05 agosto 2010

Il marciume dilaga esponenzialmente



http://www.corsanoweb.it/public/files/posted_images/user_344_politicanti.jpg

Probabilmente, la situazione italiana è marcia in modo non più reversibile. A me pare che Berlusconi abbia ormai annacquato a sufficienza la sua politica estera, l’unica in cui vi erano barlumi di autonomia; soprattutto se confrontati con il laido servilismo della “sinistra” seguita da ampi e maggioritari settori di sedicente destra, sia politici che mediatici. Gli Usa avrebbero dovuto accontentarsi; può anche darsi che alcuni ambienti d’oltreoceano non siano ancora soddisfatti. Tuttavia, il mio sospetto è che soprattutto non si vogliano abbandonare i “servi che più servi non si può”: i finanzieri e gli industriali “decotti” e parassiti (nel senso chiarito nel mio precedente intervento) con tutta la genia della “sinistra” (senza distinzioni) cui si sono uniti “centro” e “destra finiana”. Una raccolta di lestofanti che ormai intendono devastare il paese prima di ogni eventuale resa dei conti.
Non è escluso che simile accozzaglia nutra qualche timore su settori del management “pubblico” e scampoli del “privato” (molto sotterraneo in verità); pur sembrando in ritirata nell’attuale congiuntura politica, forse non danno garanzie di non più disturbare l’azione della GFeID e della “sua” marmaglia (detta politica) una volta che, magari, “sia passata ‘a nuttata”. Questi settori hanno dovuto dare la loro rappresentanza a Berlusconi che, nemmeno lui, si è dimostrato “un mago”. Non è riuscito, in quasi vent’anni, a creare un gruppo omogeneo, minimamente compatto, non composto di emeriti opportunisti voltagabbana, inetti, profittatori. Ci siamo così trovati sempre tra l’incudine e il martello, con una degenerazione e putrefazione in crescita esponenziale. Abbiamo assistito ad un numero di “salti della quaglia” di impossibile precisazione tanto è alto. Malgrado sia contro le elezioni sedicenti democratiche – e difficilmente gli avvenimenti mi smuoveranno dal mio “atavico” astensionismo – credo proprio che sarebbe meglio arrivarvi al più presto. Fra gli altri effetti positivi, una proposta simile scoprirebbe la reale o finta neutralità del Presidente della Repubblica; secondo me farà il possibile per non darle e presterà il suo aiuto al tentativo di un altro “Governo Dini” (un Governo, cioè, con lo stesso significato e scopi di quello del 1995 garantito da Scalfaro).
D’altra parte, anche la putrida accolita che dovrebbe formare un simile Governo non troverà davanti a sé la via spianata. Basti vedere quali sono le peregrine idee che stanno circolando: un Governo del fu vicepresidente (per la sezione europea) della Goldman Sachs – io lo vedo in questo ruolo e non in quello “ufficiale”, a mio avviso di semplice copertura – che dovrebbe però coinvolgere Tremonti (alcuni anzi lo vorrebbero premier di transizione) e la Lega (concedendo il federalismo almeno in parte e con qualche inghippo che renda poi possibile la ritirata fra pochi anni). Siamo veramente “alla frutta”. Il fatto che si venga anche soltanto sfiorati da simili progetti dimostra che le gang, con cui abbiamo a che fare, non sono del tipo “Al Capone”, ma invece simili alla “banda dell’Ortica”, di cui non mi sembra ancora deciso chi avrà il ruolo di “palo”, quello “sberluso” (orbo) della canzone di Jannacci.
Sempre più viene in evidenza la funzione negativa dei sessant’anni di appartenenza “atlantica”, per cui non siamo dotati di corpi militari con un briciolo di senso del paese e delle sue sorti. Questa sarebbe l’occasione per schiacciare tutti gli scarafaggi, e dare loro una durissima e soprattutto definitiva lezione, dato che le fantasiose versioni di “destra” e di “sinistra” sono andate molto al di là di quanto già intravedeva Gaber. Per il momento siamo obbligati alla sola denuncia. Comunque, scusate il mio “pallino”, ma ritengo giusto indicare la causa e l’effetto, anche se poi, una volta instauratosi il circolo vizioso, è difficile fare distinzioni. GFeID (su impulso d’oltreoceano) e gli infami rinnegati della “sinistra” (anzi del “comunismo”) sono la causa; la reazione dei settori affidatisi infine a Berlusconi (reazione certo non adeguata ed efficace) è l’effetto. Teniamolo presente; e – dato il marciume che ormai le bande hanno creato nonché l’incapacità di certi “corpi speciali” di asportarlo senza la minima esitazione e con metodi definitivi – le elezioni sarebbero per il momento la soluzione meno peggiore: non risanerebbero l’ambiente ormai irrimediabilmente infetto, concederebbero però ancora un po’ di tempo per la possibile “disinfestazione”.
L’importante è intanto rendersi conto che non esiste più la politica, ma solo una grande fossa fognaria da svuotare, se si vuol evitare la sempre più probabile epidemia.
di Gianfranco La Grassa

La crisi economica come opportunità di crescita per la collettività






http://lh3.ggpht.com/_JN05LDzMnWU/SgyAJjz8-WI/AAAAAAAAKFg/TpyNL5M8B5s/lavorare-online-sisifo.jpg

Per quanto indietro possa risalire la mia memoria, non riesco a ricordare un solo periodo storico in cui gli attori politici non si siano lamentati, chi più, chi meno, dell’andamento dell’economia. Benché quest’ultima abbia attraversato periodi anche prosperosi, nessun governante si è mai dichiarato interamente soddisfatto della situazione economica né ha mai smesso di decantare le pseudo-virtù della crescita infinita[1].

Anche quando il PIL cresce i discorsi politici alternano tra esaltazione e ammonimento contro i rischi di stagnazione dei mercati e tendono ad incentivare ulteriormente la crescita. Ora, non è mia intenzione negare l’esistenza delle crisi economiche. La mia critica verte sull’ovvietà delle loro implicazioni catastrofiche sulla vita della collettività. Contrariamente a quanto si è soliti pensare, per la qualità della vita i periodi di crisi economica ben gestiti (e sottolineo “ben gestiti”) possono addirittura rappresentare una opportunità per la collettività in quanto producono un calo della frenesia verso gli affari e gli acquisti. Il che significa, oltre che un aumento del tempo libero, un maggiore apprezzamento dei beni di cui già si dispone e un drastico calo delle spese futili.

Nei periodi di boom, invece, è tendenzialmente vero il contrario. Gli acquisti e gli investimenti tendono a salire, anche in proporzione ad una crescita semplicemente “ipotizzata” ma che qualunque problema imprevisto di una certa gravità può facilmente smentire. Prima i consumi e poi i prezzi tendono a lievitare e gli investitori, a tutti i livelli, paiono mossi da una fiducia che presto o tardi si rivela quasi sempre fuori luogo o quanto meno esagerata. La situazione che si viene quindi a creare è portatrice di numerosi e gravi problemi sui quali non possiamo soffermarci in questa sede, ma che ben conosciamo. Ditte che non rientrano nei loro investimenti e chiudono i battenti, piccoli azionisti che perdono i loro risparmi… Vorrei soltanto sottolineare che nei periodi di crisi ben gestiti lo stile di vita individuale tende semplicemente a farsi più sobrio ed equilibrato. I beni di cui già si dispone vengono maggiormente apprezzati e in generale gli interessi si spostano dalla ricerca coatta del profitto verso valori più vicini alla vera natura dell’uomo.

Così come in psicopatologia le crisi interiori rappresentano eventi certamente sofferti, ma che contengono già in sé i germi di un cambiamento importante e positivo da attuare, allo stesso modo le crisi economiche che puntualmente si ripresentano dopo un periodo di forte crescita vanno nel senso di un cambiamento positivo della società. La loro vera funzione, purtroppo ignorata dai media, è inerente al riequilibrio del sistema. E la realizzazione di questa dinamica passa anzitutto da una presa di coscienza collettiva degli errori e delle esagerazioni riguardanti le aspettative e lo stile di vita dei cittadini e delle scelte politiche scellerate di chi governa.

Tale modello di crisi mediato dalla psicoanalisi è perfettamente applicabile all’economia, la quale, da quanto si dimostra vorace ed irragionevole, costituisce la fonte della maggior parte dei nostri problemi. Il nostro sistema economico ha ormai dimostrato la propria incapacità a risolvere problemi d’importanza prioritaria come per esempio quelli legati all’inquinamento e al terrorismo. Oggi, l’economia non serve più nessuno, proprio perché tutti ne siamo asserviti. L’errore forse più fondamentale è che da quando si basa sul profitto indiscriminato, l’economia si è trasformata da semplice strumento per la gestione degli scambi in un fine che impone le sue leggi di Mercato su ogni altro sistema di valori. E da sempre, il massimo sistema di valori creato dall’uomo è rappresentato dalla religione. Così, il nostro sistema economico non ha più nulla di razionale, ma poggia su aspettative, speranze, credenze, emozioni che sono proprie della dimensione religiosa. Per questo, come ho tentato di dimostrare nel mio ultimo libro[2], quel che oggi chiamiamo “economia” è diventato una vera e propria religione inconsapevole che determina non soltanto lo stile di vita dei cittadini, ma anche la loro stessa psicologia trasformandoli di volta in volta in vittime sacrificali, gran sacerdoti, crociati, santi, fedeli d’amore oppure eretici da scartare.

Pertanto, quel che per questo nostro sistema è crisi, per la collettività rappresenta potenzialmente una fortuna. Quella collettività in realtà non ha nulla da temere dalla crisi in sé. L’unico problema, purtroppo di peso, cui stare particolarmente attenti è la propaganda dei politici e dei potenti gran sacerdoti che da sempre, per rilanciare il sistema, hanno fomentato guerre sante. In questo senso, si può dire che le guerre economiche sono fondamentalmente di natura religiosa.

Affermare attraverso i media che l’economia è in crisi e che la crisi significa per forza guerra e tragedia è una sorta di mantra recitato per favorire la ripresa attraverso una spinta lavorativa e produttiva più vigorosa da parte di tutti. Quel che non si dice però, in quanto per i credenti significherebbe infrangere un tabù, è che le crisi sono sempre il frutto proprio di quell’atteggiamento fanatico verso la crescita economica a causa del quale ogni calo del PIL viene percepito in modo apocalittico. Ogni flessione anche minima del PIL è in grado di suscitare i peggiori fantasmi nella mente dei fedeli. Eppure, il PIL cresce, per esempio, anche in virtù degli incidenti stradali!

di Antoine Fratini

Il parallelo tra crisi psicologica e crisi economica appare significativo. In luogo di essere ad ogni costo “curate”, le crisi economiche dovrebbero essere piuttosto “analizzate”. Oggi più che mai vi è bisogno di una grande presa di coscienza collettiva delle aberrazioni del sistema, degli aspetti religiosi inconsapevolmente proiettati sull’economia. Solo così, solo se l’economia torna ad essere vera scienza anziché ricettacolo inconsapevole della religiosità dell’uomo, ci si può aspettare una evoluzione realmente positiva della società.





[1] Solo di recente alcuni sindaci illuminati (vere e proprie “mosche bianche”) hanno iniziato a sperimentare progetti di gestione del territorio “a crescita zero” (vedi l’esempio di Cassinetta di Lugagnano in Lombardia).

[2] Antoine Fratini, La religione del dio Economia, CSA Editrice, Crotone 2009.

04 agosto 2010

Siamo tutti drogati e nessuno lo dice




http://droghe.aduc.it/generale/files/image/2010/giugno/0002(113).jpg


E’ risaputo che le droghe pervadono tutta la nostra società e il loro abuso è dilagante.
Le autorità dovrebbero vigilare sulla salute pubblica e invece non solo si girano dall’altra parte incuranti del problema, ma ci speculano sopra guadagnando cifre da capogiro.
Ma di cosa stiamo parlando?
Questo non è il classico articolo sulle droghe tradizionali: cocaina, eroina, hashish, marijuana, ecc., ma sulle droghe che inconsapevolmente assumiamo ogni giorno, tutti quanti, che ci piaccia o non ci piaccia!
Se pensate che il fenomeno non vi tocchi, leggete con molta attenzione!

Le droghe affascinano perché alterano la nostra percezione, la capacità di vedere e sperimentare il mondo. Vi sono vari modi per ottenere più o meno lo stesso effetto: cantare, ballare, digiunare, ridere, meditare, leggere, fantasticare, ecc.
Ma la droga è certamente molto più rapida, veloce e…proibita.

Dall’alba dei tempi l’uomo cerca e sperimenta sostanze psicotrope con le motivazioni più variegate, eccone qualcuna:
- Espandere la propria coscienza per vedere il mondo con occhi diversi;
- Pratiche di tipo religioso: la marijuana e molte piante allucinogene vengono usate in India e da altre popolazioni indigene;
- Per curare malattie: oppio, cocaina, morfina marijuana e alcol sono stati i pilastri della medicina ottocentesca e venivano usati per qualunque cosa, dai dolori mestruali all’epilessia. Alla fine dell’Ottocento la cocaina veniva pubblicizzata come medicina miracolosa mentre il vino alla coca fu il farmaco più prescritto in assoluto;
- Stimolare la creatività: Charles Baudelaire usava hashish e oppio, il collega Alexandre Dumas si univa a lui negli esperimenti con l’hashish. Lo scrittore americano Edgar Allan Poe faceva uso di oppiacei e parte della sua bizzarria descrittiva, derivava proprio da esperienze con la droga. I primi scritti di Sigmund Freud furono ispirati dalla cocaina, e lui stesso ne incoraggiò il consumo;
- Fuggire dalla noia, disperazione e migliorare l’interazione sociale;
- Fuggire dal mondo e dai problemi quotidiani, isolandosi artificialmente.
- ...

DROGHE ENDOGENE
Il corpo umano, soprattutto nel cervello e in certe ghiandole, produce potenti sostanze chimiche che hanno effetto sull’umore, pensieri e azioni: le endorfine.
Le endorfine sono sostanze stupefacenti che causano molti effetti tipici degli oppiacei, tra cui euforia, stato di benessere e riduzione del dolore.
L’essere umano oltre a queste droghe oppiacee, genera anche i propri stimolanti (adrenalina o noradrenalina) e i propri sedativi (serotonina e GABA), questi ultimi in grado di rallentare la trasmissione nel sistema nervoso centrale (SNC).
Probabilmente siamo anche in grado di produrre i propri psichedelici, come per esempio la D.M.T. (dimetiltriptamina), poiché è stato dimostrato che la ghiandola pineale, secerne ormoni con una struttura molecolare molto simile.
In pratica, non ci facciamo mancare nulla: eccitanti, stimolanti, psichedelici e sedativi!
Adesso, dopo questa certamente incompleta introduzione, osserviamo da vicino le droghe che tutti noi usiamo inconsapevolmente ogni giorno. Droghe che agendo nel cervello possono avere degli effetti dirompenti sul comportamento e sul nostro modo di pensare.

STIMOLANTI
La famiglia degli stimolanti, lo dice il nome stesso: stimolano, fanno sentire più vigili ed energici, eccitano in pratica il SNC.
I nervi comunicano tra loro mediante impulsi elettrochimici. Un impulso è una vera e propria scarica elettrica che si muove velocissima lungo la fibra di un neurone. Tale fibra può terminare in un muscolo, una ghiandola o in un altro neurone, ma c’è sempre un minuscolo spazio tra la fine della fibra nervosa e la cellula seguente.
Per riempire questo spazio, la fibra rilascia piccole quantità di sostanze chimiche (neurotrasmettitori) che influiscono nella cellula che segue.
Alcuni neurotrasmettitori sono forti stimolanti, che inducono le cellule muscolari a contrarsi, le ghiandole a secernere e altri neuroni a rilasciare scariche elettriche.
Il più comune neurotrasmettitore stimolante è la noradrenalina o norepinefrina.
In pratica gli stimolanti agiscono così: fanno rilasciare alle fibre la noradrenalina oppure altri neurotrasmettitori che eccitano il sistema.
Pertanto l’effetto stimolante che percepiamo nel corpo è il semplice risultato dell’energia chimica del corpo che va ad agire nel sistema nervoso. Lo stimolante induce l’organismo a consumare questa energia prima e in maggiore quantità rispetto alla norma. Questo è il motivo per cui dopo l’effetto stimolante (illusorio e apparente), si è molto più stanchi e scarichi di prima e servono altri stimolanti per tirarsi su, in un circolo vizioso perverso e deleterio!

Zucchero à Mentre il nostro corredo genetico si è sviluppato in un contesto nutrizionale in cui si consumava (nel Paleolitico) procapite solo 2 kg all’anno sottoforma di miele, siamo passati a 5 kg di zucchero nel 1830 per giungere a 70 kg alla fine del secolo scorso!
Lo zucchero bianco è una sostanza innaturale tra le più tossiche in commercio. Basta sapere che viene prodotto con latte di calce (che provoca la distruzione di tutte le sostanze organiche utili: proteine, enzimi, sali, ecc.), poi trattato con acido solforoso per eliminare il colore scuro, poi subisce altri processi, dove viene filtrato, decolorato, centrifugato, per venire alla fine colorato con blu oltremare e blu idantrene (proveniente dal catrame, quindi cancerogeno).
La polvere bianca che si ottiene è sterile, completamente morta e dentro il nostro corpo per essere assimilata e digerita, sottrae vitamine e minerali (calcio da ossa e denti: osteoporosi e carie) per ricostruire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutti dalla raffinazione. Questo processo acidifica il terreno biologico.
Una recente ricerca condotta da Bart Hoebel del Princeton Neuroscience Institute, ha scoperto che lo zucchero crea una vera e propria dipendenza e sintomi di astinenza simili a quelli provocati da altre droghe.
Nel cervello, quando si assume zucchero, avvengono dei cambiamenti neurochimici che fanno aumentare la dopamina, e questa è la ragione per cui quando si viene privati improvvisamente della dose zuccherina giornaliera, si genera una vera e propria crisi di astinenza.
Prima crea una stimolazione e poi c’è la fase depressiva che crea stati di irritabilità.
Questo è causato dal rapidissimo assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la glicemia, e costringe il pancreas a secernere insulina. Tale ormone fa scendere bruscamente la glicemia (malessere, sudorazione, irritabilità, debolezza) con bisogno di mangiare ancora zuccheri per sentirsi meglio.
Ma non finisce qua.
Il biologo tedesco Otto Heinrich Warburg è stato insignito il Premio Nobel per la medicina per aver scoperto che il metabolismo dei tumori maligni dipende in gran parte dal loro consumo di glucosio (forma che assume lo zucchero una volta digerito, metabolizzato).
Ingerendo infatti zucchero o farine raffinate (pasta, pane, biscotti, grissini, ecc.), si alza il tasso di glucosio (aumenta la glicemia) nel sangue e l’organismo libera oltre all’insulina, come abbiamo visto, l’I.G.F. una molecola con proprietà che stimolano la crescita cellulare.
In parole povere lo zucchero è la benzina dei tumori.

Caffè à La caffeina è lo stimolante naturale più diffuso e si trova in molte piante.
Il caffè sarebbe stato scoperto dai nomadi etiopi che avevano notato come i propri animali domestici diventavano più vivaci dopo aver mangiato il frutto degli alberi del caffè. Quando provarono a mangiarne i semi, diventarono tutti più briosi, ma alla fine, impararono a ricavare una bevanda dai semi tostati.
All’epoca però il caffè veniva usato solo nelle cerimonie e riti religiosi. Si incontravano una notte alla settimana, bevevano grandi quantità di caffè e rimanevano svegli a pregare e salmodiare.
Il caffè è un forte stimolante: irrita le mucose dello stomaco e vescica (che secernono poi muco per difendersi), procura cattive digestioni gastrointestinali e impedisce una corretta assimilazione dei principi nutrizionali. E’ uno dei principali distruttori di batteri acidofili nell’intestino, con tutte le conseguenze del caso, e nemico numero uno per reni e fegato.
Negli Stati Uniti, dove se ne consumano grandi quantità non è un caso che le marche di antiacidi è pari a quello delle marche del caffè.
Nella nostra società la dipendenza dal caffè è fortissima: molti consumatori non riescono a pensare con chiarezza al mattino e nemmeno andare in bagno senza la dose quotidiana. Soffrono veri e propri sintomi di astinenza se smettono di prenderlo. La reazione di astinenza comincia 24-36 ore dopo l’ultimo caffè, e i sintomi sono mal di testa, nausea, irritabilità, apatia e vomito. Per fortuna i sintomi durano da 36 a 72 ore, ma scompaiono rapidamente.
Johann Sebastian Bach ne era assuefatto, non a caso magnificò la bevanda con la “Cantata del caffè”. Lo scrittore francese Honoré de Balzac, non riusciva a lavorare senza bere una specie di brodaglia densa che gli procurava dolori e crampi allo stomaco.

Thé à Il thé non è irritante quanto il caffè ma è sempre un potente stimolante.
Il suo principio attivo si chiama teofillina, e tra gli effetti nell’organismo, quando lo si beve in quantità, vi è nervosismo, agitazione e insonnia.
Essendo un eccitante, vale la stessa cosa appena vista per il caffè.

Cola à La cola è un seme o noce dell’albero della cola che contiene caffeina. Il loro gusto è molto amaro, ed è per questo che in commercio la cola viene addizionata di zucchero.
La deleteria combinazione zucchero/caffeina, nelle bibite analcoliche gassate, è particolarmente capace di dare assuefazione e questo i produttori lo sanno molto bene.
I genitori per tanto dovrebbero sapere che tali bibite sono droghe velenose capaci di influire sulla salute fisica e lo stato d’animo.

Guaranà à Il guaranà è ricavato dai semi di un arbusto della giungla brasiliana.
Contiene più caffeina del caffè e viene usata per produrre bevande gassate oppure integratori stimolanti.

Mate à In Argentina la bibita alla caffeina più diffusa è il Mate, ricavato dalle foglie dell’ilice.

Cioccolato à Una delle più note fonti di caffeina è il cioccolato, anch’esso ricavato dai semi di un albero. Il cioccolato contiene molto grasso ed è così amaro che deve essere mescolato con tanto zucchero per renderlo gradevole al palato.
Oltre alla caffeina, contiene teobromina (alcaloide), sostanza affine e con effetti eccitanti analoghi. Vale lo stesso discorso per il caffè con l’aggravante che il cioccolato ha un altro alcaloide e viene zuccherato.

Tabacco à Il tabacco è una delle piante stimolanti più potenti che si conoscano e la nicotina, il suo principio attivo, una delle droghe più tossiche in assoluto.
Un normale sigaro contiene una quantità di nicotina sufficiente a uccidere parecchie persone (il tabacco che brucia ne distrugge gran parte).
La nicotina è talmente forte e pericolosa che l’organismo umano sviluppa rapidamente una certa tolleranza per proteggersi.
Sotto forma di sigarette, il tabacco è una delle droghe che in assoluto provoca più assuefazione: è pari al crack! Sembra incredibile, ma è più difficile liberarsi dell’abitudine di fumare sigarette che smettere di assumere eroina o alcol.
Inalato a fondo, il fumo porta nicotina concentrata ai centri vitale cerebrali in pochi secondi, più velocemente di quanto impieghi l’eroina iniettata. Questo spiega perché fumare provoca un’assuefazione così rapida.
Per tutto il Novecento le autorità incoraggiavano l’uso di questa droga, con il pretesto che favoriva la concentrazione e il rilassamento.
Negli anni Cinquanta non era strano vedere i medici pubblicizzare particolari marche capaci di dare “sollievo alla gola”.
Verso la fine del secolo scorso, la posizione della società cambiò nei riguardi del tabacco.
Oggi, nonostante siano risaputi tutti i pericoli, i governi del mondo, dal commercio di questa droga tremenda ci guadagnano moltissimi miliardi ogni anno, addirittura quello degli Stati Uniti sostiene l’industria del tabacco con fondi pubblici!

SEDATIVI
A differenza degli stimolanti, i sedativi sono sostanze che abbassano il livello di energia del sistema nervoso, riducendo la sensibilità alla stimolazione esterna e a dosi elevate inducono il sonno

Alcol à L’alcol è la sostanza psicotropa più diffusa al mondo e utilizzata ogni giorno da milioni di persone. Forse è anche la più antica droga nota all’essere umano.
Una volta entrato nell’organismo, l’alcol viene assorbito con grande rapidità dall’apparato digerente, entra nel flusso sanguigno e raggiunge il cervello, dove influenza stati d’animo e comportamenti. L’organismo deve lavorare duramente per eliminare l’alcol: ne brucia una parte come combustibile (fegato) e ne espelle una immutata sotto forma di respiro (polmoni) e urine (reni). Quindi i principali organi emuntori del corpo vengono sfibrati per espellere l’alcol, ma quello che ne risente di più è il fegato che a lungo andare diventa sempre più gonfio e pieno di grasso (steatosi), perdendo molte delle sue funzioni metaboliche importantissime.
Il senso di calore prodotto dall’alcol è ingannevole: è dovuto all’aumento del flusso sanguigno verso la pelle e questo permette al calore di disperdersi nell’aria, raffreddando pericolosamente il corpo.
L’alcol, tra le altre cose, è un fortissimo diuretico: aumenta la quantità di urina, e questo è un segnale inequivocabile che si stanno sforzando le reni per espellere il veleno, facendo perdere acqua al corpo e sfibrando tali organi fondamentali. Grandi bevute possono provocare forti disidratazioni dei tessuti.
Fuori da ogni discussione che l’alcol sia la più tossica delle droghe esaminate, pur tuttavia, è la nostra stessa società ad aver fatto dell’alcol la propria droga di prima scelta, grazie anche al fatto che i governi, come nel caso del tabacco, ci guadagnano cifre spropositate.
Nessuno ha interesse ad educare le persone del pericolo di questi veleni tossici e pericolosi.

DELIRANTI
Il delirio è uno stato di disturbo mentale caratterizzato da confusione e disorientamento. Dosi eccessive della maggior parte delle sostanze psicotrope danno luogo a delirio in quanto tossiche per il cervello.

Solanacee à La famiglia delle piante solanacee comprende alcuni prodotti naturali molto diffusi: pomodori, peperoni, peperoncini, melanzane e patate. Ne fanno parte anche piante tossiche come il tabacco, e alcune piante magico-velenose come il giusquiamo, mandragola, stramonio e belladonna.
Le solanacee hanno un aspetto spaventoso: sono piante rigogliose, pelose con odori strani e fiori molto singolari.
Tutte le parti di queste piante contengono scopolamina, una droga che provoca delirio e che è fortemente velenosa. La concentrazione più alta è nei semi, mentre le radici ne hanno meno, per cui sono le più sicure da consumare. Comunque sia, radici, semi, foglie e fiori possono essere mangiati, fumati, messi in infusione per ricavarne delle tisane allucinogene.
Gli effetti mentali indotti sono: irrequietezza, disorientamento e delirio, comprese allucinazioni anche intense e vivide.
La capacità della scopolamina di scollegare, chi le assume, dalla realtà ordinaria, spiega la loro diffusione in alcuni ambienti poco raccomandabili…
La farmacologia utilizza ancora oggi la scopolamina come farmaco: è venduta come sonnifero da banco o sottoforma di compresse per il raffreddore e allergie, per asciugare il naso che cola.
Attenzione con questo non si vuole affermare che è pericoloso mangiare patate o pomodori o melanzane! Questi frutti della terra, se mangiati nelle corrette combinazioni e sequenze apportano principi nutrizionali importanti. Le patate, in particolar modo (gli amidi più veloci da digerire), andrebbero cotte al forno con la buccia e mangiate da sole assieme a verdure crude. Si sconsiglia il loro abbinamento con cereali e/o proteine animali!

Noce moscata à La noce moscata è il seme, ricoperto da un involucro esterno detto macis, di una pianta tropicale. Contiene una droga detta miristicina che nell’organismo può essere trasformata in uno degli allucinogeni analoghi alle anfetamine.
Sia la noce moscata sia il macis, sono infatti utilizzati da tempo come sostanze psicotrope.

FARMACI DA BANCO
Dopo aver elencato le sostanze chimiche naturali, contenute in alcuni alimenti e/o piante, che vanno ad interagire con il SNC, è doveroso aggiungere un capitolo sui farmaci da banco.
Moltissimi prodotti in vendita, considerati innocui anche dagli stessi medici prescriventi, e usati da milioni di persone ogni giorno per svariati problemi di salute, interagiscono pericolosamente con il nostro SNC. Sono informazioni utili da sapere, per evitare gratuiti squilibri mentali, soprattutto nel caso di bambini.

Antistaminici à Le allergie sono in costante aumento nella nostra società e non a caso gli antistaminici sono tra i farmaci più consumati in assoluto.
Quello che però c’interessa è che stranamente il nostro SNC è molto sensibile a questi farmaci.
Alcune reazioni allergiche sono mediate da una sostanza endogena, cioè prodotta dal corpo, ce si chiama istamina.
I farmaci, nel tentativo di eliminare i sintomi delle allergie, bloccano l’azione della istamina, cioè bloccano il lavoro importante che sta compiendo la Natura. Ecco perché con gli antistaminici non si curerà mai nessuna allergia!
In compenso, gli antistaminici provocano delle profonde alterazioni dello stato d’animo, rendono depressi, acidi, apatici e incapaci di ragionare in modo chiaro. Offuscano il pensiero.
Sono sostanze psicotrope!
Questo è il motivo per cui alcuni antistaminici, come per esempio la Piribenzamina, vengono utilizzati da tossicodipendenti per sballarsi.
Viene venduto anche il Nopron, detto “sciroppo della mamma manager”, e dato da pediatri inconsapevoli per far dormire bambini piccolissimi.
L’uso di questa droga (ipnotico) è molto diffusa nei bambini piccoli che piangono di notte e/o che piangono dopo, per esempio, la poppata di latte vaccino. Il latte vaccino è una delle sostanze più intolleranti che esistano, e i piccini, spesso e volentieri, piangono proprio per l’azione tossica che ha a livello intestinale.
Noi adulti cosa facciamo? Li droghiamo con un ipnotico, con tutti le conseguenze e i danni che possiamo solo lontanamente immaginare.

Cortisonici, corticosteroidi à Le ghiandole surrenali, oltre all’adrenalina scernono dei corticosteroidi (cortisone e affini).
Sono universalmente usati per ridurre le infiammazioni, le reazioni allergiche e le eruzioni cutanee.
Come ogni farmaco, anche i cortisonici, anche a dosi modeste, possono sconvolgere in modo drastico l’equilibrio chimico dell’organismo e dare luogo a tossicità, fino al decesso.
Arrestano la produzione da parte del corpo di steroidi naturali, e le conseguenze possono essere: aumento di suscettibilità, stress e infezione.
Questi farmaci, inoltre, possono dar luogo a euforia estrema, simile alla psicosi maniaco-depressiva, e un loro uso prolungato può trasformare tale euforia in profonda depressione.
Gli steroidi possono rendere psicotici alcuni individui e fare venire manie suicide.

Sciroppi per la tosse à Alcuni sciroppi per la tosse non contengono alcuna sostanza psicotropa, altri invece noti sedativi come alcol e cloroformio, stimolanti come pseudoefedrina, antistaminici o derivati oppiacei.
Il principale sedativo da banco per la tosse contiene destrometorfano, un parente della codeina che calma il nucleo della tosse, senza andare a curare l’origine della stessa.
I consumatori drogati, ne assumono grandi quantità per ottenere uno stato da zombie chiamato dexing o robotripping.

Broncodilatatori à Sono farmaci che aprono le vie aeree nell’apparato respiratorio e agiscono stimolando il sistema nervoso simpatico, che regola le pareti muscolari dei tubi bronchiali. La conseguenza, oltre all’effetto voluto, è che provocano eccitazione, irrequietezza, ansia e insonnia.
Creano molta dipendenza, quando l’effetto di una dose svanisce, la costrizione bronchiale aumenta rendendo necessarie altre dosi, e via così in un circolo deleterio.
Uno dei farmaci più ampiamente prescritto, la teofillina, viene tenuto sotto attento esame come possibile causa di comportamenti violenti e singolari. La teofillina è il principio attivo del thé ed è un parente stretto della caffeina.

Decongestionali nasali à Uno degli effetti degli stimolanti è quello di contrarre i vasi sanguigni nel naso e nei seni. Tale costrizione restringe i tessuti, consentendo all’aria di passare meglio.
Tale effetto è ovviamente momentaneo, e quando svanisce viene seguito da una reazione opposta detta “rimbalzo”, nella quale i seni sono più chiusi di prima. Il meccanismo di forte dipendenza dipende dalla natura temporanea del sollievo che danno, se si continua ad usarli per far fronte al “ribalzo” che segue alla dose iniziale, in breve non si riuscirà più a respirare senza.
Nel mercato sono disponibili forme decongestionanti orali contenenti la pseudoefedrina, parente stretto della efedrina stimolante.

LEGGI DELLA VITA
Esistono alcune leggi immutabili in Natura che scandiscono la nostra esistenza.
Nel nostro caso due sono le Leggi che interessano.
La “Legge della Forza”, afferma che tutta “la Forza usata, e quindi consumata, in ogni azione vitale o medica, è la Forza Vitale, e cioè, quella che proviene dall’interno dell’organismo e non dall’esterno”.
La “Legge del Doppio Effetto”, afferma invece che “l’effetto secondario sull’organismo vivente di qualsiasi atto, abitudine, indulgenza o agente, è l’esatto contrario del primo effetto”.
Cosa significano queste fondamentali Leggi?
Da una parte si stabilisce che è la Forza Vitale organica ad agire e produrre l’Azione, dall’altra che l’effetto secondario di ogni sostanza è contrario al primo.
Quindi quando assumiamo sostanze tossiche-velenose come caffè, thè, cioccolata, zucchero o altre droghe come fumo o farmaci, l’effetto immediato è l’eccitazione del sistema.
Questa eccitazione però non è dovuta alla droga in sé (caffeina, nicotina, teofillina, teobromina, ecc.), ma all’Energia o Forza Vitale che viene sequestrata dal corpo per espellere la tossina velenosa.
Dopodiché si manifesta l’effetto secondario che è esattamente contrario: tutto il sistema prima eccitato, energico, si svuota e scarica.
A lungo andare, questo assurdo modus vivendi antinaturale, debilita fisicamente e psichicamente l’uomo di energia vitale.

Siamo drogati e non lo sappiamo
All’appello mancano moltissime altre sostanze con effetti diretti sul SNC, ma certamente il materiale trattato è sufficiente per affermare che oggi una persona “normale”, con uno stile di vita “normale”, è un drogato!
Ricordiamo che l’abuso di droga non è il consumo di una sostanza non accettata o illegale: drogarsi significa assumere qualunque sostanza che danneggia la salute fisica e/o mentale.
Far crescere bambini con alimenti putrefattivi come le proteine animali, alimenti mortiferi come bevande gassate e alcoliche (eccito-deprimenti), zuccheri e cereali raffinati (eccito-deprimenti), caffè, thé (eccito-deprimenti), significa sviluppare adulti corrotti, drogati, dipendenti e soprattutto privi di energia vitale. Quindi predisposti alle malattie e al controllo mentale!
Tutto questo ovviamente fa comodo al Sistema, a cui non dispiace aver a che fare con persone non libere e manipolabili.
Quindi non dobbiamo scandalizzarci se oggi i giovani abusano di alcol o altre sostanze deleterie per il corpo e la mente: noi adulti li abbiamo svezzati e fatti crescere con droghe non meno tossiche e pericolose per la salute!

di Marcello Pamio

05 agosto 2010

Il marciume dilaga esponenzialmente



http://www.corsanoweb.it/public/files/posted_images/user_344_politicanti.jpg

Probabilmente, la situazione italiana è marcia in modo non più reversibile. A me pare che Berlusconi abbia ormai annacquato a sufficienza la sua politica estera, l’unica in cui vi erano barlumi di autonomia; soprattutto se confrontati con il laido servilismo della “sinistra” seguita da ampi e maggioritari settori di sedicente destra, sia politici che mediatici. Gli Usa avrebbero dovuto accontentarsi; può anche darsi che alcuni ambienti d’oltreoceano non siano ancora soddisfatti. Tuttavia, il mio sospetto è che soprattutto non si vogliano abbandonare i “servi che più servi non si può”: i finanzieri e gli industriali “decotti” e parassiti (nel senso chiarito nel mio precedente intervento) con tutta la genia della “sinistra” (senza distinzioni) cui si sono uniti “centro” e “destra finiana”. Una raccolta di lestofanti che ormai intendono devastare il paese prima di ogni eventuale resa dei conti.
Non è escluso che simile accozzaglia nutra qualche timore su settori del management “pubblico” e scampoli del “privato” (molto sotterraneo in verità); pur sembrando in ritirata nell’attuale congiuntura politica, forse non danno garanzie di non più disturbare l’azione della GFeID e della “sua” marmaglia (detta politica) una volta che, magari, “sia passata ‘a nuttata”. Questi settori hanno dovuto dare la loro rappresentanza a Berlusconi che, nemmeno lui, si è dimostrato “un mago”. Non è riuscito, in quasi vent’anni, a creare un gruppo omogeneo, minimamente compatto, non composto di emeriti opportunisti voltagabbana, inetti, profittatori. Ci siamo così trovati sempre tra l’incudine e il martello, con una degenerazione e putrefazione in crescita esponenziale. Abbiamo assistito ad un numero di “salti della quaglia” di impossibile precisazione tanto è alto. Malgrado sia contro le elezioni sedicenti democratiche – e difficilmente gli avvenimenti mi smuoveranno dal mio “atavico” astensionismo – credo proprio che sarebbe meglio arrivarvi al più presto. Fra gli altri effetti positivi, una proposta simile scoprirebbe la reale o finta neutralità del Presidente della Repubblica; secondo me farà il possibile per non darle e presterà il suo aiuto al tentativo di un altro “Governo Dini” (un Governo, cioè, con lo stesso significato e scopi di quello del 1995 garantito da Scalfaro).
D’altra parte, anche la putrida accolita che dovrebbe formare un simile Governo non troverà davanti a sé la via spianata. Basti vedere quali sono le peregrine idee che stanno circolando: un Governo del fu vicepresidente (per la sezione europea) della Goldman Sachs – io lo vedo in questo ruolo e non in quello “ufficiale”, a mio avviso di semplice copertura – che dovrebbe però coinvolgere Tremonti (alcuni anzi lo vorrebbero premier di transizione) e la Lega (concedendo il federalismo almeno in parte e con qualche inghippo che renda poi possibile la ritirata fra pochi anni). Siamo veramente “alla frutta”. Il fatto che si venga anche soltanto sfiorati da simili progetti dimostra che le gang, con cui abbiamo a che fare, non sono del tipo “Al Capone”, ma invece simili alla “banda dell’Ortica”, di cui non mi sembra ancora deciso chi avrà il ruolo di “palo”, quello “sberluso” (orbo) della canzone di Jannacci.
Sempre più viene in evidenza la funzione negativa dei sessant’anni di appartenenza “atlantica”, per cui non siamo dotati di corpi militari con un briciolo di senso del paese e delle sue sorti. Questa sarebbe l’occasione per schiacciare tutti gli scarafaggi, e dare loro una durissima e soprattutto definitiva lezione, dato che le fantasiose versioni di “destra” e di “sinistra” sono andate molto al di là di quanto già intravedeva Gaber. Per il momento siamo obbligati alla sola denuncia. Comunque, scusate il mio “pallino”, ma ritengo giusto indicare la causa e l’effetto, anche se poi, una volta instauratosi il circolo vizioso, è difficile fare distinzioni. GFeID (su impulso d’oltreoceano) e gli infami rinnegati della “sinistra” (anzi del “comunismo”) sono la causa; la reazione dei settori affidatisi infine a Berlusconi (reazione certo non adeguata ed efficace) è l’effetto. Teniamolo presente; e – dato il marciume che ormai le bande hanno creato nonché l’incapacità di certi “corpi speciali” di asportarlo senza la minima esitazione e con metodi definitivi – le elezioni sarebbero per il momento la soluzione meno peggiore: non risanerebbero l’ambiente ormai irrimediabilmente infetto, concederebbero però ancora un po’ di tempo per la possibile “disinfestazione”.
L’importante è intanto rendersi conto che non esiste più la politica, ma solo una grande fossa fognaria da svuotare, se si vuol evitare la sempre più probabile epidemia.
di Gianfranco La Grassa

La crisi economica come opportunità di crescita per la collettività






http://lh3.ggpht.com/_JN05LDzMnWU/SgyAJjz8-WI/AAAAAAAAKFg/TpyNL5M8B5s/lavorare-online-sisifo.jpg

Per quanto indietro possa risalire la mia memoria, non riesco a ricordare un solo periodo storico in cui gli attori politici non si siano lamentati, chi più, chi meno, dell’andamento dell’economia. Benché quest’ultima abbia attraversato periodi anche prosperosi, nessun governante si è mai dichiarato interamente soddisfatto della situazione economica né ha mai smesso di decantare le pseudo-virtù della crescita infinita[1].

Anche quando il PIL cresce i discorsi politici alternano tra esaltazione e ammonimento contro i rischi di stagnazione dei mercati e tendono ad incentivare ulteriormente la crescita. Ora, non è mia intenzione negare l’esistenza delle crisi economiche. La mia critica verte sull’ovvietà delle loro implicazioni catastrofiche sulla vita della collettività. Contrariamente a quanto si è soliti pensare, per la qualità della vita i periodi di crisi economica ben gestiti (e sottolineo “ben gestiti”) possono addirittura rappresentare una opportunità per la collettività in quanto producono un calo della frenesia verso gli affari e gli acquisti. Il che significa, oltre che un aumento del tempo libero, un maggiore apprezzamento dei beni di cui già si dispone e un drastico calo delle spese futili.

Nei periodi di boom, invece, è tendenzialmente vero il contrario. Gli acquisti e gli investimenti tendono a salire, anche in proporzione ad una crescita semplicemente “ipotizzata” ma che qualunque problema imprevisto di una certa gravità può facilmente smentire. Prima i consumi e poi i prezzi tendono a lievitare e gli investitori, a tutti i livelli, paiono mossi da una fiducia che presto o tardi si rivela quasi sempre fuori luogo o quanto meno esagerata. La situazione che si viene quindi a creare è portatrice di numerosi e gravi problemi sui quali non possiamo soffermarci in questa sede, ma che ben conosciamo. Ditte che non rientrano nei loro investimenti e chiudono i battenti, piccoli azionisti che perdono i loro risparmi… Vorrei soltanto sottolineare che nei periodi di crisi ben gestiti lo stile di vita individuale tende semplicemente a farsi più sobrio ed equilibrato. I beni di cui già si dispone vengono maggiormente apprezzati e in generale gli interessi si spostano dalla ricerca coatta del profitto verso valori più vicini alla vera natura dell’uomo.

Così come in psicopatologia le crisi interiori rappresentano eventi certamente sofferti, ma che contengono già in sé i germi di un cambiamento importante e positivo da attuare, allo stesso modo le crisi economiche che puntualmente si ripresentano dopo un periodo di forte crescita vanno nel senso di un cambiamento positivo della società. La loro vera funzione, purtroppo ignorata dai media, è inerente al riequilibrio del sistema. E la realizzazione di questa dinamica passa anzitutto da una presa di coscienza collettiva degli errori e delle esagerazioni riguardanti le aspettative e lo stile di vita dei cittadini e delle scelte politiche scellerate di chi governa.

Tale modello di crisi mediato dalla psicoanalisi è perfettamente applicabile all’economia, la quale, da quanto si dimostra vorace ed irragionevole, costituisce la fonte della maggior parte dei nostri problemi. Il nostro sistema economico ha ormai dimostrato la propria incapacità a risolvere problemi d’importanza prioritaria come per esempio quelli legati all’inquinamento e al terrorismo. Oggi, l’economia non serve più nessuno, proprio perché tutti ne siamo asserviti. L’errore forse più fondamentale è che da quando si basa sul profitto indiscriminato, l’economia si è trasformata da semplice strumento per la gestione degli scambi in un fine che impone le sue leggi di Mercato su ogni altro sistema di valori. E da sempre, il massimo sistema di valori creato dall’uomo è rappresentato dalla religione. Così, il nostro sistema economico non ha più nulla di razionale, ma poggia su aspettative, speranze, credenze, emozioni che sono proprie della dimensione religiosa. Per questo, come ho tentato di dimostrare nel mio ultimo libro[2], quel che oggi chiamiamo “economia” è diventato una vera e propria religione inconsapevole che determina non soltanto lo stile di vita dei cittadini, ma anche la loro stessa psicologia trasformandoli di volta in volta in vittime sacrificali, gran sacerdoti, crociati, santi, fedeli d’amore oppure eretici da scartare.

Pertanto, quel che per questo nostro sistema è crisi, per la collettività rappresenta potenzialmente una fortuna. Quella collettività in realtà non ha nulla da temere dalla crisi in sé. L’unico problema, purtroppo di peso, cui stare particolarmente attenti è la propaganda dei politici e dei potenti gran sacerdoti che da sempre, per rilanciare il sistema, hanno fomentato guerre sante. In questo senso, si può dire che le guerre economiche sono fondamentalmente di natura religiosa.

Affermare attraverso i media che l’economia è in crisi e che la crisi significa per forza guerra e tragedia è una sorta di mantra recitato per favorire la ripresa attraverso una spinta lavorativa e produttiva più vigorosa da parte di tutti. Quel che non si dice però, in quanto per i credenti significherebbe infrangere un tabù, è che le crisi sono sempre il frutto proprio di quell’atteggiamento fanatico verso la crescita economica a causa del quale ogni calo del PIL viene percepito in modo apocalittico. Ogni flessione anche minima del PIL è in grado di suscitare i peggiori fantasmi nella mente dei fedeli. Eppure, il PIL cresce, per esempio, anche in virtù degli incidenti stradali!

di Antoine Fratini

Il parallelo tra crisi psicologica e crisi economica appare significativo. In luogo di essere ad ogni costo “curate”, le crisi economiche dovrebbero essere piuttosto “analizzate”. Oggi più che mai vi è bisogno di una grande presa di coscienza collettiva delle aberrazioni del sistema, degli aspetti religiosi inconsapevolmente proiettati sull’economia. Solo così, solo se l’economia torna ad essere vera scienza anziché ricettacolo inconsapevole della religiosità dell’uomo, ci si può aspettare una evoluzione realmente positiva della società.





[1] Solo di recente alcuni sindaci illuminati (vere e proprie “mosche bianche”) hanno iniziato a sperimentare progetti di gestione del territorio “a crescita zero” (vedi l’esempio di Cassinetta di Lugagnano in Lombardia).

[2] Antoine Fratini, La religione del dio Economia, CSA Editrice, Crotone 2009.

04 agosto 2010

Siamo tutti drogati e nessuno lo dice




http://droghe.aduc.it/generale/files/image/2010/giugno/0002(113).jpg


E’ risaputo che le droghe pervadono tutta la nostra società e il loro abuso è dilagante.
Le autorità dovrebbero vigilare sulla salute pubblica e invece non solo si girano dall’altra parte incuranti del problema, ma ci speculano sopra guadagnando cifre da capogiro.
Ma di cosa stiamo parlando?
Questo non è il classico articolo sulle droghe tradizionali: cocaina, eroina, hashish, marijuana, ecc., ma sulle droghe che inconsapevolmente assumiamo ogni giorno, tutti quanti, che ci piaccia o non ci piaccia!
Se pensate che il fenomeno non vi tocchi, leggete con molta attenzione!

Le droghe affascinano perché alterano la nostra percezione, la capacità di vedere e sperimentare il mondo. Vi sono vari modi per ottenere più o meno lo stesso effetto: cantare, ballare, digiunare, ridere, meditare, leggere, fantasticare, ecc.
Ma la droga è certamente molto più rapida, veloce e…proibita.

Dall’alba dei tempi l’uomo cerca e sperimenta sostanze psicotrope con le motivazioni più variegate, eccone qualcuna:
- Espandere la propria coscienza per vedere il mondo con occhi diversi;
- Pratiche di tipo religioso: la marijuana e molte piante allucinogene vengono usate in India e da altre popolazioni indigene;
- Per curare malattie: oppio, cocaina, morfina marijuana e alcol sono stati i pilastri della medicina ottocentesca e venivano usati per qualunque cosa, dai dolori mestruali all’epilessia. Alla fine dell’Ottocento la cocaina veniva pubblicizzata come medicina miracolosa mentre il vino alla coca fu il farmaco più prescritto in assoluto;
- Stimolare la creatività: Charles Baudelaire usava hashish e oppio, il collega Alexandre Dumas si univa a lui negli esperimenti con l’hashish. Lo scrittore americano Edgar Allan Poe faceva uso di oppiacei e parte della sua bizzarria descrittiva, derivava proprio da esperienze con la droga. I primi scritti di Sigmund Freud furono ispirati dalla cocaina, e lui stesso ne incoraggiò il consumo;
- Fuggire dalla noia, disperazione e migliorare l’interazione sociale;
- Fuggire dal mondo e dai problemi quotidiani, isolandosi artificialmente.
- ...

DROGHE ENDOGENE
Il corpo umano, soprattutto nel cervello e in certe ghiandole, produce potenti sostanze chimiche che hanno effetto sull’umore, pensieri e azioni: le endorfine.
Le endorfine sono sostanze stupefacenti che causano molti effetti tipici degli oppiacei, tra cui euforia, stato di benessere e riduzione del dolore.
L’essere umano oltre a queste droghe oppiacee, genera anche i propri stimolanti (adrenalina o noradrenalina) e i propri sedativi (serotonina e GABA), questi ultimi in grado di rallentare la trasmissione nel sistema nervoso centrale (SNC).
Probabilmente siamo anche in grado di produrre i propri psichedelici, come per esempio la D.M.T. (dimetiltriptamina), poiché è stato dimostrato che la ghiandola pineale, secerne ormoni con una struttura molecolare molto simile.
In pratica, non ci facciamo mancare nulla: eccitanti, stimolanti, psichedelici e sedativi!
Adesso, dopo questa certamente incompleta introduzione, osserviamo da vicino le droghe che tutti noi usiamo inconsapevolmente ogni giorno. Droghe che agendo nel cervello possono avere degli effetti dirompenti sul comportamento e sul nostro modo di pensare.

STIMOLANTI
La famiglia degli stimolanti, lo dice il nome stesso: stimolano, fanno sentire più vigili ed energici, eccitano in pratica il SNC.
I nervi comunicano tra loro mediante impulsi elettrochimici. Un impulso è una vera e propria scarica elettrica che si muove velocissima lungo la fibra di un neurone. Tale fibra può terminare in un muscolo, una ghiandola o in un altro neurone, ma c’è sempre un minuscolo spazio tra la fine della fibra nervosa e la cellula seguente.
Per riempire questo spazio, la fibra rilascia piccole quantità di sostanze chimiche (neurotrasmettitori) che influiscono nella cellula che segue.
Alcuni neurotrasmettitori sono forti stimolanti, che inducono le cellule muscolari a contrarsi, le ghiandole a secernere e altri neuroni a rilasciare scariche elettriche.
Il più comune neurotrasmettitore stimolante è la noradrenalina o norepinefrina.
In pratica gli stimolanti agiscono così: fanno rilasciare alle fibre la noradrenalina oppure altri neurotrasmettitori che eccitano il sistema.
Pertanto l’effetto stimolante che percepiamo nel corpo è il semplice risultato dell’energia chimica del corpo che va ad agire nel sistema nervoso. Lo stimolante induce l’organismo a consumare questa energia prima e in maggiore quantità rispetto alla norma. Questo è il motivo per cui dopo l’effetto stimolante (illusorio e apparente), si è molto più stanchi e scarichi di prima e servono altri stimolanti per tirarsi su, in un circolo vizioso perverso e deleterio!

Zucchero à Mentre il nostro corredo genetico si è sviluppato in un contesto nutrizionale in cui si consumava (nel Paleolitico) procapite solo 2 kg all’anno sottoforma di miele, siamo passati a 5 kg di zucchero nel 1830 per giungere a 70 kg alla fine del secolo scorso!
Lo zucchero bianco è una sostanza innaturale tra le più tossiche in commercio. Basta sapere che viene prodotto con latte di calce (che provoca la distruzione di tutte le sostanze organiche utili: proteine, enzimi, sali, ecc.), poi trattato con acido solforoso per eliminare il colore scuro, poi subisce altri processi, dove viene filtrato, decolorato, centrifugato, per venire alla fine colorato con blu oltremare e blu idantrene (proveniente dal catrame, quindi cancerogeno).
La polvere bianca che si ottiene è sterile, completamente morta e dentro il nostro corpo per essere assimilata e digerita, sottrae vitamine e minerali (calcio da ossa e denti: osteoporosi e carie) per ricostruire almeno in parte quell’armonia di elementi distrutti dalla raffinazione. Questo processo acidifica il terreno biologico.
Una recente ricerca condotta da Bart Hoebel del Princeton Neuroscience Institute, ha scoperto che lo zucchero crea una vera e propria dipendenza e sintomi di astinenza simili a quelli provocati da altre droghe.
Nel cervello, quando si assume zucchero, avvengono dei cambiamenti neurochimici che fanno aumentare la dopamina, e questa è la ragione per cui quando si viene privati improvvisamente della dose zuccherina giornaliera, si genera una vera e propria crisi di astinenza.
Prima crea una stimolazione e poi c’è la fase depressiva che crea stati di irritabilità.
Questo è causato dal rapidissimo assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la glicemia, e costringe il pancreas a secernere insulina. Tale ormone fa scendere bruscamente la glicemia (malessere, sudorazione, irritabilità, debolezza) con bisogno di mangiare ancora zuccheri per sentirsi meglio.
Ma non finisce qua.
Il biologo tedesco Otto Heinrich Warburg è stato insignito il Premio Nobel per la medicina per aver scoperto che il metabolismo dei tumori maligni dipende in gran parte dal loro consumo di glucosio (forma che assume lo zucchero una volta digerito, metabolizzato).
Ingerendo infatti zucchero o farine raffinate (pasta, pane, biscotti, grissini, ecc.), si alza il tasso di glucosio (aumenta la glicemia) nel sangue e l’organismo libera oltre all’insulina, come abbiamo visto, l’I.G.F. una molecola con proprietà che stimolano la crescita cellulare.
In parole povere lo zucchero è la benzina dei tumori.

Caffè à La caffeina è lo stimolante naturale più diffuso e si trova in molte piante.
Il caffè sarebbe stato scoperto dai nomadi etiopi che avevano notato come i propri animali domestici diventavano più vivaci dopo aver mangiato il frutto degli alberi del caffè. Quando provarono a mangiarne i semi, diventarono tutti più briosi, ma alla fine, impararono a ricavare una bevanda dai semi tostati.
All’epoca però il caffè veniva usato solo nelle cerimonie e riti religiosi. Si incontravano una notte alla settimana, bevevano grandi quantità di caffè e rimanevano svegli a pregare e salmodiare.
Il caffè è un forte stimolante: irrita le mucose dello stomaco e vescica (che secernono poi muco per difendersi), procura cattive digestioni gastrointestinali e impedisce una corretta assimilazione dei principi nutrizionali. E’ uno dei principali distruttori di batteri acidofili nell’intestino, con tutte le conseguenze del caso, e nemico numero uno per reni e fegato.
Negli Stati Uniti, dove se ne consumano grandi quantità non è un caso che le marche di antiacidi è pari a quello delle marche del caffè.
Nella nostra società la dipendenza dal caffè è fortissima: molti consumatori non riescono a pensare con chiarezza al mattino e nemmeno andare in bagno senza la dose quotidiana. Soffrono veri e propri sintomi di astinenza se smettono di prenderlo. La reazione di astinenza comincia 24-36 ore dopo l’ultimo caffè, e i sintomi sono mal di testa, nausea, irritabilità, apatia e vomito. Per fortuna i sintomi durano da 36 a 72 ore, ma scompaiono rapidamente.
Johann Sebastian Bach ne era assuefatto, non a caso magnificò la bevanda con la “Cantata del caffè”. Lo scrittore francese Honoré de Balzac, non riusciva a lavorare senza bere una specie di brodaglia densa che gli procurava dolori e crampi allo stomaco.

Thé à Il thé non è irritante quanto il caffè ma è sempre un potente stimolante.
Il suo principio attivo si chiama teofillina, e tra gli effetti nell’organismo, quando lo si beve in quantità, vi è nervosismo, agitazione e insonnia.
Essendo un eccitante, vale la stessa cosa appena vista per il caffè.

Cola à La cola è un seme o noce dell’albero della cola che contiene caffeina. Il loro gusto è molto amaro, ed è per questo che in commercio la cola viene addizionata di zucchero.
La deleteria combinazione zucchero/caffeina, nelle bibite analcoliche gassate, è particolarmente capace di dare assuefazione e questo i produttori lo sanno molto bene.
I genitori per tanto dovrebbero sapere che tali bibite sono droghe velenose capaci di influire sulla salute fisica e lo stato d’animo.

Guaranà à Il guaranà è ricavato dai semi di un arbusto della giungla brasiliana.
Contiene più caffeina del caffè e viene usata per produrre bevande gassate oppure integratori stimolanti.

Mate à In Argentina la bibita alla caffeina più diffusa è il Mate, ricavato dalle foglie dell’ilice.

Cioccolato à Una delle più note fonti di caffeina è il cioccolato, anch’esso ricavato dai semi di un albero. Il cioccolato contiene molto grasso ed è così amaro che deve essere mescolato con tanto zucchero per renderlo gradevole al palato.
Oltre alla caffeina, contiene teobromina (alcaloide), sostanza affine e con effetti eccitanti analoghi. Vale lo stesso discorso per il caffè con l’aggravante che il cioccolato ha un altro alcaloide e viene zuccherato.

Tabacco à Il tabacco è una delle piante stimolanti più potenti che si conoscano e la nicotina, il suo principio attivo, una delle droghe più tossiche in assoluto.
Un normale sigaro contiene una quantità di nicotina sufficiente a uccidere parecchie persone (il tabacco che brucia ne distrugge gran parte).
La nicotina è talmente forte e pericolosa che l’organismo umano sviluppa rapidamente una certa tolleranza per proteggersi.
Sotto forma di sigarette, il tabacco è una delle droghe che in assoluto provoca più assuefazione: è pari al crack! Sembra incredibile, ma è più difficile liberarsi dell’abitudine di fumare sigarette che smettere di assumere eroina o alcol.
Inalato a fondo, il fumo porta nicotina concentrata ai centri vitale cerebrali in pochi secondi, più velocemente di quanto impieghi l’eroina iniettata. Questo spiega perché fumare provoca un’assuefazione così rapida.
Per tutto il Novecento le autorità incoraggiavano l’uso di questa droga, con il pretesto che favoriva la concentrazione e il rilassamento.
Negli anni Cinquanta non era strano vedere i medici pubblicizzare particolari marche capaci di dare “sollievo alla gola”.
Verso la fine del secolo scorso, la posizione della società cambiò nei riguardi del tabacco.
Oggi, nonostante siano risaputi tutti i pericoli, i governi del mondo, dal commercio di questa droga tremenda ci guadagnano moltissimi miliardi ogni anno, addirittura quello degli Stati Uniti sostiene l’industria del tabacco con fondi pubblici!

SEDATIVI
A differenza degli stimolanti, i sedativi sono sostanze che abbassano il livello di energia del sistema nervoso, riducendo la sensibilità alla stimolazione esterna e a dosi elevate inducono il sonno

Alcol à L’alcol è la sostanza psicotropa più diffusa al mondo e utilizzata ogni giorno da milioni di persone. Forse è anche la più antica droga nota all’essere umano.
Una volta entrato nell’organismo, l’alcol viene assorbito con grande rapidità dall’apparato digerente, entra nel flusso sanguigno e raggiunge il cervello, dove influenza stati d’animo e comportamenti. L’organismo deve lavorare duramente per eliminare l’alcol: ne brucia una parte come combustibile (fegato) e ne espelle una immutata sotto forma di respiro (polmoni) e urine (reni). Quindi i principali organi emuntori del corpo vengono sfibrati per espellere l’alcol, ma quello che ne risente di più è il fegato che a lungo andare diventa sempre più gonfio e pieno di grasso (steatosi), perdendo molte delle sue funzioni metaboliche importantissime.
Il senso di calore prodotto dall’alcol è ingannevole: è dovuto all’aumento del flusso sanguigno verso la pelle e questo permette al calore di disperdersi nell’aria, raffreddando pericolosamente il corpo.
L’alcol, tra le altre cose, è un fortissimo diuretico: aumenta la quantità di urina, e questo è un segnale inequivocabile che si stanno sforzando le reni per espellere il veleno, facendo perdere acqua al corpo e sfibrando tali organi fondamentali. Grandi bevute possono provocare forti disidratazioni dei tessuti.
Fuori da ogni discussione che l’alcol sia la più tossica delle droghe esaminate, pur tuttavia, è la nostra stessa società ad aver fatto dell’alcol la propria droga di prima scelta, grazie anche al fatto che i governi, come nel caso del tabacco, ci guadagnano cifre spropositate.
Nessuno ha interesse ad educare le persone del pericolo di questi veleni tossici e pericolosi.

DELIRANTI
Il delirio è uno stato di disturbo mentale caratterizzato da confusione e disorientamento. Dosi eccessive della maggior parte delle sostanze psicotrope danno luogo a delirio in quanto tossiche per il cervello.

Solanacee à La famiglia delle piante solanacee comprende alcuni prodotti naturali molto diffusi: pomodori, peperoni, peperoncini, melanzane e patate. Ne fanno parte anche piante tossiche come il tabacco, e alcune piante magico-velenose come il giusquiamo, mandragola, stramonio e belladonna.
Le solanacee hanno un aspetto spaventoso: sono piante rigogliose, pelose con odori strani e fiori molto singolari.
Tutte le parti di queste piante contengono scopolamina, una droga che provoca delirio e che è fortemente velenosa. La concentrazione più alta è nei semi, mentre le radici ne hanno meno, per cui sono le più sicure da consumare. Comunque sia, radici, semi, foglie e fiori possono essere mangiati, fumati, messi in infusione per ricavarne delle tisane allucinogene.
Gli effetti mentali indotti sono: irrequietezza, disorientamento e delirio, comprese allucinazioni anche intense e vivide.
La capacità della scopolamina di scollegare, chi le assume, dalla realtà ordinaria, spiega la loro diffusione in alcuni ambienti poco raccomandabili…
La farmacologia utilizza ancora oggi la scopolamina come farmaco: è venduta come sonnifero da banco o sottoforma di compresse per il raffreddore e allergie, per asciugare il naso che cola.
Attenzione con questo non si vuole affermare che è pericoloso mangiare patate o pomodori o melanzane! Questi frutti della terra, se mangiati nelle corrette combinazioni e sequenze apportano principi nutrizionali importanti. Le patate, in particolar modo (gli amidi più veloci da digerire), andrebbero cotte al forno con la buccia e mangiate da sole assieme a verdure crude. Si sconsiglia il loro abbinamento con cereali e/o proteine animali!

Noce moscata à La noce moscata è il seme, ricoperto da un involucro esterno detto macis, di una pianta tropicale. Contiene una droga detta miristicina che nell’organismo può essere trasformata in uno degli allucinogeni analoghi alle anfetamine.
Sia la noce moscata sia il macis, sono infatti utilizzati da tempo come sostanze psicotrope.

FARMACI DA BANCO
Dopo aver elencato le sostanze chimiche naturali, contenute in alcuni alimenti e/o piante, che vanno ad interagire con il SNC, è doveroso aggiungere un capitolo sui farmaci da banco.
Moltissimi prodotti in vendita, considerati innocui anche dagli stessi medici prescriventi, e usati da milioni di persone ogni giorno per svariati problemi di salute, interagiscono pericolosamente con il nostro SNC. Sono informazioni utili da sapere, per evitare gratuiti squilibri mentali, soprattutto nel caso di bambini.

Antistaminici à Le allergie sono in costante aumento nella nostra società e non a caso gli antistaminici sono tra i farmaci più consumati in assoluto.
Quello che però c’interessa è che stranamente il nostro SNC è molto sensibile a questi farmaci.
Alcune reazioni allergiche sono mediate da una sostanza endogena, cioè prodotta dal corpo, ce si chiama istamina.
I farmaci, nel tentativo di eliminare i sintomi delle allergie, bloccano l’azione della istamina, cioè bloccano il lavoro importante che sta compiendo la Natura. Ecco perché con gli antistaminici non si curerà mai nessuna allergia!
In compenso, gli antistaminici provocano delle profonde alterazioni dello stato d’animo, rendono depressi, acidi, apatici e incapaci di ragionare in modo chiaro. Offuscano il pensiero.
Sono sostanze psicotrope!
Questo è il motivo per cui alcuni antistaminici, come per esempio la Piribenzamina, vengono utilizzati da tossicodipendenti per sballarsi.
Viene venduto anche il Nopron, detto “sciroppo della mamma manager”, e dato da pediatri inconsapevoli per far dormire bambini piccolissimi.
L’uso di questa droga (ipnotico) è molto diffusa nei bambini piccoli che piangono di notte e/o che piangono dopo, per esempio, la poppata di latte vaccino. Il latte vaccino è una delle sostanze più intolleranti che esistano, e i piccini, spesso e volentieri, piangono proprio per l’azione tossica che ha a livello intestinale.
Noi adulti cosa facciamo? Li droghiamo con un ipnotico, con tutti le conseguenze e i danni che possiamo solo lontanamente immaginare.

Cortisonici, corticosteroidi à Le ghiandole surrenali, oltre all’adrenalina scernono dei corticosteroidi (cortisone e affini).
Sono universalmente usati per ridurre le infiammazioni, le reazioni allergiche e le eruzioni cutanee.
Come ogni farmaco, anche i cortisonici, anche a dosi modeste, possono sconvolgere in modo drastico l’equilibrio chimico dell’organismo e dare luogo a tossicità, fino al decesso.
Arrestano la produzione da parte del corpo di steroidi naturali, e le conseguenze possono essere: aumento di suscettibilità, stress e infezione.
Questi farmaci, inoltre, possono dar luogo a euforia estrema, simile alla psicosi maniaco-depressiva, e un loro uso prolungato può trasformare tale euforia in profonda depressione.
Gli steroidi possono rendere psicotici alcuni individui e fare venire manie suicide.

Sciroppi per la tosse à Alcuni sciroppi per la tosse non contengono alcuna sostanza psicotropa, altri invece noti sedativi come alcol e cloroformio, stimolanti come pseudoefedrina, antistaminici o derivati oppiacei.
Il principale sedativo da banco per la tosse contiene destrometorfano, un parente della codeina che calma il nucleo della tosse, senza andare a curare l’origine della stessa.
I consumatori drogati, ne assumono grandi quantità per ottenere uno stato da zombie chiamato dexing o robotripping.

Broncodilatatori à Sono farmaci che aprono le vie aeree nell’apparato respiratorio e agiscono stimolando il sistema nervoso simpatico, che regola le pareti muscolari dei tubi bronchiali. La conseguenza, oltre all’effetto voluto, è che provocano eccitazione, irrequietezza, ansia e insonnia.
Creano molta dipendenza, quando l’effetto di una dose svanisce, la costrizione bronchiale aumenta rendendo necessarie altre dosi, e via così in un circolo deleterio.
Uno dei farmaci più ampiamente prescritto, la teofillina, viene tenuto sotto attento esame come possibile causa di comportamenti violenti e singolari. La teofillina è il principio attivo del thé ed è un parente stretto della caffeina.

Decongestionali nasali à Uno degli effetti degli stimolanti è quello di contrarre i vasi sanguigni nel naso e nei seni. Tale costrizione restringe i tessuti, consentendo all’aria di passare meglio.
Tale effetto è ovviamente momentaneo, e quando svanisce viene seguito da una reazione opposta detta “rimbalzo”, nella quale i seni sono più chiusi di prima. Il meccanismo di forte dipendenza dipende dalla natura temporanea del sollievo che danno, se si continua ad usarli per far fronte al “ribalzo” che segue alla dose iniziale, in breve non si riuscirà più a respirare senza.
Nel mercato sono disponibili forme decongestionanti orali contenenti la pseudoefedrina, parente stretto della efedrina stimolante.

LEGGI DELLA VITA
Esistono alcune leggi immutabili in Natura che scandiscono la nostra esistenza.
Nel nostro caso due sono le Leggi che interessano.
La “Legge della Forza”, afferma che tutta “la Forza usata, e quindi consumata, in ogni azione vitale o medica, è la Forza Vitale, e cioè, quella che proviene dall’interno dell’organismo e non dall’esterno”.
La “Legge del Doppio Effetto”, afferma invece che “l’effetto secondario sull’organismo vivente di qualsiasi atto, abitudine, indulgenza o agente, è l’esatto contrario del primo effetto”.
Cosa significano queste fondamentali Leggi?
Da una parte si stabilisce che è la Forza Vitale organica ad agire e produrre l’Azione, dall’altra che l’effetto secondario di ogni sostanza è contrario al primo.
Quindi quando assumiamo sostanze tossiche-velenose come caffè, thè, cioccolata, zucchero o altre droghe come fumo o farmaci, l’effetto immediato è l’eccitazione del sistema.
Questa eccitazione però non è dovuta alla droga in sé (caffeina, nicotina, teofillina, teobromina, ecc.), ma all’Energia o Forza Vitale che viene sequestrata dal corpo per espellere la tossina velenosa.
Dopodiché si manifesta l’effetto secondario che è esattamente contrario: tutto il sistema prima eccitato, energico, si svuota e scarica.
A lungo andare, questo assurdo modus vivendi antinaturale, debilita fisicamente e psichicamente l’uomo di energia vitale.

Siamo drogati e non lo sappiamo
All’appello mancano moltissime altre sostanze con effetti diretti sul SNC, ma certamente il materiale trattato è sufficiente per affermare che oggi una persona “normale”, con uno stile di vita “normale”, è un drogato!
Ricordiamo che l’abuso di droga non è il consumo di una sostanza non accettata o illegale: drogarsi significa assumere qualunque sostanza che danneggia la salute fisica e/o mentale.
Far crescere bambini con alimenti putrefattivi come le proteine animali, alimenti mortiferi come bevande gassate e alcoliche (eccito-deprimenti), zuccheri e cereali raffinati (eccito-deprimenti), caffè, thé (eccito-deprimenti), significa sviluppare adulti corrotti, drogati, dipendenti e soprattutto privi di energia vitale. Quindi predisposti alle malattie e al controllo mentale!
Tutto questo ovviamente fa comodo al Sistema, a cui non dispiace aver a che fare con persone non libere e manipolabili.
Quindi non dobbiamo scandalizzarci se oggi i giovani abusano di alcol o altre sostanze deleterie per il corpo e la mente: noi adulti li abbiamo svezzati e fatti crescere con droghe non meno tossiche e pericolose per la salute!

di Marcello Pamio