25 maggio 2007
Cheney e Abrams, hanno creato il gruppo Fatah al-Islam
Secondo un personaggio politico libanese ben informato, il gruppo Fatah al-Islam sarebbe stato sostenuto dai sauditi, fino a quando non si è associato ad al-Qaeda. La sua leadership sarebbe composta da una sessantina o più sudditi sauditi, che avrebbero ricevuto l'addestramento militare in Iraq, dove sarebbero entrati clandestinamente attraverso i passi montani.
In una intervista alla televisione CNN andata in onda nella mattinata del 23 maggio il giornalista investigativo Seymour Hersh ha riferito che l'amministrazione Bush ed i sauditi hanno creato e armato l'organizzazione terroristica Fatah al-Islam, grazie a “un accordo tra il vice presidente Dick Cheney, il vice consigliere di sicurezza nazionale Elliot Ambrams ed il principe Bandar bin Sultan, consigliere di sicurezza nazionale saudita”. Scatenare questi radicali sunniti contro gli hezbollah sciiti, e quindi di fatto “contro l'Iran”, ha spiegato Hersh, rientrava nella strategia di Cheney che con l'altra mano manovrava anche il governo di Siniora in Libano, che adesso subisce gli attacchi di questi stessi ultra-radicali.
“Noi siamo impegnati in attività di supporto dei sunniti ovunque questo è possibile, contro la Shi'a ... siamo impegnati nel fomentare ... la violenza settaria”, ha spiegato Hersh, riferendosi alla politica statunitense dettata dalla Casa Bianca di Bush e Cheney. Fatah al-Islam “è un programma segreto al quale abbiamo aderito, insieme ai sauditi, nel contesto di un più vasto programma di fare il possibile per arginare il diffondersi della Shi'a nel mondo, ed adesso semplicemente ci morde il didietro”, ha affermato Hersh.
La fonte libanese in questione, che è stato procuratore generale a Beirut quando è iniziata l'attuale crisi a Tripoli, ha spiegato che alcuni dei dirigenti sauditi della formazione sono stati catturati e interrogati dai libanesi, insieme ad esperti sauditi inviati espressamente. Il leader della formazione, noto come Talhah, sarebbe adesso ricercato dalle forze di sicurezza libanesi che avrebbero individuato alcune sue tracce. L'assedio e l'attacco all'edificio di Tripoli da parte dei militari rientrerebbe nella caccia a Talhah che però alla fine non è risultato in quell'edificio. Il gruppo Fatah al-Islam ha risposto attaccando l'Esercito libanese e dando così vita a tre giorni di scontri cruenti, che si spiegano solo con un errore di valutazione da parte dei militari libanesi sull'effettiva consistenza della formazione ultra-radicale, che si riteneva fosse composta solo da 200 elementi circa.
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25 maggio 2007
Cheney e Abrams, hanno creato il gruppo Fatah al-Islam
Secondo un personaggio politico libanese ben informato, il gruppo Fatah al-Islam sarebbe stato sostenuto dai sauditi, fino a quando non si è associato ad al-Qaeda. La sua leadership sarebbe composta da una sessantina o più sudditi sauditi, che avrebbero ricevuto l'addestramento militare in Iraq, dove sarebbero entrati clandestinamente attraverso i passi montani.
In una intervista alla televisione CNN andata in onda nella mattinata del 23 maggio il giornalista investigativo Seymour Hersh ha riferito che l'amministrazione Bush ed i sauditi hanno creato e armato l'organizzazione terroristica Fatah al-Islam, grazie a “un accordo tra il vice presidente Dick Cheney, il vice consigliere di sicurezza nazionale Elliot Ambrams ed il principe Bandar bin Sultan, consigliere di sicurezza nazionale saudita”. Scatenare questi radicali sunniti contro gli hezbollah sciiti, e quindi di fatto “contro l'Iran”, ha spiegato Hersh, rientrava nella strategia di Cheney che con l'altra mano manovrava anche il governo di Siniora in Libano, che adesso subisce gli attacchi di questi stessi ultra-radicali.
“Noi siamo impegnati in attività di supporto dei sunniti ovunque questo è possibile, contro la Shi'a ... siamo impegnati nel fomentare ... la violenza settaria”, ha spiegato Hersh, riferendosi alla politica statunitense dettata dalla Casa Bianca di Bush e Cheney. Fatah al-Islam “è un programma segreto al quale abbiamo aderito, insieme ai sauditi, nel contesto di un più vasto programma di fare il possibile per arginare il diffondersi della Shi'a nel mondo, ed adesso semplicemente ci morde il didietro”, ha affermato Hersh.
La fonte libanese in questione, che è stato procuratore generale a Beirut quando è iniziata l'attuale crisi a Tripoli, ha spiegato che alcuni dei dirigenti sauditi della formazione sono stati catturati e interrogati dai libanesi, insieme ad esperti sauditi inviati espressamente. Il leader della formazione, noto come Talhah, sarebbe adesso ricercato dalle forze di sicurezza libanesi che avrebbero individuato alcune sue tracce. L'assedio e l'attacco all'edificio di Tripoli da parte dei militari rientrerebbe nella caccia a Talhah che però alla fine non è risultato in quell'edificio. Il gruppo Fatah al-Islam ha risposto attaccando l'Esercito libanese e dando così vita a tre giorni di scontri cruenti, che si spiegano solo con un errore di valutazione da parte dei militari libanesi sull'effettiva consistenza della formazione ultra-radicale, che si riteneva fosse composta solo da 200 elementi circa.
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