07 giugno 2010

Spiro Latsis e l'Impero britannico esteso


Una grossa fetta dei 145 miliardi di euro di soldi dei contribuenti promessi dall'UE alla Grecia andrà alle banche di proprietà del miliardario greco Spiro Latsis (il greco più ricco al mondo), rampollo di una delle più grosse famiglie di armatori e proprietari di banche.

A quanto risulta, le banche che appartengono alla holding di Latsis, la European Financial Group EFG SA, detengono 12 miliardi di euro di BOT greci. Alla fine dell'anno scorso il gruppo ha spostato la sede ufficiale dalla Svizzera al Lussemburgo, un paese dell'Eurozona. Con questa mossa, la EFG Eurobank, la filiale greca che possiede i 12 miliardi di titoli dello stato greco, è stata riclassificata diventando una banca "greca", dunque idonea a beneficiare dei fondi UE e della Banca Centrale Europea. Il caso è stato denunciato nel magazine politico del primo canale della televisione tedesca, ARD, il 21 maggio. L'esposizione totale del gruppo di Latsis è però ben maggiore dei 12 miliardi denunciati da ARD. Una fonte alla Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea ha confermato che le banche del gruppo EFG detengono oltre 60 miliardi di Euro di debito greco (sia pubblico che privato) dal settembre 2009, il che significa che questa cifra potrebbe essere più alta nel frattempo.

A rendere ancor più fosco lo scandalo, è stato rivelato che Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, ha trascorso svariate vacanze con la sua famiglia sullo yacht di Latsis, l'Alexandros. Lo staff di Barroso nega ogni conflitto di interessi, ma il Presidente della Commissione UE ha esercitato fortissime pressioni sulla Germania affinché concedesse gli aiuti.

Mentre i media definiscono questo uno scandalo "greco", in realtà esso è uno scandalo dell'Impero britannico, in quanto l'impero finanziario e navale dei Latsis fa parte dell'Impero britannico esteso. Un altro ospite regolare sullo yacht Alexandros è il principe Carlo. Non sorprende, in quanto suo padre, il principe Filippo d'Edimburgo, è un membro della famiglia reale greca, messa al trono nel XIX secolo dall'Impero britannico. Filippo è cugino del deposto re di Grecia, Costantino, che ora vive a Londra ed è il padrino del nipote di Filippo, il principe William. Una volta deposto, e quando gli furono negati i soldi dei contribuenti greci, Costantino, in cambio di poco lavoro, ricevette un generoso salario dalla famiglia Latsis.

John Latsis, padre di Spiro Latsis, era vicino alla famiglia reale saudita ed ha costruito alcune delle raffinerie di petrolio del paese ed altri progetti edili, mentre si occupava delle spedizioni del petrolio saudita. Ha fatto una fortuna grazie allo spot market del petrolio creato dall'oligarchia anglo-olandese. Suo figlio, Spiro, ha studiato alla London School of Economics nello stesso periodo in cui era iscritto anche l'attuale Primo ministro greco George Papandreou.

Stando ad un articolo della stampa finanziaria, il "boss dietro l'impero finanziario dei Latsis" è il banchiere svizzero Jean Pierre Cuoni che, tra il 1990 ed il 1994, è stato amministratore delegato della Coutts and Co. Private and Commercial Banking, la stessa Coutts che per generazioni funse da banca privata della famiglia reale britannica. Nel 1969 fu acquisita dalla banca commerciale britannica NatWest, assorbita a sua volta dalla Royal Bank of Scotland. Nel 1995 Cuoni, insieme ad altri tre dirigenti della Coutts, decise di creare una nuova banca specificamente modellata sul vecchio modello di banca privata per rispondere alle esigenze di tutti i "clienti ultra ricchi" e chiese aiuto a Spiro. Fu deciso di usare la Banque des Dépots di Latsis a Ginevra, insieme alla filiale svizzera della Royal Bank of Scotland, appartenente al Gruppo Inter-Alpha, per costituire lo European Financial Group.

Il gruppo include il braccio bancario privato costituito dalla EFG International di Zurigo, con un capitale di 90 miliardi di franchi svizzeri, la EFG Eurobank Egasias SA di Atene, e la EFG Bank European Financial Group SA di Ginevra. I tre sottogruppi vengono gestiti dal quartier generale al Lussemburgo denominato European Financial Group EFG SA.

by (MoviSol)

06 giugno 2010

La Germania potrebbe uscire dall'Euro "dalla sera alla mattina"



Diversi notiziari e bollettini finanziari tedeschi riportano le forti dichiarazioni di Ansgar Belke, direttore di ricerca nell'Istituto tedesco per la Ricerca Economica (DIW - Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung): in perfetto accordo con i tempi, l'economista ha valutato che "legalmente, un'uscita volontaria dall'unione monetaria è possibile". Belke è entrato nei dettagli dicendo che "in primo luogo, il marco tedesco dovrebbe essere reintrodotto come unità di conto, con un cambio fisso [rispetto all'euro] per circa un anno. Durante tale periodo, l'euro rimarrebbe la moneta ufficiale mentre verrebbero stampate e coniate [rispettivamente] nuove banconote e monete, destinate a circolare [legalmente] l'anno successivo. Tutte le monete e le banconote in euro sarebbero quindi abolite e l'euro diventerebbe a sua volta una unità di conto. Nell'ultima fase, il cambio valutario tra le due monete sarebbe sospeso, e il marco tedesco ritornerebbe nuovamente indipendente".

Benché Belke ci stia spiegando come si potrebbe, a suo avviso, abbandonare l'euro, non è favorevole a queste misure.

Alfonso Tuor, economista e vicedirettore de Il Corriere del Ticino, già in colloquio con MoviSol sulle frequenze di Radio Padania, si è spinto oltre. In un'intervista per l'EIR, ha sostenuto che "l'uscita della Germania dall'euro deve avvenire dalla sera alla mattina. Non si può fare in un anno; deve essere fatto dalla sera alla mattina, o in un fine settimana. L'annuncio deve essere dato a sorpresa, per esempio dicendo: 'Avete tempo 30 giorni per convertire i vostri euro in marchi tedeschi, e decidere se volete che il vostro debito sia denominato in marchi o in euro'... Deve essere fatto come Nixon fece con l'oro".

La questione del changeover fisico tra le monete è irrilevante, per Tour. "Il denaro circolante è davvero poco. Le masse monetarie sono principalmente elettroniche". Il cambio tecnico tra banconote "è un gioco da ragazzi", da potersi fare successivamente.

Tuor è convinto che la Germania uscirà dall'unione monetaria nel giro di 2-3 mesi, "o anche in un mese". Infatti, nel sistema finanziario "sta venendo giù tutto". Ha poi aggiunto: "Non vedo chi possa intervenire" per fermare questo processo. Il crollo dei mercati azionari sta dando altri effetti, nello svalutare i collaterali delle banche. È una reazione a catena.

"Sono convinto che la partecipazione della Germania nel pacchetto di salvataggio sia il prezzo pagato da quella nazione per uscire dall'euro", ha concluso. In altre parole, presto la Germania dirà: abbiamo già dato, ma ora è finita. Torniamo al marco.

by (MoviSol)

05 giugno 2010

La Fame e la Sete... dei mercanti

Una marea di fesserie vengono buttate in pasto ai mass media, seppur partendo da dati reali sulle crisi di produttività dei terreni agricoli e sugli sconvolgimenti climatici,

che desertificano le terre insieme alla chimica dei Pesticidi e dei Disseccanti che distruggono l'Humus, e la salute degli Agricoltori e dei Consumatori

Si vuol preparare la gente alla fame e alla sete...

quella dei Mercanti che monopolizzano i mercati agricoli,

mentre i prezzi pagati agli agricoltori hanno raggiunto oggi il minimo storico

con la paglia (12 €/q.le) che vale più del grano (11,5 €/q.le)... mai successo nella storia umana !!!

come è possibile tutto ciò?

oggi alleviamo 10 miliardi di bovini equivalenti che mangiano almeno come 30 miliardi di persone in fabbriche di animali piene di medicinali ed ormoni

li nutriamo con Mais, Soia e altri prodotti e sottoprodotti agricoli e industriali che consumano più petrolio dell'energia solare fissata attraverso la fotosintesi dalle coltivazioni

In tal modo accumuliamo nelle carni moltissimi residui chimici, soprattutto Pesticidi

...mentre 1 miliardo di esseri umani soffrono la fame nera

basterebbe puntare alla sovranità alimentare autosufficiente dei singoli popoli

attraverso l'Agroecologia e le Produzioni Biologiche Tardizionali locali,

organizzate con filiere corte o dirette, dai produttori ai consumatori

"Mangiacomeparli"... è proprio il caso di dire.

E ne abbiamo fatto anche un marchio a garanzia dei consumatori, 100% Italiano, 100% OGM Free, secondo le norme di legge, 100% Biologico

Dobbiamo ridurre di almeno il 70% gli animali allevati al mondo

In Italia, invece di allevare 10 milioni di Unita Bovine Adulte equivalenti (UBA), ne basterebbero 3 milioni

Rimarrebbero a disposizione degli italiani ancora ben 500 grammi di carne procapite alla settimana (o qualcosa in pù in equivalenza nutrizionale, sotto forma di latte o formaggi)

Più un pò di pesce fresco pescato dai mari che ci circondano per migliaia di km (con un pò di bioaccumulo di residui chimici di tutti i tipi, che purtroppo attraverso i fiumi finiscono tutti a mare).

Se proprio non vogliamo diventare vegetariani.

Liberiamo l'agricoltura dall'Industria chimica dei Pesticidi e della trasformazione agro-alimentare... e, soprattutto, dal Commercio speculativo.

Questo prevedono le normative Europee da almeno 15 anni

L'Europa ha stanziato 200 miliardi di € per lo Sviluppo Rurale Agroecologico, dal 2007 al 2013

In Italia oggi abbiamo ancora oltre 17 miliardi di € da spendere per le finanziarie agricole, i Piani di Sviluppo Rurale Regionali (PSR).

Soldi che rischiano di tornare a Bruxelles, per mancanza di volontà di riconversione biologica dell'Agricoltura da parte delle regioni

tanto che il governo pensa a un Piano Nazionale di Sviluppo Rurale, scavalcando le Regioni stesse

Esiste l'obbligo di destinazione di almeno il 40% dei bilanci regionali dei PSR per i cosiddetti Pagamenti Agroambientali (con priorità fino al 70% in caso di domande degli agricoltori ed allevatori biologici)

Ciò a compensare tutti i mancati redditi, i maggiori costi + il 20% per la transazione all'Agricoltura Biologica o per la Sostituzione reale dei Pesticidi.

E non per fittizie presunte riduzioni degli inputs chimici denominate Agricoltura Integrata, censurate come non controllabili ne verificabili dalla Corte dei Conti UE (nota 3/2005)

attraverso la quale si stanno sperperando enormi risorse per sostenere i redditi degli agricoltori che acquistano Pesticidi

seguendo disciplinari che prevedono un numero di trattamenti chimici molto superiore alla normale pratica dei coltivatori.

In tal modo il mercato dei Pesticidi è continuamente cresciuto in Italia, superando il 30% di tutte le vendite europee

e le nostre acque sono per lo più inquinate da residui chimici oltre i limiti di legge (Agrisole 21-27 maggio 2010),

Residui che continuano ad accumularsi da decenni, finche non saremo più in grado di sopportarli fisicamente.

I tumori e il cancro aumentano in maniera impressionante, cosi come la spesa per la malattia, che oggi ha superato l'80% dei bilanci regionali (e la chiamano sanità

I nostri bambini e le nostre cellule riproduttive sono i più soggetti ai danni da Pesticidi e disseccanti arancione, che distruggono il paesaggio italiano e la salute,

creando dissesti idrogeologici per mancanza di copertura invernale e primaverile dei suoli,

quando piove e l'acqua si porta giù la terra nei fiumi, sulla case della gente, sui treni e nelle strade

Attraverso i progetto "Polline sicuro", guidato dalle Multinazionali del Glifosate, si sono irrorate di disseccante tutte le strade del Bel Paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini che passeggiano o viaggiano in macchina

I residui di tale prodotto sono rilevabili in tutte le acque sensibili analizzate, alla faccia della presunta biodegradabilità ed innocuità.

Roba da inchiesta per le Procure della Repubblica. In Francia sono partite multe salate ed in Argentina il prodotto è stato vietato dai tribunali

Non entrate nei Supermercati, signori miei... e state bene attenti a ciò che acquistate

Migliorerà la salute... del pianeta, vostra e degli agricoltori... soprattutto quella dei vostri figli

Torniamo alla Tradizione Agroecologica e all'Artigianato dei nostri Maestri dei campi e del Vino,

Del Grano e del Pane a un giusto prezzo.

La Madre Terra ha risorse abbondanti per tutti i propri figli...

ma non potrà mai sfamare l'avidità dei pochi che non la rispettano,

in nome del DIO denaro e del potere... di far del male agli altri

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento, insufficiente, oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha)

- Mais 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

Totale di spesa prevista: 4 miliardi di € all'anno

Ci potremmo aggiungere 400 € per unita bovina adulta allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €

per liberare la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM

avanzano anche fondi per il Tabacco Biologico: 40.000 ha x 5.000 €/ha

Abbiamo ancora a disposizione oltre 17 miliradi di € da spendere, con priorità fino al 70% per i Pagamenti Agroambientali all'Agricoltura Biologica (circa 12 miliardi di € disponibili) nel periodo 2010-2013

Possiamo quasi riconvertire tutta l'Italia al Biologico, oggi, non domani.

di Giuseppe Altieri

07 giugno 2010

Spiro Latsis e l'Impero britannico esteso


Una grossa fetta dei 145 miliardi di euro di soldi dei contribuenti promessi dall'UE alla Grecia andrà alle banche di proprietà del miliardario greco Spiro Latsis (il greco più ricco al mondo), rampollo di una delle più grosse famiglie di armatori e proprietari di banche.

A quanto risulta, le banche che appartengono alla holding di Latsis, la European Financial Group EFG SA, detengono 12 miliardi di euro di BOT greci. Alla fine dell'anno scorso il gruppo ha spostato la sede ufficiale dalla Svizzera al Lussemburgo, un paese dell'Eurozona. Con questa mossa, la EFG Eurobank, la filiale greca che possiede i 12 miliardi di titoli dello stato greco, è stata riclassificata diventando una banca "greca", dunque idonea a beneficiare dei fondi UE e della Banca Centrale Europea. Il caso è stato denunciato nel magazine politico del primo canale della televisione tedesca, ARD, il 21 maggio. L'esposizione totale del gruppo di Latsis è però ben maggiore dei 12 miliardi denunciati da ARD. Una fonte alla Banca per i Regolamenti Internazionali di Basilea ha confermato che le banche del gruppo EFG detengono oltre 60 miliardi di Euro di debito greco (sia pubblico che privato) dal settembre 2009, il che significa che questa cifra potrebbe essere più alta nel frattempo.

A rendere ancor più fosco lo scandalo, è stato rivelato che Jose Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, ha trascorso svariate vacanze con la sua famiglia sullo yacht di Latsis, l'Alexandros. Lo staff di Barroso nega ogni conflitto di interessi, ma il Presidente della Commissione UE ha esercitato fortissime pressioni sulla Germania affinché concedesse gli aiuti.

Mentre i media definiscono questo uno scandalo "greco", in realtà esso è uno scandalo dell'Impero britannico, in quanto l'impero finanziario e navale dei Latsis fa parte dell'Impero britannico esteso. Un altro ospite regolare sullo yacht Alexandros è il principe Carlo. Non sorprende, in quanto suo padre, il principe Filippo d'Edimburgo, è un membro della famiglia reale greca, messa al trono nel XIX secolo dall'Impero britannico. Filippo è cugino del deposto re di Grecia, Costantino, che ora vive a Londra ed è il padrino del nipote di Filippo, il principe William. Una volta deposto, e quando gli furono negati i soldi dei contribuenti greci, Costantino, in cambio di poco lavoro, ricevette un generoso salario dalla famiglia Latsis.

John Latsis, padre di Spiro Latsis, era vicino alla famiglia reale saudita ed ha costruito alcune delle raffinerie di petrolio del paese ed altri progetti edili, mentre si occupava delle spedizioni del petrolio saudita. Ha fatto una fortuna grazie allo spot market del petrolio creato dall'oligarchia anglo-olandese. Suo figlio, Spiro, ha studiato alla London School of Economics nello stesso periodo in cui era iscritto anche l'attuale Primo ministro greco George Papandreou.

Stando ad un articolo della stampa finanziaria, il "boss dietro l'impero finanziario dei Latsis" è il banchiere svizzero Jean Pierre Cuoni che, tra il 1990 ed il 1994, è stato amministratore delegato della Coutts and Co. Private and Commercial Banking, la stessa Coutts che per generazioni funse da banca privata della famiglia reale britannica. Nel 1969 fu acquisita dalla banca commerciale britannica NatWest, assorbita a sua volta dalla Royal Bank of Scotland. Nel 1995 Cuoni, insieme ad altri tre dirigenti della Coutts, decise di creare una nuova banca specificamente modellata sul vecchio modello di banca privata per rispondere alle esigenze di tutti i "clienti ultra ricchi" e chiese aiuto a Spiro. Fu deciso di usare la Banque des Dépots di Latsis a Ginevra, insieme alla filiale svizzera della Royal Bank of Scotland, appartenente al Gruppo Inter-Alpha, per costituire lo European Financial Group.

Il gruppo include il braccio bancario privato costituito dalla EFG International di Zurigo, con un capitale di 90 miliardi di franchi svizzeri, la EFG Eurobank Egasias SA di Atene, e la EFG Bank European Financial Group SA di Ginevra. I tre sottogruppi vengono gestiti dal quartier generale al Lussemburgo denominato European Financial Group EFG SA.

by (MoviSol)

06 giugno 2010

La Germania potrebbe uscire dall'Euro "dalla sera alla mattina"



Diversi notiziari e bollettini finanziari tedeschi riportano le forti dichiarazioni di Ansgar Belke, direttore di ricerca nell'Istituto tedesco per la Ricerca Economica (DIW - Deutsches Institut für Wirtschaftsforschung): in perfetto accordo con i tempi, l'economista ha valutato che "legalmente, un'uscita volontaria dall'unione monetaria è possibile". Belke è entrato nei dettagli dicendo che "in primo luogo, il marco tedesco dovrebbe essere reintrodotto come unità di conto, con un cambio fisso [rispetto all'euro] per circa un anno. Durante tale periodo, l'euro rimarrebbe la moneta ufficiale mentre verrebbero stampate e coniate [rispettivamente] nuove banconote e monete, destinate a circolare [legalmente] l'anno successivo. Tutte le monete e le banconote in euro sarebbero quindi abolite e l'euro diventerebbe a sua volta una unità di conto. Nell'ultima fase, il cambio valutario tra le due monete sarebbe sospeso, e il marco tedesco ritornerebbe nuovamente indipendente".

Benché Belke ci stia spiegando come si potrebbe, a suo avviso, abbandonare l'euro, non è favorevole a queste misure.

Alfonso Tuor, economista e vicedirettore de Il Corriere del Ticino, già in colloquio con MoviSol sulle frequenze di Radio Padania, si è spinto oltre. In un'intervista per l'EIR, ha sostenuto che "l'uscita della Germania dall'euro deve avvenire dalla sera alla mattina. Non si può fare in un anno; deve essere fatto dalla sera alla mattina, o in un fine settimana. L'annuncio deve essere dato a sorpresa, per esempio dicendo: 'Avete tempo 30 giorni per convertire i vostri euro in marchi tedeschi, e decidere se volete che il vostro debito sia denominato in marchi o in euro'... Deve essere fatto come Nixon fece con l'oro".

La questione del changeover fisico tra le monete è irrilevante, per Tour. "Il denaro circolante è davvero poco. Le masse monetarie sono principalmente elettroniche". Il cambio tecnico tra banconote "è un gioco da ragazzi", da potersi fare successivamente.

Tuor è convinto che la Germania uscirà dall'unione monetaria nel giro di 2-3 mesi, "o anche in un mese". Infatti, nel sistema finanziario "sta venendo giù tutto". Ha poi aggiunto: "Non vedo chi possa intervenire" per fermare questo processo. Il crollo dei mercati azionari sta dando altri effetti, nello svalutare i collaterali delle banche. È una reazione a catena.

"Sono convinto che la partecipazione della Germania nel pacchetto di salvataggio sia il prezzo pagato da quella nazione per uscire dall'euro", ha concluso. In altre parole, presto la Germania dirà: abbiamo già dato, ma ora è finita. Torniamo al marco.

by (MoviSol)

05 giugno 2010

La Fame e la Sete... dei mercanti

Una marea di fesserie vengono buttate in pasto ai mass media, seppur partendo da dati reali sulle crisi di produttività dei terreni agricoli e sugli sconvolgimenti climatici,

che desertificano le terre insieme alla chimica dei Pesticidi e dei Disseccanti che distruggono l'Humus, e la salute degli Agricoltori e dei Consumatori

Si vuol preparare la gente alla fame e alla sete...

quella dei Mercanti che monopolizzano i mercati agricoli,

mentre i prezzi pagati agli agricoltori hanno raggiunto oggi il minimo storico

con la paglia (12 €/q.le) che vale più del grano (11,5 €/q.le)... mai successo nella storia umana !!!

come è possibile tutto ciò?

oggi alleviamo 10 miliardi di bovini equivalenti che mangiano almeno come 30 miliardi di persone in fabbriche di animali piene di medicinali ed ormoni

li nutriamo con Mais, Soia e altri prodotti e sottoprodotti agricoli e industriali che consumano più petrolio dell'energia solare fissata attraverso la fotosintesi dalle coltivazioni

In tal modo accumuliamo nelle carni moltissimi residui chimici, soprattutto Pesticidi

...mentre 1 miliardo di esseri umani soffrono la fame nera

basterebbe puntare alla sovranità alimentare autosufficiente dei singoli popoli

attraverso l'Agroecologia e le Produzioni Biologiche Tardizionali locali,

organizzate con filiere corte o dirette, dai produttori ai consumatori

"Mangiacomeparli"... è proprio il caso di dire.

E ne abbiamo fatto anche un marchio a garanzia dei consumatori, 100% Italiano, 100% OGM Free, secondo le norme di legge, 100% Biologico

Dobbiamo ridurre di almeno il 70% gli animali allevati al mondo

In Italia, invece di allevare 10 milioni di Unita Bovine Adulte equivalenti (UBA), ne basterebbero 3 milioni

Rimarrebbero a disposizione degli italiani ancora ben 500 grammi di carne procapite alla settimana (o qualcosa in pù in equivalenza nutrizionale, sotto forma di latte o formaggi)

Più un pò di pesce fresco pescato dai mari che ci circondano per migliaia di km (con un pò di bioaccumulo di residui chimici di tutti i tipi, che purtroppo attraverso i fiumi finiscono tutti a mare).

Se proprio non vogliamo diventare vegetariani.

Liberiamo l'agricoltura dall'Industria chimica dei Pesticidi e della trasformazione agro-alimentare... e, soprattutto, dal Commercio speculativo.

Questo prevedono le normative Europee da almeno 15 anni

L'Europa ha stanziato 200 miliardi di € per lo Sviluppo Rurale Agroecologico, dal 2007 al 2013

In Italia oggi abbiamo ancora oltre 17 miliardi di € da spendere per le finanziarie agricole, i Piani di Sviluppo Rurale Regionali (PSR).

Soldi che rischiano di tornare a Bruxelles, per mancanza di volontà di riconversione biologica dell'Agricoltura da parte delle regioni

tanto che il governo pensa a un Piano Nazionale di Sviluppo Rurale, scavalcando le Regioni stesse

Esiste l'obbligo di destinazione di almeno il 40% dei bilanci regionali dei PSR per i cosiddetti Pagamenti Agroambientali (con priorità fino al 70% in caso di domande degli agricoltori ed allevatori biologici)

Ciò a compensare tutti i mancati redditi, i maggiori costi + il 20% per la transazione all'Agricoltura Biologica o per la Sostituzione reale dei Pesticidi.

E non per fittizie presunte riduzioni degli inputs chimici denominate Agricoltura Integrata, censurate come non controllabili ne verificabili dalla Corte dei Conti UE (nota 3/2005)

attraverso la quale si stanno sperperando enormi risorse per sostenere i redditi degli agricoltori che acquistano Pesticidi

seguendo disciplinari che prevedono un numero di trattamenti chimici molto superiore alla normale pratica dei coltivatori.

In tal modo il mercato dei Pesticidi è continuamente cresciuto in Italia, superando il 30% di tutte le vendite europee

e le nostre acque sono per lo più inquinate da residui chimici oltre i limiti di legge (Agrisole 21-27 maggio 2010),

Residui che continuano ad accumularsi da decenni, finche non saremo più in grado di sopportarli fisicamente.

I tumori e il cancro aumentano in maniera impressionante, cosi come la spesa per la malattia, che oggi ha superato l'80% dei bilanci regionali (e la chiamano sanità

I nostri bambini e le nostre cellule riproduttive sono i più soggetti ai danni da Pesticidi e disseccanti arancione, che distruggono il paesaggio italiano e la salute,

creando dissesti idrogeologici per mancanza di copertura invernale e primaverile dei suoli,

quando piove e l'acqua si porta giù la terra nei fiumi, sulla case della gente, sui treni e nelle strade

Attraverso i progetto "Polline sicuro", guidato dalle Multinazionali del Glifosate, si sono irrorate di disseccante tutte le strade del Bel Paese, mettendo a rischio la salute dei cittadini che passeggiano o viaggiano in macchina

I residui di tale prodotto sono rilevabili in tutte le acque sensibili analizzate, alla faccia della presunta biodegradabilità ed innocuità.

Roba da inchiesta per le Procure della Repubblica. In Francia sono partite multe salate ed in Argentina il prodotto è stato vietato dai tribunali

Non entrate nei Supermercati, signori miei... e state bene attenti a ciò che acquistate

Migliorerà la salute... del pianeta, vostra e degli agricoltori... soprattutto quella dei vostri figli

Torniamo alla Tradizione Agroecologica e all'Artigianato dei nostri Maestri dei campi e del Vino,

Del Grano e del Pane a un giusto prezzo.

La Madre Terra ha risorse abbondanti per tutti i propri figli...

ma non potrà mai sfamare l'avidità dei pochi che non la rispettano,

in nome del DIO denaro e del potere... di far del male agli altri

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento, insufficiente, oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha)

- Mais 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

Totale di spesa prevista: 4 miliardi di € all'anno

Ci potremmo aggiungere 400 € per unita bovina adulta allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €

per liberare la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM

avanzano anche fondi per il Tabacco Biologico: 40.000 ha x 5.000 €/ha

Abbiamo ancora a disposizione oltre 17 miliradi di € da spendere, con priorità fino al 70% per i Pagamenti Agroambientali all'Agricoltura Biologica (circa 12 miliardi di € disponibili) nel periodo 2010-2013

Possiamo quasi riconvertire tutta l'Italia al Biologico, oggi, non domani.

di Giuseppe Altieri