dissipativa - e percepimento dell’ interesse restituito (solo esso verrà poi eventualmente tassato), a conferma del fatto che la massa monetaria per il prestito era stata creata dal nulla;
- vincolata metodologicamente e quantitativamente a nessun dato oggettivo se non alle decisioni segrete, inappellabili, autoreferenziali e antidemocratiche prese dal Sistema Bancario che esso solo detiene la sovranità monetaria.

Da siffatta modalità di emissione monetaria si deducono pesanti illeciti e/o conseguenze sul Sistema Uomo + Mondo.

1) Truffa. Si pretende la restituzione NON DOVUTA di un falso debito - a prescindere dal fatto che successivamente si distrugge la moneta restituita sul valore nominale del falso prestito - sul quale si fanno pagare pure gli interessi: essendo tutta la moneta-debito creata dal nulla, il sistema economico reale è obbligato a restituire a un FALSARIO moneta ottenuta lavorando sul mercato dei beni e dei servizi reali, quindi il guadagno - il SIGNORAGGIO - del Sistema Bancario è INFINITO. Il Sistema Bancario si AUTOCREA POTERE D’ ACQUISTO poiché compra a costo zero beni e servizi con gli interessi truffati e con i pignoramenti in caso di insolvenza del falso debitore, senza mai dimenticare che quest’ ultimo restituisce in ogni caso moneta frutto del suo lavoro a un falsario che poi ne procede alla distruzione (debito dissipativo).

2) Usura. Siccome all’ atto dell’ emissione il Sistema Bancario crea una moneta NOMINALE (valore intrinseco pressoché nullo) e la ADDEBITA, così facendo esso si appropria del valore della misura monetario senza fare alcunché poiché l’ atto del prestare è prerogativa del proprietario e contemporaneamente si contravviene al principio logico per cui chi dà valore indotto a una moneta nominale è chi la accetta e NON chi la emette: quindi il costo del denaro è del 200% all’ origine senza nemmeno contare gli interessi poiché si addebita la moneta emessa che invece dovrebbe essere al contrario data in proprietà al portatore-accettatore - moneta-proprietà - accreditandola o a titolo gratuito (reddito di cittadinanza) o contro cessione di beni/servizi; infine il pagamento degli interessi è la seconda usura applicata alla prima già enorme.

3) Falso in bilancio legalizzato. L’ appropriazione monetaria viene occultata postando la moneta emessa al passivo dello stato patrimoniale del bilancio bancario annullando in partita doppia il valore nominale del credito maturato verso il falso debitore e postato all’ attivo.

4) Istigazione al suicidio da insolvenza. E’ ovvio che, essendo la moneta-debito bancaria una moneta con le caratteristiche intrinseche della rarità a causa del debito dissipativo e del controllo unilaterale, dittatoriale e autoreferenziale da parte del Sistema Bancario (anemia monetaria programmata), è matematicamente impossibile per la gran parte dei debitori onorare le scadenze per insufficienza di moneta nel sistema economico: questi sono costretti a scegliere tra l’ indigenza, la disperazione e il suicidio per onorare un debito pure non dovuto al 100%.

5) Incostituzionalità del Sistema Bancario e della moneta solo come debito. Violazione della Costituzione Italiana negli Articoli 1, 42, 43 e 47, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e del Trattato di Maastricht insieme alla precedente consuetudine della riserva in oro.

6) Non si muove foglia che il Sistema Bancario non voglia. E’ paradossale che l’ economia reale sia ferma o precipiti con danni sociali incalcolabili per la sola mancanza di elettroni o di carta filigranata gestiti dittatorialmente dalle banche: è come dire con parole del poeta Ezra Pound che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri.

7) Aumento continuo dei costi economici reali: moneta-debito-costo. Poiché tutta la moneta nasce solo come debito, ogni sua emissione inietta nell’ economia reale un costo aggiuntivo di pari valore - la TASSA DA RESTITUZIONE MONETARIA - e aggravato dalla quota interessi - la TASSA SULLA TASSA DA RESTITUZIONE - che obbliga tutto il sistema economico ad AUMENTARE i prezzi e/o a TAGLIARE tutti gli altri costi, cioè salari, forniture, investimenti, misure antinquinamento, stato sociale, ecc., generando inoltre inflazione per natura poiché viene regolarmente falcidiato il potere d’ acquisto dei redditi.
Di conseguenza avere ampie zone del Pianeta a costo economico quasi zero per materie prime, lavoro, salute umana e preservamento ambientale diventa OBBLIGATORIO e i regimi autoritari e le dittature militari fantoccio che controllano tali territori – il c.d. Terzo Mondo e i c.d. Paesi in via di sviluppo - sono NECESSARI a mantenere tali queste gigantesche discariche di costi su scala mondiale e per garantire una parvenza di benessere ai c.d. Paesi sviluppati in quanto si presenta quasi come il benessere dei polli in batteria.
Infatti il debito verso il Sistema Bancario è tra tutte le passività quella a massima esigibilità e a minima negoziabilità.

8 )Fisco. Gli Stati Nazionali e le altre Pubbliche Amministrazioni essendo quindi privi di sovranità monetaria si vedono costretti a imporre tasse di ogni tipo in quanto SOLO riciclando la poca moneta già circolante nel sistema economico si garantiscono i servizi di pubblica utilità, anziché procedere a creare moneta a costo zero per sé e senza alcuna formazione di Debito Pubblico. Viene da secoli fatta passare l’ idea che le tasse servono a finanziare la spesa pubblica senza contemporaneamente dire che… sono assolutamente inutili in quanto basterebbe copiare quello che già fa il Sistema Bancario: creare moneta sovrana a costo zero. L’ imposizione fiscale statale è pura conseguenza della presenza del Sistema Bancario come unico sovrano sulla moneta oltre che garanzia di solvibilità sullo stesso Debito Pubblico e diventa una delle principali forme coercitive di controllo sociale: indirizzamento economico-ideologico e stress e classizzazione del tessuto sociale.
Inoltre il sistema fiscale è deleterio anche perché è inflattivo in tutti i casi in cui aumenta il suo prelievo, imponendo un costo monetario.
Infine una parte delle entrate pubbliche ordinarie (circa il 10% nel caso dell’ Italia) serve a pagare interessi di continuo ed estinzioni di titoli saltuarie al Sistema Bancario che è il principale proprietario del Debito Pubblico. Questa è una delle fonti di lucro a costo zero del Sistema Bancario e funge da garanzia in caso di insolvenza generalizzata del settore privato o peggio di tragicomici salvataggi delle stesse banche prestatrici. Infatti il portafoglio delle Banche Centrali è composto generalmente da titoli di debito statali vista la loro alta solvibilità.
Lo Stato così concepito è un semplice fantasma giuridico utilizzato per servirSI anziché per serviRE.

9) Crisi economiche e fallimenti INELUTTABILI. E’ ovvio che la moneta-debito-costo dissipativa somiglia nel complesso a un osso lanciato in un canile pieno di cani affamati e arrabbiati che si azzannano solo per l’ idea di avere quell’ unico osso, una riedizione moderna della rarità aurea. Infatti il sistema economico nel complesso è costretto a barcamenarsi avendo a disposizione la poca moneta circolante e mantenuta rara nella media attraverso le continue operazioni di iniezione (creazione) e ritiro (distruzione) monetario attuate dal Sistema Bancario: perciò le crisi NON sono causate dalla mancanza di beni e servizi ma dalla mancanza di moneta per comprarli.

10) Monopoli, Mafie e Mangiatoie pubbliche e private. Siccome la moneta-debito-costo dissipativa emessa dal Sistema Bancario è inesorabile nelle sue caratteristiche poc’ anzi descritte, come sono fisiologiche le discariche di costi globali così pure diventa fisiologica la formazione di Monopoli privati o pubblici, di sistemi corruttivo-clientelar-familistici e di associazioni a delinquere nazionali e sovrannazionali: infatti, siccome la rarità monetaria viene fatta passare SOLO attraverso i canali della produzione di beni e servizi, l’ accesso al potere d’ acquisto monetario diventa raro di conseguenza e perciò in tali condizioni di alto stress competitivo economico chi arriva per primo sulle informazioni non può che puntare sulla creazione di un’ oligarchia ben organizzata - cartelli e monopoli - in ogni settore produttivo poiché solo essa consente in condizioni di anemia monetaria di ottimizzare i profitti, minimizzare i costi e stabilizzare nel tempo un dato profitto (eliminazione della concorrenza). In tale sistema monetario e sociale si alimentano bisogni e paure a circolo vizioso e funzionali al mantenimento in anestesia totale o menomazione della mente umana e chi ottiene il controllo di settori di business come quello dei media e degli stupefacenti (completamente sovvenzionati e supportati dal Sistema Bancario e dalla classe dirigente) si ritrova in una condizione di privilegio monetario praticamente permanente in termini di copertura di mercato e di abbattimento/ottimizzazione di costi/profitti tipico dei Monopoli legalizzati.
La scorciatoia monetaria di arricchimento del Sistema Bancario alimenta col debito-costo e con l’ anemia monetaria tutte le altre scorciatoie al miglioramento del potere d’ acquisto contro la fatica competitiva e contro l’ aumento dei costi: monopoli, corruzione istituzionale endemica (tangenti e clientelismi), grandi organizzazioni malavitose e illegalità diffusa già a basso livello. In definitiva si creano a cascata altre forme di signoraggio, cioè ottenere il massimo con la minima spesa emulando il Sistema Bancario.
Inoltre il Sistema Bancario ha interesse a prestare moneta proprio a chi dà le massime garanzie di restituzione del debito e/o di remunerazione di interessi e a chi se non a enti e società pubbliche o private che gestiscono monopoli naturali e artificiali e cartelli industriali in settori economici strategici? Come per esempio quelli bellico, chimico, farmaceutico, agroalimentare, energetico o dei trasporti… senza contare l’ opzione per le stesse banche di entrare direttamente al controllo dei cartelli multinazionali.

11) Moneta come massima forma di droga per il controllo sociale a livello planetario. Chi stenta alla competizione economico-sociale data dallo scannamento sull’ osso monetario viene considerato dal gregge inconsapevole un outcast, un reietto, un fannullone, un parassita, un indegno di vivere anche solo perché mette in dubbio le “certezze” della massa inquadrata e chi magari una volta tentata la competizione non riesce in qualche modo a posizionarsi secondo le aspettative viene pubblicamente deriso e umiliato. Da secoli infatti il concetto di dare denaro SOLO in cambio di lavoro è imposto come IGNOBILE DOGMA (anziché concepire il lavoro come semplice attitudine spontanea deideologizzata) che impedisce al pubblico di capire che la moneta acquista valore per convenzione sociale SENZA LAVORARE e ha la SOLA funzione di misurare il valore dei beni/servizi misurabili senza veicolare valore intrinseco e senza alcuna riserva depositata.
Nel Sistema del Debito Dissipativo il lavoro diventa un concetto ideologico imposto dalla NECESSITA’ di reperire moneta pena la propria esistenza fisica: ogni mansione diventa speculazione difensiva. In tale girone infernale lo stress sociale è ineliminabile perché BANALMENTE e TRAGICAMENTE creato all’ origine a livello monetario. Ogni altro male sociale è un semplice cascame dello stress economico-monetario.

12) Moneta come massima forma di divisione classista della società. Da quanto precedentemente rilevato, risulta che nel Sistema Piramidale del Debito Dissipativo implementato dittatorialmente dal Sistema Bancario la divisione della società in classi è intrinseca e ingessata: i pochi che raggiungono i piani intermedi e i pochissimi che stanno al vertice della piramide monetaria tendono a rimanervi perché vedono il parassitismo finanziario corporativo o verticistico che li caratterizza come la miglior forma di autosostentamento e di speculazione economica in quanto la ricaduta sugli stessi con gli interessi di tutti i danni umani e ambientali causati dal Sistema ha tempistiche molto più lunghe rispetto alla massa che vive ai piani bassi della stessa piramide e che ambisce a salire di livello. Il motivo per continuare così diventa mors tua vita mea: l’ Umanità non può che diventare cattiva con se stessa non avendo altra alternativa che la guerra economico-monetaria permanente.
Mediamente nella quasi totalità dei casi si perde ma la gente continua imperterrita, perché obbligata, a giocare alla Roulette del Debito in cui, ironia delle parole, il Banco vince sempre: è ovvio che il Banco vince perché… produce letteralmente le situazioni e le informazioni.
Il trucco psicologico del Banco sta nel creare la generica aspettativa di un futuro roseo attraverso copiose elargizioni monetarie iniziali, riproducendo dopo ogni disastro l’ allucinazione di un nuovo Far West da predare spostando artatamente più a Ovest la costa del Pacifico.
di Vito Zuccato

19 aprile 2010

Banksters, un po` di fumo negli occhi

http://trendsupdates.com/wp-content/uploads/2009/02/goldman-sachs.jpg


Anche nella patria dei banksters qualcosa si muove.
La Goldman & Sachs, la potente banca d’affari protagonista di scempii sociali e finanziari e della bancarotta delle produzioni nazionali di mezzo mondo, è sotto accusa negli Stati Uniti per frode. Le sue azioni colano a picco perché la Sec, l’organo di controllo federale sulle borse Usa, ha accusato la Goldman di aver creato e venduto prodotti finanziari “collaterali” - detti “cdo” - fasulli e di più che dubbio rendimento agganciati a quei mutui subprime che nell’autunno 2008 hanno travoltoi e devastato le economie anglo-americane trascinando a ruota nel disastro mezzo Occidente.
Siamo tuttavia certi che dopo l’attuale clamore di “propaganda” farà seguito la consueta doccia fredda del prevedibile “nulla di fatto” e cioè del salvataggio della banca dei banksters (non a caso le famiglie Goldman-Sachs e Schapiro - Mary Schapiro è l’attuale governatrice della Sec, nominata qualche mese fa da Obama - sono strettamente collegate).
Tuttavia, a esclusivo beneficio dei nostri lettori, vogliamo ricordare qui brevemente, a futura memoria, tre o quattro eventi e alcuni protagonisti delle performances della Goldman & Sachs.
1869. Fondata da Marcus Goldman. 27 anni dopo, associato il genero Samuel Sachs viene quotata al New York Stock Exchange.
1929. La G%S è già una delle quattro cinque istituzioni finanziarie che governano Wall Street. Rischia il fallimento per aver piazzato “fondi di investimento” privi di rendita. L’anno dopo il socio partener Sydney Weinberg ristruttura l’istituto di lucro che indirizza le sue attenzioni alle aziende e ai servizi. Inventa obbligazioni (prestiti a usura) che intervengono, per fare profitti, sui bilanci e sulle casse dei Comuni Usa. La nuova “guida” degli anni ‘50, Gus Levy, crea il marchingegno della compravendita “serrata” di azioni diretta a rastrellare il risparmio di piccoli investitori priuvati. Negli anni ‘80 diventa la principale “consulente” per “aiutare” i processi di privatizzazioni delle aziende pubbliche nel mondo.
1992. “Gita” nel Britannia, il panfilo della Regina, al largo di Civitavecchia. Assieme all’anfitrione governatore d’Inghilterra e al proprio “agente” Georges Soros, ospiti gli Andreatta, i Draghi e gli altri nomi eccellenti della nascente “seconda repubblica italiana”, pianifica un mega-profitto sulla speculazione sulla lira, che verrà svalutata - misteriosamente troppo tardi - da Ciampi, e uscirà dallo Sme. Quindi avviene il sacco più totale delle grandi aziende strategiche italiane, dalle tlc ai trasporti, all’energia, tutte svendute e privatizzate al peggior offerente. Operazione che verrà pianificata anche in altre nazioni del mondo, in Europa (contro la sterlina) e nell’Asia del sud est (Soros verrà condannato a morte in Malesia per tali operazioni).
Qualche altro nome noto, della sua organizzazione.
Naturalmente Mario Draghi, l’attuale governatore di Bankitalia, vicepresidente di G&S; Romano Prodi, “consulente”; Mario Monti (già commissario Ue); Massimo Tononi (sottosegretario del governo Prodi); Gianni Letta (sottosegretario del governo di Berlusconi. E poi un elenco senza fine di governanti Usa: da Robert Rubin a Henry Paulson, daRobert Zoellich e William Dudley (Fed) e così via.
Ora i suoi titoli stanno andano a picco.
Peccato che, passata la tempesta, verrà salvata.

di Ugo Gaudenzi

16 aprile 2010

COMPETITIVAMENTE AL COLLASSO

Economia A CURA DEL CLUB ORLOV

Ci stiamo confrontando con un periodo di collasso economico, politico e sociale. Ogni giorno che passa ci avvicina sempre di più a questo collasso e non sappiamo nemmeno come fermarci, vero? Ma, quale parte della frase “più duramente ci si prova, più duramente si cade” non capiamo? Perché non siamo in grado di capire che ogni dollaro in più di debito ci porta sempre più velocemente, più duramente e più profondamente verso la bancarotta? Perché non riusciamo ad afferrare il concetto che ogni dollaro investito in spese militari mina la nostra sicurezza? Esiste per caso qualche sorta di debolezza mentale che ci impedisce di capire che ogni dollaro che finisce nell’industria medica ci rende solo più malati? Perché non riusciamo a vedere che ogni figlio messo al mondo in questa situazione insostenibile renderà solo la vita più difficile a tutti i bambini? In breve, quale diavolo è il nostro problema?

Perché non ci fermiamo? Possiamo dare la colpa all’evoluzione, che ha prodotto in noi degli istinti che ci obbligano ad ingozzarci quando il cibo è abbondante, a costruirci riserve di grasso per i periodi di magra. Questi istinti non ci sono utili quando ci si trova in uno di quei buffet sempre aperti.

Questi istinti non sono nemmeno del tutto nostri: anche altri animali non sanno quando fermarsi. Le farfalle banchettano con la frutta fermentata fino a quando non sono troppo ubriache per volare. I maiali continuano a mangiare ghiande fino a quando non sono troppo grassi per stare in piedi e sono costretti a carponare sulla pancia per, ovviamente, riuscire a mangiare altre ghiande. Gli americani che sono troppo grassi per camminare sono considerati come dei disabili e il governo li ha dotati di scooter motorizzati affinché non provino l’umiliazione di carponare sulle loro pance fino ad un buffet all-you-can-eat. Un progresso considerevole.

Oppure diamo colpa alla nostra educazione che mette il ragionamento matematico in cima al senso comune. La matematica fa uso dell’induzione – cioè l’idea che se uno più uno fa due quindi due più uno deve fare tre e così via fino all’infinito. Nel mondo reale, contando le ghiande, una ghianda più una ghianda non è lo stesso di un milione di ghiande più una – non se ci sono scoiattoli che ci girano attorno, soprattutto una volta scoperto che siete stati voi i primi a rubare le loro ghiande. Un milione di ghiande è semplicemente una quantità impossibile da portarsi via e voi siete concentrati invece a trovare il modo per aggiungerne ancora una alla pila mentre state combattendo contro gli scoiattoli facendo venir voglia ai bambini di iniziare a deridervi con nomi stupidi. La pila di ghiande cresce, ancora più di quanto previsto ma in questo modo non state facendo altro che commettere un errore sempre più grande dimostrando che 1.000.000 + 1 è effettivamente 1.000.001 - ∂, dove ∂ è il numero di ghiande di cui avete perso le tracce, chissà dove. Una volta che ∂ > 0, voi avete in realtà messo da parte qualcosa che è in diminuzione e una volta che ∂ > 1 avrete un vero e proprio risparmio negativo. Nella realtà dei fatti, per quanto pensiate possa questo essere un grande numero, nella realtà, si rivelerà sempre più piccolo. Come risultato può non essere soddisfacente e non ci sono teorie a supporto di questa tesi ma, in compenso, è qualcosa che si può osservare ovunque. Il fatto è che non siamo in grado di spiegare tutto ciò che succede usando solo il nostro cervellino da primate ma questo non rende i fenomeni meno reali.

Il concetto di risparmio decrescente è abbastanza semplice da comprendere e da osservare, eppure è notoriamente difficile da percepire dalle persone che stanno cercando di ottenerlo. Il punto centrale del risparmio decrescente effettivamente è difficile da individuare perché ci siamo allontanati talmente tanto da quel punto da non essere in grado di riconoscere niente. Se voi ora beveste un drink sapreste dirmi quando sarete al punto di ottenere un risparmio decrescente? Un altro drink vi renderebbe più felici e socievoli o non farebbe poi molta differenza? Oppure vi causerà un imbarazzante dopo-sbronza? O ancora, vi farà arrivare al pronto soccorso perché avete respirato il vostro vomito? Come regola generale, più di quanto possiate pensare, tutto dipende dalla difficoltà per voi di tracciare delle sottili distinzioni tra tutte queste cose. Questa regola non è legata solo al bere ma si può applicare a quasi tutti i comportamenti legati alla produzione di euforia o alla semplice soddisfazione dei bisogni. La maggior parte di noi è in grado di fermarsi prima di bere troppa acqua o mangiare troppo porridge o di accatastare troppe balle di fieno. Invece tendiamo a commettere degli errori con l’autocontrollo quando si parla di cose particolarmente piacevoli o che causano assuefazione come droghe, tabacco, alcol e cibi particolarmente gustosi. In più tendiamo a perdere completamente l’autocontrollo quando quest’iniezione di euforia riguarda aspetti sociali quasi intangibili come l’ingordigia, la ricerca di uno status, il potere e così via.

Questo è il meglio che siamo in grado di fare? Assolutamente no! La cultura umana è piena di esempi in cui le persone decidono di opporsi con successo a queste tendenze primitive. Gli antichi greci fecero della moderazione una virtù: il tempo di Apollo a Delfi porta l’iscrizione “Niente in eccesso”; la tradizione taoista si basa sull’idea di equilibrio tra lo ying e lo yang, forze apparentemente in contrasto ma che in realtà lavorano insieme per mantenere questo equilibrio. Anche nella moderna cultura dell'ingegneria esiste il motto “Il meglio è nemico del bene” (Voltaire) sebbene, sfortunatamente, gli ingegneri abbastanza bravi da rispettare questo motto siano una rarità. A livello microscopico il business che li circonda li forza perennemente ad ottenere il massimo (inteso come massima crescita, reddito e profitto) o un minimo poco intelligente (di costi, di ciclo di produzione e di manutenzione); sono costretti a fare questo a causa dell’influenza di un pernicioso concetto che si è insinuato in loro e in molti altri aspetti della cultura: il concetto di competizione.

Il concetto di competizione sembra essere stato il primo ad elevarsi allo status di culto al tempo dei giochi intesi come forma di sacrificio agli dei, in culture molto differenti come quella dell’antica Grecia o dei Maya, in cui gli eventi competitivi erano concepiti come mezzo per compiacere gli dei. Io preferisco decisamente la versione olimpica, in cui il principio ispiratore del gioco era l’ideale di perfezione umana sia nella forma che nella funzione, rispetto a quella dei Maya, in cui risultato dei giochi era il modo per decidere chi sarebbe stato sacrificato sull’altare di qualche particolare archetipo culturale, ma essendo abbastanza di mentalità aperta sono in grado di accettare anche questo principio come valido. È stato Aristotele a sottolineare che l’inseguimento del principio primo non è un’area in cui la moderazione non può essere d’aiuto, e chi sono io per contraddire Aristotele? Ma quando ci si sposta dal difendere un ideale o un principio alla vita mondana, pratica e utilitaristica, è l’idea stessa della competizione che dovrebbe essere vista come un’offerta buona, calda e gustosa sacrificata sull’altare del nostro buon senso.

Se il fine è conseguire un successo adeguato con uno sforzo minimo, perché due persone dovrebbero competere per uno stesso lavoro? E se esiste abbastanza lavoro per tutti e due perché questi non dovrebbero collaborare invece di sprecare energie nella competizione? Beh, forse ad entrambi è stato fatto il lavaggio del cervello che li ha portati a pensare di dover competere per avere successo, ma non è questo il punto. Il punto è che c’è una grande differenza tra il competere per rispondere ad un principio come quello della perfezione divina e il competere per il mero denaro. Non c’è niente di divino in una montagna di soldi e, proprio come per una montagna di ghiande, gli scoiattoli attratti saranno molti; infatti chi si trova seduto su una qualche pila di ghiande spesso sembra egli stesso uno scoiattolo. Mischiando un po’ di metafore si può dire che sembri una gallina che sta arrostendo sulla sua pila di ghiande non aspettando altro che quella si trasformi in più ghiande ancora; ma sia che siano scoiattoli o galline certamente non si tratta di divinità e le loro ghiande non valgono certo il nostro sacrificio.

Una volta dispensata l’idea che la competizione è qualcosa di necessario, o addirittura auspicabile, si aprono nuove scuole di pensiero. Quando si può dire di possedere abbastanza? Probabilmente è molto meno di quanto possediamo in questo momento. Quanto duramente bisogna lavorare per riuscire ad ottenere questo risultato? Probabilmente molto più duramente di quanto stiamo lavorando adesso. Cosa succede se non sentiamo di possedere abbastanza? Beh, probabilmente sarebbe il caso di metterci un po’ più di impegno, oppure forse è arrivato il momento di prendersi qualche ghianda da chi continua ad averne troppe. Dato che possedere troppo è un lavoraccio (maledetti scoiattoli!) noi dobbiamo prestare loro il nostro aiuto. Di certo non a diventare come loro, dato che noi sappiamo che quelle persone si stanno dirigendo verso un pittoresco, esclusivo, piccolo posto chiamato collasso. Quello che probabilmente potremmo fare è invece stabilire una specie di bilancia, in cui abbastanza è effettivamente abbastanza.

Titolo originale: "Collapse Competitively"

20 aprile 2010

Signore e signori il signoraggio s'ignora


Oggigiorno in tutto il mondo, risultato legalizzato di una continua evoluzione durata molti secoli, tutta la massa monetaria viene creata da un unico ente emittente: il Sistema Bancario, ovvero l’ insieme delle Banche Centrali e delle Banche Commerciali e d’ Affari concatenate secondo uno schema piramidale.
Tale moneta viene emessa esclusivamente con le seguenti caratteristiche contemporanee:

- come un debito, ovvero in contropartita a titoli di debito emessi dal richiedente, cioè PRESTANDO;
- senza alcuna contropartita economica, ovvero semplicemente STAMPANDOLA su carta filigranata o DIGITANDOLA al computer (moneta nominale), quindi creandola letteralmente DAL NULLA e perciò diventando una falsa cambiale;
- pretesa di GARANZIE REALI (beni, stipendi, rendite, prelievo fiscale, ecc.) dal debitore SOLTANTO, chiunque esso sia (privati, imprese, Stati e altre Pubbliche Amministrazioni), anziché dall’ ente emittente-prestatore stesso;
- pretesa di pagamento di un interesse e di restituzione del valore nominale del debito monetario contratto;
- distruzione del valore nominale della moneta restituita in quota capitale - moneta-debito dissipativa - e percepimento dell’ interesse restituito (solo esso verrà poi eventualmente tassato), a conferma del fatto che la massa monetaria per il prestito era stata creata dal nulla;
- vincolata metodologicamente e quantitativamente a nessun dato oggettivo se non alle decisioni segrete, inappellabili, autoreferenziali e antidemocratiche prese dal Sistema Bancario che esso solo detiene la sovranità monetaria.

Da siffatta modalità di emissione monetaria si deducono pesanti illeciti e/o conseguenze sul Sistema Uomo + Mondo.

1) Truffa. Si pretende la restituzione NON DOVUTA di un falso debito - a prescindere dal fatto che successivamente si distrugge la moneta restituita sul valore nominale del falso prestito - sul quale si fanno pagare pure gli interessi: essendo tutta la moneta-debito creata dal nulla, il sistema economico reale è obbligato a restituire a un FALSARIO moneta ottenuta lavorando sul mercato dei beni e dei servizi reali, quindi il guadagno - il SIGNORAGGIO - del Sistema Bancario è INFINITO. Il Sistema Bancario si AUTOCREA POTERE D’ ACQUISTO poiché compra a costo zero beni e servizi con gli interessi truffati e con i pignoramenti in caso di insolvenza del falso debitore, senza mai dimenticare che quest’ ultimo restituisce in ogni caso moneta frutto del suo lavoro a un falsario che poi ne procede alla distruzione (debito dissipativo).

2) Usura. Siccome all’ atto dell’ emissione il Sistema Bancario crea una moneta NOMINALE (valore intrinseco pressoché nullo) e la ADDEBITA, così facendo esso si appropria del valore della misura monetario senza fare alcunché poiché l’ atto del prestare è prerogativa del proprietario e contemporaneamente si contravviene al principio logico per cui chi dà valore indotto a una moneta nominale è chi la accetta e NON chi la emette: quindi il costo del denaro è del 200% all’ origine senza nemmeno contare gli interessi poiché si addebita la moneta emessa che invece dovrebbe essere al contrario data in proprietà al portatore-accettatore - moneta-proprietà - accreditandola o a titolo gratuito (reddito di cittadinanza) o contro cessione di beni/servizi; infine il pagamento degli interessi è la seconda usura applicata alla prima già enorme.

3) Falso in bilancio legalizzato. L’ appropriazione monetaria viene occultata postando la moneta emessa al passivo dello stato patrimoniale del bilancio bancario annullando in partita doppia il valore nominale del credito maturato verso il falso debitore e postato all’ attivo.

4) Istigazione al suicidio da insolvenza. E’ ovvio che, essendo la moneta-debito bancaria una moneta con le caratteristiche intrinseche della rarità a causa del debito dissipativo e del controllo unilaterale, dittatoriale e autoreferenziale da parte del Sistema Bancario (anemia monetaria programmata), è matematicamente impossibile per la gran parte dei debitori onorare le scadenze per insufficienza di moneta nel sistema economico: questi sono costretti a scegliere tra l’ indigenza, la disperazione e il suicidio per onorare un debito pure non dovuto al 100%.

5) Incostituzionalità del Sistema Bancario e della moneta solo come debito. Violazione della Costituzione Italiana negli Articoli 1, 42, 43 e 47, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e del Trattato di Maastricht insieme alla precedente consuetudine della riserva in oro.

6) Non si muove foglia che il Sistema Bancario non voglia. E’ paradossale che l’ economia reale sia ferma o precipiti con danni sociali incalcolabili per la sola mancanza di elettroni o di carta filigranata gestiti dittatorialmente dalle banche: è come dire con parole del poeta Ezra Pound che un ingegnere non può costruire strade per mancanza di chilometri.

7) Aumento continuo dei costi economici reali: moneta-debito-costo. Poiché tutta la moneta nasce solo come debito, ogni sua emissione inietta nell’ economia reale un costo aggiuntivo di pari valore - la TASSA DA RESTITUZIONE MONETARIA - e aggravato dalla quota interessi - la TASSA SULLA TASSA DA RESTITUZIONE - che obbliga tutto il sistema economico ad AUMENTARE i prezzi e/o a TAGLIARE tutti gli altri costi, cioè salari, forniture, investimenti, misure antinquinamento, stato sociale, ecc., generando inoltre inflazione per natura poiché viene regolarmente falcidiato il potere d’ acquisto dei redditi.
Di conseguenza avere ampie zone del Pianeta a costo economico quasi zero per materie prime, lavoro, salute umana e preservamento ambientale diventa OBBLIGATORIO e i regimi autoritari e le dittature militari fantoccio che controllano tali territori – il c.d. Terzo Mondo e i c.d. Paesi in via di sviluppo - sono NECESSARI a mantenere tali queste gigantesche discariche di costi su scala mondiale e per garantire una parvenza di benessere ai c.d. Paesi sviluppati in quanto si presenta quasi come il benessere dei polli in batteria.
Infatti il debito verso il Sistema Bancario è tra tutte le passività quella a massima esigibilità e a minima negoziabilità.

8 )Fisco. Gli Stati Nazionali e le altre Pubbliche Amministrazioni essendo quindi privi di sovranità monetaria si vedono costretti a imporre tasse di ogni tipo in quanto SOLO riciclando la poca moneta già circolante nel sistema economico si garantiscono i servizi di pubblica utilità, anziché procedere a creare moneta a costo zero per sé e senza alcuna formazione di Debito Pubblico. Viene da secoli fatta passare l’ idea che le tasse servono a finanziare la spesa pubblica senza contemporaneamente dire che… sono assolutamente inutili in quanto basterebbe copiare quello che già fa il Sistema Bancario: creare moneta sovrana a costo zero. L’ imposizione fiscale statale è pura conseguenza della presenza del Sistema Bancario come unico sovrano sulla moneta oltre che garanzia di solvibilità sullo stesso Debito Pubblico e diventa una delle principali forme coercitive di controllo sociale: indirizzamento economico-ideologico e stress e classizzazione del tessuto sociale.
Inoltre il sistema fiscale è deleterio anche perché è inflattivo in tutti i casi in cui aumenta il suo prelievo, imponendo un costo monetario.
Infine una parte delle entrate pubbliche ordinarie (circa il 10% nel caso dell’ Italia) serve a pagare interessi di continuo ed estinzioni di titoli saltuarie al Sistema Bancario che è il principale proprietario del Debito Pubblico. Questa è una delle fonti di lucro a costo zero del Sistema Bancario e funge da garanzia in caso di insolvenza generalizzata del settore privato o peggio di tragicomici salvataggi delle stesse banche prestatrici. Infatti il portafoglio delle Banche Centrali è composto generalmente da titoli di debito statali vista la loro alta solvibilità.
Lo Stato così concepito è un semplice fantasma giuridico utilizzato per servirSI anziché per serviRE.

9) Crisi economiche e fallimenti INELUTTABILI. E’ ovvio che la moneta-debito-costo dissipativa somiglia nel complesso a un osso lanciato in un canile pieno di cani affamati e arrabbiati che si azzannano solo per l’ idea di avere quell’ unico osso, una riedizione moderna della rarità aurea. Infatti il sistema economico nel complesso è costretto a barcamenarsi avendo a disposizione la poca moneta circolante e mantenuta rara nella media attraverso le continue operazioni di iniezione (creazione) e ritiro (distruzione) monetario attuate dal Sistema Bancario: perciò le crisi NON sono causate dalla mancanza di beni e servizi ma dalla mancanza di moneta per comprarli.

10) Monopoli, Mafie e Mangiatoie pubbliche e private. Siccome la moneta-debito-costo dissipativa emessa dal Sistema Bancario è inesorabile nelle sue caratteristiche poc’ anzi descritte, come sono fisiologiche le discariche di costi globali così pure diventa fisiologica la formazione di Monopoli privati o pubblici, di sistemi corruttivo-clientelar-familistici e di associazioni a delinquere nazionali e sovrannazionali: infatti, siccome la rarità monetaria viene fatta passare SOLO attraverso i canali della produzione di beni e servizi, l’ accesso al potere d’ acquisto monetario diventa raro di conseguenza e perciò in tali condizioni di alto stress competitivo economico chi arriva per primo sulle informazioni non può che puntare sulla creazione di un’ oligarchia ben organizzata - cartelli e monopoli - in ogni settore produttivo poiché solo essa consente in condizioni di anemia monetaria di ottimizzare i profitti, minimizzare i costi e stabilizzare nel tempo un dato profitto (eliminazione della concorrenza). In tale sistema monetario e sociale si alimentano bisogni e paure a circolo vizioso e funzionali al mantenimento in anestesia totale o menomazione della mente umana e chi ottiene il controllo di settori di business come quello dei media e degli stupefacenti (completamente sovvenzionati e supportati dal Sistema Bancario e dalla classe dirigente) si ritrova in una condizione di privilegio monetario praticamente permanente in termini di copertura di mercato e di abbattimento/ottimizzazione di costi/profitti tipico dei Monopoli legalizzati.
La scorciatoia monetaria di arricchimento del Sistema Bancario alimenta col debito-costo e con l’ anemia monetaria tutte le altre scorciatoie al miglioramento del potere d’ acquisto contro la fatica competitiva e contro l’ aumento dei costi: monopoli, corruzione istituzionale endemica (tangenti e clientelismi), grandi organizzazioni malavitose e illegalità diffusa già a basso livello. In definitiva si creano a cascata altre forme di signoraggio, cioè ottenere il massimo con la minima spesa emulando il Sistema Bancario.
Inoltre il Sistema Bancario ha interesse a prestare moneta proprio a chi dà le massime garanzie di restituzione del debito e/o di remunerazione di interessi e a chi se non a enti e società pubbliche o private che gestiscono monopoli naturali e artificiali e cartelli industriali in settori economici strategici? Come per esempio quelli bellico, chimico, farmaceutico, agroalimentare, energetico o dei trasporti… senza contare l’ opzione per le stesse banche di entrare direttamente al controllo dei cartelli multinazionali.

11) Moneta come massima forma di droga per il controllo sociale a livello planetario. Chi stenta alla competizione economico-sociale data dallo scannamento sull’ osso monetario viene considerato dal gregge inconsapevole un outcast, un reietto, un fannullone, un parassita, un indegno di vivere anche solo perché mette in dubbio le “certezze” della massa inquadrata e chi magari una volta tentata la competizione non riesce in qualche modo a posizionarsi secondo le aspettative viene pubblicamente deriso e umiliato. Da secoli infatti il concetto di dare denaro SOLO in cambio di lavoro è imposto come IGNOBILE DOGMA (anziché concepire il lavoro come semplice attitudine spontanea deideologizzata) che impedisce al pubblico di capire che la moneta acquista valore per convenzione sociale SENZA LAVORARE e ha la SOLA funzione di misurare il valore dei beni/servizi misurabili senza veicolare valore intrinseco e senza alcuna riserva depositata.
Nel Sistema del Debito Dissipativo il lavoro diventa un concetto ideologico imposto dalla NECESSITA’ di reperire moneta pena la propria esistenza fisica: ogni mansione diventa speculazione difensiva. In tale girone infernale lo stress sociale è ineliminabile perché BANALMENTE e TRAGICAMENTE creato all’ origine a livello monetario. Ogni altro male sociale è un semplice cascame dello stress economico-monetario.

12) Moneta come massima forma di divisione classista della società. Da quanto precedentemente rilevato, risulta che nel Sistema Piramidale del Debito Dissipativo implementato dittatorialmente dal Sistema Bancario la divisione della società in classi è intrinseca e ingessata: i pochi che raggiungono i piani intermedi e i pochissimi che stanno al vertice della piramide monetaria tendono a rimanervi perché vedono il parassitismo finanziario corporativo o verticistico che li caratterizza come la miglior forma di autosostentamento e di speculazione economica in quanto la ricaduta sugli stessi con gli interessi di tutti i danni umani e ambientali causati dal Sistema ha tempistiche molto più lunghe rispetto alla massa che vive ai piani bassi della stessa piramide e che ambisce a salire di livello. Il motivo per continuare così diventa mors tua vita mea: l’ Umanità non può che diventare cattiva con se stessa non avendo altra alternativa che la guerra economico-monetaria permanente.
Mediamente nella quasi totalità dei casi si perde ma la gente continua imperterrita, perché obbligata, a giocare alla Roulette del Debito in cui, ironia delle parole, il Banco vince sempre: è ovvio che il Banco vince perché… produce letteralmente le situazioni e le informazioni.
Il trucco psicologico del Banco sta nel creare la generica aspettativa di un futuro roseo attraverso copiose elargizioni monetarie iniziali, riproducendo dopo ogni disastro l’ allucinazione di un nuovo Far West da predare spostando artatamente più a Ovest la costa del Pacifico.
di Vito Zuccato

19 aprile 2010

Banksters, un po` di fumo negli occhi

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Anche nella patria dei banksters qualcosa si muove.
La Goldman & Sachs, la potente banca d’affari protagonista di scempii sociali e finanziari e della bancarotta delle produzioni nazionali di mezzo mondo, è sotto accusa negli Stati Uniti per frode. Le sue azioni colano a picco perché la Sec, l’organo di controllo federale sulle borse Usa, ha accusato la Goldman di aver creato e venduto prodotti finanziari “collaterali” - detti “cdo” - fasulli e di più che dubbio rendimento agganciati a quei mutui subprime che nell’autunno 2008 hanno travoltoi e devastato le economie anglo-americane trascinando a ruota nel disastro mezzo Occidente.
Siamo tuttavia certi che dopo l’attuale clamore di “propaganda” farà seguito la consueta doccia fredda del prevedibile “nulla di fatto” e cioè del salvataggio della banca dei banksters (non a caso le famiglie Goldman-Sachs e Schapiro - Mary Schapiro è l’attuale governatrice della Sec, nominata qualche mese fa da Obama - sono strettamente collegate).
Tuttavia, a esclusivo beneficio dei nostri lettori, vogliamo ricordare qui brevemente, a futura memoria, tre o quattro eventi e alcuni protagonisti delle performances della Goldman & Sachs.
1869. Fondata da Marcus Goldman. 27 anni dopo, associato il genero Samuel Sachs viene quotata al New York Stock Exchange.
1929. La G%S è già una delle quattro cinque istituzioni finanziarie che governano Wall Street. Rischia il fallimento per aver piazzato “fondi di investimento” privi di rendita. L’anno dopo il socio partener Sydney Weinberg ristruttura l’istituto di lucro che indirizza le sue attenzioni alle aziende e ai servizi. Inventa obbligazioni (prestiti a usura) che intervengono, per fare profitti, sui bilanci e sulle casse dei Comuni Usa. La nuova “guida” degli anni ‘50, Gus Levy, crea il marchingegno della compravendita “serrata” di azioni diretta a rastrellare il risparmio di piccoli investitori priuvati. Negli anni ‘80 diventa la principale “consulente” per “aiutare” i processi di privatizzazioni delle aziende pubbliche nel mondo.
1992. “Gita” nel Britannia, il panfilo della Regina, al largo di Civitavecchia. Assieme all’anfitrione governatore d’Inghilterra e al proprio “agente” Georges Soros, ospiti gli Andreatta, i Draghi e gli altri nomi eccellenti della nascente “seconda repubblica italiana”, pianifica un mega-profitto sulla speculazione sulla lira, che verrà svalutata - misteriosamente troppo tardi - da Ciampi, e uscirà dallo Sme. Quindi avviene il sacco più totale delle grandi aziende strategiche italiane, dalle tlc ai trasporti, all’energia, tutte svendute e privatizzate al peggior offerente. Operazione che verrà pianificata anche in altre nazioni del mondo, in Europa (contro la sterlina) e nell’Asia del sud est (Soros verrà condannato a morte in Malesia per tali operazioni).
Qualche altro nome noto, della sua organizzazione.
Naturalmente Mario Draghi, l’attuale governatore di Bankitalia, vicepresidente di G&S; Romano Prodi, “consulente”; Mario Monti (già commissario Ue); Massimo Tononi (sottosegretario del governo Prodi); Gianni Letta (sottosegretario del governo di Berlusconi. E poi un elenco senza fine di governanti Usa: da Robert Rubin a Henry Paulson, daRobert Zoellich e William Dudley (Fed) e così via.
Ora i suoi titoli stanno andano a picco.
Peccato che, passata la tempesta, verrà salvata.

di Ugo Gaudenzi

16 aprile 2010

COMPETITIVAMENTE AL COLLASSO

Economia A CURA DEL CLUB ORLOV

Ci stiamo confrontando con un periodo di collasso economico, politico e sociale. Ogni giorno che passa ci avvicina sempre di più a questo collasso e non sappiamo nemmeno come fermarci, vero? Ma, quale parte della frase “più duramente ci si prova, più duramente si cade” non capiamo? Perché non siamo in grado di capire che ogni dollaro in più di debito ci porta sempre più velocemente, più duramente e più profondamente verso la bancarotta? Perché non riusciamo ad afferrare il concetto che ogni dollaro investito in spese militari mina la nostra sicurezza? Esiste per caso qualche sorta di debolezza mentale che ci impedisce di capire che ogni dollaro che finisce nell’industria medica ci rende solo più malati? Perché non riusciamo a vedere che ogni figlio messo al mondo in questa situazione insostenibile renderà solo la vita più difficile a tutti i bambini? In breve, quale diavolo è il nostro problema?

Perché non ci fermiamo? Possiamo dare la colpa all’evoluzione, che ha prodotto in noi degli istinti che ci obbligano ad ingozzarci quando il cibo è abbondante, a costruirci riserve di grasso per i periodi di magra. Questi istinti non ci sono utili quando ci si trova in uno di quei buffet sempre aperti.

Questi istinti non sono nemmeno del tutto nostri: anche altri animali non sanno quando fermarsi. Le farfalle banchettano con la frutta fermentata fino a quando non sono troppo ubriache per volare. I maiali continuano a mangiare ghiande fino a quando non sono troppo grassi per stare in piedi e sono costretti a carponare sulla pancia per, ovviamente, riuscire a mangiare altre ghiande. Gli americani che sono troppo grassi per camminare sono considerati come dei disabili e il governo li ha dotati di scooter motorizzati affinché non provino l’umiliazione di carponare sulle loro pance fino ad un buffet all-you-can-eat. Un progresso considerevole.

Oppure diamo colpa alla nostra educazione che mette il ragionamento matematico in cima al senso comune. La matematica fa uso dell’induzione – cioè l’idea che se uno più uno fa due quindi due più uno deve fare tre e così via fino all’infinito. Nel mondo reale, contando le ghiande, una ghianda più una ghianda non è lo stesso di un milione di ghiande più una – non se ci sono scoiattoli che ci girano attorno, soprattutto una volta scoperto che siete stati voi i primi a rubare le loro ghiande. Un milione di ghiande è semplicemente una quantità impossibile da portarsi via e voi siete concentrati invece a trovare il modo per aggiungerne ancora una alla pila mentre state combattendo contro gli scoiattoli facendo venir voglia ai bambini di iniziare a deridervi con nomi stupidi. La pila di ghiande cresce, ancora più di quanto previsto ma in questo modo non state facendo altro che commettere un errore sempre più grande dimostrando che 1.000.000 + 1 è effettivamente 1.000.001 - ∂, dove ∂ è il numero di ghiande di cui avete perso le tracce, chissà dove. Una volta che ∂ > 0, voi avete in realtà messo da parte qualcosa che è in diminuzione e una volta che ∂ > 1 avrete un vero e proprio risparmio negativo. Nella realtà dei fatti, per quanto pensiate possa questo essere un grande numero, nella realtà, si rivelerà sempre più piccolo. Come risultato può non essere soddisfacente e non ci sono teorie a supporto di questa tesi ma, in compenso, è qualcosa che si può osservare ovunque. Il fatto è che non siamo in grado di spiegare tutto ciò che succede usando solo il nostro cervellino da primate ma questo non rende i fenomeni meno reali.

Il concetto di risparmio decrescente è abbastanza semplice da comprendere e da osservare, eppure è notoriamente difficile da percepire dalle persone che stanno cercando di ottenerlo. Il punto centrale del risparmio decrescente effettivamente è difficile da individuare perché ci siamo allontanati talmente tanto da quel punto da non essere in grado di riconoscere niente. Se voi ora beveste un drink sapreste dirmi quando sarete al punto di ottenere un risparmio decrescente? Un altro drink vi renderebbe più felici e socievoli o non farebbe poi molta differenza? Oppure vi causerà un imbarazzante dopo-sbronza? O ancora, vi farà arrivare al pronto soccorso perché avete respirato il vostro vomito? Come regola generale, più di quanto possiate pensare, tutto dipende dalla difficoltà per voi di tracciare delle sottili distinzioni tra tutte queste cose. Questa regola non è legata solo al bere ma si può applicare a quasi tutti i comportamenti legati alla produzione di euforia o alla semplice soddisfazione dei bisogni. La maggior parte di noi è in grado di fermarsi prima di bere troppa acqua o mangiare troppo porridge o di accatastare troppe balle di fieno. Invece tendiamo a commettere degli errori con l’autocontrollo quando si parla di cose particolarmente piacevoli o che causano assuefazione come droghe, tabacco, alcol e cibi particolarmente gustosi. In più tendiamo a perdere completamente l’autocontrollo quando quest’iniezione di euforia riguarda aspetti sociali quasi intangibili come l’ingordigia, la ricerca di uno status, il potere e così via.

Questo è il meglio che siamo in grado di fare? Assolutamente no! La cultura umana è piena di esempi in cui le persone decidono di opporsi con successo a queste tendenze primitive. Gli antichi greci fecero della moderazione una virtù: il tempo di Apollo a Delfi porta l’iscrizione “Niente in eccesso”; la tradizione taoista si basa sull’idea di equilibrio tra lo ying e lo yang, forze apparentemente in contrasto ma che in realtà lavorano insieme per mantenere questo equilibrio. Anche nella moderna cultura dell'ingegneria esiste il motto “Il meglio è nemico del bene” (Voltaire) sebbene, sfortunatamente, gli ingegneri abbastanza bravi da rispettare questo motto siano una rarità. A livello microscopico il business che li circonda li forza perennemente ad ottenere il massimo (inteso come massima crescita, reddito e profitto) o un minimo poco intelligente (di costi, di ciclo di produzione e di manutenzione); sono costretti a fare questo a causa dell’influenza di un pernicioso concetto che si è insinuato in loro e in molti altri aspetti della cultura: il concetto di competizione.

Il concetto di competizione sembra essere stato il primo ad elevarsi allo status di culto al tempo dei giochi intesi come forma di sacrificio agli dei, in culture molto differenti come quella dell’antica Grecia o dei Maya, in cui gli eventi competitivi erano concepiti come mezzo per compiacere gli dei. Io preferisco decisamente la versione olimpica, in cui il principio ispiratore del gioco era l’ideale di perfezione umana sia nella forma che nella funzione, rispetto a quella dei Maya, in cui risultato dei giochi era il modo per decidere chi sarebbe stato sacrificato sull’altare di qualche particolare archetipo culturale, ma essendo abbastanza di mentalità aperta sono in grado di accettare anche questo principio come valido. È stato Aristotele a sottolineare che l’inseguimento del principio primo non è un’area in cui la moderazione non può essere d’aiuto, e chi sono io per contraddire Aristotele? Ma quando ci si sposta dal difendere un ideale o un principio alla vita mondana, pratica e utilitaristica, è l’idea stessa della competizione che dovrebbe essere vista come un’offerta buona, calda e gustosa sacrificata sull’altare del nostro buon senso.

Se il fine è conseguire un successo adeguato con uno sforzo minimo, perché due persone dovrebbero competere per uno stesso lavoro? E se esiste abbastanza lavoro per tutti e due perché questi non dovrebbero collaborare invece di sprecare energie nella competizione? Beh, forse ad entrambi è stato fatto il lavaggio del cervello che li ha portati a pensare di dover competere per avere successo, ma non è questo il punto. Il punto è che c’è una grande differenza tra il competere per rispondere ad un principio come quello della perfezione divina e il competere per il mero denaro. Non c’è niente di divino in una montagna di soldi e, proprio come per una montagna di ghiande, gli scoiattoli attratti saranno molti; infatti chi si trova seduto su una qualche pila di ghiande spesso sembra egli stesso uno scoiattolo. Mischiando un po’ di metafore si può dire che sembri una gallina che sta arrostendo sulla sua pila di ghiande non aspettando altro che quella si trasformi in più ghiande ancora; ma sia che siano scoiattoli o galline certamente non si tratta di divinità e le loro ghiande non valgono certo il nostro sacrificio.

Una volta dispensata l’idea che la competizione è qualcosa di necessario, o addirittura auspicabile, si aprono nuove scuole di pensiero. Quando si può dire di possedere abbastanza? Probabilmente è molto meno di quanto possediamo in questo momento. Quanto duramente bisogna lavorare per riuscire ad ottenere questo risultato? Probabilmente molto più duramente di quanto stiamo lavorando adesso. Cosa succede se non sentiamo di possedere abbastanza? Beh, probabilmente sarebbe il caso di metterci un po’ più di impegno, oppure forse è arrivato il momento di prendersi qualche ghianda da chi continua ad averne troppe. Dato che possedere troppo è un lavoraccio (maledetti scoiattoli!) noi dobbiamo prestare loro il nostro aiuto. Di certo non a diventare come loro, dato che noi sappiamo che quelle persone si stanno dirigendo verso un pittoresco, esclusivo, piccolo posto chiamato collasso. Quello che probabilmente potremmo fare è invece stabilire una specie di bilancia, in cui abbastanza è effettivamente abbastanza.

Titolo originale: "Collapse Competitively"